"E le Mura Caddero" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)


Trama: Anche prima di incontrare Mattieson che ha spezzato il cuore a sua cugina, Diana aveva fermamente deciso di corazzarsi contro l'amore, di non permettere mai che le mura da lei innalzate a protezione del suo cuore e del suo corpo cadessero sotto gli assalti di un uomo. Quando poi diventa preda delle attenzioni insistenti di Matt, rompendo il fidanzamento con Phil, Diana accettare di andare a Londra a lavorare per Matt, un importante direttore di un famoso giornale, venendo assunta come sua segretaria. Ossessioni, gelosie, minacce proseguono. Ma le mura tanto faticosamente costruite reggeranno alla passione che le ispira Matt, tra l'odio e l'amore? Alla passione che lui le risveglia nel cuore?


Commento di Lunaria:  Esattamente come altri libri di questa Autrice (in primis il famigerato "Notturno" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html) ci troviamo nuovamente davanti ad un romanzo che di Rosa non ha alcunché, se non "nel finale da happy end" perché per tutto il resto delle pagine compaiono (nuovamente, come di consueto, nelle trame di questa scrittrice!) cose come tentativi (e pure riusciti) di stupro coniugale, stalking, minacce di morte, atmosfere pesanti, lugubri e deprimenti, che più che "eccitare", terrorizzano.

Sto cominciando a pensare che questa prolifica Autrice abbia scritto "sempre lo stesso libro", limitandosi a cambiare giusto il nome dei personaggi, perché per il resto "il concept" è quello lì, tanto che mi trovo costretta a "reciclare" quanto avevo già scritto per "Notturno".

Tutta la vicenda di "E le Mura Caddero" è basata sul rapporto ai limiti dello stupro e dello stalking, tra Diana e Matt. Lo spregevole Matt, esattamente come gli altri personaggi maschili dei romanzi della Lamb, arrogante, manesco, tirannico, egocentrico, egoista, con la donna-agnello sacrificale, Diana, fragile, incapace di reagire, alla mercé di Matt... Diana, al limite del masochismo femminile, di quel masochismo femminile di donne che si immolano fino ad annullarsi per soddisfare i capricci e le esigenze del bel despota di turno, che farà scempio del loro corpo e della loro mente (e non mi riferisco alle amanti del famolo strano con intenti ludici, proprio no, mi riferisco a un masochismo psichico femminile devastante, più che non masochismo fisico, perché in "E le Mura Caddero" le effusioni - qualche bacio preso a forza contro una Diana intimorita sparso qui e lì in 154 pagine e un unico rapporto sessuale, in sintesi, che compare a pagina 147 in due righe - sono espresse in sintesi, è tutto il contorno che è disturbante, nei dialoghi, nelle azioni, nella postura e negli sguardi di Matt)

Minacce di morte contro Diana, stalking ossessivo contro di lei, Matt che le mette addosso le mani e, con uno stratagemma infame, per togliere di mezzo il rivale, provoca volontariamente la rottura del fidanzamento tra Diana e il mite e buono Phil; Diana costantemente immolata al dispotismo di Matt, e "nelle scene passionali" che, forse negli intenti dell'Autrice dovrebbero essere "romantiche", ad aleggiare costantemente è lo stupro coniugale, se non l'omicidio, di una Diana presa al collo e strangolata.

Al solito, il concept è questo qui, e il tutto viene narrato con la solita bravura lessicale della Lamb: intensi dialoghi e descrizioni della psicologia dei personaggi, particolari dei paesaggi dove si svolge la vicenda, insomma, il problema dei libri di questa scrittrice non è la mancanza di talento narrativo (che ha, essendo ogni suo romanzo, almeno tra quelli che ho letto io, un capolavoro nella descrizione psicologica dei personaggi) ma il fatto che costantemente lo stupro coniugale, gli istinti omicidi che animano i suoi personaggi maschili,  (dagli occhi grigi, un particolare inquietante che ricorre di continuo...) il masochismo di donne incapaci di resistere, vengono romanticizzate in un rosa confetto, vengono edulcorate e il tutto fatto passare come "vero amore", fino allo smielato happy end che ci fa sapere che Matt ha amato Diana fin dal primo sguardo, come se le violenze e le intimidazioni successe nelle precedenti pagine "fossero cosa da poco".

Siamo nel 2021, non siamo più al tempo degli antichi Romani dove "era culturalmente accettato" che un uomo mettesse addosso le mani ad una donna, la stuprasse e la trattasse da oggetto, nel 2021 narrazioni "Rosa" di rapporti tra maschi e femmine alla "E le Mura Caddero" vanno etichettate come la cosa che sono (e non importa se l'Autrice all'epoca che ha scritto quei romanzi non lo sapesse o non se ne rendesse conto) ovverossia romanzi che riportavano quel tipo di violenza di genere, accettato se non incoraggiato all'epoca, ma che oggigiorno consideriamo REATO.

Come sa chiunque abbia letto libri del genere: 



e conosce i meccanismi di dipendenza amorosa dall'altro. https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html

Non sto dicendo che questo tipo di romanzi Rosa, un tempo molto diffusi (ma non solo legati a narrative di 30 o 40 anni fa), devono essere censurati o non li si deve leggere: al contrario, vanno letti (nel caso della Lamb, sono scritti decisamente bene, nello stile narrativo) per poi ragionare su come i rapporti tra maschi e femmine siano cambiati (in meglio) rispetto a quello che abbiamo letto. 

Come già dicevo, anche per "Notturno" ci sarebbe voluto poco per tramutarlo in una storia di stupro coniugale e omicidio; e la stessa cosa vale anche per "E le Mura Caddero": niente impedisce a Steve e a Matt di aggredire e stuprare Lisa e Diana, per poi massacrarle, facendo schizzare il loro sangue sulle lenzuola candide. 

La cosa deprimente è che le eroine della Lamb sanno benissimo di essersi innamorate di tiranni. Eppure, pur sapendolo, non riescono a sottrarsi ma si offrono ancora più accasciate e sfiancate di quanto non fossero già in partenza. Basti citare la scena dell'ascensore: quando Matt blocca l'ascensore e inizia a palpeggiare e baciare Diana, lei ripetutamente cerca di svincolarsi, lui va avanti; quando l'ascensore viene riaperto dal servizio di sicurezza dell'albergo, Diana esce, ma invece di denunciare subito l'accaduto - è stata molestata sessualmente da uno sconosciuto che ha bloccato l'ascensore! - non ne parla al suo fidanzato. Siamo dalle parti del REATO, di uno sconosciuto che mette addosso le mani ad una donna, non consenziente, avendola persino rinchiusa in un ascensore per poterlo fare (in un'altra scena, Matt mente davanti al poliziotto, chiamato da Diana, che vuole sottrarsi dal suo stalking) ma l'Autrice va avanti come se niente fosse nella sua narrazione spacciando tutto questo come "romanzo sentimentale".

In conclusione, "E le Mura Caddero", come altri romanzi della Lamb, sono ottimi romanzi - ben narrati, con personaggi complessi e vividi, descritti a tutto tondo, scene profonde - ma sono da leggere con cautela. Innanzitutto, con la consapevolezza - che deve essere chiara - che nella realtà, un rapporto come quello di Diana e Matt e certe manovre dell'uomo, rientrano già nella molestia, nella violenza psicologica e nell'abuso e che "l'innamoramento" di Diana non è amore, ma rientra nel disturbo di dipendenza amorosa. 

Sono storie di gelosia e possesso maschile, di maschi tiranni che arrivano a marchiare "i loro oggetti femminili" (l'anello, che Matt infila a Diana, ha quella valenza lì e lui stesso lo specifica), di femmine che piangono in continuazione e subiscono questo cinismo maschile totalitario, non importa quanto l'happy end prima della fine del romanzo "ci faccia sapere quanto questi uomini amano le loro donne", sono storie di relazione tossiche, sempre con la minaccia dello stupro e dell'omicidio "passionale" che aleggia tra le righe. C'è violenza psicologica che alcune volte sfocia in violenza fisica (Diana viene persino fatta cadere da Matt, mentre la strattona come se fosse una bambola di pezza e più volte la minaccia di morte). Peraltro, lo stesso Matt, per parlare di Diana usa dei termini da gergo militare, come se Diana fosse un bottino di guerra e il titolo del libro si spiega proprio con questa chiave di lettura! "E le Mura Caddero", cioè le difese di Diana, la sua incolumità psico-fisica paragonata ad una roccaforte, è stata assaltata e conquistata da Matt che ne entra come una sorta di generale vincitore!

La domanda è: ma questa Autrice che intenzioni aveva, scrivendo questi libri? Era convinta che quel modo lì di angariare le donne fosse "romanticismo e amore"? Stava raccontando delle sue personali esperienze? Voleva mettere in guardia le lettrici o semplicemente farsi beffe di loro scrivendo parodie di romanzi Rosa a tinte horror? O voleva "scrivere dei moniti" affinché le donne stessero alla larga dagli uomini? Perché da lettrice dei suoi romanzi, che mi hanno sconvolto con scene da pugno nello stomaco, sono domande che mi faccio da quando ho cominciato a leggere i suoi libri. Qualcosa mi fa pensare che questa Autrice o "si eccitasse" con uomini di quel tipo oppure abbia scritto quei romanzi per cercare di guarire da qualche trauma subito per mano di qualcuno. Perché i suoi personaggi maschili sono tutti uguali, è sempre lo stesso tipo di maschio, con la stessa indole tirannica e totalitaria. è questo tipo di uomo che ha incontrato? Tanto che il suo fantasma è stato "fatto vivere" nei suoi romanzi? E i suoi personaggi femminili, sono alter-ego dell'Autrice? E quel genere di vittima sacrificale, che lei pensava di essere? Domande che non avranno risposte, ma data la verve espressiva così "da pugno nello stomaco", io me le faccio ogni volta che leggo i suoi libri. Ormai mi aspetto solo questo concept, dai libri di questa Autrice...

Perciò, al solito: se lo trovate "E le Mura Caddero" leggetelo. è ben scritto e vale la pena, essendo un romanzo di introspezione psicologica. Ma se vivete un rapporto sentimentale "con un uomo che si comporta come Matt" IL MIO CONSIGLIO è QUELLO DI RIVOLGERVI IMMEDIATAMENTE AD UN CENTRO ANTIVIOLENZA. Quello che vivete non è amore, è violenza psicologica e fisica, e come tale va fermata.


Alcuni estratti, per dare l'idea della violenza che Matt compie verso Diana.  Pagine 25, 27, 28: "Quando l'ascensore arrivò, entrarono insieme nella cabina. Lei divenne ancora più nervosa nel constatare che ne erano i soli occupanti e rimase immobile, girandogli le spalle. Ma un dito le sfiorò un braccio coperto dalla mussolina, e lei sussultò. "Vuole lasciarmi in pace!", esplose. Si rigirò di scatto mentre lui, con un lampo di soddisfazione ironica negli occhi, appoggiava una mano sul pannello dei comandi. L'ascensore si bloccò con un brusco scossone. Lei fissò, incredula, lo sconosciuto. "Cos'ha combinato?", gli domandò con voce tremante per l'improvvisa paura. "Niente, può capitare, se uno si appoggia inavvertitamente contro il pannello", rispose lui. (...) Lei rimase senza parole, ma gli occhi le brillavano per la collera impotente. (...) "Se fossi al suo posto [del fidanzato di Diana] io la bacerei finché lei non avesse più la forza di stare in piedi!" Diana arrossì di colpo (...) Lui rimase per qualche attimo in silenzio, poi sorrise e disse: "Ed è esattamente quello che intendo fare." Lei sbarrò gli occhi e le labbra le tremarono. Indietreggiò di un passo e finì contro la parete dell'ascensore. Lui venne avanti. "Se mi tocca, urlo! Mi sentiranno..." Senza ascoltarla, lui la imprigionò appoggiando le mani, a braccia tese, contro la parete della cabina. E intanto la fissava, lineamento per lineamento, con occhi beffardi. Incapace di muovere un dito, lei si sentiva sconvolta nel profondo dell'anima. (...) "Non mi tocchi!" "Io non sono il suo fidanzato, Diana. Io, gli ordini li do, non li ricevo!" Si protese finché il suo forte corpo non le pesò addosso. (...) "Ma la bocca di lui, implacabile, era ormai sulla sua e le mormorava, labbra contro labbra: "Sta' buona, altrimenti mi arrabbio sul serio..." Voleva divincolarsi, sfuggirgli, ma la violenza repressa che sentiva in lui la indusse a rinunciare alla lotta. Fu un'esperienza tremenda (...) per la prima volta in vita sua era indifesa davanti a un uomo (...) Lui la forzò ad alzare la testa, afferrandola per i capelli, obbligandola a sottomettersi al suo bacio."

Certo qualche riga sotto l'Autrice ci fa sapere che Matt è di bell'aspetto e che a Diana comincia a piacere la cosa, ma non è questo il punto, il punto è che tutta questa scena descrive un REATO.

Tanto più che "finito di gemere" (con Matt che le apre persino la lampo del vestito) Diana "riaprì a fatica [gli occhi] e lo guardò con orrore e disperazione insieme."

Siamo ben lontani da "aver chiesto il consenso della donna", visto che Matt, uno sconosciuto, la imprigiona in un ascensore, inizia a palpeggiarla, a baciarla, ad abbassare la zip, senza che lei "l'avesse chiesto prima" e un po' prima che "arrivi l'addetto della sicurezza" per liberarli dall'ascensore, Diana "riaprì a fatica [gli occhi] e lo guardò con orrore e disperazione insieme".

Ripeto: nei romanzi della Lamb il "consenso femminile" non viene neanche chiesto già in partenza, viene estorto a forza se non "ignorato" quando la protagonista si dimena o ripete "No", e l'Autrice, solo qualche riga più sotto, ci fa sapere che "ma lo sconosciuto è di bell'aspetto" (come a dire che uno stupro o una molestia sia "meno criminale" se chi la compie "è carino") oppure che "ma in fondo a lei è piaciuto", con tutto che per due-tre pagine abbiamo letto di una donna che ha reazione terrorizzate, tra respiri mozzi e tachicardia e non "di piacere sessuale".

Pagina 36: "Fuori dall'albergo era ferma un'automobile, ma non vi prestò attenzione e sussultò quando una mano la prese per il gomito. Si girò: era Matt Hume. "Che cosa vuole?", gli chiese con un tono gelido che non lo turbò affatto. "Salga", disse semplicemente lui, aprendole la portiera della limousine blu. "No, grazie", disse lei, indietreggiando. "Vuole che la sbatta dentro a forza?". Per un attimo i loro sguardi si affrontarono. Diana si rese conto che Matt non parlava a vanvera e che non avrebbe esitato a mettere in esecuzione la minaccia. (...) Calcolò quali probabilità avesse di sfuggirgli. Nessuna: era molto più forte di lei. Con un gesto impaziente, lui la spinse all'interno dell'automobile e chiuse la portiera."

Questa scena è o non è un sequestro di persona?!

Tanto più che viene persino specificato: "Lei tentò subito di riaprirla per balzar fuori, ma la maniglia non si mosse nemmeno. (...) è a chiusura automatica, comandata da cruscotto", le mormorò, avviando il motore. (...) Lui si mosse sul sedile e, con tutta calma, le posò una mano sul ginocchio."

Sì, certo, poi qualche riga sotto l'Autrice ci fa sapere che "c'erano i poliziotti e Diana poteva chiedere aiuto", e lei non lo fa al momento.

Pagina 38: "Appena scesa, si allontanò quasi di corsa (...) Però Matt la raggiunse e la costrinse a fermarsi prendendola per il polso. "Mi lasci! Stavolta faccio sul serio! Se non mi lascia subito, urlo e tuti i poliziotti nel raggio di un chilometro mi sentiranno!"

Quando arriva il poliziotto, Matt mente, facendo passare Diana come "sua moglie, isterica". E - vergognosamente - il poliziotto crede a Matt, tanto che, pagina 39:  "Diana era sull'orlo delle lacrime. Fece per divincolarsi, ma lui la bloccò stringendola a sé e premendole la testa contro il proprio petto. (...) Rossa per la vergogna, lei cercò di scostarsi, ma lui la teneva saldamente. Cadde sulla schiena, e subito lui le si allungò al fianco."

A pagina 40, quando Diana tenta di divincolarsi cercando di prenderlo a schiaffi, lui le blocca la mano e le tappa la bocca per non farla urlare. Come definire una scena del genere?!

Qualche riga sotto, l'Autrice commenta "Gli occhi brillanti per una gelida rabbia, Diana lo odiò con tutto il cuore. Sì, lo odiava... e detestava se stessa perché non riusciva a vincere la reazione istintiva che il contatto di quelle mani faceva nascere in lei." 

A pagina 47, Matt entra nella stanza d'albergo di Diana, mentre lei ha appena finito di lavarsi ed è in accappatoio. Inutile che lei continui ad urlare "Esca! Altrimenti chiamo la direzione!"

A pagina 48, c'è una scena che arriva vicinissima allo stupro: mentre Diana è spaventata, vestita solo con l'accappatoio, indietreggia e "un altro passo, e Diana urtò contro il bordo del letto. Barcollò e cadde all'indietro, con un gridolino di spavento. Lui le fu sopra in un lampo e la bloccò. L'accappatoio si era aperto lasciandogli vedere il suo corpo nudo." Già questo è terrorizzante per una donna che non "si ecciti con fantasie di stupro." Ma l'Autrice aggiunge terrore al terrore: "Lui aveva uno strano bagliore nelle pupille. Poi, con un gemito sordo, si chinò e prese a baciarla con furia sul seno."

Puntualmente, qualche riga sotto, l'Autrice specifica che "Diana inizia a collaborare", con tutto che per ben due pagine, Diana era terrorizzata. Quando il fidanzato di Diana, attirato nel tranello tesogli da Matt, vede Diana distesa sul letto, con Matt mezzo nudo, Matt le fa notare che "vedere Diana a quel modo, avrebbe distrutto completamente il rispetto di Phil verso di lei", suggerendole l'antifona che "è una sgualdrina". A quel punto Diana schiaffeggia Matt e lui le risponde "La prossima volta te lo rendo. Per adesso te lo dico." Quando Diana inizia a urlare, Matt "sorride ironicamente", si riveste, e prima di uscire le dice "A presto".

Come è possibile far passare una scena del genere come "romantica"? In linea con quello che ci si aspetta da un romanzo Rosa?? è anche leggendo cose come questa, scene tipiche di questa Autrice, che mi sorge il sospetto che lei non abbia voluto scrivere romanzi Rosa, ma parodie di romanzi Rosa in chiave grottesca.

Ma proseguiamo: a pagina 66, Matt letteralmente dice "Ti avrei preso a forza!" e immaginando che Diana "abbia fatto sesso con Phil" va in collera, dando della cretina a Diana, per aver tentato di spiegare a Phil che era stata aggredita da Matt nella stanza d'albergo e non era consenziente. A quel punto, pagina 67: "L'afferrò per le spalle e la scosse con violenza, a braccia tese. "Stupida, cretina, pazza!" (...) Lanciò un'imprecazione di rabbia impotente. (...) Le sue mani le strinsero le spalle fino a farla barcollare per il dolore." "Mi fa male!", ribatté lei, lottando per liberarsi dalla stretta. "Sta' ferma. Saprò la verità, a costo di tenerti qui tutta la notte. (...) Ricordati, per il futuro, che anche una sola frase da parte tua può provocare uno di quegli incidenti che sostieni di voler evitare!" Con le gambe che le tremavano un poco, lei si avviò alla porta. Era profondamente turbata: sapeva di essere stata per un attimo sull'orlo del precipizio."

E qui, la scena che viene in mente è quella di un Matt che, pazzo di gelosia, uccide Diana. Evidentemente anche l'Autrice ha dovuto "figurarselo" perché specifica: "Se, anziché respingerla, Matt l'avesse presa fra le braccia, avrebbe avuto ragione di lei con la massima facilità. Lungo tutta la strada del ritorno a Leicester fu torturata da un vivo senso di disprezzo per se stessa."

A pagina 74, altra minaccia di Matt: "Le prese il mento con una mano e le guardò la bocca con espressione minacciosa. (...) "Ti costringerò a dirmi che cos'è successo, a costo di picchiarti!"

A pagina 101, sempre sconvolto dalla gelosia perché Diana è uscita con un collega: "Lui la prese per il collo e l'attirò brutalmente a sé (...) Chinò la testa per infliggerle un bacio, violento e devastatore come quello della prima volta, nell'ascensore." Quando, nuovamente Diana tenta di divincolarsi, difendendosi come può usando le sue mani, "Furente, Matt alzò a sua volta la mano e, prima che lei potesse fare un gesto, la colpì con tale violenza da farle perdere l'equilibrio" e ovviamente, la solleva e la porta a letto e, pagina 102: "d'un tratto, le strappò via la sottoveste, scoprendo la sua pelle candida."

Ma davvero, ma come si può considerare "romantiche" scene del genere? Sono scene che descrivono della violenza fisica e alludono allo stupro coniugale. Il tutto viene peggiorato pure da dialoghi che fanno passare Diana come se fosse una preda di guerra: "Voglio un atto di sottomissione. Ammettilo! Sei sconfitta. Le mura sono cadute", la incalzava Matt."

Ovviamente, poi l'Autrice si compiace nel descrivere Diana che, resa, sottomessa e rassegnata, "si abbandonò completamente al proprio desiderio e alle carezze di lui."

E che Diana sia "bottino, preda, possesso, oggetto, proprietà" di Matt lo si rimarca a pagina 103: "Non darai mai più appuntamenti a Christopher. Tu porti il mio marchio, il marchio di Matt Hume su tutto il corpo!"

"Lei rabbrividì per la vergogna e la tristezza. Poi, cercando di recuperare un po' di dignità, disse: "Io non sono tua (...) Ti odio", sussurrò." e lui (pagina 104) "Non uscirai mai più con un altro uomo. Tu mi appartieni, sei mia, chiaro?" "No", rispose lei con aria di sfida. "Sai benissimo che mi ubbidirai", disse lui sorridendo ironicamente." (...) pagina 123: "Anche se dovesse durare tutta la vita, riuscirò a domarti, Diana!"

"Si ritrovava prigioniera della sua volontà implacabile." (...) pagina 123 "Le lacrime presero a scorrerle lentamente sulle guance e pianse.", pagina 127: "Lui conosceva il potere con cui la teneva legata a sé, e le aveva anche detto che prima o poi si sarebbe preso quello che lei non avrebbe più avuto la forza di negargli. Fece una smorfia di dolore: non aveva mai avuto la forza di negargli niente, in realtà, né era mai stata in grado di resistergli. Fin dal loro primo incontro. Era amaro, ma era così."

A pagina 138 si raggiunge l'apice del masochismo femminile: "Sentiva, sapeva, era convinta che per lei, ormai, contava una cosa sola: Matt. Matt che aveva un po' bisogno di lei, magari solo per preparargli da mangiare, magari solo per calmarlo accarezzandogli il collo, magari solo per soddisfare il suo desiderio fisico portandosela a letto ogni tanto. Per lui era pronta a fare qualsiasi cosa, senza far domande. (...) Il semplice piacere di dargli tutto quello che lui desiderava, le sarebbe bastato."

Pagina 144: "Lui la scosse rudemente. "Parla Diana!" (...) Le afferrò i polsi con mani impietose e la trattenne. (...) Non poteva far niente contro la sua forza fisica."

Pagina 145: "Vuoi vedermi in ginocchio ai tuoi piedi? A supplicarti? (...) Vuoi un atto di sottomissione. Vuoi tutto. Sei un nemico spietato, Matt. Dio, perché mi sono innamorata di te?"

Pagina 151: "Quando mi hai fatto vedere l'anello di Phil, ero tanto geloso che ti avrei strangolato."

Pagina 152: "Quando ho detto di sì, in chiesa, mi sono data a te corpo e anima come tu volevi, perché tu faccia di me tutto quello che vorrai, fino al mio ultimo respiro..."





Altri romanzi di Charlotte Lamb: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/01/conquista-dautunno-di-charlotte-lamb.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/05/un-altro-uomo-unaltra-vita-di-charlotte.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/03/il-ragazzo-della-spiaggia-di-charlotte.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/06/rapimento-di-charlotte-lamb-collezione.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/05/possesso-di-charlotte-lamb-collezione.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/01/obbligo-damare-di-charlotte-lamb.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/10/la-torre-nel-bosco-di-charlotte-lamb.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/01/lo-sconosciuto-di-quella-notte-di.html

  

"Il Castello dei Fiori" di Margaret Rome (Collezione Harmony)

Trama: Nel Mezzogiorno della Francia, tra sterminate coltivazioni di fiori dal profumo inebriante, si erge un castello: il Castello dei Fiori. E qui giunge Fleur, giovane e ingenua sposa di Alain, ultimo dei conti di Tréville e leader nel settore della produzione di profumi di lusso. Fleur è inglese, dolce, bionda, bella... innamoratissima di Alain, anche se lui oltre che cieco, è amaro e cinico nei suoi confronti e nei confronti del mondo intero. Come addolcirgli il cuore? Come ottenere il suo amore? Come strapparlo all'altra, la rivale Solange, che li attende sulla soglia del castello?


Commento di Lunaria: "Il Castello dei Fiori" è un romanzo Rosa molto intenso, dove il dramma e le atmosfere malinconiche prevalgono su quelle sentimentali: a cominciare dal protagonista, Alain, non vedente (e il libro si concentra anche sul tema, poco affrontato nei romanzi Rosa, della disabilità. Vedi anche https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/04/un-barlume-nel-buio-di-violet-winspear.html) dalle sue incomprensioni (causate anche dal suo pessimo carattere, rancoroso e frustrato, dopo aver perso la vista) con la dolce e remissiva Fleur (un vero e proprio agnello sacrificale, in ossequio alle sue origini di figlia di un pastore) Peccato per la mancanza di descrizioni gotiche del castello (ci sarebbero state alla perfezione, enfatizzando ancora di più l'aura tragica del romanzo) visto che l'Autrice ha optato per atmosfere solari e floreali, che sembrano quasi quadretti bucolici, di contrasto con i caratteri malinconici e disperati dei protagonisti. Il finale porterà un raggio di sole, dissipando le tenebre della tristezza. Unica pecca: Ne "Il Castello dei Fiori" troverete pochissimo eros, il tutto si riduce ad una scena più suggerita che non descritta nei dettagli.

N.B L'Autrice ha scritto anche "Caramuru, l'Uomo di Fuoco" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/04/caramuru-luomo-di-fuoco-di-margaret.html


Gli stralci più belli: 

"Fleur voltò la testa per nascondere alla madre le lacrime che le scendevano sulle guance. Meglio se i suoi consideravano Alain Tréville premuroso e affascinante. Per quello che ne sapevano loro, era così. Solo lei conosceva il terribile stato di depressione in cui talvolta piombava, quando erano soli. Era diventata per lui una valvola di sfogo o la sua vittima. Agli occhi del personale dell'ospedale si era trasformato in un malato modello mentre lei subiva gli attacchi di furia che, risvegliati in lui dalla violenta disperazione, trovavano sollievo solo nell'inveire contro qualcuno."

"Amava davvero Alain e malgrado tutto l'avrebbe sempre amato, ma non era così cieca da non vederne i difetti. Era crudele, intollerante, insensibile alle emozioni. Eppure era anche per questo che aveva accettato di diventare sua moglie. Alain, conte di Tréville, correva verso la propria rovina, e lei sapeva che mai l'avrebbe abbandonato finché fosse esistita anche la più piccola speranza di aiutarlo a salvarsi."

"Lontano, alla sua sinistra, si innalzavano montagne coperte di neve; a destra il mare appariva e spariva via via che s'inoltravano verso l'interno. La strada s'insinuava tra le colline lussureggianti di timo, di rosmarino, di maggiorana, di ginestre. Graziose villette erano nascoste tra i pini e ruscelli d'argento serpeggiavano in fondo alle valli. Un'esplosione di profumi e di colori riempiva l'aria di una fragranza che nessun laboratorio avrebbe mai potuto imprigionare. Era un vero paradiso. Di quando in quando passavano davanti a ville circondate da stupendi giardini, dove primeggiavano palme e frutti esotici. Ovunque svettavano alti cipressi, come verdi sentinelle sullo sfondo di un cielo di un azzurro accecante."

"A lei non rimase altro conforto che quello di piangere, col cuore a pezzi, gelida e tremante, nella stanza vuota. Quando il dolore raggiunge un certo limite si finisce per vivere in un'incosciente apatia."

"Si sentì sollevata da terra e trasportata fino al letto. Voleva protestare, ma le lacrime, trattenute fino a quel momento, le spezzarono le parole in gola. Senza più la forza di resistere, rimase distesa, gli occhi sbarrati dalla paura che provava per quell'uomo arrogante e solitario, cieco anche nello spirito, che era suo marito e al quale l'aveva unita il mattino stesso proprio suo padre. (...) Il profumo penetrante delle rose entrava dalla finestra aperta. Da quel momento i fiori le avrebbero ricordato per sempre la notte in cui, da una furiosa indifferenza e da una forza brutale, era nata in lei una delicata emozione, impossibile a descriversi, provocata da un uomo troppo cieco per leggerle nel cuore."












"Magica Sicilia" (Collezione Harmony)


Trama: Più di ogni altra cosa, Clio ama la storia e l'archeologia, e per questo è felice di soggiornare in Sicilia con la famiglia dove ha intenzione di riportare alla luce un'antica casa colonica. In quel luogo suggestivo e pacifico, inoltre, spera di dimenticare l'enigmatico Duca di Averton, Edward, e lo strano effetto che quell'uomo ha su di lei.  Ma l'arrivo del tenebroso gentiluomo, per il quale nutre sentimenti di ostilità e diffidenza mescolati a una profonda attrazione, turba improvvisamente la sua tranquillità. E il fastidio si acuisce ulteriormente quando lui la mette in guardia da imprecisati pericoli e da misteriosi nemici... solo il precipitare degli eventi le farà comprendere la verità sui propri sentimenti.


Commento di Lunaria: in realtà questo dovrebbe essere il seguito di un altro libro perché più volte vengono menzionati dei fatti già successi (e Clio ed Edward si conoscono già) Ad ogni modo, questo "Magica Sicilia" si è rivelato una delusione: trama appesantita da dialoghi e particolari prolissi, ritmo alla moviola dove non accade praticamente niente, zero suspense, eros ridotto all'osso. Di salvabile c'è solo qualche breve riferimento letterario\mitologico "da antica Grecia" e qualche descrizione di rovina che ci ricorda i quadri dei "Capricci" o le incisioni del Piranesi, ma non bastano per risollevare le sorti di un romanzo che mi ha entusiasmato pochissimo. Peccato, perché copertina, titolo e ambientazione lasciavano presagire una storia stuzzicante. E invece non mi ha minimamente coinvolto.


Gli stralci più belli: 

"Clio lo precedette sui ripidi scalini scolpiti nella roccia, l'unico accesso al castello. Era consapevole della presenza del duca alle spalle che, malgrado la statura, aveva passi leggeri come un fantasma. (...) Quando era arrivata in Sicilia, era sicura di essersi liberata dal suo sguardo acuto. (...) Il duca era sempre con lei, vicino o lontano che fosse. (...) Senza parlare, passarono sotto l'arco d'ingresso della fortezza. (...) Clio amava i mucchi di pietre coperti da rampicanti e le arcate semidistrutte, invase da mandorli selvatici. (...) Il vento sibilava tra le profonde crepe e lucertole verdi correvano tra le rocce."





"Un Wilde da domare" (Collezione Harmony)

Trama: L'avvocata Addison, dal triste passato, eredita un ranch in Texas. Ad una festa, organizzata dai fratelli Wilde per farle conoscere Jacob in qualità di esperto per la ristrutturazione dei ranch, Addison attira, senza volerlo, Jacob, reduce da una guerra che gli ha devastato il viso e la psiche. A vederla da lontano, Jacob perde la testa, e fa fuggire Addison. Questo è solo l'inizio della loro turbolenta ed eccitante storia d'amore...


Commento di Lunaria: "Un Wilde da domare" fa parte di una trilogia e penso sia il terzo episodio; io ne ho anche un altro, "Un Wilde da sposare" ma devo ancora leggerlo (Nota: l'ho letto, lo trovate recensito qui https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/06/un-wilde-da-sposare-collezione-harmony.html). Devo dire che leggendo la trama sul retrocopertina (che non corrisponde proprio per niente a quanto poi si trova nel romanzo, quindi l'ho riscritta) e basandomi sulla copertina, pensavo di trovarmi di fronte all'ennesimo Billionaire romance tutto lusso e frivolezze con l'insopportabile riccone megalomane di turno, e invece no!, "Un Wilde da domare" è un romanzo che affronta il tema della sofferenza dei reduci di guerra (Jacob è rimasto privo di un occhio ed è tormentato dagli incubi e dai rimorsi) oltre a riservare delle pagine molto hot. Personaggi molto ben caratterizzati nella sfera psicologica, poca azione (a cambiare repentinamente sono solo le emozioni contrastanti dei due protagonisti), eccitanti le pagine erotiche.

N.B il personaggio maschile sfigurato ma affascinante era già comparso in "Il Marchio di Caino": Johnny; anche se rispetto a Jacob era decisamente più cinico e gelido. https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/07/il-marchio-di-caino-di-janet-dailey.html Jacob non poteva che intrigarmi visto che trovo molto sexy le cicatrici... 


Gli stralci più belli: 

"E poi Jacob Wilde entrò in casa. E il respiro le si fermò in gola. Immaginava che fosse un bel tipo. Non lo era. Era... non c'erano altre parole... perfetto. Alto. Spalle larghe. Fisico longilineo ma muscoloso, forte e dritto, sotto la divisa piena zeppa di mostrine e medaglie. Banale ma vero: i capelli erano del colore della mezzanotte, il viso pareva cesellato da uno scultore. Uno scultore con un crudele senso dell'ironia. Perché il viso di Jacob Wilde era bellissimo... a parte la benda nera sull'occhio sinistro e la terribile cicatrice che gli attraversava la guancia."

"Con un gemito di gola le piegò la testa all'indietro per poterla baciare meglio. Lei fremette e si schiacciò contro di lui. Continuarono a baciarsi mentre la luna e le stelle giravano intorno a loro, come se fossero diventati il centro dell'universo. (...) Rialzò il bacino e scivolò sulla sua virilità. Una volta. Due. Ancora... (...) E il cosmo li avvolse nel suo abbraccio trapuntato di stelle."




''Il Bacio della Verità'' (Harmony Jolly)

 N.B "Il Bacio della Verità" fa parte di una trilogia di romanzi raccolti in "Una principessa in fuga" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/06/una-principessa-da-proteggere-harmony.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/07/fuga-damore-da-palazzo-harmony-jolly.html


Trama:  Finalmente libera! La principessa Charlotte di Montluce è riuscita a fuggire dalla sua gabbia dorata e ora può vivere, per una volta, da persona comune, mettendosi per la prima volta in gioco e affrontando imprevisti e difficoltà.  Così, vagabondando per caso, giunge alla tenuta dello scorbutico e cinico Corran e si offre come lavoratrice. Un bacio, forse, lo trasformerà nel principe del suo cuore...


Commento di Lunaria:  Per i primi capitoli e gran parte del romanzo Corran è davvero insopportabile: troppo scorbutico, distaccato, cinico, con una Charlotte che si lascia maltrattare ed è contenta delle "briciole" che lui le offre. Perciò secondo me l'Autrice ha tirato veramente troppo per le lunghe questo caratteraccio di Corran, rimasto scottato dall'amore per colpa di una donna precedente.  L'inevitabile happy end non basta a risollevare la vicenda. Un romanzo Rosa che ci concentra sulla critica del classismo (essere ricchi ma ingabbiati e manovrati da gente che decide al posto tuo non rende felici) ma che non riesce molto ad intrigare, fermandosi alla sufficienza ma niente più. Nella media le pagine (non molte) dedicate alla passione amorosa tra i due protagonisti.


Gli stralci più belli:  

"Se solo avesse avuto più esperienza, avrebbe saputo cosa fare. La possibilità di avvinghiarlo e baciare la pulsazione della gola valeva il rischio di rendersi enormemente ridicola? Non riusciva a decidere. Né a pensare. Poteva solo starsene seduta e rinunciare all'idea di fingere che non lo desiderava, mentre l'aria nella macchina era sempre più elettrica."

"Chi avrebbe immaginato che sarebbe stato un amante simile, che sotto quella scorza dura e controllata vibrasse tutta quella passione?"

"La verità era che baciarla era stato il suo unico pensiero mentre camminavano lungo il lago e quando l'aveva guardata e aveva visto l'insicurezza e il desiderio nel suo viso, si era perso"