Trama: Nessuna donna potrebbe vivere con un marito che la considera una bambolina di porcellana, la tiene chiusa in casa, passa con lei sempre meno tempo... e infatti, dopo un anno di matrimonio con Luke, ambiziosissimo uomo d'affari, Sara, pur amandolo, lo lascia a New York e torna in Inghilterra. Ma due anni più tardi, in una triste e piovosa giornata dell'autunno inglese durante la quale si svolgono i funerali di suo padre, Sara si ritrova davanti Luke. Lei vorrebbe chiedere il divorzio, tornare libera, ma lui... intraprende nuovamente la conquista dell'amore della moglie.
Commento di Lunaria: ci risiamo, al solito, questa Autrice erotizza la molestia, la strafottenza maschile, la gelosia, il possesso, l'arroganza, la violenza sessuale. Recensire un romanzo di Charlotte Lamb significa copiare quanto si è scritto per il romanzo precedente e via così, di romanzo in romanzo... Esattamente come tutti gli altri personaggi maschili dei romanzi precedenti, anche Luke è insopportabile e manesco, ed esattamente come tutte le altre protagoniste precedenti, anche Sara è passiva, incapace di difendersi, di sottrarsi.
Pagine e pagine di continui battibecchi verbali e fisici, un'atmosfera un po' meno plumbea di altri romanzi "charlottelambiani" come "Notturno" o "E le Mura Caddero", ma siamo sempre lì, nelle vicinanze di una cosa chiamata "masochismo femminile e arroganza maschile".
Peraltro, i personaggi maschili buoni e gentili, che attorniano le protagoniste, sono sempre di contorno, sempre di serie B e sempre destinati ad essere dimenticati\lasciati\abbandonati perché "lei ama lo strafottente".
Lo dico ad ogni recensione (ormai ho letto 9 romanzi di Charlotte Lamb e sto cominciando a stancarmi di questo "plot" che continuava a scrivere, romanzo dopo romanzo) questa scrittrice mi suscita sempre delle perplessità.
Anche in questo caso, come negli altri romanzi che ho letto, il personaggio maschile odioso ha gli occhi grigi: evidentemente all'Autrice "gli uomini con gli occhi grigi" dovevano ispirare cose come "possesso morboso", "violenza sessuale" e "arroganza".
Il mio commento è il solito: i comportamenti maschili che trovate nei romanzi di questa controversa scrittrice di romanzi Rosa sono REATI.
Mi domando se una simile fissazione, nel continuare a presentare sempre lo stesso canovaccio, sempre lo stesso tipo di uomo possessivo, cinico e crudele, fosse dovuto a qualche trauma o violenza subita dall'Autrice...
Perché in tutti i romanzi che ho letto di lei, ad oggi, c'è sempre questo canovaccio: cambiano i nomi dei personaggi, i nomi delle città e delle "location" dove la storia è ambientata, cambiano i dettagli fisici delle protagoniste, ma l'andazzo è sempre quello lì, in quasi ogni pagina (come sempre, descritta nel dettaglio, con analisi psicologiche intensissime) fluttua lo spettro dello stupro e persino dell'omicidio passionale.
Detto ciò: "Conquista d'Autunno" non è il migliore romanzo di Charlotte Lamb, visto che le atmosfere drammatiche le descriveva al meglio in "Notturno" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html) , "La Torre nel Bosco" (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/10/la-torre-nel-bosco-di-charlotte-lamb.html), "E le Mura Caddero" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/08/e-le-mura-caddero-di-charlotte-lamb.html ; è un romanzo discreto, con zero eros e piacere sessuale (anche se, ovviamente, c'è il lieto fine "E una deliziosa oscurità li avvolse", finisce proprio così, con i due protagonisti, ormai riconciliati, a letto) molta sofferenza maschile e molta arroganza maschile, mentre il buon Perry, innamorato di Sara, rispettoso e premuroso viene, alla fine, malmenato da Luke (pagina 145 "Un pugno fulmineo lo fece volare sul divano, dove rimase afflosciato, un sottile filo di sangue alle narici\Non avvicinarti più a mia moglie o ti spacco la faccia, tagliò corto Luke trascinando Sara che si dibatteva per correre in soccorso di Perry") mentre a pagina 147 Luke, furibondo, scaglia un bicchiere , va verso Sara, "con la violenza e la rapidità di una tigre" (ci fa sapere l'Autrice) e "lei si sentì svenire. L'afferrò per gli avambracci affondandole le dita nella carne. Le labbra si socchiusero in una smorfia che scoprì per un attimo i denti bianchi. "Sei mia!" Sara era come ipnotizzata. Incapace di resistere, si abbandonò alla sua stretta. "Io non appartengo a nessuno", mormorò senza convinzione, il cuore in tumulto. Sei mia..." ripeté Luke".
Come si è visto, un peana del "trionfo del possesso maschile su una femmina", preceduto da pagine come la 114 "Tu... tu eri solo il mio padrone\E lo sono ancora, disse lui con furore sordo, rovesciandola brutalmente sul letto" (nella descrizione di quello che è un quasi stupro, visto che Sara "si abbandona solo dopo e solo per un attimo" per poi fuggire terrorizzata)
A pagina 96, la violenza fisica vera e propria (non che a pagina 21 non fosse già successa...): "Luke l'afferrò per un polso e se la tirò addosso senza tanti riguardi, poi la fece catapultare sul divano e la imprigionò col proprio corpo per impedirle di liberarsi. Sara si contorceva e si dibatteva voltando la testa il più possibile da lui."
Al di là di questa continua violenza maschile del possesso, esasperante, che l'Autrice inserisce ogni 2x3, ad essere irritante, alla lunga, è anche la completa e totale remissività delle protagoniste, "belle statuine terrorizzate e lacrimanti" ma incapaci di allontanarsi definitivamente dal loro marito\fidanzato aguzzino, anzi, falene che vanno verso la fiamma ammaliante ma distruttiva.
è proprio quando Luke la maltratta e l'afferra brutalmente (pagina 21) che Sara "viene travolta dalla passione\il ricordo di Perry svanisce come nebbia al sole"
Detto ciò, mi tocca nuovamente fare il copiaincolla con quello che avevo già scritto in altre recensioni: "Conquista d'Autunno" pur risentendo dell'effetto "già sentito", è scritto bene, con personaggi che si ricorderanno anche finita la lettura, ma presenta un rapporto uomo-donna che oggigiorno non è più possibile tollerare.
Se siete innamorate di uomini che "si comportano come Luke", se vi rivedete in Sara... il mio consiglio è di chiedere aiuto a qualche centro antiviolenza.
Non è amore, non è sesso consenziente, è abuso, maltrattamento e violenza, il tutto infiocchettato con del masochismo femminile che fa "dire sì".
Poi, come avevo già detto: nei romanzi di Charlotte Lamb c'è "l'happy end", la protagonista non muore ammazzata durante un raptus di gelosia, alla fine lui "le sorride, l'abbraccia, la bacia, le dice che l'ama" e il romanzo finisce così, con un "e vissero felici e contenti" e tutte le angherie delle pagine precedenti sono dimenticate.
La vita reale, però, non è "un romanzo di Charlotte Lamb", nella vita reale le donne che si legano, anche per mancanza di autostima e masochismo, a quel tipo di uomini, fanno una brutta fine, delle volte.
Perciò: se vi riconoscete nelle "donne charlottelambiane", se subite quelle cose, è REATO, è VIOLENZA, E DOVETE CHIEDERE AIUTO. https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/11/non-e-amore.html