"Una Notte da Dimenticare" di Noelle Berry McCue (Bluemoon)


Trama: Maureen, 17 anni, accompagna il padre, che gestisce un negozio di antiquariato di strumenti musicali restaurati, a chiedere un prestito ad un importante finanziatore di San Francisco, Daniel Lord. Il padre di Maureen, dopo alcuni investimenti sbagliati, ha dovuto ipotecare il negozio e la casa. Disperato, si rivolge a Daniel, ma il prestito viene rifiutato.  Quando Maureen entra nell'ufficio di Daniel, si innamora all'istante di quel finanziere di 34 anni. Dopo vari appuntamenti, Maureen è sempre più succube di Daniel, e lui, completamente ubriaco, la violenta e Maureen fugge via. Raccontato l'avvenimento a suo padre, la famiglia si trasferisce, facendo perdere le sue tracce. Dopo la morte dei suoi genitori in un incidente d'auto, Maureen rimane sola, con la sorellina Katy di 3 anni. Trova lavoro come cantante e musicista al Miramar, per merito dei suoi amici Gaye e Harry, e tutto sembra andare bene, finché Daniel non torna a perseguitarla e tramite vari ricatti e minacce, a sposarla. Maureen accetta, per salvaguardare Katy e mettere al riparo gli amici del Miramar dalle minacce di Daniel. Ma a Daniel questo ancora non basta: anche da sposati, maltratta Maureen che fa il possibile per sopportare. Di tanto in tanto riaffiora in lei la nostalgia dei momenti teneri vissuti prima dello stupro, e quando succederà una disgrazia alla piccola Katy, in una notte, Maureen e Daniel confesseranno reciprocamente l'una all'altro una serie di avvenimenti dei quali erano all'oscuro l'uno dell'altra...

Commento di Lunaria: Pensavo che nessuna scrittrice potesse superare i "Rosa di Piombo" di Charlotte Lamb ("Notturno", "Possesso", "Rapimento", "Obbligo d'Amare" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/01/obbligo-damare-di-charlotte-lamb.html)  a base di spietati carnefici maschili e di donne-bambole costantemente minacciate e in lacrime di fronte alla violenza fisica e psicologica.

Mi sbagliavo, visto che Noelle Berry McCue è riuscita a fare ben di peggio.

Se nei romanzi della Lamb lo stupro coniugale era "evitato per un soffio", in "Una notte da dimenticare" di N.B.McCue lo stupro coniugale è la prassi, quasi tutte le pagine - per un totale di 159 - sfociano nella violenza anche se poi, obbligatoriamente, 

il tutto viene "ridimensionato", anzi "dimenticato", nel solito happy end che "vorrebbe farci credere che Daniel e Maureen si ameranno sempre, d'ora in poi" perché "tutta l'amarezza del passato era superata. Per loro c'era soltanto il presente e la gioia di un futuro insieme."

Il problema non è "dopo il d'ora in poi" (non a caso, il titolo originale del romanzo è "Only the present") a cui potremmo anche credere, ma il prima di quel "d'ora in poi" a pagina 159.

Paradossalmente, "Una Notte da Dimenticare" è davvero scritto bene: esattamente come nei romanzi di Charlotte Lamb anche in questo ci trovate una profonda e raffinata analisi psicologica dei personaggi, buon ritmo nerrativo, scene che sono un costante "colpo al cuore" con toni che erotizzano la violenza fisica, psicologica e pure sessuale che Daniel mette in atto nei confronti di Maureen, che arrivano ad una tensione insostenibile ed angosciante, per non dire agghiacciante (certe pagine mi hanno davvero fatto male, da tanto erano disturbanti)

Insomma, come dobbiamo prendere questo "Una Notte da Dimenticare"? Come un'apologia allo stupro coniugale, che è "romantico" se è commesso da un ricco e affascinante finanziere? Come una sorta di catarsi narrativa dell'Autrice stessa? (avrà raccontato una sua vicenda personale?)

Come un romanzo sulle fantasie sessuali masochiste delle femmine? Come una parodia al vetriolo che si diverte a portare al suo paradosso "l'amore, l'attrazione" tanto da farle sfociare in violenza perché "è troppo amore, è troppa attrazione"?

Lascerò che sia la lettrice a darsi una risposta. 

La qualità narrativa è alta, la vicenda è controversa e "Una Notte da Dimenticare" resta un romanzo Rosa da da maneggiare con cautela: 

violenza e stupro coniugale, angoscia, una donna trattata come un bambolotto da possedere, un uomo cinico, megalomane, spietato, che ho decisamente odiato man mano che leggevo i ricatti e le violenze che era capace di mettere in atto su una Maureen incapace, per lo più, di reagire.

Certo, salvando il salvabile dell'intera vicenda, Daniel è molto dolce nei confronti della bambina, Katy, Maureen non va incontro a problematiche economiche gravi e alla fine c'è l'happy end... ma bastano questi tre elementi per gettare una luce positiva su questo romanzo e il suo protagonista maschile?

Esattamente come in altri romanzi Rosa con protagonisti maschili simili a Daniel, il "consenso femminile" non è mai richiesto, al massimo è "successivo" e al "rallentatore", anche durante o dopo il rapporto sessuale e nel caso di Maureen, giunge solo a pagina 127, per poi essere violato di nuovo a pagina 137. Neppure il consenso di Maureen al matrimonio è richiesto, visto che Daniel lo ottiene a suon di minacce e ricatti.

Certo, "Una Notte da Dimenticare" è un romanzo. Resta il fatto che è basato su scenari verosimili, di uomini crudeli e strafottenti e di donne alla mercé dei loro capricci, che "sopportano perché sono innamorate". 

"Una Notte da Dimenticare" finisce con l'happy end, a pagina 159, di un Daniel che "è dispiaciuto e diventa dolce e coccoloso", " perché "tutta l'amarezza del passato era superata. Per loro c'era soltanto il presente e la gioia di un futuro insieme" ma nella vita vera, nella realtà, non è detto che questo sia l'epilogo e resta il fatto che certi comportamenti sono già reato e quindi suggerisco alla lettrice di stare alla larga da uomini che abbiano i comportamenti "dei protagonisti maschili dei romanzi di Charlotte Lamb\siano come Daniel Lord". 

Non importa quanto siano belli, ricchi, potenti, come poi di fatto sono questi personaggi da romanzo Rosa (a pagina 20 Daniel è definito "il re della finanza")

essere stalkerata, chiusa a chiave nelle stanze, obbligata "a darla", quasi schiaffeggiata e spintonata, afferrata e palpata senza consenso esplicito, essere ricattata con minacce di "violenza economica", anche contro i propri amici, SONO TUTTI REATI e non importa che negli anni Settanta e Ottanta, mentre Charlotte Lamb o Noelle Berry McCue scrivevano i loro romanzi, non lo fossero e\o che le loro eroine, "qualche riga più sotto" dopo aver subito la molestia e la violenza, dimostrano di provare piacere.

Oggigiorno QUESTI COMPORTAMENTI SONO REATI, per cui se per un qualche motivo vi sentite "come Maureen", non esitate a chiedere aiuto.  

LEGGETE QUESTO POST: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html

Baciare qualcuno senza il consenso dell'altra persona è violenza.

Palpare il seno, il fianco, il sedere, mettere le mani addosso alla gola, senza aver chiesto il consenso dell'altra persona, prendendola alla sprovvista, è VIOLENZA SESSUALE, è REATO. (1)

Usare il proprio potere economico, i propri soldi, per ricattare, per intimorire e minacciare le persone  - come fa Daniel, alle pagine 57 e 58, per convincere Maureen a sposarlo, non esitando neanche un istante a minacciare di far chiudere il bar nel quale lei lavora gettando sul lastrico i suoi amici e colleghi! - è VIOLENZA ECONOMICA, è REATO. (2)

Non solo stupratore e stalker, spregevole finanziere che non ha remora a gettare sul lastrico dei lavoratori innocenti, ma pure insopportabilmente classista, questo Daniel Lord, visto che a pagina 30 offende Jack, il barista del club dove lavora Maureen, con questa frase: "Spero solo che ti piaccia fare la moglie di un uomo povero, cara". Pronunciò la parola "povero" in tono canzonatorio."

Diverse pagine di questo romanzo mi hanno decisamente turbato, e Daniel Lord resterà nella mia classifica di personaggi odiosi.

Certo, nelle ultime pagine piange, implora perdono e Maureen glielo concede e "vissero felici e contenti"... ma a me sembra comunque un rapporto d'amore perverso.

Se cercate un romanzo Rosa dolce e romantico, state alla larga da "Una Notte da Dimenticare". è più un libro che, paradossalmente, funge da monito, mostrando un personaggio maschile così cinico, arrogante e dispotico, e nessuna lettrice con una sana autostima potrebbe mai sopportare di legarsi ad un simile tiranno. 

Alla fin fine Daniel Lord, nei suoi scatti d'ira e nella sua violenza dispotica, ci ricorda il protagonista maschile di "Kim", una delle canzoni di Eminem, dove viene musicato un femminicidio, con urla di una furia insostenibile: a pagina 125, non a caso, 

"Maureen si accorse che Daniel la stava fissando intensamente. Poi lui si alzò di scatto, imprecando, e le fu accanto prima che lei avesse il tempo di muoversi. Dio mio, pensò Maureen spaventata, sembra che voglia uccidermi. Tentò disperatamente di divincolarsi."

Le pagine problematiche:

"Maureen si allontanò di nuovo ma, avviandosi all'uscita, un'ombra le si fece incontro, bloccandole la strada. Maureen, guardandolo nei suoi freddi occhi grigi, rimase senza fiato e indietreggiò lentamente, le mani in avanti in segno di protesta. L'uomo le si fece incontro senza parlare; sembrava volerle penetrare l'anima con gli occhi, con quel suo sorriso sdegnoso.

"Oddio no!", Maureen sussurrò, senza abbandonare con gli occhi il volto dell'uomo, un volto che aveva sperato di non rivedere mai più. Poi lui la raggiunse e la prese tra le braccia; con un grido disperato, si lasciò avvolgere nell'oscurità delle sue braccia da cui, lo sentiva, sarebbe dovuta fuggire."

"Tutto quello che ricordava era il suo senso di smarrimento e la violenta passione di Daniele [...] "Per piacere, Daniel, no, finché non saremo sposati. Basta, per piacere. Io... oh, no! [...]" Daniel l'aveva ripresa con violenza fra le braccia, malgrado le sue proteste. Le aveva detto di non avere alcuna intenzione di sposarla e che non sarebbe mai caduto nella sua trappola. [...] finché lei era riuscita a liberarsi dalle sue braccia ed era corsa via singhiozzando."

"Con forza, la strinse a sé. Divincolandosi, Maureen gridò: "Lasciami andare, ti odio!", mentre lui le teneva intrappolate le braccia. "Volevo soltanto dirti che ti voglio, cara", le sussurrò. "Ho pensato subito, appena ti ho rivisto, che non mi saresti più sfuggita."

"Voglio solo che tu ti renda conto di una cosa. Hai distrutto tutto quello che provavo per te; ora io non ti voglio più." Daniel rimase senza parole duro in volto, fissava Maureen negli occhi. Lei gli voltò le spalle, sperando che lui se ne andasse in silenzio. Ma lui l'afferrò per le braccia e l'obbligò a girarsi. Maureen lo guardò sbigottita; parole di rabbia le si soffocarono in gola, ma prima ancora che osasse parlare, lui cominciò a scuoterla. "Ma te lo vuoi mettere in testa che non mi interessa affatto quello che tu vuoi?"

"Perché questo è quello che Daniel vuole da me: farmi diventare una cosa sua, una sua proprietà, anche se poi un giorno mi sposasse. Perderei completamente la mia identità."

"Chissà se, provando un amore sincero, sarebbe potuto cambiare... non essere più il maschio dominatore che pensa solo a conquistare, costi quel che costi?"

"Maureen non si era mai arrabbiata così, non aveva mai provato un tale disgusto. La sua cosiddetta proposta di matrimonio l'aveva fatta imbestialire, lasciandola senza parole (...) Come aveva osato entrare in casa sua, senza nemmeno chiedere il permesso, e sentirsi così sicuro che lei avrebbe accettato docilmente le sue proposte, come se fosse stata un burattino a cui si può fare ogni cosa, o come se nessuna donna o per lo meno lei, potesse resistere all'idea di diventare sua moglie!"

"Maureen sapeva che l'unica sua speranza di salvezza era tenersi il più lontana possibile da lui. (...) "Non mi lascerò mai comprare da te come una delle tante cose che vuoi avere per tuo uso e consumo!"

"Il fatto che lui le stesse programmando tanto arbitrariamente la vita la amareggiava profondamente. "Te l'ho già detto, tesoro. Non c'è niente da decidere. Tu mi sposerai, questo è certo", disse lui deciso.  "Dimentica il tuo fidanzato, Maurie. Tu sei mia e resterai mia!"

"Doveva essere lui l'unico ad avere il diritto di guardarla, di toccarla, di possederla. Si sentì più deciso che mai e risoluto ad averla subito."

"Se solo il presente non fosse stato così falsato dal passato! Osservando Daniel di sottecchi, si rese conto di quanto stesse effettivamente soffrendo. (...) Per un uomo così sicuro di sé come Daniel, già il fatto di aver perso il controllo è un tormento (...) Dovette ammettere di essere ancora innamorata di Daniel."

"Ricordati solo che tu sei mia, che sarai mia moglie. Sopporterò per un po' queste tue stupide paure, ma alla fine intendo averti, in tutti i sensi!" [...] "Non ho molta pazienza quando voglio qualcosa e io ti voglio". La fece rabbrividire. (...) "Altrimenti sarò costretto a prendermi da solo quello che voglio. E ti assicuro che la mattina dopo ti sentirai più donna di quanto hai mai pensato che fosse possibile." Quella promessa era una minaccia vera e propria che la lasciò senza parole."

"Le salirono le lacrime agli occhi, lacrime di sconfitta. La vacuità del loro matrimonio la intristiva profondamente. (...) Non esistevano né passato né futuro, solo la realtà di quel momento, di Daniel che l'abbracciava sul divano. (...) Lui capì quello che lei desiderava dirgli; voleva amarlo né più né meno di come lui voleva amare lei. Daniel, a quello sguardo, si pentì amaramente delle sue accuse. (...) Il pensiero di amarla lo ossessionava fino al limite della follia."

"Maurie, non ti chiedo di perdonarmi... nessuna donna lo farebbe se venisse violentata... specialmente due volte. Se ti può consolare, ieri è successo proprio perché ti amo tanto ed ero roso dalla gelosia!"


(1) "Leggendo il desiderio nei suoi occhi, Maureen si girò con l'intenzione di scappar via. Ma lui l'afferrò per un braccio e, con uno strattone, la strinse a sé. Maureen tentò di protestare, ma lui le passò con forza una mano fra i capelli tirandoglieli forte, fino a farla piangere. La sua testa era piegata all'indietro, le labbra socchiuse in una smorfia di dolore e quando lui la baciò con violenza, girò la testa tentando disperatamente di divincolarsi e gli urlò: "Per l'amor di Dio, Daniel. Lasciami andare; per piacere, non fare così." Guardando quel viso così implorante, Daniel le rispose: "No, Maurie... non posso lasciarti andare. Dopo stanotte, sarai costretta a sposarmi; sei talmente pudica che non potrai fare altrimenti." (...) Lui le stava mostrando il lato peggiore del suo carattere, quella crudeltà che, come Maureen aveva sempre temuto, era latente in lui. Lui la strinse ancora di più a sé e le sussurrò: "Adesso basta parlare. Ti avevo avvisata che ti avrei avuta, che tu lo volessi o no. è ora che impari che mantengo sempre quello che dico..." (...) "Non riuscirai mai a farmi del male, Daniel... mai; almeno... non senza il mio consenso." (...) La baciò con una violenza insopportabile e Maureen sentì in bocca il sapore del sangue. (...) La portò sul letto. Fu facile per lui vincere le sue resistenze. Maureen si sentiva debole per tutte le violenze subite e quando si sentì spingere sul letto dal suo corpo virile, capì di aver ormai ceduto a lui: non aveva più la forza di opporglisi. (...) Improvvisamente cominciò a singhiozzare, le lacrime le scorrevano sul viso pallido. Tutte le emozioni represse di anni sbottarono in quello sfogo quasi isterico. Cominciò a menargli pugni sul petto. Quella reazione riportò Daniel alla ragione più rapidamente di una doccia fredda. "Dio mio, Maurie... che ho fatto?", sussurrò, preso dal rimorso.  Seduta sul letta, adagiata sui cuscini, Maureen non riusciva a rispondergli. Lo sguardo assente, tremava tutta per la paura.  Si strinse convulsamente addosso le lenzuola. (...) Maureen chiuse gli occhi per farsi coraggio, prima di dirgli quella bugia. "Oh, sì che lo sono, Daniel. Ti sei preso a viva forza quello che io avrei voluto darti di mia spontanea volontà; non potrò mai dimenticarlo né perdonartelo."  Si giustificò pensando che quello che intendeva dire era vero, solo che si riferiva a quattro anni prima! "Ti sposerò, Daniel", proseguì lei, "ma voglio che tu abbia ben chiara in mente una cosa. Il giorno che tenterai ancora di farmi quello che mi hai fatto stasera, ti lascerò." (...) Non aveva alternative e, una volta sposati, non avrebbe potuto vivere con la paura delle sue violenze... né tanto meno incolparlo di violentarla. (...)  Si accorse che lui stava osservando i lividi che le aveva lasciato e si arrischiò a guardarlo."


(2) "Sei molto affezionata a queste persone, non è vero?" (...) "Sarebbe veramente un peccato se la fiducia che loro hanno nel futuro venisse di colpo a mancare, non ti pare?" "Che intendi dire?", la voce di Maureen era poco più di un sussurro. Lo fissò negli occhi. "Io sono il proprietario del club, potrei chiuderlo subito... per sempre." (...) "Opponiti, Maurie,  [al matrimonio] e io chiuderò subito il locale e non concederò a nessuno lettere di benservito, fino all'ultimo impiegato. In altri termini, sarà per loro molto difficile, se non impossibile, trovare lavoro." (...) Maureen gli dette un'occhiata furtiva  e capì che era deciso. Accennò di sì col capo, stancamente, le labbra serrate e lo guardò con tutto l'odio che provava per lui in quel momento. [...] "Sei stato talmente meschino da minacciarmi di chiudere il locale, mettendo sul lastrico tutte quelle persone a me tanto care, se non avessi accettato le tue richieste"




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