Trama: sulla panchina del parco, c'è una bella fanciulla che piange come una fontana e Trevor, impietosito, si ferma per consolarla e per offrirle il suo fazzoletto. Ma con sua massima sorpresa, lei tra le lacrime, gli propone di sposarla! A dir poco sconcertato, Trevor batte in ritirata, ma deve fare i conti con l'imprevedibile Taylor, che, nonostante la sensibilità a fior di pelle, dimostra una grande determinazione nell'inseguirlo per tutta la città. Lui si difende senza molta convinzione poiché Taylor è sexy e non disdegna le seduzioni più erotiche per conquistarlo. Svestita di pizzo e raso nero, lei passa all'attacco nel più dolce dei modi e a Trevor non resta che…
Commento di Lunaria: "Una scelta obbligata" è un romanzo Rosa molto leggero, improntato a situazione di "flirt" amorosi e umoristici; a differenza di altri romanzi Rosa più incentrati sul dramma, sulla tragedia, sulla sofferenza, sul tradimento o persino a tinte gialle o horror, "Una scelta obbligata" stempera l'unico elemento sovrannaturale (Taylor è una sensitiva, come lo sono tutti i membri della sua famiglia) in una trama improntata a un simpatico gioco di "mordi e fuggi" reciproco tra i due protagonisti, che si sentono attratti (anzi "destinati") l'una all'altro fin dal primo incontro... eh sì, perché Taylor, da sensitiva, aveva già previsto il futuro e sapeva già, dal principio, che Trevor era l'uomo giusto per lei... è lui che nega di esserlo, fino a che, travolto dalla simpatia, dolcezza e sex appeal di Taylor, non accetterà, con molto piacere, di "soccombere alla seduzione"! Di mero contorno riempitivo (e anche un po' fuori luogo e tediosi) i vari familiari di Taylor che compaiono dal secondo capitolo in poi (e viene spontaneo pensare che sarebbe ora che levassero le tende), mentre la vicenda prosegue "in calma piatta" almeno fino al capitolo 8, dove Taylor userà i suoi poteri per localizzare il fratello di Trevor, disperso durante una tormenta di neve. I riferimenti erotici sono piuttosto soffusi e delicati.
Gli stralci più belli: "Allora", disse Trevor, "tra le sue vittime è riuscita a mietere anche me. Quando mi ha fissato è stato come se mi avesse trapassato con lo sguardo." (...) Tutto a un tratto, Trevor si ritrovò a fissare il corpo snello e armonioso di Taylor, gli occhi che salivano lentamente a scrutarle la faccia. Dannazione, mi ha stregato!, Ma quella sconcertante constatazione non sminuì affatto l'improvviso impulso di baciarla. (...) Senza sapere nemmeno lui perché, ma forse spinto da un inconscio impulso, Trevor decise di metterla alla prova (...) L'abbraccio dovette coglierla alla sprovvista perché non ebbe neppure il tempo di abbozzare una reazione. Le mani di Trevor la cinsero subito con fermezza mentre si chinava a baciarla. Trevor era impreparato alla sensazione che provò e si rese immediatamente conto di non aver mai provato nulla di simile. Il desiderio e la passione non erano sentimenti a lui sconosciuti, ma questa ansiosa inquietudine che sembrava lacerargli l'anima era qualcosa di cui non aveva mai neanche sospettato l'esistenza. Si sentiva come sdoppiato ed era una sensazione nuova e stranissima. Taylor si infiammò subito al calore delle sue braccia, mentre le mani di lui salivano a scompigliarle i capelli. Trevor le si avvinghiò e il suo bacio si fece intimo e febbricitante. Fu Trevor il primo a ritrarsi, improvvisamente turbato dalla violenza delle proprie emozioni. Ed era solo un bacio!, pensò con sconcerto mentre i suoi occhi si perdevano nel blu elettrico di quelli di lei."
"Trevor la guardò intensamente, convincendosi per un attimo che se non poteva leggerle nel pensiero poteva in compenso leggerle nello sguardo, uno sguardo che adesso era pieno di desiderio"
"Ancora una volta Trevor si lasciò guidare dall'istinto e la abbracciò, stringendola a sé con forza. In quel momento più delle parole poteva il conforto di un abbraccio, anche se per la prima volta era lui a comunicarle calore, e non viceversa."
"(...) Perché una donna riesce ad aprirsi completamente solo con l'uomo che ama, ed era lui quell'uomo. Loro potevano vedere la sua angoscia, ma erano impotenti ad alleviarla; lui invece poteva alleviarla, ma era restio a farlo. Tenendo stretto a sé quel corpo irrigidito, Trevor ingaggiò dentro di sé una lotta tra contrastanti emozioni. A dividerli c'era un muro, un baluardo da lui stesso eretto a difesa della propria intimità (...) per difendersi, si era trincerato dietro una muraglia."
"Tuttavia la baciò con trattenuta passione, imbrigliando il desiderio finché lui non schiuse le labbra invitandolo a invaderle la bocca. Un'insidiosa vampata di calore lo avviluppò e una magica sensazione di benessere pervase tutto il suo essere. Le piccole mani di lei gli si intrufolarono nei capelli mentre l'esile corpo si plasmava al suo. (...) Il profumo di Taylor avvolse Trevor in una nube che lo stordì e che, unito ai gemiti rochi che le sfuggivano di gola, accrebbe il suo desiderio in un'acuta spirale. (...) Aveva voglia di perdersi in lei, di diventarne una parte e annullarsi infine in questa mutua appartenenza."
"Due occhi azzurri limpidi e penetranti si appuntarono nei suoi colmi di desiderio, mentre fuori il vento impazzava violento e la neve cadeva in turbinii vorticosi. Ma per loro era come se il mondo si fosse fermato, come se esistessero solo i loro cuori affannosi e i loro respiri ansimanti. (...) Aveva un bisogno disperato di annegare dentro di lei, di colmare il suo grembo con l'irruenza della sua eccitazione. (...) Quando lo sguardo di Taylor si fece implorante e un gemito più roco le uscì di gola, Trevor si issò delicatamente su di lei, cercando l'umido accesso al suo grembo. Un gesto fluido e tenero al tempo stesso che suggellava un'appartenenza che non era soltanto fisica."
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