"La Canzone dello Zingaro" di Regan Forest (Harmony Emozioni)

Trama: Ah, il fascino della Scozia! Per una studiosa di storia antica come Laurie è il luogo ideale per una vacanza romantica. E in effetti tutto, più o meno, si svolge secondo le previsioni. L'atmosfera magica e ancestrale dei luoghi celtici, il mistero di Loch Ness, la gente ospitale e l'incontro con Eric, un bellissimo ragazzo dalle origini gitane con il quale Laurie intreccia una coinvolgente storia a base di passione, danza e musica. Musica? Certo, anche molto convincente e persuasiva...  Ma cosa nasconde Eric? Chi è veramente?

N.B: Il termine "zingaro", usato di continuo anche nei romanzi, è considerato dispregiativo, così come è stato caricato, nell'uso che se ne fa, di pregiudizi e denigrazione razzista. Il termine corretto è Romanì, che prevede diversi "gruppi": Kalè, Manouches, Kale, Romanichals, Sinti.  I 5 gruppi principali sono suddivisi in centinaia di sottogruppi, con una propria specificità culturale, etica e complesso di regole vincolanti (chi non le condivide viene estromesso) e un proprio dialetto. Ogni gruppo quindi rappresenta una realtà a sé stante, e non va confusa "con un unico termine", come si fa sempre. Si possono distinguere i Rom in base ai mestieri che esercitavano un tempo; qui ne elenco qualcuno:

Rom Lautari -> musicisti

Rom Lovara -> allevatori e commercianti di cavalli

Rom Argintari -> lavoratori di argento

Zlatari, Aurari -> orafi  

Rom Kalderasa -> lavorazione del rame

Rom Ursari -> ammaestravano gli orsi; erano anche artisti ambulanti e acrobati da circo.

Rom Keramidara -> fabbricanti di mattoni e ceramica

Rom Setara -> produttori di setacci e cesti in vimini

Rom Colara -> venditori di tappeti

Rom Machvaja -> chiromanti, astrologi e narratori di leggende.


Commento di Lunaria: Avevo già letto romanzi Rosa con protagonisti gitani:

https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/03/per-lamore-di-un-gitano-di-anne-mather.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/02/fascino-gitano-di-rebecca-winters.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/03/una-zingara-sotto-la-luna-di-sheila.html



 E mi era capitato di vederne anche di più voluminosi, ambientati nell'Ottocento o nel Rinascimento.

Alcuni anni fa avevo studiato una storia e il folklore del popolo Rom e lo avevo trovato piuttosto interessante, oltre a capire le origini storiche della discriminazione. Devo dire che i romanzi Rosa che ho letto, pur trattandoli sinteticamente, inseriscono, in modo pertinente, diversi elementi tipici della cultura Romanì. "La Canzone dello Zingaro" si concentra molto di più sul rapporto d'attrazione, un vero colpo di fulmine, tra Laurie ed Eric e sui malintesi che sorgono tra loro, ma lascia sullo sfondo tutto il contesto del pregiudizio razziale e tratta sinteticamente gli elementi culturali, messi lì di contorno, ma i protagonisti risultano ben caratterizzati dal punto di vista emotivo. In compenso, sono molto suggestive le descrizioni dei luoghi celtici e per tutta la prima parte del romanzo l'Autrice gioca molto sul "magia o no" per descrivere Eric, quasi come se il paesaggio ancestrale scozzese contribuisse ad enfatizzarne il fascino magico e magnetico. Non può mancare l'immancabile cavallo che compare sul finale, peraltro un riferimento veritiero: infatti, nei secoli passati, i Rom erano considerati degli eccezionali allevatori di cavalli. Bellissima la scena d'amore nella grotta, davvero idilliaca.

N.B: L'Autrice ha scritto anche l'eccezionale "La Casa dell'Incubo" (1989), tra i miei Intrigue preferiti.

https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/02/la-casa-dellincubo-di-regan-forest.html


Gli stralci più belli:

"L'indomani, un sole pallido riscaldava l'aria fresca che spirava dal mare. (...) il dolore che [Laurie] provava offuscò in parte la sua eccitazione nel vedere di persona il circolo di pietre verticali che costituiva il sacrario di antichi riti celtici. Nell'aria percepiva strane vibrazioni. I raggi del sole filtravano attraverso gli alti rami delle querce. Le pietre, fredde e immote, erano coperte di muschio. Una quercia secolare si staccava dalle altre, e le sue foglie sussurravano oscuri e terribili segreti legati ai culti dei Druidi, che alla sua ombra avevano praticato sacrifici pagani. Gli spiriti dei morti aleggiavano sui prati silenziosi e tranquilli per le colline e lungo il ruscello."

"I resoconti di sacrifici umani e magia nera la facevano rabbrividire. Si sapeva così poco dei Druidi, non essendoci testimonianze scritte delle loro dottrine! Ma le forze magiche che avevano dominato il loro mondo si sentivano perfettamente su quell'isola. Un'isola la cui storia era carica di incantesimi, leggende e spiriti... gli stessi spiriti nei quali Eric sosteneva di credere. I bardi un tempo sapevano incantare le persone con la melodia della loro musica..."

"Una folata di vento gelido soffiò dall'oceano. Laurie si tenne il cappuccio sulla testa con la mano, mentre con l'altra continuava a stringere quella calda e rassicurante di Eric. Non c'erano viottoli che conducessero giù per la scogliera, ma dopo poco che camminavano, appena sotto uno spuntone roccioso, comparve l'imboccatura di una grotta. Eric vi si infilò, quasi trascinando Laurie con sé. Il rumore della pioggia s'interruppe bruscamente. L'interno della grotta era grigio e asciutto: dall'imboccatura filtrava la luce, offuscata da spettrali strati di nebbia. (...) Laurie rimase in silenzio. La luce della candela sul viso di Eric lo faceva apparire ancora più bello di quanto l'avesse mai visto. La camicia rosa brillante, che lasciava intravedere una porzione del suo petto abbronzato e le sue braccia muscolose, catturava effettivamente lo sguardo. Nel biancore spettrale che rischiarava la grotta, gli occhi di Eric erano chiarissimi e, quando fissarono quelli di Laurie, parvero trasferire in lei un qualche segreto potere. (...) Il desiderio che divampò istantaneamente nel corpo di Laurie fu per lei una sensazione completamente nuova e sconvolgente. I battiti del cuore di Eric si mescolavano ai suoi e avevano lo stesso ritmo forsennato. La mano di Eric superò agevolmente le barriere di seta e pizzo per continuare la sua esplorazione, mentre non smetteva di baciarla. "Eric mi sto sciogliendo..." "Lo sento", sussurrò lui, "Ma non preoccuparti. Con me sei al sicuro."

"Eric? No, impossibile! Laurie doveva essere rimasta vittima di uno degli incantesimi che aleggiavano su quel luogo magico e spettrale. Lo zingaro che cavalcava verso di lei non poteva che essere un'apparizione, uno scherzo della fantasia."

"Sposiamoci", disse Eric, sfiorandole le labbra con le proprie. "Che gli spiriti del buio si prendano la mia anima se tu dovessi mai pentirti anche per un solo istante di avermi scelto come marito." (...) Le promise con voce carica di emozione "E questa sera, vedrai, amore mio... Nel cielo splenderà per noi una luna gitana..."

Bibliografia consigliata:

Questo libro dimostra che diverse cose che "sono state spacciate come musica classica inventata dai musicisti austroungarici" in origine erano musiche composte e suonate da artisti Rom che si esibivano nelle piazze cittadine... il Flamenco lo hanno inventato loro... erano maestri nell'arte orafa e nell'allevamento dei cavalli o nel suonare, praticamente imbattibili... Con l'avanzare dell'industrializzazione e la scomparsa "della vita contadina" che si è avuta nel Novecento, sono stati progressivamente espulsi dal mondo del lavoro e ancora più relegati all'angolo, col risultato che oggigiorno il 98% delle persone che li detesta e crede che "siano parassiti incapaci di lavorare" NON SA che prima del Novecento i Rom lavoravano, eccome se lavoravano, avendo di fatto il monopolio in questa o quella professione... Il continuare a ignorare, e al far ignorare, una VERA storia del popolo Rom, serve proprio a fare pensare, alla massa, che "quelli lì non hanno mai fatto niente nella Storia" quando un contributo culturale i Rom l'hanno offerto eccome. 

A questo aggiungo che i Rom hanno diversi miti e leggende molto interessanti che potete leggere in questi libri. 


Per curiosità: negli anni '60, a Castellanza (Varese) i Rom erano chiamati "gli strolighi" e questa cosa mi è stata testimoniata da mia madre. Non sono riuscita a risalire all'etimologia del termine... forse, mi è stato suggerito, deriva da "astrologi", con riferimento al fatto che i Rom praticavano la divinazione. 

APPROFONDIMENTO: LA PERSECUZIONE CONTRO I ROM E LE ORIGINI STORICHE DEL PREGIUDIZIO 

 Il termine "zingaro" è dispregiativo. Deriva dal nome di una setta manichea, gli "Athingani", detti anche "Atsingani" o "Atsinganoi", "colui che non vuole essere toccato"; il termine generò "Tzigani", "Zingani", "Sigani", "Zingari". Gli Atsingani facevano parte di una setta eretica che rifiutava il contatto fisico, praticava la magia, conduceva vita itinerante. Già nel 1323 iniziò a circolare l'idea che fossero "della razza di Chaym"; non è chiaro se ci si riferisse a Cam o Caino, comunque la connotazione resta negativa. Vennero anche chiamati "Gypsy" o "Egiziani", termine derivante dal Monte Gype, noto come "Piccolo Egitto", nel Peloponneso. Nei Principati Rumeni o Danubiani le comunità Romanès furono spesso schiavizzate: già nel 1340 nobili serbi donarono alcune famiglie Rom al monastero della "santa vergine di Tismana" nei Carpazi. La schiavitù dei Rom è durata per oltre cinquecento anni; fu abolita nella metà del XIX secolo. In Ungheria erano schiavi anche i "Saraceni" ovvero i musulmani, e gli Ebrei Cazari, finché non si convertirono al cristianesimo. Nel 1445, Vlad Dracul portò con la forza dalla Bulgaria alla Valacchia circa 11.000-12.000 persone "che sembravano egiziani". I Rom venivano usati come forza-lavoro non retribuita dallo Stato, dalla Chiesa o dai Boiardi; il termine "tigan", da "Atsingani", diventò sinonimo di "schiavo". Esisteva tutta una divisione per gli schiavi: schiavi domestici, dei campi, della corona, dello Stato, della Chiesa ecc. Comunque, qualche schiavo riusciva ad emanciparsi, per esempio nel 1595 Stefan Razvan, riuscì a diventare un boiardo e poi principe moldavo. Anche la Chiesa perseguitava i Rom: per via della divinazione, soprattutto chiromanzia, danze, lavorazione dei metalli, le comunità Romanès vennero accusate dalla Santa Inquisizione. Vennero perseguitati anche per il colore della pelle scura, che in quel periodo era associato al diavolo. Queste erano alcune delle pene previste per i Rom: allontanamento, fustigazione pubblica, marchio a fuoco, taglio del naso e delle orecchie, galera, impiccagione. Il "girovagare" e il fermarsi in zone di confine nelle foreste o sulle montagne derivava proprio dal fatto che erano cacciati ovunque; nel 1646, a Berna, era legale "abbattere o liquidare personalmente con bastonate o con arma da fuoco gli zingari". Ancora prima, nel 1498, Massimiliano I d'Asburgo aveva concesso il "diritto a chiunque di ammazzare e bruciare gli zingari". Nel 1749 in Spagna furono organizzate retate e il Vescovo di Oviedo sosteneva che la scomparsa dei "Gitanos" era "un servizio da rendere a Dio." Più tardi, quando si smise di ucciderli a vista, si cercò di "rieducarli" proibendo i loro vestiti, cibi, lingua, mestieri come il commercio di cavalli o la lavorazione di metalli. Fu in questo periodo che presso i Calé nacque il flamenco, che veniva usato per comunicare ed esprimersi, visto che era proibito usare la loro lingua (Nota di Lunaria: provvedimenti simili sono stati usati anche contro i Curdi. La Turchia ha varato leggi che proibivano persino la loro lingua, anche quella da usarsi tra genitori e figli!) 

Il termine corretto non è "zingari" è Romanì, che prevede diversi "gruppi": Kalè, Manouches, Kale, Romanichals, Sinti.  I 5 gruppi principali sono suddivisi in centinaia di sottogruppi, con una propria specificità culturale, etica e complesso di regole vincolanti (chi non le condivide viene estromesso) e un proprio dialetto. Ogni gruppo quindi rappresenta una realtà a sé stante, e non va confusa "con un unico termine", come si fa sempre. Si possono distinguere i Rom in base ai mestieri che esercitavano un tempo; qui ne elenco qualcuno:

Rom Lautari -> musicisti

Rom Lovara -> allevatori e commercianti di cavalli

Rom Argintari -> lavoratori di argento

Zlatari, Aurari -> orafi  

Rom Kalderasa -> lavorazione del rame

Rom Ursari -> ammaestravano gli orsi; erano anche artisti ambulanti e acrobati da circo.

Rom Keramidara -> fabbricanti di mattoni e ceramica

Rom Setara -> produttori di setacci e cesti in vimini

Rom Colara -> venditori di tappeti

Rom Machvaja -> chiromanti, astrologi e narratori di leggende.

Onde evitare il perpetrarsi di stereotipi e pregiudizi contro i Rom, sfoggiando la propria ignoranza, per lo più, suggerisco di leggere questi libri prima di "parlare a vanvera" su un argomento che il 99% di chi parla "contro gli zingari" ignora totalmente:



Per quanto riguarda il genocidio compiuto dai nazisti, detto "Porrajmos", forma sostantivata del verbo "Porav-", "divorare, ingoiare", si calcola che furono almeno 500 mila i Rom e i Sinti massacrati. Altri termini usati dai Rom per definire il loro genocidio sono stati "Samudaripen", "Samudaripé", "Baro Romanò Meripen", "La grande morte". Ovviamente prima del nazismo vero e proprio, erano già uscite pubblicazioni "pseudo-scientifiche" che catalogavano le razze in base alla loro presunta inferiorità etnica. Gli "zingari" vennero marchiati come inferiori da "studiosi" come Gonineau o Galton (padre dell'eugenetica) e questo fu il preludio alla politica di sterminio. Termini come "igiene razziale, razza ariana, piaga zingara" iniziarono a circolare. Il nazismo si appoggiò al darwinismo sociale per giustificare la superiorità della razza bianca su quella nera e di quella ariana su tutte le altre razze bianche. I Rom vennero rinchiusi nei campi di concentramento dove si moriva per fame, per stenti, per lavoro. Le donne venivano sterilizzate e venivano compiuti esperimenti scientifici. Quello che sanno in pochi è che Rom e Sinti militarono nelle file partigiane: Amilcare Debar, Walter Vampa Catter e Giuseppe Catter, Renato Mastini, Lino Ercole Festini, Silvio Paina. Le comunità Sinti e Rom vennero perseguitate ovunque: in Croazia dagli Ustascia, in Belgio, Olanda, Moravia, Romania, Polonia, Norvegia, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Finlandia, Francia, Grecia, Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia, Albania. Ovviamente non si sono mai risarcite le vittime del Porrajmos, perché si accampano vari pretesti per negarne il genocidio. (idem dicasi per Gay o Testimoni di Geova, perseguitati e internati anche loro. Nota di Lunaria)  Anche il termine attuale di "campo nomade" è figlio della mentalità nazi-fascista: "campo" rimanda a "campo di sterminio", un luogo "distaccato" dalla società. "Nomade" non specifica il nome dell'etnia e rimanda a "non nominato, non esistente". Non a caso i campi nomadi vengono ubicati in luoghi degradati e malsani e nei mass media si presentano sempre gli stessi stereotipi, che serviranno a rinforzare l'illegalità. Gli stereotipi servono a semplificare la realtà e chi li coltiva è interessato solo agli aspetti negativi, tutto il resto non esiste. 

CURIOSITà SUI ROM E BELLE IMMAGINI 








Sara La Kali, una santa molto venerata dai Rom; in realtà trattasi di un'antica Dea, poi cristianizzata.

Un indù mi ha confermato che Sara La Kali è la fusione di tre Dee indù (e i Rom probabilmente erano originari dell'India): 

"Sarasvati\Lakshmi\Kali = Sara La Kali", per l'appunto.


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