"Quando sale la marea" di Lucy Gillen (Collezione Harmony Serie Jolly)


Trama: Rachel arriva a Seaways, un'austera dimora del Kent per occuparsi del piccolo Nicky. Però, constata subito che il suo datore di lavoro, Neil Brett, le riserva un'accoglienza freddissima. Un sentimento indefinibile, comunque, la spinge a restare... Molto in fretta Rachel scopre che un mistero circonda la casa. Chi è Lynn, l'affascinante donna annegata l'anno precedente? Come mai tra Neil e il cugino Lars corre una fortissima tensione? E soprattutto, perché nessuno vuole rispondere alle domande di Rachel?

Commento di Lunaria: Come scrivevo anche nella recensioni a "Sentimenti allo specchio"
https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/08/sentimenti-allo-specchio-di-karen-van.html
anche "Quando sale la marea" è un romanzo Rosa atipico,  incentrato sugli stati d'animo e psicologici dei tre protagonisti, Rachel, Neil e Lars, descritti nelle loro fragilità, passioni, ferite esistenziali. L'Autrice è stata davvero abile, perché ha tratteggiato dei personaggi davvero completi, di emotività vivida, e durante la lettura ci si appassiona e ci si immedesima nei loro dolori e trasporti. Anche l'idea del "triangolo" è ben architettata,
mentre lo scenario umbratile e leggermente spettrale (la grande casa vittoriana sperduta e silenziosa a confine col bosco che ricorda le dimore gotiche dei romanzi di fine Settecento, il mare che contribuisce all'isolamento esistenziale dei protagonisti, la solitudine del piccolo orfano Nicky, la luna nascosta da nubi, lo stridio di gufi e civette "macbethiane"...) rimanda al classico di James: "Il giro di vite".


Praticamente assenti descrizioni di amplessi focosi e "hot", i protagonisti si limitano a qualche abbraccio e casti (e rari) baci.
E tuttavia, il tutto è espresso con tale maestria nel descrivere sospiri, palpiti, tremori, che, paradossalmente, la mancanza totale di eros carnale è ancora più intrigante nel tratteggiare la purezza dell'intensità dei sentimenti dei protagonisti.
Prima della fine del romanzo, sul quale, per tutti i capitoli, aleggia un'impalpabile inquietudine, c'è anche spazio per un po' di suspense in almeno un paio di scene "thrilling" a confine tra la vita e la morte, che si risolvono nel bellissimo e toccante finale di una Rachel che attende accanto al mare, indecisa se vivere oppure...
Insomma, esattamente come "Sentimenti allo specchio" anche "Quando sale la marea" è un romanzo molto intenso e toccante,
che va a toccare temi come la morte, il suicidio, l'abbandono, l'inganno, la disillusione, la frustrazione, il tormento, il senso di colpa, un'angoscia indefinita fino al catartico finale.
Non è un romanzo Rosa "frivolo e di svago" ma un affresco delle passioni e delle debolezze umane, tratteggiate con monologhi,riflessioni, silenzi carichi di intesa, passioni laceranti, sullo sfondo di una Natura tumultuosa e di una bellezza selvaggia e procellosa, che fa tornare in mente i dipinti di Friedrich.



Alla fine, ci sarà il lieto fine che ogni lettrice di Rosa vuole ed esige, dopo che l'eroina ha versato così tante lacrime e noi l'abbiamo accompagnata fino alla pagina 152... che chiude il romanzo facendo scendere il sipario.
Mi è piaciuto molto e devo ammettere che leggendolo sul pulman e sul treno mentre aspettavo di scendere alla fermata, dovevo quasi stare attenta a non perdere il contatto con la realtà... da tanto ero curiosa di leggerlo e terminarlo in fretta.

Gli stralci più belli: 

"Rachel Carson pagò l'autista e seguì con lo sguardo il taxi che si allontanava. Quando l'auto sparì dietro l'ultima curva della strada concentrò l'attenzione sulla grande casa di stile vittoriano chiamata Seaways. La sua fredda imponenza la intimidì, al punto di chiedersi se non fosse preferibile suonare all'ingresso di servizio. Cercò di dominare la paura che la stava assalendo (...) Il grigiore del cielo invernale si rifletteva nelle grandi finestre affacciate sul giardino, triste in quella stagione ma che in primavera e in estate doveva essere una gioia per gli occhi"

"Più di tutto rimase colpita dalle strane emozioni che quell'uomo suscitava in lei. La sua presenza riempiva la stanza con una personalità che si intuiva tanto forte da soggiogare chiunque fosse venuto a contatto con lui."

"Rachel era libera quel giorno (...) e così, per ingannare il tempo, aveva deciso di fare una passeggiata. Senza meta precisa si era incamminata in direzione del mare (...) Oltrepassato il limite del bosco, Rachel si trovò all'improvviso sulla scogliera: un brivido la percorse. Faceva freddo e soffiava un vento carico di quel tipico odore salmastro che le ricordava le vacanze, quando era solo una bambina. I gabbiani volavano leggeri appena sopra il pelo delle onde grigie. Rachel si sentiva felice, forse perché provava la gioia sottile di chi assapora il frutto proibito. Immobile, gustava il piacere della libertà finalmente ritrovata. (...) Il mare era grigio e le onde si frangevano violentemente sulla spiaggia. Rachel non aveva mai visto il mare d'inverno. Affascinata da quello spettacolo nuovo, si sentì irresistibilmente attratta verso la spiaggia. (...) L'alta scogliera la separava dal resto del mondo creando un baluardo contro cui si frangevano le onde impetuose. Di colpo le tornò in mente la madre di Nicky, annegata in qualche punto lungo quella costa. Un'angoscia sottile si insinuò in lei, ma fu subito scacciata con fastidio dall'intensa gioia di vivere che provava in quel momento. (...) Mentre camminava si rese conto che le onde le lambivano gli stivali: la marea stava salendo. Le impronte lasciate sulla sabbia solo poco prima cominciavano a essere coperte dall'acqua che avanzava sempre di più. Con un brivido, Rachel capì il significato di quel fatto. Cercò di riguadagnare il punto da cui era scesa ma con terrore si accorse che il ritorno per quella via era impossibile: la spiaggia stava via via scomparendo e il mare ormai lambiva la scogliera. La marea saliva rapidamente e Rachel capì che non le restava molto tempo. (...) Battendo i denti avanzava nell'acqua gelata, sussultando ogni volta che le onde scavavano la sabbia sotto i suoi piedi.
Rischiò più volte di perdere l'equilibrio e riuscì a non cadere aggrappandosi alla parete scivolosa della scogliera.
A un tratto un'onda più forte la colpì con la forza di una frustata."

"Con la mano sinistra Neil la strinse a sé lentamente. Rachel sentiva sulla schiena la pressione delle sue dita forti, poi avvertì l'altra mano scivolare sotto la pesante giacca di lana e cominciare ad accarezzarle la schiena, seguendo la lina della spina dorsale (...) Alzò il viso verso di lui mormorandone il nome, ma ancor prima che potesse udirlo Neil aveva già posato le labbra sulle sue (...) Il suo corpo si stringeva a quello di lui e ne sentiva i muscoli forti mentre l'abbracciava ancora più stretta. Non aveva mai provato una simile sensazione e vi si abbandonò, vincendo ogni resistenza. Già una volta si era trovata tra le braccia di Neil, quando lui l'aveva salvata da una morte terribile tra le acque gelide del mare. Allora l'aveva invasa un sentimento sconosciuto, un indescrivibile senso di calore, ma adesso Rachel era pervasa da una specie di febbre che la spingeva a fondersi completamente con lui."

"Incapace di contenere il turbamento girò la testa quando lui le si fece più vicino. Il cuore le batteva a precipizio. Quel corpo tanto forte e possente, così vicino al suo, la faceva sentire senza difese."

"Ma Lars non ritrasse il braccio. Continuarono a camminare senza dire niente: il silenzio della notte era rotto solo dal rumore dei loro passi attutiti dalla neve e dal richiamo remoto di un gufo o di una civetta. Le sagome degli alberi spogli non riuscivano a proteggerli dal vento che si stava sollevando. Rachel apprezzava il calore che il braccio di Lars le trasmetteva."

"Rachel trascorse una notte terribile: stesa sul letto non riusciva a prendere sonno. Era in uno stato di tensione e di angoscia terribile. La notte era scura, anche la luna era nascosta dietro una fitta coltre di nubi. La sua camera era immersa nell'oscurità più completa e per parecchie ore l'unico rumore che aveva udito era il ticchettio incessante della pioggia sui vetri della finestra. All'alba, quando la pallida luce invernale aveva cominciato a fare capolino attraverso le finestre, Rachel non era ancora riuscita a chiudere occhio. Ogni volta che tentava di addormentarsi si vedeva davanti agli occhi, come un incubo, il viso di Neil, prima indurito dalla rabbia poi sconvolto dalla tristezza, ma sempre implacabile. (...) Solo Dio sapeva perché Rachel si fosse diretta verso la scogliera... Forse perché la sorte di Lynn Browlett l'aveva tanto turbata? Il terribile spettacolo della scogliera spoglia e del mare grigio che si frangeva ai suoi piedi era in perfetta armonia con il suo stato d'animo. (...) Con le mani sprofondate nelle tasche del cappotto e il viso sferzato dal vento Rachel fissava il mare così vicino... (...) Rachel rimase a lungo immobile di fronte al mare immersa nei propri pensieri. Il freddo le era penetrato sino alle ossa, aveva i piedi gelati e non sentiva nemmeno più la violenza del vento sul viso. (...) Si sentiva attirata dal vuoto ma fece appello a tutto il proprio coraggio per sfuggire a quel sottile fascino mortale..."


Nota bene: sul tema della marea, vedi anche: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/01/alta-marea-di-mezzanotte-di-sara-craven.html

''Mietitore d'Anime'' di Eve Silver (Blue Nocturne)



Trama: Biondo, affascinante, bellissimo, Dagan Krayl è il più potente mietitore d'anime degli inferi. E da quando l'ha incontrato la prima volta, Roxy  Tam non l'ha più dimenticato. Lui le ha salvato la vita, ma senza saperlo l'ha anche cambiata profondamente, trasformandola in una creatura costretta a nutrirsi di sangue umano. Eppure, chissà perché, non riesce ad odiarlo. Anzi, ritrovarsi a combattere su opposti fronti per svelare il mistero che avvolge la morte di Lokan, fratello di Dagan e come lui figlio del Signore del Caos, non fa che riaccendere in lei il desiderio. Un desiderio che lui ricambia, e che minaccia di consumarli entrambi.

Commento di Lunaria: Copertina e titolo strafighi, trama stuzzicante ma... "Mietitore d'anime" è stata una delusione pazzesca.
Un monolite di 378 pagine, sconclusionato, caotico, con il filo del discorso che si perde dietro dozzine di personaggi, tanto che non si capisce chi faccia cosa a chi, da tanta roba narrativa che è stata "buttata lì, a casaccio". Una macedonia indigesta, insomma!
Ci ho messo parecchi mesi, obbligandomi quasi a lettura, su una trama confusa e prolissa oltre ogni modo con personaggi tediosi che usano un linguaggio cafone e volgare del tipo "Una conversazione stimolante era tanto importante quanto una bocca, un sedere o una passera compiacente" (non amo le volgarità in ambito Rosa, se ho voglia di leggermi di sc*pate nei c*ssi puzzolenti di piscio e m*rda mi leggo direttamente Henry Miller)
Si salva giusto qualche stralcio a tema splatter (e anche qui: se voglio leggermi descrizioni da bassa macelleria vado a leggermi narrativa Splatterpunk, non romanzi Rosa!) e a tema "baci di sangue".
Pessimo, insomma, uno dei peggiori romanzi Rosa che io abbia letto (e pure sforzandomi per arrivare alla 378esima pagina).
Va da sé che si poteva raccontare la storiella che puzza già di Urban Fantasy stantio in 100 pagine e poco più e il libro avrebbe acquistato mordente e fluidità.
Presentato così, è indigesto come un polpettone. Una lungaggine che fa apparire sintetico e smilzo Proust, in confronto.
A tinte softcore Urban Fantasy ho letto decisamente di meglio.
Unica particolarità: ciascun capitolo si apre con un verso del "Libro Egizio dei Morti". Non so se l'Autrice lo abbia rielaborato o ne ha riportato fedelmente le parole... comunque visto che è suggestivo, lo trascrivo qui. Peccato che una trama così interessante (la mitologia egizia poi non è che sia stata così sfruttata nel genere Rosa\Urban Fantasy...) sia stata rovinata da un ritmo narrativo così raffazzonato e tedioso che sa molto di "scritto con i piedi"! Certo, non arriviamo alla Vomitosità Flatulentesca del "Cinquanta sfumature" ma "Mietitore d'anime", a dispetto di un'ottima impressione che mi fece, mi ha profondamente deluso (molto più che non "Dark Love", https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2019/04/recensione-dark-love.html
 vedi la mia precedente recensione).

Ecco di seguito i versi del "Libro dei Morti"

Salvatemi da quel dio che ruba le anime.
Che beve avidamente la corruzione, che vive di ciò che è
putrido.
Che è re delle tenebre, che dimora nell'oscurità.
Che temono coloro che si trovano tra i deboli.
Chi è? è Seth.
è Sutekh.
Tu hai il sangue, o Aset
Tu hai il potere, o Aset
Tu hai la magia, o Aset
Così come per qualsiasi Dio o Dea che mi si opporrà
essi saranno dati a coloro... che si nutrono di cuori.
Sangue di Aset, parole del potere di Aset, gloria di Aset
Una protezione per questo Grande,
una protezione contro la malvagità.
Conosco te, e so il tuo nome,
e conosco i nomi dei due e quaranta Dei
che abitano nella Sala delle Due Verità,
che imprigionano i peccatori e si nutrono del loro sangue.
Sono venuto per ciò che il mio cuore desidera
Nel Lago di Fuoco che si spegne per me
O voi che di Ra il traghetto portate,
rafforzate le funi contro il vento del nord.
Traghettate controcorrente verso l'isola di Fuoco
oltre il regno dei morti.
Raccogliete questa magia ovunque essa si trovi.
Lei è una fiamma al seguito di Osiride,
che annienta col fuoco i suoi nemici.
Il mattatoio del Dio è ciò che io aborrisco
E il mio cuore non mi verrà strappato.
Non ti permetterò di portarti via questo mio cuore
che appartiene ai vivi, a coloro che si muovono nel mondo.
Quanto a tutto il male che è su di me,
è quello che ho commesso tra i signori dell'eternità
da quando sono uscito dal ventre di mia madre.


Gli stralci più decenti:  "Lei non era affatto affar suo. Lui era lì per raccogliere e uccidere. Non quella donna. La preda che cercava aveva un'anima annerita, macchiata dal peggior tipo di viscidume, dall'accumularsi della condotta disonesta e del livore di tutta una vita."

"Non avrebbe mai potuto immaginare niente di più spaventoso. Sul pavimento c'erano due corpi, in una pozza di sangue. Un f*ttutissimo lago. Erano morti. E il loro assassino stava lentamente girando il viso verso di lei. Il cuore sembrava impazzito nel suo petto. Lo sguardo del biondo lampeggiò su di lei. Occhi grigi come la nebbia al crepuscolo e più freddi del lago Michigan in gennaio. Gli occhi più gelidi che avesse mai visto. E del tutto inespressivi: non c'era niente dietro quegli occhi, nemmeno il minimo bagliore di un'emozione."

"Quante notti si era svegliata madida di sudore ghiacciato, strappata a un incubo in cui lui era venuto ad aprirle il torace per strapparle il cuore? E quante notti invece si era svegliata da un sogno in cui lui era arrivato per salvarle la vita? E le toccava i capelli, una guancia."
"Ma Dagan doveva sapere che il suo sangue poteva salvarla. Era stato lui a trasformarla in una parassita. E il sangue doveva avere lo stesso effetto su di lui. (...) Ad ogni battito del cuore di Dagan, il fiotto sgorgava riempiendole la bocca di sangue. Lei deglutì. Se la riempì di nuovo e deglutì ancora. (...) Roxy non avvertiva che quel bisogno e il sangue che le scorreva dentro, riempiendola, nutrendola. Restituendole la vita. E lei voleva vivere. (...) Con un gemito primitivo e profondo, Dagan la baciò, la bocca affamata. Lei dischiuse le labbra lasciandosi penetrare dalla sua lingua, riconoscendo il gusto della sua disperazione, della sua paura per lei, del suo potere dominante e del suo sangue. Sangue che macchiava le labbra di entrambi ed era lì, nel loro bacio, elettrico e proibito, salato e dolce."



"Una scelta obbligata" di Kay Robbins (Harmony Destiny)


Trama: sulla panchina del parco, c'è una bella fanciulla che piange come una fontana e Trevor, impietosito, si ferma per consolarla e per offrirle il suo fazzoletto. Ma con sua massima sorpresa, lei tra le lacrime, gli propone di sposarla! A dir poco sconcertato, Trevor batte in ritirata, ma deve fare i conti con l'imprevedibile Taylor, che, nonostante la sensibilità a fior di pelle, dimostra una grande determinazione nell'inseguirlo per tutta la città. Lui si difende senza molta convinzione poiché Taylor è sexy e non disdegna le seduzioni più erotiche per conquistarlo. Svestita di pizzo e raso nero, lei passa all'attacco nel più dolce dei modi e a Trevor non resta che…

Commento di Lunaria: "Una scelta obbligata" è un romanzo Rosa molto leggero, improntato a situazione di "flirt" amorosi e umoristici; a differenza di altri romanzi Rosa più incentrati sul dramma, sulla tragedia, sulla sofferenza, sul tradimento o persino a tinte gialle o horror, "Una scelta obbligata" stempera l'unico elemento sovrannaturale (Taylor è una sensitiva, come lo sono tutti i membri della sua famiglia) in una trama improntata a un simpatico gioco di "mordi e fuggi" reciproco tra i due protagonisti, che si sentono attratti (anzi "destinati") l'una all'altro fin dal primo incontro... eh sì, perché Taylor, da sensitiva, aveva già previsto il futuro e sapeva già, dal principio, che Trevor era l'uomo giusto per lei... è lui che nega di esserlo, fino a che, travolto dalla simpatia, dolcezza e sex appeal di Taylor, non accetterà, con molto piacere, di "soccombere alla seduzione"! Di mero contorno riempitivo (e anche un po' fuori luogo e tediosi) i vari familiari di Taylor che compaiono dal secondo capitolo in poi (e viene spontaneo pensare che sarebbe ora che levassero le tende), mentre la vicenda prosegue "in calma piatta" almeno fino al capitolo 8, dove Taylor userà i suoi poteri per localizzare il fratello di Trevor, disperso durante una tormenta di neve. I riferimenti erotici sono piuttosto soffusi e delicati.

N.B: il tema "commedia sovrannaturale" è presente anche in questo romanzo, decisamente più frizzante e sbarazzino nel dipanarsi di eventi: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2017/07/straordinariamente-geniale-di-dallas.html


Gli stralci più belli: "Allora", disse Trevor, "tra le sue vittime è riuscita a mietere anche me. Quando mi ha fissato è stato come se mi avesse trapassato con lo sguardo." (...) Tutto a un tratto, Trevor si ritrovò a fissare il corpo snello e armonioso di Taylor, gli occhi che salivano lentamente a scrutarle la faccia. Dannazione, mi ha stregato!, Ma quella sconcertante constatazione non sminuì affatto l'improvviso impulso di baciarla. (...) Senza sapere nemmeno lui perché, ma forse spinto da un inconscio impulso, Trevor decise di metterla alla prova (...) L'abbraccio dovette coglierla alla sprovvista perché non ebbe neppure il tempo di abbozzare una reazione. Le mani di Trevor la cinsero subito con fermezza mentre si chinava a baciarla. Trevor era impreparato alla sensazione che provò e si rese immediatamente conto di non aver mai provato nulla di simile. Il desiderio e la passione non erano sentimenti a lui sconosciuti, ma questa ansiosa inquietudine che sembrava lacerargli l'anima era qualcosa di cui non aveva mai neanche sospettato l'esistenza. Si sentiva come sdoppiato ed era una sensazione nuova e stranissima. Taylor si infiammò subito al calore delle sue braccia, mentre le mani di lui salivano a scompigliarle i capelli. Trevor le si avvinghiò e il suo bacio si fece intimo e febbricitante. Fu Trevor il primo a ritrarsi, improvvisamente turbato dalla violenza delle proprie emozioni. Ed era solo un bacio!, pensò con sconcerto mentre i suoi occhi si perdevano nel blu elettrico di quelli di lei."

"Trevor la guardò intensamente, convincendosi per un attimo che se non poteva leggerle nel pensiero poteva in compenso leggerle nello sguardo, uno sguardo che adesso era pieno di desiderio"
"Ancora una volta Trevor si lasciò guidare dall'istinto e la abbracciò, stringendola a sé con forza. In quel momento più delle parole poteva il conforto di un abbraccio, anche se per la prima volta era lui a comunicarle calore, e non viceversa."

"(...) Perché una donna riesce ad aprirsi completamente solo con l'uomo che ama, ed era lui quell'uomo. Loro potevano vedere la sua angoscia, ma erano impotenti ad alleviarla; lui invece poteva alleviarla, ma era restio a farlo. Tenendo stretto a sé quel corpo irrigidito, Trevor ingaggiò dentro di sé una lotta tra contrastanti emozioni. A dividerli c'era un muro, un baluardo da lui stesso eretto a difesa della propria intimità (...) per difendersi, si era trincerato dietro una muraglia."
"Tuttavia la baciò con trattenuta passione, imbrigliando il desiderio finché lui non schiuse le labbra invitandolo a invaderle la bocca. Un'insidiosa vampata di calore lo avviluppò e una magica sensazione di benessere pervase tutto il suo essere. Le piccole mani di lei gli si intrufolarono nei capelli mentre l'esile corpo si plasmava al suo. (...) Il profumo di Taylor avvolse Trevor in una nube che lo stordì e che, unito ai gemiti rochi che le sfuggivano di gola, accrebbe il suo desiderio in un'acuta spirale. (...) Aveva voglia di perdersi in lei, di diventarne una parte e annullarsi infine in questa mutua appartenenza."

"Due occhi azzurri limpidi e penetranti si appuntarono nei suoi colmi di desiderio, mentre fuori il vento impazzava violento e la neve cadeva in turbinii vorticosi. Ma per loro era come se il mondo si fosse fermato, come se esistessero solo i loro cuori affannosi e i loro respiri ansimanti. (...) Aveva un bisogno disperato di annegare dentro di lei, di colmare il suo grembo con l'irruenza della sua eccitazione. (...) Quando lo sguardo di Taylor si fece implorante e un gemito più roco le uscì di gola, Trevor si issò delicatamente su di lei, cercando l'umido accesso al suo grembo. Un gesto fluido e tenero al tempo stesso che suggellava un'appartenenza che non era soltanto fisica."