"Sarah" di Maura Seger (Grandi Romanzi Storici)


Trama: Non è bellissima ma attraente in modo tutto speciale, dotata dello spirito indomabile e libero delle genti del New England. Sarah ha giurato a se stessa di non maritarsi mai, rifiutandosi di sottoporsi alle sofferenze che sembrano insite nella condizione femminile. Ma il giorno in cui conosce Philip, un uomo orgoglioso e affascinante quanto il Sud da cui proviene, non vedendo davanti a sé un futuro migliore torna sulla sua decisione accettando la proposta di Philip, vedovo e bisognoso di una madre per suo figlio. Un matrimonio di convenienza, il loro? Niente affatto. Lo si vedrà durante la terribile guerra di Secessione quando, dopo alterne vicende, scopriranno di avere molte cose in comune e di essere in realtà legati da un amore profondo.


Commento di Lunaria: "Sarah" è un romanzo che riecheggia le atmosfere alla "Via col vento", ma si concentra molto di più sulla parte storica (specialmente sulla schiavitù, con tanto di una sorta di "sottotrama" dedicata agli schiavi fuggitivi) che non su quella sentimentale (mancano delle vere e proprie pagine passionali). Un buon romanzo, con personaggi a tutto tondo ben descritti (non manca neanche un vago accenno alle istanze di emancipazione femminile, che di tanto in tanto Sarah "percepisce"), ma che piacerà soprattutto a chi ricerca romanzi storici più che non quelli sentimentali.




Evernight - Stargazer - Hourglass

La saga di "Evernight" comprende anche "Stargazer", "Hourglass", "Afterlife" (spin off dedicato al personaggio di Balthazar). Ho anche "Afterlight", ma devo ancora leggerlo.


EVERNIGHT

Trama: "Torneremo insieme Bianca. Non so quando né come, ma so di non avere alcun dubbio. Non potrebbe essere altrimenti. Ho bisogno che anche tu ci creda. Perché credo in te." E Bianca crede in Lucas, gli crede come non ha mai creduto in nessun altro prima d'ora. Perché Bianca non è mai stata innamorata come lo è di lui. Perché il primo amore, quello che ti strappa il cuore e ti lascia senza fiato, è sempre vero.E non importa essere un vampiro, non importa se tutto e tutti sono contrari a questo sentimento Bianca e Lucas non vogliono scegliere da che parte stare. Bianca e Lucas, a 16 anni, tra i corridoi di Evernight, un esclusivo e misterioso collegio, hanno incontrato l'amore. E nessuno potrà portarglielo via.

E se Giulietta e Romeo fossero stati vampiri?


Commento di Lunaria: Notevole Urban Fantasy, a tinte vampiresche, decisamente migliore di altri Urban Fantasy "più famosi", per trama, colpi di scena e bellissime descrizioni dei luoghi dove si svolge la storia, in primis la misteriosa Accademia di Evernight, descritta come una sorta di cattedrale gotica, (anzi, "mostruosità gotica di pietra, enorme e ingombrante", per citare le parole dell'Autrice) che cela nei suoi corridoi misteri e intrighi. Sono presenti un po' tutti i cliché degli Urban Fantasy e che le lettrici di questo genere si aspettano (anzi esigono) da questo tipo di romanzi, dai protagonisti teen agers all'ambiente scolastico dove sboccia l'amore (contrastato), da atmosfere leggermente venate da brividi a intrighi e complotti da sventare, ma vengono rinnovati da una cura per i particolari e per il linguaggio decisamente ricercato, a confine con la poesia. "Evernight" mi è piaciuto davvero tanto, e lo metto tra i miei primi cinque Urban Fantasy preferiti, dopo la "Touched saga" e "RoseBlood".

Gli stralci più belli:   

"Mentre sprimacciavo i cuscini, ebbi la strana visione di qualcosa che avevo sognato la notte prima, vivido e presente come se fossi ancora immersa nel sonno. Un fiore color del sangue. Il vento ululava fra gli alberi che mi circondavano, frustava i rami scompigliandoli. Il cielo sopra di me ribolliva di nuvole inquiete. Mi scostai dal viso le ciocche di capelli mosse dal vento. Desideravo soltanto guardare quel fiore. Ogni petalo imperlato di pioggia era scarlatto, slanciato, simile a una lama, come certe orchidee tropicali. Eppure il fiore era anche rigoglioso e pieno, avviticchiato al ramo come una rosa. Era la cosa più esotica e seducente che avessi mai visto. Doveva essere mio."

"Mentre mi allungavo a cogliere il fiore, la siepe ebbe un fremito. Il vento, pensai, ma mi sbagliavo. No, la siepe si espandeva così velocemente da vederla crescere a occhio nudo. Tralci e rovi spuntavano tra le foglie in un groviglio confuso. Prima che potessi scappare, la siepe mi aveva quasi circondata, murata fra rami, foglie e spine."

"Mi sento sempre osservata", raccontò. "Sempre. Persino quando sono da sola. So di sembrare pazza, ma è vero. A volte ho la sensazione che gli incubi continuino anche dopo che mi sono svegliata. A notte fonda sento tonfi, cose che strisciano sul tetto. Quando guardo fuori dalla finestra, te lo giuro, a volte vedo un'ombra che corre nella foresta. E gli scoiattoli.. li hai visti, vero? Hai visto quanti ne muoiono?"

"Per un po' restammo entrambi in silenzio. La luce della luna filtrava fra le foglie d'edera e Lucas mi era vicino quanto bastava a captarne il profumo: qualcosa che mi ricordava il cedro e il pino, come i boschi da cui eravamo circondati, come se in qualche modo facesse parte di quel luogo oscuro."

"Capisco che tu voglia sapere quant'erano diverse le cose all'epoca. Quanto le cose cambino. Ma noi non cambiamo, Bianca. è l'aspetto più inquietante. è il motivo per cui tanti continuano a comportarsi da ragazzi anche dopo secoli. Non capiscono se stessi né il mondo in cui devono vivere. è una specie di adolescenza eterna. Non molto divertente. Strinsi le braccia per combattere i brividi scatenati dal freddo e dal pensiero degli anni, dei decenni e dei secoli che mi aspettavano, mutevoli e incerti."

"Il cambio di stagione non fu d'aiuto. L'architettura gotica della scuola era stata ammorbidita almeno un po' dalla vegetazione rigogliosa e dal verde dei prati in pendenza. Le finestre piccole e la sfumatura sinistra della luce non erano riuscite a filtrare del tutto lo splendore del sole di fine estate. Ora, invece, il tramonto arrivava prima ed Evernight sembrava più isolata che mai. Con il calare della temperatura, un freddo insistente strisciò nelle classi e nei dormitori, a volte sembrava addirittura che gli arzigogoli di brina sulle finestre fossero incisioni permanenti nel vetro. Persino le bellissime foglie d'autunno stormivano nel vento, ed era un rumore solitario, da mettere i brividi. Avevano già iniziato a cadere e a spogliare i primi alberi, che come artigli nudi graffiavano il cielo ingrigito di nuvole."

"Volevo che andasse oltre, che mi toccasse come sentivo il bisogno di essere toccata. La mia mente era annebbiata, quasi non riuscivo a pensare: c'era soltanto il mio corpo e ciò che esso esigeva da me. (...) Fermati, gridai a me stessa. Ma io e Lucas eravamo ben al di là del confine. Avevo bisogno di lui, subito. (...) Poi Lucas si lasciò andare, come senza vita. Era svenuto. (...) L'ampio squarcio che avevo aperto con i denti sul suo collo era scuro e umido sotto la luce della luna, scintillava come una chiazza d'inchiostro." 


STARGAZER

Trama: L'Accademia di Evernight ospita degli studenti molto particolari: vampiri centenari con l'aspetto di teen agers. Bianca è figlia di vampiri, è ancora umana ma è destinata a diventare una di loro quando ucciderà la sua prima vittima. La ragazza si innamora di Lucas, un cacciatore appartenente alla congrega della Croce Nera, che frequenta in incognito il prestigioso istituto. Quando la sua vera identità viene svelata, Lucas viene allontanato ma i due ragazzi sono pronti a qualsiasi cosa pur di stare di nuovo insieme, e Bianca deve combattere contro tutto e tutti: i suoi genitori, i membri vampiri di Evernight, i feroci cacciatori della Croce Nera... e una misteriosa presenza spettrale che la minaccia.

Commento di Lunaria: Il seguito di "Evernight", "Stargazer", riconferma tutte le ottime premesse e particolarità del predecessore, e rispetto al primo libro aggiunge un tocco di "ghost story" con diverse pagine dedicate alle apparizioni degli spettri che infestano l'Accademia e che mettono a repentaglio la vita di Bianca; sono le pagine migliori del romanzo e quelle che più mi hanno entusiasmato. Quasi assente l'eros (Bianca e Lucas non vanno oltre qualche bacio e abbraccio fugace), molte le scene d'azione tra caccia, combattimenti e fughe; notevole l'approfondimento psicologico dei vari personaggi, anche secondari, descritti a tutto tondo; viene dato più spazio anche a Balthazar, e alla sua tormentata vicenda familiare. Quindi anche "Stargazer" come "Evernight" è decisamente consigliato!

Gli stralci più belli:   

"I cristalli di ghiaccio iniziarono a coprire lentamente le pareti. Incredula, guardavo le venature gelate intrecciarsi sulla pietra della stanza dei registri, nella torre settentrionale. Era come una trama che nasceva dal pavimento, si arrampicava sul muro, congelava il soffitto con uno strato di scaglie bianche. Qualche piccolo cristallo argenteo di neve svolazzava in aria.
Era tutto così delicato ed etereo, totalmente innaturale. 
Il freddo della stanza mi penetrava a fondo nella pelle, arrivando fino al midollo. Se solo non fossi stata da sola. Se ci fosse stato qualcun altro a testimoniarlo, avrei potuto credere che fosse la realtà. Avrei potuto credere di essere al sicuro.
Il ghiaccio crepitò così forte da farmi sobbalzare. Mentre guardavo, gli occhi spalancati e il respiro ridotto a brevi e veloci spasmi, la brina velò i vetri delle finestre, oscurando la vista del cielo notturno e nascondendo la luna, che riuscivo comunque a vedere.
La stanza ora possedeva una luce propria.
Filamenti ghiacciati schizzavano dalla finestra in ogni direzione, secondo una trama inquietante, e creavano una forma riconoscibile. Un volto.
L'uomo di ghiaccio mi osservava. Gli occhi scuri e rabbiosi erano così dettagliati che sembravano volgere lo sguardo proprio verso di me. Il volto nel ghiaccio era l'immagine più vivida che avessi mai visto.
Sentii il freddo pugnalarmi il cuore quando capii che mi stava guardando davvero. 
Una volta non credevo ai fantasmi..."

 "Mentre uscivo in cortile, sulla scuola scendeva il crepuscolo. 
L'imbrunire era uno dei miei momenti preferiti; mi sembrava un inizio quasi quanto l'alba. Sotto un cielo grigio-viola lattiginoso, raggiunsi il confine dei cortili e mi feci strada nei boschi. Drizzai le orecchie in reazione ai rumori della notte: le mie impronte sui morbidi aghi di pino, il chiurlare di un gufo in lontananza e - molto più lontano - una risata femminile, forse di qualcuna che era uscita con un ragazzo."

"L'aria nella stanza si era fatta all'improvviso molto più fredda. 
Si era aperta una finestra? No, erano ancora tutte chiuse e coperte di brina. Ma lo erano anche qualche minuto prima? Poco prima di andare a prendere il sangue avevo scorto la sagoma del gargoyle fuori, ora invisibile dietro una pellicola bianca. 
Espirai e il fiato formò una nuvola nell'aria. Iniziai a tremare. 
Una luce azzurrastra filtrava dalla finestra e sentii bussare contro il vetro. Sembravano dita. Ero in preda al terrore ma non riuscivo a scappare.
Andai alla finestra e cercai di strofinare la mano sul ghiaccio. 
Il freddo pungeva la pelle ma si scioglieva in riccioli vaporosi al di là dei quali vidi qualcosa. 
Incrociai lo sguardo di una ragazza, all'incirca della mia età, con capelli castani corti e chiari e lo sguardo vuoto. Sembrava del tutto normale, esclusa la parte in cui era quasi trasparente. E fluttuava sulla torre davanti alla mia finestra. Lo spettro era tornato. 
Il fantasma nuotava fra pallide ombre verde-azzurro, i capelli e la pelle color dell'acqua. Riuscivo a vedere attraverso di lei, ma era reale come una persona. I suoi occhi trafissero i miei, non di rabbia né di odio, ma con un'emozione che non riuscivo a comprendere. Disse qualcosa e vidi scintille luminose sulle labbra e sulle guance: schegge di ghiaccio. Ma non sentii alcun suono."

"Il mio corpo reagì e in quel momento sentii Balthazar affondare di nuovo i denti nel mio collo, innescato dalla mia eccitazione. 
Ciò aumentò il desiderio di lui, la voglia di lui e la sensazione raddoppiò finché non divenne insopportabile. (...) Poi mi baciò, non una ma una dozzina di volte, ogni bacio frenetico e dolce di sangue."

 

HOURGLASS

Trama: Bianca non è ancora un vampiro ma è destinata a diventarlo. Lucas è l'erede di un'antica congrega di cacciatori di vampiri, la Croce Nera.
Il loro amore impossibile è nato tra i corridoi di Evernight, un college esclusivo dove i vampiri imparano a confondersi tra gli umani.
Per rimanere insieme a Lucas, Bianca è disposta a rinunciare alla propria famiglia e al proprio destino: finché non ucciderà nessun essere umano, la trasformazione non si compirà.
Ma il suo corpo inizia a bramare sangue, e la sete si fa più insostenibile. Mentre la sua vera natura la reclama e Bianca diventa sempre più debole, anche qualcun altro è interessato alla ragazza: gli spettri che avevano stretto un patto con i genitori di Bianca per permetterne la nascita, ora sono sulle sue tracce... esattamente come Charity, la vampira psicopatica, sorella di Balthazar...

Commento di Lunaria: Il seguito di "Evernight" e "Stargazer", "Hourglass" prosegue l'azione iniziata con "Stargazer" e, con gli ultimi capitoli, ribalta anche le aspettative della lettrice. 
Devo dire che non mi aspettavo che finisse così, con un finale enigmatico e aperto alla libera interpretazione, lasciato un po' all'immaginazione della lettrice che può trarne le conclusioni. 
Ammetto che ho pensato ad un finale alternativo e persino ad un seguito del finale!
Quindi anche "Hourglass" è decisamente consigliato!

 Gli stralci più belli:   

"In quel momento capii che non era successo. Lo sapevo. Qualcosa, dentro, mi diceva che Lucas non era vicino. 
è il sangue.
I miei genitori mi dicevano sempre che bere sangue crea un legame potente."

"Più il mio corpo si indeboliva, più spesso provavo una sensazione stranissima, come se sprofondassi, mi consumassi, fossi un po' meno di ciò che ero, giorno dopo giorno. Qualcosa, dentro di me, combatteva con la forza vitale, e stava vincendo."

"Il cielo brillava rosa pallido. Un nuovo giorno era cominciato, senza di me. Lucas chinò la testa sotto il peso della disperazione. Non potevo sopportare di vederlo così (...) Ero sconvolta e di nuovo sentivo di essermi smarrita nella nebbia, come un niente, un nessuno, qualcosa di morto."














"Black Moon" e "Bleeding Love"

Nota di Lunaria: questo libro lo avevo noleggiato perché l'incipit mi era piaciuto molto; purtroppo il libro poi si appiattisce un po' da lì a poco quanto a suspense e scadendo spesso in dialoghi un po' sciocchini.

L'unica cosa che riuscivo a fiutare era l'odore del sangue. Sangue denso e rappreso. Sangue che ricopriva il mio corpo, facendomi prudere la pelle. Mi mossi, emettendo un debole gemito e mi girai sulla schiena. Altre sensazioni iniziarono a emergere dalla nebbia che avvolgeva la mia mente. Il gelo delle pietre che premevano sulla mia spina dorsale. Il leggero picchiettio delle gocce d'acqua sulla pelle nuda. Il tanfo della spazzatura lasciata troppo tempo al sole. E, nell'aria, l'odore di carne cruda. Era un odore che mi suggeriva cattivi presentimenti, sebbene non sapessi perché. Mi sforzai di aprire gli occhi. Un muro di cemento incombeva minaccioso su di me, come se fosse inclinato e stesse per cadere. Su quel muro non c'erano finestre ed era completamente immerso nel buio. Per un momento mi sembrò di essere in una specie di prigione, fino a quando mi ricordai della pioggia e vidi che il muro si confondeva con il cielo notturno ricoperto di nuvole. Sebbene la luna non fosse visibile, non avevo bisogno di scorgerla per sapere a che punto fosse arrivato il ciclo lunare. Anche se probabilmente nelle mie vene il sangue del vampiro scorreva copioso come quello del licantropo, ero ancora molto sensibile alla luna. La luna piena c'era stata tre giorni prima. I miei ultimi ricordi risalivano a quando la fase della luna piena era appena iniziata. A un certo punto avevo perso otto giorni. Aggrottai la fronte continuando a fissare il muro, cercando di ritrovare l'orientamento e di ricordarmi come fossi finita lì. Come mi ero ritrovata nuda e incosciente nella notte fredda? Dalla nebbia non emergevano ricordi. Sapevo solo che mi era accaduto qualcosa. Qualcosa che mi aveva rubato la memoria e ricoperta di sangue. Con la mano tremante mi asciugai il viso fradicio di pioggia e guardai a sinistra. Il muro costeggiava un vicolo occupato da ombre e bidoni della spazzatura ricolmi. In fondo, un lampione si spegneva a intermittenza, una stella sconsolata nel buio circostante. Non si udiva altro rumore oltre al suono aspro del mio respiro. Niente macchine. Niente musica. Neppure un cane che abbaiava a un nemico immaginario. Nulla che facesse pensare che potesse esserci una qualunque forma di vita nei paraggi. Deglutii a fatica, cercando di ignorare il sapore amaro della confusione e della paura; guardai a destra. E vidi il corpo. Un corpo ricoperto di sangue.

Oh, Dio... Non potevo averlo fatto. Non potevo assolutamente averlo fatto.

la serie di Black Moon


***

Il mattino del suo sedicesimo compleanno, la bella Solange si sveglierà completamente priva di forze e sensibile alla luce del sole. Sarà l’inizio della trasformazione, il processo che la porterà alla morte, per poi donarle la vita eterna: quel giorno, lei diventerà una vampira. Un evento cruciale per tutta la comunità degli immortali, perché Solange è l’unica discendente femmina della nobile casata dei Drake: secondo un’antichissima profezia, infatti, è l’eletta, colei che dominerà su tutte le creature della notte. Un destino che, però, la mette in grave pericolo. Ed è quindi per proteggerla che i suoi sette assillanti fratelli non la lasciano da sola nemmeno per un istante, rendendole la vita un inferno. Quasi più di Lady Natasha, l’attuale regina, che la vede come una minaccia al proprio potere. O di Kieran Black, il giovane cacciatore di vampiri che vuole vendicare la morte del padre sterminando l’intera famiglia Drake. Fortunatamente Solange ha un’arma segreta per affrontare quel giorno così speciale: la sua migliore amica Lucy, un’umana che conosce il suo segreto e che è disposta a tutto per aiutarla a vivere un’esistenza «normale». Persino affrontare Nicholas, il più premuroso e affascinante tra i fratelli Drake. Tanto affascinante da non potergli resistere…




Black Friars: L'Ordine della Penna (trama)

 

Altieres, una delle antiche dinastie regnanti nel Vecchio Continente, si è estinta dopo la violenta morte di tutti i suoi discendenti, e a portare il nome della casata sono rimasti solo i vampiri Blackmore, creature immortali  a cui regnare non è permesso.

Ma qualcosa ora è cambiato: Sophia, unica erede ancora in vita, creduta morta da anni, è stata ritrovata e le già fragili dinamiche del regno sono vicine a spezzarsi una volta per tutte.

Gli oscuri segreti di Altieres stanno tornando a celare ombre sulla Vecchia Capitale.

Fulcro del potere politico e religioso, e spettri senza volto si aggirano per le strade terrorizzando cittadini e studenti.

Intanto Sophia sta imparando a conoscere la sua nuova vita. Essere una Blackmore infatti non significa solo indossare meravigliosi vestiti ed essere un giorno incoronata regina, come credeva, ma evitare matrimoni politici e sfuggire a continui attentati alla sua vita, anche da parte degli stessi parenti. Eloise, coraggiosa eroina protagonista dei romanzi precedenti, deve affrontare invece forze che nemmeno i suoi poteri possono governare.

I morti non riposano più in pace nella Vecchia Capitale, disturbati nel loro eterno sonno da forze oscure e implacabili, forse collegate al ritorno dell'erede di Altieres e alle sconvolgenti verità che i vampiri Blackmore nascondono da secoli e sono ora sfuggite al loro controllo.

Eloise, grazie al suo potere di dominare le forze oscure, sarà forse la chiave per riportare l'ordine là dove ormai esiste solo il caos.





"Eternity"

"Nei lunghi secoli della mia vita, non ho mai amato nessuno come te. Nessuno". Sono state le ultime parole che mi ha detto Rhode. L'ultima volta in cui mi ha dichiarato il suo amore. L'ultima volta in cui ho visto il suo viso e i suoi intensi occhi azzurri. Ed è stata anche la prima volta in 592 anni in cui sono riuscita di nuovo a respirare. A sentire il sole sulla pelle, il profumo dell'aria. Ma tutto ha un prezzo: Rhode, il mio Rhode... ho dovuto dirgli addio, forse per sempre. Lui si è sacrificato per me. Si è sacrificato perché io, Lenah Beaudonte, potessi tornare di nuovo umana. Ha compiuto l'antico rituale magico, ed eccomi qui. Non sono più un vampiro della peggior specie. Non sono più la guida di una confraternita di vagabondi della notte, assetati di sangue e di vendetta. Sono  libera. Il mondo è cambiato dall'ultima volta in cui l'ho visto. La mia nuova vita ora è a Wickham: una casa, nuovi amici, e poi lui, Justin. Non avrei mai pensato di innamorarmi di qualcuno che non fosse Rhode. Ma Justin è così... vivo. è forte, deciso e dolce allo stesso tempo. Più bello di quanto abbia mai potuto sognare. Eccitante. Non mi sarei mai aspettata di tornare ad avere sedici anni, di respirare ancora l'alito caldo di un bacio umano... Ma, in fondo, non avrei neppure mai pensato che un giorno il mio passato di sangue e di distruzione sarebbe tornato a cercarmi.

Gli stralci più belli:

"Spensi la sveglia colpendola con il palmo della mano. In questo mondo, il mondo umano, contemporaneo, gli orologi sono dappertutto. I mortali vivono le loro vite secondo il loro ticchettio. I vampiri invece passano giorni, persino settimane, svegli. Non siamo davvero vivi. Lo sembriamo, ma il nostro sangue non circola, il cuore non batte e gli organi riproduttivi non funzionano. Il nostro petto non si alza e non si abbassa perché non dobbiamo ossigenare il sangue. Nei momenti in cui volevo sfuggire al dolore e alla paura, desideravo disperatamente poter respirare. Se fossi riuscita a sentire l'aria sfiorare la mia gola, avrei potuto fingere di essere viva. Tuttavia non ci ero mai riuscita. C'era solo un eterno dolore, la memoria costante di essere insensibile, spenta. Essere un vampiro è un'antica magia. Non esiste nulla... nulla tranne le nostre menti."

"Sul mio abito scivolò un rivolo di sangue, che mi macchiò le scarpe color mandarino, ma non vi badai: stavo aspettando il sollievo dall'agonia della mia mente. è questo che avviene dopo aver ucciso la propria vittima. Si prova un istantaneo e breve oblio. (...) Un'altra goccia scarlatta cadde, posandosi sulle perle bianche che bordavano il mio abito rosso scuro, della seta più pregiata che si trovasse a Parigi. Aspettavo, senza provare alcun interesse per il chiacchiericcio della folla che sciamava prima dell'atto finale. Solo quando sentii la goccia cadere sul petto mi resi conto che sul mio mento scorreva del sangue."

"Non hai paura di morire?" chiese. Vidi il suo sguardo indugiare sul mio collo e poi tornare agli occhi. Scossi il capo e una lacrima mi scivolò lungo la guancia. Vicken la osservò scendere fino al mento, trattenendo un moto di rabbia. I vampiri darebbero qualsiasi cosa per sentire una lacrima: la liberazione, anche solo per un momento, dal dolore. (...) Vicken si chinò di scatto e cominciò a sfiorarmi la nuca con piccoli baci per poi passare alla gola. Sollevò gli occhi e per un istante li tenne fissi nei miei. Poi mi squarciò il collo, succhiandomi il sangue con tanta forza da impedirmi di respirare."

"Il tramonto è la conclusione dell'alba. Nel momento in cui nasciamo, cominciamo a morire. La vita è un cerchio"


C'è anche il seguito, ma non l'ho mai visto in giro...



 

Schegge di Me

Urban Fantasy che avevo letto molti anni fa, ma all'epoca non ero ancora una "book blogger" e quindi non trascrissi né trama né feci la fotografia della copertina... dovrei rileggerlo, proprio perché ricordo che mi era piaciuto


Pagina 14

Il mattino odora di pioggia. La stanza è satura del profumo di pietra bagnata, di terreno rivoltato; l'aria è umida e terrosa. Respiro a fondo, vado alla finestra in punta di piedi e schiaccio il naso contro il vetro freddo. Il respiro ne appanna la superficie. Chiudo gli occhi e ascolto il lieve picchiettio che fende il vento. Le gocce di pioggia sono le uniche a ricordarmi che le nuvole hanno un cuore che batte. E che ne ho uno anch'io. Le gocce di pioggia non smettono mai di stupirmi.

Pagina 30-31

A volte vorrei non avere bisogno di dormire. A volte penso che le cose cambierebbero se rimanessi ferma, fermissima, se non muovessi un solo muscolo. Sono convinta che immobilizzando me stessa, posso immobilizzare il dolore. A volte non mi muovo per ore. Non mi muovo di un solo centimetro. Nulla può andare male, se il tempo si ferma.

Pagina 36

Il Sole è una creatura arrogante, pronta a lasciarsi la terra alle spalle ogni volta che si stanca di noi. La Luna è una compagna fedele. Non va mai via. è sempre di guardia, risoluta, ci conosce con il buio e con la luce, e come noi è in continua trasformazione. Ogni giorno è una versione diversa di se stessa. A volte tenue e pallida, altre intensa e luminosa. La Luna sa cosa significa essere umani. 

Insicuri. Soli. Butterati dalle imperfezioni.

Pagina 223

Senza dire una parola, Adam mi prende la mano. Gli stringo con forza le dita perché d'un tratto ho il disperato bisogno di avere la certezza che il mio tocco non possa nuocergli. Ho il disperato bisogno di succhiare ogni goccia del suo essere, di assaporare le esperienze che finora non ho mai vissuto. D'un tratto mi assale il terrore che quest'evento straordinario abbia una data di scadenza. 

La prospettiva di perderlo

La prospettiva di perderlo

La prospettiva di perderlo equivale a 100 anni di solitudine che mi rifiuto di immaginare. Mi rifiuto di privarmi del calore del suo corpo. Delle sue mani. Delle sue labbra... oh, le sue labbra. Della sua bocca sul mio collo. Dei nostri corpi che, avvinghiati, affermano che la mia esistenza non è inutile.


"Due Candele per il Diavolo"


Trama: Cosa vuol dire innamorarsi di una creatura delle tenebre? Cat è figlia di un angelo, e ha fatto un giuramento: scoprire cosa è successo a suo padre.  Il suo unico aiuto, un affascinante demone di nome Angel. Il mondo finora si è retto sull'equilibrio tra Bene e Male, tra Angeli e Diavoli: un ecosistema che qualcuno sta tentando di distruggere. Arriverà un'altra peste e sarà la fine di tutto?


Commento di Lunaria: Urban Fantasy che riprende il tema (già sfruttato più e più volte) della lotta tra Angeli e Demoni, con l'umanità messa in mezzo a farne le spese. Devo dire che a farmi scegliere questo Urban Fantasy è stato il titolo, decisamente suggestivo.

Tuttavia, le mie aspettative si sono via via ammosciate già dalle prime righe.

Zero eros, la storia d'amore "sboccia" (viene solo suggerita, comunque) solo verso la fine: diciamo che un Urban Fantasy che già sorvola, omette o riduce ai minimi termini scene romantiche e hot e non sa rendere sexy e intrigante il personaggio maschile (quale che sia: angelo, demone, licantropo, alieno, vampiro...) è come un libro Giallo che non descriva il delitto o un romanzo horror che non riporti scene da brivido... una truffa letteraria che fa infuriare il lettore! 

NON leggo Urban Fantasy per sorbirmi dialoghi prolissi su banalità secondarie, ininfluenti ed irrilevanti, li leggo per gustarmi bei personaggi maschili intriganti e scene hot dove li si vede coinvolti! 

Sennò a che servono, questi romanzi?! 

Se voglio leggermi dialoghi su dialoghi mi leggo un testo teatrale alla Beckett... E peraltro, è proprio il linguaggio un altro difetto: a tratti gergale e infantile, non brilla per profondità, con quelle sue frasi smozzicate tutte riportate al presente: sarà che sono una purista bibliomane fanatica, ma per me "Angeli e Diavoli devono parlare alla John Milton" e non come personaggi da "bar" (per quelli, ci sono i romanzi di Henry Miller...).

L'unica originalità (che farà inorridire i cattolici e i cristiani) è data dal fatto che alcuni angeli sono femmine e restano incinte (!): sì, proprio l'arcangelo Gabriele per l'Autrice diventa l'arcangelessa Gabriel... e "trae questa sua certezza teologica" dal fatto che in dipinti come questi



Gabriel(a) ha i tratti femminili... non ha la barba da dio padre, insomma. 

Di tanto in tanto, qualche disgressione sulle antiche divinità pagane (dai Sumeri agli Africani) introduce qualche guizzo di interesse.

Non male nel complesso, è molto "di seconda linea e di maniera" ma gli darei comunque la sufficienza, anche se non è un capolavoro (ma le note sul risvolto della copertina ci fanno sapere che è stato un successone in Spagna con migliaia di fans infervorati che partecipano a raduni vestiti da demoni o da angeli...) ma la mole è insostenibile (viaggiamo sulle 375 pagine...), per una storia del genere ne bastavano massimo massimo 150 e infatti nella maggior parte delle pagine ci si perde in particolari e prolissità ridondanti a discapito di quello che veramente interessava: quando diamine se lo danno quel bacio i due protagonisti?!

E invece nisba, dialoghi ripetitivi, battibecchi continui, un discreto colpo di scena che ribalta la situazione ad un certo punto, ma niente più.

Curiosamente, sia Dio sia Gesù sia lo Spirito Santo sono del tutto assenti. Compare unicamente Lucifero.

Chissà: per come si conclude, forse l'Autrice ha pure pensato ad un seguito...


Gli stralci più belli: "Sai cosa dicono in Slovacchia? Dai retta al demonio e ti ricompenserà con l'inferno" Ride. Non sembra molto impressionato. "Be', in Bulgaria dicono: se accendi una candela a Dio, accendine due per il Diavolo", ribatte.  "Dovresti farlo anche tu."

"Perché, nel corso della storia dell'umanità, ci sono stati molti demoni che hanno mischiato il loro sangue con il vostro. Diavolesse annoiate, demoni lussuriosi... Generazione dopo generazione, ci sono sempre stati demoni pronti a darvi il loro seme. Gli angeli, invece, lo facevano in pochissime occasioni. A questo punto, gli esseri umani sono addirittura più pericolosi dei demoni, perché il vostro sangue angelico è troppo diluito, mentre l'eredità demoniaca e intatta e sempre più forte... e perché non avete il senso della misura. Noi siamo crudeli e distruttivi, ma non abbiamo violato le leggi naturali, perché gli angeli erano lì per impedircelo. Loro ci contenevano e noi contenevamo loro. Voi non avete nessuno che vi freni. E state distruggendo il mondo. In pochi millenni siete riusciti a fare quello che i demoni non hanno raggiunto in milioni di anni..."

"Il fatto è", interviene Angel riportando la conversazione all'argomento principale, "che l'unico modo di sterminare gli umani senza danneggiare il resto del pianeta sarebbe quello di creare qualcosa che colpisca soltanto loro. Diffondere una malattia mortale solo per gli umani è sempre stata l'ipotesi migliore. (...) L'un per cento di sopravvissuti a un'ipotetica pandemia particolarmente virulenta significa settanta milioni di persone che continuerebbero ad ammorbare la Terra. Sufficienti a impedire che la specie umana si estingua. Sufficienti a ripopolarla in poche migliaia di anni."


"Devil's Kiss"


Trama: Billi SanGreal di giorno è una ragazza irrequieta e solitaria, di notte è ostaggio di un'oscura profezia: è l'unica donna ammessa nell'ultimo drappello dei Templari e, nel segreto più assoluto viene addestrata a combattere come uno spietato guerriero. Ma quando conosce il seducente Mike si scopre a desiderare di essere un'adolescente qualsiasi, una che possa innamorarsi anziché combattere contro i demoni. Baciarlo si rivela però un errore: Mike non è quello che sembra... La metterà di fronte a scelte disumane. Londra è in pericolo, così come l'intera umanità. Con l'aiuto di Kay, la ragazza si lancerà in un'inesorabile corsa contro il tempo, per trovare l'unica arma capace di uccidere gli angeli ribelli, ma anche la forza necessaria a compiere un estremo, atroce sacrificio.


Nota di Lunaria: Urban Fantasy "più mascolino" che non femminile, visto che a predominare sono l'azione e i combattimenti e la parte amorosa è praticamente inesistente e confinata "di contorno" (e neanche fatta tanto bene) con tutto che la copertina e la frase sul retro "lasciavano intendere altro" per acchiapparsi le fans dell'Urban Legend ("A Billi si gelò il sangue nelle vene. Non poteva essere. Le falde del cappotto nero di Mike si spiegarono, non come le ali di un pipistrello, ma come quelle di un angelo. Un angelo delle tenebre") l'unica pagina interessante, a mio parere, è quando si parla dell'Angelo della Morte che ha ucciso i primogeniti degli egiziani per ordine di Dio. Non che il resto sia scritto male, eh, c'è pure qualche altra pagina precedente più virata su atmosfere quasi horror, ma mi aspettavo un Urban Legend più "romantico" e non con la bellezza di 289 pagine dove si parla di armi e tecniche di combattimento. Se leggo questo genere di romanzi è perché mi aspetto di trovarci personaggi maschili che mi attizzano e scene romantiche anche clonate dai capisaldi del genere (non cerco l'originalità a tutti i costi), non pagine di sparatorie e inseguimenti di questo o quel Templare che interviene a salvare Billi...

L'idea che gli angeli di Dio disprezzino il genere umano e siano gelosi "perché Dio ama di più gli uomini che non gli angeli\perché gli uomini non lo adorano abbastanza" era già presente nel film "L'Ultima profezia" e anche in altri Urban Fantasy come "Due candele per il Diavolo" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/04/due-candele-per-il-diavolo.html


anche in "Fallen" gli angeli "classici" non facevano una gran bella figura... 

ma oggigiorno la gente implora san Michele Arcangelo di liberarci da un essere maligno e noi mettiamo like se l'algoritmo di youtube ci mette tra i consigliati quei post. 

E non ce la sentiamo di dare ragione a Von Balthasar per quella faccenda dell'inferno vuoto...

L'autore, comunque, si è impegnato a metterci dentro di tutto e di più, in quanto a riferimenti tra amuleti e mitologie, passando da un rigo all'altro dai mandala tibetani agli acchiappaspiriti americani (!), dall'Occhio di Ra alla Piccola Chiave di Salomone (!!)

Non un pessimo romanzo, ma piacerà di più ai lettori che non a delle lettrici che vogliono l'intrigo amoroso.


Gli stralci più belli:

"Un vento gelido spazzò strisce di foschia che danzavano sulle lastre di pietra, simili a fantasmi inquieti. Billi era sola, al freddo, ma nel cuore della comunità dei Templari la presenza degli antichi cavalieri era ancora viva. Chi, a parte lei, suo padre e pochi altri ricordava il motivo per cui erano morti, o i sacrifici che avevano fatto?"

"Cos'è l'inferno, SanGreal? L'inferno è il pianto di un bambino che muore di fame. è negare pietà a chi la implora. (...) L'inferno è ovunque sia il cuore."

"Sotto di loro la città dorme. Qualche torcia brucia lungo i bastioni del palazzo e tra le pattuglie di soldati che marciano per le strette vie, tra capanne di fango e case. La città è stata turbata da cupi presagi e segni soprannaturali. Ma credono che il peggio sia passato. Si sbagliano. Il profeta si ferma a pochi metri. (...) "è compiuto?", chiede il profeta. "Sono morti?" Michael fissa lo sguardo sul suo compagno. è da stolti chiederlo e vale quasi il suo silenzio. Ma vede l'uomo tremare, per quanto si sforzi di resistere. Fa bene ad aver paura, pensa l'arcangelo. Mosè non è altro che un uomo mentre lui è... Michael. "Sì. Sono morti. Il primogenito di ogni famiglia d'Egitto." "E che ne è della mia gente?". La voce di Mosè è tremula. "Hanno fatto come è stato loro ordinato e segnato le loro porte con il sangue." Michael fa un gesto attraverso il cielo. "E io sono passato oltre." (...) "E adesso sanno di dover temere il Signore Dio di Israele." L'Angelo della Morte sorride. Da qualche parte nella città, un gallo canto al sorgere del sole. E le grida cominciano."


Recensione ad "Angel" e "Devilish"

ANGEL

Trama: Le antiche mura di Viterbo custodiscono un segreto: una comunità di angeli che da secoli convive pacificamente con gli abitanti della città. Vittoria ha sedici anni, è un angelo, ma è diversa da tutti i suoi simili: è senza ali e per tutta la vita si è sentita un'esclusa, un'estranea persino nella propria famiglia. Questa consapevolezza l'accompagna sempre, mentre la sua esistenza scorre tranquilla giorno dopo giorno tra scuola, amici, e litigi con la sorella maggiore. Ma quando arriva in città Guglielmo, un ragazzo misterioso dagli occhi magnetici, il mondo di Vittoria viene sconvolto, e lei scopre che l'amore può rivelarsi il peggiore dei demoni.


Commento di Lunaria: "Angel" è un romanzo del 2009 ed è ascrivibile al genere Urban Fantasy: in pratica, contiene tutti gli stereotipi inevitabili del genere (l'adolescente problematica\il bel tenebroso\la vita da teen ager tra amici e scuola\l'amore contrastato) ma a differenza di altre opere, molto più strombazzate in giro, come questo 


e questo

scritti con uno stile narrativo a tratti tedioso, dispersivo ed impaludante oltremodo, "Angel" si riscatta con uno stile narrativo piacevole e discorsivo (niente di aulico e ricercato, intendiamoci, ma di una semplicità ed immediatezza che non risulta irritante, anche se l'uso prolungato del presente narrante può dare una sensazione di stranezza, visto che solitamente si è abituati a leggere un romanzo con l'uso quasi esclusivo del passato prossimo; tuttavia passata la prima perplessità, l'io narrante al presente risulta convincente e dà l'impressione di "registrazione diretta degli eventi" che si stanno svolgendo sotto i nostri occhi; inoltre l'Autrice ne approfitta per fare brevi riflessioni lapidarie sull'amore e sul dolore che ricordano un po' certi frammenti di poesia alla Ungaretti). Di per sé la trama sa di "già sentito" e non potrebbe essere altrimenti, essendo l'Urban Fantasy un genere che ripropone ossessivamente sempre lo stesso canovaccio, ma l'Autrice pur prediligendo uno stile narrativo semplice è riuscita a coinvolgere senza sfornare capitoli impaludanti (difetto che invece ha tutta la saga di "Fallen" e a tratti anche quella del "Diario del Vampiro", almeno dal quinto episodio in poi) e quindi ha reso avvincente la vicenda che comunque non può che rimandare, volente o nolente, a "Twilight" e ai suoi cloni. Ma c'è modo e modo di riproporre "la stessa minestra" e devo dire che "Angel" riesce a coinvolgere e si legge tutto d'un fiato, i personaggi sono meno bidimensionali di quanto ci si aspetterebbe e l'Autrice di tanto in tanto ha inserito anche degli stralci presi da Platone o Catullo, che le sono serviti per descrivere il tormento d'amore che provano i due protagonisti. Non gli autori che ti aspetteresti di trovare citati in un Urban Fantasy, per cui è sicuramente una marcia in più che rende merito a questa giovanissima scrittrice. 

Per quanto riguarda la trama in generale, qui e lì c'è qualche tono a tratti horror (gli angeli che vengono uccisi), certamente il tutto è molto contenuto e suggerito, non si scade mai nell'horror puro, così come in "Angel" mancano delle vere e proprie disgressioni sulla natura degli angeli o dei demoni (diciamo che qualche concetto teologico, non necessariamente di matrice cristiana, avrebbe reso la trama più complessa ed interessante). Molto coinvolgente e suggestiva la scena dell'incontro di Vittoria e Guglielmo al giardino della vecchia casa in rovina, con tutti i rovi, le rose e le piante infestanti che hanno ricoperto le statue in pietra degli angeli. 

In conclusione: "Angel" propone il solito canovaccio inevitabile dell'Urban Fantasy, ma sa emozionare e coinvolgere per 342 pagine. è da preferire a volumi più spessi ma alquanto barbosi a tratti, come la saga di "Fallen", e quindi ne consiglio la lettura. Se cercate una bella storia d'amore e una semplice lettura piacevole di evasione, "Angel" è un libro che assolve egregiamente questo compito. 

Peccato però per quel titolo, così banale e anonimo, e la copertina, che a dir la verità non mi piace moltissimo.


Gli stralci più belli:

"A volte pensare per me è qualcosa di profondamente doloroso (...) è semplicemente uno di quei giorni in cui il mondo gira male, quantomeno il mio, e io lo guardo da lontano, sentendomi un'estranea. Un'estranea in mezzo a un mondo di uguali."

"Esiste su questa terra la mia metà? Il riflesso di un angelo senza ali, qualcuno abbastanza forte da sopportare, abbastanza paziente da comprendermi, esiste? Se esiste lo voglio incontrare."

"Cammino per il giardino, pur non sapendo esattamente che direzione prendere, supero un bellissimo salice (...) mi fermo accanto a un cespuglio di rose, i cui rami ornati di fiori si sporgono in avanti e si intrecciano quasi a formare una cascata. Allungo una mano sulla pianta e accarezzo con le dita un fiore rosso scarlatto, morbido come il velluto e dal colore intenso come il sangue. (...) Faccio due passi avanti per vedere su cosa abbiano ramificato queste splendide rose e mi trovo dinnanzi lo spettacolo più incantevole che natura e anni di incuria avrebbero mai potuto creare in questa villa dimenticata, lontano da tutto e da tutti. I rami di quei fiori scarlatti si sono abbracciati e intrecciati lungo la superficie di una statua di marmo bianco. Rovi e spine si sono rincorsi sopra la statua di un angelo di marmo, sulle sue ali spiegate che ora a malapena si intuiscono, petali e arbusti abbracciano il profilo di pietra candida. Un angelo piegato di marmo bianchissimo, con ali spiegate coperti di rose rosse e di spine."

"Ignorarlo diventa ogni giorno più facile e al contempo più doloroso. Ma ci si abitua a tutto: alle situazioni piacevoli come a quelle disperate. Il corpo assorbe tutto, lentamente ma inesorabilmente, manda già entusiasmo e malessere, gioia e lacrime; divora ogni traccia e un bel giorno ti svegli e ti accorgi che non è rimasto più niente. Niente. Io attendo fiduciosa che quel giorno arrivi."

"è la mia tortura.

Ripeto.

La mia tortura.

Odiare e amare, la stessa cosa, nello stesso istante.

Sospiro e affondo il viso nel cuscino. 

Chissà se anche Catullo aveva sedici anni quando l'ha pensato per la prima volta."

"Quante lacrime può versare un corpo umano prima di prosciugarsi e morire? (...) Dimenticare: questa è la cosa da fare, la cosa giusta. Prendi ogni ricordo, ogni secondo, ogni sensazione (...) legali insieme, stringi bene, bruciali senza guardarli mentre anneriscono e diventano cenere."

"In quell'istante Guglielmo allontana gli occhi da lei e li posa su di me. Dolore, tristezza, rammarico, amore... è tutto lì: tutto in un ultimo intenso sguardo, sporco di lacrime e sofferenza, il suo ultimo sguardo, per me, solo per me. Il suo ultimo secondo. Voglio che sia anche il mio."

"Amo un demone, amo un demone, io, che sono un angelo. Amo il mio opposto, il mio negativo, il mio veleno e il migliore dei miei antidoti."


DEVILISH

Trama: Un'estate è passata da quando Vittoria ha scoperto che Guglielmo, il ragazzo che ama, è un demone. Sfidando regole e convenzioni della città degli Angeli, ha deciso di difendere questo legame proibito, senza però conoscerne il prezzo. Perché Eva, il demone che ha già cercato di riportare Guglielmo nell'Averno, ha solo atteso il momento giusto per reclamare la sua preda. Adesso la città è sconvolta da eventi misteriosi, lunghe crepe spaccano la terra tremante, l'acqua delle fonti sprigiona il suo veleno e si tinge di nero, l'immagine e le parole delle anime defunte echeggiano nel silenzio della strada. Il patto tra l'inferno e la terra è stato infranto e solo Vittoria, l'angelo senza ali, può trovare la chiave per salvare se stessa e la persona che ama.

Commento critico di Lunaria: "Devilish" è il seguito di "Angel", che avevo già recensito giudicandolo molto ben scritto e molto più appassionante di altre opere Urban Fantasy, più strombazzate in giro.

In "Angel", avevamo lasciato Vittoria e Guglielmo sani e salvi dopo il tremendo scontro con la demone Eva, e "Devilish" nei primi capitoli inizia parlando proprio del rapporto di fidanzamento vero e proprio di Vittoria e Guglielmo. La loro passione è molto tenera e risulta persino "casta" perché l'elemento erotico qui è del tutto assente (l'Autrice ha descritto il tutto un po' "come un Amor Cortese"). Un'altra scelta dell'Autrice, che si notava già in "Angel", è stata quella di non presentare quasi nessun'ombra di inquietudine o di malvagità in Guglielmo, tanto che effettivamente risulta un po' debole (e tendente allo sdolcinato) come personaggio, se ci si aspetta di trovare un protagonista maschile "bello, tenebroso e tormentato"; al di là delle piume nere, in Guglielmo non c'è traccia di ambiguità (che invece era presente in Damien, il protagonista maschile della saga "Dark Heaven" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/dark-heaven-la-carezza-dellangelo.html)  

E non si capisce bene che distinzione ci sia tra lui e gli altri angeli, visto che effettivamente Guglielmo è perfettamente integrato e per niente escluso, al di là del millenario pregiudizio che tiene gli angeli sempre lontani dai demoni... Non è neanche ben chiaro "la genesi" di tutto questo, come abbiano avuto origine tanto gli uni quanto gli altri (Dio non compare neppure menzionato), se sono immortali pur avendo un corpo umano (a meno che non si uccidano a vicenda, come capitava nel primo libro quando Eva dava la caccia a Guglielmo, uccidendo Alessia, avendola scambiata per Vittoria), come mai Guglielmo sia un demone buono, ed Eva no... Insomma, domande che restano in sospeso, nel senso, il tutto è stato introdotto in maniera vaga e sintetica, però forse sarebbe stato meglio scrivere un antefatto, pseudo-teologico, tanto per spiegare meglio l'origine degli angeli sulla terra (e dei demoni esiliati) e dare una maggiore complessità alla vicenda.

Ecco, magari si poteva movimentare un po' la psicologia del personaggio maschile mettendoci un po' di brivido e di ambiguità; rendendolo più tenebroso, ma accattivante; di per sé comunque tutti i personaggi descritti dall'Autrice sono ben caratterizzati (certo, non ci troviamo di fronte ad un'opera di una profonda riflessione esistenziale nero pece alla Cioran, ma è anche giusto così, essendo una lettura di intrattenimento) e ci si affeziona abbastanza a loro, anche se alcuni sembrano "messi lì tanto per riempire" (Paride, il sindaco, la sorella di Vittoria, Nora...) perché effettivamente non hanno propriamente un ruolo importante (Paride poi ha esaurito tutto il suo interesse, come personaggio, già nel primo libro e in questo secondo libro non è neanche più un nemico e anche la spiegazione del suo "ravvedimento" non è molto convincente), sono sintetici, a malapena fondamentali (al di là dei loro rapporti di parentela o amicizia con Vittoria o Guglielmo). 

Esattamente come "Angel" anche "Devilish" è narrato tutto al presente che dà l'impressione di "registrazione diretta degli eventi" che si stanno svolgendo sotto i nostri occhi; ed esattamente come il primo libro, qui e lì l'Autrice inserisce brevi monologhi di Vittoria.

Rispetto al primo libro, l'Autrice ha messo anche qualche brivido dal sapore apocalittico nella trama (l'acqua nera pece che trabocca, la discesa negli Inferi, il riferimento a Samhain, i fantasmi, il cielo cupo...) ed è un peccato che abbia citato tutti questi elementi in sintesi, anche perché sono le parti migliori del romanzo (improntato, come si è detto, più all'azione dei personaggi che devono contrastare l'arrivo dei demoni sulla Terra, guidati dalla vendicativa Eva che medita vendetta contro Vittoria). Per esempio non sarebbe stato male ampliare di più il soggiorno di Vittoria negli Inferi o il colloquio con Thanatos (e approfondire anche lui), o narrare più nel dettaglio la sua natura di Iride (una vera sorpresa che giunge inaspettata all'interno della storia): lo sviluppo di tali elementi avrebbe alzato sicuramente il valore complessivo del romanzo e avrebbe fatto anche la differenza rispetto a romanzi analoghi, specialmente perché sarebbe stata occasione di sfoggiare un po' di conoscenze mitologiche classiche sugli Inferi e, perché no, anche rielaborarli a piacimento. E invece, proprio sul più bello, cioè quando ci si aspetterebbe un po' più di descrizione del mondo sotterraneo (magari virando anche sull'horror) ecco che il tutto si conclude in sole 7 pagine! Peccato, perché l'Autrice ha evitato il più ovvio e stereotipato "inferno cristiano" per narrare un inferno mitologico classico (Cerbero, le arpie...) che si sarebbe prestato ad uno sfoggio pressoché infinito di fantasia...

In conclusione: "Angel" era un buon romanzo, e se lo avete apprezzato, "Devilish" vi piacerà, anche se rispetto ad "Angel" dà l'idea di essere più sintetico, come se l'Autrice non avesse sfruttato in pieno tutte le sue potenzialità o avesse tenuto a freno la fantasia (come già dicevo, scrive molto meglio rispetto ad una Lauren Kate, che da tanto è prolissa e ridondante scade spesso nell'"effetto palude"... per cui de Spirito se lo poteva permettere di scrivere "anche di più" senza il rischio di risultare prolissa...)

Peccato però per la copertina, che non mi piace, come già dicevo anche per "Angel".

Ad ogni modo, lo comprerò presto (l'avevo preso in biblioteca) perché ci tengo ad averlo nella mia biblioteca personale di libri 😁 e come saga mi è piaciuta (mentre sto trovando terribilmente noioso "L'ombra del male", della più nota Lisa Jane Smith, che pure è basato "sul viaggio nell'Oltretomba infero" ma è terribilmente tedioso)

Infine... chissà se mai l'Autrice scriverà un seguito o un remake di questa sua saga, magari aggiungendo cose nuove...

P.s Non ho letto "Destinazione Tokio Hotel", altro libro scritto dall'Autrice. Comunque io, che trovo troppo pop i Tokio Hotel, assocerei "Angel\Devilish" piuttosto agli HIM, se dovessi scegliere un sottofondo musicale non troppo pop ma neanche funereo o catacombale...



Gli stralci più belli:

"Io esisto, sussurra il volto bagnato e pallido della mia amica, affiorato dai gorghi neri. Le parole si mescolano all'acqua e gli occhi le brillano di bagliori verdi. (...) Tu... sei morta, dico in un soffio e sento che gli occhi si fanno lucidi, perché è proprio il viso della mia amica quello che mi sta parlando dall'acqua nera di una fontana. (...) Continua a guardarmi, i suoi occhi verdi sono diventati più profondi, sembrano pozzi infiniti sul viso evanescente e livido."

"Sono una ragazza - o qualcosa del genere - che cade, si rialza, sbaglia e ha paura. Un angelo senza ali che ha paura di rimanere per sempre incompleto. (...) Quando sono con lui, il buio fa un passo indietro, sembra abbia il timore di lambirmi."

"Si raccontava che una di quelle spaccature fosse il punto di accesso per l'Averno. E Thanatos si trova lì, oltre questa apertura, il punto di contatto tra il nostro mondo e... tra questo mondo e il loro. Thanatos rappresenta l'anello di congiunzione e di divisione, siede sul suo trono di pietra e amministra la vita e la morte."

"Il buio è un panno fresco capace di avvolgermi, darmi l'illusione di stare meglio quando il dolore si fa talmente forte da urlare, e non mi rendo conto se sto urlando davvero o se il grido scoppia solo dentro la mia testa che sta impazzendo."

"Guglielmo è condannato a fare ritorno nell'Ade per essere rimasto al fianco di sua zia, rinnegando la propria appartenenza. La sua anima è dannata. Ma forse esiste un modo per liberarlo da questa condanna per far sì che la sua anima non sia più tale (...) La nebbia e la notte sono mantelli che mi nascondono, e il vento la mia strada sicura fino a casa di Guglielmo."


"Il Bacio d'Argento" di Annette Curtis Klause: recensione

Ben prima di “Twilight” (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/twilight-recensione-al-libro-e-al-film.html) era uscito “Il Bacio d’Argento” (qui nell’edizione del 1992, ma è stato ristampato con una copertina molto più adatta e coinvolgente) una storia d’amore vampiresco tra adolescenti. 

🖤🦇

Trama: Zoe sta passando un periodo angosciante: la madre è ricoverata come malata terminale, il padre non riesce a starle vicino, la sua migliore amica si sta trasferendo e lei si sente abbandonata, destinata a restare sola. Intanto, un assassino sta commettendo orribili delitti, dissanguando giovani donne. Una sera, nel suo parco preferito, Zoe incontra Simon, un misterioso e tormentato ragazzo dai capelli albini: i due si innamorano a prima vista, "sentendosi due solitudini che si sono trovate". Ma Simon non è un essere umano e Zoe si troverà coinvolta tra l'amore e la morte...


Commento di Lunaria: gran bel romanzo che anticipa tantissimo le atmosfere degli Urban Fantasy ("Twilight" stesso e gli epigoni), affrontando tematiche legate all'Amore (ma sempre "platonico" e che non sfocia mai nel carnale fine a se stesso, limitandosi ad un paio di baci molto soft) e alla Morte e soprattutto alla Solitudine e alla Finitudine dell'Esistenza (qui e lì nei dialoghi tra i personaggi, c'è persino un tocco quasi da filosofia esistenzialista alla Kierkegaard e Cioran): paradossalmente, Simon, eterno, anela alla non-esistenza, afflitto dalla logorante solitudine e dell'"immobilità del Tempo" (Cioran direbbe "un tempo congelato"...) che comporta l'Eternità.

Rispetto a "Twilight" (uscito dopo...) più incentrato sugli ambienti scolastici, in "Il Bacio d'Argento" le scene si svolgono tra le strade e le stanze vuote della casa di Zoe (dove "vegeta", privata delle due figure genitoriali e in costante attesa della morte della madre)

Un romanzo poco noto e poco menzionato, che, a mio modesto parere, resta un gran bel romanzo precursore di tutto quanto vedremo poi da "Twilight" in poi.


Gli stralci più belli:

"Il chiaro di luna illuminava il gazebo con ricami d'argento, ma d'un tratto un'ombra vi scivolò dentro, diversa dalle ombre naturali. Zoe si irrigidì, le mani serrate sui braccioli della panchina. Si sporse in avanti per decifrare il significato di quella visione, scrutando intenta l'oscurità screziata. C'era qualcuno, là dentro. Dall'ombra si staccò una figura. Zoe si sentì la gola secca. "Trovata morta madre di due figli", pensò. La figura avanzò, uscì nel chiarore lunare in un punto più vicino alla panchina e, per un attimo, Zoe pensò di fuggire. Poi distinse il suo volto. Era un giovane, più ragazzo che uomo, esile e pallido, simile a un elfo nella luce lunare. La vide e s'irrigidì come un cervo di fronte al fucile. Rimasero entrambi catturati l'uno nello sguardo dell'altra. Gli occhi di lui erano scuri, pieni di deserto e di stelle, ma il volto era cinereo quasi come il pallido argento dei capelli. Con un'improvvisa fitta al cuore, Zoe si accorse di quanto fosse bello. Le lacrime che le pungevano gli occhi finalmente sgorgarono e lo sconosciuto fuggì, mentre lei, seduta sulla panchina, piangeva tutte le cose perdute."

"La gola di lei pulsava di vita proprio accanto alla sua bocca e il suo tenero, caldo profumo gli diede una leggera vertigine. Una momentanea resistenza, ma fu inutile: era troppo vicina, troppo invitante. I canini spuntarono dalle loro guaine. “Puoi credere a questo” le sussurrò e la baciò dolcemente sul collo. “E a questo e a questo”. Poi il bacio pungente, lucente, il bacio d’argento, rapido e netto, affilato come una lama."

"C'era ancora quel filo che li univa. "Dovrò solo aver pazienza con lui" concluse Zoe. "Lasciarlo vivere il suo dolore a modo suo. Alla fine tornerà da me." Osservò come ipnotizzata , i cerchi di aria gelata attorno ai lampioni, sentendosi serena e triste allo stesso tempo. (...) "Le cose cambiano", continuò a riflettere. "La gente cresce, si sposta, muore. A volte si chiude in se stessa, a volte torna a tendere la mano dopo anni di isolamento." (...) "Che succederebbe se nulla cambiasse?", si chiese. "Tutto stagnerebbe: freddo e immobile, decadente e terrificante." Ma perché doveva essere così doloroso, il cambiamento? Perché significava anche perdere le persone amate?"

"[...] Pensando a Simon. Aveva sfidato la morte, ma era costretto a vivere una vita che gli era odiosa. Tagliato fuori per sempre, senza mai poter amare e soprattutto, schiavo del suo bisogno di sangue. Zoe rabbrividì all'idea di quanti esseri umani poteva aver ucciso e si sentì mancare all'idea di avergli permesso di baciarla. Eppure quand'era con lui, quando gli leggeva in volto la sua solitudine, si sentiva diversa. (...) [Simon] era troppo sensibile per non soffrire del male che era obbligato a compiere per sopravvivere. Non avrebbe mai conosciuto la felicità. E anche con una compagna la sua esistenza non sarebbe stata più facile. Meglio la morte, che una vita simile. C'è un tempo per morire, qualche volta.

Altro Urban Fantasy a tinte vampiresche consigliato: "Ombra di Velluto" (è stato scritto da un'autrice italiana sotto pseudonimo inglese) https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/ombra-di-velluto-urban-fantasy.html


e per sapere tutto sui Vampiri:


Twilight: recensione al libro e al film

Nell'attesa di pubblicare tra qualche giorno la recensione al "Bacio d'Argento" (romanzo degli anni '90 che anticipava le atmosfere Urban Fantasy),  https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/04/il-bacio-dargento-recensione.html

ripubblico la mia recensione a "Twilight", uscita in origine anni fa su un altro mio blog, perché così sarà possibile fare un confronto tra "Il Bacio d'Argento" e "Twilight".

***

Nota bene: in questa recensione vedremo solo il primo libro della saga di "Twilight"

Per prima cosa, confutiamo subito un diffuso clichè, forse il primo che viene in mente: che "Twilight" di Stephenie Meyer sia un libro "solo per ragazzine", meglio se "bimbominkie": è tanto fastidioso e ingiusto crederlo quanto il credere che "per conoscere la filosofia si debba andare all'università." Certo, è vero che nel e del fenomeno "Twilight" alcune "Twilighters" (così si chiamano le fans della serie) siano effettivamente frivole e vanesie, ma di per sé questo non significa che tutte le lettrici lo siano (né ragazzine né frivole).

Detto questo, diciamo subito che "Twilight" non è un capolavoro; difatti, chi ha letto classici come "Carmilla", "Clarimonde", "Le Horla" (e solo per nominare alcuni racconti brevi), classici che infarciscono, a ragion veduta, antologie come queste

noterà che "Twilight" ha uno stile espressivo-sintattico facile ed immediato, da "teen ager di scuola media": insomma, niente virtuosismi barocchi ed atmosfere decadenti, sepolcrali e gotiche (caratteristiche degli autori di cui sopra), tanto più che nel romanzo di Stephenie Meyer manca sia l'erotismo (molto spesso declinato nel feticismo) sia l'elemento orrorifico sia - incredibilmente - i riferimenti cimiteriali. Non sono questi i punti di forza del romanzo. Anzi, francamente, gli oltranzisti fondamentalisti dell'Horror non possono che detestare i vampirelli belli, buoni e vegetariani (e che sbrilluccicano al sole!)  che animano le pagine del romanzo (412 pagine, mentre i volumi successivi ne hanno anche di più). 

Sì, è comprensibile che Edward & company scatenino le ire di costoro.

Ma, 12 anni dopo (la Meyer lo scrisse nel 2005...) è possibile commentare, questa volta senza l'isteria delle bimbeminkia infoiate che fanno brusio di sottofondo, il fenomeno "Twilight"?

Bhè, proviamoci. Per quanto mi riguarda, all'epoca, ignorai volutamente il romanzo nonché i film (di cui vidi solo il primo, e solo l'anno scorso...), e ammetto che ero piuttosto prevenuta; vedevo le mie compagnucce di banco esaltarsi per questo romanzo e per "il bono" del film, e facevo spallucce. Diciamo che francamente io mi esalto, fino a farmi avere attacchi di tachicardia, per cose tipo Shelley, Novalis, Tarchetti, Macpherson, Maupassant, e difficilmente riesco ad apprezzare cose che non siano verniciate di uno spesso strato di nero pece trasudante sudari e avelli... e in "Twilight" tutto questo non c'è. E quindi?

Bhè, non siamo dalle parti dell'horror, questo è chiaro. Piuttosto, siamo dalle parti del romanzo rosa per teen agers, arricchito con qualche elemento che doveva essere horror (il vampiro) ma che è stato stemperato e annacquato fino a diventare altro. Ed è proprio questo il punto, e in un certo senso, il punto di forza di Stephenie Meyer; anche se c'è da dire che la Meyer non inventa quasi nulla: difatti, già in tempi non sospetti (1994/1997) la celeberrima serie di romanzi rosa Harmony aveva fatto uscire romanzi romantici con protagonisti maschili "non umani": https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/06/le-trame-degli-harmony-sesto-senso.html anzi, probabilmente è stata Rebecca Flanders la prima madrina dell' "Urban Fantasy" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2017/07/gabriel-limmortale-di-rebecca-flanders.html perché la Nostra già scriveva romanzi negli anni '80, e il bellissimo "Gabriel l'Immortale" era del '94 (vedi la mia recensione https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2017/07/gabriel-limmortale-di-rebecca-flanders.html) e la serie "Harmony Sesto Senso" aveva pubblicato molte altre autrici che miscelavano l'elemento suspense/soft horror ad una "trama amorosa".

Per cui Stephenie Meyer non inventa (quasi) nulla. Ma c'è un ma: i romanzi Harmony "Sesto Senso" (o "Emozioni Pericolosamente Insieme") non erano pensati per adolescenti, e avevano, come protagoniste, donne adulte (sedotte da uomini adulti, naturalmente). La Meyer, invece, ambienta la vicenda nel mondo degli adolescenti di 16 anni, alle prese con scuola & genitori. E si sa quanto a quell'età ci si senta incomprese e necessitanti di evasione psichica...


Perciò a me non stupisce che "Twilight" sia diventato un fenomeno di marketing e di merchandise: 




quando si è adolescenti si vuole far parte di un mondo che sia alternativo e allo stesso tempo un antidoto alla (banale o difficile, e spesso entrambe le cose) realtà di tutti i giorni; ed è consolante potersi sentire parte di una micro-realtà costruita sui propri desideri e bisogni che accomuni "tutti quelli come te" e ti faccia sentire meno sola.

Più che non lo stile espressivo (ma neppure la trama, ad essere oneste) a coinvolgere è proprio il contesto concettuale che rispecchia la vita di una teen ager nella media: la paura di essere brutta, goffa e cretina, di non avere amici, di non essere considerata da nessuno, sullo sfondo di una famiglia assente o divisa (Bella è figlia di due divorziati, e la madre ha già trovato il sostituto...), le noie scolastiche, i primi flirt. Per questo per certe adolescenti "Twilight" è tanto entusiasmante: è scritto e parla "la loro lingua"; viceversa, alle lettrici dai 30 anni in su la lettura, il più delle volte, provocherà noia, un senso di "già vissuto" o piuttosto, palese nostalgia della vita sui banchi di scuola.

Ma analisi nostalgica a parte, cosa c'è di buono nel romanzo?

Come ho detto, paradossalmente il fatto che l'Autrice "rinnova" la figura del vampiro: francamente non credo che nessuno mai prima di lei avesse pensato a "vampiri glitterosi" sotto il sole, ma neppure a scene del genere:






che associate alla figura del vampiro (di per sé paludata in cliché da Polidori in poi, escludendo poche varianti) risultano originali. A questo aggiungiamo una copertina che "resta in testa" e che invoglia al "prendere in mano il libro",


come la famosa mela della tentazione biblica...?




E che ha generato una miriade di cloni, non solo "graficamente parlando" ma anche a livello di canovaccio:




RECENSIONE ALLA SAGA CINEMATOGRAFICA DI "TWILIGHT": I PRO E I CONTRO DI UN FENOMENO COMMERCIALE


Che senso ha recensire dei film sfracella-botteghino come quelli della saga di "Twilight"?

 

Non molto senso, a prima vista: difatti le die-hard fans, le Twilighters, se ne strafregano dei commenti critici, le più frivole e in fregola tra loro valutano la mera avvenenza estetica - che, a distanza di un decennio, non c'è più -, e i fans dell'horror già schifano "Twilight". Per giunta, recensire qualcosa che ormai è vecchio di dieci anni e che a suo tempo fece versare fiumi di inchiostro, fa già puzzare di naftalina tutto l'articolo. 
E pur consapevole di questo, ci tengo comunque a dire la mia su questo fenomeno commerciale; perché facendo la fatica di andare oltre l'ovvio "è piaciuto tanto alle teen agers perché gli attori erano boni", si possono evidenziare cose che ad un'analisi superficiale sfuggono.

Ho diverse cose da far notare. La prima, e più banale, è che "Twilight" è a tutti gli effetti una baracconata commerciale fatta per vendere andando a titillare "i bisogni emotivi femminili", esattamente come l'altra baracconata commerciale del 1997, "Titanic", che inaugurò la di Caprio-mania. E chi aveva 12 anni all'epoca se le ricorda ancora le copertine del "Cioè" con il nostro Leonardo di Caprio che campeggiava ovunque su maxiposters ed adesivi per la gioia delle adolescenti infervorate.
 

 
Per quel periodo ci fu la Titanic-mania, dove non si vedeva né si parlava di altro. Poi decadde e si passò ad incensare altro: Matrix. E poi Matrix decadde e si passò ad esaltare altro: Il Signore degli Anelli. E via così. Ogni annata ha le sue mode. 
Anche "Twilight" non fa eccezione. E potrei citare molte altre cose che ebbero un successo enorme, durarono un po' e oggigiorno nessuno se li cag@ più:

Sic transit gloria mundi...
 

Tuttavia, nel voler creare baracconate commerciali che faranno miliardi non c'è niente di male. è legittimo, tanto quanto fare del Noise giapponese alla Merzbow o del Raw Black Metal registrando la performance su cassetta in una cantina senza luce, per un demo che ascolteranno in quattro gatti in tutto il mondo. Voglio dire, non c'è niente di male nel voler essere commerciali e nel voler vendere (e chi è obiettivo riconosce che esistono anche cose commerciali fatte bene), purché non ci si ammanti di pretese virtuosistiche e di nobiltà pauperistica che suonerebbero pacchiane ed ipocrite. Del resto, a dare fastidio degli Iron Maiden non è il loro essere miliardari e girarsene su un jet privato ma il loro spacciarsi come "amici dei quartieri bassi" finti-poveri amici dei poveri, insomma, vestiti con jeans ed una t-shirt. 
Per cui, in tal senso c'è onestà nel "Twilight-pensiero": l'Autrice e i vari registi che ne hanno diretto le riproposizioni cinematografiche non hanno mai spacciato il loro prodotto come "opera geniale di una drammaticità esistenziale degna di un Cioran". Se si capisce questo punto della questione, si può già valutare il fenomeno Twilight nella giusta prospettiva: è un prodotto realizzato per svagare e far soldi e in tal senso assolve egregiamente il suo compito. 
Del resto, anche a voler fare gli anti-commerciali a tutti i costi, paradossalmente, spesso si finisce per scivolare in una sorta di "anti-commerciale che vende un botto"...


Per cui, persino per queste band all'apparenza "anti-commerciali" si potrebbe lanciare la stessa accusa che si rivolge a "Twilight": sono anch'essi prodotti creati ad hoc per vendere ad un certo target ben preciso. 
 
Ma pure roba (cacofonica?) e decisamente meno commerciale nel senso di "meno ascoltabile" dei Dimmu Borgir, come il Power Noise, vende, perché qualcuno, nel vasto mondo, roba come Morgenstern e Converter se la compra anche, per cui dall'inghippo "tutta l'arte e anche ciò che è o vorrebbe essere anti-arte VENDE" non se ne esce, neppure prendendo come metro di paragone roba anti-commerciale per definizione come potrebbe essere un cd di Noise giapponese.

Insomma, è un po' una situazione beckettiana da teatro dell'assurdo.

Quando un intero gruppo di persone è così


appare chiaro che "essere così"


vuol dire "essere originali e fare la differenza" in quel contesto.

Per cui lanciare strali del genere "Twilight è una schifezza fatta per vendere! è consumismo!!!" non ha molto senso; anche il Noise giapponese vende a qualcuno, anche ciò che è anti-commercio come il Raw Black Metal ha creato un'estetica che vende a qualcuno.

Veniamo ora agli aspetti più "subliminali" del fenomeno-Twilight, sia per i libri sia per i film (ma il quarto ancora non l'ho visto). 


Rispetto alla stragrande maggioranza delle femmine, non seguii "Twilight" "quando era sulla cresta dell'onda", con orde di teen agers arrapate e urlanti al seguito. All'epoca lo giudicavo una cretinata fatta per piacere a ragazzine frivole, giudicandolo più da come si comportavano le femmine che avevo intorno che non per il prodotto in sé, che non avevo letto. 
Tendenzialmente questo è un errore molto frequente in chi bazzica "cose estreme e anticommerciali": si tende a criticare in maniera maligna a priori una tal cosa che è conosciuta da molti (Nightwish, Him, Evanescence, Linkin Park...) solo per il gusto di sembrare "alternativi", "elitari", perché più che infastidire il prodotto in sé, che neanche si conosce, infastidisce il pubblico che lo segue: le bimbominki@. 
E devo dire che in effetti più che dalle baracconate palesemente commerciali io sono infastidita dalla frivolezza e pochezza di chi li segue. Commenti del tipo "Ville Valo quanto sei bono\Edward  ke gran figo che 6 4ever!", per intenderci.

Sicché all'epoca non mi interessai minimamente a "Twilight", essendo più interessata a leggermi roba tipo Cioran o Herzen.

Mi pare di aver letto il primo libro di Twilight solo nel 2014 e non lo trovai niente di eccezionale. Non lo avevo neanche acquistato ma noleggiato in biblioteca e ci misi diverso tempo per leggerlo: non mi "prendeva". Così, dimenticai presto tutta la faccenda. Al libro diedi una risicata sufficienza. Passarono diversi anni, fino a che non vidi in vendita a 1 euro (!) il dvd e così fui "convinta a vederlo" visto che in pratica era regalato; devo dire che il film pur non facendomi stravedere, mi fece passare un'ora di intrattenimento e così decisi di rileggere il libro - di cui avevo vaghi ricordi - solo nel 2017, per vedere se il film era stato coerente con esso, e devo dire che ad una seconda lettura già mi piacque di più; per giunta comprandoli all'usato, tutti i libri della saga li ho presi a 2 o 3 euro. 



Avendoli letti tutti e quattro posso dire che continuo a trovare il primo poco più che sufficiente, e il secondo, terzo, quarto più avvincenti. 

Tutto sommato, però, pur avendolo rivalutato a distanza di così tanti anni, devo dire che non stravedo per questo prodotto, come non stravedo neanche per la saga rivale "Fallen", pur avendola letta tutta: nel genere Urban Fantasy preferisco immensamente la Touched saga. (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2023/08/la-touched-saga-gli-stralci-piu.html) o altri (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/ombra-di-velluto-urban-fantasy.html)(https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/rose-blood-recensione.html)(https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/blood-magic-recensione.html)
 
E anche parlando dei film, anche dal punto di vista prettamente estetico, trovo assolutamente irritanti i protagonisti, legnosi oltre ogni dire; 


forse solo il "licantropo Jacob" si salva un po' per la recitazione, anche se solo un'orba non si renderebbe conto che "lo hanno messo dentro" solo perché ha (aveva) un bel faccino e un fisico da palestrato, e non certamente perché stiamo parlando di un attore da premio oscar.


Per cui, penso di essere una delle poche femmine che di questi film NON apprezza l'estetica dei protagonisti - il look di Bella, poi, con quei maglioncini scialbi marroncini, felpine e quadrettoni grunge-style, mi provoca quasi l'orticaria... 😵- ma che trova immensamente ben fatte solo le scenografie, per intenderci, le scene ambientate nella foresta e sulla scogliera rocciosa, sulla spiaggia sempre "soffocata" da una cappa oscura di un cielo grigio antracite, i prati fioriti, gli acquitrini e le paludi, la distesa innevata, il muschio sui tronchi e sui sassi, la bruma, la pioggia, l'umidità...

Fotogrammi tratti dal primo e dal terzo episodio:




















 
ecco, in tal senso devo dire che la saga di "Twilight" è stata davvero spettacolare: nella scelta o ricostruzione digitale dei paesaggi che fanno da sfondo al vociare\abbracciarsi dei protagonisti che, ad una critica oggettiva, è alquanto banale e scontato; ma i paesaggi, bhè, quelli sono belli da mozzare il fiato, ricordando quasi un dipinto di Friedrich, e suscitando un certo senso del Sublime.


 
Difatti le scene che trovo più soporifere sono proprio quelle che si svolgono in casa o a scuola... mentre curiosamente quando il film mostra il paesaggio così immenso e incontaminato, mi pare quasi di percepirne la bruma e l'umidità proprio sulla pelle... effetto curioso, che direi che pochi film mi hanno trasmesso. Per cui, penso che il discorso della scenografia sia già il punto di forza del film e potrebbero ammetterlo anche i detrattori più feroci.

Ma è ovvio che di un film non si può valutare solo l'aspetto tecnico-scenografico; è la trama che dovrebbe "fare la parte del leone".
La trama. Di Twilight. Bhè... che posso dire?
Di per sé la trama è inesistente ed inconsistente. Si esaurirebbe in un racconto di manco dieci righe, figuriamoci le 682 pagine di "Breaking Dawn"...

La verità è che in "Twilight" non c'è neanche un rapporto amoroso tra un maschio e una femmina. Si amano senza che ci sia niente in comune ad unirli. Non c'è una motivazione logica che giustifichi un innamoramento così forte. Bhè, usando la fantasia l'Autrice ha trovato una giustificazione: "l'odore succulento di Bella" fa innamorare Edward di costei. E lei si innamora di lui perché è bellissimo. 
Punto e stop. Più frivola di così, la love story... Ma è proprio qui che si fa sentire la zampata che non ti aspetti: la storia d'amore di "Twilight" è improntata ai dettami cristiani: l'Autrice infatti è una mormona.

Per cui: Bella non è sexy, ma trasandata, sfatta, senza make up, perennemente - nel film - coi denti sporgenti dalle labbra che fanno tanto l'espressione "mezza ebete" e anche lo sguardo non è dei più attenti, facendo l'effetto "pesce lesso". 

 
è costantemente soggetta a cadute e scivolamenti, necessita di protezione maschile: difatti è imbranata. E qui aleggiano gli insegnamenti di san Paolo sulla donna "sottomessa" e "marito capo della donna". 
Ma attenzione: essendo cristianeggiante, "Twilight", è anche coerente: il maschio in questione, Edward,  è "uno che la pensa all'antica" (espressione che rubo ai dialoghi del film...): per cui, niente sesso senza essere sposati. E difatti il rapporto sessuale durante il quale Bella viene deflorata avviene solo nel quarto libro (con relativa finalità procreativa accettata senza abortire, of course) e - rullo di tamburi! - senza alcuna descrizione dell'atto fisico. Ebbene sì: in 682 pagine nessuno fa sesso concreto, con tutto quello che implichi il farlo, ma tutto avviene molto discretamente e solo "suggerito", quasi per "fecondazione astrale" modello vergine Maria. Non c'è neanche mezzo riferimento a penetrazioni dolorose che lacerano imeni non eccitati ma neppure orgasmi concretamente detti.


Perché di fatto la cosa grottesca di "Twilight" è che seppur privo di riferimenti sessuali da romanzo rosa,  esattamente come altri romanzi del genere - e anche più spinti - è etichettabile come "pornografia per donne" perché titilla i desideri sentimentali di tante donne e giovanissime - quei bisogni psico-erotici che diversi uomini trova una gran rottura di palle - come "l'anello di diamanti, il ballo galante, il sentirsi coccolata, il sentirsi importanti e protette".


A suscitare polemiche, soprattutto tra quelle donne non più teen agers che "non credono ai principi azzurri" sono stati proprio questi elementi: la femmina-Bella, sempre in pericolo, sempre imbranata, senza alcuno scopo esistenziale che non sia "l'amare Edward, stare sempre appiccicata a lui". 
E che quando lui la lascia, brutalmente, nel secondo capitolo, inizia a farsi del male masochisticamente pur di vederlo; e il maschio-Edward, che "in modo subdolo" condiziona Bella a diventare "come lui la vuole": moglie. 

Pur riconoscendo vere queste critiche - ma vabbè, che vi aspettavate da una cristiana mormona?? che scrivesse di accoppiamenti da g*ng-bang?!? - voglio però sfatare l'eccessiva preoccupazione di talune: accusare "Twilight" di promuovere la violenza sulle donne perché "lei ama uno che vuole berle il sangue e la controlla costantemente come uno stalker, è possessivo e invadente" è assurdo tanto quanto ritenere che i cd dei Cannibal Corpse promuovano istinti omicidi.
 
Difatti, checché ne dicano i cristiani che berciano di "PERICOLO ROCK SATANICO!!!", tirando fuori l'unico spauracchio che possono tirare fuori per gettare m*rda sulla musica Metal, cioè "le bestie di satana", onde poi tacere delle violenze che subiscono "gli alternativi" https://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Sophie_Lancaster che osano mettersi una t-shirt Metal, un pentagramma, una croce rovesciata, vittime di bullismo e pestaggi per strada (intimidazioni che pure io subisco da anni)


A gente come il cattolicissimo Ante Pavelić non è stato necessario, per fare quello che ha fatto, "ascoltarsi i Cannibal Corpse" (no, il Brutal Death Metal manco esisteva quando Pavelić con i suoi amichetti, dopo aver assistito alla messa cattolica, andavano in giro a stuprare, mutilare, sgozzare tutti quelli che non erano croati cattolici... quindi non si può dare la colpa al "rock satanico", questa volta...)  

Per cui no, "Twilight" non è la causa della violenza sulle donne. Come non lo è neppure la pornografia. Del resto, se per davvero una donna accettasse "una love story con un uomo come Edward che la sorveglia anche mentre lei dorme e la fa sequestrare quando lei vuole andare a trovare l'amico", la causa non è "Twilight", ma una mancanza di ego nella donna in questione, e, a monte, l'educazione e le esperienze infantili subite oltre al fatto ovvio che è la donna in questione che non ha la forza per cambiare se stessa, facendo un profondo lavoro di introspezione psichica. (Ne abbiamo parlato tante volte recensendo i vecchi romanzi Rosa problematici: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html )

Per il resto, oltre a non essere un romanzo rosa, giacché manca tutta la parte carnale-erotica pur solleticando i bisogni erotici-sublimati femminili, "Twilight" non è manco un horror: vampiri buoni e vegetariani. Pare una barzelletta. E difatti in "Twilight" non c'è neanche del vero vampirismo, anche se qualche vampiro che ammazza degli umani c'è (James, Victoria...) e agli ambigui "Volturi" hanno lasciato un look e un'aura un pochino più inquietante... ma vabbè, non stiamo di certo parlando di horror splatter.


C'è da far notare comunque che nel quarto libro tutta la parte della gravidanza anormale ha qualche leggera tinta horror che potrebbe ricordare, molto alla lontana, "Rosemary's Baby" (ma solo per un attimo).
Per il resto, è la solita propaganda cristiana del "La vita è sacra! Non si abortisce mai! Neanche se stai schiattando perché hai un feto che si sta nutrendo di te facendoti morire di inedia!"

Non ho visto il quarto film, ma sembra che la scena della gravidanza sia stata alquanto disturbante; comunque nel libro era quasi a tinte horror. Ma vabbè, la Meyer non è Clive Barker, ma neppure Poe.

Per il resto, che un supposto maschio di 17 anni ESIGA che una ragazzetta di 18 anni si sposi con lui e lei accetta perché "non sa dire di no" e perché il sesso - e solo penetrativo, non penserete di certo che sia ammesso il c*nnilingus! - si fa solo da sposati per fare figli è in linea con la mentalità cristianoide dell'Autrice (che comunque, è una brava narratrice e non è "pesante"); ci sarebbe stato da stupirsi se avesse scritto il contrario, piuttosto...   

Per il resto, ad evidenziare una certa "volontà di potenza" in Bella, si potrebbe citare il suo voler diventare vampira per essere finalmente "figa", senza più limiti umani... ma è poca cosa, considerato che in fondo anche da trasformata, Bella resta semplicemente una cristiana camuffata da donna emancipata.


Più che boicottarlo, come grida qualcuno, "Twilight "andrebbe piuttosto decostruito facendo riflettere le giovanissime su un punto reale e molto importante: la storia dell'amore di Bella ed Edward non è realtà e non lo dovrebbe neanche diventare. Non è amore rinchiudersi in un rapporto soffocante con una persona possessiva ed essere prive di qualsiasi autostima ed individualismo. E non c'è niente di romantico nella gelosia eccessiva di Edward. In altre parole: non idealizzare "il principe azzurro" e "stare bene con se stesse" autorealizzandosi anche in altro che non sia solo il "moglie e madre" (quasi a discapito della propria vita: Bella che si lascia morire pur di far vivere il feto abnormale e non deludere il marito Edward è misoginia cristiana allo stato puro; ma questo non mi impedisce di ammettere che comunque il libro è ben narrato)

Per cui, in conclusione, "Twilight" resta un buon prodotto commerciale, fatto per "far svagare" certe menti femminili, per un'ora e qualcosa di film con relativo merchandise. E ci può stare. 
 
Soddisfa un bisogno femminile estetico, psichico che si pasce di certe cose. Tanto quanto un video porno soddisfa un bisogno maschile estetico, fisico che si pascia di altre cose.
 
La vita vera di un rapporto a due, però, nella realtà, è tutt'altra cosa. Ma questa riflessione vale anche per un video pornografico o qualsiasi film d'azione, violento, horror: fin tanto che si sa distinguere la realtà dalla fantasia e viceversa, va tutto bene. Quando si pensa che "nella vita vera si vuole amare Edward\nella vita vera si vuole dilatare analmente tutte le donne\nella vita vera si può saltare da un palazzo all'altro come fa Van Damme\nella vita vera si può sgozzare una prostituta", bhè, allora sì che questo è seriamente preoccupante.

P.s. Ho letto anche lo "spin off": "La breve seconda vita di Bree Tanner"


 
che però non mi ha molto emozionato. Si percepisce che è stato scritto "stiracchiando" una storia che aggiungesse un tassello al "Twilight-world" e che le fans avrebbero comprato all'istante...

P.s 2. i maligni suggeriscono che prima o poi "sentiremo anche le avventure della figlia di Bella..."
 

P.s 2 Aggiornato al 2025: e intanto è già uscito da un bel po' anche "Midnight Sun" (che però non ho letto) oltre che la "rivisitazione" (con la mela verde in copertina!)








P.s 3 Chi ha voglia di VERO vampirismo, si legga il mio post https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/symphonic-black-metal-e-vampirismo-le.html