''La Setta'' di Pamela Burford (Harmony Destiny)



Trama: Elizabeth Lancaster non crede che l'amico David, trovato impiccato nella comune di Avalon, si sia suicidato. Ha motivo di pensare che si tratti di omicidio e decide così di entrare a far parte della cerchia di adepti per poter indagare più da vicino e senza destare sospetti. Qualcosa di poco chiaro si nasconde infatti dietro la facciata spirituale della comunità. Nonostante Elizabeth sia sempre all'erta e con gli occhi ben aperti, una sera qualcuno riesce a immobilizzarla e a rapirla. Ma vuole solo proteggerla, perché…

Commento di Lunaria: "La Setta" è un romanzo Rosa a tinte thriller: dietro la copertura di una "comune religiosa pagana", il fondatore, Lugh, fabbrica denaro falso, fa affari col narcotraffico e abusa sessualmente ed economicamente dei suoi adepti; Elizabeth è amica di David, affiliato alla setta, trovato misteriosamente impiccato poco dopo la sparizione di una donna, e si intrufola nella comune, fingendosi "convertita", alla ricerca di prove che incastrino Lugh.
Non può immaginare, però, che anche il fratello di David, Caleb, addestrato per missioni militari pericolose, è sulle tracce di Elizabeth, perché la ritiene colpevole di aver istigato il fratello al suicidio ma ha promesso a David di salvarla.
Dopo averla rapita, Caleb la segrega nella sua casa-fortino, e dopo settimane di isolamento, litigi e di tentativi di fuga, tra i due nasce la passione. Così, dopo aver chiarito gli ultimi dubbi, entrambi si recano di nascosto nella comune di Avalon, e trovano finalmente le prove che servono per incastrare Lugh...
Tutto il romanzo si legge in un fiato (io l'ho finito in due giorni), con un ritmo narrativo teso e adrenalinico; i due personaggi protagonisti sono ben descritti e ben caratterizzati; tutta la prima parte della storia si svolge nella casa di David, mentre gli ultimi capitoli acquistano un tono più "thriller" con sparatorie e inseguimenti. Peccato che l'Autrice non abbia dedicato un capitolo in più per approfondire meglio la figura del cattivo, Lugh, e della sua setta (sarebbe stata una buona occasione per metterci dentro qualche scena da brivido, magari con sacrifici). Molto coinvolgenti le scene più erotiche, anche se non sono frequenti.

Gli stralci più belli: "Senza preavviso, un altro fragore esplose nel cielo, e mentre una scarica di lampi dardeggiava nella notte, i tuoni si rincorsero l'uno dietro l'altro, squarciando l'aria. Scosso da un tremito, Caleb la strinse tra le braccia e se la attirò vicino, sfiorandole la fronte con le labbra. Elizabeth non riusciva nemmeno a respirare. Il leggero attrito della guancia di Caleb contro la fronte la faceva rabbrividire, il suo odore era come un narcotico che le dava alla testa e la privava della ragione.  Allarmata dal ritmo affrettato del suo stesso respiro, tentò di divincolarsi, ma lui la tenne stretta, affondandole le dita tra i capelli, costringendola a sollevare la testa. E un attimo prima che le coprisse le labbra con le sue, Elizabeth lo guardò negli occhi ed ebbe un tuffo al cuore. Mai, prima di allora, aveva visto un'espressione così predatrice negli occhi di un uomo. La bocca di lui si impossessò della sua, divorandola con insistenza selvaggia (...) Piano piano, con inaspettata dolcezza, le sfiorò il seno, lo prese tra le mani e lo accarezzò (...) "Fa' l'amore con me, Lizzie", le sussurrò.
"Prendimi dentro di te."
"Oh sì, Caleb". Mai si era sentita tanto esposta, tanto vulnerabile, mai aveva desiderato tanto un uomo come in quel momento terrificante, in cui la sua resistenza cedette il posto al desiderio."

"Quando lui si mosse per andarle incontro, lei arretrò di un passo. Nelle ultime tre settimane quell'uomo era diventato tutto il suo mondo, tra le sue braccia aveva conosciuto il terrore più profondo e la più profonda intimità. Adesso aveva bisogno di risolvere quei sentimenti conflittuali."

"Con dolcezza infinita, Caleb le sollevò il viso per baciarla. La baciò teneramente sulle labbra, sulle guance, sugli occhi, assorbendo le lacrime che le rigavano il viso, come se in quel modo sperasse di assorbire anche il dolore che le aveva causato (...) Caleb, intanto, le toccava il seno sopra il maglione, come se volesse imprimerle il proprio marchio.
"Mi apparterrai sempre, Elizabeth", le sussurrò quasi selvaggiamente all'orecchio.


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