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"Su un pianeta lontano" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)

Trama: "Sei anni di matrimonio e un figlio, eppure non ci conosciamo molto di più che il giorno della cerimonia", dice Andrew a sua moglie Helen, ed è vero. Si sono sposati per motivi di reciproco interesse, hanno messo al mondo un figlio per gli stessi motivi, ma sono due estranei che non vivono quasi mai sotto lo stesso tetto. Ma ora, ecco che Andrew rivendica i suoi diritti di marito e Helen si trova impreparata di fronte a questa svolta improvvisa. Chi o cosa l'aiuterà a uscire dalla fortezza di gelo, portandola a dire gioiosamente "ti amo" ad Andrew?

Commento di Lunaria: ORRENDO romanzo di Charlotte Lamb dove si erotizza e giustifica un uomo che stupra per ben due volte una donna, sposata solo per interesse egoistico, ha impulsi omicidi nei confronti di lei e dell'unico uomo che la sostiene (Philip), è manesco, violento, arrogante, tiranno (immancabilmente ha gli occhi grigi, come quasi tutti i personaggi dei romanzi lambiani).

155 pagine e ben venti pagine dove questo Andrew commette uno o più reati e dove alla fine "i due si scoprono innamorati".

Il giudizio assolutamente negativo che riservo a questo PESSIMO romanzo non è dato dallo stile narrativo (al contrario: Charlotte Lamb scriveva molto bene) ma dal messaggio che veicola: LA VIOLENZA SU UNA DONNA CHE NON RIESCE NEANCHE A RIBELLARSI.

Si obietterà che quando il romanzo è stato scritto (1979) cose come lo stupro coniugale non erano neanche giudicati reati; sì, probabilmente è così, probabilmente l'Autrice neanche se ne rendeva conto di quanto fosse moralmente ripugnante questo suo modo di "romanticizzare" lo stalking e la violenza coniugale, ma resta il fatto che OGGI TUTTO QUESTO è REATO. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html)

Riporto qualche stralcio, per dare l'idea.

Pagine 21 e 22: "Era la sera del giorno del matrimonio. Tranquillamente, Helen si spogliò e si mise a letto nella sua camera, nella villa della Giamaica, fidando nella promessa di Andrew che la loro unione sarebbe stata platonica. Quando lui entrò (...) rise, una risata aspra, strana. Ed Helen si drizzò di scatto nel letto, impallidendo." 

Andrew la informa che il padre di lei ha deciso che lei debba avere un figlio, perciò LA STUPRA.

"Andrew tese lentamente un braccio e spense la lampada. Lei continuò a dire di no, a intervalli, ma quella notte scoprì che, sotto la scorza indolente, lui era spietato."

E da qui in poi la Lamb si diletta a sciorinare i particolari di uno stupro coniugale, per esempio, facendoci sapere che "le mani di lui esploravano il corpo tremante, la presa salda quando lei volle sottrarsi, i sordi gemiti, verso la fine, mentre lei lo subiva in silenzio e lo odiava."

Dopo che lui ha finito di stuprarla, si addormenta, ma all'Autrice non basta, infatti specifica che "la incatena a sé con un braccio, mentre lei resta sveglia, gelata e dolorante."

"Nonostante la sua delicatezza" (si esprime proprio così, dopo che ha descritto la scena di uno stupro su una donna vergine, la Lamb usa "delicatezza") "le aveva fatto male, molto male."

Ci risparmia solo il particolare splatter del lenzuolo insanguinato, chissà perché, forse per non far etichettare il suo romanzo nel genere "splatterpunk".

Ma non è finita qui.

Alla pagina 22 c'è pure il dialogo. 

"La mattina dopo, leggendole negli occhi azzurri l'amarezza, lui fece una smorfia" (il che lascerebbe pure intendere che "lui si aspettava che a lei piacesse", tanto per aggiungere altro degrado a delle pagine che sono stomachevoli) 

"Non guardarmi così", le disse. "Tutto quello che ti chiedo è un figlio."

"Cioè, dovrò passarci ancora e ancora finché non sarò incinta?", replicò, glaciale e piena di disgusto.

"Sì", sibilò lui, arrossendo.

Perciò, non contenta di averci descritto uno stupro coniugale fatto su una fanciulla vergine, l'Autrice pensa bene di aggiungere altro orrore: lo stupro si ripete poco righe sotto, con Andrew UBRIACO.

"La seconda notte andò da lei dopo aver bevuto abbondantemente, per eliminare dalla sua mente ogni eventuale scrupolo, e la prese senza dilungarsi in preliminari. Helen rimase in silenzio, ma alla fine due lacrime le scesero sulle guance."

A pagina 43, dopo che per tutte le pagine precedenti, Helen evita il più possibile lo stupratore Andrew, lui è pure capace di rinfacciarle che "la tua avversione per l'altro sesso rasenta la fobia."

Quando lei replica che "il fatto che non abbia perso la testa per te non significa che tutti gli uomini mi siano antipatici!" lui sibila "Qualche volta mi vien voglia di suonartele!", ritornello che sentiremo più volte, anche altrove.

A pagina 45 lei replica "Se mi tocchi anche solo con un dito, mi metto ad urlare" e lui, ovviamente, le tocca i seni.

A pagina 46 la bacia (senza il consenso di lei), mentre lei mette le mani sulle sue spalle per respingerlo. Lui ovviamente è troppo forte, e "la costringe contro i cuscini".

Lei intontita "chiude gli occhi, si lascia andare" e lui commenta "A cosa ti servirà la tua verginità nella tomba?"

nonostante l'abbia già stuprata due volte.

Lei scappa, "tremante e sconvolta", si rifugia in camera e da lì inizia a pensare che "forse desidera Andrew" pur sapendo che lui "aveva impiegato più la forza che la persuasione, probabilmente perché sapeva che lei non avrebbe ceduto altrimenti (...) avrebbe respinto con disgusto ogni approccio."

A pagina 58 la minaccia nuovamente, perché geloso di una semplice amicizia tra lei e un collega, Philip.

"Ti insegnerò ad avere paura di me, Helen!"

"Non l'aveva toccata, ma lei tremava già di paura. (...) Aveva visto il vero Andrew, l'uomo dalla volontà d'acciaio, capace di tagliare la gola ad un concorrente in affari"

A pagina 86, Andrew vuole picchiarla: "Sì, ti meriti un ceffone, ma a te penserò dopo."

Quando a pagina 88 Helen viene molestata da un ragazzo in una discoteca, Andrew la trascina via ed è pure capace di darle la colpa!

"Per un istante aveva visto sul viso di Andrew una furia omicida e aveva temuto che ammazzasse il ragazzo in maglietta arancione. (...) Correva dietro di lui come una schiava fuggiasca ricatturata dal padrone".

Quando Philip interviene in sua difesa "Non mi piace veder maltrattare le donne", Andrew minaccia anche lui.

Una volta in casa, la spintona (pagina 90) e la chiude in camera. "Helen lo fissò, terrorizzata."

A pagina 92 e 93 la violenta di nuovo, afferrandola, denudandola mentre lei cerca di fuggire.

"Ti avrò, che tu lo voglia o no. Dibattiti, e ti farò male. Ti avevo avvertito, Helen, che ti avrei insegnato ad avere paura di me."

Pagina 95: "Gettò un grido atterrito e si dibatté, e lui fu costretto a farle male per bloccarla e ributtarla sui cuscini. Lei tremava in tutto il corpo per il freddo e i denti le battevano."

Dopo un po' "Helen cede".

A pagina 115, roso dalla gelosa, l'accusa di essere "una sgualdrina frigida" e non la picchia solo per un soffio.

A pagina 154 le confessa che l'avrebbe uccisa, insieme a Philip (che ha picchiato, a pagina 143)

A pagina 146, credendo che lei sia andata a letto con Philip, la bacia in modo talmente violento che il sangue esce dalle labbra di lei mentre "le sue mani la stringevano impietose, artigliandola, ghermendola, strapazzandola come se volesse farle male."

A pagina 148 ripensando al primo stupro, Andrew commenta "Lo so che per te è stato orribile, ma per me... Non voglio più dirti bugie, per me è stato meraviglioso. Anche quando ti dibattevi e lottavi mi è piaciuto."


"Il Doppio Volto dell'Amore" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)


Trama: Nella brughiera inglese sommersa dalla nebbia, una notte... e all'alba una giovane donna bionda riprende conoscenza ai piedi di un masso, ma nella sua mente un'altra nebbia, ancora più fitta di quella esterna, le impedisce di ricordare. Perché Jack, pittore, che pure la soccorre, la odia e la disprezza? è stata davvero la sua fidanzata dalla condotta tutt'altro che irreprensibile? Una donna sleale, sfacciata, egoista? Se la memoria le tornasse, a quale orribile verità dovrebbe far fronte?  Quanto sarebbe meglio restare per sempre nell'oblio piuttosto che affrontare la realtà!


Commento di Lunaria: il solito romanzo di Charlotte Lamb, con la donna vittima (questa volta pure con un'amnesia!) e l'uomo dispotico, totalitario, arrogante che alla fine "le confessa di amarla" dopo che per tutto il romanzo tra i due sono volati schiaffi. C'è da dire che rispetto al fiacco "Illusione" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/12/illusione-di-charlotte-lamb-collezione.html , questo "Il Doppio Volto dell'Amore" ha una bella cornice di sottofondo (la brughiera nebbiosa che conferisce un leggerissimo tocco gotico alla Ann Radcliffe) Il problema, al solito, è l'erotizzazione dello stalking e della violenza maschile (a pagina 66 e 67, Jack obbliga Lynn ad un matrimonio di interesse, per sfruttarla come domestica! "Il matrimonio non è solamente badare alla casa..." "Di solito sì, acconsentì lui, glaciale. "Nel nostro caso non ci sarà nient'altro", per poi puntualmente semi-violentare Lynn qualche pagina dopo, a pagina 96: "Le strappò la camicia da notte e le prese il viso tra le mani con brutalità", "Non fu né dolce né tenero, fu... diabolico e anche crudele", tanto che lei poco dopo si raggomitola, nasconde il viso nel cuscino e piange. "Se ci sposiamo, nessun altro dovrà ronzarti intorno, o te ne pentirai!" Negli occhi gli passò un lampo terrificante. "Se mi sposi non andrai più via di qui. Mettitelo bene in testa! Ci resterai per sempre (...) altrimenti per te sarà l'inferno, te lo garantisco!" Lynn tremava davanti a quell'implacabilità. (...) "Sarai mia prigioniera a Wind Tor" (...) Davanti alla finestra della camera, Lynn fissava la brughiera, senza vederla. Sospirò. Jack le offriva la scelta tra due tipi di inferno"; a pagina 74: "Jack la strinse ancora di più, e il respiro gli si fece affannoso. Poi la respinse brutalmente e uscì dalla stanza sbattendo la porta." A pagina 84: "Jack la scosse, furibondo. "Cretina!" Lynn represse un grido di dolore sotto la pressione delle dita di ferro. Avrebbe avuto i lividi, il giorno dopo, pensò.")

La storia è anche originale (c'è il colpo di scena) e ben narrata, ma è proprio dal punto di vista del messaggio che veicola che non va: trattasi di abuso, non di storia d'amore. Come ho sempre detto: oggigiorno "un uomo come quelli descritti da Charlotte Lamb" finirebbe in galera per i reati di percosse, stalking e stupro coniugale. Non so perché questa Autrice in praticamente quasi tutti i suoi romanzi continuasse imperterrita a presentare questo tipo di uomo (magari pure considerando questa condotta l'apice del romanticismo) ma resta il fatto che oggigiorno tutto questo è REATO. https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html





"Illusione" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)


Trama:  Per dimenticare Robert, l'uomo di cui si è innamorata e che l'ha respinta, ormai convinta che l'amore sia un'illusione, Deborah, valente giornalista inglese, decide di trascorrere da sola una settimana di vacanza a Venezia. Ma appena arrivata incontra Matthew, ricco, affascinante e... nemico dichiarato di cronisti e paparazzi. In una girandola di situazioni e di avventure in bilico tra il tragico e il comico, Deborah riesce persino a dimenticare i suoi guai sentimentali vivendo nella magica Venezia, oltre ai romantici chiari di luna in gondola, anche i momenti più tumultuosi della sua vita. 

Commento di Lunaria:  Esattamente come "Notturno" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html), "Possesso" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/05/possesso-di-charlotte-lamb-collezione.html) e quasi tutti gli altri romanzi di Charlotte Lamb che ho letto, questo "Illusione" ripete il mantra della "relazione" tra un uomo arrogante,  tirannico, egocentrico, egoista, insopportabile, e la donna charlottelambiana per definizione: la vittima debole, passiva, destinata a soccombere, incapace di reagire alle angherie se non per qualche istante (a pagina 44 lui afferra lei e lei si dimena dando qualche calcio, lui insiste, la tiene ancora più ferma, la bacia mentre la tiene stretta, lei si dimena, riesce a fuggire e lui impreca, cercando di afferrarla per l'abito, ed è tanta la violenza con cui lui tira, che la stoffa si lacera, il vestito si rompe e Debora resta lì, col vestito a brandelli. Abbiamo appena letto la descrizione di un tentato stupro, ma l'Autrice ovviamente esattamente come tutte le altre volte non lo definisce stupro, prosegue nelle pagine successive nella sua narrazione di lui che cerca lei e avanti così fino a fine romanzo)

Giunte alla fine di ogni romanzo-fotocopia di questa Autrice, la domanda è sempre quella: perché scriveva sempre la stessa vicenda? Per motivi autobiografici? Misoginia introiettata? Parodia all'acido muriatico del rapporto uomo-donna? A cosa serviva continuare ad erotizzare, continuamente, lo stupro coniugale, la sopraffazione quasi manesca, la tiranna maschile? Il lieto fine obbligatorio non cancella tutte le pagine precedenti e soprattutto non cancella che quanto è stato narrato trattasi di reato e rapporto morboso, non di "storia d'amore".

Con l'aggravante che rispetto ai precedenti romanzi che lessi, che per quanto criticabili sotto l'aspetto "del messaggio di fondo" erano ben scritti e narrati, questo "Illusione" è noioso e prolisso, e il suggestivo scenario di Venezia non viene neanche reso al meglio.

Ripetiamolo per la miliardesima volta: nella realtà, tutto ciò che avviene nei romanzi di Charlotte Lamb con le modalità nelle quali si relazionano i suoi uomini e le sue donne "di carta", è REATO e rientra nella violenza psicologica e nell'abuso. Non è amore, ma rientra nel disturbo di dipendenza amorosa. 

La cosa disturbante di questo genere di romanzi Rosa anacronistici (del resto vennero scritti prima degli anni '90) non è tanto la descrizione delle scene di quasi-violenza fisica che lui esercita su di lei (nella narrativa horror e thriller troviamo scene molto più esplicite) ma il fatto che tutto questo (lui che afferra i polsi e la butta su un divano o su un letto, la bacia a forza, lei che si dimena, ricatti vari, donne "vendute come spose" dai padri a colleghi imprenditori - per altro Charlotte Lamb ha sempre questa smania classista del "maschio ricco finanziere" - stupri coniugali, schiaffi, urla) sia fatto passare per "amore, attrazione", con lei che si innamora in ugual modo, che non reagisce e alla fine arriva il matrimonio "riparatore" che si chiude con il "e vissero felici e contenti". 

è evidente che sono romanzi scritti in epoche dove la disuguaglianza tra uomini e donne era "socialmente approvata e pure la normalità" ma oggigiorno questa modalità affettiva e sessuale è intollerabile (e lo sappiamo benissimo in cosa sfocia e che fine fanno le donne che si ostinano a frequentare uomini del genere oppure non vengono aiutate dalle istituzioni per sfuggire a questi rapporti tossici) perciò le storie narrate da questa Autrice DEVONO restare vicende di finzione letteraria che si concludono "con l'happy end", scritte in epoche dove "era la consuetudine sociale del tempo comportarsi così", perché se diventano realtà il nome per definirli non è "rapporto d'amore" ma REATO. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html)



"Il Barbaro del Deserto" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)

Trama: Esprimete un desiderio e... se la fortuna vi è amica, può darsi che esso venga esaudito, come quello di Mary, fino in fondo e anche oltre... In effetti vedere il deserto, conoscere gli uomini che lo percorrono, studiarne per qualche giorno i costumi, è un conto. Un altro è sentirsi all'improvviso rapite da un barbaro del deserto e non sapere che cosa vi succederà...

Commento di Lunaria: al solito, l'ennesimo romanzo di Charlotte Lamb che erotizza l'arroganza e la strafottenza maschile. Peraltro, questa volta, si eccede addirittura nel rapimento (col tizio mascherato da predone del deserto) anche se poi "trattasi di uno scherzo". La vicenda poi si trasferisce in India, dove il rapimento di Mary avviene per davvero e nel complesso c'è persino qualche riferimento molto salgariano (tigri, giungla...).  Dal punto di vista stilistico, questa volta il romanzo è più fiacco e scontato, rispetto ad altri romanzi della Lamb che avevo letto che, al netto di una trama discutibile, per lo meno avevano belle descrizioni. Qui non si va oltre il 6 come voto, ma a parte questo, è il messaggio che c'è dietro che è inaccettabile: la docilità femminile, la strafottenza maschile. C'è da chiedersi perché questa prolifica Autrice abbia scritto dozzine di romanzi sempre basati su questo copione: cambiano i nomi dei personaggi e le location, ma non cambia la manfrina recitata. è questo continuo ricamare sempre sugli stessi personaggi canonici (lei debole, passiva, sottomessa, lui arrogante, strafottente, egoista, quasi manesco, per esempio a pagina 17 e 18 Stonor la afferra, le grida "idiota", se la carica sulle spalle come un sacco di patate, la sculaccia davanti ad una folla di arabi che sghignazzano e lo incitano a picchiarla e a violentarla, la scaraventa a terra su dei cuscini e la minaccia di stuprarla. E dopo aver descritto questa roba, l'Autrice conclude "Emanava una tale energia, una tale forza magnetica, che ebbe improvvisamente consapevolezza della propria femminilità, della propria debolezza di fronte alla potenza del maschio. E se lui avesse fatto davvero quello che aveva detto? Come avrebbe potuto difendersi?". A pagina 19 Stonor obbliga Mary a mettersi una tunica e la minaccia con "Se non imparerai a ubbidire immediatamente a ogni mio ordine sarò costretto a riempirti di botte" A pagina 20 la minaccia di frustarla e l'Autrice commenta così la scenetta "Era un demonio, d'accordo, ma possedeva un fascino fisico al quale non sapeva resistere. Del resto, aveva sempre ammirato gli uomini che sanno montare bene a cavallo!" A pagina 77 la bacia brutalmente mentre lei cerca di divincolarsi e poi la butta sul divano) che alla lunga, rende i romanzi "lambiani" tediosi, specialmente se li si legge "uno dietro l'altro" come ha fatto la sottoscritta. 

Da leggere, per farsi un'idea della scrittrice (anche se le opere migliori sono altre: "Notturno" e "Possesso" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html) (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/05/possesso-di-charlotte-lamb-collezione.html), con tutto che trattasi di romanzi problematici anche quelli) ma da prendere come quello che è: un romanzo che rievocava una figura femminile e maschile, in ruoli di genere, che oggigiorno non hanno più ragione di esistere. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html)





"Rivalsa" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)


Trama:  Laura ignora perché l'affascinante Simon, ex dipendente del padre, abbia chiesto a sua sorella Annette di accompagnarlo a Parigi ma, data la pessima reputazione di cui lui gode... ci sono guai in vista! Così Laura, una classica bionda un po' freddina ma con uno spiccato senso dell'umorismo, si fa in quattro per sottrarre Annette alle grinfie di Simon... e ci finisce lei. Inoltre, scopre ben presto che l'uomo di cui si è innamorata è animato da un forte senso di rivalsa nei confronti della sua famiglia, e si trova perciò tra due fuochi: ha salvato la sorella, ma come può salvare se stessa? Da quale parte buttarsi?


Commento di Lunaria:  purtroppo, non un romanzo all'altezza delle aspettative; mancano anche le consuete atmosfere drammatiche dell'Autrice (si pensi all'insostenibile "Notturno", https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html come pietra di paragone), tutto è appiattito su dialoghi incentrati sull'azienda (!) del padre di Laura ed è scontato dire che ad una lettrice di Rosa non frega niente di leggere simili dissertazioni finanziarie. Poco caratterizzati i due protagonisti, che risultano molto generici. Peccato, perché gli altri romanzi che lessi di Charlotte Lamb, pur criticabili per il loro "giustificare" lo stalking e lo stupro coniugale verniciando tali reati "con l'amore", erano scritti decisamente meglio, più incisivi, di questo "Rivalsa".


"Conquista d'Autunno" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)


Trama: Nessuna donna potrebbe vivere con un marito che la considera una bambolina di porcellana, la tiene chiusa in casa, passa con lei sempre meno tempo... e infatti, dopo un anno di matrimonio con Luke, ambiziosissimo uomo d'affari, Sara, pur amandolo, lo lascia a New York e torna in Inghilterra. Ma due anni più tardi, in una triste e piovosa giornata dell'autunno inglese durante la quale si svolgono i funerali di suo padre, Sara si ritrova davanti Luke. Lei vorrebbe chiedere il divorzio, tornare libera, ma lui... intraprende nuovamente la conquista dell'amore della moglie.


Commento di Lunaria: ci risiamo, al solito, questa Autrice erotizza la molestia, la strafottenza maschile, la gelosia, il possesso, l'arroganza, la violenza sessuale. Recensire un romanzo di Charlotte Lamb significa copiare quanto si è scritto per il romanzo precedente e via così, di romanzo in romanzo... Esattamente come tutti gli altri personaggi maschili dei romanzi precedenti, anche Luke è insopportabile e manesco, ed esattamente come tutte le altre protagoniste precedenti, anche Sara è passiva, incapace di difendersi, di sottrarsi.

Pagine e pagine di continui battibecchi verbali e fisici, un'atmosfera un po' meno plumbea di altri romanzi "charlottelambiani" come "Notturno" o "E le Mura Caddero", ma siamo sempre lì, nelle vicinanze di una cosa chiamata "masochismo femminile e arroganza maschile".

Peraltro, i personaggi maschili buoni e gentili, che attorniano le protagoniste, sono sempre di contorno, sempre di serie B e sempre destinati ad essere dimenticati\lasciati\abbandonati perché "lei ama lo strafottente".

Lo dico ad ogni recensione (ormai ho letto 9 romanzi di Charlotte Lamb e sto cominciando a stancarmi di questo "plot" che continuava a scrivere, romanzo dopo romanzo) questa scrittrice mi suscita sempre delle perplessità.

Anche in questo caso, come negli altri romanzi che ho letto, il personaggio maschile odioso ha gli occhi grigi: evidentemente all'Autrice "gli uomini con gli occhi grigi" dovevano ispirare cose come "possesso morboso", "violenza sessuale" e "arroganza".

Il mio commento è il solito: i comportamenti maschili che trovate nei romanzi di questa controversa scrittrice di romanzi Rosa sono REATI. 

Mi domando se una simile fissazione, nel continuare a presentare sempre lo stesso canovaccio, sempre lo stesso tipo di uomo possessivo, cinico e crudele, fosse dovuto a qualche trauma o violenza subita dall'Autrice...

Perché in tutti i romanzi che ho letto di lei, ad oggi, c'è sempre questo canovaccio: cambiano i nomi dei personaggi, i nomi delle città e delle "location" dove la storia è ambientata, cambiano i dettagli fisici delle protagoniste, ma l'andazzo è sempre quello lì, in quasi ogni pagina (come sempre, descritta nel dettaglio, con analisi psicologiche intensissime) fluttua lo spettro dello stupro e persino dell'omicidio passionale.

Detto ciò: "Conquista d'Autunno" non è il migliore romanzo di Charlotte Lamb, visto che le atmosfere drammatiche le descriveva al meglio in "Notturno" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html) , "La Torre nel Bosco" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/10/la-torre-nel-bosco-di-charlotte-lamb.html), "E le Mura Caddero" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/08/e-le-mura-caddero-di-charlotte-lamb.html ; è un romanzo discreto, con zero eros e piacere sessuale (anche se, ovviamente, c'è il lieto fine "E una deliziosa oscurità li avvolse", finisce proprio così, con i due protagonisti, ormai riconciliati, a letto) molta sofferenza maschile e molta arroganza maschile, mentre il buon Perry, innamorato di Sara, rispettoso e premuroso viene, alla fine, malmenato da Luke (pagina 145 "Un pugno fulmineo lo fece volare sul divano, dove rimase afflosciato, un sottile filo di sangue alle narici\Non avvicinarti più a mia moglie o ti spacco la faccia, tagliò corto Luke trascinando Sara che si dibatteva per correre in soccorso di Perry") mentre a pagina 147 Luke, furibondo, scaglia un bicchiere , va verso Sara, "con la violenza e la rapidità di una tigre" (ci fa sapere l'Autrice) e "lei si sentì svenire. L'afferrò per gli avambracci affondandole le dita nella carne. Le labbra si socchiusero in una smorfia che scoprì per un attimo i denti bianchi. "Sei mia!" Sara era come ipnotizzata. Incapace di resistere, si abbandonò alla sua stretta. "Io non appartengo a nessuno", mormorò senza convinzione, il cuore in tumulto. Sei mia..." ripeté Luke".

Come si è visto, un peana del "trionfo del possesso maschile su una femmina", preceduto da pagine come la 114 "Tu... tu eri solo il mio padrone\E lo sono ancora, disse lui con furore sordo, rovesciandola brutalmente sul letto" (nella descrizione di quello che è un quasi stupro, visto che Sara "si abbandona solo dopo e solo per un attimo" per poi fuggire terrorizzata)

A pagina 96, la violenza fisica vera e propria (non che a pagina 21 non fosse già successa...): "Luke l'afferrò per un polso e se la tirò addosso senza tanti riguardi, poi la fece catapultare sul divano e la imprigionò col proprio corpo per impedirle di liberarsi. Sara si contorceva e si dibatteva voltando la testa il più possibile da lui."

Al di là di questa continua violenza maschile del possesso, esasperante, che l'Autrice inserisce ogni 2x3, ad essere irritante, alla lunga, è anche la completa e totale remissività delle protagoniste, "belle statuine terrorizzate e lacrimanti" ma incapaci di allontanarsi definitivamente dal loro marito\fidanzato aguzzino, anzi, falene che vanno verso la fiamma ammaliante ma distruttiva.

è proprio quando Luke la maltratta e l'afferra brutalmente (pagina 21) che Sara "viene travolta dalla passione\il ricordo di Perry svanisce come nebbia al sole"

Detto ciò, mi tocca nuovamente fare il copiaincolla con quello che avevo già scritto in altre recensioni: "Conquista d'Autunno" pur risentendo dell'effetto "già sentito", è scritto bene, con personaggi che si ricorderanno anche finita la lettura, ma presenta un rapporto uomo-donna che oggigiorno non è più possibile tollerare.

Se siete innamorate di uomini che "si comportano come Luke", se vi rivedete in Sara... il mio consiglio è di chiedere aiuto a qualche centro antiviolenza. 

Non è amore, non è sesso consenziente, è abuso, maltrattamento e violenza, il tutto infiocchettato con del masochismo femminile che fa "dire sì".

Poi, come avevo già detto: nei romanzi di Charlotte Lamb c'è "l'happy end", la protagonista non muore ammazzata durante un raptus di gelosia, alla fine lui "le sorride, l'abbraccia, la bacia, le dice che l'ama" e il romanzo finisce così, con un "e vissero felici e contenti" e tutte le angherie delle pagine precedenti sono dimenticate.

La vita reale, però, non è "un romanzo di Charlotte Lamb", nella vita reale le donne che si legano, anche per mancanza di autostima e masochismo, a quel tipo di uomini, fanno una brutta fine, delle volte.

Perciò: se vi riconoscete nelle "donne charlottelambiane", se subite quelle cose, è REATO, è VIOLENZA, E DOVETE CHIEDERE AIUTO. https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html



"Un altro uomo, un'altra vita" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)

Trama: Melanie comincia a nutrire seri dubbi sulla propria situazione. è fidanzata con Ross ma non è felice perché si sente trascurata. Durante un fine settimana al lago, incontra Jamie, un bel ragazzo intraprendente e pieno di vita. Melanie si rende subito conto di provare per lui un'attrazione fisica e delle sensazioni che fino a quel momento le erano del tutto sconosciute. Ma prima di abbandonarsi all'amore per Jamie, ha ancora delle perplessità. Non andrà incontro a nuove delusioni?  E perché Ross e Jamie si conoscono?


Commento di Lunaria: Incredibilmente, è il primo romanzo di Charlotte Lamb che leggo che è quasi privo di violenza psico-fisica... rispetto ai "Rosa shock" di questa Autrice, dove si arrivava quasi al femminicidio e\o allo stupro coniugale ("Possesso" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/05/possesso-di-charlotte-lamb-collezione.html, "Notturno"https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html , "Lo Sconosciuto di quella notte" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/01/lo-sconosciuto-di-quella-notte-di.html, "Rapimento" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/06/rapimento-di-charlotte-lamb-collezione.html, "E le mura caddero" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/08/e-le-mura-caddero-di-charlotte-lamb.html) questo "Un altro uomo, un'altra vita" prosegue su binari tranquilli, inframezzato dai battibecchi tra Jamie, Melanie e Ross, anche se di tanto in tanto c'è qualche guizzo di impulsività da parte di Jamie (quando afferra Melanie per il polso o la bacia), siamo lontani dalle atmosfere di piombo degli altri romanzi che sfociavano nell'erotizzazione della violenza. Paradossalmente, è anche il suo romanzo meno riuscito, nel senso che non è così avvincente e approfondito dal punto di vista psicologico. Un romanzo discreto, ma niente più. Sembra che Charlotte Lamb abbia dato il suo meglio nel descrivere atmosfere di prevaricazione e di ricatto, mentre quando doveva scrivere un rosa standard non le riusciva altrettanto bene...


 Gli stralci più belli: "Poi il viso di Jamie si fece più vicino, mentre lei cercava disperatamente di resistergli. "Non farlo!", esclamò spaventata, "non voglio!" "Certo che vuoi... bugiarda." (...) Lo aggredì furiosa, alzando la testa per guardarlo negli occhi e così facendo gli diede l'occasione che stava aspettando. Le labbra di lui furono sulle sue, calde e sensuali, annullando ogni suo proposito di resistergli. (...) Nulla aveva più importanza, tutto svaniva dietro il bisogno disperato di sentire quelle labbra sulle sue, di sentirsi persa tra quelle braccia." 




"Lo Sconosciuto di Quella Notte" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)

Trama: Si può volere bene ad un uomo dall'età dell'asilo in poi, si può considerarlo l'eroe dei propri sogni, l'amico fidato, il fratello che non si è mai avuto, l'ideale di marito, in attesa che anche lui si accorga di noi, che smetta di trattarci come bambine, che scopra finalmente che siamo diventate donne... è quello che Magda fa con Tom, il medico di famiglia. Poi in una notte ventosa, dal nulla compare uno sconosciuto, Randall, arrogante, appassionato, selvaggiamente possessivo, che non indietreggia davanti a nessun inganno, a nessun tranello pur di sposarla... che vuole il suo corpo e non il suo cuore...


Commento di Lunaria: Ci risiamo, al solito, questa Autrice erotizza la molestia, la strafottenza maschile, la gelosia, il possesso, l'arroganza, la violenza sessuale. Randall è insopportabile: non esita ad usare il suo potere economico per ricattare il padre di Magda, alle sue dipendenze nella stessa ditta (anche se il padre di Magda ha commesso uno sbaglio) pur di sposare Magda, con tutto che lei è contraria e accetta pur di salvare il padre e la madre malata... e in quelle pagine, 76-77-78, è difficile non pensare alla celebre "monaca di Monza" di manzoniana memoria, Gertrude, che, pur di "far contento il padre", accetta di monacarsi contro la sua volontà...  E poi continue umiliazioni verbali e anche fisiche verso Magda, persecuzioni disseminate un po' per tutte le pagine, un'atmosfera pesante e plumbea per tutto il romanzo... Manesco, possessivo, stupratore e persino quasi omicida: ecco chi è Randall, "partorito" dalla penna di questa scrittrice che mi suscita sempre delle perplessità.

Anche in questo caso, come negli altri romanzi che ho letto, (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/10/la-torre-nel-bosco-di-charlotte-lamb.html)(https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/08/e-le-mura-caddero-di-charlotte-lamb.html)(https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/01/obbligo-damare-di-charlotte-lamb.html)(https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/03/il-ragazzo-della-spiaggia-di-charlotte.html)(https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/06/rapimento-di-charlotte-lamb-collezione.html)(https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/05/possesso-di-charlotte-lamb-collezione.html)(https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html) (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/01/conquista-dautunno-di-charlotte-lamb.html) Randall, odioso esattamente come i precedenti personaggi maschili, ha gli occhi grigi: evidentemente all'Autrice "gli uomini con gli occhi grigi" dovevano ispirare cose come "possesso morboso", "violenza sessuale" e "arroganza".

Il mio commento è il solito: i comportamenti maschili che trovate nei romanzi di questa controversa scrittrice di romanzi Rosa sono REATI. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html)

Mi domando se una simile fissazione, nel continuare a presentare sempre lo stesso canovaccio, sempre lo stesso tipo di uomo possessivo, cinico e crudele, fosse dovuto a qualche trauma o violenza subita dall'Autrice...

Perché in tutti i romanzi che ho letto di lei, ad oggi, c'è sempre questo canovaccio: cambiano i nomi dei personaggi, i nomi delle città e delle "location" dove la storia è ambientata, cambiano i dettagli fisici delle protagoniste, ma l'andazzo è sempre quello lì, in quasi ogni pagina (come sempre, descritta nel dettaglio, con analisi psicologiche intensissime) fluttua lo spettro dello stupro e persino dell'omicidio passionale.

Alcuni stralci per dare un'idea dell'opera: si parte con una lugubre descrizione di Londra che fa quasi venire in mente la Londra di Jack lo Squartatore...

"Il vento che soffiava sul Tamigi, increspandone le acque cupe e facendo dondolare le barche ormeggiate che si urtavano cigolando, s'infilava a raffiche, gemendo, tra i rami spogli dei platani e gelava fino alle ossa i barboni addormentati nei vani delle porte. Nelle viuzze le insegne dei pubs oscillavano sui sostegni arrugginiti e le foglie morte danzavano in vortici con vaghi mormorii. Magda Hallam rabbrividì. "Londra è spettrale, la notte", mormorò."

Dopo che improvvisamente Magda, accompagnata dall'assistente sociale in quel quartiere malfamato di Londra, viene "approcciata" da alcuni giovani e baciata da quello sconosciuto prepotente che poi la rintraccerà, cioè Randall, iniziano subito le scene di stalking, così tipiche dei romanzi di Charlotte Lamb:

"Rossa per la collera, lei lo fulminò con lo sguardo, poi con un gesto rabbioso si tolse i guanti e li gettò nel laghetto. (...) Magda gli voltò le spalle e si allontanò a passo svelto, ma si accorse subito che lui la seguiva. (...) Era terrorizzata dalla sua espressione arrogante e dalla luce sardonica presente negli occhi chiarissimi. (...) "Devo chiamare una guardia e dirle che mi sta molestando?", lo affrontò."

"Sentiva su di sé gli occhi grigio chiaro che parevano due ferri roventi... la bruciavano, la marchiavano con il segno del possesso, la facevano tremare e sognare di poter sfuggire al loro sguardo..."

"Scappò a gambe levate giù per il viale (...) presto si accorse di essere finita in un angolo del parco, deserto e schermato da un filare di abeti. Allarmata, si fermò e si girò per tornare sui propri passi, ma lui le era alle spalle..."

"Lei era più che terrorizzata: era prigioniera di quella mano che, pure, non la stringeva, era incatenata da quegli occhi chiari, insistenti... (...) Alla fine le loro labbra si sfiorarono. A occhi aperti lei fissava il cielo senza vederlo, travolta da un'onda di emozioni dolcissime e terribili."

"E credo che sia per questo che mi piaci tanto. è più eccitante dare la caccia alla selvaggina in fuga che a quella che si arrende senza lotta!" La nota di crudeltà e di determinazione contenuta in quella voce indifferente le fece correre un brivido per la schiena."

Similmente ad altri romanzi lambiani, c'è di nuovo la scena della segregazione con Randall che chiude Magda in una stanza chiusa e commette quasi uno stupro:

"Qualcosa negli occhi chiarissimi di Randall le metteva paura. (...) Spaventata, agitata, lei si guardò in giro, ma la stanza non aveva altre uscite (...) lui si avvicinò facendola indietreggiare di nuovo, intimorita, e quando le sue mani l'afferrarono per le spalle emise un'esclamazione e alzò su di lui gli occhi verdi, supplichevoli. "No... per favore... no (...) Si dibatté, inarcando il corpo flessuoso. "Mi lasci! Mi lasci!" (...) La sollevò di peso tra le braccia come se fosse una bambolina (...) scelse quell'attimo per baciarla furiosamente. (...) Lei aveva chiuso gli occhi e stringeva le palpebre, ancora aggrappata a lui, rigida e contratta. Il bacio sembrò durare un'eternità e alla fine, quando lui rialzò la testa, lei non riusciva nemmeno più a respirare."

Magda, non avendo la forza fisica e morale per opporsi a queste molestie, perché nei primi capitoli quando lui le mette le mani addosso "lei è paralizzata dalla paura", le subisce, ad un certo punto "il suo corpo reagisce al tocco" (con la sua mente ben lontana dall'aver dato un consenso totale ed esplicito!) e a fine molestia si autocolpevolizza:

"Quando lui l'aveva fatto [baciarla] non solo non aveva protestato, ma aveva reagito alla passione con passione. Come faceva, quell'uomo, a renderla tanto sottomessa, tanto partecipe? Perché non poteva illudersi: non era stata una vittima passiva..."

A pagina 47 compare la minaccia di stupro; davanti allo sguardo libidinoso di Randall che la vuole "portare a letto" Magda "Si sentì soffocare: che volesse mettere in atto..."

"Una grande mano le si posò sulla gola e la costrinse a rovesciare all'indietro la testa"

"Lui le andò più vicino e le mise una mano sulla gola, accarezzandole il collo. Lei cercò di scostarsi, ma l'altra mano le era risalita sulla schiena e adesso la premeva contro di lui, tanto forte da immobilizzarla."

Adesso ditemi dove sarebbe "il consenso e il rispetto dell'altro" in queste pagine di Charlotte Lamb!

La cosa disturbante non è il fatto che una donna possa scrivere o avere fantasie di sottomissione o stupro (che piaccia o meno, esiste un masochismo femminile) ma che tale libro pieno zeppo di violenze sessuali e psicologiche a tinte maschiliste sia etichettato come "Romanzo Rosa" e non "Romanzo erotico a tinte esplicite sul masochismo femminile", come un romanzo in stile "Histoire d'O" (ovvero il masochismo femminile al suo apice). Voglio dire: chi (maschio o femmina) vuole andare a leggere scene di stupri, umiliazioni e violenze psicologiche o fisiche, a tinte più o meno esplicite, può già trovare queste cose in romanzi espliciti come "Histoire d'O" o nei romanzi di de Sade, per l'appunto, che sono stati scritti con l'intento di parlare proprio di quello e sono considerati romanzi sul sadomasochismo, non sull'amore (anche se O subisce quelle cose "per amore" più che non per godimento, componente che compare immancabilmente nei romanzi BDSM femminili odierni).

Quello che disturba e spiazza è il fatto che nei romanzi Rosa (quindi non "erotici, non BDSM") di Charlotte Lamb si ritrovino stupri coniugali ed umiliazioni\vessazioni della protagonista, che ovviamente subisce e si immola a mo' di agnello sacrificale perché incapace di sottrarsi, di reagire, di ribellarsi all'aguzzino, e che il tutto sia etichettato sotto la generica dicitura di Romanzo Rosa. Peccato che di romanticismo e spensieratezza, nei romanzi della Lamb, ci sia poco o niente, con protagoniste continuamente vessate, umiliate e in lacrime.

è un tipo di Rosa molto disturbante, insomma, che io definisco "Rosa di piombo" per il malessere che mi fanno provare durante la lettura (anche se ormai leggendo i romanzi della Lamb mi aspetto principalmente queste scene, ma quando lessi "Notturno" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html, il mio primo romanzo di Charlotte Lamb, non sapendo a cosa stavo andando incontro, mi causò veramente malessere quel romanzo); le trame "alla Charlotte Lamb" potrebbero spiazzare le lettrici che vogliono leggere atmosfere dolci e rassicuranti e non dover leggere certi "pugni allo stomaco" come lo stupro coniugale che compare a pagina 126:

"Si girò di nuovo, lentamente, verso Randall e sobbalzò: gli occhi grigio chiaro brillavano nell'ombra, fissandola. (...) Sentendolo muovere, lanciò un grido di protesta."No, Randall!... Non voglio.""Peccato per te. Io, lo voglio. Mi hai svegliato mentre stavo facendo un sogno bellissimo...""Lasciami!", insisté, divincolandosi. Per tenerla ferma, le forti mani di Randall strapparono la camicia da notte. (...) Senza parlare, lui finì di stracciare la camicia, gliela tolse con uno strattone, poi, trattenendola per i capelli con una mano perché non potesse muoversi, l'inchiodò al letto con il peso del proprio corpo. La baciò violento e cattivo come quella volta in auto, facendole male, e, appena prese ad accarezzarle il seno e più giù, lei si dibatté ancora, cercando di respingerlo, lo picchiò e lo graffiò. (...) "Mi fai male..." si lamentò lei (...) "E io ho voglia di farti male! (...) Il tuo corpo è qui e non mi scapperà!" (...) Quella notte, lei lo indovinava, non ci sarebbero stati né tenerezza né dolcezza né giochi d'amore, solo violenza e presa di possesso, quasi uno stupro." Ti odio", singhiozzò, sentendosi vittima vulnerabile, ma provando insieme una strana esaltazione. E non smise un attimo di resistergli, mentre lui si accaniva, feroce, a forzarle corpo e mente...Quando alla fine si staccò da lei, e sempre senza una parola, si girò su un fianco voltandole la schiena, le lacrime le scesero sulle guance. Era quello l'inizio della loro vita a due?"

 Alle pagine 131 e 132 Randall, completamente fuori di sé dalla gelosia, si mette a guidare "a velocità terrificante, sfiorando pericolosamente gli altri veicoli" e mettendo a repentaglio la vita di Magda, che "senza la cintura di sicurezza lei sarebbe finita contro il parabrezza".

"Lui si girò, la prese per le spalle e la fronteggiò, minaccioso, il viso arrossato e gli occhi che gli luccicavano come l'acciaio di una lama. "Quando ti ho comprata, ti ho comprata tutta!"

Quando Magda, tremante, è a letto, "Si rigirò in silenzio e in silenzio pianse finché non si addormentò."

è davvero incredibile come questa donna, al pari delle altre donne dei romanzi di Charlotte Lamb, subisca e pianga, pianga e subisca, senza chiedere aiuto, senza scappare, senza denunciare...

In alcune scene, quando il corpo di Magda "risponde ai baci e al tocco di Randall", poi lui le rinfaccia, anche senza usare quella parola, di essere una sgualdrina perché "sta provando piacere con lui, non con Tom" e non perde occasione per sfotterlo e umiliare lei: "Magda gli si appiccicò addosso e offrì le labbra a quelle di lui, esigenti, dure, cattive. Intanto pensava "che bello se Tom mi baciasse così!"(...) "Che cosa direbbe il tuo amato bene [Tom] se ti vedesse in questo momento?", le chiese, crudele. Per un brevissimo secondo lei restò assolutamente immobile, poi con un gridolino di disperazione, come quello di un gattino spaventato si tuffò fuori dall'auto e corse verso casa. Nell'atrio si fermò, addossandosi al battente e, le guance bagnate di lacrime, si disprezzò per il suo tradimento.

Aveva tradito se stessa e il suo amore per Tom, e il traditore era il suo stesso corpo, (...) che la trascinava a offrirsi, perché era questo che aveva fatto, a un uomo che odiava. (...) "Lo odio", mormorò in silenzio. "Lo odio e mi odio..."

"Se l'integerrimo dottorino fosse stato un po' più uomo ogni volta che ti ho messo le mani addosso mi avrebbe preso a sberle. Invece... non ne potevi più per la frustrazione. Non è vero, tesoro?"

Dopo che Magda, vittima del ricatto che Randall ha messo in atto contro il padre di lei, ha dovuto dire a Tom che "si deve sposare per obbligo":

"Lei andò alla finestra e rimase un momento a fissare il cielo grigio, poi riprese a preparare il pranzo, con gesti lenti, come se ogni movimento le causasse dolore. Randall tornò nel pomeriggio. (...) Lui le passò davanti, elegante e sicuro di sé senza nemmeno salutarla. Magda lo guardò con distacco, come se si trovasse in un'altra dimensione dello spazio, senza profondità, senza emozioni, in cui l'unica certezza era quella di avere perso Tom. (...) I suoi occhi [di Randall] erano sempre color acciaio e la sua bocca una piega dura. "Ti sposerò", gli rispose. Era stato facile: le parole non significavano più niente, per lei. Dalla sera prima la battaglia per vincere la sofferenza era stata dura, ma alla fine aveva vinto e adesso era calma, assente, in una specie di limbo. Lui la esaminò attentamente, in silenzio, poi la prese per le spalle con un gesto collerico. "Sembri la morte ambulante." (...) Fin dal loro primo incontro l'aveva pungolata, tormentata, fatta reagire come voleva lui e non come lei credeva che avrebbe reagito."

"Lui le stava sbottonando la camicetta. Poi, chinando la testa per posarle le labbra sulla pelle bianca, mormorò: "Non voglio il tuo stupido cuoricino sentimentale. Voglio il tuo corpo. E, dato che posso averlo solo col matrimonio, ti sposo."

Cercò di fargli rialzare la testa con la forza, afferrandola per i capelli neri, ma lui la strinse con cattiveria per le braccia, poi la baciò sulla bocca, lentamente, studiatamente, obbligandola a quella reazione dei sensi che non riusciva a dominare. Così che, quando lui si raddrizzò, sarebbe caduta, tanto era debole, se non l'avesse sostenuta. E tutto quello che poté fare fu di guardarlo con odio."

(...) "Forse non mi darai mai il tuo cuore, ma la tua mente è già mia... e presto avrò anche il tuo corpo." "Sei peggio di un negriero!" "Sì, se vuoi dire che voglio essere il padrone del tuo corpo", ribatté lui, senza nessuna vergogna.

 Quando Randall la porta a scegliere l'anello di fidanzamento, Magda non vuole neanche sceglierne uno, e Randall lo fa al posto suo, prendendo un anello con uno smeraldo, infilandolo al dito di Magda: "La pietra le pesava sulla mano, più della catena alla caviglia di una schiava" (...) In salotto, uno di fronte all'altro come due nemici, le prese la mano sinistra, le infilò lentamente l'anello all'anulare, rimase a contemplarlo per un attimo, sprazzo di luce verde sulla pelle bianca, poi chinò la testa e le baciò la mano. "Adesso sei mia", le disse, raddrizzandosi, e nella sua voce c'era una nota di trionfo. Lei si sentiva gli occhi colmi di collera amara."

A pagina 96 lui la picchia:

"Lui si incattivì: l'afferrò con brutalità e la baciò con tanta ferocia che lei sentì in bocca il gusto del sangue. Poi si mise a slacciarle la camicetta.  Lo respinse, ma inutilmente. "Smettila di agitarti. Ho pagato il diritto di fare quello che voglio, con te!"

Allora lei restò passiva, immobile, i sensi attutiti dalla collera, mentre lui la sbaciucchiava (...) l'accarezzava con labbra perverse. (...) "Posso riallacciarmi, o non hai ancora finito?", gli chiese, fredda. Lui le diede un ceffone. "Non parlarmi mai più con questo tono! E adesso vattene!" Gli occhi colmi di lacrime, lei ubbidì e corse in casa, stringendosi addosso il cappotto."

In tutta la scena del matrimonio, o meglio, una parodia di matrimonio, sembra di vedere un agnello condotto al mattatoio: "La musica dell'organo era assordante, il profumo dei fiori d'arancio nauseante... Gli si aggrappò al braccio per non cadere, pallida come una morta. Poi fu il turno delle fotografie sul sagrato, interminabili, e fu costretta a sorridere, a sorridere..."

Non pago, Randall le strappa il medaglione che Magda porta al collo con la foto di Tom, lanciandolo fuori dal finestrino della macchina, e distrugge, gettandolo a terra, il regalo di nozze di Tom: una delicata rosellina di cristallo in un minuscolo vaso d'argento.

Questa è la scena del primo rapporto sessuale durante "la luna di miele" a Venezia:

"Tirati su", le ordinò lui brusco e, dato che lei non si mosse, la prese per le spalle, la mise seduta e con un gesto solo le tolse la camicia facendola volare per terra." Magda si rifugia sotto le coperte e Randall "con uno strattone, gettò le coperte in fondo al letto e lei restò nuda, tramante e smarrita, sotto lo sguardo avido degli occhi grigi."

Cosa ci sia di "dolce e romantico" e come tutto questo si concili con l'idea di romanzo Rosa, nella prima volta di Magda, non è dato sapere, visto che tutto il preambolo ricorda uno stupro:

"Alzò una mano per picchiarlo, ma lui le fu sopra, schiacciandola contro i cuscini (...) le sue mani le facevano male". Solo quando "Magda si arrende smettendo di lottare", Randall "divenne più dolce, più delicato"

C'è da chiedersi se Charlotte Lamb conoscesse il reato di stupro coniugale e forse la risposta è no, dato che questo tipo di scene si ripetono in tutti i suoi romanzi che ho letto, e di continuo.

Che poi Magda (e le altre protagoniste di Charlotte Lamb) dopo essere state forzate "all'abbandono eccitato di tutti i sensi" (la parola è proprio quella, "forzandola") "dicano di sì e\o facciano qualche sospiro di piacere" non rende meno insostenibili questo tipo di pagine.

Quando Randall, poco dopo averla deflorata, si rende conto che Magda "sta pensando se sarebbe stato altrettanto bello con Tom", "imprecò e la maledisse e sibilò "Ti avevo avvertito! Dovrò schiacciarti questa testa dura per toglierti il suo ricordo?" E si accanì a baciarla come quella sera di una settimana prima, brutale e selvaggio, lasciandole il segno sulla pelle delicata. Lei si dibatté e lo picchiò con i pugni sul petto e sulla schiena, finché lui non smise e non si sollevò, il corpo una macchia pallida nella penombra." (...) "Mi viene già voglia di ammazzarti, qualche volta!"

Durissima anche la scena di Magda, svenuta per lo shock, in stato di gravidanza, salvata da Tom che la adagia sul letto e Randall che aggredisce Tom!, a pagina 142, mentre sbraita "Lei è mia, adesso! E sarà sempre mia! Non la lascerò mai andare, chiaro?"

Con tutto che Magda giace "pallida e disfatta", Randall sbraita e impreca, senza soccorrerla. A Tom non resta che replicare "Se Lei le farà ancora del male, sarò io che l'ammazzerò."

Magda implora Tom di andare via, lui tentenna perché ha paura che Randall l'aggredisca, ma lei insiste.

Quando Tom se ne va "Randall continuava a osservarla con occhi cupi, senza parlare. (...) "Torna a letto", le disse, secco, dopo un attimo. "Sembri mezza morta". Girò sui tacchi e uscì sbattendo la porta. Attonita, tremante, lei ricadde a sedere sul letto, ma alla fine si riscosse e andò in bagno a svestirsi. Mentre ripiegava le coperte, battendo i denti per una strana sensazione di freddo, le lacrime le inondarono il viso, e continuò a piangere in silenzio, senza potersi fermare, anche quando fu coricata, inerte sotto il lenzuolo gelido. La porta si riaprì d'un tratto e, tra le lacrime, lei vide Randall che la studiava con espressione implacabile."

Da qui in poi "Randall e Magda si chiariscono, lui le concederà il divorzio, ma lei non vuole, si amano entrambi e c'è l'happy end come se niente fosse."

Dopo che per tutte le pagine precedenti, abbiamo letto di lacrime, schiaffi, stupri coniugali...

Da pagina 146 in poi "i due scoprono di amarsi" e Charlotte Lamb ci fa sapere che "Magda si raddrizzò e gli occhi verdi lucidi di pianto e quelli grigi d'acciaio si incontrarono. E subito lei tornò a chinare la testa, mentre un delicato rossore le saliva al viso: la luce che tanto amava era di nuovo presente negli occhi grigi (...) timorosa di rivelargli il suo amore nonostante la visione di felicità che le balenava davanti, per non esporsi al suo scherno, se si fosse trattato di uno scherzo malvagio. La luce dello sguardo grigio era adesso una fiamma ardente, alta e pura, che si tuffava nel verde luminoso dei suoi occhi, le sfiorava, riscaldandole, le rosee labbra tremanti e la guancia gelida. (...) Randall disse: "Da quando ci siamo sposati ho aspettato, ogni notte, sperando di sentire la tua voce dirmi che mi amavi. Ma, e lo sai anche tu, non è mai successo." (...) "Stasera, poi, sono stato a un pelo dal saltargli addosso [a Tom] per ammazzarlo. Non ci vedevo più." "Anch'io ho creduto che mi avresti ucciso, quando hai cominciato a scuotermi in quel modo", gli confessò e rabbrividì di paura retroattiva." "Ero quello che avevo intenzione di fare e al diavolo tutti e due!" (...) "Lo baciò con passione, e lui la strinse ancora più forte a sé. "Totalmente, esclusivamente mia?" "Totalmente ed esclusivamente", ripeté con fervore."

Similmente alle recensioni precedenti, mi domando: quale era lo scopo di Charlotte Lamb? Fare una sorta di feroce parodia all'acido muriatico dei romanzi Rosa, divertendosi a dissacrarli? Esprimere una misoginia, anche inconscia, descrivendo donne vittime, deboli, perennemente piangenti e servizievoli al cospetto di despoti che molestano, stalkerizzano, sbraitano, stuprano e prima della fine "si ravvedono un pochino e confessano di amare"? Traeva piacere dal lasciare queste donne in balia di simili despoti? Si eccitava con quel tipo di uomo? Stava esorcizzando qualche trauma o violenza subita, descrivendo e rivivendo il trauma? Non è dato sapere...

Sono scene talmente vivide e "sentite" e quel particolare degli occhi grigi che torna in continuazione che ho come la sensazione che Charlotte Lamb abbia realmente vissuto, o meglio subito, certe scene o ci sia andata vicino...

I suoi romanzi sono davvero particolari e originali, rispetto ad altre Autrici di "Rosa standard" che si dimenticano a fine lettura, e trasudano un certo malessere inquietante...


Resta il fatto che questo "Lo Sconosciuto di quella Notte", al pari di tutti gli altri romanzi di Charlotte Lamb, è scritto benissimo, sintassi notevole, personaggi complessi e vividi, si ricorderà a lungo anche finita la lettura, ma presenta un rapporto uomo-donna che oggigiorno non è più possibile tollerare.

Se siete innamorate di uomini che "si comportano come Randall", se vi rivedete in Magda... il mio consiglio è di chiedere aiuto a qualche centro antiviolenza. 

Non è amore, non è sesso consenziente, è abuso, maltrattamento e violenza.

Poi, come avevo già detto: nei romanzi di Charlotte Lamb c'è "l'happy end", la protagonista non muore ammazzata durante un raptus di gelosia, alla fine lui "le sorride, l'abbraccia, la bacia, le dice che l'ama" e il romanzo finisce così, con un "e vissero felici e contenti" e tutte le angherie delle pagine precedenti sono dimenticate.

La vita reale, però, non è "un romanzo di Charlotte Lamb", nella vita reale le donne che si legano, anche per mancanza di autostima e masochismo, a quel tipo di uomini, fanno una brutta fine, delle volte.

Perciò: se vi riconoscete nelle "donne charlottelambiane", se subite quelle cose, è REATO, è VIOLENZA, E DOVETE CHIEDERE AIUTO.

LIBRI DA LEGGERE, PER PRENDERE CONSAPEVOLEZZA: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html



Dalla stessa Autrice: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/05/un-altro-uomo-unaltra-vita-di-charlotte.html


"La Torre nel Bosco" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)

Trama: Con tutto il cuore, la mente e il corpo, Elizabeth ha amato Damian, il geniale pittore inglese che vive nella valle della Loira, in un'antica torre di guardia. A causa della gelosia irragionevole di lui, tuttavia, due anni prima è fuggita lontano, negli Stati Uniti, per non soffrire più. Ma la notizia che Damian è morto le causa un trauma terribile: non vuole credere che l'uomo amato sia scomparso per sempre! Non è possibile. Tornerà in Francia, nei luoghi a lei familiari, perché è sicura che lui è vivo, vivo... Ma Elizabeth, nelle sue peregrinazioni nel bosco nei pressi della torre, viene tormentata dal misterioso e cinico Yves, un uomo che sembra conoscere molto bene Damian...


Commento di Lunaria: Esattamente come gli altri romanzi di Charlotte Lamb anche "La Torre nel Bosco" verte sulla coppia di personaggi tipici di questa scrittrice: la donna vittima, sofferente, piangente, remissiva e l'uomo despota, possessivo, arrogante, a tratti violento. C'è da dire che rispetto ad altri romanzi di Charlotte Lamb, decisamente insostenibili, (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html) (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/05/possesso-di-charlotte-lamb-collezione.html) (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/08/e-le-mura-caddero-di-charlotte-lamb.html) (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/06/rapimento-di-charlotte-lamb-collezione.html) (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/01/lo-sconosciuto-di-quella-notte-di.html) (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/03/il-ragazzo-della-spiaggia-di-charlotte.html) (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/01/obbligo-damare-di-charlotte-lamb.html)(https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/01/conquista-dautunno-di-charlotte-lamb.html) questo "La Torre nel Bosco" calca già di meno la mano sulle scene problematiche: a pagina 36 Elizabeth racconta che Damian le ha dato uno schiaffo, a pagina 37 le dicono che Damian avrebbe potuto strangolarla, a pagina 112 la insulta col termine "Sei una sgualdrina", aggiungendo "Devo averti o diventerò pazzo\Mi hai incatenato a te. Ti penso notte e giorno... giorno e notte."  Nei capitoli successivi, nei rapporti tra Elizabeth e Yves rispuntano fuori baci e palpeggiamenti irruenti su una Elizabeth che non ha dato prima il suo consenso ma "lo dà dopo un po'"; scene tipiche e consuetudini già di altri romanzi di questa Autrice. Ed esattamente come le altre volte, mi tocca ripetermi: l'analisi psicologica dei personaggi, la cura dei dettagli, al solito, è ben fatta, tutto è narrato con vividezza e sentimento che "tocca" la lettrice. Il problema di fondo è che Charlotte Lamb nei suoi (tutti?) romanzi ha continuato, romanzo dopo romanzo, a descrivere sempre lo stesso canovaccio, tanto che ormai si sa già cosa aspettarsi dai suoi romanzi (problematici, per i ruoli di genere e per l'erotizzazione della violenza, ma pur sempre avvincenti e ben narrati). Suggestivo tutto l'ambiente, una volta tanto, dal sapore bucolico e silvestre, rispetto agli altri romanzi ambientati in scenari urbani; Elizabeth che esplora il bosco, che cammina in campagna, nei sentieri, che si inoltra sotto gli alberi mi ha fatto venire in mente una sorta di Persefone (rapita da Ade) e Cappuccetto Rosso, braccata dal lupo...


Gli stralci più belli: "La mattina dopo si svegliò presto, sudata e tremante: aveva sognato Damian. Era stato un sogno confuso, di fughe e inseguimenti tra alberi altissimi e sfilze di stanze vuote in un posto sconosciuto. Mentre correva, intravedeva facce ignote che la sbirciavano e parlavano sussurrando tra loro, ma là in fondo, davanti a lei, c'era sempre Damian che l'aspettava. Quando lo scorgeva, il cuore le balzava nel petto, per la paura e il desiderio, e allora fuggiva di nuovo, lontano da quel viso cupo, da quegli occhi minacciosi."

"Damian non era cambiato: il suo bacio era esigente e sensuale come allora, un po' rabbioso anche, e conteneva lo stesso amore ossessivo. Tutto era come allora. Fuoco e gelo le correvano per le vene, il suo corpo pulsava di paura e ardore amoroso, al ritmo dell'amaro e violento desiderio di lui."

"L'antica torre di pietra si stagliava contro il cielo, seminascosta in basso degli alberi. S'innalzava poco più in là sulla riva del fiume. Mentre la fissava, un colombo selvatico s'involò dal tetto a punta. "Adesso è deserta. La gente di qui dice che è abitata dai fantasmi e non si arrischia ad avvicinarsi dopo il tramonto."


Per curiosità: una delle scene migliori del romanzo (seppur problematica) è quando Yves tormenta Elizabeth con uno stelo di Aconito, molto ben descritto da Charlotte Lamb: l'Aconito è una delle piante più velenose del mondo. 

Nella narrazione della Lamb, però, c'è un'imprecisione: anche solo toccarlo a mani nude può comportare l'avvelenamento e Yves lo tocca a mani nude e lo usa per sfiorare Elizabeth. Scena molto suggestiva e in un certo senso anche sexy (se il tutto fosse fatto col consenso di lei e l'Aconito non fosse così velenoso...) ma NON emulatela nella realtà! Con l'Aconito non si scherza.

"Udì nuovi suoni: un passo sull'erba, un respiro. Qualcuno le si inginocchiò al fianco, qualcosa le sfiorò la guancia. Sorrise, senza aprire gli occhi. "Vicky, mi fai il solletico!..." Freschi petali di fiore le scesero sulle labbra sorridenti. Socchiuse le palpebre: una macchia azzurro intenso e, dietro, Yves de Lavalle. Sussultò. "Chi lo chiama Napello, chi lo chiama Aconito", cantilenò lui, in maniera incoerente. Rabbiosa, lei sbottò: "In inglese si chiama veleno di lupo!" Lo conosceva sotto quel nome, infatti: il lungo stelo verde con le spighe di fiori azzurri disposte a scaletta le era familiare. Era anche il preferito di Damian, che l'aveva disegnato e dipinto decine e decine di volte, nel tentativo di riprodurre esattamente la sfumatura azzurra delle corolle. Cresceva nei boschi d'estate, e non era sempre facile scovarlo nell'ombra, ai piedi degli alberi. "Nome perfetto", ammise Yves, sorridendo, e i suoi denti candidi parevano quelli di un predatore e negli occhi neri aveva lo sguardo paziente di un lupo in agguato. "è velenoso, lo sapeva?", lo sfidò lei.  "Mortalmente velenoso", annuì lui, ma non guardava il fiore, guardava lei, il suo corpo dorato e semisvestito. "Ma tanto bello", aggiunse, e mosse il fiore in una carezza sensuale giù per la sua gola, il petto, lo stomaco nudo e le lunghe gambe. Di scatto, lei lo scostò. "Non mi tocchi! Se ne vada! Se ne vada da sua moglie! Io non la voglio!" (...) Si mise seduta e si sarebbe alzata in piedi se lui non l'avesse bloccata, prendendola per le braccia e ricacciandola giù. (...) Lui accentuò la stretta, tenendola ferma sull'erba tiepida, poi si abbatté sul suo petto, cercandole la bocca. (...) Aveva bisogno di lui, voleva essere sua, bramava da lui l'estasi che da tanto tempo non provava! Eppure, lo conosceva appena, e quello che sapeva di lui non le piaceva! Non poteva amarlo! (...) Si odiò per quello che faceva, ma era più forte di lei. E lui? Lui era sposato e la disprezzava tanto quanto la desiderava. Sì, si può disprezzare e amare insieme, si può odiare e amare insieme, lei lo sapeva. Contro il suo corpo che vibrava e ardeva, il corpo di Yves ardeva e vibrava."

P.S tutta la descrizione della torre e del bosco mi ha fatto venire in mente questo dipinto




APPROFONDIMENTO SULL'ACONITO, info tratte da

L'Aconito, un'erba delle Ranuncolacee, contiene un alcaloide estremamente velenoso, l'aconitina, che ha proprietà paralizzanti sulle terminazioni sensitive del corpo umano. Per questo, nella realtà, le streghe nei tempi antichi, avevano "la sensazione di volare". Luoghi ombrosi, umidi, in prossimità dei ruscelli rappresentano l'habitat ideale per la crescita dell'aconito (Aconitum napellus). è una pianta molto tossica, tanto che nell'antichità i criminali venivano uccisi con questa droga; la sua coltivazione fu vietata nell'antica Roma. Dalle sue radici si ricava un farmaco antidolorifico e antiasmatico.  Evitate di raccogliere i suoi splendidi fiori azzurro-violacei a forma d'elmo: il veleno di questa pianta può penetrare attraverso la pelle!

Famoso era anche lo Stramonio. Anche questa pianta appartiene alle Solanacee e contiene nelle foglie e nei semi gli stessi alcaloidi della Belladonna. Conosciuto come "pane spinoso", "erba del Diavolo", "erba delle streghe", lo Stramonio "oltre ad allucinazioni provoca uno stato di stupore psichico con amnesia", scrive Leonzio. 

Nel 1527 Paracelso bruciò a Basilea i libri del sapere ufficiale, e non esitò a dichiarare che tutte le sue conoscenze gli venivano proprio dalle streghe. Erano state loro ad usare la Digitale per curare le malattie del cuore, il Giusquiamo come calmante della muscolatura liscia, e ad imparare la dosatura delle erbe più temibili, la Belladonna e lo Stramonio, a scopo terapeutico: la prima era impiegata come antispastico, il secondo come antiasmatico. Avevano anche scoperto il rimedio per attuare i dolori del parto, ricorrendo alla Segala Cornuta, una graminacea, che però contiene un fungo che produce l'ergotina, un alcaloide tossico, in grado di provocare stati di allucinazione. La studiosa Linda R. Caporal ha ipotizzato che le ragazze di Salem, e più in generale, l'isteria di massa che colpì la cittadina nel 1692, fossero i risultati di un intossicamento da Segala Cornuta, la cui farina veniva impiegata per preparare il pane. 


Dalla stessa Autrice: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/05/un-altro-uomo-unaltra-vita-di-charlotte.html

"E le Mura Caddero" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)


Trama: Anche prima di incontrare Mattieson che ha spezzato il cuore a sua cugina, Diana aveva fermamente deciso di corazzarsi contro l'amore, di non permettere mai che le mura da lei innalzate a protezione del suo cuore e del suo corpo cadessero sotto gli assalti di un uomo. Quando poi diventa preda delle attenzioni insistenti di Matt, rompendo il fidanzamento con Phil, Diana accettare di andare a Londra a lavorare per Matt, un importante direttore di un famoso giornale, venendo assunta come sua segretaria. Ossessioni, gelosie, minacce proseguono. Ma le mura tanto faticosamente costruite reggeranno alla passione che le ispira Matt, tra l'odio e l'amore? Alla passione che lui le risveglia nel cuore?


Commento di Lunaria:  Esattamente come altri libri di questa Autrice (in primis il famigerato "Notturno" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html) ci troviamo nuovamente davanti ad un romanzo che di Rosa non ha alcunché, se non "nel finale da happy end" perché per tutto il resto delle pagine compaiono (nuovamente, come di consueto, nelle trame di questa scrittrice!) cose come tentativi (e pure riusciti) di stupro coniugale, stalking, minacce di morte, atmosfere pesanti, lugubri e deprimenti, che più che "eccitare", terrorizzano.

Sto cominciando a pensare che questa prolifica Autrice abbia scritto "sempre lo stesso libro", limitandosi a cambiare giusto il nome dei personaggi, perché per il resto "il concept" è quello lì, tanto che mi trovo costretta a "reciclare" quanto avevo già scritto per "Notturno".

Tutta la vicenda di "E le Mura Caddero" è basata sul rapporto ai limiti dello stupro e dello stalking, tra Diana e Matt. Lo spregevole Matt, esattamente come gli altri personaggi maschili dei romanzi della Lamb, arrogante, manesco, tirannico, egocentrico, egoista, con la donna-agnello sacrificale, Diana, fragile, incapace di reagire, alla mercé di Matt... Diana, al limite del masochismo femminile, di quel masochismo femminile di donne che si immolano fino ad annullarsi per soddisfare i capricci e le esigenze del bel despota di turno, che farà scempio del loro corpo e della loro mente (e non mi riferisco alle amanti del famolo strano con intenti ludici, proprio no, mi riferisco a un masochismo psichico femminile devastante, più che non masochismo fisico, perché in "E le Mura Caddero" le effusioni - qualche bacio preso a forza contro una Diana intimorita sparso qui e lì in 154 pagine e un unico rapporto sessuale, in sintesi, che compare a pagina 147 in due righe - sono espresse in sintesi, è tutto il contorno che è disturbante, nei dialoghi, nelle azioni, nella postura e negli sguardi di Matt)

Minacce di morte contro Diana, stalking ossessivo contro di lei, Matt che le mette addosso le mani e, con uno stratagemma infame, per togliere di mezzo il rivale, provoca volontariamente la rottura del fidanzamento tra Diana e il mite e buono Phil; Diana costantemente immolata al dispotismo di Matt, e "nelle scene passionali" che, forse negli intenti dell'Autrice dovrebbero essere "romantiche", ad aleggiare costantemente è lo stupro coniugale, se non l'omicidio, di una Diana presa al collo e strangolata.

Al solito, il concept è questo qui, e il tutto viene narrato con la solita bravura lessicale della Lamb: intensi dialoghi e descrizioni della psicologia dei personaggi, particolari dei paesaggi dove si svolge la vicenda, insomma, il problema dei libri di questa scrittrice non è la mancanza di talento narrativo (che ha, essendo ogni suo romanzo, almeno tra quelli che ho letto io, un capolavoro nella descrizione psicologica dei personaggi) ma il fatto che costantemente lo stupro coniugale, gli istinti omicidi che animano i suoi personaggi maschili,  (dagli occhi grigi, un particolare inquietante che ricorre di continuo...) il masochismo di donne incapaci di resistere, vengono romanticizzate in un rosa confetto, vengono edulcorate e il tutto fatto passare come "vero amore", fino allo smielato happy end che ci fa sapere che Matt ha amato Diana fin dal primo sguardo, come se le violenze e le intimidazioni successe nelle precedenti pagine "fossero cosa da poco".

Siamo nel 2021, non siamo più al tempo degli antichi Romani dove "era culturalmente accettato" che un uomo mettesse addosso le mani ad una donna, la stuprasse e la trattasse da oggetto, nel 2021 narrazioni "Rosa" di rapporti tra maschi e femmine alla "E le Mura Caddero" vanno etichettate come la cosa che sono (e non importa se l'Autrice all'epoca che ha scritto quei romanzi non lo sapesse o non se ne rendesse conto) ovverossia romanzi che riportavano quel tipo di violenza di genere, accettato se non incoraggiato all'epoca, ma che oggigiorno consideriamo REATO.

Come sa chiunque abbia letto libri del genere: 



e conosce i meccanismi di dipendenza amorosa dall'altro. https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html

Non sto dicendo che questo tipo di romanzi Rosa, un tempo molto diffusi (ma non solo legati a narrative di 30 o 40 anni fa), devono essere censurati o non li si deve leggere: al contrario, vanno letti (nel caso della Lamb, sono scritti decisamente bene, nello stile narrativo) per poi ragionare su come i rapporti tra maschi e femmine siano cambiati (in meglio) rispetto a quello che abbiamo letto. 

Come già dicevo, anche per "Notturno" ci sarebbe voluto poco per tramutarlo in una storia di stupro coniugale e omicidio; e la stessa cosa vale anche per "E le Mura Caddero": niente impedisce a Steve e a Matt di aggredire e stuprare Lisa e Diana, per poi massacrarle, facendo schizzare il loro sangue sulle lenzuola candide. 

La cosa deprimente è che le eroine della Lamb sanno benissimo di essersi innamorate di tiranni. Eppure, pur sapendolo, non riescono a sottrarsi ma si offrono ancora più accasciate e sfiancate di quanto non fossero già in partenza. Basti citare la scena dell'ascensore: quando Matt blocca l'ascensore e inizia a palpeggiare e baciare Diana, lei ripetutamente cerca di svincolarsi, lui va avanti; quando l'ascensore viene riaperto dal servizio di sicurezza dell'albergo, Diana esce, ma invece di denunciare subito l'accaduto - è stata molestata sessualmente da uno sconosciuto che ha bloccato l'ascensore! - non ne parla al suo fidanzato. Siamo dalle parti del REATO, di uno sconosciuto che mette addosso le mani ad una donna, non consenziente, avendola persino rinchiusa in un ascensore per poterlo fare (in un'altra scena, Matt mente davanti al poliziotto, chiamato da Diana, che vuole sottrarsi dal suo stalking) ma l'Autrice va avanti come se niente fosse nella sua narrazione spacciando tutto questo come "romanzo sentimentale".

In conclusione, "E le Mura Caddero", come altri romanzi della Lamb, sono ottimi romanzi - ben narrati, con personaggi complessi e vividi, descritti a tutto tondo, scene profonde - ma sono da leggere con cautela. Innanzitutto, con la consapevolezza - che deve essere chiara - che nella realtà, un rapporto come quello di Diana e Matt e certe manovre dell'uomo, rientrano già nella molestia, nella violenza psicologica e nell'abuso e che "l'innamoramento" di Diana non è amore, ma rientra nel disturbo di dipendenza amorosa. 

Sono storie di gelosia e possesso maschile, di maschi tiranni che arrivano a marchiare "i loro oggetti femminili" (l'anello, che Matt infila a Diana, ha quella valenza lì e lui stesso lo specifica), di femmine che piangono in continuazione e subiscono questo cinismo maschile totalitario, non importa quanto l'happy end prima della fine del romanzo "ci faccia sapere quanto questi uomini amano le loro donne", sono storie di relazione tossiche, sempre con la minaccia dello stupro e dell'omicidio "passionale" che aleggia tra le righe. C'è violenza psicologica che alcune volte sfocia in violenza fisica (Diana viene persino fatta cadere da Matt, mentre la strattona come se fosse una bambola di pezza e più volte la minaccia di morte). Peraltro, lo stesso Matt, per parlare di Diana usa dei termini da gergo militare, come se Diana fosse un bottino di guerra e il titolo del libro si spiega proprio con questa chiave di lettura! "E le Mura Caddero", cioè le difese di Diana, la sua incolumità psico-fisica paragonata ad una roccaforte, è stata assaltata e conquistata da Matt che ne entra come una sorta di generale vincitore!

La domanda è: ma questa Autrice che intenzioni aveva, scrivendo questi libri? Era convinta che quel modo lì di angariare le donne fosse "romanticismo e amore"? Stava raccontando delle sue personali esperienze? Voleva mettere in guardia le lettrici o semplicemente farsi beffe di loro scrivendo parodie di romanzi Rosa a tinte horror? O voleva "scrivere dei moniti" affinché le donne stessero alla larga dagli uomini? Perché da lettrice dei suoi romanzi, che mi hanno sconvolto con scene da pugno nello stomaco, sono domande che mi faccio da quando ho cominciato a leggere i suoi libri. Qualcosa mi fa pensare che questa Autrice o "si eccitasse" con uomini di quel tipo oppure abbia scritto quei romanzi per cercare di guarire da qualche trauma subito per mano di qualcuno. Perché i suoi personaggi maschili sono tutti uguali, è sempre lo stesso tipo di maschio, con la stessa indole tirannica e totalitaria. è questo tipo di uomo che ha incontrato? Tanto che il suo fantasma è stato "fatto vivere" nei suoi romanzi? E i suoi personaggi femminili, sono alter-ego dell'Autrice? E quel genere di vittima sacrificale, che lei pensava di essere? Domande che non avranno risposte, ma data la verve espressiva così "da pugno nello stomaco", io me le faccio ogni volta che leggo i suoi libri. Ormai mi aspetto solo questo concept, dai libri di questa Autrice...

Perciò, al solito: se lo trovate "E le Mura Caddero" leggetelo. è ben scritto e vale la pena, essendo un romanzo di introspezione psicologica. Ma se vivete un rapporto sentimentale "con un uomo che si comporta come Matt" IL MIO CONSIGLIO è QUELLO DI RIVOLGERVI IMMEDIATAMENTE AD UN CENTRO ANTIVIOLENZA. Quello che vivete non è amore, è violenza psicologica e fisica, e come tale va fermata.


Alcuni estratti, per dare l'idea della violenza che Matt compie verso Diana.  Pagine 25, 27, 28: "Quando l'ascensore arrivò, entrarono insieme nella cabina. Lei divenne ancora più nervosa nel constatare che ne erano i soli occupanti e rimase immobile, girandogli le spalle. Ma un dito le sfiorò un braccio coperto dalla mussolina, e lei sussultò. "Vuole lasciarmi in pace!", esplose. Si rigirò di scatto mentre lui, con un lampo di soddisfazione ironica negli occhi, appoggiava una mano sul pannello dei comandi. L'ascensore si bloccò con un brusco scossone. Lei fissò, incredula, lo sconosciuto. "Cos'ha combinato?", gli domandò con voce tremante per l'improvvisa paura. "Niente, può capitare, se uno si appoggia inavvertitamente contro il pannello", rispose lui. (...) Lei rimase senza parole, ma gli occhi le brillavano per la collera impotente. (...) "Se fossi al suo posto [del fidanzato di Diana] io la bacerei finché lei non avesse più la forza di stare in piedi!" Diana arrossì di colpo (...) Lui rimase per qualche attimo in silenzio, poi sorrise e disse: "Ed è esattamente quello che intendo fare." Lei sbarrò gli occhi e le labbra le tremarono. Indietreggiò di un passo e finì contro la parete dell'ascensore. Lui venne avanti. "Se mi tocca, urlo! Mi sentiranno..." Senza ascoltarla, lui la imprigionò appoggiando le mani, a braccia tese, contro la parete della cabina. E intanto la fissava, lineamento per lineamento, con occhi beffardi. Incapace di muovere un dito, lei si sentiva sconvolta nel profondo dell'anima. (...) "Non mi tocchi!" "Io non sono il suo fidanzato, Diana. Io, gli ordini li do, non li ricevo!" Si protese finché il suo forte corpo non le pesò addosso. (...) "Ma la bocca di lui, implacabile, era ormai sulla sua e le mormorava, labbra contro labbra: "Sta' buona, altrimenti mi arrabbio sul serio..." Voleva divincolarsi, sfuggirgli, ma la violenza repressa che sentiva in lui la indusse a rinunciare alla lotta. Fu un'esperienza tremenda (...) per la prima volta in vita sua era indifesa davanti a un uomo (...) Lui la forzò ad alzare la testa, afferrandola per i capelli, obbligandola a sottomettersi al suo bacio."

Certo qualche riga sotto l'Autrice ci fa sapere che Matt è di bell'aspetto e che a Diana comincia a piacere la cosa, ma non è questo il punto, il punto è che tutta questa scena descrive un REATO.

Tanto più che "finito di gemere" (con Matt che le apre persino la lampo del vestito) Diana "riaprì a fatica [gli occhi] e lo guardò con orrore e disperazione insieme."

Siamo ben lontani da "aver chiesto il consenso della donna", visto che Matt, uno sconosciuto, la imprigiona in un ascensore, inizia a palpeggiarla, a baciarla, ad abbassare la zip, senza che lei "l'avesse chiesto prima" e un po' prima che "arrivi l'addetto della sicurezza" per liberarli dall'ascensore, Diana "riaprì a fatica [gli occhi] e lo guardò con orrore e disperazione insieme".

Ripeto: nei romanzi della Lamb il "consenso femminile" non viene neanche chiesto già in partenza, viene estorto a forza se non "ignorato" quando la protagonista si dimena o ripete "No", e l'Autrice, solo qualche riga più sotto, ci fa sapere che "ma lo sconosciuto è di bell'aspetto" (come a dire che uno stupro o una molestia sia "meno criminale" se chi la compie "è carino") oppure che "ma in fondo a lei è piaciuto", con tutto che per due-tre pagine abbiamo letto di una donna che ha reazione terrorizzate, tra respiri mozzi e tachicardia e non "di piacere sessuale".

Pagina 36: "Fuori dall'albergo era ferma un'automobile, ma non vi prestò attenzione e sussultò quando una mano la prese per il gomito. Si girò: era Matt Hume. "Che cosa vuole?", gli chiese con un tono gelido che non lo turbò affatto. "Salga", disse semplicemente lui, aprendole la portiera della limousine blu. "No, grazie", disse lei, indietreggiando. "Vuole che la sbatta dentro a forza?". Per un attimo i loro sguardi si affrontarono. Diana si rese conto che Matt non parlava a vanvera e che non avrebbe esitato a mettere in esecuzione la minaccia. (...) Calcolò quali probabilità avesse di sfuggirgli. Nessuna: era molto più forte di lei. Con un gesto impaziente, lui la spinse all'interno dell'automobile e chiuse la portiera."

Questa scena è o non è un sequestro di persona?!

Tanto più che viene persino specificato: "Lei tentò subito di riaprirla per balzar fuori, ma la maniglia non si mosse nemmeno. (...) è a chiusura automatica, comandata da cruscotto", le mormorò, avviando il motore. (...) Lui si mosse sul sedile e, con tutta calma, le posò una mano sul ginocchio."

Sì, certo, poi qualche riga sotto l'Autrice ci fa sapere che "c'erano i poliziotti e Diana poteva chiedere aiuto", e lei non lo fa al momento.

Pagina 38: "Appena scesa, si allontanò quasi di corsa (...) Però Matt la raggiunse e la costrinse a fermarsi prendendola per il polso. "Mi lasci! Stavolta faccio sul serio! Se non mi lascia subito, urlo e tuti i poliziotti nel raggio di un chilometro mi sentiranno!"

Quando arriva il poliziotto, Matt mente, facendo passare Diana come "sua moglie, isterica". E - vergognosamente - il poliziotto crede a Matt, tanto che, pagina 39:  "Diana era sull'orlo delle lacrime. Fece per divincolarsi, ma lui la bloccò stringendola a sé e premendole la testa contro il proprio petto. (...) Rossa per la vergogna, lei cercò di scostarsi, ma lui la teneva saldamente. Cadde sulla schiena, e subito lui le si allungò al fianco."

A pagina 40, quando Diana tenta di divincolarsi cercando di prenderlo a schiaffi, lui le blocca la mano e le tappa la bocca per non farla urlare. Come definire una scena del genere?!

Qualche riga sotto, l'Autrice commenta "Gli occhi brillanti per una gelida rabbia, Diana lo odiò con tutto il cuore. Sì, lo odiava... e detestava se stessa perché non riusciva a vincere la reazione istintiva che il contatto di quelle mani faceva nascere in lei." 

A pagina 47, Matt entra nella stanza d'albergo di Diana, mentre lei ha appena finito di lavarsi ed è in accappatoio. Inutile che lei continui ad urlare "Esca! Altrimenti chiamo la direzione!"

A pagina 48, c'è una scena che arriva vicinissima allo stupro: mentre Diana è spaventata, vestita solo con l'accappatoio, indietreggia e "un altro passo, e Diana urtò contro il bordo del letto. Barcollò e cadde all'indietro, con un gridolino di spavento. Lui le fu sopra in un lampo e la bloccò. L'accappatoio si era aperto lasciandogli vedere il suo corpo nudo." Già questo è terrorizzante per una donna che non "si ecciti con fantasie di stupro." Ma l'Autrice aggiunge terrore al terrore: "Lui aveva uno strano bagliore nelle pupille. Poi, con un gemito sordo, si chinò e prese a baciarla con furia sul seno."

Puntualmente, qualche riga sotto, l'Autrice specifica che "Diana inizia a collaborare", con tutto che per ben due pagine, Diana era terrorizzata. Quando il fidanzato di Diana, attirato nel tranello tesogli da Matt, vede Diana distesa sul letto, con Matt mezzo nudo, Matt le fa notare che "vedere Diana a quel modo, avrebbe distrutto completamente il rispetto di Phil verso di lei", suggerendole l'antifona che "è una sgualdrina". A quel punto Diana schiaffeggia Matt e lui le risponde "La prossima volta te lo rendo. Per adesso te lo dico." Quando Diana inizia a urlare, Matt "sorride ironicamente", si riveste, e prima di uscire le dice "A presto".

Come è possibile far passare una scena del genere come "romantica"? In linea con quello che ci si aspetta da un romanzo Rosa?? è anche leggendo cose come questa, scene tipiche di questa Autrice, che mi sorge il sospetto che lei non abbia voluto scrivere romanzi Rosa, ma parodie di romanzi Rosa in chiave grottesca.

Ma proseguiamo: a pagina 66, Matt letteralmente dice "Ti avrei preso a forza!" e immaginando che Diana "abbia fatto sesso con Phil" va in collera, dando della cretina a Diana, per aver tentato di spiegare a Phil che era stata aggredita da Matt nella stanza d'albergo e non era consenziente. A quel punto, pagina 67: "L'afferrò per le spalle e la scosse con violenza, a braccia tese. "Stupida, cretina, pazza!" (...) Lanciò un'imprecazione di rabbia impotente. (...) Le sue mani le strinsero le spalle fino a farla barcollare per il dolore." "Mi fa male!", ribatté lei, lottando per liberarsi dalla stretta. "Sta' ferma. Saprò la verità, a costo di tenerti qui tutta la notte. (...) Ricordati, per il futuro, che anche una sola frase da parte tua può provocare uno di quegli incidenti che sostieni di voler evitare!" Con le gambe che le tremavano un poco, lei si avviò alla porta. Era profondamente turbata: sapeva di essere stata per un attimo sull'orlo del precipizio."

E qui, la scena che viene in mente è quella di un Matt che, pazzo di gelosia, uccide Diana. Evidentemente anche l'Autrice ha dovuto "figurarselo" perché specifica: "Se, anziché respingerla, Matt l'avesse presa fra le braccia, avrebbe avuto ragione di lei con la massima facilità. Lungo tutta la strada del ritorno a Leicester fu torturata da un vivo senso di disprezzo per se stessa."

A pagina 74, altra minaccia di Matt: "Le prese il mento con una mano e le guardò la bocca con espressione minacciosa. (...) "Ti costringerò a dirmi che cos'è successo, a costo di picchiarti!"

A pagina 101, sempre sconvolto dalla gelosia perché Diana è uscita con un collega: "Lui la prese per il collo e l'attirò brutalmente a sé (...) Chinò la testa per infliggerle un bacio, violento e devastatore come quello della prima volta, nell'ascensore." Quando, nuovamente Diana tenta di divincolarsi, difendendosi come può usando le sue mani, "Furente, Matt alzò a sua volta la mano e, prima che lei potesse fare un gesto, la colpì con tale violenza da farle perdere l'equilibrio" e ovviamente, la solleva e la porta a letto e, pagina 102: "d'un tratto, le strappò via la sottoveste, scoprendo la sua pelle candida."

Ma davvero, ma come si può considerare "romantiche" scene del genere? Sono scene che descrivono della violenza fisica e alludono allo stupro coniugale. Il tutto viene peggiorato pure da dialoghi che fanno passare Diana come se fosse una preda di guerra: "Voglio un atto di sottomissione. Ammettilo! Sei sconfitta. Le mura sono cadute", la incalzava Matt."

Ovviamente, poi l'Autrice si compiace nel descrivere Diana che, resa, sottomessa e rassegnata, "si abbandonò completamente al proprio desiderio e alle carezze di lui."

E che Diana sia "bottino, preda, possesso, oggetto, proprietà" di Matt lo si rimarca a pagina 103: "Non darai mai più appuntamenti a Christopher. Tu porti il mio marchio, il marchio di Matt Hume su tutto il corpo!"

"Lei rabbrividì per la vergogna e la tristezza. Poi, cercando di recuperare un po' di dignità, disse: "Io non sono tua (...) Ti odio", sussurrò." e lui (pagina 104) "Non uscirai mai più con un altro uomo. Tu mi appartieni, sei mia, chiaro?" "No", rispose lei con aria di sfida. "Sai benissimo che mi ubbidirai", disse lui sorridendo ironicamente." (...) pagina 123: "Anche se dovesse durare tutta la vita, riuscirò a domarti, Diana!"

"Si ritrovava prigioniera della sua volontà implacabile." (...) pagina 123 "Le lacrime presero a scorrerle lentamente sulle guance e pianse.", pagina 127: "Lui conosceva il potere con cui la teneva legata a sé, e le aveva anche detto che prima o poi si sarebbe preso quello che lei non avrebbe più avuto la forza di negargli. Fece una smorfia di dolore: non aveva mai avuto la forza di negargli niente, in realtà, né era mai stata in grado di resistergli. Fin dal loro primo incontro. Era amaro, ma era così."

A pagina 138 si raggiunge l'apice del masochismo femminile: "Sentiva, sapeva, era convinta che per lei, ormai, contava una cosa sola: Matt. Matt che aveva un po' bisogno di lei, magari solo per preparargli da mangiare, magari solo per calmarlo accarezzandogli il collo, magari solo per soddisfare il suo desiderio fisico portandosela a letto ogni tanto. Per lui era pronta a fare qualsiasi cosa, senza far domande. (...) Il semplice piacere di dargli tutto quello che lui desiderava, le sarebbe bastato."

Pagina 144: "Lui la scosse rudemente. "Parla Diana!" (...) Le afferrò i polsi con mani impietose e la trattenne. (...) Non poteva far niente contro la sua forza fisica."

Pagina 145: "Vuoi vedermi in ginocchio ai tuoi piedi? A supplicarti? (...) Vuoi un atto di sottomissione. Vuoi tutto. Sei un nemico spietato, Matt. Dio, perché mi sono innamorata di te?"

Pagina 151: "Quando mi hai fatto vedere l'anello di Phil, ero tanto geloso che ti avrei strangolato."

Pagina 152: "Quando ho detto di sì, in chiesa, mi sono data a te corpo e anima come tu volevi, perché tu faccia di me tutto quello che vorrai, fino al mio ultimo respiro..."





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