"L'acchiappafantasmi!" di Rebecca Flanders (Harmony Magic)


Trama: Quando Maggie Castle, insegnante di matematica abituata ad analizzare gli eventi della vita con razionalità, acquista un'antica casa nei pressi della baia di Chesapeake, non pensa che in essa troverà l'uomo della sua vita. Vita? Christopher Durand è alto, affascinante e simpatico, ma ha un piccolissimo e curioso particolare... è morto nel 1899. Impossibile? Certamente paranormale. Ma allora, esistono i fantasmi? O è autosuggestione? E se invece la forza dell'amore avesse poteri illimitati?

Commento di Lunaria: Il libro non è male, anche se è una lettura leggera; le parti più carine sono i dialoghi tra Maggie e il fantasma, uomo del 1800, stupito di assistere all'emancipazione femminile del 1990; anche la scena del "sesso spirituale" tra Maggie e Christopher è molto delicata e suggestiva, peccato compaia una volta sola. Il finale però risulta troppo semplicistico, e l'Autrice si sarebbe potuta impegnare di più per dare una spiegazione, se non logica, almeno plausibile, all'epilogo "a lieto fine".

Qualche stralcio:

Lei esitò un attimo. Aveva un disperato bisogno di condividere quel segreto con qualcuno, anche se era ovvio che in pochi le avrebbero dato ascolto. "Non so come spiegarmi", mormorò avvilita mentre tornava a sedersi sul divano. (...) L'amica deglutì a fatica. "Lo fai apparire così... reale", balbettò.
"E lo è", si affrettò a confermare lei. "è una persona normalissima, solo che riesce a passare attraverso i muri e non c'è nessuno che possa vederlo all'infuori di me."
(...) "Allora cosa mi consigli?"
"Non posso definirmi un'esperta in materia", si affrettò a chiarire l'amica, "ma da quel poco che so oserei affermare che lo spirito con cui hai a che fare è diverso da tutti gli altri. è uno spirito legato alla terra, un'ombra intrappolata al mondo che non può vivere come un normale essere umano, ma che non può neanche proseguire fino in fondo il suo viaggio ultraterreno, come sarebbe naturale. A pensarci bene", concluse, " il suo non deve essere un destino felice."


"La maggior parte della gente direbbe che è l'intelligenza a distinguerci dalle bestie."
"Da' retta a uno che non ha fatto altro che meditare per interi decenni", rispose Christopher. "L'intelletto umano è troppo sopravvalutato."
Eccolo l'argomento che Maggie aveva cercato di evitare e che adesso lui portava alla ribalta!
"è questo che accade quando una persona... quando una persona muore?", gli chiese balbettando.
"Per quel che mi riguarda, sì", replicò Christopher dopo un istante di smarrimento. "è uno stato monotono, privo di colore. è come rimanere intrappolati sul fondo di un torrente limaccioso, capaci di guardare ma non di toccare, di desiderare ma non di possedere, d'immaginare ma non di agire. Alla fine non ti restano altro che i pensieri, ma non è una condizione piacevole. Te lo garantisco."  
Maggie sentì un brivido correrle lungo la schiena. Adesso capiva l'entusiasmo illimitato e la delizia che lui provava di fronte a tutte le più piccole cose della vita quotidiana. Com'era possibile che vi rinunciasse volontariamente per accettare invece lo stato di oscura monotonia che le aveva appena descritto?


Christopher le fu accanto in un attimo. "Cosa voglio io?", ripetè con voce scossa. "Te lo dico subito cosa voglio", e con questo infilò una mano sotto il getto dell'acqua corrente, che parve trapassarlo da parte a parte come se fosse fatto d'aria. "Voglio avvertire la consistenza degli oggetti, il caldo e il freddo, le superfici ruvide e quelle lisce. E invece non sento niente!", esclamò con enfasi. (...) "Vorrei asciugare le lacrime che ti rigano il viso", concluse in tono di disperata rassegnazione, "ma non posso fare neanche quello." (...) "Sai", aggiunse, "ho sempre pensato di essere nato nell'epoca sbagliata. Desideravo tanto vedere il ventesimo secolo, che forse è proprio questo il motivo che mi ha tenuto legato sulla terra per tutto questo tempo."


Lei cercò di parlare, ma le parve che le parole le rimanessero intrappolate in gola. Poté solo osservarlo, e il suo sguardo era colmo di disperazione.
"Conosci la storia di Tantalo, nell'Ade", proseguì Christopher a bassa voce. "Desiderare qualcosa senza poterla ottenere è un tormento, ma stare a un passo dalla meta, dall'essenza stessa della vita, e sapere che non ti apparterrà mai è terribile."


Il desiderio continuò a crescere in lei verso la perfezione suprema, privo però degli acuti spasimi della passione, dei sussulti annaspanti della bramosia. Era solo piacere. Piacere senza dolore. (...) A tratti si sentì trasportare lontano dal piacere che lui le procurava, immemore perfino del proprio corpo. Finalmente poteva sentire il suo profumo, una fragranza dolce eppure distante, difficile da identificare. Poi tutta la sua attenzione si concentrò sulle mani di Christopher che la toccavano, l'accarezzavano, si allacciavano alle sue. Il tepore che si sprigionava da lui era tangibile, presente, e l'amore la riempiva in ogni più piccola fibra. Finalmente avvertì la pressione delle gambe di lui, forti e muscolose, e la loro unione.  Fu ben più di un'unione. Fu l'incontro di sensazioni fisiche e di verità supreme, di dolci ondate di piacere e di estasi sublime. Erano diventati un unico essere, e tali sarebbero rimasti per sempre. 




Altri libri di Rebecca Flanders: http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/07/gabriel-limmortale-di-rebecca-flanders.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/04/due-vite-allo-specchio-di-rebecca.html
http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/07/luomo-del-ritratto-di-rebecca-flanders.html
http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2018/03/ma-la-nottesi-di-rebecca-flanders.html


Nessun commento:

Posta un commento