Trama: Marte, anno 2250. Ignaro del bizzarro scherzo che il destino gli ha riservato, l'astrofisico Caleb compie un esperimento a bordo della sua navicella spaziale ma per un errore di manovra precipita sulla Terra. Che c'è di strano? Niente, a parte il fatto che si ritrova catapultato nel 1989, in un mondo a lui sconosciuto e che a soccorrerlo arriva una splendida quanto anacronistica antropologa di nome Libby, in grado di far girare la testa anche ad un marziano. Perché dunque ritornare nel XXIII secolo, quando l'amore non ha barriere di spazio e tempo?
Commento di Lunaria: Il primo episodio della miniserie "fantascientifica romantica", che ho letto di recente (anni fa lessi il seguito... che trovate recensito sotto) Non male, anche se la patina fantascientifica resta solo accennata e ad avere un ruolo preponderante è "la normalità del presente del 1989". Qualche dettaglio fantascientifico in più avrebbe alzato il voto finale (c'è da dire che non è uno scenario così sfruttato, in ambito Rosa, mentre di Rosa storici o di Rosa a tinte gialle ne escono veramente tantissimi)
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Trama: Marte, anno 2255. Sono trascorsi cinque anni da quando Caleb ha lasciato il XXIII secolo per sposarsi con Libby, e il fratello Jacob comincia ad essere preoccupato. Meglio andare a controllare. Dopo alcuni tentativi trova il modo per compiere anche lui un viaggio nel tempo, ma al suo arrivo tra i monti dell'Oregon oltre al fratello e alla cognata si presenta Sunny, la sorella di Libby. Affascinante, intraprendente, dinamica, è il classico tipo che non ama attendere e lo dimostra decidendo di volare con Jacob nel 2255. E poi perché rimanere nel XX secolo quando l'amore non ha barriere di spazio?
Nota di Lunaria: il romanzo è carino, dallo stile leggero e frizzante. Dispiace che però l'Autrice descrivi "il ventitreesimo secolo", col contagocce, senza regalarci qualche aneddoto curioso immaginato dalla sua fantasia, ad eccezione dell'incipit del romanzo. Lo snodarsi della vicenda con i battibecchi al peperoncino dei protagonisti è solo un pretesto per "allungare il brodo" prima di descrivere la passione erotica tra Sunny e J.T., non particolarmente originale, quanto a descrizione, ma sullo stile medio dei romanzi harmony (ci sono sicuramente romanzi harmony molto più convincenti, nelle scene di sesso)
Qualche stralcio:
"Il tempo non ha più importanza se non posso trascorrerlo al fianco di Libby". Questo in sintesi era il messaggio trasmesso per disco da Caleb ai genitori dopo aver preso la irremovibile decisione di restare nel ventesimo secolo. Passato, presente, futuro non contavano più quando la stringeva tra le braccia. L'unico augurio che si faceva era che i suoi genitori riuscissero a comprenderlo e che lo perdonassero per il dolore che aveva causato loro. E i genitori avevano compreso. Chi non capiva, invece, chi rifiutava di capire, era Jacob, il fratello minore di Caleb. J.T, come lo chiamavano amici e parenti.
Sin dal giorno in cui avevano trovato la navicella di Caleb, non aveva fatto fatto altro che lavorare e studiare, studiare e lavorare. Giorno e notte. Senza sosta. Con la perseveranza del disperato. E adesso, a distanza di due anni, sedeva ai comandi della sua astronave guidandola attraverso nugoli di stelle e sciami di meteoriti impazzite, diretto verso il buco nero su cui era rimbalzata la navicella del fratello, risoluto a viaggiare a ritroso nel tempo per ritrovare Caleb e costringerlo a tornare con lui nel ventitreesimo secolo [...] La navicella guadagnava velocità, sembrava voleva sfidare tutte le leggi della gravità con il suo muso aguzzo e lucente."
"La neve ormai cadeva copiosa in violenti mulinelli e Sunny, che sin da bambina era stata attratta dalla potenza della natura, rimase a lungo immobile sul limitare del bosco ad ammirare lo spettacolo dei fiocchi che le cadevano addosso e del vento gelido che le sferzava le guance. Dalla finestra della sua camera, invece, Jacob ammirava lei. Sembrava una dea, così ferma in mezzo alla neve, e ai suoi occhi appariva più bella che mai, intoccabile e irraggiungibile. Proprio in quel momento Sunny sollevò gli occhi e i loro sguardi si incrociarono. Jacob strinse i pugni irritato, tentò di resistere al potere magnetico che si sprigionava da quegli occhi, ma i suoi sforzi furono vani. Gli bastò un attimo per capire che il suo destino era stato segnato."
"In quel momento la sentì prendere un respiro profondo, poi emetterlo in un lungo sospiro, e capì che resisterle sarebbe stato impossibile. Sunny non abbassò lo sguardo neppure un istante mentre lui le accarezzava le guance e le sfiorava i capelli, ma non riuscì a trattenere il gemito soffocato che le sfuggì dalle labbra quando Jacob si fermò a pochi centimetri da lei, la bocca a un filo dalla sua [...] Era quasi incredibile che tanta bramosia e tanto ardore potessero scaturire da un semplice bacio, e da un puro incontro di labbra, eppure mai in vita sua Jacob aveva provato simili sensazioni. Era come dissetarsi a una fonte fresca e naturale, come succhiare miele dall'arnia [...] Tenendole le mani prigioniere nelle sue, e impedendole così il contatto fisico a cui le anelava, continuò a toccarla solo con le labbra, a tracciarle il contorno del viso, delle spalle, del collo, con piccoli movimenti della lingua fino a farle perdere il lume della ragione."
"Jacob, intanto, la stringeva fra le braccia sbigottito. Se Sunny lo avesse picchiato, se si fosse sfogata urlando, avrebbe saputo come comportarsi; ma quel fagottino piangente che gli si aggrappava al collo in cerca di conforto lo lasciava completamente spiazzato."
Della stessa Autrice, vedi anche:
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