Trama: Rimasta orfana e scacciata di casa dagli unici parenti che le restano, Morwenna decide di rifugiarsi in Cornovaglia da un vecchio amico di sua madre. Ma al suo arrivo si trova ad affrontare l'ostilità e il cinismo di un Dominic Trevennon ben diverso da quello che credeva di incontrare... Perché? Perché le ombre di una secolare leggenda e di un più recente dramma incombono ancora minacciose sull'antica casa patrizia. Riuscirà Morwenna a dissiparle? A portare alla luce la verità? A vincere la diffidenza di Dominic?
Commento di Lunaria: La trama e l'ambientazione intrigavano, ma "Alta Marea di Mezzanotte" resta un romanzo riuscito a metà: inizia bene, con la giusta dose di dramma familiare (Morwenna ha perso il padre e il fratello in un incidente, è completamente sola, senza soldi ed esposta alle angherie e ripicche della cugina Patricia che non esita a scacciarla dalla lussuosa magione...), di mistero e leggenda (il finale si chiude con un pizzico di soprannaturale riguardante il quadro che raffigura Lady Morwenna, sacrificatasi secoli prima, durante la marea di mezzanotte, insieme al suo amato, condannato a morte dal padre di lei...) ma lo stile narrativo dell'Autrice è deficitario in almeno tre aspetti:
1) Il paesaggio della Cornovaglia non viene granché descritto, se non in sintesi, ed è un peccato, perché con le sue bellezze paesaggistiche si potevano costruire atmosfere cariche di sentimento
2) Vengono narrati ben tre amori contrastati, il tutto causato da un furto successo decenni prima, per il quale venne accusata la madre di Morwenna, ma la sensazione che si ha è che il tutto appesantisca la lettura rallentando il ritmo e disperdendo l'attenzione in scene non essenziali, perché manca la suspense e la tensione che ci si aspetta in una storia basata su una faida ed intrighi familiari...
3) Il personaggio di Dominic non è ben caratterizzato dal punto di vista sentimentale, anzi, è decisamente odioso e stizzoso e solo verso il finale, quando Morwenna rischia di morire, "diventa improvvisamente dolce e protettivo"... troppo tardi, insomma, quando ormai il romanzo è finito e ci ha lasciato a bocca asciutta, senza scene hot.
"Alta Marea di Mezzanotte" mi è piaciuto, facendomi venire in mente il più suggestivo "Quando sale la marea", https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/01/quando-sale-la-marea-di-lucy-gillen.html
proprio nei riferimenti alle scogliere rocciose lambite dal mare selvaggio e dalla marea, e le pagine migliori del libro sono quelle dove si narra la leggenda di Lady Morwenna, figlia di un antenato dei Trevennon dedito alla pirateria durante il regno di Elisabetta I, e del suo amore contrastato, durante la guerra tra Inghilterra e Spagna, per il nemico Don Esteban, catturato dal padre di Lady Morwenna... ma confesso che mi aspettavo di più, in termini di suspense e mistero, oltre che di erotismo (è diluito col contagocce), e le mie aspettative sono rimaste parzialmente deluse, anche se devo dire che l'ho finito in tre giorni perché, salvo i difetti che ho rilevato, la vicenda scorre e la si legge con piacere.
Più che non Dominic, davvero odioso nella scena dello "stupro simulato" su una Morwenna in lacrime, a pagina 128 (vicenda che l'Autrice ci poteva risparmiare e la parte più orrida del romanzo), a farmi tenerezza è stato il vecchio Nick, tra i pochi personaggi limpidi e onesti in un covo di vipere assetate di potere e intrighi, che assumerà il ruolo di "padre putativo" per la giovane e fragile Morwenna, proteggendola dalla cattiveria.
Nota bene: "Alta Marea di Mezzanotte" è il numero 9; purtroppo non possiedo i primi numeri.
Gli stralci più belli:
"Ma sentì un brivido di paura al pensiero di essere sola al mondo, avendo davanti un avvenire incerto (...) Più tardi, mentre il treno si stava muovendo, le si formò un nodo in gola. (...) Verso quali chimere stava correndo? Per il meglio o per il peggio, comunque, il viaggio era cominciato. Qualcuno (ma chi, poi?) aveva detto un giorno: Viaggiare felici è meglio che arrivare."
"Chinò la testa scura. Colta dal panico, Morwenna alzò le mani per cercare di respingerlo: era come tentare di sgretolare un pezzo di granito di Cornovaglia! Ma lui non era fatto di pietra! Sotto le dita irrigidite, lei ne sentiva il corpo muscoloso... e ardente."
"L'attirò a sé con tale forza che le tolse il respiro. Poi la sua bocca le dischiuse le labbra in un gesto di brutale sensualità (...) Tentò di respingerlo con tutte e due le mani, ma lui gliele bloccò contro il proprio petto, e lei sentì il calore che la sua pelle emanava (...) Gemette dolcemente. Non pensava più a niente: provava soltanto emozioni. Con le braccia gli circondò lentamente il collo, insinuandogli le dita fra i capelli"
"La sua bocca era una dolce carezza e le mani, scivolandole lungo il corpo, la incatenavano in una specie di cerchio magico."
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