Recensione a ''Dark Divine''



Trama: La prima volta che Grace Divine ha incontrato Daniel, con quegli occhi neri così profondi e misteriosi, non immaginava certo che tra loro sarebbe nata subito un'amicizia tenerissima, destinata a diventare qualcosa di più.
Una notte, però, Daniel scompare. Quella stessa notte, Jude, il fratello di Grace, viene ritrovato sulla veranda di casa, ricoperto di sangue. Nessuno sa cosa gli sia successo, e lui si rifiuta di parlarne.
Da quel momento, la vita non sarà più la stessa per Grace: Daniel, il suo Daniel, l'ha abbandonata, senza nemmeno una spiegazione, e lei non riesce a perdonarlo.
O a dimenticarsi di lui.
Finché un giorno, improvvisamente, Daniel ricompare: sono passati tre anni, e in lui c'è qualcosa di diverso.
Forse gli occhi, ancora più scuri, ancora più magnetici. Questa volta tra lui e Grace è subito amore, un sentimento irresistibile e travolgente.
Grace non è mai stata così felice in vita sua.
Non sa ancora che qualcosa di molto pericoloso minaccia il loro amore: Daniel ha un segreto, lo stesso che si cela nel buio della notte in cui Jude è stato assalito.
Un segreto terribile che lei non può ignorare. Ma Grace ha già perso Daniel una volta, e ora è disposta a rinunciare a qualunque cosa, anche la più importante, per non perderlo di nuovo.
Perché l'amore è sempre una scelta.
A volte, quella più difficile di tutte.

Commento di Lunaria: "Dark Divine" (*) è uno dei pochi romanzi Urban Fantasy dedicato ai Licantropi (come protagonisti della "love story", e non come avversari di vampiri), a differenza di libri dello stesso genere (e molto più famosi) incentrati sui vampiri.
Purtroppo, è un libro che non va oltre la sufficienza, e dico purtroppo perché il tema della Licantropia a me piace parecchio (a farla da padroni, nel genere della letteratura horror, sono vampiri e fantasmi) e la trama e i personaggi di "Dark Divine" avrebbero avuto tutte le carte in regola per appassionarmi fino alle lacrime e al "non dormire per finire di leggerlo" (cosa successa per la saga di "Touched" ma anche per "Il Castello Incantato" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/03/il-castello-incantato-di-anne-stuart.html)



I personaggi sono troppo piatti, con dialoghi semplificati, spesso superficiali, ridondanti o inutili; per le prime duecento e passa pagine non succede niente, o meglio, gli eventi che pure dovrebbero "dare salsa thrilling alla trama", cioè il ritrovamento di cadaveri mutilati e sbranati da quello che sembra "un grosso animale", sono ridotti al minimo, sommersi e annacquati da una marea di dialoghi inconsistenti e puerili tra i personaggi principali e i dialoghi di tutti i personaggi secondari e irrilevanti (di cui non ce ne frega una mazza, come la fidanzatina di Jude, i professori della scuola o il fratellino di Grace).
Disturba anche il continuare a tirare in ballo la "famiglia cristiana tradizionale" di Grace (è figlia di un pastore!)
il tutto contornato da riferimenti al cristianesimo da "volemmmose bbbene" (e quindi fintissimo già in partenza) tutto "invochiamo e ringraziamo Dio e perdoniamoci l'un con l'altro", con il padre e la madre di Grace (cristiani esemplari!) e la loro "famiglia cristiana americana" tutta torte di mele, vestiti eleganti e feste del ringraziamento; insomma, una propaganda così mielosa al "cristianesimo made in America" (ma senza citare il Ku Klux Klax...) che ci viene voglia di ri-ascoltare per la triliardesima volta quel "Portrait of an American Family" di Marilyn Manson and the Spooky Kids per evitare che la melassa cristianoide di cui è infarcito questo libro ci faccia cariare tutti i denti, fagocitandoci nel suo blob cristianoide e sommergendoci.


Per fracassarci definitivamente gli zebedei, l'Autrice ha pure avuto la genialata di metterci qui a lì pure le prediche e i sermoni del padre di Grace (asfissianti le pagine "catechistiche" con la parabola del "figliol prodigo" ma ancora più asfissiante è che una femmina - tale Grace, e di riflesso l'Autrice - per trecento e passa pagine non si domandi, manco di striscio, perché "dio è sempre maschio e non ha divinizzato anche noi donne") mentre quello che tutte le lettrici di Rosa e di Urban Fantasy si aspettano, anzi PRETENDONO, cioè belle scene romantiche ed erotiche tanto per sollazzarci nelle nostre gino-esigenze sentimental-sessuali, in "Dark Divine" sono sintetiche, anzi del tutto assenti
(a parte castissimi baci da puritani, Grace e Daniel non fanno altro).
Le pagine che acquistano un guizzo sono quelle dove Daniel salva il fratellino di Grace, poi le svela la sua origine\maledizione (anche qui, tirando in ballo il dio cristiano e il Diavolo: e vabbhè) e le pagine con l'inseguimento e la lotta tra i due licantropi rivali.
Un libro discreto, appena sufficiente, che aveva un buono spunto e neanche così tanto sfruttato (cioè l'amore tra un Licantropo e una ragazza) affossato da tante banalità narrative, se non concettuali.
Peccato, davvero. Perché ero partita con aspettative entusiaste, che si sono ammosciate via via proseguendo nella lettura.
(alla fine ci ho messo cinque mesi a finirlo...)

Insomma, avrei potuto anche sopportare di buon grado (turandomi il naso) le pagine più cristianoidi se ci fossero state pagine emozionanti capaci di farmi sognare di "stare avvinghiata a Daniel con sottofondo di Luna Piena", ma così non è stato, infatti mancano proprio le pagine emozionanti; il difetto di "Dark Divine" non è neanche il fatto che sia smaccatamente "pro-cristianesimo" ma il fatto che in un libro etichettato come "Urban Fantasy" uscito sulla falsariga di cose come "Twilight\Il Diario del Vampiro" e che mira a quel target di lettrici, dovrebbe titillare e soddisfare le aspettative gino-sentimentalsessuali delle femmine che scene d'amore intenso e sexy le vogliono anche leggere sognando sui protagonisti, e non sorbirsi 200 e passa pagine di dialoghi inconcludenti con il protagonista (Daniel) poco approfondito e poco presente se non in un continuo (e pure poco chiaro) "apparire\sparire" saltando di palo in frasca anche cronologicamente (ad una prima lettura non si capisce neanche sempre quando si parla di eventi al passato e poi al presente, perché è un continuo saltare "avanti e indietro" nel descrivere "quando Daniel e Grace si sono conosciuti la prima volta" rispetto a quando gli eventi della trama vengono descritti, cioè tre anni dopo; non sarebbe stato meglio mettere prima tutto quanto inerente il passato e poi descrivere gli eventi "passati i tre anni" senza l'uso continuo e confusionario di flashback nella mente di Grace?)

Comunque, rispetto a delusioni cocenti come "Dark Love" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/04/recensione-dark-love.html
o "Mietitore d'Anime", https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/01/mietitore-danime-di-eve-silver-blue.html
questo "Dark Divine" è nettamente superiore, anche se, a 'sto punto, sarebbe stato meglio sfoltire il numero di pagine: 308 pagine di banalità narrative buttate via per parlare di tacchini alla festa del ringraziamento (e l'Autrice dedica un intero capitolo solo per parlarci di pranzi per 25 persone a base di torte e tacchini e litanie di ringraziamento al "Padre Nostro che sei nei cieli") per poi citare col contagocce e sempre in maniera pudica "l'eros tra Grace e Daniel" ma anche la parte più soprannaturale (la natura licantropica di Daniel!) quando tutte le lettrici si aspettano che sia esattamente il contrario, non rende "Dark Divine" così essenziale in una bibliografia consigliata a tema Rosa\Urban Fantasy.
Anche "Twilight" era inficiato con banalità e con zero eros carnale, ma almeno la psicologia e la complessità emotiva dei personaggi protagonisti era ben narrata, a tratti.
https://intervistemetal.blogspot.com/2018/10/recensione-twilight.html
In "Dark Divine" manca una caratterizzazione profonda dei due protagonisti, che restano abbastanza anonimi e poco incisivi, poco tratteggiati e definiti; insomma, Daniel non brilla e non viene caricato del fascino di "Bello e Dannato" nonostante le aspettative e le premesse che il suo personaggio, il Licantropo, si portava appresso.

In conclusione: "Dark Divine" è un libro discreto, niente che ci emozioni facendomi fremere e non "un'uscita epocale ed imperdibile"; esattamente come la trilogia di "Baciata da un Angelo", tanto per citare un'altra saga Urban Fantasy: niente di pessimo ma neppure di così esaltante, né più né meno.


Comunque leggetelo, se capita di trovarlo a buon mercato. (io l'ho comprato all'usato a 2 euro, se ricordo bene)


(*) "Dark Divine" (2010) è il primo libro di una trilogia; ignoro se effettivamente gli altri due volumi "Grace Divine" e "The Lost Saint" siano stati tradotti in italiano, anche se il libro si chiude con un
"La storia di Grace continua nel prossimo volume che verrà pubblicato nel 2012".

Comunque, a trovarli in giro, li leggerò; sperando che siano un po' più avvincenti rispetto al primo.
Per inciso: le copertine non mi piacciono neanche un po', anche se per l'edizione in lingua portoghese si è scelta un'immagine diversa, e molto più attraente e in linea con la trama.




Gli stralci più belli:

"Un ululato riempì lo spazio sotto di me, echeggiando contro le pareti del burrone. Soltanto un animale poteva produrre quel suono, eppure sembrava un grido di frustrazione. Come di un lupo ansioso di avventarsi sulla sua preda. Dovevo trovare il modo di scendere. Dovevo raggiungere mio fratello prima di quell'animale. (...) Daniel appoggiò a terra anche le mani e si staccò da un masso con uno scatto da puma. Salì nell'aria verso James, in un salto di almeno sei metri."

"E con i demoni liberi di vagare sulla terra, Dio decise di dover combattere "il fuoco con il fuoco", per così dire.
La mia famiglia, i Kalbi, risale a prima che venisse inventato il linguaggio scritto, addirittura a prima che esistesse una civiltà vera e propria. La mia famiglia faceva parte di una tribù di guerrieri. Erano forti difensori della propria terra, ma anche molto devoti a Dio e ne seguivano gl insegnamenti. Lui decise di premiarli, di benedirli con delle capacità speciali, quindi infuse in loro l'essenza dell'animale più possente delle foreste in cui vivevano, dando loro maggiore velocità, agilità, forza, scaltrezza e abilità nell'inseguire e stanare (...) Segugi del Cielo. è così che li chiamò. (...) Il loro compito era quello di rintracciare i demoni e tenere al sicuro i mortali dalla collera del Diavolo. (...) I Segugi erano stati benedetti con un'essenza animale che li rendeva forti e agili, ma in fondo erano pur sempre umani, con emozioni umane. Ciò di cui non si erano resi conto era che quell'animale, il lupo che viveva dentro di loro, si nutriva di emozioni. In particolare di quelle negative: orgoglio, gelosia, lussuria, paura, odio. Il Diavolo alimentò quei sentimenti. E quando i Segugi diventarono più orgogliosi, ritenendosi superiori agli altri umani, il lupo che era in loro crebbe e iniziò a influenzarne pensieri e azioni, divorando pezzi della loro anima. E la benedizione si trasformò in maledizione. (...) A quel punto ha il potere di assumere la forma del Segugio, e se vuole può diventare lupo anche fisicamente. E mentre caccia, devasta e uccide, tiene in ostaggio l'anima mortale del Segugio."
"è da questo che viene il nome Urbat? "I cani della morte"?"
Annuì. "I nomi sono tanti. Centinaia, a dire il vero: Skinwalkers, Loup-Garou, Oik, Varkolak, Varulv, Werewolf, Licantropo."

Per chi volesse approfondire la figura del Licantropo: http://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2017/06/introduzione-alla-figura-del-licantropo.html

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