"Parole di Seta" di Erin St. Claire (Bluemoon)


Trama: A Laney McLeod capita di vivere una strana avventura a New York: sviene in ascensore, bloccato per un improvviso blackout di dieci minuti. Il mattino dopo si sveglia nel letto di uno sconosciuto.
Uno sconosciuto che l'ha soccorsa in ascensore.
Uno sconosciuto piuttosto affascinante, a dire il vero.
Ma Laney scappa via troppo in fretta per accorgersene. Tuttavia la misteriosa notte trascorsa accanto a quell'uomo lascia in lei un segno indelebile: è incinta.
Laney che ha sfuggito l'amore per tutta la vita, capisce di essere giunta a una svolta. Il nuovo presente non le consente più di dimenticare la donna calda e sensuale che, in fondo, è.

Commento di Lunaria: "Parole di Seta" è un romanzo Rosa che nel 2020 appare alquanto anacronistico: una ragazza che, poco più che ventenne, resta incinta "la prima volta" da uno sconosciuto, e che deve affrontare il "cosa dirà la gente: non sono sposata", come primo pensiero; "conserverò il mio posto di lavoro"; "cosa farò"; rifiuta fin da subito l'aborto, nonostante quel feto che sta crescendo dentro di lei non sia frutto di un rapporto sessuale cercato "con senno": Laney è claustrofobica e durante un blackout in ascensore inizia a sentirsi male; viene soccorsa dallo sconosciuto che è entrato con lei in ascensore, Deke, un avvocato, che la porta a casa sua; lui non sa che lei ha bevuto a casa di amici, e neppure immagina che sia vergine, e così, spinta in parte dalla paura e in parte dall'ebbrezza alcolica, Laney, nonostante sia ancora vergine, comincia a flirtare con Deke che dopo un attimo di esitazione ed imbarazzo, fa l'amore con lei.
Nonostante il consenso di Laney sia stato causato dall'alcool, che le ha sbloccato le inibizioni che ha da sobria, è molto difficile usare la parola "stupro" per definire il suo primo rapporto con Deke: non c'è nessun tipo di violenza fisica e il tutto avviene con intensissimo trasporto da parte di entrambi... anche se il mattino dopo, smaltita la sbornia e l'effetto delle shock dovuto alla claustrofobia, Laney fugge spaventata.
Mesi dopo viene ritrovata da Deke, che da quel giorno non l'ha più dimenticata e avendo fatto ricerche su di lei è riuscito a rintracciarla, scoprendo che è incinta: Laney ha problemi economici e lavora come maestra d'asilo, e subito Deke decide di riconoscere pienamente la paternità del figlio, anzi, di mantenere Laney e persino di sposarla per evitare un'infamia sociale contro di lei e il figlio che ha in grembo. Tutto questo viene rifiutato da Laney, non tanto perché giudichi fastidioso che un uomo si arroghi il ruolo di "capofamiglia" ma perché da bambina ha subito l'abbandono del padre e l'influenza nefasta di una madre anafettiva, ed è traumatizzata dal concetto di "matrimonio e passione amorosa".
E tuttavia, la lettrice del 2020 qui e lì trova fastidioso che Deke si intrufoli e si intrometta nella vita e nelle libere scelte di Laney, trattandola come se fosse una pupattola incapace, per quanto, sempre, con un tono dolce ma paternalistico  (e poco prima della fine del romanzo, Laney glielo rinfaccia, quanta poca autonomia lui le abbia lasciato). C'è qui descritto un modo ormai anacronistico di rapportarsi tra "uomo e donna", e tutta l'atmosfera ricorda un po' il celebre "Casa di Bambola" di Ibsen, il "sessismo benevolo" vecchio stile, quello che bambolizza la donna considerandola un'eterna bambina bisognosa di guida e protezione maschile, per galanteria, perché "da sola non ce la fa".
Nonostante questo scenario anacronistico che potrebbe infastidire una lettrice dei giorni nostri attenta a certe tematiche, il libro è davvero ben scritto, con personaggi espressivi, complessi, molto vivi nelle loro passioni e paure, di una profonda complessità psicologica. Ottime le scene d'amore, con un eros travolgente e sempre narrate con linguaggio poetico e vellutato. (mai titolo fu più azzeccato, per un libro: "Parole di Seta"!, appunto!)

In conclusione: "Parole di Seta" è un notevole romanzo Rosa dalla vena drammatica che affronta il tema della gravidanza a seguito di un rapporto sessuale avuto con uno sconosciuto con cui, comunque, vi è stato "il colpo di fulmine" e il rapporto di convivenza (sfociato infine nel matrimonio) di tipo tradizionalista con un lui che "si assume tutte le responsabilità" e una lei che viene trattata di tanto in tanto come una bambolotta bisognosa di protezione maschile.

Non è una critica, quanto ho evidenziato (Deke appare un po' troppo invadente delle volte violando la privacy di Laney ma siamo lontane dagli uomini dispotici e tirannici descritti nei libri di Charlotte Lamb! https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html), piuttosto, l'intera storia si legge con un senso di straniamento, come se guardassimo una vecchia foto in bianco e nero che riporta personaggi e cose che non esistono più (perché il rapporto uomo-donna dei giorni nostri non è più improntato al modo che lo vivono Laney e Deke, osservanti delle "convenienze sociali" e dei rispettivi ruoli di genere, codificati)
Forse l'unica cosa che lascia un po' spiazzate è come Laney possa, fin da subito, accettare quella gravidanza "con amore" (quando neanche sa il nome dell'uomo che l'ha messa incinta e ha vaghi ricordi dell'accaduto!), volendo fortemente quel figlio, quando nella realtà una donna si sarebbe sentita disperata a dover portare avanti una gravidanza causatale da uno sconosciuto! è noto che le donne, per volere un figlio, devono provare una profonda intesa emotiva con il loro partner ed avere un buon equilibrio psico-fisico, altrimenti si rischia di vivere la gravidanza come un obbligo, una condanna, uno sfruttamento procreativo, e di considerare il feto che cresce dentro se stesse come "quel coso", "un parassita", "un'escrescenza che consuma e parassita"; chi ha visionato il materiale pro-aborto più estremista, sa che i termini usati per riferirsi al feto sono questi qui.
Poi, certo, poco dopo che lei scopre di essere incinta, entra in scena Deke, già innamorato di lei e pronto, in un attimo, sfruttando il suo privilegio di status economico molto alto, a risolvere tutti i problemi legati alla precarietà materiale ed economica di Laney(una avvocato ha molto più potere socio-economico di una maestra d'asilo), e siamo ben consapevoli che trattasi di romanzo di fantasia e quindi è lecito anche forzare un po' la realtà descrivendo uno scenario romanzesco a tratti inverosimile, come può, appunto, essere lo scenario che ho descritto.
"Parole di Seta", oltre che un romanzo Rosa ben narrato, resta anche un interessante documento storico su "com'era una volta il rapporto tra uomo-donna" e le aspettative sociali di quel tempo.

Gli stralci più belli: "Era così buio." La sua voce fragile pronunciò queste ultime parole e i suoi occhi si serrarono bruscamente. Deke si mosse rapidamente per prenderla di nuovo tra le braccia. "Eri veramente spaventata, mi dispiace."
Lei fece aderire il corpo sinuoso a quello duro di lui, facendogli lanciare un muto grido di risposta. Improvvisamente lei non era più solamente una persona che aveva bisogno di conforto e comprensione: adesso era una donna morbida e sensuale, che sembrava più bella di qualsiasi altra lui avesse incontrata prima. Sottovoce disse il suo nome.
Lei alzò il capo. I suoi occhi erano del colore della nebbia che rotola sull'oceano. Erano spalancati e imploranti. "Stringimi"
"Lo farò", promise lui con fervore. Lei sembrò soddisfatta e nascose il viso nel suo collo. Quando quelle labbra gli sfiorarono la pelle, lui si sentì vibrare fino in fondo.
"Ti terrò stretta."
Senza pensarci cominciò a baciarle leggermente i capelli e la guancia. Gli venne naturale sollevarle il mento con un dito.
Le sfiorò le labbra con le sue prima di posarle dolcemente sulla bocca semiaperta. (...) Poi la sua bocca fu su quella di lei, possessiva ma gentile nello stesso momento. La baciò ardentemente, teneramente, con adorazione. Poi le sfiorò di nuovo i seni con la lingua, giocandoci e stuzzicandoli finché lei non poté sentire altro che le ondate di estasi che la attraversavano. (...) Laney sentì che il suo corpo si apriva. Come i petali di un fiore per cui è arrivato il momento di sbocciare, si preparava ad accoglierlo. Lui se ne accorse. Le fece scivolare una mano lungo una coscia, accarezzandola con amore, poi passò all'interno per raggiungere il centro del suo piacere. (...) Il suo corpo virile era caldo e teso contro quello di lei. Laney desiderava accoglierlo profondamente nel proprio abbraccio, unirsi con lui per fargli finalmente riempire il vuoto che c'era nella sua vita. (...) Le piaceva sentire il suo respiro sul collo. Il calore del suo corpo la riscaldava completamente. La notte non era più tanto scura con lui accanto. C'era qualcuno che assorbiva tutti i rumori notturni rendendoli meno spaventosi."

"Adesso non sta succedendo niente di speciale. Non c'è il blackout, non c'è la claustrofobia, niente attacco isterico e niente brandy. Stiamo a metà pomeriggio e fuori il sole splende. Se quella volta si trattava di un incidente, perché adesso ti desidero più che mai?"
Erano in una posizione per cui lei non poteva ignorare la forza con cui lui la desiderava. Il suo corpo virile premeva con forza contro di lei accendendo in risposta tutti i sensi di Laney."

"[Laney] sollevando il mento disse senza vergogna: "Non mi pento di aver fatto l'amore con te. è da quello che sono venuti Todd e Mandy. Ma tu ti sei cacciato a viva forza nella mia vita e in casa mia. Mi hai convinta a sposarti perché così i nostri figli sarebbero stati legittimi. Adesso credi di potermi far fare quello che ti pare con frasi dolci e parole di seta."




Recensione alla Trilogia "Baciata da un Angelo"


Trama: Ivy è una ragazza come tante, innamorata follemente del suo Tristan. Ma all'improvviso un incidente spezza la vita del suo amore e Ivy piomba in un abisso di disperazione.
Eppure Tristan non l'ha abbandonata: presto ritorna al suo fianco, mandato sulla Terra come angelo custode.
Mentre i ricordi riaffiorano e la solitudine cede il passo ad una nuova, dolcissima consapevolezza, il giovane angelo comincia a chiedersi se il suo sia stato davvero un incidente.
Ma proteggere Ivy dai pericoli che la minacciano sarà impossibile, finché Tristan non troverà un modo per comunicare con la sua amata...
Sospesa tra realtà e fiaba, la trilogia "Baciata da un Angelo", uscita a partire dal 1995, narra una delicata storia d'amore in cui sono protagonisti gli angeli, misteriose creature della luce, custodi delle fragili vite umane: una saga appassionante dedicata a chi crede che il romanticismo sia il sale della vita.

Commento di Lunaria: mi ha piuttosto deluso, la trilogia di "Baciata da un angelo" (L'amore che non muore - Il potere dell'amore - Anime gemelle). Avevo già letto il secondo episodio (che poi è anche il più noioso dei tre) ma anche gli altri due non sono granché.
Appartenente al genere Urban Fantasy lanciato con il fenomeno "Twilight", https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/recensione-twilight.html


"Baciata da un Angelo" in realtà lo precede dal punto di vista temporale (è del 1995) ma è ancora più "ridotto all'osso", per approfondimento tematico e psicologico dei personaggi, di Twilight stesso (che giudico appena appena sufficiente)
I personaggi sono bidimensionali e piuttosto piatti (incluso Tristan, e questo è un grande difetto per libri appartenenti al genere Rosa\Urban Legend, visto che la lettrice "si deve innamorare del protagonista maschile" immedesimandosi nella protagonista femminile); i dialoghi sono sempliciotti, se non inconcludenti, banali e dispersivi; l'atmosfera soprannaturale è ridotta al minimo (si parla di angeli e non c'è neanche un riferimento un po' colto alla teologia!), la vena leggermente thriller - con assassino che perseguita Ivy - idem;
molte scene sono "buttate lì a caso", scritte per allungare il brodo ma impaludano oltremodo la trama; ciliegina sulla torta, l'eros è pressoché inesistente (come già dicevo nella recensione di "Dark Divine" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/04/recensione-dark-divine.html)


più di un casto bacio Tristan e Ivy non si danno.

In conclusione: "Baciata da un angelo" non è un capolavoro, comunque è sempre meglio di altre porcherie spacciate per grandi capolavori (e che hanno venduto una tonnellata di copie)


Leggetelo, se non avete la possibilità, ma non aspettatevi un libro indimenticabile, di quelli che ci fanno sognare ad occhi aperti: complessivamente è un libro piuttosto piatto, che arriva a malapena alla sufficienza risicata e giusto perché si vuole salvare il salvabile.

Qualche stralcio:

"Lei si alzò in piedi e andò alla finestra. "Pensavo che non avrei più sentito la tua voce", disse silenziosamente. "Pensavo che te ne fossi andato per sempre. Dopo quell'attimo sul ponte, non ho più visto la tua luce. E non riesco a vederla neppure adesso", gli disse, accigliandosi e abbassando gli occhi per guardarsi la mano.
"Lo so. Non capisco cosa stia succedendo. So solo che sto cambiando. E che non tornerò."
Lei annuì, accettando le sue parole con una calma che lo sorprese. Poi vide il tremolio della bocca, il fremito di tutto il suo corpo. Sembrava sul punto di scoppiare a piangere, ma non disse nulla.
"Ti amo, Ivy. Non smetterò mai di amarti"
Lei si appoggiò alla finestra, con lo sguardo perso nella notte pallida e scintillante. Aveva gli occhi velati di lacrime. (...) La notte pallida e scintillante adesso era bagnata dalla pioggia, e nuove lacrime rigavano il volto di Ivy. Ma Tristan doveva andare.
"Ti amo. E tu devi amare lui."


"La casa sulla spiaggia" di Marcy Gray (Collezione Harmony)


Trama: Chelsea Austin è disperata all'idea che l'ex fidanzato di sua sorella Christine sia morto.
Zachary Gallico, giovane procuratore legale texano, era la quintessenza dell'onestà, della professionalità e soprattutto del fascino... Quando Chelsea partecipa in lacrime al funerale di Zachary, memore anche dell'attrazione che quell'uomo aveva sempre esercitato su di lei, non immagina certo che in realtà si tratta di un piano che lui ha escogitato per poter incriminare un pericoloso killer...

Commento di Lunaria: "La casa sulla spiaggia" è un delicato romanzo Rosa che acquista un tono adrenalitico e thriller soprattutto nell'ultimo capitolo, quando il losco figuro che ha attentato alla vita di Zach, pagando un sicario, minaccia di uccidere anche Chelsea.
Nei capitoli precedenti più che ad un'atmosfera thriller, viene dato ampio risalto alla psicologia di Zachary e Chelsea, il cui "colpo di fulmine" reso ancora più rovento dalla convivenza nel rifugio di una casa isolata sulla spiaggia, nell'attesa che la polizia indaghi per incastrare il killer, è funestato dai pregiudizi della madre della ragazza (che accusa Zach di aver provocato l'incidente in cui è morta Christine) e soprattutto dal pensiero costante che l'amore che Chelsea provi non sia "autentico" ma frutto di un inconsapevole meccanismo di emulazione della sorella defunta...
Poche le scene erotiche propriamente dette (e a toni abbastanza soft)

Gli stralci più belli: "Malgrado il meraviglioso languore che provava, sentì il bisogno di condividere con lui pensieri che aveva represso per tanto tempo. Sollevò il viso e lo guardò negli occhi.
"Prima dicevo sul serio, Zach. Sarei voluta starti più vicina. Eri come un fratello per me"
"L'abbraccio di Zach era così caldo e tenero che Chelsea non riuscì a formulare una risposta coerente. Certo che era stata gelosa, pensò.
Alzò il capo, le labbra rosee socchiuse, gli occhi verdi scintillanti. Zach non riuscì a resistere a quel timido invito. Si chinò e le sfiorò la bocca, dapprima con dolcezza, e poi con passione crescente. Il bacio che si scambiarono fu lungo, invadente, estenuante. Chelsea si abbandonò contro di lui godendosi il calore del suo corpo alto e forte, il suo respiro, il calore della sua pelle. (...) Il corpo di Chelsea vibrava di passione fra le sue braccia e questo suo fremito gli si comunicava, insieme a un profondo turbamento. (...) Priva del calore delle braccia di Zach, Chelsea cercò di snebbiarsi le idee. Le sue labbra desideravano ancora spasmodicamente quelle di lui."

"Zach la circondò con le braccia, guidandola e facendola aderire tutta contro di sé. Quell'assorta e al tempo stesso magica vicinanza fece scoccare in lui una specie di lampo. Quella passione traboccante, quella tenerezza erano cose vere, reali. Appartenevano l'uno all'altro, per sempre. Sopra di loro, nel cielo nero, brillavano le stelle, mentre vivevano un momento sospeso nel tempo e nello spazio."



"Desiderio senza fine" di Scarlett Rolls (Bluemoon)


Trama: una serena monotonia ritma i giorni tutti uguali di Diana Owell, fin quando non diventa l'ignara pedina di un gioco estraneo e pericoloso che sconvolge tutta la sua vita. Prigioniera di un uomo seducente e misterioso, Duncan Spencer, che l'ha scambiata per un'altra donna, Diana scopre tuttavia la passione.
Ma una serie di incomprensioni, fitta come la bruma che circonda l'isola di Wave, la separa dal suo impenetrabile carceriere, dall'uomo che ha saputo suscitare in lei un desiderio senza fine, e dietro quella nebbia il sereno sembra davvero lontano...
Commento di Lunaria: "Desiderio senza fine" è un intenso romanzo Rosa che riporta una delle più pericolose fantasie sessuali femminili: l'innamoramento verso un rapitore.
Sì, essenzialmente "Desiderio senza fine" è un'erotizzazione della Sindrome di Stoccolma, qui presentata in versione eccitante perché "Duncan Spencer è sexy".
Similmente ad altri romanzi Rosa che riportano infatuazioni per uomini megalomani e tiranni (ho già recensito i romanzi di Charlotte Lamb...)
https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/05/possesso-di-charlotte-lamb-collezione.html
https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html),
anche "Desiderio senza fine" si incammina su una china pericolosa, perché non é proprio il massimo dell'emancipazione femminile e dell'autostima il cadere invaghite&ammaliate di un rapitore che, per quanto sexy e non minaccioso e mosso, se così si può dire, a fin di bene, è pur sempre qualcuno che si è macchiato di un crimine, cioè privare una persona della sua libertà.
E così tutta la prima parte del rapimento è paradossale, perché per quanto Diana sia stata rapita, a tutti gli effetti, essendo stata ingannata dalla perfida figlia del suo datore di lavoro che ha pensato bene di usarla per "uno scambio di persona", a insaputa di Diana stessa ovviamente, ecco, neppure per un istante Diana è per davvero spaventata, quando una qualsiasi donna nella realtà avrebbe subito pensato alla minaccia di uno stupro semplicemente notando uno sconosciuto che, in una strada deserta, la fissa immobile, ancor prima che essere poi portata di forza sulla sua macchina, come avviene pochi istanti dopo.
E invece no, Diana reagisce così: "La ragazza sentì il cuore batterle forte, una reazione abbastanza normale davanti a un uomo tanto bello, o era perché aveva un aspetto strano, quasi... minaccioso?" e poi dopo che lui (citazione) "buttandola come un sacco di patate nella sua macchina"
Diana sente "Perché invece non si sentiva spaventata? Era molto combattuta; provava un senso di rabbia, di frustrazione e... sì! Un'ammirazione inconfessata per quell'uomo che guidava come Nigel Mansell. Tutto, meno che paura. Per quale motivo? Rimuginò a lungo su quel fatto; sentiva che quello sconosciuto supersexy non doveva essere il solito rapitore da quattro soldi".
Vero: Duncan non agita pistole, bastoni, non usa toni violenti e volgari e si tratta di un "rapimento soft" che sfocia poi in una permanenza, su un'isola, dove Diana non viene maltrattata, per quanto reclusa in una sorta di "gabbia dorata" (la violenza carnale messa in atto da un dipendente di Duncan viene sventata all'ultimo secondo) e tra lei e Duncan si sviluppa presto un'attrazione reciproca per quanto disperata e lancinante (Duncan è convinto che Diana sia la fidanzata del fratello che giace gravemente ferito in ospedale, in bilico tra la vita e la morte, e il provare attrazione verso di lei è fonte di un tormento tremendo, a cui cerca di resistere alternando rabbia e distacco glaciale) ma tutti questi elementi "di giustificazione" non rendono meno inquietante la consapevolezza che sono tipiche di certe "fantasticherie sentimental-sessuali femminili" le situazioni masochistiche e pericolose in compagna di uomini dispotici, per quanto edulcorate da un'atmosfera rosa-zuccherosa che sfocia, ovviamente, nell'happy end: il matrimonio.

Specificato ciò, perché un conto è la finzione narrativa (nella quale una vicenda di "sexy rapitore che si innamora" può essere raccontata) e un conto la realtà (nella realtà trattasi di REATO sequestrare qualcuno e portarlo contro la sua volontà su un'isola deserta), "Desiderio senza fine" è ben narrato, con personaggi approfonditi dal punto di vista psicologico e una trama basata su colpi di scena (anche se non si arriva a toni prettamente thriller).
L'ho letto in tre giorni, visto che era accattivante e ben orchestrato. Molto eccitanti le scene erotiche e sensuali.

Gli stralci più belli: "Quando entrò Duncan, Diana era ancora seduta. Si irrigidì e lo guardò con indifferenza. Lui non ebbe nessuna comprensione per quegli occhi sbattuti, quel visetto tormentato; gli si leggeva in faccia tutto quello che pensava di lei: e non erano cose lusinghiere. (...) Sentiva di essere troppo vulnerabile e vicina al pianto; doveva evitare a tutti i costi di scoppiare in lacrime. (...) Persino adesso, a quel contatto sensuale, Diana sentiva brividi di piacere percorrerle tutto il corpo; quell'uomo la stava seducendo!"

"Diana lo sentì ridere, una risata fredda che si addiceva perfettamente al suo sorriso sarcastico. Sapeva molto bene quello che stava pensando Duncan Spencer in quel momento, come se lui le avesse già sfiorato le labbra con un bacio a dimostrazione di quanto credeva. Diana si rese conto con tristezza che lui si stava divertendo alle sue spalle; le aveva fatto dire cose di cui non era nemmeno convinta e adesso la spaventava senza motivo, fissandola in quel modo con il solo scopo di dimostrarle quanto fossero attratti l'uno dall'altra. Abbassò lo sguardo, concedendogli quella vittoria. Forse lui non se ne era reso conto o semplicemente non voleva farlo, ma quel bacio, che le aveva dato sul molo per impedirle di gridare non li aveva lasciati indifferenti... Se lui avesse voluto cercare una scusa per baciarla di nuovo, Diana gliela aveva offerta buttandogli in faccia le sue teorie. L'uomo le tese le braccia e Diana gli si avvicinò lentamente, come in trance; si sentiva come ipnotizzata; eppure si rendeva conto che era proprio l'espressione di Duncan ad allontanarla.
Lui aveva le pupille dilatate per l'eccitazione, ma i suoi occhi rivelavano anche disprezzo. La ragazza sentì un odio indicibile nei suoi confronti, per quel suo atteggiamento sprezzante e anche perché era erroneamente convinto che lei appartenesse a suo fratello. Forse, più che Duncan Spencer e il suo desiderio, odiava se stessa perché, invece di cacciarlo via, si comportava in quel modo irrazionale. L'uomo la baciò con delicatezza e quello era il modo più efficace per convincerla: mostrarle quanto la desiderasse.
Diana era molto combattuta: sapeva benissimo di provare un sentimento che non avrebbe assolutamente dovuto provare. Sentiva di tradire se stessa; (...) Con un sospiro Diana gli mise le braccia intorno al collo, un gesto che avvicinò ancora di più il suo corpo a quello dell'uomo; non è poi così spiacevole, pensò lei con inquietudine.
Istintivamente, si alzò sulla punta dei piedi per avvicinarglisi ancora di più. Duncan le accarezzò il collo, poi le sfiorò il maglione. Diana si sentì fremere, frustrata fino allo spasimo, finché lui non la toccò (...) La ragazza provò un piacere indicibile a quel contatto, a sentire quelle dita così forti accarezzarla in quel modo sorprendentemente tenero. Quando Duncan le baciò i capezzoli, rosei come i boccioli di un fiore, Diana piegò la testa all'indietro, ansando forte. Quel respiro caldo sul suo seno la mandava in estasi e i capezzoli le si inturgidirono mentre il sangue le scorreva nelle vene come fuoco liquido."

"L'uomo a quel punto le toccò delicatamente il seno, quasi in un gesto di venerazione, e quel contatto fu dolce, immensamente dolce. Lei si lasciò guidare dal suo istinto e cominciò a sbottonargli la camicia, lasciando scivolare la mano sul suo petto muscoloso e virile. La sua bocca era assoggettata a baci talmente appassionati che Diana sentì crollare di colpo tutte le sue resistenze.
Si strinse a lui, in un gesto che implicava sottomissione, totale e incondizionata. (...) La sua mano cominciò ad accarezzarle una gamba, scivolando con movimenti lenti più su, sempre più su, lasciandole tracce di fuoco sulla pelle."