Trama: Heather non crede alle predizioni degli zingari (1) ma quando incontra l'affascinante Nick Antonovic, uno jugoslavo da poco giunto in America, non può fare a meno di pensare allo straniero alto e bruno di cui una vecchia gitana le ha parlato. La situazione si complica fin da subito, perché Branko, il figlio di Nick, che crede di essersi innamorato di lei, scompare dopo averle fatto indossare un braccialetto tradizionale dalla combinazione segreta, che apparteneva a sua madre, e in uso presso gli zingari per sancire l'unione indissolubile tra un uomo e una donna... Heather deve aiutare Nick a ritrovare Branko, perché deve togliersi quel bracciale che si può aprire solo tramite una combinazione segreta e, allo stesso tempo, deve resistere all'attrazione che prova per l'affascinante Nick, dal passato tormentato..
(1) "Zingaro" è un termine dispregiativo, anche se viene usato frequentemente nel linguaggio del "volgo". Il termine corretto è Romanì, che prevede diversi "gruppi": Kalè, Manouches, Kale, Romanichals, Sinti. I 5 gruppi principali sono suddivisi in centinaia di sottogruppi, con una propria specificità culturale, etica e complesso di regole vincolanti (chi non le condivide viene estromesso) e un proprio dialetto. Ogni gruppo quindi rappresenta una realtà a sè stante, e non va confusa "con un unico termine", come si fa sempre. Si possono distinguere i Rom in base ai mestieri che esercitavano un tempo; qui ne elenco qualcuno:
Rom Lautari -> musicisti
Rom Lovara -> allevatori e commercianti di cavalli
Rom Argintari -> lavoratori di argento
Zlatari, Aurari -> orafi
Rom Kalderasa -> lavorazione del rame
Rom Ursari -> ammaestravano gli orsi; erano anche artisti ambulanti e acrobati da circo.
Rom Keramidara -> fabbricanti di mattoni e ceramica
Rom Setara -> produttori di setacci e cesti in vimini
Rom Colara -> venditori di tappeti
Rom Machvaja -> chiromanti, astrologi e narratori di leggende.
Onde evitare il perpetrarsi di stereotipi e pregiudizi contro i Rom, sfoggiando la propria ignoranza, per lo più, suggerisco di leggere questi libri prima di "parlare a vanvera" su un argomento che il 99% di chi parla "contro gli zingari" ignora totalmente:
Commento di Lunaria: Molto originale "Fascino Gitano" perché non sono molti i romanzi (Rosa o non Rosa) che hanno come protagonisti i Rom. Devo dire che l'ho acquistato proprio per questo motivo... ero curiosa di leggere un romanzo Rosa ambientato nel loro mondo... avendo, tempo fa, studiato le loro tradizioni, folklore, leggende... Ero proprio curiosa di leggere un libro a tema "gitano".
E devo dire che le mie aspettative non sono state deluse perché "Fascino Gitano" è un romanzo interessante, che dietro la trama a tinte Rosa, affronta anche il tema del razzismo e, nello specifico, del razzismo contro il popolo Rom, tra i più perseguitati della Storia. Diversamente da altri libri che ripropongono il clichè dello "zingaro ladro, disonesto e magari pure immischiato nella magia nera", come già facevo notare nella mia recensione a "L'occhio del male" (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/recensione-locchio-del-male-thinner-di.html) l'Autrice cerca di sensibilizzare sul razzismo contro i Rom descrivendo il loro dolore di fronte ai pregiudizi e ai preconcetti ma anche le rigide consuetudini che regolano i rapporti tra "loro" e "i non-Rom", specialmente se una donna Rom si innamora di un uomo non-rom, come Nick Antonovic... che sarà poi esule, in America, dovendo affrontare pregiudizi e il rancore che il figlio Branko, nato dalla sua unione clandestina con Ibra, gli porta...
Notevole che l'Autrice, pur non avendo pretese di esaustività, qui e lì inserisca qualche accenno alle tradizioni e ai proverbi rom: infatti compaiono persino termini in lingua originale oltre che il riferimento ai Rom Ursari, quando Branko decide di diventare ammaestratore di orsi... cosa vera, dal punto di vista storico, perché erano proprio i Rom Ursari a lavorare come artisti ambulanti e acrobati da circo. Infine, un'appassionata di Wicca come me non può non gradire le pagine dedicate alla vecchia chiromante che predice il futuro ad Heather... e anche questo corrisponde a verità storica, perché erano proprio le donne Rom ad occuparsi di divinazione (chiromanzia e lettura dei Tarocchi, per lo più). Io stessa possiedo un bellissimo amuleto rom realizzato con grossi chiodi piegati a forma di croce...
Quindi, colgo occasione per consigliare questo libro
"Lei uscì dalla classe con il padre di Branko al fianco. L'ultimo bagliore di luce era ormai scomparso e il cielo era illuminato dalle stelle. In lontananza si udivano i grilli frinire e nell'aria si sentiva il dolce profumo del caprifoglio. Quella tiepida notte estiva suscitò in Heather un'inesplicabile malinconia. Per la prima volta nella sua esistenza, avvertì la precarietà della vita e provò un forte desiderio di catturare i momenti più belli prima che svanissero per sempre. Non sapeva dire perché provasse quelle strane sensazioni."
"Con un senso di smarrimento capì che era attratta da Nick. Non aveva mai incontrato un uomo capace di eccitarla in quel modo, sia sul piano fisico che su quello delle emozioni."
"Nick...", mormorò Heather in un sussurro prima che le labbra di lui si posassero sulle sue con una tale passione da privarla di ogni volontà. (...) sentì il suo corpo tremare per l'eccitazione mentre si stringeva a lui, bramosa di sentire il corpo di Nick su di sé, quel corpo forte, virile e sensuale. (...) Stordita dai suoi stessi sentimenti, Heather gemette alle carezze sempre più ardite di Nick. Voleva essere la sua donna, la donna che gli avrebbe fatto dimenticare tutte le sofferenze del passato."
"Il tocco della sua mano la infiammò. Se Nick non smetteva al più presto di accarezzarla, Heather non sarebbe stata più in grado di trattenersi dall'abbracciarlo, mostrandogli quali erano i suoi veri sentimenti e mettendo entrambi in imbarazzo"
"Se solo lui le avesse fatto capire di desiderarla ancora, Heather lo avrebbe accolto fra le sue braccia e non lo avrebbe mai più lasciato andare."
Altri romanzi sui Rom: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/01/la-canzone-dello-zingaro-di-regan.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/03/una-zingara-sotto-la-luna-di-sheila.html
Il termine "zingaro" è dispregiativo. Deriva dal nome di una setta manichea, gli "Athingani", detti anche "Atsingani" o "Atsinganoi", "colui che non vuole essere toccato"; il termine generò "Tzigani", "Zingani", "Sigani", "Zingari". Gli Atsingani facevano parte di una setta eretica che rifiutava il contatto fisico, praticava la magia, conduceva vita itinerante. Già nel 1323 iniziò a circolare l'idea che fossero "della razza di Chaym"; non è chiaro se ci si riferisse a Cam o Caino, comunque la connotazione resta negativa. Vennero anche chiamati "Gypsy" o "Egiziani", termine derivante dal Monte Gype, noto come "Piccolo Egitto", nel Peloponneso. Nei Principati Rumeni o Danubiani le comunità Romanès furono spesso schiavizzate: già nel 1340 nobili serbi donarono alcune famiglie Rom al monastero della "santa vergine di Tismana" nei Carpazi. La schiavitù dei Rom è durata per oltre cinquecento anni; fu abolita nella metà del XIX secolo. In Ungheria erano schiavi anche i "Saraceni" ovvero i musulmani, e gli Ebrei Cazari, finché non si convertirono al cristianesimo. Nel 1445, Vlad Dracul portò con la forza dalla Bulgaria alla Valacchia circa 11.000-12.000 persone "che sembravano egiziani". I Rom venivano usati come forza-lavoro non retribuita dallo Stato, dalla Chiesa o dai Boiardi; il termine "tigan", da "Atsingani", diventò sinonimo di "schiavo". Esisteva tutta una divisione per gli schiavi: schiavi domestici, dei campi, della corona, dello Stato, della Chiesa ecc. Comunque, qualche schiavo riusciva ad emanciparsi, per esempio nel 1595 Stefan Razvan, riuscì a diventare un boiardo e poi principe moldavo. Anche la Chiesa perseguitava i Rom: per via della divinazione, soprattutto chiromanzia, danze, lavorazione dei metalli, le comunità Romanès vennero accusate dalla Santa Inquisizione. Vennero perseguitati anche per il colore della pelle scura, che in quel periodo era associato al diavolo. Queste erano alcune delle pene previste per i Rom: allontanamento, fustigazione pubblica, marchio a fuoco, taglio del naso e delle orecchie, galera, impiccagione. Il "girovagare" e il fermarsi in zone di confine nelle foreste o sulle montagne derivava proprio dal fatto che erano cacciati ovunque; nel 1646, a Berna, era legale "abbattere o liquidare personalmente con bastonate o con arma da fuoco gli zingari". Ancora prima, nel 1498, Massimiliano I d'Asburgo aveva concesso il "diritto a chiunque di ammazzare e bruciare gli zingari". Nel 1749 in Spagna furono organizzate retate e il Vescovo di Oviedo sosteneva che la scomparsa dei "Gitanos" era "un servizio da rendere a Dio." Più tardi, quando si smise di ucciderli a vista, si cercò di "rieducarli" proibendo i loro vestiti, cibi, lingua, mestieri come il commercio di cavalli o la lavorazione di metalli. Fu in questo periodo che presso i Calé nacque il flamenco, che veniva usato per comunicare ed esprimersi, visto che era proibito usare la loro lingua (Nota di Lunaria: provvedimenti simili sono stati usati anche contro i Curdi. La Turchia ha varato leggi che proibivano persino la loro lingua, anche quella da usarsi tra genitori e figli!)
Per quanto riguarda il genocidio compiuto dai nazisti, detto "Porrajmos", forma sostantivata del verbo "Porav-", "divorare, ingoiare", si calcola che furono almeno 500 mila i Rom e i Sinti massacrati. Altri termini usati dai Rom per definire il loro genocidio sono stati "Samudaripen", "Samudaripé", "Baro Romanò Meripen", "La grande morte". Ovviamente prima del nazismo vero e proprio, erano già uscite pubblicazioni "pseudo-scientifiche" che catalogavano le razze in base alla loro presunta inferiorità etnica. Gli "zingari" vennero marchiati come inferiori da "studiosi" come Gonineau o Galton (padre dell'eugenetica) e questo fu il preludio alla politica di sterminio. Termini come "igiene razziale, razza ariana, piaga zingara" iniziarono a circolare. Il nazismo si appoggiò al darwinismo sociale per giustificare la superiorità della razza bianca su quella nera e di quella ariana su tutte le altre razze bianche. I Rom vennero rinchiusi nei campi di concentramento dove si moriva per fame, per stenti, per lavoro. Le donne venivano sterilizzate e venivano compiuti esperimenti scientifici. Quello che sanno in pochi è che Rom e Sinti militarono nelle file partigiane: Amilcare Debar, Walter Vampa Catter e Giuseppe Catter, Renato Mastini, Lino Ercole Festini, Silvio Paina. Le comunità Sinti e Rom vennero perseguitate ovunque: in Croazia dagli Ustascia, in Belgio, Olanda, Moravia, Romania, Polonia, Norvegia, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Finlandia, Francia, Grecia, Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, Bulgaria, Ungheria, Slovacchia, Albania. Ovviamente non si sono mai risarcite le vittime del Porrajmos, perché si accampano vari pretesti per negarne il genocidio. (idem dicasi per Gay o Testimoni di Geova, perseguitati e internati anche loro. Nota di Lunaria) Anche il termine attuale di "campo nomade" è figlio della mentalità nazi-fascista: "campo" rimanda a "campo di sterminio", un luogo "distaccato" dalla società. "Nomade" non specifica il nome dell'etnia e rimanda a "non nominato, non esistente". Non a caso i campi nomadi vengono ubicati in luoghi degradati e malsani e nei mass media si presentano sempre gli stessi stereotipi, che serviranno a rinforzare l'illegalità. Gli stereotipi servono a semplificare la realtà e chi li coltiva è interessato solo agli aspetti negativi, tutto il resto non esiste.
CURIOSITà SUI ROM E BELLE IMMAGINI
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