"Segreti di Mezzanotte" di Jennifer St. Giles (serie Classic Mystère)


Trama: I sogni di Cassie Andrews ogni tanto raccontano il vero, ma purtroppo sono sogni di morte. Quando le visioni riguardano la cugina Mary, scomparsa dal castello dei Killdaren, in Cornovaglia, dove lavorava come istitutrice. Cassie sente che la sua morte non è accidentale. Decisa ad indagare, si fa assumere come cameriera al castello, e ben presto si ritrova affascinata dal tenebroso padrone di casa, Sean Killdaren, un uomo che vive solo di notte e sul quale grava una maledizione. Nonostante Sean non desideri coinvolgere la giovane nella propria vita, l'attrazione che fra loro nasce è troppo forte per essere repressa...


Commento di Lunaria: Esattamente come "Dopo Mezzanotte"
http://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2017/11/dopo-mezzanotte-di-teresa-medeiros.html
anche "Segreti di Mezzanotte" di Jennifer St.Giles delinea un'affascinante figura maschile, complessa e tormentata, "giocando molto" su un fascino notturno e vampiresco, almeno per tutta la prima parte del libro.
L'Autrice mescola alla trama anche una certa vena gialla (due donne sono morte e sembra che qualcuno cospiri nell'ombra) e una leggerissima aura soprannaturale che aleggia impalpabile (maledizioni di antiche regine irlandesi? sacrifici commessi dai druidi?) a tratti decisamente horror-erotica (gli stralci del libro "Potenti vampiri e loro amanti", che Cassie legge all'amica Bridget). Il tutto forma un romanzo avvincente, dal ritmo sostenuto, con ottime descrizioni (del paesaggio marino, del cupo castello cui si svolge gran parte della vicenda, i personaggi principali e secondari...), monologhi e dialoghi profondi (le riflessioni dedicate alla morte dell'amata cugina della protagonista sono struggenti e percepiamo tutto il dolore di Cassie). Molto intense le scene erotiche e l'intreccio seduttivo-amoroso, tra il tormentato e il non-detto, di Cassie e Sean. L'uso della prima persona come io narrante aumenta la tensione e l'emozione che viene trasmessa fedelmente alla lettrice, che non può che immedesimarsi.
C'è da dire che comunque non a tutto c'è proprio risposta, o non tutto è descritto nei dettagli, perché probabilmente l'Autrice pensava ad un seguito (se non con protagonisti Sean e Cassie, col fratello di Sean e le sorelle di Cassie...) e quindi a riprendere in modo più approfondito questa fantomatica "Maledizione del Drago" che aleggia per tutto il romanzo.
In conclusione, un ottimo libro, ben descritto, ben narrato, con personaggi intensi e capaci di emozionare. Se avete amato Adrian Kane di "Dopo Mezzanotte", troverete altrettanto irresistibile Sean Killdaren...


Gli stralci più belli

Rimasi senza fiato e indietreggiai davanti al ritratto a figura intera sopra la mensola di un imponente camino di pietra.
Gli occhi verdi dell'uomo, di un vibrante realismo, mi fissavano direttamente da sotto le scure sopracciglia, che sovrastavano un naso cesellato e una mascella squadrata (...) Era la prima volta che vedevo una persona ritratta alla luce lunare. Mentre lo studiavo, mi chiesi se quell'uomo avesse bisogno della notte per nascondere peccati che non voleva fossero conosciuti. Una luna ossessiva e un inquietante cielo nero accentuavano la tetraggine del suo carattere.

L'uomo mi aveva intrappolata in una rete di consapevolezza dalla quale non potevo scappare. Tremavo ogni volta che chiudevo gli occhi e rivivevo l'attimo in cui l'avevo visto per la prima volta, il suo tocco, l'intonazione della sua voce, e la seduzione del suo profumo. Occupava la mia mente, i miei pensieri, specialmente di notte. Un uomo così pericoloso sembrava capace di qualsiasi cosa. E allora perché avevo questa curiosità di rivederlo che non se ne andava, qualunque cosa facessi per scacciarla?

Il vento mi sferzava, gettandomi indietro i capelli, premendomi addosso il vestito e carezzandomi il corpo con la delicatezza decisa di Sean Killdaren. Lui mi ricordava il mare, così potente, così cupo, e sapevo che sarei stata perduta se mi fossi addentrata nelle sue profondità. Eppure era così bello, così affascinante, che non sarei stata in grado di sottrarmi a lui.

Tese una mano, mi tolse la cuffia e mi passò un dito sul collo, scatenandomi il fuoco in posti che non sapevo neanche esistessero. Avevo la sensazione che i seni mi si fossero gonfiati e fossero diventati più pesanti e vogliosi. Mi si mozzò il fiato quando scese col dito lungo la clavicola fino al centro del petto e si fermò sui bottoni del vestito. Poi con abilità aprì i primi due. Era certa che da un momento all'altro sarei svenuta, o avrei preso fuoco. Ne sbottonò altri due. Non potevo respirare né muovermi. (...) "Respira, Cassie. Non ti lascerò andare via facilmente."
Scostò i lembi del vestito, mi prese per i fianchi e mi attirò a sé, facendo scorrere lo sguardo su ciò che aveva messo allo scoperto. (...) Ogni paura che poteva provocarmi e ogni dubbio svanirono quando il desiderio che provavo si tradusse in un bisogno quasi ossessivo di essere baciata. (...) Il potere della sua brama mi consumava man mano che i baci diventavano più profondi, più esigenti, più appassionati. Poi si staccò e prese a baciarmi la gola, facendomi reclinare sul suo braccio.

Mi sentivo pronta a rinunciare a tutto pur di stare con lui, di placare il mio desiderio bruciante, e la sua sofferenza (...) eppure volevo con tutta me stessa sperimentare con lui tutte le cose che una donna non sposata non avrebbe dovuto pensare e tanto meno bramare ardentemente. Lui per me era come il tenebroso principe di un mondo misterioso al quale non potevo e non volevo resistere.

"Non voglio che sia così"
"Non c'è un altro modo. Io vivo all'ombra di una maledizione che morirà con me."
"Cosa intendi dire?"
"Hai sentito le voci che corrono. La Maledizione del Drago. Quando nascono due gemelli Killdaren, uno è destinato a uccidere l'altro."
"Non può essere vero. è solo una leggenda... come quella dei vampiri."

Sospirai e mi si chiusero gli occhi mentre le mormoravo che era quasi l'alba e che doveva dormire. La successiva cosa di cui fu consapevole era che era mattina e che Sean aveva nuovamente riempito di seduzione i miei sogni. Questa volta ballavamo sotto le stelle, sulla sabbia resa argentea dalla luna, prima che i suoi baci ci conducessero a un letto di argento e di rose.

"Adesso pensa solo al piacere che voglio darti."
Con un rapido movimento m'infilò le mani sotto i fianchi e mi sollevò fino a che solo le mie spalle restarono contro il terreno e la sua faccia fu...
"Santo cielo!", esclamai, "Cosa mi stai fa..."
"Ti assaporo". Mise la bocca sulla mia femminilità, stuzzicandomi con le labbra e leccandomi, facendomi piagnucolare per l'intensità del godimento che provavo... (...) "Sean!", gridai quando spirito, anima e corpo si levarono al di là delle stelle raggiungendo un'acceccante luce di estasi tanto squassante che non vidi più nulla, e la mia mente si svuotò.

"Sì", dissi, inginocchiandomi anch'io davanti a lui, prendendogli il volto fra le mani e avvicinandolo al mio. Ora ero consapevole appieno di ciò che prima non avrei potuto capire. "Sì, condividerò con te la luce della mia anima nell'oscurità." Poi lo baciai, offrendo il mio cuore e la mia vita a qualsivoglia destino saremmo riusciti a ricavare per noi da un luminoso futuro all'ombra delle stelle.



P.s qui riporto gli stralci più belli dello pseudobiblion "Potenti vampiri e loro amanti"

La donna entrò nella tetra chiesa di pietra, timorosa di ciò che avrebbe potuto trovare, ma troppo sola nella vita per rinunciare a parlare di nuovo con quell'uomo. In precedenza mentre pregava davanti all'altare per ottenere l'amore che non aveva mai conosciuto, era arrivato lui. Si era inginocchiato davanti all'altare e aveva pregato ad alta voce, quasi allegramente, invocando il sangue benedetto dell'Agnello. I suoi modi disinvolti con Dio l'avevano indotta a smettere di pregare. L'aveva studiato, notando il suo abbigliamento, tutto nero, con un tocco di bianco conferito dal colletto (...) Dopo aver parlato per un po', lui si era alzato, accennando a un incontro importante. Poi, prima di andarsene, l'aveva invitata a raggiungerlo quella notte stessa per pregare di nuovo. E lei lo aveva fatto. (...) Esitò per qualche istante, osservando la luce che tremolava sulle pareti. Poi, dopo essersi guardata alle spalle, cominciò a scendere i gradini (...) invece di provare paura, si sentì spinta verso di lui, attratta dalla sua solitudine che eguagliava la propria. Con passo incerto, si avvicinò e toccò le parole sconosciute e le forme geometriche scolpite sul sarcofago. (...) Presa da un impulso irresistibile, mise entrambi le mani sulla pietra. Le vibrazioni cominciarono a scuotere il sarcofago e, in un'esplosione di luce, il coperchio si sollevò. L'uomo che aveva incontrato poco prima, ancora riccamente vestito di nero, si drizzò.
"Sei venuta" disse afferrandola per le braccia, con un atteggiamento ancor più tenebroso di prima. Lei urlò, spaventata dalla luce minacciosa dei suoi occhi. Lui sorrise, mettendo in mostra i canini aguzzi. "Non temere. Il tuo piacere sarà grande. Come lo sarà il mio."
Cercò con le labbra la vena pulsante della sua gola e lei gemette.

[...]

Invece di affondare i denti nel collo della donna, il vampiro passò le labbra sulla vena pulsante e le sfregò delicatamente la pelle coi canini. "Sento il calore del tuo sangue, Milady. Posso quasi gustarne l'abbondanza. Mi fai ribollire il sangue per il piacere della caccia e il bisogno di una compagna", disse il vampiro, attirandola nel suo letto di velluto fino a che lei fu in ginocchio fra le sue gambe. Anche la donna lo sentiva, sentiva il suo calore, sentiva il richiamo del desiderio che provava per lei. Aveva conosciuto solo il disprezzo per la sua semplicità, il peso del rifiuto e il morso della solitudine. (...) "Guardami", le ordinò.La spinta crescente del desiderio che provava lei stessa la indusse a cedere. Sollevò lo sguardo, e lui le sorrise, fissandola negli occhi con un'intensità che le arrivò all'anima.
"Sei mia, mia bella". (...) "Chi siete?" sussurro lei.
"Chiamatemi Armand. E come Salomone banchettò col suo amore, così farò io con voi per l'eternità." Le abbassò il vestito dalle spalle mettendo a nudo il seno e le pulsazioni del suo cuore. Poi si chinò ad assaporare la morbidezza cremosa delle sue carni.

[...]

"Chi siete?"
Lui sorrise, mostrando i denti aguzzi.
"Drago, un vampiro che non ha bisogno di una nazione né della ricchezza, ma solo dell'amore di una donna. Una donna che mi ami per me stesso e non per l'immortalità che rende grevi i miei giorni."

[...]

Mi s'inginocchiò accanto, lo sguardo bruciante che mi attraversava gli indumenti. "Ti offro tutto ciò che sono e tutto ciò che ho. Vieni con me stanotte."
(...) Si alzò in piedi e mi prese fra le braccia. "Sei mia. Non ci sono scuse questa volta."
Come aveva già fatto, mi trasportò velocemente lungo il corridoio fino alla sua camera, ma questa volta mi depose sul letto delicatamente. Chinatosi, mise la labbra sulle mie.

[...]

La giovane regina si girò, scostandosi con animo straziato da Drago, l'uomo che l'avrebbe strappata alla sua gravosa vita virginale per darle l'immortalità, l'unico del cui amore sincero sarebbe stata sempre certa.Tutti gli altri la volevano per un'altra ragione, per il potere, per la ricchezza o per diventare re. SOlo lui l'avrebbe amata per quello che era.
"Andate, vi prego. Per noi non ci sarà mai felicità. Sono vincolata a questa vita e voi a un'altra."
"Sette notti, mia regina vergine. Un'altra settimana per convincervi che il mio amore vale tutto ciò che vi lascereste alle spalle."
(...) Con le lacrime che le scendevano, lei gli premette le dita sulle labbra e lui ne mordicchiò delicatamente le punte con i canini, attento a non lacerare la pelle facendo sgorgare il sangue che desiderava disperatamente mescolare al proprio. Avrebbe potuto forzarla, premere la bocca assetata sulla sua gola e farla propria. Ma così avrebbe distrutto quella parte di sé che lo rendeva capace di amare.