"Il Marchio dei Karige" dei Delly uscì per "I Romanzi della Rosa", una serie di romanzi Rosa\Drammatici dei primi del Novecento, (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/i-romanzi-della-rosa-e-dei-delly.html) veri best seller dell'epoca, che oggigiorno per i nostri parametri sono piuttosto anacronistici, ma che da appassionata collezionista di romanzi Rosa ci tengo comunque ad avere nella mia collezione... In genere si trovano alle bancarelle dei libri messi lì a 1 euro, per lo più, ravanando nei mucchi di libri "old"... Ne ho trovati anche alcuni "gratis" lasciati lì al bookcrossing della mia città. A parte un paio, che sono stata una deficiente a non prendere, gli altri li ho presi tutti, e ne ho diversi, e piano piano li sto leggendo.
Delly era lo pseudonimo di una coppia di scrittori, un fratello e una sorella francesi, che scrissero circa (se non di più) cento romanzi (ma scrittrici come Barbara Cartland sono arrivate a 800 romanzi, più o meno!) (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/delly-liala-gli-stralci-piu-belli.html) Ebbero un enorme successo all'epoca; i loro libri erano basati su drammi, spesso con divagazioni "alla Ann Radcliffe", in castelli e foschi paesaggi, tra intrighi, complotti, fanciulle candide ed innocenti vittime di congiure o di tradimenti\macchinazioni di amanti o parenti diabolici e cose del genere, molto in linea con il Feuilleton ottocentesco.
Anche questo "Il Marchio dei Karige" si basa su un dramma a tinte "soft horror": Bernard, il protagonista, si trova invischiato nei segreti di una famiglia, i Karige, sulla quale pesa una maledizione "stregonesca"... un delitto e altri strani eventi, tra i quali il rinvenimento di un diario, convincono Bernard che i Karige sono i discendenti di un uomo che vendette la propria anima al Demonio...
Gli stralci più belli:
"Affrettando il passo, scendemmo per il declivio che conduceva al villaggio. Sorgeva a lato dei pascoli, cinti da boschi. Accanto alla chiesetta romanica vidi una vecchia casa, dai muri screpolati, con il tetto ricoperto di licheni. (...) La chiesa di Marjac era uno di quegli antichi santuari che sembrano conservare il ricordo delle preghiere e delle suppliche, che sgorgano dai cuori sofferenti di anime provate dalla tentazione, che vi hanno trovato conforto nel corso delle loro prove terrene. (...) All'ombra della vecchia navata, scarsamente illuminata, filtrava attraverso le oscure vetrate, porpora, arancio, azzurre."
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