"Ogni rosa ha il suo segreto" di Vella Munn (Harmony Intrigue)


Trama: Chi è lo sconosciuto che la osserva da lontano con impudente sfacciataggine? si chiede la stupenda Rosa Reola mentre in un frutteto fa lezione a dei poveri immigrati messicani. Ma se Joe Magadan ha le sue buone ragioni per non rivelarle troppo di sé anche quando la conosce, lei ha più di un valido motivo per tenergli nascosto il proprio segreto. La complicità che li unisce per realizzare un piano molto rischioso non basta a indurli a un chiarimento e l'intimità che presto si stabilisce fra loro rappresenta forse un ostacolo in più...
 
Commento di Lunaria: "Ogni rosa ha il suo segreto" è un discreto romanzo che, per quanto scritto nel 1984, è ancora attuale, trattando lo sfruttamento degli immigrati irregolari e il racket di esseri umani. Di base, la vicenda è incentrata su Rosa, mulatta e mediatrice culturale, e sulla sua partecipazione ad una trappola ordita ai danni di uno spietato trafficante, Kohl, con la complicità del misterioso Joe Magadan e delle forze dell'ordine che vogliono cogliere il criminale "con le mani in pasta". Per fare questo, dovrà fingersi innamorata di un clandestino da usare come esca per attirare Kohl. Il piano sembra filare, non fosse che Rosa si sente sempre più attratta da Joe Magadan e che la sua riservatezza che sfiora il mistero la irrita. Ma anche lei ha uno sgradevole segreto da nascondere e Kohl minaccia di rivelarlo...
La trama è buona, lo stile di scrittura semplice e scorrevole. "Ogni rosa ha il suo segreto"  non è mozzafiato come  ''Tuttobrivido'' (ad oggi, il mio romanzo Intrigue preferito http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/12/tuttobrivido-di-tess-gerritsen-harmony.html ) ma si lascia leggere. E fa riflettere, sul problema dell'immigrazione clandestina, anche se l'Autrice sceglie di mantenere un tono leggero, e quindi mancano vere e proprie scene di violenza cruda e insostenibile. Però, fa impressione vedere che dal 1984 ad oggi le cose sono solo peggiorate, parlando di immigrazione e sfruttamenti...


Qualche stralcio per dare idea dello stile:

Quella donna abbronzata lo incuriosiva sempre di più, e fissandola da vicino notò che i suoi occhi erano più scuri e più intensi di quanto avesse creduto. Quelle pupille gli dicevano che Rosa si fidava di ben pochi uomini e che non avrebbe permesso a nessuno di metterle i piedi in testa; ma gli dicevano anche che si portava dentro, forse in un angolo nascosto che  neppure lei conosceva, qualcosa di dolce e malinconico.

*

Joe, con dolcezza, le stava sciogliendo i nodi e con la mano libera lisciava le lunghe ciocche nere. Le sue dita le sfioravano contemporaneamente le guace, le orecchie e il collo. Rosa cercò di restare immobile mentre lui lavorava, ma il suo corpo vibrava di un'insolita tensione [...] Quell'uomo era pieno di contrasti, ma la cosa la stuzzicava, la eccitava, rendendola ancora più interessante ai suoi occhi [...] I seni premuti contro il suo torace, le gambe molli, gli allacciò il collo con le braccia quasi per sostenersi e lui le mise le mani sulle natiche finché lei non fu costretta a inarcarsi. Allora sentì la prepotenza del suo desiderio ma non ne fu infastidita.




"Ma la notte...sì" di Rebecca Flanders (Romanzi Americani)


Trama: Jo Ella è nata libera ed è sempre alla ricerca di nuovi cieli e orizzonti. Solo Cam, l'amico di infanzia, la ama tanto da comprenderne l'irrequietezza e non ha mai pensato di imbrigliare la sua voglia di vivere o limitare il suo bisogno di avventura. Per lui, Jo Ella è una creatura fantastica che sa far vivere a un uomo momenti sconvolgenti e indimenticabili per poi svanire nel nulla. Ma nel sonno le incertezze di Jo Ella vengono a galla, popolando i suoi sogni di fantasmi inquietanti. Lei ancora non sa che la notte può diventare il momento del sì, la dolce resa alla calda dimensione dell'amore.

Commento critico di Lunaria: Rebecca Flanders, già autrice del bellissimo "Gabriel l'Immortale" e del sognante "L'uomo del ritratto"

http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/07/gabriel-limmortale-di-rebecca-flanders.html
http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/07/luomo-del-ritratto-di-rebecca-flanders.html
http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/07/lacchiappafantasmi-di-rebecca-flanders.html
https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/04/due-vite-allo-specchio-di-rebecca.html

si riconferma, con "Ma la notte... sì" (1984), una delle più valenti e talentuose scrittrici rosa; tutti i suoi personaggi sono descritti a "tutto tondo", con profonde e toccanti descrizioni psicologiche, che toccano l'intera sfera dei sentimenti umani; l'Autrice, insomma, non ha uno stile narrativo da "romanzetto piatto", al contrario: nelle recensioni precedenti già facevo notare che i personaggi di Rebecca Flanders "fanno vibrare le pagine", per intensità di sentimenti.
Tuttavia, "Ma la notte... sì" è un romanzo rosa un po' atipico perché descrive un amore che in realtà già esiste, ed è ben "oliato" a partire dall'infanzia dei protagonisti; in pratica, non ci troviamo di fronte ad un romanzo che descriva "la nascita" del rapporto d'amore, ma di una passione amorosa che è "già nata" quando l'Autrice inizia a narrarla e che si basa soprattutto sui dialoghi e sui soliloqui di Cam e Jo Ella; lo svolgimento è tutto qui, infatti, perché ad essere citati sono comunissimi fatti quotidiani - andare a letto, cucinare, telefonare, andare a un concerto... - che di per sé non hanno alcuna importanza; servono piuttosto come "sfondo" ai dialoghi e monologhi dei due personaggi; solo verso la fine il romanzo acquisisce un po' di "verve" parlando di depressione post partum che colpisce Mary, un'amica di Jo Ella; per il resto, anche questo fatto serve a sviscerare nel dettaglio la psiche di Jo Ella - e della morte di un paziente che assisteva quando era infermiera - di fronte a questo evento, e non di certo dare importanza a Mary approfondendo il suo, di inconscio!
Per cui, il romanzo potrebbe annoiare quelle lettrici che preferiscono storie con brio e azione, colpi di scena e magari dialoghi serrati; se invece vi piacciono i romanzi "lenti" che indagano la psicologia dei personaggi - anche se non succede quasi nulla - allora questo romanzo di Rebecca Flanders fa al caso vostro. A me è piaciuto, pur prediligendo storie rosa a tinte gialle o thriller; comunque, data la sensazione di "passo di piombo" che si respira per parecchi capitoli, ci ho messo tre mesi per leggerlo tutto (quando invece solitamente per un romanzo rosa che mi piaccia, ci metto una settimana o un mese). è scritto bene - ripeto, la Flanders è un'Autrice che predilige un'analisi psicologica certosina dei suoi personaggi e li rende indimenticabili - anche se è un romanzo rosa un po' atipico. 


Gli stralci più belli:

"Lei si sciolse dall'abbraccio con lentezza esasperante. Si sentiva esausta, svuotata e un po' stordita da quanto era accaduto. Si aggrappò alla balaustra per sostenersi, cercando di ricacciare indietro il dolore che le parole di Cam le avevano procurato. Ma soprattutto la tormentava il tono impersonale e distaccato che lui aveva usato. Orgoglio ferito e confusione si mischiavano in lei e si sentiva prossima ad una nuova crisi di pianto. Cam l'aveva rifiutata.
Cam non la voleva.
Lui rimase a guardarla senza parlare, sforzandosi di assumere un'espressione controllata. Comprendeva di averla delusa profondamente e gli occorse tutta la propria forza di volontà per non cedere alla tentazione di prenderla ancora fra le braccia."

"Si strinse rabbrividendo la vestaglia intorno al corpo e si avviò verso la propria camera.
"Buonanotte, Joey". La voce di lui pareva arrivare da una distanza infinita. Jo Ella si voltò a guardarlo. Cam era fermo contro lo sfondo del cielo stellato, solido e imperturbabile"

"Sembrò che un'aura di sensualità li avvolgesse entrambi, mentre con espressione assorta lui le ravviava i capelli dietro le orecchie, seguendole il contorno del viso con dita leggere. Jo Ella si sentì sciogliere di languore. Il sangue le affluì alle gote in un impeto di piacere violento, mentre il respiro le si scioglieva in petto, perdendosi in un leggero ansimare [...] Ogni suo gesto era lento e deliberato, sospeso per qualche istante per venire ripreso subito dopo con maggior dolcezza e Jo Ella si lasciò assorbire dall'incanto che le sue carezze sapevano evocare in lei. Quando le mani di lui le si chiusero appena intorno ai seni, quasi temessero di ferirla, Jo Ella gemette piano mordendosi il labbro inferiore mentre con lentezza assoluta, quasi rarefatta, le carezze di Cam scendevano a trovarle la vita per fermarlesi intorno ai fianchi."

"Sentì le dita di Cam scivolarle lungo la schiena, frementi di impazienza all'improvviso e il suo fiato tiepido solleticarle la gola. Spostò i fianchi in avanti, per aderire al corpo di Cam, i seni premuti contro il suo petto, i capezzoli inturgiditi a dichiarare in lei il sorgere del piacere [...] Erano tanto spontanei i loro gesti, come se li avessero in mente da tempo e anelassero dalla voglia di provarli, come se ognuno di loro sapesse esattamente quello che l'altro voleva in quel momento. E si persero in un'atmosfera senza confini, dimentichi di ogni tristezza e ogni rimpianto, paghi della forza del loro abbraccio d'amore."

"Cam le venne accanto e le passò un braccio intorno alle spalle, quasi a sostenerla contro di sé, lasciandosi sfuggire un sospiro appagato. Rimasero a lungo in silenzio, a bere con gli occhi lo splendore della natura intorno a loro, della quale si sentivano parte integrante."




"La Dama e il Cavaliere" di Margaret Moore (Romanzi Storici)


Trama: Inghilterra, 1204. Dopo aver trascorso lunghi mesi nelle segrete di un castello in Normandia, Lord Armand de Boisbaston ritorna in Inghilterra, dove spera di potersi procurare il denaro per pagare il riscatto del fratello Bayard, ancora ostaggio dei francesi. E quando tutti i tentativi falliscono, pur detestando la condotta indegna di Re Giovanni, Armand si presenta a corte, sperando di trovare una moglie la cui ricca dote gli garantisca la possibilità di liberare il fratello. Il destino vuole che la prima donna su cui posa gli occhi sia Lady Adelaide d'Averette, una fanciulla tanto irresistibile quanto indipendente che ha fatto voto di non sposarsi mai. Ma Armand non ha intenzione di arrendersi tanto facilmente e non soltanto perché in gioco c'è la sua stessa vita!

Commento critico di Lunaria: "La Dama e il Cavaliere" di Margaret Moore, autrice specializzata in romanzi medioevali,



è il primo episodio della trilogia dedicata alle sorelle d'Averette. L'Autrice è appassionata di storia inglese, e infatti il romanzo ricostruisce il contesto storico con dovizia di particolari: la vita di corte, la frivolezza e gli intrighi delle dame, i pregiudizi e le ripicche contro le donne "di facili costrumi" che si concedono al miglior offerente, il galateo della Cavalleria e dell'Amor Cortese che regolava i rapporti tra uomini e donne, i duelli tra cavalieri, gli interessi meschini del re e la congiura per gettare l'Inghilterra nel caos di una guerra civile. E sarà proprio per evitare che vengano commessi "omicidi per interessi politici" per indebolire l'autorità di Re Giovanni, che Adelaide si troverà invischiata, suo malgrado, non solo al centro della congiura, ma anche nelle spire della passione amorosa per Lord Armand... ritrovandosi a vivere un conflitto psichico: se sia preferibile restare sola ma indipendente dalla tutela di un marito o se valga la pena amare, nonostante la paura di dover soccombere al ruolo passivo e remissivo di moglie...
Il romanzo è ben scritto e articolato, malgrado qualche leggera svista poco "storicamente plausibile", come per esempio la poco credibile scena del primo rapporto sessuale, con un'Adelaide vergine che "magicamente" si dimostra fin troppo esperta nel sesso, malgrado per tutto il romanzo abbia praticamente sempre rifiutato il contatto fisico degli uomini della corte. Notevole, per perizia narrativa, la scena del duello finale, dove l'Autrice si dimostra fine conoscitrice dei combattimenti medioevali, anche se forse un intero capitolo basato solo sulla descrizione certosina di tutte le tecniche di combattimento potrebbe annoiare la lettrice che, in fin dei conti, è più interessata a scene amorose ed erotiche e non tanto a "sorbirsi" un intero capitolo che sembra tratto da un romanzo storico al maschile.
Per il resto, mi è piaciuto molto, decisamente meglio di questo


 http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/10/dame-e-cavalieri-di-laurie-grant.html

che era fin troppo prolisso nei dettagli storici.
La psicologia dei personaggi risulta ben descritta, con un approfondimento delle loro emozioni, pensieri, e paure che li rende "figure a tutto tondo". Similmente ad altre protagoniste del Rosa Medioevale, anche Adelaide è una donna "fin troppo moderna" nei pensieri e nell'attitudine, con la ferma intenzione di ribellarsi al destino inevitabile di finire moglie subordinata di un marito tirannico (fatalità successa alla madre) e può sembrare un po' forzata questa sua autonomia e rifiuto al matrimonio, considerato il contesto storico dell'epoca... Comunque, è una figura di donna coraggiosa e determinata, nobile di cuore.
L'erotismo è presente soprattutto nei capitoli finali, e anche se consta di due o tre scene e niente più, è coinvolgente.
Quasi assente l'elemento religioso, ad eccezione di qualche breve preghiera prima del torneo finale.
Il seguito della trilogia è "L'ultimo cavaliere", ma purtroppo questo non l'ho trovato. Comunque sia, Margaret Moore si dimostra una brava scrittrice di Rosa Storico.

Qualche stralcio per dare un'idea: "Per quanto cercasse di ignorare la vicinanza di quello sconosciuto, la sua voce profonda e il respiro caldo che le accarezzava il collo le fecero correre un brivido lungo la schiena, suscitando in lei pericolose sensazioni."

"Adelaide non si soffermò ad analizzare il senso di sollievo che provò a quella notizia. Lei non aveva alcuna intenzione di sposarsi e di sottomettersi al volere di un marito dispotico che l'avrebbe considerata  come una cosa di sua proprietà."

"All'espressione che lesse nei suoi occhi, il cuore prese a batterle all'impazzata e il suo corpo si accese di desiderio [...] Quella inaspettata e sconosciuta sensazione le fece abbandonare ogni elementare regola di prudenza e se glielo avesse chiesto si sarebbe gettata tra le sue braccia senza protestare."

"Adelaide rimase troppo sorpresa e turbata per reagire. Armand la strinse tra le sue forti braccia da guerriero e le chiuse le labbra in un bacio profondo e appassionato che le accese il sangue nelle vene. Altri uomini avevano tentato di baciarla, ma i loro goffi e maldestri tentativi le avevano sempre suscitato un senso di repulsione. Niente a che vedere con le sensazioni meravigliose ed eccitanti che provava in quel momento."

"Mi avete colto di sorpresa", ammise Adelaide. "Non ho mai permesso a nessun uomo di avvicinarsi così tanto... Voi... mi mettete a disagio." Lui la prese per le spalle fissandola negli occhi. "è l'unico modo in cui vi faccio sentire, Milady?" Lei non poté impedirsi di arrossire mentre un'ondata di calore le attraversava il corpo e non seppe cosa rispondere."

Dalla stessa autrice, vedi anche: http://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/07/un-cavaliere-senza-terra-di-margaret.html
http://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/07/la-fata-del-castello-di-margaret-moore.html

Per un approfondimento sulla Letteratura del Medioevo vedi: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/08/alle-origini-del-romanzo-rosa-medieval.html

"Mani di Fata" di Roseanne Williams (Harmony Magic)


Trama: Quando Brenna accetta di sostituire il veterinario Trip Hart, bloccato a letto dopo un grave incidente, non immagina che tra i compiti ci sia anche quello di accudire il suo datore di lavoro. Infatti lei è abituata a curare gli animali e non pazienti scontrosi, burberi e ricalcitranti. Ma anche se è troppo orgoglioso per ammetterlo, Trip ha bisogno di aiuto e Brenna sa come darglielo. Lei stessa può guarirlo con le sue mani. Le basta sfiorarlo perché le bruciature sulle spalle scompaiono... Non si tratta di magia, ma di un particolare fluido... L'unico problema è che toccare un uomo così bello significa anche accendere in entrambi una passione travolgente!


Nota di Lunaria: "Mani di Fata", di Roseanne Williams è un romanzo  carino, dallo stile leggero e frizzante. Non ha alcuna pretesa di complessità o originalità, la vicenda va avanti basandosi soprattutto sui dialoghi, ovvero dei simpatici battibecchi di botta e risposta tra i due protagonisti la cui reciproca attrazione è evidente fin dalle primissime pagine. C'è da dire che la vicenda poteva in realtà risolversi in un racconto di poche righe, perché non succede praticamente nulla se non le simpatiche schermaglie tra Brenna e Trip, reduci da divorzi, prima di finire a letto soddisfando "la scintilla" erotica. C'è da dire che l'Autrice ha pensato di inserire, molto in sintesi e senza nessuna complessità psicologica, il tormento di Trip, che ha perso momentaneamente l'uso degli arti (dopo aver salvato un animale durante un incendio) e si sente "storpio e impotente", ma il tutto serve più come riempitivo che non come seria analisi al sentirsi invalidi. Ovviamente Brenna farà di tutto per stuzzicarlo...
Ripeto, "Mani di Fata" è un romanzo semplice e senza complessità, scorre facilmente capitolo dopo capitolo e si presta per una lettura di svago e di intrattenimento e niente più. Se cercate la complessità, l'analisi psicologica, cervellotica e minuziosa dei personaggi, tormenti esistenziali, azione e suspense, "Mani di Fata" non fa per voi.  Non ci sono particolari difetti, perché pur essendo scontato nella sua "bidimensionalità" non presenta comunque uno stile di scrittura noioso, tuttavia sarebbe stato più interessante mettere più scene o descrivere più nel dettaglio il particolare "fluido energetico guaritore" che si sprigiona dalle mani di Brenna, mettendolo "in azione" sul corpo di Trip (c'è comunque un contatto fisico tra i due ma è descritto in sintesi)


Qualche stralcio:

"Forse era stata solo un'impressione, ma aveva avvertito qualcosa, come una sorta di energia che lo percorreva tutto mentre lei gli tendeva la mano. E una forte ondata di desiderio fisico, del tutto inaspettata, a quella vicinanza."

"E tuttavia, mentre osservava quell'uomo nudo che arrancava per raggiungere il bagno, il cuore le batteva all'impazzata e si sentiva accalorata: sintomo inequivocabile che quanto aveva visto l'aveva eccitata. Per quanto malconcio, Trip era un tipo virile e incredibilmente affascinante. Brenna aveva fantasticato su di lui ancora prima di conoscerlo: adesso che lo aveva visto, lo trovava ancora più interessante. Erano anni che non si sentiva attratta da un uomo. Fisicamente attratta."

"Incoraggiata dal suo cenno di assenso, Brenna lasciò scivolare le dita lungo la mascella, fino al mento rasposo. Abbassò lo sguardo su quegli occhi chiusi, ornati di ciglia folte. Sulle labbra piene, leggermente socchiuse. Si arrestò un istante, pensando a come sarebbe stato sentirle sulle sue, e chiuse gli occhi. Non guardare, si disse. Non pensare."

"Con un gesto inatteso e dolcissimo, lui le aveva afferrato una mano e se la era portata alle labbra. Un tocco leggero, eppure infuocato, che la sciolse del tutto, e le fece desiderare ardentemente di scendere ancora con le dita sulle spalle possenti, su quel torace villoso."

"Ebbene, oggi scopriva che le labbra di un uomo erano capaci di declamare poesie d'amore di gran lunga più erotiche, più seducenti, senza proferire nemmeno una parola. La bocca di Trip si muoveva su di lei, la cercava, la rivendicava sua, comunicandole che quell'uomo era un amante intenso, instancabile, totalmente disinibito."

"Su se stessa, invece, non aveva dubbi. Era certissima dei suoi sentimenti. Sapeva di amare quell'uomo con tutto il cuore, e sentiva di conoscerlo già a fondo. L'unica remora era la consapevolezza di non avergli detto tutto di sé. Di averlo volutamente tenuto all'oscuro dei suoi strani poteri. Forse per paura che, sapendo la verità, lui l'avrebbe respinta."


Altro romanzo Rosa su una donna guaritrice: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/la-sensitiva-di-beth-brookes-harmony.html

"Spirale di morte" di Joanna Wayne (Harmony Intrigue)


Trama: Nicole Lancaster, sposata non proprio felicemente al dottor Malcom Lancaster, viene contattata da una vecchia fiamma, Dallas Mitchell, detective di polizia. Dallas sta indagando su un serial killer e nelle tasche dell'ultima vittima ha trovato il numero di telefono dei Lancaster. Forse Nicole conosceva la vittima? No. E allora un terribile sospetto prende corpo: Malcom. Ma il marito di Nicole conferma di aver contattato la donna per motivi professionali, risponde a tutte le domande e si propone per un test del DNA. Proprio come farebbe un innocente. O un pazzo.

Commento di Lunaria: "Spirale di morte" di Joanna Wayne è un appassionante romanzo thriller che si basa moltissimo sulla psicologia dei personaggi coinvolti, descritti minuziosamente, a tutto tondo.
Se da un lato si parte da una situazione ormai stereotipata nel genere thriller (il marito "dalla doppia faccia": affermato personaggio pubblico stimato dalla collettività che nasconde un lato sadico e misogino), l'Autrice è però riuscita a dipanare la trama conferendo un notevole ritmo letterario che rende la lettura entusiasmante e tutta d'un fiato.
Ovviamente non stiamo parlando di un libro che indugia su particolari macabri e morbosi (si limita a suggerirli e a descriverli in sintesi al fine di ricostruire il modus operandi del killer e abbozzarne il profilo criminologico), ma piuttosto al centro della torbida vicenda c'è tutta l'analisi della psicologia di una donna che, giorno dopo giorno, in un crescendo di angoscia, si accorge di aver sposato un sadico spietato e freddo, capace di ingannare chiunque e che, poco prima del finale, sarà proprio tradito dal suo complesso di superiorità e megalomania, quella megalomania che era riuscito a nascondere a tutti, risultando insospettabile.
Pochissime le scene d'amore fisico tra Nicole e Dallas, ma è apprezzabile l'intesa che si (ri)forma tra i due, anche se è un po' irreale il fatto che una donna abbandonata nove anni prima dopo aver perso la verginità proprio con Dallas, "lo perdoni" come se niente fosse senza battere ciglio. C'è da dire che anche il fratello autistico di Nicole, che pure verso la fine serve "da esca", è un personaggio del tutto inutile al fine della trama e che "compare a sproposito" suscitando anche un certo fastidio; molto più utili, in tal senso, per far procedere la storia, sono i monologhi di Malcom, ben dosati nella vicenda, il cui profilo criminologico è, per quanto già "abusato" al cinema in dozzine di film, abbastanza accattivante.
Notevole, per ritmo e atmosfera, la scena di una orripilata Nicole che scopre le disgustose foto omicide-pornografiche scattate da Malcom.
Buono anche l'espediente che mette in moto la vicenda e i sospetti di Nicole: la telefonata di una donna uccisa poco dopo...
Per inciso: l'Autrice sembra suggerire, neanche tanto velatamente, che la libera convivenza è sempre meglio che un matrimonio "che tutti gli altri credono perfetto"... fedele al celebre motto: "il matrimonio è la tomba dell'amore"

Qualche stralcio:

"No di certo", protestò lei. Odiava quel modo che aveva di rivoltare sempre tutto. Tra l'altro, per quanto si sforzasse, non riusciva a capire la sua riluttanza a farle riprendere gli studi quando aveva così poco tempo da dedicarle. "Siamo sposati da dieci mesi. è ora che riprenda in mano la mia vita."
Lui inarcò un sopracciglio. "Ti sei già stancata della nostra vita, cara?"

***

C'erano anche altre cose da prendere in considerazione, ma non sempre si trattava di indizi attendibili. Un vero psicopatico sapeva mentire alla perfezione, sorridendo e guardandoti negli occhi mentre lo faceva. [...]
L'immagine dell'ultimo corpo rinvenuto nei pressi del Cross Lake gli balenò davanti agli occhi [...] Era stata drogata e torturata. Poi la sua carotide sinistra era stata tranciata. Una piccola incisione, un colpo rapido e sicuro da parte di qualcuno che sapeva il fatto suo.
E nello stesso modo erano state uccise altre due donne negli ultimi mesi.

***

"Ti dico che non c'è niente tra me e Dallas."
"Tanto meglio. Stagli alla larga. Non voglio vederti soffrire di nuovo. E non voglio che tu rompa con Malcom. è un marito da sogno. Prendimi in parola. Uomini del genere non si trovano tutti i giorni."
"Nessuno è perfetto. Certo non Malcom"

***

Sola, finché Malcom non era entrato nella sua vita. Era stato dolce e romantico, l'aveva fatta sentire amata e benvoluta. Nicole aveva accettato infine la sua proposta, un anello e la promessa che il suo amore per lei sarebbe durato per sempre. Chi avrebbe detto all'epoca che per sempre sarebbe durato così poco?

***

Nei primi tre omicidi, residui di acqua ossigenata - senz'altro usata per ripulire le vittime - erano rimasti su pelle e capelli. Tagli, fori e lacerazioni in corrispondenza dei genitali erano stati praticati prima del decesso, in una forma crudele di disumana tortura. Dallas sospettava che l'uomo odiasse le donne o che le ritenesse comunque meritevoli di punizione e avesse deciso di elevarsi a gran castigatore.

***

Lui e Nicole erano ancora agli antipodi in ogni campo che contava, eppure lui la voleva con la stessa intensità di quella notte lontana. Alla fine, lei si ritrasse e le braccia di Dallas si sentirono terribilmente vuote senza quel carico prezioso.

***

Avrebbe fatto visita a Nicole per dirle l'impensabile. L'uomo che si era impegnata ad amare poteva essere un serial killer, il peggiore che lo Stato avesse mai conosciuto. Dallas avrebbe dovuto convincerla a lasciare quella casa. Subito.
Prima che Nicole diventasse la vittima successiva del pazzo che ne aveva rivendicato il possesso.

***

Dallas non era la risposta ai suoi problemi e non aveva parte nel suo futuro. Era il passato, morto e sepolto, così come aveva voluto lui stesso. E certo non era il caso di rispolverare un errore per superarne un altro.

***

Fu travolto da un tumulto di sensazioni mentre si alzava e di colpo la baciava.
Passato, presente e futuro si fusero insieme, mescolandosi alla pioggia e alla passione, e tutta la vita di Dallas parve condensarsi in quell'attimo. [...] Dimentico del temporale, lui le tracciò una scia di baci lungo il collo. Il terrore e la confusione degli ultimi giorni si disintegrarono, arsi dal torrido calore del momento. Nicole era pazza di desiderio.







"Passi nella notte" di Elise Title (Harmony Emozioni)


Trama: Ancor prima del viaggio inaugurale della Valentine Tour, Bri Graham è convinta che avviare una nuova attività sia una pazzia. Prima i ladri le mettono a soqquadro la casa senza rubare nulla, poi il marito scomparso da mesi riappare sotto mentite spoglie e rivendica ciò che gli appartiene. Come se non bastasse, il marito viene ucciso e Bri trovata con l'arma del delitto tra le mani. Per fortuna Matt Sebastian, un assicuratore, la difende a spada tratta. Ma che parte ha avuto lui nell'omicidio? E i partecipanti al tour cosa nascondono? Cosa sta travolgendo Bri?

Commento di Lunaria: "Passi nella notte" è un discreto giallo, dall'atmosfera leggera e sintetica; i personaggi sono abbastanza inconsistenti, caratterizzati da dialoghi scarni e non si riesce ad andare oltre la sensazione che siano di "puro contorno"; tuttavia, malgrado la leggerezza, qualche spunto thriller e di suspense c'è: per esempio la scena dell'omicidio di John nel durante che Bri entra nella stanza è resa abbastanza bene nel ritmo ed è la parte migliore del libro. Praticamente assente e solo suggerita è la passione erotica tra Bri e Matt. Quasi dovuta la citazione all'Agatha Christie di "Dieci piccoli indiani" e "Assassinio sull'Orient Express". In conclusione, "Passi nellla notte" è un romanzo molto "facile", se non banale nello stile, nell'atmosfera e nell'intreccio; gli appassionati di gialli cervellotici e machiavellici resterebbero delusi, ma anche le appassionate di romanzi rosa: come detto, qui l'amore e il sesso sono ridotti all'osso.

Qualche stralcio per dare idea dello stile:

"Sapete, non è la tipica cittadina sonnolenta del New England. Il suo passato è pieno di ombre." [...] Bri sorrise nervosa. "Il signor Dunner ha ragione. Thornhill non è nuova ai fatti di cronaca nera. Un paio di anni fa è stata uccisa una docente di antropologia."

*

Pur tremando per la paura e la mortificazione, lei non provò neppure a contraddirlo. Non si fidava di Matt più di quanto non si fidasse di John. Stava anzi incominciando a pensare che la fiducia fosse un'emozione fuori dalla sua portata.

*

"Voglio dire che, la scorsa notte, mentre dormivi, qualcuno s'è introdotto in camera tua e ha cercato di soffocarti con un cuscino. E ci sarebbe anche riuscito se non fosse sopraggiunta un'infermiera."

*

Le sapeva che avrebbe cercato subito la risposta. Il giovane si stava persino muovendo adagio per darle il tempo di ritrarsi. Ma una forza invisibile le bloccava le membra. Quando le labbra di Matt centrarono il bersaglio, quelle di Bri non solo si schiusero ma vi si abbandonarono vogliose alla magia di quell'istante.


''Un cavaliere per Rosamund'' (Harmony History)


Trama: Inghilterra 1149. è il Calendimaggio, e Rosamund, la giovane bellissima figlia del mugnaio di Ingerthorpe, non è affatto contenta di sposare il tagliapietre al quale suo padre l'ha promessa, soprattutto dopo il breve incontro con Oliver de Warenne, affascinante e ambizioso scudiero del signore locale, Sir Geoffrey. Ma quando al termine della cerimonia nuziale, Rosamund viene a sapere che il barone intende reclamare lo jus primae noctis, ovvero il diritto del signore a trascorrere la prima notte di nozze con la novella sposa, lei non immagina di certo che ad attenderla nel letto del barone c'è proprio il giovane Oliver...


Commento critico di Lunaria: A dispetto del periodo storico nel quale è ambientato (il Medioevo non è l'epoca oscura per eccellenza?) e della tragicità dello jus primae noctis (in pratica, uno stupro legalizzato), "Un cavaliere per Rosamund" di Carol Townend è un romanzo frizzante e arioso; Rosamund è graziosa, allegra e maliziosamente sbarazzina e un po' "loliteggiante"; forse anche troppo, considerato che sembra poco plausibile, storicamente parlando, che una sedicenne dell'epoca fosse così disinibita non essendo mai sfiorata neppure per un istante dalla paura della deflorazione o del parto, quando, nella realtà storica, gli stupri e le morti di parto erano all'ordine del giorno. Per il resto, la vicenda scorre leggera senza troppi dolori e tragedie, la stessa notizia del matrimonio combinato e poi dello jus primae noctis non viene descritta in maniera tragica con toni da stupro né con ottica di "rivendicazione dei diritti femminili", come ci si sarebbe potute aspettare a prima vista; non che non si percepisca il disappunto di Rosamund ad essere trattata come una cosa, solo che la sua resistenza è minima, i dialoghi ridotti all'osso, il dispiacere che prova passeggero.
Vicenda all'acqua di rosa, insomma, anche se prima del finale l'Autrice, Carol Townend, ci mette un po' di blanda azione con dei briganti e l'affascinante Oliver messo KO.
Per il resto, un romanzo piacevole che si legge in pochi giorni, che sa intrattenere con personaggi che seppur poco tratteggiati psicologicamente, risultano simpatici, anche se troppo bidimensionali e scarni.
Le scene erotiche sono molto blande e descritte in qualche riga.
Comunque, contrariamente a romanzi come questi
http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/10/dame-e-cavalieri-di-laurie-grant.html
http://recensioniromanzirosa.blogspot.it/2017/07/la-rosa-del-cavaliere-di-joanna.html
dove l'aspetto storico era talmente preponderante e ricostruito con tale dovizia di particolari da risultare quasi pesante, "Un cavaliere per Rosamund" presenta solo una leggerissima "patina di Medioevo", senza impelagarsi in analisi certosine del periodo storico. Va bene quindi per tutte coloro che non vogliono "il mattone storico" ma una vicenda "liberamente ispirata" e quindi meno indigesta.


Gli stralci più belli:

"Lo sconosciuto la lasciò andare. "Mi chiamo Oliver". Prima che Rosamund potesse fargli un'altra domanda, lui la spiazzò di nuovo. "Siete disonesta come vostro padre?"
"Io... certo che no!"

*

"Oh, Oliver. Che cosa avete? Non rovinate il nostro sogno! Non potete accettare questa bella giornata per quello che é? Per oggi saremo soltanto noi stessi. Dimenticate che voi siete uno scudiero e io la figlia del mugnaio. [...] Nel nostro sogno non c'è posto per il passato e per il futuro. Il nostro sogno è adesso. Questa è l'unica cosa che conta", concluse.

*

Lei scosse la testa. "No. è sbagliato per una donna ammettere il proprio desiderio? è sbagliato voler sapere cosa si prova a fare l'amore con qualcuno che ci fa battere forte il cuore e pulsare il sangue nelle orecchie? è così sbagliato?"
Lui scosse la testa. "Purché ricordiate che non sono l'incarnazione di un sogno. Non dovete aspettarvi che mi innamori di voi."