"Complice la Luna" di Diana Hamilton (Collezione Harmony)

Trama: Prosperosa e di altezza decisamente superiore alla media, Susanna non è proprio quel che si dice una silfide! Per questa ragione lei punta più sulle doti intellettuali che sull'aspetto fisico per riuscire nella vita. Ma il magico incontro con il misterioso Jackson in una notte di plenilunio le cambia completamente l'esistenza. Fra le sue braccia il brutto anatroccolo diventa un cigno e Susanna si sente addirittura una Venere. Purtroppo Jackson è uno spirito ribelle e...


Commento di Lunaria: "Complice la Luna" affronta due temi tipici (e problematici) dell'identità e del ruolo femminile e maschile: il sentirsi brutta ed inadeguata e il sentirsi apprezzati unicamente per la propria "posizione economica"; per questa immagine distorta che ha di sé e del proprio corpo (colpa anche della cattiveria di sua madre, il personaggio più nefasto dell'intera vicenda) Susanna è fragile e lascia che sia la madre e il calcolatore Edmond, a cui "è stata fidanzata per volontà dei parenti", a decidere per lei. Jackson invece è rimasto ferito in passato e teme che anche Susanna possa "amarlo solo per la ricchezza", da qui il suo anticonformismo nel rifiutare un ruolo sociale maschile basato sul possesso di beni e sullo sfoggio degli stessi per acquisire "status symbol".

Il romanzo è interessante per questi due temi, anche se carente dal punto di vista erotico.


Gli stralci più belli: 

"Era un estraneo. Non sapeva assolutamente nulla di lui. E sarebbe stata una follia lasciare tutto quello per cui aveva faticato tanto, un lavoro gratificante, una casa sua, una buona posizione sociale, e affidare il proprio futuro nelle sue mani, come secondo lui avrebbe dovuto fare. All'improvviso lo sguardo corse al di là della siepe, verso la radura. Avrebbe soltanto dovuto attraversare la distesa d'erba bagnata di rugiada per andare da lui... (...) Jackson se ne sarebbe andato e lei non lo avrebbe rivisto mai più. A quel pensiero gli occhi le si riempirono di lacrime e pianse a lungo per quello che stava perdendo e gettando via. Solo quando il sole ruppe finalmente la fitta coltre di nebbia, voltò le spalle alla radura e ritornò a casa."

"Era mille volte meglio un futuro incerto con lui che la sicurezza e la comodità materiale senza di lui. (...) Per la prima volta nel corso della sua esistenza aveva seguito il suo cuore invece della sua testa e si sentiva meravigliosamente bene!"


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