"Obbligo d'amare" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)


Trama: Luc Ferrier, inveterato giocatore professionista con una fortuna del Diavolo - non per niente lo chiamano Lucifero - vagabonda per il mar dei Caraibi con il suo yacht, la "Regina di Picche", e il destino lo porta un giorno sull'isola, in cui, tenuta nella bambagia da Chris, compagno d'infanzia e fidanzato devoto, vive Lissa.
Lissa la dolce, Lissa la bella, Lissa l'ingenua, che non conosce ancora le emozioni sconvolgenti dell'amore vero né i tormenti del dubbio né le lacerazioni del terrore, eppure si sente respinta e attratta dall'avventuriero. 
Poi Chris e Luc si sfidano ad una partita a poker la cui posta é...  


Commento di Lunaria: Ci risiamo! L'ennesimo romanzo di Charlotte Lamb nel quale la protagonista è vittima di spietati intrighi maschili, trattata come una pupattola e costantemente minacciata e angariata, eternamente prostrata in lacrime di fronte agli affascinanti carnefici che se la contendono.
Come avevo già scritto recensendo "i Rosa di piombo" scritti da Charlotte Lamb ("Notturno", "Possesso" e "Rapimento") 

anche in "Obbligo d'amare" ("Compulsion" il titolo originale) ci trovate atmosfere drammatiche e che sfociano quasi nella violenza. Poi certo, obbligatoriamente il tutto viene "ridimensionato", se non "dimenticato", poco prima del finale con il solito happy end che deve esserci senza se e senza ma nel romanzo Rosa.

Come avevo già scritto, Charlotte Lamb scrive benissimo, l'analisi psicologica dei personaggi è dettagliata, i paesaggi descritti nei minimi dettagli, tutta la vicenda scorre senza impaludamenti e prolissità, il tutto è ben calibrato e funzionale al ritmo narrativo, ma quello che è "un colpo al cuore" è questo costante "erotizzare" a tinte rosa la violenza psicologica (che di tanto in tanto arriva quasi alla violenza fisica, se non fosse che ci si ferma appena in tempo...) (1)  questo costante "flirtare" con l'arroganza, la megalomania, lo "stalkeraggio" dei personaggi maschili che trattano le protagoniste come se fossero dei ninnoli, delle bambolotte da possedere, da sgridare, da rinchiudere sotto chiave, da sfoggiare. (2)

C'é da dire che le atmosfere drammatiche e "violenteggianti" non arrivano comunque ai livelli di "Notturno", "Possesso" e "Rapimento", men che meno dell'agghiacciante "Una notte da dimenticare" di Noelle Berry McCue, romanzo che recensirò prossimamente (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/01/una-notte-da-dimenticare-di-noelle.html) e che si candida ad essere il romanzo Rosa più violento di tutti i tempi, probabilmente, una vera e propria apologia allo stupro coniugale e alla violenza domestica, talmente disturbante da avermi decisamente depresso (altro che solleticare le fantasie sessuali!)... 

"Obbligo d'amare" non arriva a questi livelli, ma resta comunque un romanzo Rosa da maneggiare con cautela: ci trovate lacrime, violenza psicologica, tensione, angoscia, possesso e magalomania maschile, una donna che viene sballottata e contesa tra due maschi rivali, cinici e arrivisti.

Tanto per dare subito un'idea, l'Autrice, a pagina 45, descrive con toni come questi l'atteggiamento di Luc: "Con la bocca secca, fissava Luc Ferrier che si avvicinava e si sentiva irresistibilmente spinta a fuggire di corsa, a nascondersi. (...) La sua femminilità le era diventata improvvisamente evidente, e in contrasto con la virilità minacciosa di quell'uomo. E siccome non sapeva come comportarsi, il suo primo impulso fu quello di fuggire."

Infatti, similmente agli altri romanzi della Lamb, il "consenso femminile" è sempre "successivo" e dato al "rallentatore", anche durante il rapporto sessuale (che si svolge sempre in un'atmosfera tesa e angosciante, quasi a confine con lo stupro e con toni di minaccia e di coercizione); i baci maschili sono dati a forza, per rivendicare il possesso, e senza nessun preavviso né tantomeno richiesta di consenso da parte di lei. (5)

Certo, sono consapevole che anche questo scenario basato su uomini crudeli e strafottenti e di donne alla mercé dei loro capricci trattasi di una fantasia sessual-sentimentale diffusa nella libido di alcune donne, ma resta il fatto che certi comportamenti sono già reato e quindi suggerisco alla lettrice di stare alla larga da uomini che abbiano i comportamenti "dei protagonisti maschili dei romanzi di Charlotte Lamb". 

Non importa quanto siano belli, ricchi, potenti, come poi di fatto sono questi personaggi da romanzo Rosa, essere stalkerata, chiusa a chiave nelle stanze, obbligata "a darla", quasi schiaffeggiata e spintonata, afferrata e palpata senza consenso esplicito SONO TUTTI REATI e non importa che negli anni Settanta e Ottanta, mentre Charlotte Lamb scriveva i suoi romanzi, non lo fossero e\o che le sue eroine, "qualche riga più sotto" dopo aver subito la molestia, dimostrano di provare piacere. (6)

Oggigiorno QUESTI COMPORTAMENTI SONO REATI, per cui se per un qualche motivo vi sentite "come Lissa", non esitate a chiedere aiuto. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html)

Baciare qualcuno senza il consenso dell'altra persona è violenza. Palpare il seno, il fianco, il sedere, mettere le mani addosso alla gola, senza aver chiesto il consenso dell'altra persona, prendendola alla sprovvista, è VIOLENZA SESSUALE, è REATO.

Specificato ciò, ribadisco che Charlotte Lamb è una scrittrice davvero talentuosa, che è riuscita a creare personaggi e trame torbide e angoscianti che resteranno a lungo nella memoria della lettrice. Se cercate un romanzo Rosa dolce, sbarazzino e rilassante, state alla larga da "Obbligo d'amare" (e dagli altri romanzi di Charlotte Lamb): il suo Rosa "a tinte di piombo" non è pane per i vostri denti. Al contrario, se siete alla ricerca di atmosferiche drammatiche e cupe, la narrativa di Charlotte Lamb fa al caso vostro.


Le pagine problematiche:

(1) "[...] E sarei tentato di sculacciarti, se non pensassi che ti potrebbe piacere." Posò rumorosamente il bicchiere sul tavolo, si diresse verso la porta a grandi passi e se la sbatté dietro. Lei si nascose il viso tra le mani, tremando. Luc l'aveva guardata come se la odiasse e lei ne provava un tal dispiacere che le fu difficile trattenere le lacrime che le bruciavano gli occhi. [...] Si sentiva gelata, sola, abbandonata."

"Devi starmi a sentire, dovessi costringerti con la forza." "La forza, la forza... Sembra che tu non conosca altro!", replicò lei con voce sferzante.

(2) "Benissimo. Allora torna nella tua cabina e restaci!" L'afferrò per un braccio e la trascinò nel sottoponte. Poi la spinse nella sua cabina, senza cercare di controllare la collera. "Stai pure lì dentro finché vuoi! Vedrai che prima o poi ti passerà!", gridò sbattendo la porta. Poi la chiuse a chiave."

"Smettila di lottare contro di me, Lissa", le sussurrò in un orecchio. "Nonostante le tue proteste, le mie carezze ti piacciono molto."

Lei fece di no con la testa, ma il suo cuore si mise a battere troppo in fretta, quasi da farle male.  [...] "Non mi darò a te, Luc. Sono scappata da Chris perché non volevo che mi usasse o approfittasse di me. Non mi amava. Mi considerava un oggetto... un bell'oggetto da portare a letto. E tu mi stai trattando allo stesso modo! Io sono una donna, non un oggetto" [...]

Lissa lo guardò uscire, impettita e rigida. Poi, quando la porta si fu chiusa dietro di lui, scoppiò a piangere. [...] Se si fosse lasciata convincere a cedergli, poi si sarebbe disprezzata, ed era contenta che se ne fosse andato. Perché, allora, piangeva? Le sue lacrime erano inspiegabili."

(3) Pagina 59: "[Chris] Stava parlando con una violenza che non aveva mai manifestato prima. (...) Lui la prese per le spalle, stringendola fino a farle male, e la scrollò violentemente. "Brutta stupida!", sibilò tra i denti. "Dio, non so che cosa mi trattiene dal darti un ceffone!"

Lissa ebbe uno scatto all'indietro e lo fissò, tremante, con uno sguardo pieno di orrore. (...) Un po' per il dolore provocato dalla stretta di Chris, un po' per il dispiacere di vederlo così fuori di sé, non riuscì a trattenere le lacrime."

Pagina 62: "Chris l'afferrò per un braccio, quasi volesse aggredirla (...) Il tono di minaccia e l'espressione gelida dei suoi occhi la fecero rabbrividire."

Pagina 75: "I suoi occhi [di Luc] fissi su di lei le facevano percepire lo sforzo che lui stava facendo per non cedere alla tentazione di picchiarla"

(4) Pagina 75: "Di colpo, la testa bruna le nascose il cielo notturno e le labbra umide tornarono a baciarla cercando di vincere la sua resistenza. Le mani possessive [di Luc] s'immersero nella scollatura e le dita le circondarono con una carezza la rotondità dei seni."

(5) "Troppo sconvolta dall'emozione che la faceva rabbrividire da capo a piedi, lei non riusciva a dire nemmeno una parola, spaventata dalle proprie reazioni e dall'intraprendenza che Luc dimostrava." [...] "Mi lasci!" riuscì a dire finalmente con le labbra riarse. [...] "No!", esclamò lei, tutta indolenzita per il continuo tremare e in preda ad un panico folle. [...] I suoi occhi fissi su di lei le facevano percepire lo sforzo che lui stava facendo per non cedere alla tentazione di picchiarla."

(6) "Ne sei proprio sicura, Lissa?", le bisbigliò lui, con il viso indecifrabile che si avvicinava sempre di più. Improvvisamente lei si sentì invadere da una strana sensazione di debolezza e si scostò con un sussulto. Poi balzò in piedi, gridando con voce ancora tremula: "Non mi tocchi!" "Ma se non aspetti altro!", sussurrò Luc, rialzandosi lentamente. "No!", disse lei scuotendo con forza la testa. [...] Riaprì bruscamente gli occhi, terrorizzata, sentendo il corpo di Luc che si posava sul suo."

"Quello che la umiliava di più era il pensiero che Luc non avrebbe nemmeno avuto bisogno di usare la forza: lei non sarebbe riuscita a resistergli [...] Al solo pensiero delle sue carezze provava una strana sensazione di benessere che le faceva piegare le gambe."

"Non lo hai mai amato, Lissa. è per questo che non volevi fare l'amore con lui. Non lo volevi. Tu vuoi me." Soffocò le sue proteste con un bacio sulla bocca e lei sentì che il cuore cominciava a batterle all'impazzata. (...) Le carezze delle mani che, scivolando sotto il maglione, percorrevano le curve del suo corpo, le suscitarono una vampata di desiderio. Cercò di voltare la testa, ma Luc la immobilizzò con una mano, costringendola con le labbra ad aprire le sue. Incapace di resistere al desiderio, gli mise le braccia al collo e cominciò a rispondere febbrilmente ai suoi baci."

Altri stralci:

"Lei mi sta seguendo!", esclamò lei come per accusarlo. "Certamente", rise lui, osservandola con aria beffarda, appoggiato a un ramo basso del salice. (...) Se la sera prima l'aveva spaventata e mandata in confusione, adesso era giorno e lei non si sarebbe più lasciata impressionare! Alzò il mento con aria di sfida e lo trafisse con uno sguardo: i suoi occhi verdi si erano fatti di ghiaccio. (...) Lissa cercò di riprendersi, ma era sempre più sgomenta e sconvolta. Eppure, lui non le piaceva. Le faceva paura. Allora, perché tremava tanto? (...) Non avrebbe mai immaginato di poter provare un giorno quello strano timore che stava impadronendosi di lei: un istinto proveniente dalle profondità dei tempi, emerso dagli strati più nascosti del suo subconscio. Con la bocca secca, fissava Luc Ferrier che si avvicinava e si sentiva irresistibilmente spinta a fuggire di corsa, a nascondersi. (...) La sua femminilità le era diventata improvvisamente evidente, e in contrasto con la virilità minacciosa di quell'uomo. E siccome non sapeva come comportarsi, il suo primo impulso fu quello di fuggire."

"Ma lui continuò a tenerla stretta: le sue mani la circondavano quasi completamente. I loro sguardi si incontrarono e lei si sentì pervadere da una strana emozione che le impediva di pensare. Quando Luc la sollevò per posarla sul suo stesso gradino, ebbe l'impressione di galleggiare nell'aria, come se si trattasse di un sogno, mentre la sua volontà era completamente svanita.  Luc chinò la testa e le sfiorò le labbra con le sue. Era una carezza leggera, ma per lei fu come una scottatura. Involontariamente, indietreggiò. Con la schiena contro la pietra fredda e rudiva del muro, rimase incantata di fronte allo sguardo intenso degli occhi blu, con le labbra che le tremavano. (...) Ma questa volta le sue labbra erano ferme ed esigenti. E lei rispose alla loro richiesta. All'improvviso, lui le prese i polsi, le sollevò le braccia e se le mise intorno al collo. Solo a questo punto lei ritornò in sé e, voltando la testa, lo respinse spingendolo per le spalle. (...) Lissa restò sulla difensiva per qualche secondo ma quasi subito non poté più resistere alla violenza del bacio. Spostò le mani dalle spalle alla nuca di Luc e fece scorrere le sue dita tremanti tra i suoi folti capelli bruni." 

"Non riusciva a capire che cosa fosse cambiato. Lei, forse? Si sentiva diversa dalla ragazza spensierata che era stata fino a una settimana prima. Erano successi fatti insoliti, tutti in qualche modo ricollegabili a quell'uomo, quello strano giocatore professionista, e lei si rendeva conto di essere riuscita a malapena a controllare le proprie reazioni."

"La baciò nuovamente sulla bocca, senza lasciarle il tempo di rispondergli. Lei avrebbe voluto difendersi, ma sarebbe stato combattere contro il proprio desiderio. Le sue carezze la facevano letteralmente impazzire."

"Voglio sentirti confessare che mi vuoi", le sussurrò appoggiandole le labbra nell'incavo della gola, mentre il sangue le pulsava all'impazzata. "Non hai mai voluto stare con Brandon, Lissa. Ma hai voglia di stare con me!" "Sì", ammise lei, incapace di resistere al desiderio che la trasportava."

"Tu vuoi me, Lissa", ripeté lui. "Smettila di mentire a te stessa." L'espressione che avevano adesso gli occhi blu socchiusi la spaventò,  e cercò di andarsene. Ma lui fu più rapido e l'afferrò per il polso.

[...] Gli occhi che mandavano lampi color dell'acciaio, lui la trasse violentemente a sé e la bloccò contro il parapetto. Con l'altra mano le spinse la testa indietro e cominciò a baciarla selvaggiamente, mentre il vento mescolava i loro capelli e impregnava di sale la loro pelle. Quando finalmente rialzò la testa, Luc aveva il fiato mozzo. Lei, invece, tremava, con le labbra doloranti e calde. [...] "Sei qui e ci resterai", le disse ancora. "Anche se rimpiangi Brandon, ormai è troppo tardi. Io ti ho e ti tengo."

"Quello che lei temeva non era che lui la violentasse, ma la propria debolezza di fronte alla seduzione tentatrice delle sue mani e della sua bocca. Quello era il vero pericolo!"


Dalla stessa Autrice: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/05/un-altro-uomo-unaltra-vita-di-charlotte.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/01/conquista-dautunno-di-charlotte-lamb.html

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