"Desiderio senza fine" di Scarlett Rolls (Bluemoon)
Trama: una serena monotonia ritma i giorni tutti uguali di Diana Owell, fin quando non diventa l'ignara pedina di un gioco estraneo e pericoloso che sconvolge tutta la sua vita. Prigioniera di un uomo seducente e misterioso, Duncan Spencer, che l'ha scambiata per un'altra donna, Diana scopre tuttavia la passione.
Ma una serie di incomprensioni, fitta come la bruma che circonda l'isola di Wave, la separa dal suo impenetrabile carceriere, dall'uomo che ha saputo suscitare in lei un desiderio senza fine, e dietro quella nebbia il sereno sembra davvero lontano...
Commento di Lunaria: "Desiderio senza fine" è un intenso romanzo Rosa che riporta una delle più pericolose fantasie sessuali femminili: l'innamoramento verso un rapitore.
Sì, essenzialmente "Desiderio senza fine" è un'erotizzazione della Sindrome di Stoccolma, qui presentata in versione eccitante perché "Duncan Spencer è sexy".
Similmente ad altri romanzi Rosa che riportano infatuazioni per uomini megalomani e tiranni (ho già recensito i romanzi di Charlotte Lamb...)
https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/05/possesso-di-charlotte-lamb-collezione.html
https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html),
anche "Desiderio senza fine" si incammina su una china pericolosa, perché non é proprio il massimo dell'emancipazione femminile e dell'autostima il cadere invaghite&ammaliate di un rapitore che, per quanto sexy e non minaccioso e mosso, se così si può dire, a fin di bene, è pur sempre qualcuno che si è macchiato di un crimine, cioè privare una persona della sua libertà.
E così tutta la prima parte del rapimento è paradossale, perché per quanto Diana sia stata rapita, a tutti gli effetti, essendo stata ingannata dalla perfida figlia del suo datore di lavoro che ha pensato bene di usarla per "uno scambio di persona", a insaputa di Diana stessa ovviamente, ecco, neppure per un istante Diana è per davvero spaventata, quando una qualsiasi donna nella realtà avrebbe subito pensato alla minaccia di uno stupro semplicemente notando uno sconosciuto che, in una strada deserta, la fissa immobile, ancor prima che essere poi portata di forza sulla sua macchina, come avviene pochi istanti dopo.
E invece no, Diana reagisce così: "La ragazza sentì il cuore batterle forte, una reazione abbastanza normale davanti a un uomo tanto bello, o era perché aveva un aspetto strano, quasi... minaccioso?" e poi dopo che lui (citazione) "buttandola come un sacco di patate nella sua macchina"
Diana sente "Perché invece non si sentiva spaventata? Era molto combattuta; provava un senso di rabbia, di frustrazione e... sì! Un'ammirazione inconfessata per quell'uomo che guidava come Nigel Mansell. Tutto, meno che paura. Per quale motivo? Rimuginò a lungo su quel fatto; sentiva che quello sconosciuto supersexy non doveva essere il solito rapitore da quattro soldi".
Vero: Duncan non agita pistole, bastoni, non usa toni violenti e volgari e si tratta di un "rapimento soft" che sfocia poi in una permanenza, su un'isola, dove Diana non viene maltrattata, per quanto reclusa in una sorta di "gabbia dorata" (la violenza carnale messa in atto da un dipendente di Duncan viene sventata all'ultimo secondo) e tra lei e Duncan si sviluppa presto un'attrazione reciproca per quanto disperata e lancinante (Duncan è convinto che Diana sia la fidanzata del fratello che giace gravemente ferito in ospedale, in bilico tra la vita e la morte, e il provare attrazione verso di lei è fonte di un tormento tremendo, a cui cerca di resistere alternando rabbia e distacco glaciale) ma tutti questi elementi "di giustificazione" non rendono meno inquietante la consapevolezza che sono tipiche di certe "fantasticherie sentimental-sessuali femminili" le situazioni masochistiche e pericolose in compagna di uomini dispotici, per quanto edulcorate da un'atmosfera rosa-zuccherosa che sfocia, ovviamente, nell'happy end: il matrimonio.
Specificato ciò, perché un conto è la finzione narrativa (nella quale una vicenda di "sexy rapitore che si innamora" può essere raccontata) e un conto la realtà (nella realtà trattasi di REATO sequestrare qualcuno e portarlo contro la sua volontà su un'isola deserta), "Desiderio senza fine" è ben narrato, con personaggi approfonditi dal punto di vista psicologico e una trama basata su colpi di scena (anche se non si arriva a toni prettamente thriller).
L'ho letto in tre giorni, visto che era accattivante e ben orchestrato. Molto eccitanti le scene erotiche e sensuali.
Gli stralci più belli: "Quando entrò Duncan, Diana era ancora seduta. Si irrigidì e lo guardò con indifferenza. Lui non ebbe nessuna comprensione per quegli occhi sbattuti, quel visetto tormentato; gli si leggeva in faccia tutto quello che pensava di lei: e non erano cose lusinghiere. (...) Sentiva di essere troppo vulnerabile e vicina al pianto; doveva evitare a tutti i costi di scoppiare in lacrime. (...) Persino adesso, a quel contatto sensuale, Diana sentiva brividi di piacere percorrerle tutto il corpo; quell'uomo la stava seducendo!"
"Diana lo sentì ridere, una risata fredda che si addiceva perfettamente al suo sorriso sarcastico. Sapeva molto bene quello che stava pensando Duncan Spencer in quel momento, come se lui le avesse già sfiorato le labbra con un bacio a dimostrazione di quanto credeva. Diana si rese conto con tristezza che lui si stava divertendo alle sue spalle; le aveva fatto dire cose di cui non era nemmeno convinta e adesso la spaventava senza motivo, fissandola in quel modo con il solo scopo di dimostrarle quanto fossero attratti l'uno dall'altra. Abbassò lo sguardo, concedendogli quella vittoria. Forse lui non se ne era reso conto o semplicemente non voleva farlo, ma quel bacio, che le aveva dato sul molo per impedirle di gridare non li aveva lasciati indifferenti... Se lui avesse voluto cercare una scusa per baciarla di nuovo, Diana gliela aveva offerta buttandogli in faccia le sue teorie. L'uomo le tese le braccia e Diana gli si avvicinò lentamente, come in trance; si sentiva come ipnotizzata; eppure si rendeva conto che era proprio l'espressione di Duncan ad allontanarla.
Lui aveva le pupille dilatate per l'eccitazione, ma i suoi occhi rivelavano anche disprezzo. La ragazza sentì un odio indicibile nei suoi confronti, per quel suo atteggiamento sprezzante e anche perché era erroneamente convinto che lei appartenesse a suo fratello. Forse, più che Duncan Spencer e il suo desiderio, odiava se stessa perché, invece di cacciarlo via, si comportava in quel modo irrazionale. L'uomo la baciò con delicatezza e quello era il modo più efficace per convincerla: mostrarle quanto la desiderasse.
Diana era molto combattuta: sapeva benissimo di provare un sentimento che non avrebbe assolutamente dovuto provare. Sentiva di tradire se stessa; (...) Con un sospiro Diana gli mise le braccia intorno al collo, un gesto che avvicinò ancora di più il suo corpo a quello dell'uomo; non è poi così spiacevole, pensò lei con inquietudine.
Istintivamente, si alzò sulla punta dei piedi per avvicinarglisi ancora di più. Duncan le accarezzò il collo, poi le sfiorò il maglione. Diana si sentì fremere, frustrata fino allo spasimo, finché lui non la toccò (...) La ragazza provò un piacere indicibile a quel contatto, a sentire quelle dita così forti accarezzarla in quel modo sorprendentemente tenero. Quando Duncan le baciò i capezzoli, rosei come i boccioli di un fiore, Diana piegò la testa all'indietro, ansando forte. Quel respiro caldo sul suo seno la mandava in estasi e i capezzoli le si inturgidirono mentre il sangue le scorreva nelle vene come fuoco liquido."
"L'uomo a quel punto le toccò delicatamente il seno, quasi in un gesto di venerazione, e quel contatto fu dolce, immensamente dolce. Lei si lasciò guidare dal suo istinto e cominciò a sbottonargli la camicia, lasciando scivolare la mano sul suo petto muscoloso e virile. La sua bocca era assoggettata a baci talmente appassionati che Diana sentì crollare di colpo tutte le sue resistenze.
Si strinse a lui, in un gesto che implicava sottomissione, totale e incondizionata. (...) La sua mano cominciò ad accarezzarle una gamba, scivolando con movimenti lenti più su, sempre più su, lasciandole tracce di fuoco sulla pelle."
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