"Lo Straniero venuto dal Mare" di Jan MacLean (Collezione Harmony)


Trama: Su Sitka, piccolo scoglio battuto dai venti del Pacifico del Nord, al largo delle coste canadesi, Kristina conduce una vita serena e ordinata, che non vorrebbe cambiare, insieme al padre, guardiano del faro. Finché una terribile notte, durante una violenta tempesta che la renderà orfana, salva da morte certa uno sconosciuto la cui barca è finita contro le rocce della scogliera.  Chi è e da dove viene il naufrago? Nemmeno lui sa rispondere a queste domande: per il trauma e le ferite ha perso la memoria e ricorda solo il proprio nome, Nathaniel. Ma a Kristina poco importa: è colpo di fulmine al primo sguardo.  Anche se lo straniero che sconvolgerà la sua vita, nasconde un segreto...


Commento di Lunaria: Tutta la prima parte di "Lo Straniero venuto dal Mare", con Kristina che salva dal nubifragio Nathaniel e lo assiste, è la parte migliore del romanzo; belle le descrizioni del mare in tempesta, dal sapore "alla Vernet" 








ma che piacerà anche agli amanti dei poemi omerici, perché la scena dell'incontro tra Kristina e Nathaniel riecheggia un po', anche se alla lontana, l'incontro tra Nausicaa e Ulisse. 

L'Autrice inizia a disseminare la storia con qualche elemento di mistero (Chi è Nathaniel, il bel naufrago che soffre di amnesia?, si chiede Kristina, e con lei, la lettrice) ma purtroppo, da lì a poco, invece di intrigare la lettrice proseguendo su questo binario, la vicenda cala di ritmo dopo i primi capitoli, perché l'Autrice svela chi sia Nathaniel (quando, a mio parere, sarebbe stato più stuzzicante lasciare il mistero per un po', mettendo magari qualche indizio e qualche falso indizio...) e fa sposare subito i due per poi introdurre gli odiosi membri della famiglia di Nathaniel che, arroganti e snob per il loro essere così ricchi, detestano "la poveraccia" Kristina, maltrattandola e ordendo un complotto contro di lei per allontanarla da Nathaniel (cosa che, puntualmente, si verifica); nel frattempo, senza spiegazione, Nathaniel ha un cambio di personalità, diventando freddo e scostante e credendo alle menzogne della sua famiglia, pur sapendo fin dal principio che la madre e l'ex amante sono false e manipolatrici... eppure crede alle loro menzogne all'istante, umiliando la povera Kristina... cosa che disturba un po' la lettrice, visto che per tutta la prima parte si era dimostrato protettivo verso Kristina e attratto da lei. 

Il romanzo si risolleva poco prima del finale, con i due che si riconciliano, lontani dal covo di vipere dell'"alta società" cui Nathaniel appartiene. Un buon romanzo, che affronta il tema del classismo anche se non lo indaga a fondo con analisi psicologiche intense (gli stati d'animo dei personaggi sono accennati in sintesi).   


Gli stralci più belli: "Lei alzò gli occhi e lo guardò sorridendo. Era sola sull'isola con lui... Una piacevole sensazione di torpore s'impadronì del suo corpo. Lui si chinò e la baciò teneramente. Poi le sollevò il mento con la punta delle dita per guardarla negli occhi. "Sai che cosa mi hai fatto?" Lei scosse la testa lentamente. "Mi avete stregato, tu e la tua isola." "Gli incantesimi sono fatti per essere infranti." "Sei diventata tutta la mia vita, Kristina." Ancora una volta le loro labbra si incontrarono. 




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