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"Non essere crudele" di Cassie Miles


Trama: Gina è sulle tracce di alcune rarità appartenute ad Elvis da consegnare alla casa d'aste per cui lavora e le ricerche la conducono ad Aspen, Colorado. Ma ad attenderla trova una sorpresa agghiacciante: il suo eccentrico zio, da cui doveva ricevere i cimeli dalla rockstar, giace morto nel suo chalet: omicidio! Per Gina è l'inizio di un incubo: braccata dalla polizia che la ritiene la principale indiziata, troverà rifugio tra le braccia di Conner, ex campione di sci...


Commento di Lunaria: buon Giallo, che si legge con piacere. Non è prolisso e la storia prosegue con scene thriller che tengono vivo il ritmo del romanzo. è un po' banale il motivo per cui l'assassino ha commesso il delitto, ma nel complesso è un buon romanzo. In origine uscito per Intrigue (1994) poi ristampato per Emozioni (1997) 




"Il Testimone Scomparso" (Harmony Emozioni)


Trama: l'agente segreto Marsh, deciso a scoprire i responsabili dell'attentato cui è rimasta uccisa sua cognata, vuole mettersi in contatto con l'unico testimone oculare, Davide, misteriosamente scomparso. Per rintracciarlo decide di rivolgersi alla sua fidanzata, Becky, ma quando crede di averla trovata, scopre che in realtà è la sorella di Becky, Lauren! Travolti dalla passione, i due decidono di unire le forze per risolvere il caso.

Commento di Lunaria: romanzo interessante, anche se il ritmo thrilling non è costante, e delle volte la vicenda si affossa, per colpa anche di dialoghi che creano un po' di dispersione.




"Personalità Deviata" di Linda R. Wisdom (Harmony Emozioni)


Trama:  Da qualche tempo a Dana succedono fatti inspiegabili: trova nel proprio armadio vestiti che non le appartengono, viene salutata per strada da persone che non conosce. Decide così di ingaggiare un investigatore privato che la spii e scopra se soffre di sonnambulismo. Così Mac la segue per sette notti e la vede in atteggiamenti che non le si addicono e che la lasciano senza parole. Non riesce a dare una spiegazione a tutto ciò, finché Mac porta alla luce fatti che riguardano la sua famiglia...


Commento di Lunaria:  trama abbastanza originale, anche se tutta la prima parte del romanzo va un po' al rallentatore, ad un certo punto acquista il giusto ritmo thriller, fino al notevole finale. L'unica cosa che mi ha fatto storcere il naso sono le pagine che si svolgono "dalla psichiatra", cui la protagonista ricorre, ovviamente "non contestando" minimamente le osservazioni della suddetta, e dal momento che l'Antipsichiatrica in me conosce bene una vera storia della psichiatria, storce il naso quando nei romanzi compaiono scene del genere, che dipingono la psichiatria come la panacea di tutti i mali. Ma vabbè, è un romanzo Rosa, e non deve essere di certo un trattato sui crimini della psichiatria...




"La Bella Statuina" di Helen R. Myers (Harmony Emozioni)


Trama: Worth ha un'ossessione: trovare una donna che assomigli alla sua statuina di cristallo raffigurante Galatea. Sembra, però, che una donna così non esista. Finché, la vigilia di Natale, Worth non investe con la propria macchina un ragazzino logoro e malmesso e non decide di portarselo a casa per ripulirlo e rimetterlo in sesto. Qual è la sua sorpresa quando scopre che nella vasca da bagno non c'è affatto un ragazzino ma una giovane donna, somigliante alla sua statuina? A questo punto non può che diventare Pigmalione e farsi carico della sopravvivenza e istruzione di colei che dice di chiamarsi Roxanne ma che nel suo cuore altri non è che... Galatea.


Commento di Lunaria: di base, ci troviamo dalle parti del Billionaire (un uomo molto ricco decide di "mantenere la sfortunata donzella che vive nei bassifondi" per salvarla dalla povertà) ma la storia si regge su un presupposto già debole in partenza: è poco credibile tutto l'inizio, con un Worth che "scambia per ragazzo" Roxanne (travestita da uomo) nonostante si siano parlati (e Roxanne sia pure molto sboccata), come è possibile che non si accorga della sua voce femminile? La storia poi procede nella media, tra gli alterchi e i battibecchi dei due. Un romanzo discreto, e niente più.



"Il Cerchio Magico" di Amanda Stevens (Harmony Emozioni)


Trama: Cinque amiche si incontrano in un cimitero per celebrare un rito di iniziazione, al quale seguono strani eventi di morte e follia... Anno dopo Elizabeth, che faceva parte del gruppo, scopre il cadavere di una sua allieva di criminologia. Sembra che il soprannaturale ci abbia messo lo zampino un'altra volta. Ci vorrà la razionalità del detective Cullen per scoprire cosa sta dietro a queste storie di streghe, e per risvegliare in Elizabeth la passione del passato...


Commento di Lunaria: Leggendo la trama ero convinta che fosse un Paranormal Romance a tinte magari "wiccan" (vedi il riferimento iniziale al rito di sorellanza "stile congrega Wicca Dianica") e invece questo "Il Cerchio Magico" vira sul Thriller, con zero elementi sovrannaturali (una patina di "paranormal" a tinte gotiche è data solo nel prologo ambientato nel cimitero, e tutto è comunque suggerito e appena accennato) e qualche capitolo tedioso e prolisso dove appare, in sintesi, qualche blando riferimento alla caccia alle streghe nel diciassettesimo secolo. Non va oltre la sufficienza anche per la mancanza di eros, difetto che inficia tutto il romanzo; nel complesso, sono ben riuscite le pagine dove l'assassino perseguita Elizabeth e quelle ambientate al cimitero o nella foschia nebbiosa.


Gli stralci più belli:


"Era stata una giornata tersa e soleggiata, col cielo di un bell'azzurro intenso. Ma mentre scendeva la sera, dense nubi temporalesche avanzarono dal mare, oscurando la pallida luna e accentuando la sinistra desolazione del paesaggio. Si era alzato anche il vento, agitando le foglie morte lungo i vialetti del cimitero. C'era qualcosa in quel vento, pensò Elizabeth con un fremito. Qualcosa di malefico. Consultò il quadrante luminoso del proprio orologio. Quasi mezzanotte. L'ora dei fantasmi... Addossate contro il muro di cinta che delimitava il terreno di sepoltura, lei e le sue amiche studiavano con paurosa trepidazione la selva di lapidi e cappelle fatiscenti che si estendeva davanti ai loro occhi. Angeli di marmo si stagliavano contro l'oscurità, vegliando ad ali chiuse e capo chino gelide tombe silenti." "(...) Avvertiva sin dall'infanzia un'oscura presenza che indugiava nei vicoli deserti, che si annidava all'ombra degli androni. Una forza maligna che sfuggiva la luce e dava la caccia agli innocenti. (...) Fremendo, distolse lo sguardo dai negozi immersi nell'oscurità."

"(...) Se lo fosse davvero, Elizabeth non sapeva dirlo. (...) e quella quercia lu suscitarono adesso un'emozione vivissima, l'inspiegabile certezza che il male si nascondesse nelle vicinanze. Che controllasse ogni sua mossa. (...) Si figurò dei piedi dondolare tra il fogliame e, più in alto, il viso pallido di Bethany che la fissava. (...) Non riusciva a scrollarsi di dosso l'inquietante sensazione che qualcosa o qualcuno la stesse osservando. Che chiunque avesse ucciso Bethany fosse in qualche modo collegato a lei. Prima Claire, poi Tasha. E adesso una delle studentesse di Elizabeth. "La prossima sei tu, parve sussurrarle una voce dal buio."




"La Canzone dello Zingaro" di Regan Forest (Harmony Emozioni)

Trama: Ah, il fascino della Scozia! Per una studiosa di storia antica come Laurie è il luogo ideale per una vacanza romantica. E in effetti tutto, più o meno, si svolge secondo le previsioni. L'atmosfera magica e ancestrale dei luoghi celtici, il mistero di Loch Ness, la gente ospitale e l'incontro con Eric, un bellissimo ragazzo dalle origini gitane con il quale Laurie intreccia una coinvolgente storia a base di passione, danza e musica. Musica? Certo, anche molto convincente e persuasiva...  Ma cosa nasconde Eric? Chi è veramente?

N.B: Il termine "zingaro", usato di continuo anche nei romanzi, è considerato dispregiativo, così come è stato caricato, nell'uso che se ne fa, di pregiudizi e denigrazione razzista. Il termine corretto è Romanì, che prevede diversi "gruppi": Kalè, Manouches, Kale, Romanichals, Sinti.  I 5 gruppi principali sono suddivisi in centinaia di sottogruppi, con una propria specificità culturale, etica e complesso di regole vincolanti (chi non le condivide viene estromesso) e un proprio dialetto. Ogni gruppo quindi rappresenta una realtà a sé stante, e non va confusa "con un unico termine", come si fa sempre. Si possono distinguere i Rom in base ai mestieri che esercitavano un tempo; qui ne elenco qualcuno:

Rom Lautari -> musicisti

Rom Lovara -> allevatori e commercianti di cavalli

Rom Argintari -> lavoratori di argento

Zlatari, Aurari -> orafi  

Rom Kalderasa -> lavorazione del rame

Rom Ursari -> ammaestravano gli orsi; erano anche artisti ambulanti e acrobati da circo.

Rom Keramidara -> fabbricanti di mattoni e ceramica

Rom Setara -> produttori di setacci e cesti in vimini

Rom Colara -> venditori di tappeti

Rom Machvaja -> chiromanti, astrologi e narratori di leggende.


Commento di Lunaria: Avevo già letto romanzi Rosa con protagonisti gitani:

https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/03/per-lamore-di-un-gitano-di-anne-mather.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/02/fascino-gitano-di-rebecca-winters.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/03/una-zingara-sotto-la-luna-di-sheila.html






 E mi era capitato di vederne anche di più voluminosi, ambientati nell'Ottocento o nel Rinascimento.

Alcuni anni fa avevo studiato una storia e il folklore del popolo Rom e lo avevo trovato piuttosto interessante, oltre a capire le origini storiche della discriminazione. Devo dire che i romanzi Rosa che ho letto, pur trattandoli sinteticamente, inseriscono, in modo pertinente, diversi elementi tipici della cultura Romanì. "La Canzone dello Zingaro" si concentra molto di più sul rapporto d'attrazione, un vero colpo di fulmine, tra Laurie ed Eric e sui malintesi che sorgono tra loro, ma lascia sullo sfondo tutto il contesto del pregiudizio razziale e tratta sinteticamente gli elementi culturali, messi lì di contorno, ma i protagonisti risultano ben caratterizzati dal punto di vista emotivo. In compenso, sono molto suggestive le descrizioni dei luoghi celtici e per tutta la prima parte del romanzo l'Autrice gioca molto sul "magia o no" per descrivere Eric, quasi come se il paesaggio ancestrale scozzese contribuisse ad enfatizzarne il fascino magico e magnetico. Non può mancare l'immancabile cavallo che compare sul finale, peraltro un riferimento veritiero: infatti, nei secoli passati, i Rom erano considerati degli eccezionali allevatori di cavalli. Bellissima la scena d'amore nella grotta, davvero idilliaca.

N.B: L'Autrice ha scritto anche l'eccezionale "La Casa dell'Incubo" (1989), tra i miei Intrigue preferiti.

https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/02/la-casa-dellincubo-di-regan-forest.html


Gli stralci più belli:

"L'indomani, un sole pallido riscaldava l'aria fresca che spirava dal mare. (...) il dolore che [Laurie] provava offuscò in parte la sua eccitazione nel vedere di persona il circolo di pietre verticali che costituiva il sacrario di antichi riti celtici. Nell'aria percepiva strane vibrazioni. I raggi del sole filtravano attraverso gli alti rami delle querce. Le pietre, fredde e immote, erano coperte di muschio. Una quercia secolare si staccava dalle altre, e le sue foglie sussurravano oscuri e terribili segreti legati ai culti dei Druidi, che alla sua ombra avevano praticato sacrifici pagani. Gli spiriti dei morti aleggiavano sui prati silenziosi e tranquilli per le colline e lungo il ruscello."

"I resoconti di sacrifici umani e magia nera la facevano rabbrividire. Si sapeva così poco dei Druidi, non essendoci testimonianze scritte delle loro dottrine! Ma le forze magiche che avevano dominato il loro mondo si sentivano perfettamente su quell'isola. Un'isola la cui storia era carica di incantesimi, leggende e spiriti... gli stessi spiriti nei quali Eric sosteneva di credere. I bardi un tempo sapevano incantare le persone con la melodia della loro musica..."

"Una folata di vento gelido soffiò dall'oceano. Laurie si tenne il cappuccio sulla testa con la mano, mentre con l'altra continuava a stringere quella calda e rassicurante di Eric. Non c'erano viottoli che conducessero giù per la scogliera, ma dopo poco che camminavano, appena sotto uno spuntone roccioso, comparve l'imboccatura di una grotta. Eric vi si infilò, quasi trascinando Laurie con sé. Il rumore della pioggia s'interruppe bruscamente. L'interno della grotta era grigio e asciutto: dall'imboccatura filtrava la luce, offuscata da spettrali strati di nebbia. (...) Laurie rimase in silenzio. La luce della candela sul viso di Eric lo faceva apparire ancora più bello di quanto l'avesse mai visto. La camicia rosa brillante, che lasciava intravedere una porzione del suo petto abbronzato e le sue braccia muscolose, catturava effettivamente lo sguardo. Nel biancore spettrale che rischiarava la grotta, gli occhi di Eric erano chiarissimi e, quando fissarono quelli di Laurie, parvero trasferire in lei un qualche segreto potere. (...) Il desiderio che divampò istantaneamente nel corpo di Laurie fu per lei una sensazione completamente nuova e sconvolgente. I battiti del cuore di Eric si mescolavano ai suoi e avevano lo stesso ritmo forsennato. La mano di Eric superò agevolmente le barriere di seta e pizzo per continuare la sua esplorazione, mentre non smetteva di baciarla. "Eric mi sto sciogliendo..." "Lo sento", sussurrò lui, "Ma non preoccuparti. Con me sei al sicuro."

"Eric? No, impossibile! Laurie doveva essere rimasta vittima di uno degli incantesimi che aleggiavano su quel luogo magico e spettrale. Lo zingaro che cavalcava verso di lei non poteva che essere un'apparizione, uno scherzo della fantasia."

"Sposiamoci", disse Eric, sfiorandole le labbra con le proprie. "Che gli spiriti del buio si prendano la mia anima se tu dovessi mai pentirti anche per un solo istante di avermi scelto come marito." (...) Le promise con voce carica di emozione "E questa sera, vedrai, amore mio... Nel cielo splenderà per noi una luna gitana..."

Bibliografia consigliata:

Questo libro dimostra che diverse cose che "sono state spacciate come musica classica inventata dai musicisti austroungarici" in origine erano musiche composte e suonate da artisti Rom che si esibivano nelle piazze cittadine... il Flamenco lo hanno inventato loro... erano maestri nell'arte orafa e nell'allevamento dei cavalli o nel suonare, praticamente imbattibili... Con l'avanzare dell'industrializzazione e la scomparsa "della vita contadina" che si è avuta nel Novecento, sono stati progressivamente espulsi dal mondo del lavoro e ancora più relegati all'angolo, col risultato che oggigiorno il 98% delle persone che li detesta e crede che "siano parassiti incapaci di lavorare" NON SA che prima del Novecento i Rom lavoravano, eccome se lavoravano, avendo di fatto il monopolio in questa o quella professione... Il continuare a ignorare, e al far ignorare, una VERA storia del popolo Rom, serve proprio a fare pensare, alla massa, che "quelli lì non hanno mai fatto niente nella Storia" quando un contributo culturale i Rom l'hanno offerto eccome. 

A questo aggiungo che i Rom hanno diversi miti e leggende molto interessanti che potete leggere in questi libri. 


Per curiosità: negli anni '60, a Castellanza (Varese) i Rom erano chiamati "gli strolighi" e questa cosa mi è stata testimoniata da mia madre. Non sono riuscita a risalire all'etimologia del termine... forse, mi è stato suggerito, deriva da "astrologi", con riferimento al fatto che i Rom praticavano la divinazione. 

APPROFONDIMENTO: LA PERSECUZIONE CONTRO I ROM E LE ORIGINI STORICHE DEL PREGIUDIZIO 

 Il termine "zingaro" è dispregiativo. Deriva dal nome di una setta manichea, gli "Athingani", detti anche "Atsingani" o "Atsinganoi", "colui che non vuole essere toccato"; il termine generò "Tzigani", "Zingani", "Sigani", "Zingari". Gli Atsingani facevano parte di una setta eretica che rifiutava il contatto fisico, praticava la magia, conduceva vita itinerante. Già nel 1323 iniziò a circolare l'idea che fossero "della razza di Chaym"; non è chiaro se ci si riferisse a Cam o Caino, comunque la connotazione resta negativa. Vennero anche chiamati "Gypsy" o "Egiziani", termine derivante dal Monte Gype, noto come "Piccolo Egitto", nel Peloponneso. Nei Principati Rumeni o Danubiani le comunità Romanès furono spesso schiavizzate: già nel 1340 nobili serbi donarono alcune famiglie Rom al monastero della "santa vergine di Tismana" nei Carpazi. La schiavitù dei Rom è durata per oltre cinquecento anni; fu abolita nella metà del XIX secolo. In Ungheria erano schiavi anche i "Saraceni" ovvero i musulmani, e gli Ebrei Cazari, finché non si convertirono al cristianesimo. Nel 1445, Vlad Dracul portò con la forza dalla Bulgaria alla Valacchia circa 11.000-12.000 persone "che sembravano egiziani". I Rom venivano usati come forza-lavoro non retribuita dallo Stato, dalla Chiesa o dai Boiardi; il termine "tigan", da "Atsingani", diventò sinonimo di "schiavo". Esisteva tutta una divisione per gli schiavi: schiavi domestici, dei campi, della corona, dello Stato, della Chiesa ecc. Comunque, qualche schiavo riusciva ad emanciparsi, per esempio nel 1595 Stefan Razvan, riuscì a diventare un boiardo e poi principe moldavo. Anche la Chiesa perseguitava i Rom: per via della divinazione, soprattutto chiromanzia, danze, lavorazione dei metalli, le comunità Romanès vennero accusate dalla Santa Inquisizione. Vennero perseguitati anche per il colore della pelle scura, che in quel periodo era associato al diavolo. Queste erano alcune delle pene previste per i Rom: allontanamento, fustigazione pubblica, marchio a fuoco, taglio del naso e delle orecchie, galera, impiccagione. Il "girovagare" e il fermarsi in zone di confine nelle foreste o sulle montagne derivava proprio dal fatto che erano cacciati ovunque; nel 1646, a Berna, era legale "abbattere o liquidare personalmente con bastonate o con arma da fuoco gli zingari". Ancora prima, nel 1498, Massimiliano I d'Asburgo aveva concesso il "diritto a chiunque di ammazzare e bruciare gli zingari". Nel 1749 in Spagna furono organizzate retate e il Vescovo di Oviedo sosteneva che la scomparsa dei "Gitanos" era "un servizio da rendere a Dio." Più tardi, quando si smise di ucciderli a vista, si cercò di "rieducarli" proibendo i loro vestiti, cibi, lingua, mestieri come il commercio di cavalli o la lavorazione di metalli. Fu in questo periodo che presso i Calé nacque il flamenco, che veniva usato per comunicare ed esprimersi, visto che era proibito usare la loro lingua (Nota di Lunaria: provvedimenti simili sono stati usati anche contro i Curdi. La Turchia ha varato leggi che proibivano persino la loro lingua, anche quella da usarsi tra genitori e figli!) 

Il termine corretto non è "zingari" è Romanì, che prevede diversi "gruppi": Kalè, Manouches, Kale, Romanichals, Sinti.  I 5 gruppi principali sono suddivisi in centinaia di sottogruppi, con una propria specificità culturale, etica e complesso di regole vincolanti (chi non le condivide viene estromesso) e un proprio dialetto. Ogni gruppo quindi rappresenta una realtà a sé stante, e non va confusa "con un unico termine", come si fa sempre. Si possono distinguere i Rom in base ai mestieri che esercitavano un tempo; qui ne elenco qualcuno:

Rom Lautari -> musicisti

Rom Lovara -> allevatori e commercianti di cavalli

Rom Argintari -> lavoratori di argento

Zlatari, Aurari -> orafi  

Rom Kalderasa -> lavorazione del rame

Rom Ursari -> ammaestravano gli orsi; erano anche artisti ambulanti e acrobati da circo.

Rom Keramidara -> fabbricanti di mattoni e ceramica

Rom Setara -> produttori di setacci e cesti in vimini

Rom Colara -> venditori di tappeti

Rom Machvaja -> chiromanti, astrologi e narratori di leggende.

Onde evitare il perpetrarsi di stereotipi e pregiudizi contro i Rom, sfoggiando la propria ignoranza, per lo più, suggerisco di leggere questi libri prima di "parlare a vanvera" su un argomento che il 99% di chi parla "contro gli zingari" ignora totalmente:



Per quanto riguarda il genocidio compiuto dai nazisti, detto "Porrajmos", forma sostantivata del verbo "Porav-", "divorare, ingoiare", si calcola che furono almeno 500 mila i Rom e i Sinti massacrati. Altri termini usati dai Rom per definire il loro genocidio sono stati "Samudaripen", "Samudaripé", "Baro Romanò Meripen", "La grande morte". Ovviamente prima del nazismo vero e proprio, erano già uscite pubblicazioni "pseudo-scientifiche" che catalogavano le razze in base alla loro presunta inferiorità etnica. Gli "zingari" vennero marchiati come inferiori da "studiosi" come Gonineau o Galton (padre dell'eugenetica) e questo fu il preludio alla politica di sterminio. Termini come "igiene razziale, razza ariana, piaga zingara" iniziarono a circolare. Il nazismo si appoggiò al darwinismo sociale per giustificare la superiorità della razza bianca su quella nera e di quella ariana su tutte le altre razze bianche. I Rom vennero rinchiusi nei campi di concentramento dove si moriva per fame, per stenti, per lavoro. Le donne venivano sterilizzate e venivano compiuti esperimenti scientifici. Quello che sanno in pochi è che Rom e Sinti militarono nelle file partigiane: Amilcare Debar, Walter Vampa Catter e Giuseppe Catter, Renato Mastini, Lino Ercole Festini, Silvio Paina. Le comunità Sinti e Rom vennero perseguitate ovunque: in Croazia dagli Ustascia, in Belgio, Olanda, Moravia, Romania, Polonia, Norvegia, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Finlandia, Francia, Grecia, Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia, Albania. Ovviamente non si sono mai risarcite le vittime del Porrajmos, perché si accampano vari pretesti per negarne il genocidio. (idem dicasi per Gay o Testimoni di Geova, perseguitati e internati anche loro. Nota di Lunaria)  Anche il termine attuale di "campo nomade" è figlio della mentalità nazi-fascista: "campo" rimanda a "campo di sterminio", un luogo "distaccato" dalla società. "Nomade" non specifica il nome dell'etnia e rimanda a "non nominato, non esistente". Non a caso i campi nomadi vengono ubicati in luoghi degradati e malsani e nei mass media si presentano sempre gli stessi stereotipi, che serviranno a rinforzare l'illegalità. Gli stereotipi servono a semplificare la realtà e chi li coltiva è interessato solo agli aspetti negativi, tutto il resto non esiste. 

CURIOSITà SUI ROM E BELLE IMMAGINI 








Sara La Kali, una santa molto venerata dai Rom; in realtà trattasi di un'antica Dea, poi cristianizzata.

Un indù mi ha confermato che Sara La Kali è la fusione di tre Dee indù (e i Rom probabilmente erano originari dell'India): 

"Sarasvati\Lakshmi\Kali = Sara La Kali", per l'appunto.


"Analisi Pericolosa" di Jenna Ryan (Harmony Emozioni)

Trama: L'ospedale psichiatrico dove lavora Nikita è teatro di un orribile omicidio. è proprio lei a rinvenire il cadavere di un'infermiera orribilmente martoriato ed è sempre lei che insieme alla polizia conduce le prime indagini. Daniel, il poliziotto a cui è stato affidato il caso, è ben deciso a non tralasciare alcun indizio. Finché inaspettatamente non avviene un altro misterioso assassinio: perché non è riuscito ad evitarlo? E perché sembra che...?


Commento di Lunaria: Dopo alcune pagine promettenti, "Analisi Pericolosa" perde un po' di ritmo e suspense. L'ospedale psichiatrico, che avrebbe potuto essere una location terrorizzante e adatta ad un thriller, non viene sfruttato nelle sue potenzialità, anche le pagine sugli omicidi si mantengono su toni stringati. Quasi assenti le scene d'amore. Non me la sento di bocciarlo perché qui e lì c'è qualche frecciatina nei confronti della psichiatria visto che la nonna di Daniel è stata fatta morire da uno psichiatra (e un'Antipsichiatrica come me non può che approvare queste frecciatine al vetriolo contro "l'intoccabile psichiatria") ma non è così emozionante e thrilling come pensavo a prima vista. Un romanzo nella media, insomma, che comunque ha la particolarità di essere critico nei confronti della psichiatria, anche se la critica è espressa in sintesi. Il che conferma che i romanzi Rosa si possono davvero occupare di tutto, dai temi storici all'Antipsichiatria.


Gli stralci più belli:

"Problemi", ripeté lui con tono sarcastico. "Voi psichiatri vivete grazie ai problemi degli altri, ne create anche quando non ci sono e alla fine i vostri pazienti sono così confusi da non riuscire nemmeno a ricordare i loro nomi. (...) Era una donna vitale e in salute, ma il suo dottore le riempì la testa di stupidaggini, la inserì in un programma sperimentale, le fece un sacco di esami, la imbottì di farmaci e le disse di cercare nel suo subconscio le risposte alle domande asinine che lui le rivolgeva. (...) Dopo la sua morte si rivolse ai familiari per chiedere altro denaro."

"In quell'attesa che le sembrò eterna la mente le si affollò di pensieri e immagini. Quella donna aveva del sangue alla base della gola e il suo indice destro era rotto, proprio come nel caso di Laverne. Perché? Quale mostro accoltellava una persona, le rompeva un dito e vi arrotolava una ciocca di capelli?"

"Con il cuore che le batteva all'impazzata procedette ancora finché non sentì in modo chiaro dei passi dietro di lei. Si girò, ma vide solo un dedalo di corridoi che si diramavano in una dozzina di direzioni differenti. (...) Non fece in tempo a finire la frase che qualcuno la colpì con violenza. Si accasciò a terra, intontita dalla botta e da un odore nauseante."

"Mia nonna aveva ragione. La vita è dura e nessuno psichiatra al mondo può cambiare questo fatto."


Nota di Lunaria: per approfondimenti su una storia criminale della psichiatria, vedi


Per curiosità: uno dei cd dei Lacuna Coil, "Delirium" è ispirato ai manicomi; mi è piaciuto molto





"Ricominciamo da Noi" di JoAnn Ross (Harmony Emozioni)

Trama: 1996: Jessica è una donna moderna che vive il suo tempo: ha un prestigioso studio legale a Whiskey River, una città famosa per gli eventi insoliti che vi accadono. è una donna razionale, ma quando un giorno, sulla strada di casa, incontra un uomo privo di sensi, non riesce a negargli il suo aiuto. Lo accompagna in ospedale, lo assiste, veglia sul suo risveglio per scoprire che ha quest'uomo, Rory, dice di essere un maresciallo, di provenire dal 1896 e di voler uccidere Black Jack Clayton, colui che ha assassinato sua moglie: Emilie... 


Commento di Lunaria: "Ricominciamo da Noi" è un notevole Rosa venato da leggere atmosfere paranormali - la reincarnazione e viaggi nel tempo - a tinte western: il connubio è decisamente riuscito, perché fin dalle prime pagine la trama si dipana incuriosendo la lettrice. Poco eros, anche se quel poco che c'è è abbastanza rovente, personaggi ben caratterizzati, ritmo scorrevole, una leggera spruzzata di atmosfera paranormale (che comunque non sfocia né nell'horror, né nel fantasy propriamente detto) che resta sullo sfondo, solo abbozzato (se fosse stato maggiormente trattato, avrebbe alzato il mio indice di gradimento).  Una storia simile era già stata raccontata in "Tra Passato e Presente" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/04/tra-passato-e-presente-di-rita-clay.html

ma in "Ricominciamo da Noi" è stata narrata decisamente con più abilità.

Un romanzo consigliato.

N.B Originariamente uscì per la serie "Emozioni" nell'ottobre 1997. Io ho la ristampa uscita per "Super" a giugno 1998

 

Gli stralci più belli:

"Era stata proprio Emilie a mandarlo via. E mentre una forza arcana lo trascinava verso il tunnel buio, lui aveva giurato che non avrebbe trovato riposo se prima Jack Clayton non avesse pagato per i propri delitti. Ecco dunque cosa aveva cercato di dirgli Emilie. Che non potevano tornare insieme se prima lui non avesse ammazzato l'uomo che l'aveva uccisa."

"Non lo avrebbe mai riconosciuto, ma il suo più grande timore era che, dopo aver fatto l'amore, sarebbe tornato indietro nel tempo, costretto ad abbandonare per sempre Jessica. E non poteva tollerare la prospettiva di perderla ancora una volta."




"La Mano Assassina" di C.J. Carmichael (Harmony Emozioni)


Trama: Trish, consulente matrimoniale, si trova coinvolta in un omicidio. Un suo cliente viene assassinato e le indagini portano dritte a lei. Inoltre l'ispettore di polizia a cui è stato affidato il caso, Morgan, è il suo ex marito, che non esita a farle pressioni per vedere chiaro in questa sporca faccenda. Mentre le indagini sono ancora in corso, una seconda vittima viene colpita a morte. Sembrerebbe trattarsi della stessa mano assassina. E anche Trish viene minacciata...


Commento di Lunaria:  "La Mano Assassina" inizia molto bene, come Giallo, con l'assassina che uccide la prima vittima, ma poi si ammoscia dopo qualche capitolo perdendosi in dialoghi su dialoghi per poi risollevarsi solo nel capitolo 18, prima delle fine, quando riacquista verve ed azione con un bel colpo di scena. Poco eros, poco thrilling, distillati col contagocce per 195 pagine dove quasi tutto va alla moviola, in calma piatta. La copertina annunciava emozioni a tinte forti ma purtroppo il risultato finale si attesta su una sufficienza neanche tanto piena. Comunque, notevole il finale, che è la parte migliore di tutto il romanzo.


Gli stralci più belli:

"Nella sua fredda e buia camera da letto sentì le lacrime che le scorrevano lungo le guance e non le trattenne, pensando a tutte le volte che avrebbe voluto piangere e non c'era riuscita. (...) Le lacrime si trasformarono ben presto in singhiozzi e il suo corpo fu scosso da un dolore troppo a lungo represso. Per un matrimonio fallito."

"Il contatto della sua mano non ebbe l'effetto calmante che era probabilmente nelle sue intenzioni. La lieve carezza scatenò invece in Trish un istante di desiderio intenso. Dovette resistere a tutta la sua forza di volontà per resistere all'impulso di premersi contro di lui."


"I Segreti di Fools Point" di Dani Sinclair (Harmony Emozioni)

Trama: Jake torna dopo nove anni a Fools Point per aprire un ristorante. Le passate esperienze in Marina lo hanno prostrato causandogli anche dei danni fisici.  Durante la ristrutturazione del locale, vengono rinvenuti due scheletri.  Poi scopre di avere avuto una figlia da Amy, la sua ex fidanzata, le cui lettere... non gli erano mai giunte, tanto che questo malinteso aveva portato alla rottura tra i due. Ma la cosa più inquietante è che qualcuno sta agendo nell'ombra, tentando di uccidere i genitori di Amy e poi anche la giovane donna... perché?

Commento di Lunaria:  "I Segreti di Fools Point" inizia molto bene (i cadaveri vengono ritrovati fin dal prologo...) ma si ammoscia un po' dopo qualche capitolo per poi riprendere la suspense thrilling un po' prima della fine. Qualche pagina in più di brivido ed eros avrebbe alzato l'indice di gradimento, invece entrambe le cose restano poco approfondite o a malapena citate.  Non male, ma siamo lontani da ritmi al cardiopalma.  Anche la copertina è un po' fuori luogo.

 Gli stralci più belli:

"Rassegnata a trascorrere una nottata in bianco, si alzò e si avvicinò alla finestra. Il buio era completo, neppure la luna o l'illuminazione stradale rischiaravano le tenebre. E, mentre guardava fuori, qualcosa si mosse nell'ombra al lato opposto della strada. (...) per quanti sforzi facesse, non riuscì a capire se dietro il tronco del vecchio acero si stesse nascondendo qualcuno oppure no."

"Si sarebbe potuta allontanare. Avrebbe potuto girare la testa. Invece restò ferma, e si trovò dove aveva sempre sognato di essere: tra le braccia di Jake. (...) Fu un bacio leggero, appena accennato, che pure comunicava tutto il suo desiderio. "


"Indizi Misteriosi" di Charlotte Walker (Harmony Emozioni)

Trama:  è trascorso un anno dal giorno in cui un terribile incidente ha portato via Dani, la moglie di Nick, poliziotto a Chicago.  Lui non ha mai smesso di sperare, grazie al fatto che sul luogo dell'incidente non è mai stato trovato il corpo di Dani. Nick sta indagando su un assassino che sta uccidendo i senzatetto, quando incontra una donna, Elisabeth, senza dimora e senza memoria... Uno strano senso di protezione nasce in lui... ma ora deve pensare solo a risolvere l'enigma degli omicidi e soprattutto a proteggere Elisabeth...


Commento di Lunaria: L'elemento ormai già sfruttato parecchio nei libri e film thriller - l'amnesia che tormenta la protagonista, a seguito di un dato evento traumatico che sarà svelato nel finale - in "Indizi misteriosi" viene "rinnovato" dal contesto in cui si svolge la vicenda: il mondo dei senza fissa dimora, qui rappresentati come uomini e donne fragilissimi, esposti al pericolo ma solidali l'uno con l'altra: chi è che li sta uccidendo e perché? Si tratta di sadismo oppure...? Una certa prevedibilità di fondo, che si evince soprattutto nei capitoli centriali, in realtà, viene smentita proprio nelle ultime pagine, che acquistano una vena thriller tesa e scattante... Notevole il finale, con il colpevole ormai smascherato che sta per avere la meglio sulla povera Elisabeth, fino a che... 

Devo dire che il romanzo più che non essere originale nella vicenda (uno o più assassini? Chi sta stalkerando Elisabeth e perché?) lo è nel contesto, visto che non è così frequente che i senzatetto siano protagonisti di un romanzo, specialmente Rosa. 

Perciò, chiudo la mia recensione invitando le persone a sostenere le associazioni che si occupano di raccolte alimentari e di aiuti alle persone senza fissa dimora: più che non la fame, sistematicamente ogni anno è uno stillicidio di vittime uccise dal freddo.

Molti di essi sono padri separati o divorziati che sono stati ridotti sul lastrico per aver perso il lavoro o a seguito di colpi bassi sferrati dall'ex moglie e oltre al danno economico hanno patito anche il danno psicologico e persino fisico; altre sono persone con problematiche legate a traumi e mancanza di autostima; gli uomini senza dimora sono spesso aggrediti dal "branco" di giovinastri che si divertono a causare ustioni gravissime al malcapitato che trovano a dormire su una panchina; a questo aggiungiamo la morte per ipotermia, che ogni anno, durante l'inverno fa strage di senzatetto; le donne sono anche esposte a stupri e molestie sessuali. 

Non è molto diffuso da noi (per fortuna) ma in altri Paesi i minori (poco più che bambini) orfani (oppure venduti dai genitori) e senza fissa dimora finiscono nel racket della prostituzione, nel commercio clandestino di organi o ingrossano le file delle baby gang, magari per gestire lo spaccio nei quartieri.

Per sensibilizzare su questo argomento, che viene visto come vergognoso o "non ci riguarda" (la povertà fa paura e ci provoca anche un senso di rigetto, tanto che non vogliamo vedere queste persone che giacciono abbandonate in mezzo alla strada), condivido questa bellissima intervista, che trovate a questo link, in formato audio, a partire dal minuto 12:30

https://pod.radiopopolare.it/sidecar_1_26_12_2020.mp3

Scalda il cuore sentire quanto impegno, empatia e compassione ci mettono i volontari nell'aiutare chi non ha neppure una coperta e giace in mezzo alla strada... tramite questi volontari e chi contribuisce con offerte, la persona in fragilità economica trova un aiuto concreto.





Per conoscere due associazioni di volontari che si occupano di raccolta alimentare nei supermercati, di aiuto per le vittime di prostituzione, le donne in India e i senza fissa dimora: https://www.lafinestradelsole.com/

Vedi anche: https://www.progettoarca.org/



Gli stralci più belli:   

"Ricordi altro?" "Quando ho quel sogno ricorrente è come se guardassi una vecchia fotografia che ha le figure in primo piano ben definite, ma lo sfondo è confuso e sfuocato." "Cosa c'è sulla fotografia?" Elisabeth trattenne il fiato prima di riuscire a rispondere. Voleva a tutti i costi confidarsi con Nick. "Tu, tu sei tutto quello che riesco a vedere con chiarezza." "Non tormentarti, Elisabeth", la tranquillizzò sfiorandole il viso. "Soffri di amnesia." Il suo tocco le sembrò così familiare da confonderla ancora di più. "E allora perché mi ricordo di te?" "Forse io sono la prima persona che hai visto nel momento preciso in cui la tua memoria ha ricominciato a funzionare."

"Elisabeth si lasciò andare tra le braccia di Nick. Anche tra i vetri infranti dall'esplosione le sue parole dolci la tranquillizzavano e ogni sua carezza la sfiorava fino al cuore. Tra lei e quell'uomo esisteva un legame particolare. Di questo era assolutamente sicura."

"Da anni non provava qualcosa del genere. Chiuse gli occhi e per un attimo sperò che il tempo potesse fermarsi. Elisabeth si lasciò cullare dal suo respiro e rassicurare dal calore del suo corpo. Quando vide i suoi magnifici occhi azzurri chiudersi, non resistette alla tentazione di delinearne il profilo per poi scendere giù fino alle labbra. Era la prima volta che si sentiva così incredibilmente viva. La stanchezza sembrava svanita e dormire era l'ultimo dei suoi desideri. Si fece coraggio e sfiorò la bocca di Nick con un tenero bacio. Lui avvertì le morbide labbra di Elisabeth sulle sue e quando aprì gli occhi la calma che lesse sul suo viso dissipò ogni minimo dubbio su quanto stava per accadere. Nella luce soffusa della lampada le accarezzò delicatamente il viso e notò qualcosa di strano nei suoi occhi. Un bagliore lontano eppure così incredibilmente familiare. Fu in quel momento che capì che quella donna gli apparteneva forse da sempre. Era come se le loro anime fossero destinate a stare insieme al di là delle decisioni e delle paure delle loro menti confuse. La strinse a sé e la baciò appassionatamente. Respirò a fondo il profumo del suo corpo e una sensazione di calore lo inebriò di desiderio. Si scostò da lei e la guardò. Voleva memorizzare ogni minimo dettaglio perché era sicuro che non gli sarebbero bastate mille parole per descrivere quello che stava provando. Elisabeth sospirò. La sua femminilità sembrava essersi risvegliata da un lungo e profondissimo sonno. (...) Sulle pareti della stanza le loro ombre divennero una e bastarono pochi minuti perché entrambi perdessero completamente il controllo. Senza parlare si spogliarono a vicenda, lentamente, ma senza esitare, come se quei gesti fossero stati ripetuti mille volte. (...) Il suo corpo sembrò fondersi con quello di Elisabeth non appena la strinse ancora di più a sé."

"Era appena l'alba e Elisabeth aveva già avuto molto da fare, tormentata dall'idea di quel terribile omicidio e dall'immagine di una cucina che pensava dovesse essere stata quella di casa sua.  D'un tratto la maniglia della porta d'ingresso che dava sulla cucina cominciò a girare lentamente. "Oh, mio Dio! Sono da sola e l'assassino è ancora là fuori da qualche parte"

"Ti amo anch'io". Sospirò consapevole che le ombre che avevano tormentato la sua memoria per così tanto tempo erano ormai svanite alla luce del loro amore (...) Aveva cercato disperatamente  di ricordare il suo passato e aveva trovato il suo futuro".



"Il testimone chiave" di Morgan Hayes (Harmony Emozioni)


Trama: Mitch Drake, testimone chiave che avrebbe dovuto permettere alla polizia di smascherare il noto boss della mala Sabatini, viene dato per morto nell'esplosione che ha distrutto la casa in cui era nascosto. Sabatini non solo ha fatto uccidere degli agenti di polizia che gli davano la caccia, ma ha anche trucidato la moglie di Mitch.
Ma l'agente Molly Sparling sospetta che sia riuscito a cavarsela e che abbia bisogno di aiuto per sfuggire agli uomini di Sabatini.
Quando finalmente lo trova, cerca di convincerlo a tornare sotto la tutela della polizia... ma Mitch non vuole protezione.
Vuole lei, che è stata il suo primo amore molti anni prima...

Commento di Lunaria: "Il testimone chiave" è un romanzo Rosa- Poliziesco incentrato soprattutto sulla corruzione che alberga tra le forze dell'ordine: proprio chi appare "al di sopra di ogni sospetto" è colui che rende possibile ai boss della malavita di cancellare le prove del reato, permettendo all'omertà e al crimine di prosperare.
La trama è interessante, anche se qui e lì perde un po' mordente annacquandosi in qualche pagina un po' sottotono nella descrizione di cose già ripetute o comunque banali e riservando quasi tutta l'azione solo verso gli ultimi capitoli, quando Molly e Mitch si troveranno, finalmente, a tu per tu con Sabatini...
A mio parere, aggiungere un po' più di azione adrenalitica avrebbe aumentato la suspence thriller e reso la lettura più emozionante.
Solleva qualche perplessità l'atteggiamento di Mitch, ancora innamorato della moglie trucidata, ma che sostiene di non essersi mai dimenticato di Molly, il suo primo amore pur essendo stato lui stesso a lasciarla molti anni prima... il tutto è narrato lasciando un po' la sensazione fastidiosa del "piede in due scarpe".
Ben narrate le scene erotiche, anche se non compaiono con molta frequenza.

Gli stralci più belli: "Mi dispiace per Emily, Mitch. So che è stata una perdita terribile e che deve esserti sembrata come la fine del mondo, ma tu sei vivo, Mitch. Puoi scegliere di fare quello che vuoi della tua vita. Supererai tutto questo. Te lo garantisco."
Ma come potevano le parole lenire un simile dolore? Un vuoto così grande?
Molly sentì i muscoli delle sue spalle irrigidirsi improvvisamente, e quando Mitch si voltò a guardarla, non riuscì a ricordare di aver mai visto negli occhi di qualcuno un furore così intenso.
"Perdita?", chiese lui. "Cosa ne sai tu di perdite, Molly? Come puoi capire cosa provo? Perdere tutto in un istante. Progetti, speranze, sogni... tutto svanito in un attimo. Cosa puoi saperne tu?"
A quel punto, come se fosse rimasta dentro di lei per dodici lunghi anni, l'ira di Molly esplose. Gli anni di rancore e di amarezza affiorarono in superficie. I suoi sogni infranti, il suo cuore a pezzi, le domande rimaste senza risposta..." (...) "Appena se ne fu andato, Molly fu colta dal rimorso. Un amore giovanile non poteva essere paragonato alla morte di una moglie. (...) Anche lei aveva subito una ferita. Una ferita che in tanti anni si era riaperta ogni volta che aveva visto una sua foto o udito il suo nome. E ora, proprio quando credeva che si fosse rimarginata, aveva ripreso a sanguinare per l'ennesima volta."

"Sapeva che l'avrebbe baciata e niente avrebbe potuto impedirglielo mentre si chinava verso di lei, inebriato dal profumo di gelsomino. E quando Molly sollevò la bocca per incontrare la sua, capì che niente l'avrebbe più fermato. Il primo shock di una smania familiare lo pervase nell'attimo in cui le loro bocche si sfiorarono. Il calore delle sue labbra, il suo respiro sulla guancia... E fu poi il paradiso. La dolce seduzione del suo bacio, all'inizio di un'esitazione eccitante, esplose con la stessa passione che si era impadronita di Mitch. Mettendole una mano dietro il collo, la coinvolse in un bacio sempre più ardente. (...) Si sentiva mancare il respiro come allora, a diciotto anni, quando avevano fatto l'amore per la prima volta. Allora era stato combattuto tra il desiderio di possederla subito e quello di temporeggiare per baciare e accarezzare ogni centimetro del suo corpo incantevole. (...) La pelle di lei, in fiamme sotto le sue dita, aumentava la sua smania di accarezzare ogni centimetro del suo corpo. Il desiderio cresceva a spirale dentro di lui."

"Molly si sentì perforare la schiena dai suoi occhi. E quando si girò di nuovo, si accorse che la sua confessione l'aveva fatto ammutolire.
"La verità è che non ho mai smesso di amarti, Mitch", ammise. (...) A poco a poco il corpo di Molly si rilassò sotto di lui. La stretta delle sue braccia si allentò e il suo respiro riprese un ritmo regolare. Lui le posò un bacio leggero sulle palpebre, e Molly aprì gli occhi (...) Quando l'attirò tra le proprie gambe, i loro corpi aderirono e combaciarono con perfetta naturalezza. Rannicchiati sotto le coperte, Mitch la tenne stretta mentre fuori calava la notte."

"Molly gli aveva fatto riscoprire l'entusiasmo per la vita, anche dopo Emily e i sogni andati in frantumi. Era riuscito a rinascere proprio grazie alla presenza di Molly. Tuttavia, non aveva osato esprimere a voce questi pensieri, considerando che Molly poteva avere progetti e speranze diverse. Era impossibile dire quali fossero i suoi sentimenti. Sì, aveva ammesso di non avere mai cessato di amarlo. Ma sarebbe riuscita a perdonarlo per il modo in cui l'aveva trattata dodici anni prima? Era possibile iniziare da capo?"