Kyle è ricco, bello e popolare. A scuola è considerato quasi un dio, è abituato a prendersi gioco di tutti e quando arriva Kendra, una ragazzina bruttina ed emarginata, decide di farle un terribile scherzo. Non può sapere che lei, una strega sotto mentite spoglie, lo maledirà per la sua cattiveria, tramutandolo in una bestia. Orribilmente deturpato, Kyle è costretto a vivere isolato nell'appartamento-prigione in cui il padre, un noto personaggio televisivo, l'ha confinato per nasconderlo. A fargli compagnia, solo Magda, la governante e Will, un insegnante privato.
Due anni: questo è il tempo che Kyle ha per spezzare l'incantesimo e l'unico modo per innamorarsi ed essere riamato. Altrimenti rimarrà così per sempre.
Dopo un anno di solitudine e fallimenti, Kyle comincia a cambiare, non è il più il ragazzo prepotente, viziato, materialista di una volta e, quando ormai ogni speranza sembra perduta, un ladro, sorpreso in casa e disposto a tutto pur di passarla liscia, gli consegna la figlia, Linda, in cambio del suo silenzio. La ragazza è l'ultima possibilità per Kyle di rompere l'incantesimo prima che scada il tempo.
Commento di Lunaria: Notevole rielaborazione della fiaba "La Bella e la Bestia", che attualizza la vicenda ai giorni nostri, calando i personaggi nella nostra epoca, e precisamente, all'interno "delle storture della società dell'apparenza e del consumismo" (l'Autrice si diverte a far apparire pessimi tutti i personaggi più ricchi e socialmente stimati, mettendoli alla berlina mostrando "come sono brutti dentro")
Il romanzo, pur ascrivendosi al filone dell'Urban Fantasy che ha sfornato anche romanzi superficiali e dozzinali, non è per niente "banale", infatti dietro la patina romanzesca è una feroce satira ai "valori dell'apparenza" tipici della nostra società "dei social" e in più, per alcune pagine, si trovano anche citazioni e riferimenti a Shakespeare, Vivaldi e altri classici come "Jane Eyre", "Il Fantasma dell'Opera", "Dracula".
L'unica cosa che non mi è piaciuto è il personaggio di Kendra, che viene presentata come "una gotica", senza nessun vero elemento di appartenenza musicale a tale etichetta e, dal punto di vista di "ritmo narrativo" le chat tra personaggi "delle altre fiabe" che di tanto in tanto l'Autrice inserisce a mo' di intermezzo, decisamente dispersivi e fuori luogo.
Gli stralci più belli:
"Rose canine han fiamma tanto intensa\quanto la profumata tinta delle rose,stanno su eguali spine, sì gaiamente giocano\quando alito d'estate schiude quei bocci ascosi [...] Di lor morte soave, profumi soavissimi son tratti: in tal modo di te, bello adorabil giovane, come quella svanisca, distilla il mio verso la virtù" (Shakespeare)
"Finii e alzai lo sguardo. Lindy però non mi stava guardando. Seguii il suo sguardo e vidi che stava fissando fuori dalle porte a vetri, le rose. Le mie rose. La bellezza delle mie rose era riuscita a controbilanciare la mia bruttezza?"
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