Trama: Un vecchio faro nascosto nella nebbia di San Francisco. Perché la bella cantante lirica Margot vive tutta sola in un luogo così misterioso e suggestivo? Per fortuna il vicino di casa Edward Bellamy, noto scrittore, veglia su di lei. Ma quando l'autore della sua nuova opera viene assassinato ed Edward prende il suo posto, Margot non si sente più tanto sicura: strani messaggi, telefonate e misteriosi omicidi funestano la vita e la carriera di Margot. Qualcuno vuole a tutti i costi rovinare la messa in scena dell'opera. Perché? Sottili sospetti si insinuano nella mente di Margot, esasperata dalle minacce ed impaurita...
Commento di Lunaria: "Un Canto nella Nebbia" è un Giallo a tinte thriller (specialmente sul finale, tutto d'azione, con Margot terrorizzata che scappa dall'assassino che la stalkerizza da mesi); notevoli le descrizioni del faro che si erge in un paesaggio nebbioso che si carica di un tocco "gotico" mentre i riferimenti al teatro con gli omicidi che avvengono nei camerini e l'assassino che si aggira indisturbato fanno molto "Il Fantasma dell'Opera" ma danno anche quel tocco alla "Opera" (il film horror di Argento) visto che l'assassino ce l'ha, in particolar modo, con Margot; molto approfonditi psicologicamente i personaggi; il libro mantiene un ritmo incalzante per quasi tutti i capitoli anche se forse un numero minore di pagine avrebbe reso la vicenda più scattante.
Le pagine più belle: "La sentiva chiaramente aleggiare verso di lei come la voce di un fantasma che vagava sul mare. L'assassino era là fuori! (...) Un soffio d'aria fredda la fece rabbrividire. Margot si guardò intorno allarmata e notò subito una finestra aperta. Non si ricordava di averla lasciata così e l'idea che, nonostante il sistema d'allarme, un intruso potesse entrare tanto facilmente in casa la gelò ancora più del vento. Si avvicinò per chiudere la finestra, camminando in punta di piedi. La pioggia cadeva scrosciante e la notte era illuminata solo a tratti dalla luce sinistra dei lampi. Tra la sua casa e quella di Bellamy si estendeva un tratto di totale oscurità. D'un tratto Margot scorse un uomo a una decina di metri dalla finestra. Portava una delle maschere da diavolo sparite a teatro e la fissava con aria malevola. (...) Il vento la percuoteva sul volto con la pioggia gelata, ma lei continuò a correre, puntando verso la torre del faro per evitare il veicolo misterioso parcheggiato nel prato."
"L'aria era fredda e umida e Margot rabbrividì lievemente mentre percorreva la strada tra la casa di Bellamy e la sua. La nebbia fitta rendeva il faro immerso nel buio una massa scura e indistinta e pareva amplificare il fragore delle onde che si frangevano ai piedi della scogliera."