"La casa del mistero" di Lyndon Chase (Bluemoon History)


Trama: Seconda metà dell'Ottocento.
Tormentil è il nome di un fiore giallo, che cresce nella brughiera inglese. Ed è anche il nome della grande casa nella campagna di Dartmoor, nella quale, un giorno d'agosto, arriva Alexandra Sawyer, per provvedere all'educazione di Patrick, figlio unico del padrone di casa, ricco ed affascinante uomo d'affari rimasto vedovo. Alexandra non impiega molto tempo a rendersi conto che a Tormentil accade qualcosa di strano. Sulla casa incombe un'atmosfera misteriosa, minacciosa, che sembra collegarsi alla scomparsa di una giovane fanciulla, bella e sensuale: Rosie. Alexandra non resiste alla tentazione di far luce sul mistero. E intanto, nel suo cuore, nascono le prime emozioni amorose. Due uomini l'attraggono: quale sceglierà dei due?  

Commento di Lunaria:  "La casa del mistero" di Lyndon Chase è un discreto romanzo giallo, di ambientazione storica minuziosamente ricostruita, con una leggera vena rosa (a parte un paio di baci non succede altro). La lettura scorre veloce, con un intreccio di schermaglie e di intrighi ai danni di Alexandra, malgrado nella parte centrale ci sia qualche pagina un po' troppo dispersiva e ridondante, i capitoli sono ben architettati e i migliori sono sicuramente gli ultimi cinque, dove con una suspense crescente, viene finalmente svelato l'assassino (le lettrici più attente riconosceranno, nel movente dell'omicidio, la tipica misoginia cristiana mariolatrica che si proietta sulla donna reale). Malgrado sia uscito per la "Bluemoon", e verta comunque sull'innamoramento graduale di Alexandra per Rawlin, in "La casa del mistero" non c'è alcuna descrizione sessuale, tutto si riduce a dei baci castissimi e all'inevitabile matrimonio a fine libro. Notevoli le descrizioni paesaggistiche della brughiera, delle cavalcate e della grotta che assumono quasi un tono da romanzo gotico.

Le pagine più belle:

"Ripenso spesso alla prima volta che vidi Tormentil: sento ancora l'intenso profumo delle rose che fiorivano ovunque, ricoprendo i muri e il tetto della casa... Come avrei potuto immaginare, nella mia innocenza, che quella incredibile bellezza nascondesse il mistero, l'assassinio, l'odio e l'inganno?"
"Uscii dalla stanza con la netta sensazione che l'intera casa e tutti quelli che l'abitavano avessero qualcosa di spiacevole da nascondere..."
"Il sole era completamente scomparso dal cielo e il sentiero diventava sempre più scosceso. Cominciai a pentirmi di essermi avventurata nella brughiera da sola. Quando cominciò a cadere una fitta pioggia fu costretta a rallentare l'andatura. L'erica bagnata si attaccava al mio vestito, le ginestre si impigliavano nella gonna e le scarpe leggere erano ormai completamente bagnate. La brughiera era immersa nel più totale silenzio. Non si sentiva nessun uccello cantare, non c'era un alito di vento [...] All'improvviso vidi una sagoma scura apparire in lontananza. Stavo per tornare indietro spaventata, quando sentii il rumore degli zoccoli di un cavallo che si dirigeva verso di me. Nello stesso momento la figura di un cavaliere sembrò materializzarsi nella nebbia."
"Prima che potessi aggiungere altro, Rawlin mi posò un dito sulle labbra e si chinò a baciarle dolcemente. Provai la sensazione di annegare, ma non desideravo essere salvata [...] Le sue labbra premettero con più forza sulle mie; mi teneva così stretta che potevo sentire il battito del suo cuore."
 "Lasciai tutto com'era e uscii di corsa dalla stanza con l'impressione di aver scoperto qualcosa di sporco, di misterioso e di perverso. In quel momento ebbi la netta sensazione che non solo Tormentil, ma anche le persone che vi abitavano fossero contaminate dall'influsso malefico emanato da una ragazza che era innegabilmente una delle più belle creature che avessi mai visto [...] Sapevo che non sarei stata tranquilla fino a quando non avessi trovato una spiegazione plausibile non solo riguardo alla scomparsa di Rosie, ma anche al fatto che nessuno sembrava preoccuparsi di sapere che fine avesse fatto."





"Notturno" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony, serie Jolly)



Trama: Fredda, razionale, bellissima, lei aveva imparato a proiettare di sé un'immagine sensuale, quella che compariva su centinaia di manifesti pubblicitari che tappezzavano l'America, poi aveva accettato di sposare l'uomo che, solo, risvegliava in lei sentimenti ed emozioni...
Aggressivo, tenace, tirannico, lui l'aveva conquistata, vezzeggiata, affascinata, poi l'aveva umiliata e calpestata quando aveva creduto che lei lo avesse tradito. Non sopportando di essere trattata come un oggetto, lei era fuggita e... lui l'aveva ritrovata. Lisa e Steve: due volontà in contrasto, due esseri in lotta. Una lotta continua, spietata, senza esclusione di colpi. Ma la notte...

Commento di Lunaria:  Esattamente come "Un uomo bussa alla porta" di Jill Warren,  http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/10/un-uomo-bussa-alla-porta-di-jill-warren.html
e "La Dama del Fiume" di Lilian Peake (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/07/la-dama-del-fiume-di-lilian-peake.html)
anche "Notturno" di Charlotte Lamb è un romanzo rosa atipico. Anzi, forse è più un romanzo drammatico che non di genere rosa, se al termine "romanzo rosa" associamo figure di uomini galanti e lieto fine.
Tutta la vicenda è incentrata sul rapporto, a tratti morboso, tra Steve e Lisa. Steve è un uomo arrogante, leggermente manesco (non ci sono scene di violenza, ma i suoi modi bruschi a tratti sfociano già nella molestia) tirannico, egocentrico, egoista, mentre Lisa, bellissima e fragile, non riesce a staccarsi da lui, pur essendo persino fuggita. Quando lui la ritrova e le si avvicina tessendo una rete d'inganni in modo da intrufolarsi accanto a lei - con metodi che sarebbero già da molestia - lei tenta una debole resistenza, piange, ma non riesce a sottrarsi, perché innamorata. Nonostante sia consapevole di amare un uomo cinico e tirannico, nonostante a tratti lo maledica, non riesce a lasciarlo. 
Esattamente come Barbara in "Un uomo bussa alla porta" impersonava la donna-vittima sacrificale immolata all'egoismo di Albert, anche Lisa è un personaggio tragico; e in più di una scena, che "forse" nelle intenzioni dell'Autrice dovevano essere scene passionali, è inevitabile vedere dietro l'angolo gli spettri dello stupro coniugale o dell'omicidio, che potrebbero accadere.
Per il resto, il libro è scritto benissimo, anzi, mediamente è anche migliore di altri libri più scialbi nello stile, eppure è decisamente un "rosa disturbante", almeno per chi abbia letto libri come questi: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html




e conosce i meccanismi di dipendenza amorosa dall'altro. Certo, tiriamo un sospiro di sollievo, perché Lisa e Steve sono personaggi cartacei e in fondo c'è una sorta di "lieto fine", e tuttavia sappiamo che ci vorrebbe molto poco per tramutare "Notturno" in una storia di stupro coniugale e omicidio; perché - con un brivido - pensiamo che niente impedisce a Steve di aggredire e stuprare Lisa e poi massacrarla. Non so quanto l'Autrice fosse consapevole di questo - a giudicare da altri titoli dei suoi libri forse sì... (*) - ma "Notturno" ha una sottile vena inquietante. E deprimente. Perché Lisa stessa è consapevole di amare un egoista tirannico. Eppure, per davvero, non riesce a sottrarsi. Nonostante frequenti un uomo dolce e mansueto. Non riesce per davvero a sottrarsi da Steve.

In conclusione, "Notturno" resta un ottimo romanzo - ben narrato, con personaggi complessi e vividi, descritti a tutto tondo, scene profonde - ma è da leggere con cautela. Innanzitutto, con la consapevolezza - che deve essere chiara - che nella realtà, un rapporto come quello di Lisa e Steve e certe manovre dell'uomo, rientrano già nella molestia, nella violenza psicologica e nell'abuso e che "l'innamoramento" di Lisa non è amore, ma rientra nel disturbo di dipendenza amorosa. 


Difficilmente una donna che cercasse evasione e una storia d'amore frizzante e spensierata apprezzerebbe il libro. Qui si trovano lacrime femminili, uomini dispotici che bussano insistentemente alle porte nel cuore della notte, un senso di condanna senza via d'uscita, dialoghi cinici, possesso maschile che arriva quasi al "rapimento" (vedi il finale), gelosia patologica, una donna che non riesce a staccarsi da una storia sentimentale tossica che poggia nella sua totale dipendenza da Steve e dal suo temperamento cinico e possessivo, dall'incapacità di lei di cambiare indole, e lo spettro dello stupro e dell'omicidio per "delitto d'onore" che aleggia tra le righe, essendo alcune pagine decisamente pesanti, nell'atmosfera, pur non avendo scene di violenza fisica; ma si avverte una fortissima violenza psicologica e una certa coercizione cui Lisa è sottoposta, tramite inganni e ricatti, che, se una lettrice non è già preparata, potrebbe trovare davvero sgradevole, anche perché i "delitti passionali" e donne segregate in casa sono all'ordine del giorno, nella vita vera.
Caustiche, due frasi, prese da pagina 13 e 73: "Non si sa mai quale demone si rischia di scatenare esplorando in profondità la personalità di qualcuno."
e "Gli esseri umani sono dei parassiti emotivi. Ci si imbatte per caso in loro ed ecco che ti si attaccano, ti si aggrappano con mille piccoli tentacoli che succhiano la tua vita per arricchire la loro."

(*) Ha pubblicato anche: "Amore è delirio", "Lo Sconosciuto di Quella Notte" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/01/lo-sconosciuto-di-quella-notte-di.html "Obbligo d'amare" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/01/obbligo-damare-di-charlotte-lamb.html), "Così ardente, così crudele", "E le Mura Caddero" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/08/e-le-mura-caddero-di-charlotte-lamb.html)
"Il Ragazzo della Spiaggia" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/03/il-ragazzo-della-spiaggia-di-charlotte.html)
"Illusione" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/12/illusione-di-charlotte-lamb-collezione.html


Le pagine più belle:

"Scacciò dalla mente il ricordo di quegli occhi azzurri dal lento sguardo sensuale che aveva indugiato su di lei e che le aveva fatto battere il cuore attizzando una fiamma che credeva soffocata da tempo. A letto, si sforzò ancora di allontanare dalla mente quell'uomo, ben sapendo che era impossibile."

"La notte era cupa. Una falce di luna s'insinuava tra le nuvole, sottile come un ago infilato in un nastro d'argento. La calda luce della casa squarciò per un attimo le tenebre prima che la porta si chiudesse. Attorno a loro il vento gemeva tra gli alberi. Lisa aveva la gola secca. Quando furono soli si sottrasse alla stretta di Steve e si girò di colpo, furibonda. "Non voglio venire con te!" "Perché, cuore mio?" Quando usava quella parola la sua voce assumeva l'inflessione sensuale che Magda aveva descritto e che non mancava mai di far precipitare i battiti del cuore di Lisa. "No, Steve", ribatté lei guardandolo freddamente. "No?". La voce era grave e ridente e negli occhi azzurri c'era una scintilla che le fece andare il sangue alla testa. "Ti detesto! Non ti posso soffrire!". A volte riusciva quasi a convincersene. Lo sguardo cinico, le labbra sensuali, la respingevano pur attraendola. Le ricordavano troppo cose che voleva dimenticare."
  
"Steve si serviva di qualsiasi mezzo quando era il caso e lei capì che il suo silenzio all'agenzia gli aveva messo un'arma in più in mano. Lisa non lo guardò, contemplava la notte deserta con occhi tristi, ma sentiva pesare su di lei il suo sguardo. Lui sapeva perfettamente quale grado di pressione poteva esercitare sugli individui senza correre rischi. Manipolava la gente con l'abilità di un artificiere che disinnescava una bomba."

"Lui le stava facendo male. Lei non poteva muoversi per paura di rompersi la schiena. Ma era un'altra paura che la faceva tremare dolorosamente dalla testa ai piedi [...] Lui chinò lentamente la testa e le sue labbra sfiorarono un attimo la sua gola protesa [...] Lei chiuse gli occhi. Non adesso!, si disse. Sperò di avere la forza di dirgli di no. Non doveva permettergli di portarla da lui. Non avrebbe potuto resistere. Se lui avesse cominciato ad accarezzarla, lei sarebbe stata perduta e incapace di rifiutarsi."

"Era sempre la stessa storia, una lotta che finiva sempre allo stesso modo. Steve non si sarebbe fermato prima di averla costretta a cedere, ad ammettere che non poteva resistergli. Lei tenne le labbra serrate, chiuse sotto la sua bocca esigente. Respinse il corpo muscoloso con tutt'e e due le mani, si contorse e si dibatté e questo non fece che esasperare il desiderio di Steve e il suo. Sentì un calore invaderla e raddoppiò gli sforzi per sfuggirgli prima di perdere il controllo di sé stessa. Si ripeteva che doveva esserci un mezzo per lottare contro quello che Steve suscitava in lei. Se solo avesse potuto scoprirlo! [...] Stava per piangere. Spossata, svuotata di tutte le sue forze, gli occhi chiusi, non poté resistere più a lungo. Le sue labbra si dischiusero, il suo corpo si abbandonò."

"Dobbiamo decidere le condizioni, Lisa." "Le tue condizioni!" "Sì. Le mie condizioni, naturalmente. Tu puoi accettarle o no, ma te ne pentirai. A te la scelta. Otterrò quello che voglio. L'ho sempre ottenuto." [...] Sì, l'aveva sempre saputo. Lo guardò e diventò pallidissima. Lui era senza rimorsi, senza pietà, senza indulgenza."

"Puoi ringraziare il mio sangue freddo. Non dire mai più niente di simile. Tu mi appartieni. Sei una sporca p*ttanella infedele e traditrice, ma non guarderai mai più un altro uomo! Ti riporterò da dove sei scappata e quando ci sarai ti rinchiuderò e getterò la chiave." "Se sono quello che hai detto, perché mi vuoi?" "Perché tu sei mia!", rispose Steve tra i denti. "Gli esseri umani non appartengono a nessuno." "Tu appartieni a me!", ripeté lui. Lisa lo guardò con odio, presa da repulsione davanti a quel volto volitivo. Steve era sempre stato possessivo, tenace, arrogante. Imponeva ciecamente la sua volontà a tutti quelli con cui entrava in rapporto. Era di una ricca famiglia californiana ed era stato educato a comandare. Il desiderio di potere gli era stato fin dalla nascita inculcato, l'aveva succhiato con il latte materno. "Niente di quello che mi appartiene mi sfugge via", disse lui guardando con durezza il viso stravolto di Lisa. Lisa sostenne il suo sguardo, irrigidita dalla ribellione. "Appartengo solo a me stessa!" "Ricorda, Lisa, sei stata tu a dirmi che eri mia, che io ero il padrone. E lo sono. Ti ho comprata e quello che compero resta di mia proprietà anche se si rivela di nessun valore." Non gli sfuggì che lei era stata colpita da quelle parole. "Sì, senza valore. Una volgare p*ttanella..." Lei lo schiaffeggiò e lui le torse il braccio dietro la schiena fissandola con i suoi occhi penetranti."

"Lui intendeva tenerla legata a sé, ma l'aveva trattata in un modo tale che lei avrebbe preferito essere morta. Lisa era passata attraverso tutte le reazioni possibili: dalle lacrime alla collera, dalla passione a un rifiuto feroce di lasciarsi toccare, ma senza successo. Lui l'aveva costretta a sottomettersi al suo desiderio e a poco a poco lei aveva incominciato a temere ogni istante con lui. Non riusciva a resistergli e questo lo faceva sorridere cinicamente. Lui l'aveva trattata come una qualsiasi donna raccattata all'angolo della strada e lei si era adeguata presto a quel ruolo. Aveva cominciato a credere alla propria colpa. A questo punto aveva preso la decisione di fuggire."

"Se Steve fosse tornato, pensò con un triste sorriso, lei sarebbe ancora riuscita a dire no quando ogni fibra del suo corpo gridava sì? In passato [...] lei aveva sofferto di umiliazione e disprezzo per se stessa. Aveva cercato di convincersi che la cosa non si sarebbe più ripetuta, ma aveva ceduto ogni volta. Non era mai riuscita a reprimere la sua stupida passione, il bisogno fisico che aveva di lui. L'aveva lasciato, convinta che fosse per sempre ed ecco che ritrovandosi tra le sue braccia si scioglieva e accettava tutto lasciando che le sue belle risoluzioni si perdessero al vento. Si ripromise che non sarebbe stata più così debole."

"Lei ne sapeva più di chiunque altro sui processi contorti del cervello di Steve, salvo forse lui stesso. Lo conosceva da tre anni. Tre anni in cui si erano picchiati, odiati, amati violentemente e detestati a morte [...] A volte si diceva che Steve non se ne sarebbe andato mai più, che lei sarebbe rimasta intrappolata in quella tela di ragno per il resto dei suoi giorni."

"Lui la fissò un attimo in silenzio, senza muoversi. Lei vide i suoi lineamenti distendersi a poco a poco e capì che Steve controllava a fatica un'esplosione di violenza. [...] "Non me ne hai fatte abbastanza?", urlò Lisa. Era un grido del cuore, ma la sola risposta che ottenne fu un lento sorriso sensuale che non aveva bisogno di parole. "Ti odio", mormorò lei abbassando gli occhi perché non aveva il coraggio di guardarlo. Da vicino, la forza virile del corpo muscoloso di Steve aveva su di lei un effetto ipnotizzante. Avrebbe voluto lasciarsi andare con tutto il suo peso contro quel largo petto. Era stanca di fuggire, stanca di lottare. Solo il ricordo della sua crudeltà le impediva di cedere come un'idiota."

"Lisa notò il suo sguardo cupo e indietreggiò istintivamente, ma era troppo tardi. Non poteva più fuggire. Era letteralmente addossata al muro e il corpo di Steve la schiacciava. Lui le prese il volto tra le mani e glielo sollevò per scrutarla nel profondo degli occhi spaventati. "Voglio riprendere quello che è mio", disse con voce roca. "Nessuno può rubarmelo" [...] La bocca di Steve premette contro la sua, brutale, punitiva, straziandole le labbra, risvegliando in lei il desiderio. Non poteva più indietreggiare né fuggire. Steve le teneva la testa tra le mani e le sue lunghe dita le serravano le guance in una morsa. Il suo corpo la teneva immobile e lei sentiva contro le gambe i muscoli delle sue cosce. Per una frazione di secondo si sentì sommergere da un'ondata bruciante che respinse deliberatamente. Non tentò di dibattersi. La resistenza passiva sarebbe stata la sua nuova arma: non lottare e non concedere niente. Subì la pressione del suo corpo virile e restò perfettamente fredda. [...] "Tu mi desideri", disse lui rosso per la collera [...] "Qualsiasi cosa tu dica o faccia, sei sempre stata mia." "Non più", ripeté lei. "Sono stanca, Steve, scoraggiata. è finita". La stanza sembrò diventare fredda, un freddo che le penetrava nelle ossa. Nonostante tutto, il suo amore per Steve l'aveva sempre sostenuta. [...] Il mostro spietato che l'aveva guardata soffrire sorridendo non era un uomo col quale lei voleva vivere. Era fuggita perché non ne poteva più di soffrire, ma non aveva mai smesso di amarlo. Rivedendolo, aveva provato lo stesso desiderio confuso che lui si era divertito a risvegliare in lei in Florida, ma adesso non sentiva che freddezza, stanchezza e indifferenza."

"Tremante, Lisa si strinse nell'asciugamano con le mani incrociate sul petto, nell'antico gesto di difesa femminile, sforzandosi di non abbassare gli occhi [...] sì girò, per paura che Steve le leggesse negli occhi il bruciante desiderio che risvegliava in lei."

"A parte Lister, ci sono stati altri uomini?" "Sono fatti miei." Lui le prese il mento e la costrinse a girare la testa dalla sua parte."Ce ne sono stati?" "A decine!" Lui si chinò e prima che lei potesse ritrarsi premette le labbra sulla sua bocca. Fu esigente, brutale, ardente. Lei appoggiò le mani sul suo petto per respingerlo, ma ne fu incapace [...] Ricambiò il bacio gemendo di desiderio."

"Se avesse ceduto al desiderio che aveva di lui, sarebbe ricaduta nell'orribile trappola da cui era fuggita."

"Non sei responsabile di me", mormorò lei ridendo. "Sono libera, appartengo solo a me stessa. E tu non puoi impedirmi niente."

"Voglio divorziare." "Tu non divorzierai affatto. Mai. Ti voglio. Sei mia, te l'ho detto. Non lascio ma quello che mi appartiene."

"Sei brutale, Steve, duro come l'acciaio e risoluto fino alla crudeltà."
"Comunque tu sia, Lisa, io ti voglio [...] Dobbiamo imparare a stare insieme bene o male, perché non posso vivere senza di te."

"Quando la respinse sul dorso, lei si dibatté debolmente. Lei tentò di resistere, di aggrapparsi alla ragione, ma era presa in un vortice in cui niente aveva senso se non quel corpo tanto desiderato che s'imponeva a lei."

"In soggiorno, Lisa sedette su una poltrona, lo sguardo fisso come una sfinge, senza vedere niente. Poteva immaginare la vita senza di lui? [...] Sapeva che non avrebbe mai incontrato qualcuno che le sconvolgesse i sensi come Steve. [...] Che cosa sapeva Steve di lei?  Che cosa sapeva lei di lui? [...] Lisa si prese il volto tra le mani tremanti facendosi un'ultima domanda: "Posso vivere senza di lui?" Capì che Steve aveva ragione. La sua unione con lui era un cupo labirinto in cui lei vagava senza orientarsi, ma quando pensava alla vita senza di lui la trovava ancora più cupa e sinistra. [...] Lei lo voleva e lo amava, ma era furibonda con se stessa per la propria debolezza."



"La vergine e l'unicorno" di Kelly Street


Trama: Persephone si è rifatta una vita lavorando come veterinaria, dopo che la sua famiglia è stata travolta da un orribile scandalo: il padre gestiva un giro di prostituzione e con i soldi provenienti dal racket faceva crescere la figlia nel lusso, come se fosse una principessa. E così Persephone si vergogna del suo passato e della sua famiglia, sentendosi marchiata delle colpe del padre. E quando Buster, nato da una coppia di cavalli, con un corno in testa che lo accomuna agli unicorni, rischia di essere venduto per dieci milioni di dollari a Chasmo, regista e produttore di film d'azione già indagato per maltrattamenti su animali, Persephone decide di "rapire" Buster per sottrarlo dalle grinfie degli sfruttatori e di rifugiarsi nell'antica magione di famiglia; che nel frattempo, è occupata da Mack...

Commento critico di Lunaria: "La vergine e l'unicorno" di Kelly Street, uscito in cofanetto "Harmony Pack" nel 1994, è un libro molto delicato e tenero. Similmente a "Straordinariamente... geniale" di Dallas Schulze, che avevo già recensito, http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/07/straordinariamente-geniale-di-dallas.html
anche "La vergine e l'unicorno" non è un libro erotico esplicito, ma mira ad essere una fiaba in versione moderna, che rinnova e aggiorna "il principe", "la principessa", gli antagonisti, aggiungendo anche un tocco di fantasy, con la figura del cavallino Buster, che non ha poteri magici e che è tanto ricercato solo per via del corno in testa: così come Sheri, la protagonista di "Straordinariamente...geniale", anche Persephone è innocente, si entusiasma e si emoziona ai primi palpiti amorosi che prova per Mack - figura, comunque, poco delineata dal punto di vista psichico e piuttosto "sempliciotto" -;  lo stile narrativo è semplice e lineare e la vicenda scorre veloce; sul finale compare anche una breve riflessione ecologista e animalista e le scene di amore fisico sono delicate e intense.
Certo, si sta parlando di un libro che rientra pienamente nella Letteratura Rosa d'evasione e di intrattenimento: non ci troverete niente di gravoso e di intellettualmente complesso né retroscena storici complessi, quindi chi non ama libri con stili narrativi troppo "easy" potrebbe restare delusa o annoiata. Da parte mia, ne consiglio la lettura.

Gli stralci più belli:

"Lei si chiuse la porta alle spalle e vi si appoggiò. La decisione presa la fece rabbrividire. Non aveva mai rubato fino a quel momento. L'onestà era stata il principio guida della sua vita, da cinque anni a quella parte. Dal momento in cui aveva scoperto la verità su suo padre, su come aveva potuto permettersi tanti lussi per sé e per l'unica figlia [...] Non era più un'adolescente delusa dalla vita, disgustata dagli uomini e dal sesso perché le ricordavano il male che il padre aveva inflitto a tante povere disgraziate. "

"Con pochi movimenti, la liberò della camicia da notte [...] Mack abbassò il volto sul viso di lei. Le loro bocche si sfiorarono. Poi, come Persephone schiuse le labbra e il bacio si fece più profondo, fu un'esplosione di emozioni."

"Guardami. Guarda il tuo riflesso nei miei occhi. Scopri quanto sei bella e sensuale. Persephone aprì gli occhi. Le pupille di Mack rilucevano come onice e in esse vide il proprio volto. I capelli scomposti, le labbra volte a Mack [...] Le baciò le palpebre con la stessa leggerezza con cui una farfalla si posa su un fiore. E forse fu proprio quel bacio a farle salire le lacrime agli occhi, non il dolore. Quello era l'amore. Amore. Una parola meravigliosa per un atto meraviglioso. Con Mack."