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"Un Grido nella Notte" di Delly (I Romanzi della Rosa)


Trama: Eloisa e Genoveffa, baronesse di Herstein, povere e orfane, vengono accolte in casa dal conte di Redwitz. Rimasto solo dopo la morte dell'unico figlio, il Conte è diventato irascibile e scontroso. Genoveffa ben presto si accorge che uno strano mistero circonda il vecchio castello. Un mistero creato da un indomabile orgoglio, che solo un cuore comprensivo e amoroso riuscirà a svelare.


Gli stralci più belli:

"All'orizzonte delicatamente tinto di azzurro si ergevano vette ammantate di verde, ondeggiavano altipiani ricoperti di foreste. E la foresta, fitta, compatta, si stendeva ancora sul fianco della montagna, sui declivi che scendevano a valle, fino al villaggio che si stendeva sulle rive di un torrente. Nella vallata le linee pure di un castello del XVIII secolo spiccavano sul tenero verde primaverile. I giardini che lo circondavano erano meravigliosi, specialmente in quell'istante in cui il sole faceva scintillare di mille colori i getti d'acqua delle vasche di marmo, inargentava la superficie di un laghetto, incendiava i vetri delle serre magnifiche sparse nelle vicinanze dell'abitazione. Un parco degno di quella dimora principesca si stendeva alla base della montagna, di cui scalava perfino le prime propaggini. In un'altra direzione, da un bosco di pini, sorgeva un ammasso di torricelle, di comignoli, di guglie, rivestiti dalla patina del tempo. Il cattivo gusto che aveva presieduto a quella costruzione era attenuato dal romantico rivestimento di edera che ne ricopriva i muri e della bellezza di un folto parco che continuava con la foresta.

Genoveffa scese gli scalini della terrazza e si trovò in un giardino all'antica, tornato in parte allo stato selvaggio. S'inoltrò in un viale dal suolo erboso, tra arbusti che conservavano ancora vagamente le forme barocche date loro in passato da abili giardinieri. Il bosso contornava le aiuole di cespugli enormi sui quali si avvolgevano rigogliosi i convolvoli selvatici. Alcuni rosai erano disseminati tra le piante parassite. Delle statue spezzate giacevano nei viali, all'ombra dei platani e delle acacie, e in una grande vasca di marmo grigio posta al centro del giardino l'erba aveva sostituito l'acqua che una volta vi veniva riversata dalla bocca delle sirene che si piegavano su di essa. Quell'abbandono stesso dava al giardino un fascino poetico. Un profumo di altri tempi sprigionava da quel luogo abbandonato che il sole al tramonto illuminava dolcemente. Genoveffa, presa dall'incanto del luogo, camminava piano. Si fermò a una balaustra di pietra corrosa dal musco che separava il giardino dall'orto, disposto sull'ultima terrazza e tenuto con maggiore cura. Dopo cominciava il bosco ceduo che scendeva fino a una prateria del castello che Genoveffa aveva poco prima ammirato. E da qualunque parte si voltasse c'era la foresta, inondata dalle luci del tramonto, la superba foresta che ricopriva valli e altopiani."

"Quando ebbe sistemati i capelli per la notte, si diresse, per dire le sue preghiere, verso un crocifisso di legno appeso sopra il letto, giacché in quella casa erano protestanti e non vi erano immagini religiose. Nell'istante in cui stava per inginocchiarsi si fermò tremante di spavento. Avevo udito un grido, o meglio una specie di singhiozzo, di lamento, terribilmente angoscioso che proveniva dal di fuori. Corse alla finestra e l'aprì, aprì anche le persiane e si sporse fuori. La luna nel primo quarto illuminava debolmente il giardino. Gli alberi sembravano alti fantasmi neri, le siepi stendevano la loro linea cupa nella penombra. Un alto lamento risuonò, più debole. Parve a Genoveffa che provenisse da sinistra, dalla parte dell'edificio, dipendente dall'antico monastero. Ma per quanto rimanesse immobile ad ascoltare non udì più niente e il silenzio continuò a regnare nel giardino addormentato."

"Alzando gli occhi vide la finestrina, e pensò subito che di lì si doveva scorgere una parte delle rovine del convento. Era facile accertarsene. Sì, le rovine si vedevano. A destra si ergeva l'edificio principale (...) subito accanto una galleria crollata conduceva alla cappella di cui restava un avanzo di abside guarnita da un meraviglioso rosone di pietra. (...) Il muro nel quale era incastrata la colombaia formava il quarto lato di quel vasto spazio un tempo occupato dal chiostro, come testimoniava una fila di archi con capitelli delicatamente scolpiti, sostenuti da fini colonne di pietra. Le altre pareti del chiostro giacevano in terra, coperte di musco e di erbacce. Una vegetazione intensa aveva invaso tutto. I rosai selvatici e i noccioli si chinavano a curiosare verso le finestre vuote; l'edera avvinceva le colonne e serpeggiava sulle sculture crollate; l'erba altissima, cosparsa di fiori rustici, nascondeva le pietre del vecchio edificio destinato al Signore. (...) Il sole di maggio dorava i muri rossicci, bagnava di luce i ruderi del chiostro, proiettava, attraverso il verde, lame scintillanti sul suolo trasformato in un inestricabile groviglio di pruni, convolvoli e altre piante parassite (...) Un'impressione di pace malinconica si sprigionava da quelle rovine avvolte di luce."







"Il Milione Nascosto" di Delly



Un brutale omicidio, un tesoro leggendario da recuperare...

"Si lasciò cadere su una panchina e nascose il viso tra le mani. Nella notte profonda e calda, in cui guizzavano lampi precursori del temporale che minacciava da diversi giorni, egli rimase a lungo così, noncurante delle ore che passavano, sommerso dalle onde di quel fiume di dolore e di sconforto di cui parla il profeta, scorgendo nella sua anima tenebre più profonde di quelle che lo circondavano in quella notte"


"Il Dramma dello Stagno" di Delly (Romanzi della Rosa)


Trama: La prova alla quale è costretta la bella figlia del conte di Ruden, Elisabetta, è delle più estenuanti; ma assume aspetti addirittura drammatici quando incominciano a delinearsi le linee del tragico mistero che è il vero oscuro movente di quelle vicende. Soltanto la luce di un appassionato amore potrà diradare le fitte tenebre nelle quali sta per essere avvolta la protagonista di questo romanzo.

"Il giardino alla francese che si stendeva davanti al castello nuovo e costeggiava a sinistra il vecchio castello, in fondo formava terrazza. Tra due balaustrate di pietra verdastra otto scalini, un po' deteriorati ma di bell'aspetto, portavano a un giardino più basso in mezzo al quale si allungava uno stretto specchio d'acqua, tra due bande erbose e due file di bossolo tagliato a coni. A sinistra si vedeva un'aranciera dove vivacchiava ancora qualche vecchio arancio e qualche oleandro. Alla fine dello specchio d'acqua, un piccolo colonnato di marmo rosa si arrotondava in semicerchio intorno ad una statua di Amore armato delle sue frecce. Il giardino terminava con una balaustrata; di lì lo sguardo abbracciava la valle, i pascoli e le alture boscose che precedevano l'alta montagna. A destra di questo giardino costeggiato in parte da praticelli mai tagliati, alcuni scalini, interrotti da strette terrazze, conducevano al parco. (...) Come tutti i Ruden, egli amava la foresta, i suoi magnifici alberi, il mormorio delle acque che scorrevano tra le pietre coperte di musco e la severa solitudine dove pareva sempre aleggiare il mistero. (...) In un'inquadratura di alberi centenari, ancora risparmiati dalla scure dei boscaioli si stendeva un tratto d'acqua dalle sponde coperte d'erba. Lo chiamavano "Lo Stagno delle Cerve". Alcuni di quegli alberi erano così vicini all'acqua che il loro fogliame vi si rifletteva: l'acqua era verde, cangiante, cupa nel mezzo e color verde giada verso le sponde dove si serravano le une alle altre delle leggere canne mormoranti alla brezza. Da una parte affioravano le foglie scure e i fiori bianchi delle ninfee. Là, una mattina d'estate era stata trovata annegata la madre di Elisabetta. A Dafne, contessa di Ruden, piaceva errare per il parco al chiaro di luna; era attratta in modo particolare da quel laghetto dall'aspetto romantico e, senza dubbio nel tentativo di cogliere delle ninfee con le quali amava ornare i suoi capelli biondi, era scivolata e annegata perché inesperta nel nuoto." 

"I vecchi fabbricati scuri, i giardini, la spianata col suo specchio d'acqua, avevano del fantasmagorico. Nel parco fiotti di luce argentea s'insinuavano tra il fogliame rischiarandolo di tanto in tanto la penombra dei viali per i quali si incamminava Elisabetta. Benché non fosse paurosa preferì prendere a quell'ora la via più corta, invece dei piccoli sentieri che di solito prediligeva. Ella passò davanti a un'antica casa forestale situata sull'orlo di una stretta radura, dove abitava da molti anni il vecchio giardiniere Anselmo. Il suolo tappezzato di musco smorzava il rumore dei passi. Un fresco umido, dagli effluvi autunnali, veniva dal folto del bosco che la luce della luna non penetrava. Il viale curvò, si restrinse, e lo stagno apparve, placido, brillante, misterioso. Elisabetta si fermò un momento, col cuore oppresso. Da quando era uscita dalla torre, nel giardino, attraverso il parco, lungo il cammino seguito altra volta da Dafne, aveva camminato col chiaro fantasma di sua madre al fianco. Un dolce, adorabile fantasma. Così, in una sera come quella, Dafne aveva calpestato quello stesso suolo, aveva sentito il fresco aroma dei boschi, si era trovata davanti quell'acqua simile a un fosco acciaio levigato, nella cornice oscura della foresta. Poi era andata verso la riva, nel punto in cui galleggiavano le belle ninfee bianche e gialle, e... Un grido si smorzò nella gola di Elisabetta. Dal padiglione sulla riva dello stagno usciva una donna vestita di nero, si avviava lungo la riva, di passo lento. Elisabetta non ne vedeva il viso, ma ora ne distingueva la figura deforme, il dorso contraffatto. Calista di Ruden, secondo la sua abitudine, passeggiava nella notte deserta che nascondeva a tutti la sua deformità. Ella si fermò non lungi dal luogo ove si delineava, sull'acqua immobile, il fogliame stagnante delle ninfee. Qui, un raggio più vivo della luna cadeva su lei e il suo profilo spiccava netto, scultoreo, di una bianchezza di marmo. (...) Calista rimase lì ferma, a guardare l'acqua immobile, come fosse ghiacciata dalla luce azzurrognola, che aveva ucciso la sua cognata. (...) Ma il pensiero di Elisabetta si allontanava adesso da Calista, tornava a sua madre, e per qualche istante ella evocò, con una tragica intensità, il dramma che aveva stroncato la vita di Dafne, in una bella nottata limpide simile a quella. Calista ritornava sui suoi passi. Allora Elisabetta si addentrò nell'ombra del viale e riprese la via del ritorno per non turbare quella fiera solitudine."

"Tra i vecchi alberi sui quali scendeva l'oscurità, lo Stagno delle Cerve riprendeva il suo cupo colore di acciaio opaco. Un vento leggero si alzava, passava sulle canne che sussurravano, increspava l'acqua tranquilla, che aveva troncato tre giovani vite. Un ranocchio gracidò, altri gli risposero, e lo strano concerto animò per un istante la solitudine di quei luoghi votati alla tristezza delle tombe."



Vedi anche https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/09/la-luna-doro-di-delly.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/i-romanzi-della-rosa-e-dei-delly.html


"La Luna d'Oro" di Delly (Romanzi della Rosa)


"La Luna d'oro" volume I

Un misterioso gioiello, la Luna d'Oro, un leggendario giacimento aurifero nel Messico selvaggio, sono al centro di una tenebrosa vicenda nella quale si trova coinvolta Rosario di Chantelaure. Ma che ruolo svolge in questa vicenda donna Hermosa di Chantelaure, matrigna di Rosario? Gli eventi, che si svolgono in parte nella patria degli Aztechi, si susseguono travolgenti.

"La Luna d'Oro" volume II

Rosario di Chantelaure è ormai sposa del cugino, don Ruiz di Sorrés, il ricco messicano. Ma non per questo è spenta la lotta per il misterioso gioiello che è la chiave per conquistare il tesoro agognato. Lotte, vendette, tradimenti, amori, si susseguono senza tregua intorno all'enigmatica figura di don Ruiz, dal cuore ardente e implacabile.

Stralci più belli 

"Nel bosco cupo il crepuscolo incipiente era quasi simile alla notte. Il viottolo mal tenuto, invaso dall'erba, scendeva tra i pini superbi, assaliti con furore dalla tempesta. Il reverendo Vandal giunse presto al punto dove la strada costeggiava un piccolo stagno dalle acque verdastre, chiamato nel paese "Lo stagno dei Morti". La leggenda affermava che le anime degli antichi signori di Peyrouse venivano a vagarvi, in certi giorni, e che talvolta vi si udivano dei lamenti, dei gemiti, dei lunghi sospiri di angoscia. L'aspetto lugubre del luogo non poteva che accreditare questa tradizione. Perciò erano pochi quelli che non affrettavano il passo costeggiando quelle acque glauche sulle quali cadeva l'ombra funebre dei pini che crescevano sulla loro sponda formando una volta cupa in cui i raggi del sole non penetravano mai."

"Ho ragione di credere che la vostra matrigna non sia morta... e Dona Hermosa è vostra nemica, come fu nemica acerrima di vostra madre, di vostro padre, e come sarà mia nemica fino al suo ultimo respiro." La fanciulla fece un brusco movimento di stupore. "La mia matrigna? Ella vive? Ma perché dovrebbe essere mia nemica? Io non le ho fatto nulla." "E che cosa le aveva fatto la vostra povera mamma, fuorché colmarla di bontà? Che cosa le aveva fatto  vostro padre, fuorché aver avuto per lei troppo attaccamento? Ella li ha ricompensati uccidendoli."

"Il corridoio terminava in una grande sala rocciosa, di cui una parte era rischiarata da due torce infisse in ganci di ferro. La loro luce rischiarava delle lastre di pietra nera su cui erano stesi dei corpi mummificati"





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"Il Mistero di Ker-Even" di Delly (Romanzi della Rosa)


Trama: All'estrema punta della rude costa della Bretagna si erge una casa solitaria. Già roccaforte di un pirata è ora il rifugio di una vedova e di sua figlia Fiorella. Loro vicini sono i marchesi di Penvalas, con i quali si legano di una profonda amicizia; alla quale si intreccia la storia di un torbido cuore, di spie tedesche misteriose che vogliono germanizzare la Francia nascoste sotto le ingannevoli identità di un merciaio ambulante e della sua figlioletta Hilda\Elsa. Travolta dal turbine della guerra, circondata da nemici, Fiorella lotta disperatamente. Insidie e pericoli circondano la giovane, perseguitata dall'odio di una donna che ama l'affascinante ufficiale Alain, padrone incontrastato del cuore di Fiorella. Vincerà il puro amore di Fiorella, o la travolgente passione della sua rivale Elsa?


Gli stralci più belli: 

"Pioveva fin dalla mattina: una pioggerella fine, minuta, che annebbiava l'orizzonte e stendeva il suo triste velo grigio e umido sul mare cupo, quel giorno quasi calmo, fuorché intorno agli scogli contro i quali sbattevano continuamente le sue onde schiumegganti infuriate che sembravano chiedere alle rocce arcigne la preda che così spesso gli avevano procurata nel corso dei secoli."

"In questa casa viveva nei tempi antichi un capo di pirati, chiamato Even, sinistro e sanguinario, che intraprendeva con i suoi uomini delle spedizioni arrischiate, assalendo le navi che incontrava, uccidendo, saccheggiando... E nei giorni di tempesta faceva accendere dei fuochi sulla costa per attirare verso gli scogli le navi in pericolo, che venivano a incanagliarsi."

"Camminavano lentamente. La landa si stendeva davanti a loro, seminata di rocce che spuntavano appena dal suolo, coperta di rovi e di magre brughiere."





Vedi anche https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/i-romanzi-della-rosa-e-dei-delly.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/delly-liala-gli-stralci-piu-belli.html


"Il Conte di Faldesten" di Delly (Romanzi della Rosa)

 


Trama: Oriana deve fuggire dalla Francia insanguinata dalla Rivoluzione e si rifugia a Rupelsheim, presso la contessa di Fonteilleux. Solo il caso le fa incontrare il conte Guido di Faldesten, figlio del conte regnante, uomo passionale e duro, che entrerà bruscamente nella sua vita iniziando così una serie di impreviste, difficili situazioni, nelle quali lotta volta a volta l'odio e l'amore...


Commento di Lunaria: romanzo dalle leggere atmosfere gotiche alla Radcliffe (il castello con le segrete, il conte tenebroso e un oscuro misfatto che funesta la sua famiglia, la virginale fanciulla in pericolo ammaliata...), con il consueto stile dellyano (al solito, l'eros è inesistente e proliferano dialoghi e intrighi di personaggi che cospirano contro Oriana)

Delly era lo pseudonimo di due fratelli: Jeanne-Marie (1875-1947) e Frédéric Petitjean de la Rosière (1876-1949), che scrissero 105 libri, usciti in Italia nella collana "I Romanzi della Rosa". 


Gli stralci migliori: 

"Tutta chiusa nell'ampio mantello nero, il cui cappuccio le copriva la testa, Oriana passava come un leggero fantasma scuro nel sontuoso biancore della foresta ancora ammantata di neve."

"Nella parte più antica del castello di Tholberg, chiamata "il vecchio castello", c'era una grande ala di abitazione costruita sull'orlo di una roccia scocesa. Fabbricata nel secolo XI aveva sostituito una costruzione molto più antica, covo degli audaci e terribili signori lupi, padroni temuti, che già regnavano sulla contrada. Accanto a quel fabbricato si elevava un torrione enorme, minaccioso, quasi sinistro sotto la sua patina oscura, e lo dominava, quasi lo schiacciava. Sotto il vecchio castello vi erano dei profondi sotterranei, delle cripte, dei paesaggi segreti costruiti da mille anni e più. Un'alea di terrore circondava questo antico Tholberg dove si diceva tornassero le anime delle vittime immolate per il capriccio, la vendetta o l'implacabile giustizia de conti di Faldesten. Infatti il torrione era una prigione e la sua cripta racchiudeva la sala del tortura. In una corte vicina venivano elevati il patibolo o la forca, a seconda dei casi. Lugubri storie venivano bisbigliate nel paese. Nel corso dei secoli vi erano state delle sparizioni molto misteriose, e si parlava ancora, rabbrividendo per lo spavento, delle più recenti, specialmente di quella di Eberardo di Mendsdorf e di sua sorella Jutta avvenuta dieci anni prima. "



Vedi anche https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/delly-liala-gli-stralci-piu-belli.html


"Il Suo Segreto" di Delly (Romanzi della Rosa)

Un grande romanzo del grande maestro del romanzo (*). Odile è una ragazza dei nostri tempi, che deve combattere senza illusioni contro la dura realtà della vita. Le sembrerà di aver raggiunto una speciale fortuna quando sarà assunta in una casa aristocratica come dama di compagnia. Ed avrà inizio la grande avventura o meglio il romanzo della sua vita, tutta offuscata dalla grande ombra di un mistero.

(*) Nota di Lunaria: in realtà, Delly era lo pseudonimo di due fratelli: Jeanne-Marie (1875-1947) e Frédéric Petitjean de la Rosière (1876-1949), che scrissero 105 libri, usciti in Italia nella collana "I Romanzi della Rosa". 




"Di Fronte all'Insidia" di Delly (Romanzi della Rosa)


Trama: Mascia giunge improvvisamente in casa della cugina Rosanna: è orfana e sola e viene accolta con amore e tenerezza. Il romanzo si svolge tra avventure, intrighi, avvelenamenti e misteri che fanno intravedere la tragica conclusione di un dramma, nel quale però un amore sano e forte dirà la sua parola decisiva: Mascia, infatti, non è colei che dice di essere.


Nota di Lunaria: non sono riuscita a trovare Losbéleuc su google... probabilmente è una città che non esiste, inventata da Delly a fini romanzeschi... però la descrizione che i due scrittori francesi (fratello e sorella, dietro nome d'arte di Delly) ne fanno è suggestiva, così ho deciso di trascriverla.

Losbéleuc è una cittadina bretone in buona posizione sulla riva di un fiume trasparente, circondata da boschi finora risparmiati dall'ascia devastatrice che spoglia senza pietà tante delle nostre più belle contrade. è anche una città molto vecchia, fiera del suo quartiere antico, dove le strade strette hanno ognuna un selciato diverso dall'altro, dove le case, del tempo della duchessa Anna, offrono al turista ampia materia di studio e di osservazione. La chiesa, piuttosto buia, è un curioso esemplare di architettura dell'epoca, e un altro esemplare ne è il ponte che attraversa il fiume. Qui c'è una torretta lavorata come una trina di pietra, là una finestra che fa trasalire di ammirazione gli intenditori; più lontano, una fontana venerabile ornata delle armi di Bretagna. Perfino l'erba spunta tra i selciati, la muffa verdastra che ricopre talune vecchie case, i deliziosi giardini abbandonati a se stessi che digradano verso il placido fiume in onde lussureggianti di verzura arruffata, aggiungono al quartiere antico una nota di poesia arcaica e pittoresca.



Vedi anche: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/i-romanzi-della-rosa-e-dei-delly.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/delly-liala-gli-stralci-piu-belli.html


"La moglie ricca" di Du Veuzit (I Romanzi della Rosa)


Ad un uomo, Rodolfo, che è sull'orla della rovina, si offre l'occasione di sposare una ragazza giovane, bella, ricchissima: Gilberta. Quando anche l'amore si risveglia nel suo cuore, egli non ha più esitazioni.

Ma la giovane sposa lo ama di uguale amore?

Quale mistero si nasconde dietro quel volto impassibile?

Una serie di straordinarie vicende attende così il giovane protagonista che dovrà duramente lottare.





"Una Bionda e un Milionario" di Oppenheim (Romanzi della Rosa)


Una lettera postuma del padre impone a Stefano e Giorgio, ricchi commercianti 50enni, una vita di piacere e di lusso, ben diversa da quella vissuta fino ad allora.

Il mondo del teatro apre loro ben volentieri le porte, ed è in quel mondo che incontrano ragazze bellissime, e tra le altre la graziosa Bianca e l'affascinante Peggy, due soubrettes che vogliono conquistare denari e gloria. 



"è scomparsa una ragazza" di Ruck (Romanzi della Rosa)


La situazione era tragica, e a Blodwen Garth non rimaneva che il matrimonio... il matrimonio con Cristoforo Foulkes... o la fuga disperata.

Ma alla fuga può seguire un drammatico salvataggio... e al salvataggio un matrimonio con un uomo piuttosto prevenuto sulle donne.

Ed è a questo punto che prende l'avvio una serie di avventure, di avvincenti colpi di scena, di lotte e delusioni...




"Tra due Anime" dei Delly

Trama: La povera ma onesta Valderez viene richiesta in sposa dal distaccato e disilluso Marchese di Ghiliac, alla ricerca di una moglie sottomessa e obbediente che, disdegnando la vita di società tutta ricevimenti e frivolezze, si occupi di sua figlia, una bambina cresciuta senza che il padre le riservasse affetto... Riuscirà il candore di Valderez a fare breccia nel cuore cinico del Marchese? 


Gli stralci più belli: "Arrivarono ai piedi della terrazza e ne salirono lentamente lo scalone. La neve ghiacciata scricchiolava sotto i loro piedi: Elia s'appoggiò alla balaustrata di pietra, logora dal tempo, e contemplò a lungo la vallata tutta bianca, le abetaie coperte da un mantello immacolato, i pendii rocciosi, gli abissi profondi. Tale vista era di una bellezza austera, sotto i pallidi raggi del sole che gettava sulla neve delle grandi macchie risplendenti e traeva dai pini incipriati delle luci d'argento."

"E aveva detto il sì sacramentale, e con quel sì aveva tacitamente promesso d'amare suo marito: doveva dunque amarlo nonostante tutto, comunque egli fosse. Ma come le sarebbe possibile amarlo ora, con quella sfiducia, con quel terrore nell'anima?"






"Lei: il mio Sogno" dei Delly (Romanzi della Rosa primo numero!)

Incredibilmente sono riuscita a trovare il primo numero dei Romanzi della Rosa!

Ovvero "Lei: il mio Sogno" dei Delly!


I ROMANZI DELLA ROSA

Tutte le lettrici e tutti i lettori troveranno ampiamente in questa nuova collezione così attraente sotto ogni riguardo, i lavori più conformi alle proprie preferenze e desideri, i romanzi che faranno loro trascorrere le ore più liete e serene, ponendoli a contatto di personaggi, paesi, vicende, che desteranno l'interesse più vivo e l'attrazione più grande suscitando nel loro cuore non solo l'incanto dei sogni più dolci ma anche quello delle "cose che potrebbero essere"... e che forse saranno


"LEI, IL MIO SOGNO" di DELLY

I Romanzi della Rosa non potevano incominciare meglio la loro vita. La collezione si apre infatti con una novità assoluta del grande Delly: l'autore più letto del mondo.

In questo suo nuovo lavoro, lo scrittore (Nota di Lunaria: pseudonimo usato da una coppia francese, fratello e sorella, Jeanne-Marie e Frédéric Petitjean de la Rosière) descrive con mano maestra la storia di una giovane donna che, pur desiderando con tutte le sue forze le dolcezza di una vita serena, diviene la vittima di una serie di intrighi senza fine che l'avvolgono nelle loro spire sempre più fitte.

La delicata maestria con la quale Delly sa tratteggiare le più fini sfumature dei sentimenti, è trasfusa mirabilmente anche nelle pagine di questo prima Romanzo della Rosa.

Inizia così...

"Era il giardino di un convento alle porte di Parigi. Qualche eco dei rumori della grande città varcava i vecchi muri rossicci fioriti di ranuncoli, ma non riusciva a turbare la dolce quiete del recinto ombroso e fresco dove gli uccelli si davano alla pazza gioia, sicuri di essere poco disturbati quel secondo giorno di vacanze che vedeva sciamare le ultime allieve delle Madri Domenicane. Tuttavia due ragazze passeggiavano ancora lentamente lungo un viale ombroso..."

e la "bibliografia Dellyana" pubblicata in Italia



"Il Marchio dei Karige" dei Delly (I Romanzi della Rosa)

"Il Marchio dei Karige" dei Delly uscì per "I Romanzi della Rosa", una serie di romanzi Rosa\Drammatici dei primi del Novecento, (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/i-romanzi-della-rosa-e-dei-delly.html) veri best seller dell'epoca, che oggigiorno per i nostri parametri sono piuttosto anacronistici, ma che da appassionata collezionista di romanzi Rosa ci tengo comunque ad avere nella mia collezione... In genere si trovano alle bancarelle dei libri messi lì a 1 euro, per lo più, ravanando nei mucchi di libri "old"... Ne ho trovati anche alcuni "gratis" lasciati lì al bookcrossing della mia città.  A parte un paio, che sono stata una deficiente a non prendere, gli altri li ho presi tutti, e ne ho diversi, e piano piano li sto leggendo. 

Delly era lo pseudonimo di una coppia di scrittori, un fratello e una sorella francesi, che scrissero circa (se non di più) cento romanzi (ma scrittrici come Barbara Cartland sono arrivate a 800 romanzi, più o meno!) (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/delly-liala-gli-stralci-piu-belli.html) Ebbero un enorme successo all'epoca; i loro libri erano basati su drammi, spesso con divagazioni "alla Ann Radcliffe", in castelli e foschi paesaggi, tra intrighi, complotti, fanciulle candide ed innocenti vittime di congiure o di tradimenti\macchinazioni di amanti o parenti diabolici e cose del genere, molto in linea con il Feuilleton ottocentesco.

Anche questo "Il Marchio dei Karige" si basa su un dramma a tinte "soft horror": Bernard, il protagonista, si trova invischiato nei segreti di una famiglia, i Karige, sulla quale pesa una maledizione "stregonesca"... un delitto e altri strani eventi, tra i quali il rinvenimento di un diario, convincono Bernard che i Karige sono i discendenti di un uomo che vendette la propria anima al Demonio...

Gli stralci più belli:

"Affrettando il passo, scendemmo per il declivio che conduceva al villaggio. Sorgeva a lato dei pascoli, cinti da boschi. Accanto alla chiesetta romanica vidi una vecchia casa, dai muri screpolati, con il tetto ricoperto di licheni. (...) La chiesa di Marjac era uno di quegli antichi santuari che sembrano conservare il ricordo delle preghiere e delle suppliche, che sgorgano dai cuori sofferenti di anime provate dalla tentazione, che vi hanno trovato conforto nel corso delle loro prove terrene. (...) All'ombra della vecchia navata, scarsamente illuminata, filtrava attraverso le oscure vetrate, porpora, arancio, azzurre."




"Molto Amata" di Ayres (I Romanzi della Rosa)

Trama: La giovane, inesperta ed ingenua Silvia ama Jim Cromer.  Ma Jim, anni prima, si è sposato con Drusilla e Silvia non lo sa...  perché Drusilla ama ancora Jim, pur essendo stata vittima di un incidente che le ha fatto perdere l'uso delle gambe? E come mai il fratello di Drusilla, Simone, mette in guardia Silvia?


Gli stralci più belli:

"Me ne vado... voglio andarmene." Ma Jim l'aveva stretta tra le braccia, e chinando la testa su di lei le baciava un orecchio, perché ella aveva voltato il viso dall'altra parte affinché non la baciasse sulle labbra. (...) Non conosceva ancora il veleno di un bacio. Fu come se una nube l'avesse avvolta, una nube estiva, morbida, color delle rose... Non una nube minacciosa come quelle che aveva veduto nel cielo nero."

"Perché lui capiva così bene? Perché proprio lui aveva il potere di mostrarle se stessa come era effettivamente, senza più illusioni? Forse perché essendogli ella del tutto indifferente, il suo giudizio era spassionato. La gente si mostra veramente crudele quando non le importa di far soffrire una persona. Neppure le sue lacrime avevano la forza di impietosirlo; egli se ne stava lì, con lo sguardo fisso sul fuoco, non curandosi affatto di lei."



Vedi anche: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/i-romanzi-della-rosa-e-dei-delly.html


"Fu Vero Amore?" di Smedley (I Romanzi della Rosa)

Trama: Mary era un'impiegatuccia qualsiasi quando uno strano avvenimento e una zia sconvolgono la sua vita già inquadrata in schemi prestabiliti. Ma Mary era anche una donna d'affari, capace di battersi per una posizione di rilievo, andando contro i preconcetti e le aspettative degli altri che la vorrebbero "femmina docile e bella, remissiva". In questa lotta, non perderà il bello della vita: la femminilità, l'amore...


Gli stralci più belli: "Aspetta di incontrare l'uomo che ti piacerà... Rinunzierai allora a tutta la tua indipendenza, per essere guardata da lui... come un uomo guarda la donna che gli dà ciò che desidera da lei." Mary non rispose subito. Ripensava all'angoscioso momento in cui un certo giovane l'aveva guardata con una specie di compassione... Non l'avrebbe rivisto mai più, si capisce... Il ricordo, però, non era privo di amarezza. Cominciava a capire di aver perso tutta la grazia femminile."

"Era già buio, e una luna bianca splendeva fredda sulle loro teste e sopra i salici del fiume (...) Una specie di nebbia avvolgeva ora la figura di Ferroll. Solo gli occhi ardenti di lui erano ancora vividi, e la chiamavano... la chiamavano..."





"Tu Sola" di Du Veuzit (I Romanzi della Rosa)

Trama: Isabella, orfana e povera, viene educata da una ricca zia che le rinfaccia di continuo di essere una buona a nulla; la vita è dura ed umiliante per la ragazza, che decide di fuggire a Parigi. Cerca lavoro, ma non lo trova; disperata, si è quasi rassegnata, quando per caso, una vicina di casa che l'ha presa in simpatia le assicura un posto di corista in un teatro e per Isabella inizia una nuova vita. Intanto, il ricchissimo ma vanesio e dongiovanni Henri Talaine cerca in tutti i modi di sedurre Isabella, ma lei resiste alla seduzione, perché non ha alcuna intenzione di "svendersi" senza amore e matrimonio. Come se la caverà la bella ma inesperta Isabella, pronta a tutto pur di non tornare a casa dalla zia?


Gli stralci più belli:

"Si sentì a un tratto nervoso. La rumorosa gioia delle donne con le quali era abituato a trattare, lo annoiava veramente. Solo Isabella lo interessava. A qualunque costo doveva spezzare la sua corazza, vincere la sua indifferenza;  non poteva più sopportare quel viso chiuso, che non aveva avuto per lui, in quelle due ore, un solo sguardo, un solo cenno di attenzione. Si alzò e andò verso di lei, un po' pallido."

"Là in alto, nella piccola stanza, tutta tremante, stordita, inquieta, forse anche delusa, Isabella piangeva con grossi singhiozzi. La ragazza onesta malediva l'educazione ricevuta, il bisogno di pulizia morale che faceva parte della sua natura. Soltanto ora, la ragazza moralmente sana, aveva compreso che il suo cuore non obbediva più alla ragione, e che amava Henri Talaine, l'incostante, l'incorreggibile gaudente... Il frequentatore di tutti i locali notturni, l'uomo del quale nessuna donna seria avrebbe osato fidarsi!"



Vedi anche: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/12/la-moglie-ricca-di-du-veuzit-i-romanzi.html

 https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/i-romanzi-della-rosa-e-dei-delly.html

"Mitzi" dei Delly (Romanzi della Rosa)

 Ho trovato la prima edizione, quella degli anni '30


Trama: Il romanzo dei Delly narra le disavventure dell'orfanella Mitzi, figlia di una ballerina malgiudicata dalla cerchia dei familiari dell'uomo che l'ha sedotta; Mitzi viene prima disprezzata, maltrattata come una serva, poi, viene giudicata "disonorata" e guardata con sospetto esattamente come si guardava sua madre; costretta poi a fuggire, cadrà malata, fino a che l'Amore non le permetterà di riabilitare il suo nome, facendo venire alla luce la verità sul passato di sua madre e le permetterà di trovare finalmente la serenità.


Gli stralci più belli:

"Strane teorie. Dunque, perché questa povera ragazza è figlia di una creatura traviata, forse trascinata al male non da innata perversità, ma dai pericolosi scogli del suo mestiere, tu la condanni senza remissione alla stessa sorte? Non pensi all'influenza di un'educazione cristiana su questa anima, pure ammettendo che vi sia in lei qualche fatale eredità morale? Poco fa guardavo la povera fanciulla e osservavo come, sotto il turbamento e l'impaccio recatole dalla tua troppo palese ammirazione, il suo sguardo rimanesse puro, candido, specchio di un'anima delicata e senza ombra."

"Il temporale si avvicinava, ma Mitzi non badava né ai lampi sempre più fitti, né ai nuvoloni cuprei, né ai lunghi rombi di tuono che scotevano tutta la pesante atmosfera. (...) La pioggia cominciava a cadere a grosse gocce calde e pesanti... e prima che Mitzi avesse raggiunto la foresta, venne giù un rovescio torrenziale accompagnato da bagliori sfolgoranti. La giovane grondava già tutta, quando finalmente poté ripararsi sotto gli alberi (...)  E finalmente, spossata, ansante, con gli orecchi che le ronzavano, tutta la persona arsa di febbre, si lasciò cadere per terra, contro il muro in rovina di una vecchia casa da guardia, abbandonata."

"Com'era attraente la piccola Mitzi, anche col visino affilato, reso pallido dalla malattia, che faceva sembrare più grandi, più profondi i begli occhi dove il fuoco si era come spento, lasciando posto a un languore ammaliante, a misteriose ombre che egli non aveva mai scorte negli occhi della Mitzi di un tempo."


 Altra edizione che ho trovato

Vedi anche: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/01/la-fine-di-una-valchiria-di-delly.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/delly-liala-gli-stralci-piu-belli.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/i-romanzi-della-rosa-e-dei-delly.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/09/figlia-del-mistero-dei-delly-romanzi.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/09/orgoglio-domato-dei-delly-romanzi-della.html


"La Sua Ora" di Elinor Glyn (Romanzi della Rosa)

Trama: Tamara, bella, giovane, vedova, non vuole più sentire parlare di matrimonio e di amore. Ma l'amore la perseguita, sia sotto l'ardente cielo d'Egitto, che sulle nevi delle steppe russe. E Gritzko, il principe russo dall'irresistibile fascino, sarà così impegnato in un duello intessuto di astuzie sottili e di slanci impetuosi, proteso alla conquista di un tesoro che sembra irraggiungibile.


Gli stralci più belli:

"In questi ultimi tempi ho pensato che cosa potrebbe significare per me l'amore. Ditemi la vostra opinione, signora." Ella si impose di non lasciarsi sopraffare da commozione alcuna, benché il cuore le battesse forte. "Io credo che voi tormentereste qualche volta, per poi farvi perdonare con carezze."

"Così ella rimaneva in silenzio. Ci volle tutta la forza di volontà di Gritzko per impedirgli di stringere tra le sue forti braccia quella personcina fragile e vacillante e coprirla di baci, di carezze, mormorandole parole d'amore. Ma la caparbietà, l'ostinatezza inflessibile del suo carattere lo trattennero. No, quell'istante di gioia suprema doveva venire in uno splendore di sole, quando tutto fosse vinto, quando ella lo amasse al di sopra di ogni cosa."

"Egli la teneva fra le braccia e lo strano, misterioso fuoco che l'aveva sempre affascinata, brillava adesso negli occhi di lui, resi ancora più fulgidi da un amore profondo."

"Non si curava più del suo orgoglio... Non voleva più lottare, difendersi; le piaceva di esser conquistata. Tutto il suo essere si fondeva con quello di lui."



Romanzi di Eleonora Glyn usciti per "I Romanzi della Rosa": Alcione, Benda d'amore, Evangelyne l'avventuriera, Fiamme gloriose, Il gran momento, Jinny e il suo amore, La ragione per cui..., La sua ora, Le riflessioni di Ambrosina, Le visite di Elisabetta, L'ora dell'amore, Lui e lei, L'uomo e il momento https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/06/elinor-glyn-luomo-e-il-momento.html , Oltre gli scogli, Prima o poi, Quel certo non so che..., Sascia, amore mio!, Sei giorni,  "Contrasto" (1930) https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/06/elinor-glyn-contrasto.html

Vedi anche: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/04/la-colomba-del-castello-dei-delly.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/09/figlia-del-mistero-dei-delly-romanzi.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/09/orgoglio-domato-dei-delly-romanzi-della.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/04/romanzo-in-italia-di-myrtha-romanzi.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/02/sogni-proibiti-di-noel-romanzi-della.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/02/i-romanzi-il-fiordaliso-collana-di.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/01/romanzi-rosadrammi-e-feuilleton-degli.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/03/lo-sceicco-di-edith-m-hull-romanzi.html