"Mitzi" dei Delly (Romanzi della Rosa)

 Ho trovato la prima edizione, quella degli anni '30


Trama: Il romanzo dei Delly narra le disavventure dell'orfanella Mitzi, figlia di una ballerina malgiudicata dalla cerchia dei familiari dell'uomo che l'ha sedotta; Mitzi viene prima disprezzata, maltrattata come una serva, poi, viene giudicata "disonorata" e guardata con sospetto esattamente come si guardava sua madre; costretta poi a fuggire, cadrà malata, fino a che l'Amore non le permetterà di riabilitare il suo nome, facendo venire alla luce la verità sul passato di sua madre e le permetterà di trovare finalmente la serenità.


Gli stralci più belli:

"Strane teorie. Dunque, perché questa povera ragazza è figlia di una creatura traviata, forse trascinata al male non da innata perversità, ma dai pericolosi scogli del suo mestiere, tu la condanni senza remissione alla stessa sorte? Non pensi all'influenza di un'educazione cristiana su questa anima, pure ammettendo che vi sia in lei qualche fatale eredità morale? Poco fa guardavo la povera fanciulla e osservavo come, sotto il turbamento e l'impaccio recatole dalla tua troppo palese ammirazione, il suo sguardo rimanesse puro, candido, specchio di un'anima delicata e senza ombra."

"Il temporale si avvicinava, ma Mitzi non badava né ai lampi sempre più fitti, né ai nuvoloni cuprei, né ai lunghi rombi di tuono che scotevano tutta la pesante atmosfera. (...) La pioggia cominciava a cadere a grosse gocce calde e pesanti... e prima che Mitzi avesse raggiunto la foresta, venne giù un rovescio torrenziale accompagnato da bagliori sfolgoranti. La giovane grondava già tutta, quando finalmente poté ripararsi sotto gli alberi (...)  E finalmente, spossata, ansante, con gli orecchi che le ronzavano, tutta la persona arsa di febbre, si lasciò cadere per terra, contro il muro in rovina di una vecchia casa da guardia, abbandonata."

"Com'era attraente la piccola Mitzi, anche col visino affilato, reso pallido dalla malattia, che faceva sembrare più grandi, più profondi i begli occhi dove il fuoco si era come spento, lasciando posto a un languore ammaliante, a misteriose ombre che egli non aveva mai scorte negli occhi della Mitzi di un tempo."


 Altra edizione che ho trovato

Vedi anche: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/01/la-fine-di-una-valchiria-di-delly.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/delly-liala-gli-stralci-piu-belli.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/i-romanzi-della-rosa-e-dei-delly.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/09/figlia-del-mistero-dei-delly-romanzi.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/09/orgoglio-domato-dei-delly-romanzi-della.html


"L'Albero del Tamarindo" di Lee Wilkinson (Collezione Harmony)

Trama:  Sono davvero amari come i frutti del tamarindo i ricordi che ha Saul della sua storia con la giovane Autumn, che asseriva di amarlo e che è stata la causa involontaria della sua disgrazia? E sarà soltanto il desiderio di vendicarsi a spingerlo a cercarla dopo quattro anni e a pretendere che lei diventi sua moglie? Questi sono gli interrogativi che si pone Autumn nel rivederlo e che la convincono a non rivelargli che il suo amore, malgrado tutto, non è mai morto. E tutto questo perché...


Commento di Lunaria: "L'Albero del Tamarindo" (il titolo si riferisce al gusto amaro ed aspro del tamarindo, riflettendo il rapporto conflittuale tra i due protagonisti) è abbastanza problematico: di base, verte sulla vendetta, attuata con modalità psicologiche, perché Saul ha perso la vista durante un incidente, dopo aver litigato con Autumn anni prima, a causa della gelosia che Autumn provava per Joanna, che aveva sedotto Saul unicamente per interesse materiale; l'uomo ritiene Autumn colpevole di tutto questo. Perciò, con l'inganno, riesce a segregare Autumn in una tenuta isolata, e lì si diverte con lei come il gatto col topo.  La umilia, la prende senza che lei abbia dato un consenso esplicito (senza violenza fisica, anche se le parole usate sono piuttosto rozze) e la cosa non è meno grave solo perché "dopo un po'" Autumn acconsente, perché innamorata. Tutta la prima parte del libro è basata su questo, sulla rivalsa che Saul mette in atto contro Autumn, spaventata e piangente. Esattamente come i romanzi di Charlotte Lamb, dove lo stupro coniugale e lo stalking erano la norma (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html), così com'è, "L'Albero del Tamarindo" è da prendere con le pinze e nella consapevolezza che diverse scene sono reato. Certo, come in tutti gli altri Rosa c'è il "lieto fine, Saul "si ravvede", diventa dolce, ma il problema sono tutte le pagine precedenti, con un Saul che si diverte a terrorizzare con la minaccia di segregazione e minacci un'Autumn che si lascia vessare perché devastata dal senso di colpa. Gli aguzzini e i tiranni, nella vita vera, non chiedono di meglio che trovare delle donne così, per soddisfare le loro brame di possesso e dominio.

Per quanto riguarda la forma narrativa, tutta la storia è ben scritta, i personaggi sono ben caratterizzati dal punto di vista emotivo e psicologico e nel complesso non ci sono capitoli noiosi; su tutta la vicenda pesa una cappa di pesantezza, per le atmosfere drammatiche e fatalistiche; difficile non pensare ad una sorta di "agnello martirizzato" quando si leggono certi pensieri di Autumn mentre si sente in trappola, isolata da tutto e tutti e sola con un uomo che vuole vendicarsi di lei; per esempio, a pagina 79, Saul le dice "Stupida ragazzina. Ti potrei picchiare per aver rovinato la tua bellissima capigliatura", quando Autumn si taglia i capelli "in segno di penitenza"; a pagina 85 Saul dice "Se perdo la pazienza, te ne potresti pentire\Non desidero amore o affetto; tutto quello che voglio è usare il tuo corpo"; a pagina 86, dopo che le ha ordinato di spogliarsi (e Autumn è costretta a bere dello champagne nella speranza di essere meno cosciente) l'Autrice scrive "Fa' pure con calma. Preferisco godermi lo spettacolo lentamente", disse lui squadrandola come un sultano al mercato degli schiavi. Autumn aveva sperato che lui fermasse quel gioco crudele, ma non fu così. Era ormai chiaro che voleva arrivare fino in fondo". 

A pagina 89 si raggiunge il culmine della coercizione, dopo che Saul pretende che lei si dia a lui: "Non farò in fretta come l'ultima volta", disse lui sentendola rigida. "Lo faremo piano piano, aspetterò che tu sia pronta." "Non sarò mai pronta", ribatté lei. "E non voglio farlo piano piano. Sopporterò e voglio farla finita il prima possibile (...) Ti lascerò fare passivamente. Se mi opponessi, tu troveresti la scusa per violentarmi e non voglio renderti le cose più facili." A quel punto, per non sfociare in una scena di stupro, l'Autrice specifica che "Saul usa la dolcezza", baciando Autumn fino a che "a lei non sfugge un gemito". 

Lo stesso meccanismo si ripete a pagina 102 e 139:

"Le sue parole e le carezze appassionate avevano incominciato a sciogliere il ghiaccio che la circondava, riportandole alla vita il corpo contro la sua volontà. Ovviamente lui se ne era accorto (...) Aspettandosi che l'avrebbe presa in modo possessivo, Autumn si era sorpresa quando lui aveva invece incominciato a baciarla. (...) Non voglio rispondere ai tuoi baci", aveva mentito lei. "Non nutro alcun sentimento per te. Tutto quello che voglio è che la facciamo finita al più presto possibile." Lui l'aveva afferrata per le spalle. "Smetti di parlare in questo modo", aveva sibilato, "stai usando il linguaggio di una p*ttana." "Ed è esattamente quello che sono. Quello in cui tu mi hai trasformata. Solo che io sto usando il mio corpo non per guadagnare denaro ma per pagare un debito." Gli occhi argentei di Saul avevano lanciato lampi furiosi. Per un istante Autumn aveva pensato che lui l'avrebbe picchiata, ma lo schiaffo non era arrivato nonostante lei se lo fosse augurato. "Molto bene", aveva detto invece lui, "Se vuoi comportarti come una p*ttana, è così che ti tratterò." 

"Mi appartieni sempre (...) Svestiti (...) Togliti i vestiti prima che te li strappi di dosso", le ordinò. "Se osi toccarmi, mi metto a gridare." "Avanti, grida", la sfidò lui avvicinandosi. Autumn era troppo spaventata per gridare. Mentre lui la spogliava gli oppose resistenza. Anche quando fu nuda continuò a dibattersi. "Piccolo gatto selvatico", gridò Saul. La sollevò, la buttò sul letto e usò il peso del proprio corpo per bloccarla. Le afferrò i polsi, la bloccò contro il cuscino e respirando pesantemente la guardò fisso."

Torno a ripetere che questo tipo di violenza erotizzata che si trova in questo tipo di romanzi va condannata per quello che è: violenza psicologica che spesso arriva anche a scene di coercizione sessuale. Il consenso "a scoppio ritardato" che hanno questo tipo di protagoniste, deboli e fragili, che l'Autrice inserisce "qualche riga sotto" per salvare le apparenze e restare nell'ambito del romanzo Rosa, non è vero consenso e non ha niente a che vedere con rapporti sessuali dove il consenso e la volontà del o della partner è rispettato. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html)


Gli stralci più belli:

"Era venuta fin lì per amore, tuttavia ora si rendeva conto che prendersi cura di un uomo che nutriva propositi di vendetta sarebbe stato sicuro e ragionevole quanto prendersi cura di una tigre ferita. Ancora una volta le sembrò che lui la stesse fissando. Decise di non lasciar trapelare il proprio terrore e fingendo indifferenza si sforzò di continuare la conversazione."

"Richiusa la porta, si fermò a riflettere alcuni minuti rendendosi conto di essere in un vicolo cieco. Fu pervasa da una specie di calma fatalistica. Le sembrò che, qualunque cosa stesse per accadere, avrebbe fatto parte del suo destino. Sarebbe quindi stato inutile opporvisi. Inoltre, dopo quello che aveva passato a causa sua, forse Saul aveva il diritto di vendicarsi."




"Animo d'Artista" di Emma Richmond (Collezione Harmony)

Trama: Sono passati quattro anni da quella gelida notte d'inverno in cui il destino ha fatto incontrare Davina e Joel che si sono amati con una passione selvaggia, quasi crudele. E ora Davina stenta a credere che quel Joel sia comparso di nuovo nella sua vita, travolgendola con la stessa intensità di un tempo. Artista brillante, lunatico, ombroso, con la bellezza dissoluta di un angelo ribelle, è anche l'uomo che sa suscitare in lei sensazioni meravigliose. Tuttavia ora nella vita di Joel c'è un'altra piccola ma importantissima donna: sua figlia Ammy... 


Commento di Lunaria: Purtroppo "Animo d'Artista" non decolla molto: non è scritto male, e la trama "fila", ma Joel è davvero troppo instabile, contraddittorio e ironico e non fa "scattare" l'attrazione, anche se diverse pagine hanno toni a sfondo erotico.  Nel complesso, non mi ha molto entusiasmato.


Gli stralci più belli: 

"Il loro rapporto era stato violento, appassionato, quasi inevitabile per l'intensità del desiderio, ma non c'era mai stato amore. Si erano usati. Non in modo spietato o crudele, ma perché entrambi avevano bisogno del calore di un altro essere umano."

"Nessuno l'aveva mai soddisfatta e saziata così profondamente. C'era un lato oscuro nella sua anima... cinico, egoista, eppure..."

"Era solo un uomo, si disse. Né meglio né peggio... Oh, non essere stupida! Se fosse un uomo qualsiasi non te ne saresti nascosta in bagno, tremando come una foglia. Aveva il potere di distruggerla, e la cosa terribile era che lei lo voleva. Voleva lui. E aveva davvero dimenticato l'intensità delle sensazioni di quella notte? Era stata così brava da seppellire i ricordi fino a fingere che non esistessero? E solo perché si vergognava?"

"Rilassati", le sussurrò lui. Ma non era facile. Anzi, impossibile, soprattutto quando le mani calde di Joel si posarono sui suoi fianchi, con i pollici distesi verso la schiena, e premendo su entrambi i lati della spina dorsale tracciarono i contorni di ogni vertebra, lentamente, fino a chiudersi di nuovo sulla pienezza soffice dei seni. E mentre con le labbra le disegnava un sentiero di fuoco sulle spalle, il suo ventre spingeva con insistenza contro di lei."

"Aveva cercato di convincersi che non lo amava, ma non era vero. Lo amava talmente tanto che quasi lo odiò per la sofferenza che le stava infliggendo. E quel peso enorme che aveva portato nel cuore nelle ultime settimane sembrò farla precipitare in un baratro ancora più profondo."



"La Tenuta" di Danielle Steel

Danielle Steel, l'autrice che rappresenta un vero e proprio fenomeno editoriale, ritorna al suo pubblico con un'emozionante saga che, dalla fine dell'Ottocento ai giorni nostri, abbraccia tre generazioni: Jeremiah Thurston, proprietario di una miniera di mercurio in California, si è costruito da solo una fortuna, ma il denaro non serve a fargli superare il dolore per la perdita del suo primo, grande amore. Così, a 43 anni, l'uomo più ricco dello Stato è ancora scapolo. Ma quando, nel corso di un viaggio di lavoro, conosce Camille, splendida figlia diciassettenne di un proprietario terriero, la sposa. Per Camille, Jeremiah fa costruire una grande casa, una dimora che non ha eguali in California, e che lui vede già piena di vita, di amore, di bambini. Ma Camille è capricciosa ed egoista e non solo con l'inganno evita di restare incinta ma tradisce Jeremiah.  Il palazzo progettato per ospitare la famiglia di Jeremiah si trasforma in un monumento alle speranze perdute e ai sogni infranti. Sarà Sabrina, la figlia, mai amata da Camille, ad ereditare l'attività del padre, quando Jeremiah morirà, e a dare nuova vita alla leggendaria dimora, popolandola con sogni e speranze dei suoi due amori: John e André...


Commento di Lunaria: un romanzo davvero poderoso (ben 538 pagine!) di un'Autrice molto prolifica che, da fine Ottocento fino alla Guerra Mondiale, descrive l'epopea di una famiglia di proprietari di miniere: le condizioni storico-culturali del tempo sono minuziosamente descritte nei loro particolari (non ci vengono risparmiate né le pagine sulle morti dei minatori né i toni crudi dei dolori del parto, in un'epoca dove moltissime donne morivano per quello...) e i personaggi protagonisti, tutti, anche quelli secondari, sono un capolavoro di introspezione psicologica; l'Autrice è stata bravissima nel tratteggiarli a tutto tondo. Ci si mette molti mesi a finirlo, ma ne vale la pena; si arriva all'ultima pagina e ci si è affezionati ai vari personaggi, seguendo le disavventure di Sabrina, i suoi amori, il rapporto caustico con la madre traditrice, il figlio ingrato che pur di esibire ricchezza e pavoneggiarsi, non esita ad obbligare Sabrina a sacrifici immani... Per tutta la prima parte del romanzo, vengono descritte le dure condizioni di vita dei minatori alle dipendenze del padre di Sabrina, Jeremiah, e dei sacrifici dell'uomo per mantenere la sua attività e costruire la dimora paradisiaca per la moglie Camille;

La seconda e la terza parte del romanzo sono più incentrati sulle difficoltà che Sabrina, figlia di Jeremiah e Camille, incontra quando Jeremiah muore (Sabrina, che si mette in testa di dirigere le sue miniere, viene derisa e trova pochissimi operai disposti a lavorare per lei), esposta alla violenza sessuale o ai pettegolezzi cattivi della gente che non esita ad additare come "sgualdrina" una qualsiasi donna non sposata che si accompagna ad un uomo; il dolore di restare vedova e di ritrovare poi un altro amore quando ormai non si pensava più di poterlo vivere; infine, viene tratteggiato il rapporto conflittuale con il figlio Jon, un vero ingrato, e come l'arrivo della guerra porti devastazione ma non la fine della famiglia (e della dimora) Thurston perché è sbocciata una nuova vita.  


Gli stralci più belli:

"Mary Ellen, per favore..." "Per favore che cosa? Per favore lascia che ti dica addio?  è per questo che sei venuto, vero?" Adesso anche Jeremiah aveva gli occhi colmi di lacrime. Le fece un cenno di assenso, lentamente. 

(...) Lei non faceva che fissarlo con due occhi pieni di disperazione. Per Mary Ellen niente sarebbe stato più come prima. Tutta una serie infinita e desolata di serate e notti del sabato senza di lui le si allungava davanti come una strada vuota."

"John Harte le rivolse un sorriso pieno di tristezza. Molte cose sarebbero cambiate per lei, d'ora in avanti, e gliene avrebbe voluto parlare. Ma temeva di farlo troppo presto."

"Sabrina lo stava fissando con gli occhi sbarrati. Si domandava chi fosse l'uomo che aveva davanti, quell'uomo spietato, insensibile, odioso, incapace di dare affetto, incapace di provare amore per qualcuno, quest'uomo che aveva concepito e portato nel suo grembo! Chi era adesso?"




Vedi anche: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/11/promesse-di-danielle-steel.html https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/03/il-fantasma-di-danielle-steel.html


"Sulle Strade della California" di Rita Rainville (Collezione Harmony)

Trama: Trovarsi in una gioielleria proprio quando avviene una rapina significa per Kaylie non solo un grosso shock ma una serie di complicazioni che sconvolgono all'improvviso la sua vita. Kaylie è infatti una testimone indispensabile per identificare i banditi e, se non fosse per le premure di Adam, finirebbe seriamente nei guai. Meglio fidarsi di lui che, come ex poliziotto, di esperienza ne ha a sufficienza e... non solo in fatto di rapinatori. Ma neanche tra le sue braccia, in montagna, lontano da tutti, Kaylie può stare tranquilla. Infatti...

 

Commento di Lunaria: "Sulle strade della California" (il titolo stile "road movie" è fuorviante) purtroppo non mantiene le promesse della trama: quasi zero thrilling e anche quando i rapinatori minacciano Kaylie tentando di ucciderla (per esempio, nella scena dell'inseguimento con la macchina o verso il finale), il ritmo è fiacco e soporifero; zero suspense, insomma. Ridotte al minimo anche le scene erotiche tra i due protagonisti. Dialoghi banali, divagazioni che "allungano il brodo tanto per", personalità dei personaggi molto sul generico e poco sviluppata.


Gli stralci più belli:

 "Viaggiarono in silenzio per una buona mezz'ora, durante la quale lei ebbe modo di riflettere a lungo sulla fortuna che aveva avuto a incontrare Adam in quel particolare frangente della sua vita. Se non fosse stato per lui, a quest'ora sarebbe stata probabilmente trovata morta in qualche fossato nei dintorni di Saratoga con due pallottole in corpo. (...) Se mai [Adam] avesse detto ad una donna che l'amava, questa si sarebbe potuta sentire assolutamente sicura di quelle parole."




"Un'Orchidea Bianca" di Carla Neggers (Harmony Intrigue)

Trama: Dopo la laurea, Artemis si fa assumere come giardiniera dagli Harrison, la stessa famiglia presso cui il padre aveva lavorato per anni prima di morire con la moglie in un inspiegabile incidente. Per Artie si tratta di un ritorno alle origini, nella speranza di ritrovare il proprio passato senza più angoscia e dolore.  Ma il passato ritorna invece carico di interrogativi e di domande senza risposta.  E a trascinarla in questo viaggio a ritroso nel tempo è l'ambiguo e seducente Todd, per il quale lei prova subito un'innegabile attrazione...


Commento di Lunaria: trama interessante, essendo un curioso "Giallo a tinte botaniche", ma purtroppo la storia, a tratti confusa, procede a rilento, mentre un po' di brio in più e suspense elargita più frequentemente avrebbe alzato il voto. Così com'è, "Un'Orchidea Bianca" non va oltre la sufficienza, e peccato, perché il riferimento all'orchidea "Cypripedium candidum", detta anche "Scarpa di Venere", era intrigante e lo si sarebbe potuto inserire fin dai primi capitoli (e non solo verso la fine) e con maggiori dettagli. 217 pagine, narrate però a quel modo e senza "ritmo al cardiopalma", sono decisamente troppe. è comunque migliore rispetto all'altro romanzo dell'Autrice: "Una Prova Rischiosa", che avevo trovato fiacco e soporifero. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/06/una-prova-rischiosa-di-carla-neggers.html) (vedi anche https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/03/l-amico-di-famiglia-di-carla-neggers.html)

 


Gli stralci più belli: "Con un braccio d'acciaio, mi circondò la vita e mi spinse dolcemente ma con insistenza all'indietro, sul letto. Per un istante, un fuggevolissimo istante, avrei potuto fermarlo... se avessi voluto. Ma non lo feci. Il suo corpo era forte e virile. Il suo respiro mi risuonava fortissimo all'orecchio. (...) Le sue mani si insinuarono sotto la mia camicia e le sue dita mi sfiorarono la pelle con carezze erotiche." 




"Due Cuori in Volo" di Meredith Webber (Harmony Bianca)

Trama: Durante uno dei voli per il trasporto ammalati, Gaby, giovane pilota del Royal Flying Doctor Service, viene sorpresa da un uragano e costretta ad un atterraggio di fortuna. La radio è fuori uso e l'unica soluzione è trascorrere la notte accampata in una grotta. Con lei c'è il dottor Jack, che non esita a dare il suo prezioso contributo come uomo e come medico.  Ma quando l'emergenza finisce e tutti ritornano sani e salvi alla base, il cuore di Gaby sembra essere rimasto ferito...  Jack è infatti la persona sbagliata o almeno così vorrebbe far credere...


Commento di Lunaria: "Due cuori in volo", purtroppo, si dilunga molto su particolari medici (troviamo persino la stenosi pilorica...) mentre le pagine dedicate all'eros e al romanticismo sono sporadiche; anche la trama, l'ho trovata piuttosto zoppicante e confusa.


Gli stralci più belli: 

"La sua mente era piena di pensieri che si accavallavano, eppure il suo corpo capì e si voltò verso l'uomo, che la prese fra le braccia e la tenne stretta. "Un porto nella tempesta, Gaby?", le sussurrò nell'orecchio. Lei scosse il capo, non osando parlare per non rompere l'incantesimo che gli aveva permesso di reagire al suo movimento. Alzò la testa e chiuse gli occhi, temendo che rivelassero troppo. Labbra dal sapore di sale sfiorarono le sue, dapprima fredde e poi sempre più calde, trasmettendole calore in tutto il corpo attraverso quel semplice contatto. Quando le tracciò il contorno della bocca con la lingua, lei socchiuse le labbra, invitandolo, provando un'eccitazione che la scosse come una scarica elettrica. (...) Lui rafforzò l'abbraccio, quasi a rispondere a quella richiesta e lei sentì il corpo duro ed eccitato di lui contro di sé. (...) "Mi hai forse stregato?", chiese lui con voce bassa e roca. "Mi hai portato in questa tempesta per strapparmi il cuore e poi mandarmi via svuotato e infelice?" La scostò da sé e con una mano le accarezzò i capelli. "Sei forse uno spirito femminile che tenta i viaggiatori imprudenti con visioni di splendori ai quali la maggior parte dei mortali non dovrebbe aspirare?"