"Magica Sicilia" (Collezione Harmony)


Trama: Più di ogni altra cosa, Clio ama la storia e l'archeologia, e per questo è felice di soggiornare in Sicilia con la famiglia dove ha intenzione di riportare alla luce un'antica casa colonica. In quel luogo suggestivo e pacifico, inoltre, spera di dimenticare l'enigmatico Duca di Averton, Edward, e lo strano effetto che quell'uomo ha su di lei.  Ma l'arrivo del tenebroso gentiluomo, per il quale nutre sentimenti di ostilità e diffidenza mescolati a una profonda attrazione, turba improvvisamente la sua tranquillità. E il fastidio si acuisce ulteriormente quando lui la mette in guardia da imprecisati pericoli e da misteriosi nemici... solo il precipitare degli eventi le farà comprendere la verità sui propri sentimenti.


Commento di Lunaria: in realtà questo dovrebbe essere il seguito di un altro libro perché più volte vengono menzionati dei fatti già successi (e Clio ed Edward si conoscono già) Ad ogni modo, questo "Magica Sicilia" si è rivelato una delusione: trama appesantita da dialoghi e particolari prolissi, ritmo alla moviola dove non accade praticamente niente, zero suspense, eros ridotto all'osso. Di salvabile c'è solo qualche breve riferimento letterario\mitologico "da antica Grecia" e qualche descrizione di rovina che ci ricorda i quadri dei "Capricci" o le incisioni del Piranesi, ma non bastano per risollevare le sorti di un romanzo che mi ha entusiasmato pochissimo. Peccato, perché copertina, titolo e ambientazione lasciavano presagire una storia stuzzicante. E invece non mi ha minimamente coinvolto.


Gli stralci più belli: 

"Clio lo precedette sui ripidi scalini scolpiti nella roccia, l'unico accesso al castello. Era consapevole della presenza del duca alle spalle che, malgrado la statura, aveva passi leggeri come un fantasma. (...) Quando era arrivata in Sicilia, era sicura di essersi liberata dal suo sguardo acuto. (...) Il duca era sempre con lei, vicino o lontano che fosse. (...) Senza parlare, passarono sotto l'arco d'ingresso della fortezza. (...) Clio amava i mucchi di pietre coperti da rampicanti e le arcate semidistrutte, invase da mandorli selvatici. (...) Il vento sibilava tra le profonde crepe e lucertole verdi correvano tra le rocce."





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