"Il Castello dei Fiori" di Margaret Rome (Collezione Harmony)

Trama: Nel Mezzogiorno della Francia, tra sterminate coltivazioni di fiori dal profumo inebriante, si erge un castello: il Castello dei Fiori. E qui giunge Fleur, giovane e ingenua sposa di Alain, ultimo dei conti di Tréville e leader nel settore della produzione di profumi di lusso. Fleur è inglese, dolce, bionda, bella... innamoratissima di Alain, anche se lui oltre che cieco, è amaro e cinico nei suoi confronti e nei confronti del mondo intero. Come addolcirgli il cuore? Come ottenere il suo amore? Come strapparlo all'altra, la rivale Solange, che li attende sulla soglia del castello?


Commento di Lunaria: "Il Castello dei Fiori" è un romanzo Rosa molto intenso, dove il dramma e le atmosfere malinconiche prevalgono su quelle sentimentali: a cominciare dal protagonista, Alain, non vedente (e il libro si concentra anche sul tema, poco affrontato nei romanzi Rosa, della disabilità. Vedi anche https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/04/un-barlume-nel-buio-di-violet-winspear.html) dalle sue incomprensioni (causate anche dal suo pessimo carattere, rancoroso e frustrato, dopo aver perso la vista) con la dolce e remissiva Fleur (un vero e proprio agnello sacrificale, in ossequio alle sue origini di figlia di un pastore) Peccato per la mancanza di descrizioni gotiche del castello (ci sarebbero state alla perfezione, enfatizzando ancora di più l'aura tragica del romanzo) visto che l'Autrice ha optato per atmosfere solari e floreali, che sembrano quasi quadretti bucolici, di contrasto con i caratteri malinconici e disperati dei protagonisti. Il finale porterà un raggio di sole, dissipando le tenebre della tristezza. Unica pecca: Ne "Il Castello dei Fiori" troverete pochissimo eros, il tutto si riduce ad una scena più suggerita che non descritta nei dettagli.

N.B L'Autrice ha scritto anche "Caramuru, l'Uomo di Fuoco" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/04/caramuru-luomo-di-fuoco-di-margaret.html


Gli stralci più belli: 

"Fleur voltò la testa per nascondere alla madre le lacrime che le scendevano sulle guance. Meglio se i suoi consideravano Alain Tréville premuroso e affascinante. Per quello che ne sapevano loro, era così. Solo lei conosceva il terribile stato di depressione in cui talvolta piombava, quando erano soli. Era diventata per lui una valvola di sfogo o la sua vittima. Agli occhi del personale dell'ospedale si era trasformato in un malato modello mentre lei subiva gli attacchi di furia che, risvegliati in lui dalla violenta disperazione, trovavano sollievo solo nell'inveire contro qualcuno."

"Amava davvero Alain e malgrado tutto l'avrebbe sempre amato, ma non era così cieca da non vederne i difetti. Era crudele, intollerante, insensibile alle emozioni. Eppure era anche per questo che aveva accettato di diventare sua moglie. Alain, conte di Tréville, correva verso la propria rovina, e lei sapeva che mai l'avrebbe abbandonato finché fosse esistita anche la più piccola speranza di aiutarlo a salvarsi."

"Lontano, alla sua sinistra, si innalzavano montagne coperte di neve; a destra il mare appariva e spariva via via che s'inoltravano verso l'interno. La strada s'insinuava tra le colline lussureggianti di timo, di rosmarino, di maggiorana, di ginestre. Graziose villette erano nascoste tra i pini e ruscelli d'argento serpeggiavano in fondo alle valli. Un'esplosione di profumi e di colori riempiva l'aria di una fragranza che nessun laboratorio avrebbe mai potuto imprigionare. Era un vero paradiso. Di quando in quando passavano davanti a ville circondate da stupendi giardini, dove primeggiavano palme e frutti esotici. Ovunque svettavano alti cipressi, come verdi sentinelle sullo sfondo di un cielo di un azzurro accecante."

"A lei non rimase altro conforto che quello di piangere, col cuore a pezzi, gelida e tremante, nella stanza vuota. Quando il dolore raggiunge un certo limite si finisce per vivere in un'incosciente apatia."

"Si sentì sollevata da terra e trasportata fino al letto. Voleva protestare, ma le lacrime, trattenute fino a quel momento, le spezzarono le parole in gola. Senza più la forza di resistere, rimase distesa, gli occhi sbarrati dalla paura che provava per quell'uomo arrogante e solitario, cieco anche nello spirito, che era suo marito e al quale l'aveva unita il mattino stesso proprio suo padre. (...) Il profumo penetrante delle rose entrava dalla finestra aperta. Da quel momento i fiori le avrebbero ricordato per sempre la notte in cui, da una furiosa indifferenza e da una forza brutale, era nata in lei una delicata emozione, impossibile a descriversi, provocata da un uomo troppo cieco per leggerle nel cuore."












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