Ragazze Lupo

Trama: Kalix ha 17 anni ed è una licantropa. Ricchissima e nobile, ultima discendente della più antica dinastia di licantropi scozzesi, ha trasgredito le regole della famiglia innamorandosi di Gawain, giovane lupo mannaro di umili origini, e adesso si nasconde, inseguita dai sicari, tra le strade di Londra. Vestita di stracci e magrissima, per tenersi su sorseggia del laudano da cui ormai è dipendente. Certa di aver tagliato i ponti con la sua famiglia, Kalix si troverà suo malgrado coinvolta nella lotta per la successione alla reggia, circondata da una serie di personaggi stravaganti: sua sorella, una stilista di tendenza dotata di poteri magici, le cugine, musiciste punk, e due giovani umani che si prenderanno cura di lei.


Commento di Lunaria: avevo iniziato "Ragazze Lupo" con le migliori intenzioni ma poi via via mi sono arenata nella lettura; il romanzo, di ben 666 pagine, è composto da capitoli brevissimi, ma il problema di fondo è che l'Autore spesso si perde in dettagli o aneddoti ripetitivi, virati anche su atmosfere comiche che alla lunga risultando ridondanti; le pagine migliori sono quelle che sviscerano la personalità diffidente e quasi misantropa di Kalix (che sarà una costante di quasi tutto il romanzo, come il suo autolesionismo e la sua dipendenza alla droga), mentre altri personaggi secondari vanno e vengono e risultano persino superflui, distogliendo l'attenzione del lettore come interferenze. 

C'è molta azione (Kalix che fugge inseguita da tizio o caio, che si nasconde, che sviene, che combatte) quindi siamo più dalle parti di un Urban Fantasy che predilige l'intreccio sul "cose che vengono fatte di continuo" piuttosto che non le atmosfere romantiche (presenti col contagocce)

Ne consiglio la lettura, ma se avesse avuto meno pagine e meno divagazioni ridondanti sarebbe risultato migliore e più scorrevole, come romanzo.

P.S per curiosità, di tanto in tanto vengono citati generi e sottogeneri di Metal e gruppi (come a pagina 504), anche se non è proprio attendibile... Non esiste "il doom letale" e "il doom suicida", anche se condividiamo al 100% la frase finale "Scelse un brano e accolse con piacere una serie di accordi lamentosi accompagnati da una voce agonizzante che ricordava al mondo che lo attendeva un futuro senza speranza. Era proprio così. Quei gruppi di Doom Metal, loro sì che avevano capito tutto."




"Sarah" di Maura Seger (Grandi Romanzi Storici)


Trama: Non è bellissima ma attraente in modo tutto speciale, dotata dello spirito indomabile e libero delle genti del New England. Sarah ha giurato a se stessa di non maritarsi mai, rifiutandosi di sottoporsi alle sofferenze che sembrano insite nella condizione femminile. Ma il giorno in cui conosce Philip, un uomo orgoglioso e affascinante quanto il Sud da cui proviene, non vedendo davanti a sé un futuro migliore torna sulla sua decisione accettando la proposta di Philip, vedovo e bisognoso di una madre per suo figlio. Un matrimonio di convenienza, il loro? Niente affatto. Lo si vedrà durante la terribile guerra di Secessione quando, dopo alterne vicende, scopriranno di avere molte cose in comune e di essere in realtà legati da un amore profondo.


Commento di Lunaria: "Sarah" è un romanzo che riecheggia le atmosfere alla "Via col vento", ma si concentra molto di più sulla parte storica (specialmente sulla schiavitù, con tanto di una sorta di "sottotrama" dedicata agli schiavi fuggitivi) che non su quella sentimentale (mancano delle vere e proprie pagine passionali). Un buon romanzo, con personaggi a tutto tondo ben descritti (non manca neanche un vago accenno alle istanze di emancipazione femminile, che di tanto in tanto Sarah "percepisce"), ma che piacerà soprattutto a chi ricerca romanzi storici più che non quelli sentimentali.




Evernight - Stargazer - Hourglass

La saga di "Evernight" comprende anche "Stargazer", "Hourglass", "Afterlife" (spin off dedicato al personaggio di Balthazar). Ho anche "Afterlight", ma devo ancora leggerlo.


EVERNIGHT

Trama: "Torneremo insieme Bianca. Non so quando né come, ma so di non avere alcun dubbio. Non potrebbe essere altrimenti. Ho bisogno che anche tu ci creda. Perché credo in te." E Bianca crede in Lucas, gli crede come non ha mai creduto in nessun altro prima d'ora. Perché Bianca non è mai stata innamorata come lo è di lui. Perché il primo amore, quello che ti strappa il cuore e ti lascia senza fiato, è sempre vero.E non importa essere un vampiro, non importa se tutto e tutti sono contrari a questo sentimento Bianca e Lucas non vogliono scegliere da che parte stare. Bianca e Lucas, a 16 anni, tra i corridoi di Evernight, un esclusivo e misterioso collegio, hanno incontrato l'amore. E nessuno potrà portarglielo via.

E se Giulietta e Romeo fossero stati vampiri?


Commento di Lunaria: Notevole Urban Fantasy, a tinte vampiresche, decisamente migliore di altri Urban Fantasy "più famosi", per trama, colpi di scena e bellissime descrizioni dei luoghi dove si svolge la storia, in primis la misteriosa Accademia di Evernight, descritta come una sorta di cattedrale gotica, (anzi, "mostruosità gotica di pietra, enorme e ingombrante", per citare le parole dell'Autrice) che cela nei suoi corridoi misteri e intrighi. Sono presenti un po' tutti i cliché degli Urban Fantasy e che le lettrici di questo genere si aspettano (anzi esigono) da questo tipo di romanzi, dai protagonisti teen agers all'ambiente scolastico dove sboccia l'amore (contrastato), da atmosfere leggermente venate da brividi a intrighi e complotti da sventare, ma vengono rinnovati da una cura per i particolari e per il linguaggio decisamente ricercato, a confine con la poesia. "Evernight" mi è piaciuto davvero tanto, e lo metto tra i miei primi cinque Urban Fantasy preferiti, dopo la "Touched saga" e "RoseBlood".

Gli stralci più belli:   

"Mentre sprimacciavo i cuscini, ebbi la strana visione di qualcosa che avevo sognato la notte prima, vivido e presente come se fossi ancora immersa nel sonno. Un fiore color del sangue. Il vento ululava fra gli alberi che mi circondavano, frustava i rami scompigliandoli. Il cielo sopra di me ribolliva di nuvole inquiete. Mi scostai dal viso le ciocche di capelli mosse dal vento. Desideravo soltanto guardare quel fiore. Ogni petalo imperlato di pioggia era scarlatto, slanciato, simile a una lama, come certe orchidee tropicali. Eppure il fiore era anche rigoglioso e pieno, avviticchiato al ramo come una rosa. Era la cosa più esotica e seducente che avessi mai visto. Doveva essere mio."

"Mentre mi allungavo a cogliere il fiore, la siepe ebbe un fremito. Il vento, pensai, ma mi sbagliavo. No, la siepe si espandeva così velocemente da vederla crescere a occhio nudo. Tralci e rovi spuntavano tra le foglie in un groviglio confuso. Prima che potessi scappare, la siepe mi aveva quasi circondata, murata fra rami, foglie e spine."

"Mi sento sempre osservata", raccontò. "Sempre. Persino quando sono da sola. So di sembrare pazza, ma è vero. A volte ho la sensazione che gli incubi continuino anche dopo che mi sono svegliata. A notte fonda sento tonfi, cose che strisciano sul tetto. Quando guardo fuori dalla finestra, te lo giuro, a volte vedo un'ombra che corre nella foresta. E gli scoiattoli.. li hai visti, vero? Hai visto quanti ne muoiono?"

"Per un po' restammo entrambi in silenzio. La luce della luna filtrava fra le foglie d'edera e Lucas mi era vicino quanto bastava a captarne il profumo: qualcosa che mi ricordava il cedro e il pino, come i boschi da cui eravamo circondati, come se in qualche modo facesse parte di quel luogo oscuro."

"Capisco che tu voglia sapere quant'erano diverse le cose all'epoca. Quanto le cose cambino. Ma noi non cambiamo, Bianca. è l'aspetto più inquietante. è il motivo per cui tanti continuano a comportarsi da ragazzi anche dopo secoli. Non capiscono se stessi né il mondo in cui devono vivere. è una specie di adolescenza eterna. Non molto divertente. Strinsi le braccia per combattere i brividi scatenati dal freddo e dal pensiero degli anni, dei decenni e dei secoli che mi aspettavano, mutevoli e incerti."

"Il cambio di stagione non fu d'aiuto. L'architettura gotica della scuola era stata ammorbidita almeno un po' dalla vegetazione rigogliosa e dal verde dei prati in pendenza. Le finestre piccole e la sfumatura sinistra della luce non erano riuscite a filtrare del tutto lo splendore del sole di fine estate. Ora, invece, il tramonto arrivava prima ed Evernight sembrava più isolata che mai. Con il calare della temperatura, un freddo insistente strisciò nelle classi e nei dormitori, a volte sembrava addirittura che gli arzigogoli di brina sulle finestre fossero incisioni permanenti nel vetro. Persino le bellissime foglie d'autunno stormivano nel vento, ed era un rumore solitario, da mettere i brividi. Avevano già iniziato a cadere e a spogliare i primi alberi, che come artigli nudi graffiavano il cielo ingrigito di nuvole."

"Volevo che andasse oltre, che mi toccasse come sentivo il bisogno di essere toccata. La mia mente era annebbiata, quasi non riuscivo a pensare: c'era soltanto il mio corpo e ciò che esso esigeva da me. (...) Fermati, gridai a me stessa. Ma io e Lucas eravamo ben al di là del confine. Avevo bisogno di lui, subito. (...) Poi Lucas si lasciò andare, come senza vita. Era svenuto. (...) L'ampio squarcio che avevo aperto con i denti sul suo collo era scuro e umido sotto la luce della luna, scintillava come una chiazza d'inchiostro." 


STARGAZER

Trama: L'Accademia di Evernight ospita degli studenti molto particolari: vampiri centenari con l'aspetto di teen agers. Bianca è figlia di vampiri, è ancora umana ma è destinata a diventare una di loro quando ucciderà la sua prima vittima. La ragazza si innamora di Lucas, un cacciatore appartenente alla congrega della Croce Nera, che frequenta in incognito il prestigioso istituto. Quando la sua vera identità viene svelata, Lucas viene allontanato ma i due ragazzi sono pronti a qualsiasi cosa pur di stare di nuovo insieme, e Bianca deve combattere contro tutto e tutti: i suoi genitori, i membri vampiri di Evernight, i feroci cacciatori della Croce Nera... e una misteriosa presenza spettrale che la minaccia.

Commento di Lunaria: Il seguito di "Evernight", "Stargazer", riconferma tutte le ottime premesse e particolarità del predecessore, e rispetto al primo libro aggiunge un tocco di "ghost story" con diverse pagine dedicate alle apparizioni degli spettri che infestano l'Accademia e che mettono a repentaglio la vita di Bianca; sono le pagine migliori del romanzo e quelle che più mi hanno entusiasmato. Quasi assente l'eros (Bianca e Lucas non vanno oltre qualche bacio e abbraccio fugace), molte le scene d'azione tra caccia, combattimenti e fughe; notevole l'approfondimento psicologico dei vari personaggi, anche secondari, descritti a tutto tondo; viene dato più spazio anche a Balthazar, e alla sua tormentata vicenda familiare. Quindi anche "Stargazer" come "Evernight" è decisamente consigliato!

Gli stralci più belli:   

"I cristalli di ghiaccio iniziarono a coprire lentamente le pareti. Incredula, guardavo le venature gelate intrecciarsi sulla pietra della stanza dei registri, nella torre settentrionale. Era come una trama che nasceva dal pavimento, si arrampicava sul muro, congelava il soffitto con uno strato di scaglie bianche. Qualche piccolo cristallo argenteo di neve svolazzava in aria.
Era tutto così delicato ed etereo, totalmente innaturale. 
Il freddo della stanza mi penetrava a fondo nella pelle, arrivando fino al midollo. Se solo non fossi stata da sola. Se ci fosse stato qualcun altro a testimoniarlo, avrei potuto credere che fosse la realtà. Avrei potuto credere di essere al sicuro.
Il ghiaccio crepitò così forte da farmi sobbalzare. Mentre guardavo, gli occhi spalancati e il respiro ridotto a brevi e veloci spasmi, la brina velò i vetri delle finestre, oscurando la vista del cielo notturno e nascondendo la luna, che riuscivo comunque a vedere.
La stanza ora possedeva una luce propria.
Filamenti ghiacciati schizzavano dalla finestra in ogni direzione, secondo una trama inquietante, e creavano una forma riconoscibile. Un volto.
L'uomo di ghiaccio mi osservava. Gli occhi scuri e rabbiosi erano così dettagliati che sembravano volgere lo sguardo proprio verso di me. Il volto nel ghiaccio era l'immagine più vivida che avessi mai visto.
Sentii il freddo pugnalarmi il cuore quando capii che mi stava guardando davvero. 
Una volta non credevo ai fantasmi..."

 "Mentre uscivo in cortile, sulla scuola scendeva il crepuscolo. 
L'imbrunire era uno dei miei momenti preferiti; mi sembrava un inizio quasi quanto l'alba. Sotto un cielo grigio-viola lattiginoso, raggiunsi il confine dei cortili e mi feci strada nei boschi. Drizzai le orecchie in reazione ai rumori della notte: le mie impronte sui morbidi aghi di pino, il chiurlare di un gufo in lontananza e - molto più lontano - una risata femminile, forse di qualcuna che era uscita con un ragazzo."

"L'aria nella stanza si era fatta all'improvviso molto più fredda. 
Si era aperta una finestra? No, erano ancora tutte chiuse e coperte di brina. Ma lo erano anche qualche minuto prima? Poco prima di andare a prendere il sangue avevo scorto la sagoma del gargoyle fuori, ora invisibile dietro una pellicola bianca. 
Espirai e il fiato formò una nuvola nell'aria. Iniziai a tremare. 
Una luce azzurrastra filtrava dalla finestra e sentii bussare contro il vetro. Sembravano dita. Ero in preda al terrore ma non riuscivo a scappare.
Andai alla finestra e cercai di strofinare la mano sul ghiaccio. 
Il freddo pungeva la pelle ma si scioglieva in riccioli vaporosi al di là dei quali vidi qualcosa. 
Incrociai lo sguardo di una ragazza, all'incirca della mia età, con capelli castani corti e chiari e lo sguardo vuoto. Sembrava del tutto normale, esclusa la parte in cui era quasi trasparente. E fluttuava sulla torre davanti alla mia finestra. Lo spettro era tornato. 
Il fantasma nuotava fra pallide ombre verde-azzurro, i capelli e la pelle color dell'acqua. Riuscivo a vedere attraverso di lei, ma era reale come una persona. I suoi occhi trafissero i miei, non di rabbia né di odio, ma con un'emozione che non riuscivo a comprendere. Disse qualcosa e vidi scintille luminose sulle labbra e sulle guance: schegge di ghiaccio. Ma non sentii alcun suono."

"Il mio corpo reagì e in quel momento sentii Balthazar affondare di nuovo i denti nel mio collo, innescato dalla mia eccitazione. 
Ciò aumentò il desiderio di lui, la voglia di lui e la sensazione raddoppiò finché non divenne insopportabile. (...) Poi mi baciò, non una ma una dozzina di volte, ogni bacio frenetico e dolce di sangue."

 

HOURGLASS

Trama: Bianca non è ancora un vampiro ma è destinata a diventarlo. Lucas è l'erede di un'antica congrega di cacciatori di vampiri, la Croce Nera.
Il loro amore impossibile è nato tra i corridoi di Evernight, un college esclusivo dove i vampiri imparano a confondersi tra gli umani.
Per rimanere insieme a Lucas, Bianca è disposta a rinunciare alla propria famiglia e al proprio destino: finché non ucciderà nessun essere umano, la trasformazione non si compirà.
Ma il suo corpo inizia a bramare sangue, e la sete si fa più insostenibile. Mentre la sua vera natura la reclama e Bianca diventa sempre più debole, anche qualcun altro è interessato alla ragazza: gli spettri che avevano stretto un patto con i genitori di Bianca per permetterne la nascita, ora sono sulle sue tracce... esattamente come Charity, la vampira psicopatica, sorella di Balthazar...

Commento di Lunaria: Il seguito di "Evernight" e "Stargazer", "Hourglass" prosegue l'azione iniziata con "Stargazer" e, con gli ultimi capitoli, ribalta anche le aspettative della lettrice. 
Devo dire che non mi aspettavo che finisse così, con un finale enigmatico e aperto alla libera interpretazione, lasciato un po' all'immaginazione della lettrice che può trarne le conclusioni. 
Ammetto che ho pensato ad un finale alternativo e persino ad un seguito del finale!
Quindi anche "Hourglass" è decisamente consigliato!

 Gli stralci più belli:   

"In quel momento capii che non era successo. Lo sapevo. Qualcosa, dentro, mi diceva che Lucas non era vicino. 
è il sangue.
I miei genitori mi dicevano sempre che bere sangue crea un legame potente."

"Più il mio corpo si indeboliva, più spesso provavo una sensazione stranissima, come se sprofondassi, mi consumassi, fossi un po' meno di ciò che ero, giorno dopo giorno. Qualcosa, dentro di me, combatteva con la forza vitale, e stava vincendo."

"Il cielo brillava rosa pallido. Un nuovo giorno era cominciato, senza di me. Lucas chinò la testa sotto il peso della disperazione. Non potevo sopportare di vederlo così (...) Ero sconvolta e di nuovo sentivo di essermi smarrita nella nebbia, come un niente, un nessuno, qualcosa di morto."














"Black Moon" e "Bleeding Love"

Nota di Lunaria: questo libro lo avevo noleggiato perché l'incipit mi era piaciuto molto; purtroppo il libro poi si appiattisce un po' da lì a poco quanto a suspense e scadendo spesso in dialoghi un po' sciocchini.

L'unica cosa che riuscivo a fiutare era l'odore del sangue. Sangue denso e rappreso. Sangue che ricopriva il mio corpo, facendomi prudere la pelle. Mi mossi, emettendo un debole gemito e mi girai sulla schiena. Altre sensazioni iniziarono a emergere dalla nebbia che avvolgeva la mia mente. Il gelo delle pietre che premevano sulla mia spina dorsale. Il leggero picchiettio delle gocce d'acqua sulla pelle nuda. Il tanfo della spazzatura lasciata troppo tempo al sole. E, nell'aria, l'odore di carne cruda. Era un odore che mi suggeriva cattivi presentimenti, sebbene non sapessi perché. Mi sforzai di aprire gli occhi. Un muro di cemento incombeva minaccioso su di me, come se fosse inclinato e stesse per cadere. Su quel muro non c'erano finestre ed era completamente immerso nel buio. Per un momento mi sembrò di essere in una specie di prigione, fino a quando mi ricordai della pioggia e vidi che il muro si confondeva con il cielo notturno ricoperto di nuvole. Sebbene la luna non fosse visibile, non avevo bisogno di scorgerla per sapere a che punto fosse arrivato il ciclo lunare. Anche se probabilmente nelle mie vene il sangue del vampiro scorreva copioso come quello del licantropo, ero ancora molto sensibile alla luna. La luna piena c'era stata tre giorni prima. I miei ultimi ricordi risalivano a quando la fase della luna piena era appena iniziata. A un certo punto avevo perso otto giorni. Aggrottai la fronte continuando a fissare il muro, cercando di ritrovare l'orientamento e di ricordarmi come fossi finita lì. Come mi ero ritrovata nuda e incosciente nella notte fredda? Dalla nebbia non emergevano ricordi. Sapevo solo che mi era accaduto qualcosa. Qualcosa che mi aveva rubato la memoria e ricoperta di sangue. Con la mano tremante mi asciugai il viso fradicio di pioggia e guardai a sinistra. Il muro costeggiava un vicolo occupato da ombre e bidoni della spazzatura ricolmi. In fondo, un lampione si spegneva a intermittenza, una stella sconsolata nel buio circostante. Non si udiva altro rumore oltre al suono aspro del mio respiro. Niente macchine. Niente musica. Neppure un cane che abbaiava a un nemico immaginario. Nulla che facesse pensare che potesse esserci una qualunque forma di vita nei paraggi. Deglutii a fatica, cercando di ignorare il sapore amaro della confusione e della paura; guardai a destra. E vidi il corpo. Un corpo ricoperto di sangue.

Oh, Dio... Non potevo averlo fatto. Non potevo assolutamente averlo fatto.

la serie di Black Moon


***

Il mattino del suo sedicesimo compleanno, la bella Solange si sveglierà completamente priva di forze e sensibile alla luce del sole. Sarà l’inizio della trasformazione, il processo che la porterà alla morte, per poi donarle la vita eterna: quel giorno, lei diventerà una vampira. Un evento cruciale per tutta la comunità degli immortali, perché Solange è l’unica discendente femmina della nobile casata dei Drake: secondo un’antichissima profezia, infatti, è l’eletta, colei che dominerà su tutte le creature della notte. Un destino che, però, la mette in grave pericolo. Ed è quindi per proteggerla che i suoi sette assillanti fratelli non la lasciano da sola nemmeno per un istante, rendendole la vita un inferno. Quasi più di Lady Natasha, l’attuale regina, che la vede come una minaccia al proprio potere. O di Kieran Black, il giovane cacciatore di vampiri che vuole vendicare la morte del padre sterminando l’intera famiglia Drake. Fortunatamente Solange ha un’arma segreta per affrontare quel giorno così speciale: la sua migliore amica Lucy, un’umana che conosce il suo segreto e che è disposta a tutto per aiutarla a vivere un’esistenza «normale». Persino affrontare Nicholas, il più premuroso e affascinante tra i fratelli Drake. Tanto affascinante da non potergli resistere…




Black Friars: L'Ordine della Penna (trama)

 

Altieres, una delle antiche dinastie regnanti nel Vecchio Continente, si è estinta dopo la violenta morte di tutti i suoi discendenti, e a portare il nome della casata sono rimasti solo i vampiri Blackmore, creature immortali  a cui regnare non è permesso.

Ma qualcosa ora è cambiato: Sophia, unica erede ancora in vita, creduta morta da anni, è stata ritrovata e le già fragili dinamiche del regno sono vicine a spezzarsi una volta per tutte.

Gli oscuri segreti di Altieres stanno tornando a celare ombre sulla Vecchia Capitale.

Fulcro del potere politico e religioso, e spettri senza volto si aggirano per le strade terrorizzando cittadini e studenti.

Intanto Sophia sta imparando a conoscere la sua nuova vita. Essere una Blackmore infatti non significa solo indossare meravigliosi vestiti ed essere un giorno incoronata regina, come credeva, ma evitare matrimoni politici e sfuggire a continui attentati alla sua vita, anche da parte degli stessi parenti. Eloise, coraggiosa eroina protagonista dei romanzi precedenti, deve affrontare invece forze che nemmeno i suoi poteri possono governare.

I morti non riposano più in pace nella Vecchia Capitale, disturbati nel loro eterno sonno da forze oscure e implacabili, forse collegate al ritorno dell'erede di Altieres e alle sconvolgenti verità che i vampiri Blackmore nascondono da secoli e sono ora sfuggite al loro controllo.

Eloise, grazie al suo potere di dominare le forze oscure, sarà forse la chiave per riportare l'ordine là dove ormai esiste solo il caos.





"Eternity"

"Nei lunghi secoli della mia vita, non ho mai amato nessuno come te. Nessuno". Sono state le ultime parole che mi ha detto Rhode. L'ultima volta in cui mi ha dichiarato il suo amore. L'ultima volta in cui ho visto il suo viso e i suoi intensi occhi azzurri. Ed è stata anche la prima volta in 592 anni in cui sono riuscita di nuovo a respirare. A sentire il sole sulla pelle, il profumo dell'aria. Ma tutto ha un prezzo: Rhode, il mio Rhode... ho dovuto dirgli addio, forse per sempre. Lui si è sacrificato per me. Si è sacrificato perché io, Lenah Beaudonte, potessi tornare di nuovo umana. Ha compiuto l'antico rituale magico, ed eccomi qui. Non sono più un vampiro della peggior specie. Non sono più la guida di una confraternita di vagabondi della notte, assetati di sangue e di vendetta. Sono  libera. Il mondo è cambiato dall'ultima volta in cui l'ho visto. La mia nuova vita ora è a Wickham: una casa, nuovi amici, e poi lui, Justin. Non avrei mai pensato di innamorarmi di qualcuno che non fosse Rhode. Ma Justin è così... vivo. è forte, deciso e dolce allo stesso tempo. Più bello di quanto abbia mai potuto sognare. Eccitante. Non mi sarei mai aspettata di tornare ad avere sedici anni, di respirare ancora l'alito caldo di un bacio umano... Ma, in fondo, non avrei neppure mai pensato che un giorno il mio passato di sangue e di distruzione sarebbe tornato a cercarmi.

Gli stralci più belli:

"Spensi la sveglia colpendola con il palmo della mano. In questo mondo, il mondo umano, contemporaneo, gli orologi sono dappertutto. I mortali vivono le loro vite secondo il loro ticchettio. I vampiri invece passano giorni, persino settimane, svegli. Non siamo davvero vivi. Lo sembriamo, ma il nostro sangue non circola, il cuore non batte e gli organi riproduttivi non funzionano. Il nostro petto non si alza e non si abbassa perché non dobbiamo ossigenare il sangue. Nei momenti in cui volevo sfuggire al dolore e alla paura, desideravo disperatamente poter respirare. Se fossi riuscita a sentire l'aria sfiorare la mia gola, avrei potuto fingere di essere viva. Tuttavia non ci ero mai riuscita. C'era solo un eterno dolore, la memoria costante di essere insensibile, spenta. Essere un vampiro è un'antica magia. Non esiste nulla... nulla tranne le nostre menti."

"Sul mio abito scivolò un rivolo di sangue, che mi macchiò le scarpe color mandarino, ma non vi badai: stavo aspettando il sollievo dall'agonia della mia mente. è questo che avviene dopo aver ucciso la propria vittima. Si prova un istantaneo e breve oblio. (...) Un'altra goccia scarlatta cadde, posandosi sulle perle bianche che bordavano il mio abito rosso scuro, della seta più pregiata che si trovasse a Parigi. Aspettavo, senza provare alcun interesse per il chiacchiericcio della folla che sciamava prima dell'atto finale. Solo quando sentii la goccia cadere sul petto mi resi conto che sul mio mento scorreva del sangue."

"Non hai paura di morire?" chiese. Vidi il suo sguardo indugiare sul mio collo e poi tornare agli occhi. Scossi il capo e una lacrima mi scivolò lungo la guancia. Vicken la osservò scendere fino al mento, trattenendo un moto di rabbia. I vampiri darebbero qualsiasi cosa per sentire una lacrima: la liberazione, anche solo per un momento, dal dolore. (...) Vicken si chinò di scatto e cominciò a sfiorarmi la nuca con piccoli baci per poi passare alla gola. Sollevò gli occhi e per un istante li tenne fissi nei miei. Poi mi squarciò il collo, succhiandomi il sangue con tanta forza da impedirmi di respirare."

"Il tramonto è la conclusione dell'alba. Nel momento in cui nasciamo, cominciamo a morire. La vita è un cerchio"


C'è anche il seguito, ma non l'ho mai visto in giro...



 

Schegge di Me

Urban Fantasy che avevo letto molti anni fa, ma all'epoca non ero ancora una "book blogger" e quindi non trascrissi né trama né feci la fotografia della copertina... dovrei rileggerlo, proprio perché ricordo che mi era piaciuto


Pagina 14

Il mattino odora di pioggia. La stanza è satura del profumo di pietra bagnata, di terreno rivoltato; l'aria è umida e terrosa. Respiro a fondo, vado alla finestra in punta di piedi e schiaccio il naso contro il vetro freddo. Il respiro ne appanna la superficie. Chiudo gli occhi e ascolto il lieve picchiettio che fende il vento. Le gocce di pioggia sono le uniche a ricordarmi che le nuvole hanno un cuore che batte. E che ne ho uno anch'io. Le gocce di pioggia non smettono mai di stupirmi.

Pagina 30-31

A volte vorrei non avere bisogno di dormire. A volte penso che le cose cambierebbero se rimanessi ferma, fermissima, se non muovessi un solo muscolo. Sono convinta che immobilizzando me stessa, posso immobilizzare il dolore. A volte non mi muovo per ore. Non mi muovo di un solo centimetro. Nulla può andare male, se il tempo si ferma.

Pagina 36

Il Sole è una creatura arrogante, pronta a lasciarsi la terra alle spalle ogni volta che si stanca di noi. La Luna è una compagna fedele. Non va mai via. è sempre di guardia, risoluta, ci conosce con il buio e con la luce, e come noi è in continua trasformazione. Ogni giorno è una versione diversa di se stessa. A volte tenue e pallida, altre intensa e luminosa. La Luna sa cosa significa essere umani. 

Insicuri. Soli. Butterati dalle imperfezioni.

Pagina 223

Senza dire una parola, Adam mi prende la mano. Gli stringo con forza le dita perché d'un tratto ho il disperato bisogno di avere la certezza che il mio tocco non possa nuocergli. Ho il disperato bisogno di succhiare ogni goccia del suo essere, di assaporare le esperienze che finora non ho mai vissuto. D'un tratto mi assale il terrore che quest'evento straordinario abbia una data di scadenza. 

La prospettiva di perderlo

La prospettiva di perderlo

La prospettiva di perderlo equivale a 100 anni di solitudine che mi rifiuto di immaginare. Mi rifiuto di privarmi del calore del suo corpo. Delle sue mani. Delle sue labbra... oh, le sue labbra. Della sua bocca sul mio collo. Dei nostri corpi che, avvinghiati, affermano che la mia esistenza non è inutile.