"Il Pozzo dei Desideri" di Helen Conrad (Harmony Jolly)


Trama: Pamela è tristissima: a White Acres, casa sua, è in corso il ricevimento d'addio: l'indomani infatti la tenuta verrà messa in vendita... Per scacciare la malinconia lei va al pozzo dei desideri, suo rifugio segreto fin da quando era bambina. A un tratto ecco apparire un uomo indubbiamente seducente: riccioli neri, occhi azzurri, fisico possente, abbronzatissimo... Nonostante non si conoscano, tra Pamela e Michael nasce subito una profonda, tenera intesa ma Michael nasconde qualcosa...


Commento di Lunaria: un inizio davvero suadente, in un'atmosfera quasi magica e fatata (il pozzo, poi, ha un simbolismo legato alla fecondità e alla Dea Madre) ma poi la storia vira su capitoli poco incisivi, dispersivi e un po' monotoni, dove succede poco o niente che non siano i dialoghi tra Pamela e Michael: lei, legata alla sua terra "che ha dovuto vendere controvoglia", lui che è... il compratore, e che ha in mente una serie di progetti edili per il rinnovamento dell'area. Così, Pamela si sente in trappola e lacerata: si è innamorata a prima vista di Michael, al pozzo, ma non sopporta che lui sia coinvolto in prima persona in quello che giudica una devastazione della sua terra, appartenuta ai suoi avi... Tutta la trama del romanzo verte sulla lacerazione psicologica di Pamela, ma i dialoghi e l'analisi psicologica dei personaggi restano di maniera, raggiungendo la sufficienza ma niente più.  Pamela resta troppo "bidimensionale", nella sua continua incertezza e passività, Michael di tanto in tanto in qualche pagina ha tratti possessivi e materialistici tanto da dare l'impressione di considerare Pamela come un oggetto: esattamente come la terra è sua, perché l'ha comprata, anche lei deve essere sua. Sullo sfondo, per qualche riga, vengono anche trattati temi legati all'ecologia e al malcontento degli operai, che sfocerà in un atto vandalico, ma anche qui, manca totalmente una vena thriller che avrebbe potuto alzare l'interesse della lettrice. Peccato non aver approfondito meglio (o ampliato) l'unico punto di forza del romanzo, e cioè l'elemento simbolico del pozzo, che avrebbe potuto essere un valore aggiunto per risollevare una trama troppo lineare e semplificata. Quasi inesistenti le scene erotiche: a parte qualche bacio, non succede altro. 

In conclusione: "Il Pozzo dei Desideri" è un romanzo sufficiente e discreto: niente di più e niente di meno.


Gli stralci più belli: 

"Le era così vicino che poteva quasi avvertirne il calore, per quanto non la toccasse. Eppure quel corpo pareva comunicare con il suo, così come facevano gli occhi, a un livello diverso da quello verbale. (...) I suoi occhi erano scuri, come il velluto blu, e lui stava avvicinandosi ancor più accarezzandole con lo sguardo il collo, la guancia. (...) Avrebbe voluto sollevare il viso, chiudere gli occhi e offrirsi al bacio. Se solo ne avesse avuto il coraggio."

"Lei gli sorrise. Le ombre della sera stavano allungandosi e negli occhi azzurri di lui si riflettevano gli ultimi raggi del sole. Avrebbe potuto tendere una mano e toccarlo, e sapeva che l'avrebbe fatto. Ma per il momento assaporava la tensione che li legava, la scintilla che pareva scaturire ogni volta che i loro sguardi si incontravano."

"Quella bocca contro la sua era dolcemente persuasiva, calda e vibrante, morbida e sicura."   

"Aveva dichiarato di volerla. (...) Quella notte rimase sveglia fino a tardi, rimuginandoci sopra. Quell'uomo che stava rovinando le terre della sua famiglia la voleva. Per estendere le sue proprietà? Per dimostrare che otteneva sempre ciò che voleva? Per impedirle di prendere parte alle proteste contro la sua iniziativa? (...) Era innamorata di Michael, ed era una fatto che non poteva alterare.  Ma era assurdo, sbagliato, una cosa senza speranza. (...) Ciò che provava per lui era così profondo e radicato e Michael poteva servirsene come arma. (...) Pamela si sentì invadere da un terribile bisogno di lui, tanto intenso da soffocarla."




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