Trama: Dopo la miseria, i lunghi mesi passati a curare la madre malata, il duro lavoro di cameriera, la nuova vita che si apre davanti arrivando al ranch dei Savage sembra a Colleen meravigliosa come una fiaba. Tanto più che suo fratello Danny è con lei e che le premure di zia Willy la fanno presto rifiorire. Ma sul ranch dei Savage aleggia l'ombra di una tragedia che ha lasciato in ogni cuore ferite insanabili, e un'orrenda cicatrice, il Marchio di Caino, sulla guancia di Johnny, nipote di zio Ben, e legittimo erede del ranch. Perché allora i due uomini non smettono di torturarsi a vicenda? Come farà Colleen a riportare la pace tra loro?
Commento di Lunaria: Devo ammettere che ho voluto leggere "Il Marchio di Caino" per due motivi: trovo molto sexy le cicatrici (e il protagonista ne ha una) e la copertina, così atipica per un romanzo Rosa, mi aveva intrigato facendomi presagire atmosfere thrilling. Effettivamente, "Il Marchio di Caino" è più un romanzo drammatico di introspezione psicologica (Colleen è decisamente fragile e remissiva, Johnny è cinico e gelido e lo resta fin quasi alle ultime pagine) che pone al centro un dramma familiare a tinte fosche (la morte, il tradimento...). Quasi assente l'eros, se si escludono un paio di casti baci. In conclusione: "Il Marchio di Caino" è un bel romanzo intenso e drammatico, con personaggi che si ricorderanno a lungo, molto ben caratterizzati dal punto di vista psicologico nelle loro contraddizioni, timori, sofferenze... alle prese con faide familiari basate sull'astio e sull'ipocrisia, ma non è un romanzo Rosa romantico e frivolo, perciò ci troverete più lacrime che non baci&abbracci. Se cercate romanzi Rosa frivoli e all'acqua di rose "Il Marchio di Caino" non fa per voi. Viceversa, se il vostro cuore palpita per personaggi maschili ambigui, contraddittori, sprezzanti, cinici, spietati, implicati in torbide vicende, allora "Il Marchio di Caino" fa al caso vostro.
Gli stralci più belli:
"Alzò gli occhi verso il cielo stellato. Vi vide invece scuri nuvoloni e lampi accecanti, anzi un lampo solo che diventava una cicatrice bianca su un viso serio coperto di barba, e sentì di nuovo risuonarle nel cervello le parole: il Marchio di Caino. Chiuse di colpo gli occhi cercando di scacciare quelle immagini e quei suoni. Che cos'era successo in quella casa per causare un odio tanto profondo tra nonno e nipote? (...) Tremò dalla paura. No, si disse, Johnny non può essere un assassino!"
"Non avrò mai una moglie", concluse John. "E perché?" "Perché non ho niente da offrire a una donna. Non una casa, non un avvenire, nessuna eredità per i figli. Niente!", esclamò con amarezza. E portando una mano alla cicatrice, aggiunse: "Questo è tutto quello che posso offrire a una donna. Il Marchio di Caino!"
"La terra dei Savage! La terra dei Savage! (...) Tu saresti capace di uccidere per questa terra!" John si raddrizzò dominandola dall'alto della sua statura e l'intensità del suo sguardo blu la gelò. Teneva la testa girata in modo tale che la sola parte del suo viso illuminata dalle luci lontane era la cicatrice. (...) Restò muta, immobile come le grandi querce, mentre John si allontanava nell'ombra."
Dalla stessa Autrice: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/12/nel-deserto-del-nevada-di-janet-dailey.html
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