Trama: Inghilterra, 1277. Tredici anni non sono bastati a Lady Beatrice per dimenticare il valoroso guerriero di cui era perdutamente innamorata e che era morto poco prima delle nozze, tanto che la convinzione di non essere destinata a sposarsi si è fatta strada in lei spingendola a prendere la drastica decisione di ritirarsi in convento. Durante il viaggio verso il monastero di Glastonbury, tuttavia, la giovane si trova da sola con Remy St. Leger, l'affascinante cavaliere che il padre le ha assegnato come scorta. Avvertendo all'improvviso il desiderio di conoscere ciò a cui sta per rinunciare, lei gli chiede un bacio. L'esperienza è folgorante e Beatrice si rende conto di quanto ancora la vita possa offrirle. Sarebbe davvero una follia imperdonabile evitare il convento e sperare in un futuro insieme a Remy?
Commento critico di Lunaria: Ambientato nel Medioevo, "Il bacio del cavaliere" di Catherine March è un discreto romanzo storico. Le parti più toccanti e migliori sono i turbamenti emotivi di Beatrice, donna inquadrata nelle consuetudini del suo tempo e che si sente "già vecchia" a ventinove anni, e la cruenta morte del padre, colpito in una battaglia. Divertente la sottile vena anticlericale che ha l'Autrice nel parlare del convento in cui Beatrice trascorre qualche settimana, con tutte le privazioni del caso, e la predica anti-piacere sessuale che le fa padre Thomas citando sant'Agostino. Tutto è descritto nei minimi dettagli, dai giochi ai passatempi cui si diletta la nobiltà medioevale, con qualche lungaggine parlano dei preparativi per le nozze, e anche le poche scene di contatto fisico sono ben narrate, anche se, similmente ad altri romanzi rosa medioevali, sono rade e basate per lo più su un bacio o una carezza e i rapporti sessuali arrivano solo alla fine del romanzo.
Qualche stralcio dell'opera, per dare un'idea dello stile:
"Le parole di suo padre le risuonavano ancora nella mente: "non conoscerai mai la gioia di essere sposa e madre..." Con un sospiro, Beatrice si alzò e, camminando a piedi nudi sul pavimento di legno, raggiunse il letto. Era stato preparato con due cuscini, per due persone: marito e moglie. Amanti. Gli occhi le bruciavano di lacrime. Salì sul letto e si distese fra le lenzuona di lino, rannicchiandosi su se stessa per mantenere il calore del corpo [...] Perché?, si chiese. A ventinove anni non aveva trovato un uomo degno di reclamare il suo amore, la sua lealtà e il suo rispetto. Non che le fossero mancate le proposte, ma ogni volta trovava dei difetti negli uomini che chiedevano la sua mano. Ormai era troppo vecchia."
"Nessuno dei due disse una parola ed evitarono perfino di guardarsi in viso. Beatrice si sentiva come sotto un incantesimo, cullata dal calore e dalla pressione della sua mano. Le pareva di galleggiare su una nuvola e avrebbe voluto che lui non si fermasse mai. Eppure, nello stesso tempo, voleva qualcosa di più. Non protestò quando le fece passare l'altro braccio sotto il busto e tenne gli occhi chiusi mentre l'attirava più vicina. Emise un lungo mormorio di piacere sentendo la sua mano che continuava a massaggiarle lentamente la schiena. [...] Osservando il volto di Beatrice mentre teneva gli occhi chiusi, Remy pensò che era incantevole. Le labbra erano morbide, di un rosa delicato, e le guance lisce e compatte [...] Lentamente, molto lentamente, avvicinò il proprio volto a quello di lei."
"Non voglio condannare me stessa a una vita di infelicità e di dolore. Perché vi amo come un tempo ho amato un altro uomo e se dovessi perdere anche voi, morirei di dolore. Non potrei sopportare un'altra ferita del genere, perché è troppo profonda; il mio cuore è troppo pieno di cicatrici per amare ancora."
"C'era qualcosa di puro e di perfetto nell'attrazione che provava nei confronti di Beatrice e sapeva che la sua innocenza faceva parte di quell'attrazione. Come sarebbe stato, una volta che gliel'avesse tolta? Non c'era niente di puro o di innocente nel suo corpo. Era un guerriero segnato dalle cicatrici riportate in battaglia; aveva ucciso altri uomini e le sue mani si erano sporcate di sangue [...] Lentamente si staccò da Beatrice. Non era degno di lei, non doveva nemmeno osare infangarla con la crudezza del suo appetito sessuale."
"Le posò una mano sul ventre e lei aprì gli occhi quando le sfiorò il centro pulsante della sua femminilità. Continuò ad accarezzarla finché la sentì rilassarsi nuovamente, poi le allargò le gambe e cominciò una lenta esplorazione sensuale che la fece vibrare di piacere in ogni fibra del suo corpo [...] Beatrice chiuse gli occhi e istintivamente allargò le gambe, invasa da una sensazione di liquido calore che si diffondeva dal ventre. Il respiro si fece affannoso e il desiderio per qualcosa di sconosciuto così intenso da essere doloroso."
Per un approfondimento sulla Letteratura del Medioevo: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/08/alle-origini-del-romanzo-rosa-medieval.html
Nessun commento:
Posta un commento