"L'Albero del Tamarindo" di Lee Wilkinson (Collezione Harmony)

Trama:  Sono davvero amari come i frutti del tamarindo i ricordi che ha Saul della sua storia con la giovane Autumn, che asseriva di amarlo e che è stata la causa involontaria della sua disgrazia? E sarà soltanto il desiderio di vendicarsi a spingerlo a cercarla dopo quattro anni e a pretendere che lei diventi sua moglie? Questi sono gli interrogativi che si pone Autumn nel rivederlo e che la convincono a non rivelargli che il suo amore, malgrado tutto, non è mai morto. E tutto questo perché...


Commento di Lunaria: "L'Albero del Tamarindo" (il titolo si riferisce al gusto amaro ed aspro del tamarindo, riflettendo il rapporto conflittuale tra i due protagonisti) è abbastanza problematico: di base, verte sulla vendetta, attuata con modalità psicologiche, perché Saul ha perso la vista durante un incidente, dopo aver litigato con Autumn anni prima, a causa della gelosia che Autumn provava per Joanna, che aveva sedotto Saul unicamente per interesse materiale; l'uomo ritiene Autumn colpevole di tutto questo. Perciò, con l'inganno, riesce a segregare Autumn in una tenuta isolata, e lì si diverte con lei come il gatto col topo.  La umilia, la prende senza che lei abbia dato un consenso esplicito (senza violenza fisica, anche se le parole usate sono piuttosto rozze) e la cosa non è meno grave solo perché "dopo un po'" Autumn acconsente, perché innamorata. Tutta la prima parte del libro è basata su questo, sulla rivalsa che Saul mette in atto contro Autumn, spaventata e piangente. Esattamente come i romanzi di Charlotte Lamb, dove lo stupro coniugale e lo stalking erano la norma (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html), così com'è, "L'Albero del Tamarindo" è da prendere con le pinze e nella consapevolezza che diverse scene sono reato. Certo, come in tutti gli altri Rosa c'è il "lieto fine, Saul "si ravvede", diventa dolce, ma il problema sono tutte le pagine precedenti, con un Saul che si diverte a terrorizzare con la minaccia di segregazione e minacci un'Autumn che si lascia vessare perché devastata dal senso di colpa. Gli aguzzini e i tiranni, nella vita vera, non chiedono di meglio che trovare delle donne così, per soddisfare le loro brame di possesso e dominio.

Per quanto riguarda la forma narrativa, tutta la storia è ben scritta, i personaggi sono ben caratterizzati dal punto di vista emotivo e psicologico e nel complesso non ci sono capitoli noiosi; su tutta la vicenda pesa una cappa di pesantezza, per le atmosfere drammatiche e fatalistiche; difficile non pensare ad una sorta di "agnello martirizzato" quando si leggono certi pensieri di Autumn mentre si sente in trappola, isolata da tutto e tutti e sola con un uomo che vuole vendicarsi di lei; per esempio, a pagina 79, Saul le dice "Stupida ragazzina. Ti potrei picchiare per aver rovinato la tua bellissima capigliatura", quando Autumn si taglia i capelli "in segno di penitenza"; a pagina 85 Saul dice "Se perdo la pazienza, te ne potresti pentire\Non desidero amore o affetto; tutto quello che voglio è usare il tuo corpo"; a pagina 86, dopo che le ha ordinato di spogliarsi (e Autumn è costretta a bere dello champagne nella speranza di essere meno cosciente) l'Autrice scrive "Fa' pure con calma. Preferisco godermi lo spettacolo lentamente", disse lui squadrandola come un sultano al mercato degli schiavi. Autumn aveva sperato che lui fermasse quel gioco crudele, ma non fu così. Era ormai chiaro che voleva arrivare fino in fondo". 

A pagina 89 si raggiunge il culmine della coercizione, dopo che Saul pretende che lei si dia a lui: "Non farò in fretta come l'ultima volta", disse lui sentendola rigida. "Lo faremo piano piano, aspetterò che tu sia pronta." "Non sarò mai pronta", ribatté lei. "E non voglio farlo piano piano. Sopporterò e voglio farla finita il prima possibile (...) Ti lascerò fare passivamente. Se mi opponessi, tu troveresti la scusa per violentarmi e non voglio renderti le cose più facili." A quel punto, per non sfociare in una scena di stupro, l'Autrice specifica che "Saul usa la dolcezza", baciando Autumn fino a che "a lei non sfugge un gemito". 

Lo stesso meccanismo si ripete a pagina 102 e 139:

"Le sue parole e le carezze appassionate avevano incominciato a sciogliere il ghiaccio che la circondava, riportandole alla vita il corpo contro la sua volontà. Ovviamente lui se ne era accorto (...) Aspettandosi che l'avrebbe presa in modo possessivo, Autumn si era sorpresa quando lui aveva invece incominciato a baciarla. (...) Non voglio rispondere ai tuoi baci", aveva mentito lei. "Non nutro alcun sentimento per te. Tutto quello che voglio è che la facciamo finita al più presto possibile." Lui l'aveva afferrata per le spalle. "Smetti di parlare in questo modo", aveva sibilato, "stai usando il linguaggio di una p*ttana." "Ed è esattamente quello che sono. Quello in cui tu mi hai trasformata. Solo che io sto usando il mio corpo non per guadagnare denaro ma per pagare un debito." Gli occhi argentei di Saul avevano lanciato lampi furiosi. Per un istante Autumn aveva pensato che lui l'avrebbe picchiata, ma lo schiaffo non era arrivato nonostante lei se lo fosse augurato. "Molto bene", aveva detto invece lui, "Se vuoi comportarti come una p*ttana, è così che ti tratterò." 

"Mi appartieni sempre (...) Svestiti (...) Togliti i vestiti prima che te li strappi di dosso", le ordinò. "Se osi toccarmi, mi metto a gridare." "Avanti, grida", la sfidò lui avvicinandosi. Autumn era troppo spaventata per gridare. Mentre lui la spogliava gli oppose resistenza. Anche quando fu nuda continuò a dibattersi. "Piccolo gatto selvatico", gridò Saul. La sollevò, la buttò sul letto e usò il peso del proprio corpo per bloccarla. Le afferrò i polsi, la bloccò contro il cuscino e respirando pesantemente la guardò fisso."

Torno a ripetere che questo tipo di violenza erotizzata che si trova in questo tipo di romanzi va condannata per quello che è: violenza psicologica che spesso arriva anche a scene di coercizione sessuale. Il consenso "a scoppio ritardato" che hanno questo tipo di protagoniste, deboli e fragili, che l'Autrice inserisce "qualche riga sotto" per salvare le apparenze e restare nell'ambito del romanzo Rosa, non è vero consenso e non ha niente a che vedere con rapporti sessuali dove il consenso e la volontà del o della partner è rispettato. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html)


Gli stralci più belli:

"Era venuta fin lì per amore, tuttavia ora si rendeva conto che prendersi cura di un uomo che nutriva propositi di vendetta sarebbe stato sicuro e ragionevole quanto prendersi cura di una tigre ferita. Ancora una volta le sembrò che lui la stesse fissando. Decise di non lasciar trapelare il proprio terrore e fingendo indifferenza si sforzò di continuare la conversazione."

"Richiusa la porta, si fermò a riflettere alcuni minuti rendendosi conto di essere in un vicolo cieco. Fu pervasa da una specie di calma fatalistica. Le sembrò che, qualunque cosa stesse per accadere, avrebbe fatto parte del suo destino. Sarebbe quindi stato inutile opporvisi. Inoltre, dopo quello che aveva passato a causa sua, forse Saul aveva il diritto di vendicarsi."




Nessun commento:

Posta un commento