"Ti sto aspettando" di Lisa Cach (Dark Passion)


Trama: Samira è un demone succubo. La notte si insinua nei sogni degli uomini per avverare i desideri più carnali. Conosce ogni segreta fantasia erotica nascosta nei loro cuori, eppure non è mai stata toccata dalla mano di un amante. E nemmeno lo ha mai desiderato...finora. Nicolae, principe della Moldavia, è stato sconfitto in guerra ed è ora esiliato su un'isola in un monastero diroccato. In cerca di riscatto, si vota alle arti oscure e progetta di ricorrere ai poteri di Samira. Ma quando la bellissima succubo si presenta a lui con sembianze umane, tutti i pensieri di vendetta svaniscono. E quello che accadrà cambierà per sempre il loro mondo e i loro cuori...

Commento di Lunaria: introdotto da una suadente copertina, "Ti sto aspettando" ha diversi spunti interessanti: fonde il genere rosa con quello storico (è ambientato a partire dal 1423) inserendoci un elemento sovrannaturale (i succubi e la magia) non così sfruttato nel Rosa (specie il primo), così come la "location" in cui si svolge la vicenda (la Transilvania). L'unico difetto è che una buona storia come questa sia stata "dilungata troppo" (229 pagine) e che le pagine storiche dei retroscena politici e marziali che occupano tutta la parte centrale del romanzo (soprattutto dalla pagina 85 in poi) siano anche le più noiose (difficile che una lettrice amante del Rosa si interessi a leggere pagine di strategie militari e problemi di successione dinastica...). Ottime le pagine erotiche, sessualmente esplicite, che rendono "Ti sto aspettando" decisamente piacevole e bollente (se non ci fossero state lo avrei trovato alquanto prolisso e noioso, per quanto il linguaggio sia ben curato e forbito). Peccato non aver dato più spazio all'incubo Theron (demone maschio sessuale) che per tutta la vicenda, anche se citato più volte, resta un personaggio secondario (ma forse l'Autrice aveva intenzione di proseguire la vicenda in un seguito...) quando di per sé come personaggio avrebbe permesso un maggiore sviluppo delle fantasie sessuali femminile nello stadio onirico; Samira è molto ben caratterizzata in tutta la sua complessità (esilarante il suo diventare umana e scoprire cosa significhi andare in bagno...), Nicolae invece in tutta la prima parte del romanzo è proprio antipatico nella sua misantropia e non riesce a coinvolgere minimamente (anche se, scontato dire, prima delle ultime pagine, tutto di un botto diventa dolce e romantico e disposto a morire per Samira...). Notevoli i primi capitoli, ma come ho detto, per tutta la parte centrale (dal capitolo 8 in poi, quando Samira diventa umana come punizione da scontare) c'è una caduta di tono e i capitoli si fanno decisamente lenti e claudicanti (e non perché l'Autrice non sappia scrivere, anzi, ma perché sono tutte disgressioni fini a se stesse di strategie militari o rivendicazioni territoriali tra principi in contesa con relativa faida familiare e scontri con i Turchi...) e vengono interrotti di tanto in tanto da qualche ottimo - e meno male! - interludio erotico tra Samira e Nicolae. Insomma, togliendo pagine prolisse e troppo "storiche" o comunque sfoltendole, sarebbe stato un romanzo eccellente. Così com'è, resta invece solo un buon romanzo Rosa a tinte hot (le scene sessuali sono descritte esplicitamente, quindi non è un romanzo pensato per teen agers) che, a mio parere, perde mordente proprio quando l'Autrice, invece che proseguire nella descrizione dell'eros, si impelaga nel narrarci battaglie, eserciti schierati, dialoghi tra soldati o un Nicolae più interessato a far la guerra che non a far l'amore con Samira... Scene del genere potevano starci, a patto di restringerle e renderle marginali (perché, siamo oneste, non è che da un romanzo Rosa ci si aspetta di trovarci la descrizione puntigliosa ed analitica della Moldavia e della Valacchia del Quattrocento... per questo genere di argomento ci sono già i libri storici!), senza proseguirle dal capitolo 8 fino al capitolo 20...

P.s le appassionate di letteratura russa riconosceranno, nei primi capitoli, i riferimenti al "Demone" di Lermontov... questa volta però di sesso femminile!


Gli stralci più belli:

"Samira sorvolava la terra, un paesaggio compreso nelle sfumature fra il nero e il grigio, formato dalle menti dei mortali sprofondati nei loro sogni. Villaggi, foreste e montagne si susseguivano e modificavano come un mondo ricoperto dalle onde del mare (...) sotto di lei un branco di lupi correva verso un gregge di percore (...) Samira prestava loro poca attenzione, perché i suoi sensi erano attratti da qualcos'altro. Non ci volle molto per capire di cosa si trattava: il richiamo di un uomo con dei desideri insoddisfatti. (...) quello era il compito principale di un  succubo: appagare sessualmente gli uomini grazie ai loro sogni. (...) Allontanò anche quel pensiero cercando come sempre di ignorarlo. Non poteva cambiare il passato, né se stessa. Era un succubo. Non poteva essere nient'altro. Non c'era via di fuga dal regno della Notte, né per lei né per Theron. (...) Avrebbe pianto, se solo ne fosse stata capace, ma i succubi non avevano lacrime e nemmeno un cuore da spezzare."

"Gli occhi di Nicolae apparivano più scuri e allo stesso tempo più pieni di luci; i capelli più folti; il corpo molto più grande del suo, così minuto e privo di ali. Questa consapevolezza le causò un brivido strano e inaspettato (...) Il pensiero di abbandonarsi a lui la spaventava, anche quando sentì un fremito nei lombi."

"Lei era così morbida, tra le sue braccia, e lo desiderava. Desiderava lui, non un demone che fingeva di esserlo, con la sua fredda perfezione."