"Due mele di cristallo" di Jayne Ann Krentz (Harmony Intrigue)


Trama: Il primo incontro tra Sara e Adrian non è certo tra i più ortodossi: lei infatti gli sta frugando la casa alla ricerca di qualche indizio che le permetta di rintracciare lo zio Lowell, misteriosamente scomparso. Adrian, che lo conosce bene, non manifesta un'eccessiva preoccupazione, ma è disposto a darle una mano, anche perché la donna che gli sta davanti gli è stata promessa come moglie dallo stesso Lowell. Una situazione stravagante, ambigua, che si complica ulteriormente col passare dei giorni, raggiungendo punte di autentica suspense... 

Commento di Lunaria:  "Due mele di cristallo" di Jayne Ann Krentz (vedi anche https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/09/tra-sogno-e-realta-di-jayne-ann-krentz.html) è un romanzo di spionaggio, incentrato sulla caccia di un presunto oro sepolto tra Vietnam e Cambogia, al tempo della guerra, e tra l'inevitabile conflitto di interessi e di intrighi che vede coinvolti Sara, suo zio, Adrian, un fantomatico ex agente segreto soprannominato Lupo e un approfittatore che vorrebbe impossessarsene; è ben strutturato e raccontato, anche se il capitolo finale (lieto fine amoroso) è davvero banale e abbassa tutta la tensione e la suspense che aveva caratterizzato i capitoli precedenti (e sembra buttato lì a casaccio); meglio sarebbe stato concludere la vicenda con il salvataggio di Sara e il matrimonio senza l'escamotage dell'ultimo capitolo (anche se probabilmente l'Autrice aveva intenzione di approfondire la psiche di Adrian, uomo dallo scomodo passato). Poche le scene d'amore, anche se non mancano belle descrizioni, molto tenere e soffuse. 

Qualche stralcio per dare idea dello stile:   "Ti occorre qualcosa che ti distolga da tutti questi problemi". Adrian si fermò di colpo e l'afferrò con entrambi le mani quando lei andò a sbattergli contro. "E penso di averne bisogno anch'io", aggiunse in un sussurro, accarezzandole le braccia. L'attirò a sé, e lei capì che stava per baciarla. Per un attimo, Sara cercò di leggere nei suoi occhi, di trovarvi risposte a domande che non sapeva nemmeno formulare; ma nell'oscurità gli occhi di Adrian erano impenetrabili, illeggibili [...] Lei non oppose nessuna resistenza. Quando le mani di Adrian scivolarono sui suoi fianchi, si alzò in punta di piedi, per stringersi ancora di più a lui [...] Poi la brezza della sera cominciò a farsi sentire, fredda, gelida. E il corpo di Adrian non bastava a riscaldarla.
"Non c'è nient'altro da aggiungere, Sara. Questa storia la stiamo vivendo assieme, e io ti proteggerò, comunque tu la pensi." [...] Sapeva di essere sulla difensiva, e ne provava dolore, rimpianto. Avrebbe voluto scrollarsi di dosso la differenza e abbandonarsi all'attimo che stava vivendo. Ma non riusciva a decidersi. La mossa più saggia sarebbe stata sottrarsi alla sua mano e tornare a letto; eppure non sapeva farlo.
Lentamente, le sue mani si posarono sulle spalle di lui, la sua bocca si dischiuse. "Sara..." L'intimità aggressiva del bacio le diede un senso di stordimento. Adrian la strinse a sé con dolce furore, poi rialzò la testa e la fissò con sguardo interrogativo. Nei suoi occhi brillava una luce argentea che imprigionò Sara e lei capì di essere ormai persa. O ritrovata. Non poteva deciderlo. Nulla appariva più normale o completamente razionale. Ma un fatto sembrava emergere dal temporale di emozioni: se quella notte Adrian la voleva, sarebbe stata sua.
In quel preciso momento udì la voce di Adrian alle sue spalle e si girò di scatto. "Guarda che non puoi scomparire nella nebbia. Solo le fantasie possono svanire a quel modo, e tu non sei più una fantasia."




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