''Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire'': recensione



Trama: Sedici anni, un diario, la scoperta di un mondo nuovo e diverso: il proprio corpo di adolescente, il viaggio alla ricerca di sé attraverso il sesso, il desiderio di afferrare quel sentimento sempre imprendibile che è l'amore.
E poi l'illusione di trovarlo in molti letti, in molti corpi, in case sconosciute con uomini che non la amano.
Per Melissa tutto comincia con la sua prima volta: in quel momento capisce, o si illude di capire, che gli uomini non sono in grado di amare prescindendo dal corpo.
Per questo Melissa il proprio corpo lo concede a chiunque lo chieda, per questo si dà speranzosa che qualcuno, guardandola negli occhi, si accorga della sua sete d'amore finendo però in un tunnel oscuro e sporco, di umiliazione e dolore, in cui rischierà di perdere per sempre quello che ha di più prezioso: se stessa.
Lirico e travolgente, duro e romantico, "100 colpi di spazzola prima di andare a dormire" è il debutto italiano più forte e sorprendente degli ultimi anni.

Commento di Lunaria: quando uscì (2003), "Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire" fece scandalo e non si parlò d'altro per qualche mese; ricordo che le mie compagnucce di scuola lo leggevano e se lo prestavano l'una con l'altra; io, esattamente come per il fenomeno "Twilight" all'epoca ero occupata in altre faccende (tra una full immersion in Cioran, Herzen e Quinzio) e quindi ignorai questo libretto bollandolo come l'ennesima roba per ragazzuoli e mandrilli in calore.
Andai avanti ad ignorarlo fino al 2019, e sarei andata avanti ad ignorarlo ancora se non fosse stato che il Caso volle che ne trovai una copia gratis nel cestino dei libri destinati al macero e recuperati da un'associazione di volontariato... e così me lo sono portata a casa, visto che era lì tutto solo soletto.
Devo dire che, partita prevenuta, ho via via rivisto i miei pregiudizi, apprezzando lo stile narrativo (molto curato e profondo, con termini ricercati e tendente quasi al poetico) più che non la storia (niente di così scandaloso, almeno se uno non è un puritano di Salem... anche perché scenari di soft BDSM, turpiloquio e sesso "con la Lolita maliarda" erano cose già presenti nelle opere di De Sade, Masoch, Réage, Apollinaire, Anais Nin, Nabokov... e sono tutte cose che io lessi già a 14 anni)
Comunque, nonostante le descrizioni degli atti erotici siano molto espliciti (c'è dentro un po' di tutto, dal soft BDSM al fetish, dall'omosessualità maschile e femminile, alla gan* b*ng), con un uso molto modesto del turpiloquio (opere come "Calendar Girl" ne hanno molto di più https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/03/calendar-girl-recensione.html) più che non suscitare eccitazione, il tutto descrive più l'abisso di desolazione e abbandono nel quale progressivamente cade la protagonista Melissa: la sensazione che si ha è che oltre quei tacchi a spillo vertiginosi e la lingerie sexy con cui stuzzica i suoi diversi amanti, Melissa si offra come una vittima sacrificale, quasi con disgusto (che più volte prova) e lo faccia perché cerca disperatamente di avere una parvenza di amore e di attenzione altrui e sa benissimo di non poterle ottenere se non prostituendosi (gratis) con gli uomini che vanno e vengono nella sua vita (pur diversificati nelle età e negli aspetti oltre che nell'indole, in realtà sono tutti uguali nel loro considerarla un corpo cavo al loro servizio): "Sospiri, lamenti e grugniti. E lacrime silenziose. Sono ritornata a casa piena di sperma, il trucco sbavato (...) sono entrata in bagno, mi sono guardata allo specchio e non ho visto più l'immagine di chi si osservava incantata qualche anno fa.
Ho visto gli occhi tristi, resi ancora più pietosi dalla matita nera che colava sulle guance. Ho visto una bocca che è stata più volte violata questa sera e ha perso la sua freschezza. Mi sentivo invasa, sporcata da corpuncoli estranei."
"100 colpi di spazzola..." è sì un romanzo erotico, ma venato dal dramma e dalla sofferenza autolesionistica della protagonista che in più di una pagina è decisamente palpabile; sì, certo, c'è anche qualche orgasmo femminile e qualche tenerezza che vada al di là (o non solo per) il coito coercitivo e alla fine tutto sommato c'è "l'happy end" con Melissa tra le braccia di un uomo che la rispetta,
ma a prevalere è soprattutto la desolazione e la noia esistenziale, anche una certa critica alla società dell'apparenza, dell'opulenza e dei corpi femminili visti come "belle carcasse in autoreggenti" che ammiccano, avendo solo questo come scopo esistenziale.
Probabilmente più di una lettrice si riconoscerà nelle pagine dedicate a recite e sceneggiate di ruoli da "seduttrici esperte",
nelle lacrime di Melissa quando il lui di turno se ne è andato via (anche perché essere servizievoli alle aspettative sessuali altrui è il classico meccanismo autolesionista femminile) "prime volte" mostruose e coiti accettati controvoglia con vagine brucianti
("Il suo sesso dentro mi provocava solo bruciore e fastidio", è tutto quanto Melissa dice della sua prima volta, e ancora
"Io non ero eccitata e nemmeno impassibile. Mi sembrava di stare facendo tutto solo perché a lui faceva piacere\In effetti il male c'è stato, sentivo le pareti bruciare e la dilatazione è avvenuta controvoglia")
Non ha molto senso recensire "100 colpi di spazzola" a distanza di 17 anni (anche perché a parte chi se lo comprò all'epoca dubito che gli adolescenti "di adesso" lo conoscano... alla fine l'unica che ha una memoria da elefante su certe cose di decenni fa sono solo io...) comunque il libro merita una lettura ed è la dimostrazione che "una cosa che vende molto" non deve essere per forza "roba scadente scritta col c*lo" come il più delle volte chi vive di "elitarietà" crede
(a priori).

N.B il film che è stato tratto nel 2005 NON c'entra molto con la trama del libro e non è piaciuto all'Autrice.



Gli stralci più belli:

"Non sto male e non sto nemmeno bene, la cosa inquietante è che "non sto". Però, so ritrovarmi: basta alzare lo sguardo e incrociarlo con quello riflesso sullo specchio perché una calma e una felicità mite s'impossessino di me (...) Voglio amore, diario. Voglio sentire il mio cuore sciogliersi e voglio vedere le stalattiti del mio ghiaccio spezzarsi e affondare nel fiume della passione, della bellezza."

"Sabato notte, o meglio domenica mattina dal momento che la notte è già trascorsa e il cielo si è schiarito (....) Stanotte ho scoperto che lasciarsi andare con chi ci piace e c'invade i sensi è qualcosa di sacro, è lì che il sesso smette di essere solo sesso e inizia ad essere amore, lì, ad annusare  i peli profumati del suo dorso, oppure ad accarezzare le sue spalle forti e morbide, a lisciare i suoi capelli.
(...) Cercavo di aggrapparmi il più possibile a lui, volevo sentire il suo calore. Siamo inciampati ripetutamente fra quei meassi, per quelle stradine piccolissime e buie, recintate da mura, l'unica parte visibile era il cielo, stellatissimo questa notte, e la luna che andava e veniva giocando come stavamo facendo noi. Non so perché ma questo posto mi ha ispirato sensazioni macabre e oscure; pensavo stupidamente, o legittimamente forse, che da qualche parte, vicino, si stesse svolgendo una messa nera in cui io ero la vittima designata; uomini incappucciati mi avrebbero legata a un tavolo, sarei stata circondata da candele e candelabri, poi mi avrebbero stuprato a turno e in ultimo uccisa con un pugnale dalla lama sinuosa e affilata. Ma mi fidavo di lui, erano forse pensieri dovuti all'inconsapevolezza di quel momento magico. Quelle stradine che avevano suscitato in me qualche timore ci hanno portati a una radura a strapiombo sul mare, si potevano sentire le onde che spumeggiavano sulla riva. C'erano rocce bianche, lisce e grandi; (...) Si è bloccato quando ha scoperto che ero senza mutandine, è rimasto fermo qualche secondo davanti alla mia carnosa nudità. Poi ho percepito le sue impronte che sfregavano quel vulcano che stava scoppiando. Mi ha detto che voleva gustarmi.
Così mi sono seduta su uno di quegli enormi massi e la sua lingua ha accarezzato il mio sesso (...) Si è alzato e mi ha baciata e ho sentito i miei umori nella sua bocca, li ho sentiti dolci.
Gli avevo già sfiorato il membro diverse volte e l'avevo sentito duro e corposo sotto i jeans; (...) Ho serrato colpi incisivi e magicamente ho afferrato quel piacere che nessun uomo ha mai saputo darmi, quel piacere che solo io sono in grado di procurarmi.
Ho sentito degli spasmi ovunque, nel sesso, nelle gambe, nella braccia, persino in faccia. (...) ho sentito il suo torso nudo e villoso, caldissimo, a contatto con il mio seno bianco e liscio."

"Io aspettavo la mossa successiva, ero eccitata ma anche spaventata e mi chiedevo cosa avrei potuto provare se a violentarmi fosse stato davvero uno sconosciuto e non il mio dolce prof.
Poi ho cancellato questo pensiero, ricordandomi di alcune sere fa, e tutte le violenze dell'anima a cui sono stata sottoposta così tante volte... e io volevo ancora violenza, violenza fino a non poterne più.
Mi sono abituata, forse non posso più farne a meno; mi sembrerebbe strano se un giorno la dolcezza e la tenerezza venissero a bussare alla mia porta e mi chiedessero di entrare.
La violenza mi uccide, mi logora, mi sporca e si nutre di me, ma con e per essa sopravvivo, di lei mi nutro."

"Perché questo uomo conosce così bene ciò che a me fino a pochi giorni fa sembrava impossibile trovare? Perché la vita fino ad ora mi ha riservato malvagità, sporcizia, brutalità? Quest'essere straordinario può tendermi la mano e sollevarmi dalla buca stretta e fetida nella quale mi sono accucciata impaurita... Luna, secondo te lo può fare? Le incrostazioni sono dure a togliersi dal cuore. Ma forse il cuore può pulsare così tanto da rompere in mille pezzi la corazza che lo circonda."
"Io scappo e lui mi riprende. Ed è così dolce sentire le sue mani che mi stringono senza opprimermi... Piango spesso e ogni volta che lo faccio lui mi tiene stretta a sé, respira i miei capelli e io poggio il mio viso sul suo petto. La tentazione è di fuggire e di ricadere nell'abisso, ripercorrere il tunnel e non uscirne mai più. Ma le sue braccia mi sostengono e io mi fido di loro e posso ancora salvarmi..."



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