"In Fuga dal Passato" di Laura Martin (Harmony History)

Trama: Convinta di aver commesso un terribile crimine pur di salvarsi da un'aggressione, Amelia fugge e cerca rifugio in quella che crede una tenuta abbandonata, solo per scoprire che il padrone di casa, un barone, non ama gli intrusi. Dopo aver perso moglie e figlio in un incendio, Sir Edward Gray vive isolato.  Almeno fino a quando l'arrivo di Amelia, alla quale il suo senso dell'onore impone di darle protezione, essendo inseguita dall'uomo che voleva rapirla per chiedere un riscatto, non sconvolge la malinconica quotidianità a cui era abituato. Convinto della sua innocenza, Edward cerca di riabilitare la reputazione di Amelia, nonostante la tenga a distanza nel tentativo di non innamorarsi di lei. Ma come resistere alla speranza che sente riaccendersi nel petto ogni volta che incrocia il suo sguardo?


Commento di Lunaria: "In Fuga dal Passato" è un avvincente romanzo romantico-ottocentesco che piacerà a tutte le amanti del genere, anche se più che non dilungarsi nella ricostruzione storica del periodo (non si trovano menzionati fatti del tempo, a differenza dei romanzi di Barbara Cartland che hanno approfondimenti storici e il contesto ottocentesco resta sullo sfondo, a mo' di scenario) l'Autrice ha preferito mettere in primo piano i sentimenti e l'analisi psicologica dei personaggi, vivi e palpitanti nelle loro emozioni belle o travagliate. Forse l'unico difetto del libro è una certa pedanteria (235 pagine), a mio parere la storia si sarebbe potuta narrare con un minor numero di pagine. Notevole l'inizio, con un'Amelia terrorizzata che entra nella magione spettrale durante una tempesta, che mi ha ricordato le copertine dei romanzi gotici inglesi degli anni '70 denominati, per le loro stupende copertine, "fanciulle che corrono via dalle case"  https://deisepolcriecimiteri.blogspot.com/2020/11/copertine-fanciulle-che-fuggono-dalle.html e la scena nel giardino segreto e sulla spiaggia, le parti migliori del romanzo, insieme al duello finale.


Le pagine più belle: 

"Amelia correva tra gli alberi, ignorando i rami che le frustavano il viso e i rovi che si impigliavano nei vestiti. Era esausta, aveva i polmoni in fiamme e i muscoli delle gambe protestavano a ogni passo, ma continuava a correre. Lanciandosi un'occhiata oltre la spalla, inciampò e piegò malamente la caviglia, ma riuscì a non perdere l'equilibrio. Il cielo venne squarciato da un lampo, seguito a breve distanza dal fragore di un tuono. Amelia si sentì esposta alla luce intensa, nonostante la copertura degli alberi, e provò sollievo quando il mondo tornò a essere buio. Ora la pioggia cadeva intensa, in grosse gocce che la inzupparono nel giro di pochi minuti. (...) Raddrizzando le spalle, Amelia notò un muretto alla sua sinistra e un po' oltre un cancello in ferro battuto, seminascosto dai viticci dell'edera e di altri rampicanti. (...) Quel posto aveva un'atmosfera spettrale e, se non fosse stata disperata, sarebbe ritornata indietro per cercare riparo altrove. La casa aveva un fascino cupo e tenebroso, sorvegliata com'era da gargoyle, con eleganti finestre a sesto acuto, affiancate da statue e bassorilievi. Sul retro due torri si innalzavano imponenti verso il cielo."

"Invece la stanza era vuota, a parte la piccola sagoma di Amelia sotto le coperte. Era rannicchiata su se stessa come una bambina piccola e gridava nel sonno. Per un istante Edward non seppe cosa fare, ma poi seguì l'istinto e si stese al suo fianco. Delicatamente prese Amelia tra le braccia, tenendola saldamente ma senza stringerla, e sussurrandole parole rassicuranti mentre le accarezzava i capelli. (...) Edward continuò a tenerla vicina, chiedendosi quali ricordi avessero causato tanto terrore. (...) Mentre lo fissava, lui provò l'impulso di chinarsi a baciarla. Non si trattava di lussuria, ma solo del desiderio di un contatto, di sentire il tocco delle sue labbra."

"Camminarono un po' in silenzio, ciascuno perso nei propri pensieri, e fu solo quando Amelia si rese conto di ignorare dove si trovassero che cominciò a prestare attenzione ai dintorni. "Dove siamo?", domandò, guardandosi intorno e cercando qualche punto di riferimento familiare. "Vi sto portando in un posto molto speciale" rispose Edward con un piccolo sorriso. La condusse lungo un sentiero erboso, circondato su entrambi i lati da cespugli incolti, finché non arrivarono in vista di un lungo muro ricoperto di muschio. (....) Amelia poteva sentire la vegetazione impigliarsi nell'abito e a un certo punto lui dovette fermarsi per aiutarla a superare un tronco d'albero caduto. (...) Varcò la soglia con la sensazione di entrare in un magico regno e rimase a bocca aperta alla vista di un giardino segreto. (...) L'erba alta era punteggiata di fiori spontanei che formavano un tappeto variopinto.


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