"Non essere crudele" di Cassie Miles


Trama: Gina è sulle tracce di alcune rarità appartenute ad Elvis da consegnare alla casa d'aste per cui lavora e le ricerche la conducono ad Aspen, Colorado. Ma ad attenderla trova una sorpresa agghiacciante: il suo eccentrico zio, da cui doveva ricevere i cimeli dalla rockstar, giace morto nel suo chalet: omicidio! Per Gina è l'inizio di un incubo: braccata dalla polizia che la ritiene la principale indiziata, troverà rifugio tra le braccia di Conner, ex campione di sci...


Commento di Lunaria: buon Giallo, che si legge con piacere. Non è prolisso e la storia prosegue con scene thriller che tengono vivo il ritmo del romanzo. è un po' banale il motivo per cui l'assassino ha commesso il delitto, ma nel complesso è un buon romanzo. In origine uscito per Intrigue (1994) poi ristampato per Emozioni (1997) 




"Su un pianeta lontano" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)

Trama: "Sei anni di matrimonio e un figlio, eppure non ci conosciamo molto di più che il giorno della cerimonia", dice Andrew a sua moglie Helen, ed è vero. Si sono sposati per motivi di reciproco interesse, hanno messo al mondo un figlio per gli stessi motivi, ma sono due estranei che non vivono quasi mai sotto lo stesso tetto. Ma ora, ecco che Andrew rivendica i suoi diritti di marito e Helen si trova impreparata di fronte a questa svolta improvvisa. Chi o cosa l'aiuterà a uscire dalla fortezza di gelo, portandola a dire gioiosamente "ti amo" ad Andrew?

Commento di Lunaria: ORRENDO romanzo di Charlotte Lamb dove si erotizza e giustifica un uomo che stupra per ben due volte una donna, sposata solo per interesse egoistico, ha impulsi omicidi nei confronti di lei e dell'unico uomo che la sostiene (Philip), è manesco, violento, arrogante, tiranno (immancabilmente ha gli occhi grigi, come quasi tutti i personaggi dei romanzi lambiani).

155 pagine e ben venti pagine dove questo Andrew commette uno o più reati e dove alla fine "i due si scoprono innamorati".

Il giudizio assolutamente negativo che riservo a questo PESSIMO romanzo non è dato dallo stile narrativo (al contrario: Charlotte Lamb scriveva molto bene) ma dal messaggio che veicola: LA VIOLENZA SU UNA DONNA CHE NON RIESCE NEANCHE A RIBELLARSI.

Si obietterà che quando il romanzo è stato scritto (1979) cose come lo stupro coniugale non erano neanche giudicati reati; sì, probabilmente è così, probabilmente l'Autrice neanche se ne rendeva conto di quanto fosse moralmente ripugnante questo suo modo di "romanticizzare" lo stalking e la violenza coniugale, ma resta il fatto che OGGI TUTTO QUESTO è REATO. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html)

Riporto qualche stralcio, per dare l'idea.

Pagine 21 e 22: "Era la sera del giorno del matrimonio. Tranquillamente, Helen si spogliò e si mise a letto nella sua camera, nella villa della Giamaica, fidando nella promessa di Andrew che la loro unione sarebbe stata platonica. Quando lui entrò (...) rise, una risata aspra, strana. Ed Helen si drizzò di scatto nel letto, impallidendo." 

Andrew la informa che il padre di lei ha deciso che lei debba avere un figlio, perciò LA STUPRA.

"Andrew tese lentamente un braccio e spense la lampada. Lei continuò a dire di no, a intervalli, ma quella notte scoprì che, sotto la scorza indolente, lui era spietato."

E da qui in poi la Lamb si diletta a sciorinare i particolari di uno stupro coniugale, per esempio, facendoci sapere che "le mani di lui esploravano il corpo tremante, la presa salda quando lei volle sottrarsi, i sordi gemiti, verso la fine, mentre lei lo subiva in silenzio e lo odiava."

Dopo che lui ha finito di stuprarla, si addormenta, ma all'Autrice non basta, infatti specifica che "la incatena a sé con un braccio, mentre lei resta sveglia, gelata e dolorante."

"Nonostante la sua delicatezza" (si esprime proprio così, dopo che ha descritto la scena di uno stupro su una donna vergine, la Lamb usa "delicatezza") "le aveva fatto male, molto male."

Ci risparmia solo il particolare splatter del lenzuolo insanguinato, chissà perché, forse per non far etichettare il suo romanzo nel genere "splatterpunk".

Ma non è finita qui.

Alla pagina 22 c'è pure il dialogo. 

"La mattina dopo, leggendole negli occhi azzurri l'amarezza, lui fece una smorfia" (il che lascerebbe pure intendere che "lui si aspettava che a lei piacesse", tanto per aggiungere altro degrado a delle pagine che sono stomachevoli) 

"Non guardarmi così", le disse. "Tutto quello che ti chiedo è un figlio."

"Cioè, dovrò passarci ancora e ancora finché non sarò incinta?", replicò, glaciale e piena di disgusto.

"Sì", sibilò lui, arrossendo.

Perciò, non contenta di averci descritto uno stupro coniugale fatto su una fanciulla vergine, l'Autrice pensa bene di aggiungere altro orrore: lo stupro si ripete poco righe sotto, con Andrew UBRIACO.

"La seconda notte andò da lei dopo aver bevuto abbondantemente, per eliminare dalla sua mente ogni eventuale scrupolo, e la prese senza dilungarsi in preliminari. Helen rimase in silenzio, ma alla fine due lacrime le scesero sulle guance."

A pagina 43, dopo che per tutte le pagine precedenti, Helen evita il più possibile lo stupratore Andrew, lui è pure capace di rinfacciarle che "la tua avversione per l'altro sesso rasenta la fobia."

Quando lei replica che "il fatto che non abbia perso la testa per te non significa che tutti gli uomini mi siano antipatici!" lui sibila "Qualche volta mi vien voglia di suonartele!", ritornello che sentiremo più volte, anche altrove.

A pagina 45 lei replica "Se mi tocchi anche solo con un dito, mi metto ad urlare" e lui, ovviamente, le tocca i seni.

A pagina 46 la bacia (senza il consenso di lei), mentre lei mette le mani sulle sue spalle per respingerlo. Lui ovviamente è troppo forte, e "la costringe contro i cuscini".

Lei intontita "chiude gli occhi, si lascia andare" e lui commenta "A cosa ti servirà la tua verginità nella tomba?"

nonostante l'abbia già stuprata due volte.

Lei scappa, "tremante e sconvolta", si rifugia in camera e da lì inizia a pensare che "forse desidera Andrew" pur sapendo che lui "aveva impiegato più la forza che la persuasione, probabilmente perché sapeva che lei non avrebbe ceduto altrimenti (...) avrebbe respinto con disgusto ogni approccio."

A pagina 58 la minaccia nuovamente, perché geloso di una semplice amicizia tra lei e un collega, Philip.

"Ti insegnerò ad avere paura di me, Helen!"

"Non l'aveva toccata, ma lei tremava già di paura. (...) Aveva visto il vero Andrew, l'uomo dalla volontà d'acciaio, capace di tagliare la gola ad un concorrente in affari"

A pagina 86, Andrew vuole picchiarla: "Sì, ti meriti un ceffone, ma a te penserò dopo."

Quando a pagina 88 Helen viene molestata da un ragazzo in una discoteca, Andrew la trascina via ed è pure capace di darle la colpa!

"Per un istante aveva visto sul viso di Andrew una furia omicida e aveva temuto che ammazzasse il ragazzo in maglietta arancione. (...) Correva dietro di lui come una schiava fuggiasca ricatturata dal padrone".

Quando Philip interviene in sua difesa "Non mi piace veder maltrattare le donne", Andrew minaccia anche lui.

Una volta in casa, la spintona (pagina 90) e la chiude in camera. "Helen lo fissò, terrorizzata."

A pagina 92 e 93 la violenta di nuovo, afferrandola, denudandola mentre lei cerca di fuggire.

"Ti avrò, che tu lo voglia o no. Dibattiti, e ti farò male. Ti avevo avvertito, Helen, che ti avrei insegnato ad avere paura di me."

Pagina 95: "Gettò un grido atterrito e si dibatté, e lui fu costretto a farle male per bloccarla e ributtarla sui cuscini. Lei tremava in tutto il corpo per il freddo e i denti le battevano."

Dopo un po' "Helen cede".

A pagina 115, roso dalla gelosa, l'accusa di essere "una sgualdrina frigida" e non la picchia solo per un soffio.

A pagina 154 le confessa che l'avrebbe uccisa, insieme a Philip (che ha picchiato, a pagina 143)

A pagina 146, credendo che lei sia andata a letto con Philip, la bacia in modo talmente violento che il sangue esce dalle labbra di lei mentre "le sue mani la stringevano impietose, artigliandola, ghermendola, strapazzandola come se volesse farle male."

A pagina 148 ripensando al primo stupro, Andrew commenta "Lo so che per te è stato orribile, ma per me... Non voglio più dirti bugie, per me è stato meraviglioso. Anche quando ti dibattevi e lottavi mi è piaciuto."


"Piccoli Miracoli" di Rebecca Flanders (Romanzi Americani)

Trama: è evidente che Michael è unico nel suo genere. Quei suoi incredibili occhi color topazio gli danno un'aria magica e mistica allo stesso tempo, qualità confermate dalle sue straordinarie capacità. Per ore gli scienziati del Centro di Ricerche sui fenomeni paranormali hanno assistito a una dimostrazione alquanto bizzarra del potere della mente di Michael: lui è in grado di spezzare una catena di ferro, di far bollire l'acqua senza il fuoco, di far squillare i telefoni... Nelle vesti di psicologa e studiosa dei fenomeni paranormali, Leslie è una professionista fredda e animata da un sano scetticismo. è sempre alla ricerca di una spiegazione razionale per tutto ciò che vede, ma quando gli occhi topazio incontrano i suoi e sembrano scavarle nell'anima sorridendole, Leslie può solo chiedersi con crescente inquietudine chi sia realmente Michael...


Commento di Lunaria: Purtroppo, dietro la patina della parapsicologia, che avrebbe potuto regalare brio alla vicenda, il romanzo scorre discretamente, assestandosi su un livello di sufficienza. Non è scritto male, perché l'Autrice è una delle firme storiche del genere Rosa (e di lei ne avevo letti di molto più entusiasmanti) https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2017/07/gabriel-limmortale-di-rebecca-flanders.html  https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/07/lombra-del-lupo-di-rebecca-flanders.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/04/due-vite-allo-specchio-di-rebecca.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/03/ma-la-nottesi-di-rebecca-flanders.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2017/07/lacchiappafantasmi-di-rebecca-flanders.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2017/07/luomo-del-ritratto-di-rebecca-flanders.html

ma questo "Piccoli Miracoli" non va oltre alla sufficienza e le pagine che potrebbero stuzzicare con atmosfere misteriose sono dosate col contagocce.

 



"Non son degno di te!" di Victoria Jones (Romanzo Storico)

Manuel, affascinante scapolo di Siviglia, conduce una vita dissipata, che rifiuta di dare in sposa la sorella all'amico Jaime Montales, giovane senza scrupoli che, fra le sue nefandezze, ha rapito pure la cugina Luz Pilar con il fratellino, per impossessarsi del titolo e delle ricchezze di famiglia. Manuel scopre il rudere della solitaria torre-prigione di Luz e trova la ragazza denutrita e quasi impazzita, la salva e la nasconde a casa sua. La fanciulla con le cure e l'affetto riprende la vita e i due giovani si innamorano. Ma Manuel non si ritiene degno di lei...

Commento di Lunaria: brevissimo Historical Romance (64 pagine) ambientato nella Spagna del 1887, un po' confusionario, ma almeno per le prime pagine, c'è persino una sorta di "aurea gotica" che rimanda a certi passaggi di Ann Radcliffe, per la descrizione della torre diroccata e della prigioniera lì rinchiusa. Poi però la vicenda prosegue senza grossi scossoni, appiattendosi un po'.


"Il Doppio Volto dell'Amore" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)


Trama: Nella brughiera inglese sommersa dalla nebbia, una notte... e all'alba una giovane donna bionda riprende conoscenza ai piedi di un masso, ma nella sua mente un'altra nebbia, ancora più fitta di quella esterna, le impedisce di ricordare. Perché Jack, pittore, che pure la soccorre, la odia e la disprezza? è stata davvero la sua fidanzata dalla condotta tutt'altro che irreprensibile? Una donna sleale, sfacciata, egoista? Se la memoria le tornasse, a quale orribile verità dovrebbe far fronte?  Quanto sarebbe meglio restare per sempre nell'oblio piuttosto che affrontare la realtà!


Commento di Lunaria: il solito romanzo di Charlotte Lamb, con la donna vittima (questa volta pure con un'amnesia!) e l'uomo dispotico, totalitario, arrogante che alla fine "le confessa di amarla" dopo che per tutto il romanzo tra i due sono volati schiaffi. C'è da dire che rispetto al fiacco "Illusione" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/12/illusione-di-charlotte-lamb-collezione.html , questo "Il Doppio Volto dell'Amore" ha una bella cornice di sottofondo (la brughiera nebbiosa che conferisce un leggerissimo tocco gotico alla Ann Radcliffe) Il problema, al solito, è l'erotizzazione dello stalking e della violenza maschile (a pagina 66 e 67, Jack obbliga Lynn ad un matrimonio di interesse, per sfruttarla come domestica! "Il matrimonio non è solamente badare alla casa..." "Di solito sì, acconsentì lui, glaciale. "Nel nostro caso non ci sarà nient'altro", per poi puntualmente semi-violentare Lynn qualche pagina dopo, a pagina 96: "Le strappò la camicia da notte e le prese il viso tra le mani con brutalità", "Non fu né dolce né tenero, fu... diabolico e anche crudele", tanto che lei poco dopo si raggomitola, nasconde il viso nel cuscino e piange. "Se ci sposiamo, nessun altro dovrà ronzarti intorno, o te ne pentirai!" Negli occhi gli passò un lampo terrificante. "Se mi sposi non andrai più via di qui. Mettitelo bene in testa! Ci resterai per sempre (...) altrimenti per te sarà l'inferno, te lo garantisco!" Lynn tremava davanti a quell'implacabilità. (...) "Sarai mia prigioniera a Wind Tor" (...) Davanti alla finestra della camera, Lynn fissava la brughiera, senza vederla. Sospirò. Jack le offriva la scelta tra due tipi di inferno"; a pagina 74: "Jack la strinse ancora di più, e il respiro gli si fece affannoso. Poi la respinse brutalmente e uscì dalla stanza sbattendo la porta." A pagina 84: "Jack la scosse, furibondo. "Cretina!" Lynn represse un grido di dolore sotto la pressione delle dita di ferro. Avrebbe avuto i lividi, il giorno dopo, pensò.")

La storia è anche originale (c'è il colpo di scena) e ben narrata, ma è proprio dal punto di vista del messaggio che veicola che non va: trattasi di abuso, non di storia d'amore. Come ho sempre detto: oggigiorno "un uomo come quelli descritti da Charlotte Lamb" finirebbe in galera per i reati di percosse, stalking e stupro coniugale. Non so perché questa Autrice in praticamente quasi tutti i suoi romanzi continuasse imperterrita a presentare questo tipo di uomo (magari pure considerando questa condotta l'apice del romanticismo) ma resta il fatto che oggigiorno tutto questo è REATO. https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html





"Illusione" di Charlotte Lamb (Collezione Harmony)


Trama:  Per dimenticare Robert, l'uomo di cui si è innamorata e che l'ha respinta, ormai convinta che l'amore sia un'illusione, Deborah, valente giornalista inglese, decide di trascorrere da sola una settimana di vacanza a Venezia. Ma appena arrivata incontra Matthew, ricco, affascinante e... nemico dichiarato di cronisti e paparazzi. In una girandola di situazioni e di avventure in bilico tra il tragico e il comico, Deborah riesce persino a dimenticare i suoi guai sentimentali vivendo nella magica Venezia, oltre ai romantici chiari di luna in gondola, anche i momenti più tumultuosi della sua vita. 

Commento di Lunaria:  Esattamente come "Notturno" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html), "Possesso" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/05/possesso-di-charlotte-lamb-collezione.html) e quasi tutti gli altri romanzi di Charlotte Lamb che ho letto, questo "Illusione" ripete il mantra della "relazione" tra un uomo arrogante,  tirannico, egocentrico, egoista, insopportabile, e la donna charlottelambiana per definizione: la vittima debole, passiva, destinata a soccombere, incapace di reagire alle angherie se non per qualche istante (a pagina 44 lui afferra lei e lei si dimena dando qualche calcio, lui insiste, la tiene ancora più ferma, la bacia mentre la tiene stretta, lei si dimena, riesce a fuggire e lui impreca, cercando di afferrarla per l'abito, ed è tanta la violenza con cui lui tira, che la stoffa si lacera, il vestito si rompe e Debora resta lì, col vestito a brandelli. Abbiamo appena letto la descrizione di un tentato stupro, ma l'Autrice ovviamente esattamente come tutte le altre volte non lo definisce stupro, prosegue nelle pagine successive nella sua narrazione di lui che cerca lei e avanti così fino a fine romanzo)

Giunte alla fine di ogni romanzo-fotocopia di questa Autrice, la domanda è sempre quella: perché scriveva sempre la stessa vicenda? Per motivi autobiografici? Misoginia introiettata? Parodia all'acido muriatico del rapporto uomo-donna? A cosa serviva continuare ad erotizzare, continuamente, lo stupro coniugale, la sopraffazione quasi manesca, la tiranna maschile? Il lieto fine obbligatorio non cancella tutte le pagine precedenti e soprattutto non cancella che quanto è stato narrato trattasi di reato e rapporto morboso, non di "storia d'amore".

Con l'aggravante che rispetto ai precedenti romanzi che lessi, che per quanto criticabili sotto l'aspetto "del messaggio di fondo" erano ben scritti e narrati, questo "Illusione" è noioso e prolisso, e il suggestivo scenario di Venezia non viene neanche reso al meglio.

Ripetiamolo per la miliardesima volta: nella realtà, tutto ciò che avviene nei romanzi di Charlotte Lamb con le modalità nelle quali si relazionano i suoi uomini e le sue donne "di carta", è REATO e rientra nella violenza psicologica e nell'abuso. Non è amore, ma rientra nel disturbo di dipendenza amorosa. 

La cosa disturbante di questo genere di romanzi Rosa anacronistici (del resto vennero scritti prima degli anni '90) non è tanto la descrizione delle scene di quasi-violenza fisica che lui esercita su di lei (nella narrativa horror e thriller troviamo scene molto più esplicite) ma il fatto che tutto questo (lui che afferra i polsi e la butta su un divano o su un letto, la bacia a forza, lei che si dimena, ricatti vari, donne "vendute come spose" dai padri a colleghi imprenditori - per altro Charlotte Lamb ha sempre questa smania classista del "maschio ricco finanziere" - stupri coniugali, schiaffi, urla) sia fatto passare per "amore, attrazione", con lei che si innamora in ugual modo, che non reagisce e alla fine arriva il matrimonio "riparatore" che si chiude con il "e vissero felici e contenti". 

è evidente che sono romanzi scritti in epoche dove la disuguaglianza tra uomini e donne era "socialmente approvata e pure la normalità" ma oggigiorno questa modalità affettiva e sessuale è intollerabile (e lo sappiamo benissimo in cosa sfocia e che fine fanno le donne che si ostinano a frequentare uomini del genere oppure non vengono aiutate dalle istituzioni per sfuggire a questi rapporti tossici) perciò le storie narrate da questa Autrice DEVONO restare vicende di finzione letteraria che si concludono "con l'happy end", scritte in epoche dove "era la consuetudine sociale del tempo comportarsi così", perché se diventano realtà il nome per definirli non è "rapporto d'amore" ma REATO. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html)



"Il Lupo e la Colomba" di Kathleen Woodiwiss


In tempi remoti, quando i druidi vagavano per le foreste settentrionali d'Inghilterra e tenevano i loro sabba al chiarore incerto della luna, un giovane uomo innamorato di battaglia e violenza studiò le arti della guerra fino a divenire invincibile.  Il giovane, che si era dato per nome "Il Lupo", depredava la gente, piegandola ai suoi voleri. Col tempo le sue gesta giunsero all'orecchio degli Dei sull'alta montagna tra la terra e il Valhalla. Odino, signore degli Dei, inviò un messaggero a distruggere il ribelle che esigeva tributi dal popolo e sfidava il fato. I due si incontrarono e incrociarono le spade, e la loro battaglia infuriò per una quindicina di nuove lune dalle bianche scogliere del sud alle spoglie coste rocciose del nord. Il guerriero si dimostrò all'altezza della sua fama: nemmeno l'inviato di Odino riuscì a batterlo, e dovette tornare alla montagna ad ammettere il suo fallimento. Odino rifletté a lungo e a fondo sulla questione, poiché era scritto che chiunque avesse sconfitto un messaggero degli Dei si sarebbe guadagnato la vita eterna sulla Terra. Odino rise, e i cieli sopra il lupo tremarono. Poi l'aria fu squarciata da lampi accecanti e fragorosi tuoni; il giovane, impavido, rimase dov'era, con la spada sguainata.  "Così ha vinto la vita eterna", ruggì Odino in tono di scherno, "e stai di fronte a me con la spada pronta al combattimento, ma la stoltezza non è mai stata una virtù e io non posso lasciarti qui libero di compiere le tue insane imprese. Avrai la tua immortalità, ma dovrai sottostare ai voleri di Odino per fare uso della tua conquista." Odino scomparve con un ultimo scroscio di risa, e un fulmine colpì l'arrogante lama sfoderata. Un pennacchio di fumo si innalzò lentamente al cielo. Là dove si trovava il giovane, ora era accucciato un grosso lupo di ferro incandescente, con un ringhio rabbioso congelato sulle labbra. Si dice che in una profonda vallata vicino al confine con la Scozia ci sia una radura dove si trova la statua di un lupo di ferro, bruno di ruggine, ricoperto di rampicanti aggrovigliati, le zampe verdi di muschio. Si dice che quando la battaglia infuria nella regione l'imponente lupo si animi e divenga un guerriero - coraggioso, forte, invincibile e selvaggio. E ora le truppe di Guglielmo attraversavano la Manica, re Harold accorreva dal nord, e la guerra si faceva prossima...

***

28 Ottobre 1066

Il clangore della battaglia si era ormai sopito. Le grida e i lamenti dei feriti si erano spenti a uno a uno. La notte era quieta e il tempo pareva come sospeso. La luna autunnale, tinta di sangue e affaticata, splendeva sopra l'indistinto orizzonte, e il distante ululato di un lupo in caccia attraversava come un brivido il cuore della notte, appesantendo il misterioso silenzio che incombeva sulla regione. Coltri di nebbia fluttuavano attraverso la palude sopra i corpi dilaniati dei caduti. Il basso muro di terra, debolmente sostenuto da pietre, era ricoperto dall'eroico sudario degli uomini massacrati.  Un ragazzo di non più di dodici anni giaceva accanto al padre. Oltre a questo macabro scenario si ergeva la grande sagoma del castello di Darkenwald, con la sua unica torre di guardia svettante contro il cielo. All'interno del castello, Aislinn sedeva sul pavimento coperto di tappeti davanti alla poltrona sulla quale suo padre, l'ultimo signore di Darkenwald, aveva governato il suo feudo.



Dalla stessa Autrice: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/01/rosa-dinverno-di-kathleen-woodiwiss.html