"I Mille Occhi della Notte" di Patricia Simpson (Harmony Magic)

Trama: Chi dice che i computer non fanno miracoli? Jamie, giovane fotografa, lo ha visto proprio con i suoi occhi: dal computer del fratello Mark, un geniale inventore, si è materializzato in carne e ossa... un fantasma! Hazard McAllister, lo spettro che terrorizza Jamie fin da bambina facendola gridare nel cuore della notte... ora è di fronte a lei.  Tuttavia, Jamie non ha più paura... e anzi, insieme ad Hazard indagherà per far luce su un delitto: la sua amata Nelle venne uccisa e lui venne ritenuto colpevole dell'assassinio.  Chi è stato a commettere l'omicidio? E perché Jamie e Hazard sono braccati?


Nota di Lunaria: storia molto interessante, che coniuga la ghost story alla fantascienza (i riferimenti alla tecnologia dell'ologramma...) e al giallo (il defunto deve far luce sull'assassinio avvenuto nell'Ottocento...) il tutto condito con belle scene erotiche e non manca neanche un accenno alla reincarnazione... 287 pagine però sono davvero troppe per una trama che, per quanto originale, poteva essere affrontata in cento pagine. Infatti in diversi capitoli centrali il ritmo si fa monotono e si affloscia e l'Autrice si perde un po' in dettagli e personaggi del tutto ininfluenti e secondari.


Gli stralci più belli: 

"Lentamente riaprì gli occhi, si tolse le mani dagli orecchi e si costrinse a guardare verso la finestra che si affacciava sul giardino. Era lì che aveva visto il fantasma. Lì, nel vano della finestra, la vigilia di Natale di venti anni prima, si era materializzato uno spirito. (...) Era un uomo con uno stranissimo vestito scuro e una fusciacca intorno al collo, tenuta ferma da uno spillone d'oro."

"Jamie non si era mai sentita così viva e fremente! Chiuse gli occhi, lasciandosi prendere nel turbine della passione, assaporando i piccoli brividi elettrizzanti che le percorrevano il corpo a ogni bacio, fino a che non avvertì un languore, una sorta di fame accecante mentre Hazard le accarezzava le natiche, attirandola più vicina. (...) Mise da parte ogni pudore, (...) non vedeva più niente se non l'immagine di quelle spalle possenti, di quel torace ampio premuto contro il suo seno. E si sentì ardere dal desiderio di sentire quella bocca su di lei, quella pelle bruciante a contatto con la propria. Si inarcò sotto di lui, lasciandosi avvolgere dal calore di quel corpo saldo che avvertiva anche sotto i vestiti."



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