Grazie a lui Jenny impara ad accettare il proprio passato.
Gli consentirà anche di fare parte del proprio futuro?
Commento di Lunaria: "Aiutami a dimenticare" parla di una donna, Jennifer, traumatizzata nell'essere stata sepolta viva per tre giorni sotto le macerie di un edificio, a seguito di un terremoto a Città del Messico.
L'evento le ha lasciato diversi strascichi e paure irrazionali.
Sarà l'incontro con il dolce Lucas ad aiutarla, almeno in parte, anche se prima di cedere alla passione del colpo di fulmine, Jenny vivrà un"tira e molla" fatto di reticenze e fughe da Lucas.
Le scene erotiche sono delicate ed intense e molto spazio è lasciato ai monologhi e agli stati d'animo dei due protagonisti.
Non è solo Jenny ad aver bisogno di essere amata, anche Lucas dovrà imparare a mettere da parte la pessima esperienza sentimentale che lo ha segnato e che lo influenza nel pensare che anche con Jenny non ci sia speranza...
Gli stralci più belli:
"Jenny era sempre stata molto brava a nascondersi. Era diventata una vera maestra in quest'arte, ma fino ad allora si era preoccupata solo di mascherare le proprie emozioni, i lividi che aveva dentro, non quelli visibili. (...) Da quando era successo l'incidente sobbalzava ad ogni rumore e non riusciva a dormire. Sperava che la pace della campagna e un po' di solitudine le distendessero i nervi."
"L'uomo continuò ad avanzare fino a quando Jenny si trovò con la schiena contro la credenza. Le era tanto vicino che lei poteva cogliere la tensione del suo corpo. Un'ondata di panico la assalì e si sentì indifesa di fronte a lui così imponente. (...) Poi l'espressione di quell'uomo cambiò. Lei sobbalzò quando lui le sfiorò il braccio. Le sembrò di non poter respirare liberamente, come se qualcuno le stesse rubando l'aria. (...) Improvvisamente lui le cinse la vita e chinò la testa verso di lei. Jenny avvertì il suo respiro caldo un attimo prima di sentire la bocca di lui sulla sua."
"Era davvero fragile. Ecco, quella era la parola che, nella sua mente, definiva meglio Jenny May. Tutto ciò che parlava di lei ispirava fragilità e vulnerabilità. Di colpo sentì l'irrefrenabile desiderio di prenderla tra le braccia e di proteggerla da qualcosa. Ma da che cosa? (...) Non riusciva a smettere di pensare a quando la sua bocca si era posata sulle labbra delicate di Jenny. Ora voleva svegliarla con un bacio. Come nelle favole. Si avvicinò e appoggiò la bocca su quella di lei. Lei rispose al bacio, dapprima lentamente. (...) Abbassò la testa e le morbide labbra di lei si dischiusero sotto le sue, stavolta con immediatezza. Il fuoco della passione lo assalì. Spostò il peso e insinuò una coscia muscolosa tra le sue gambe. Dapprima lei si irrigidì, poi si lasciò andare. Era come se il mondo di Jenny stesse girando in un vortice impetuoso e le sfuggisse al controllo. Improvvisamente aveva bisogno di quel contatto umano che aveva sempre rifiutato, che si era sempre negata. Ma ora voleva essere accarezzata da un uomo che si chiamava Lucas Tate, voleva sentire il suo corpo su di lei."
"Pensò a tutte le volte che lei era sembrata ritrarsi, come se avesse dentro un profondo dolore che non voleva fosse visto o immaginato da nessuno. Desiderava aiutarla, più di ogni altra cosa. Ma come poteva, visto che anche lui sembrava rappresentare un problema per lei, a volte addirittura la diretta causa della sua infelicità? Se era davvero lui il problema, doveva fare di tutto perché le loro strade non si incontrassero. Non era certo una soluzione che gli andava a genio, pensò, e il cuore gli si riempì di malinconia."
"Quando Luke l'aveva stretta a sé, si era sentita la testa girare. Aveva perso completamente il controllo, era stata come ipnotizzata, incantata. In quel momento sarebbe andata dovunque con lui, avrebbe fatto qualsiasi cosa. E questo le faceva paura: non poteva permettersi di stare con qualcuno che la confondesse come faceva Luke, che la inducesse ad agire in un modo che riteneva completamente estraneo alla sua natura. (...) Aveva assolutamente bisogno di dormire, sentiva di desiderare quel sonno senza incubi che, prima del Messico, era sempre arrivato a darle pace. (...) Invece gli incubi popolavano sempre le sue notti inquiete. (...) A volte le sue mani tremavano e lei si ritrovava a osservarle come se non fossero sue. Una sensazione di estraneazione dovuta alla stanchezza. A volte era talmente esausta che si sentiva svenire."
"Aveva bisogno di Lucas Tate, di sentirlo vicino a sé. Le era indispensabile che lui la toccasse, la stringesse. Aveva bisogno di perdersi in lui per dimenticare tutto il resto. Rimani con me, stringimi. Fai l'amore con me.
Premette le labbra contro il suo petto teso, contro le sue braccia, contro il suo collo. Le labbra di lei accarezzarono anche il suo mento ruvido di barba.
Fai l'amore con me. Fammi dimenticare tutto al di fuori di te...
(...) Gli unici punti di contatto tra i loro corpi erano le sue calde mani sulle braccia di lei. Jenny sentiva l'aria umida sfiorarle i seni, desiderando che fosse Luke a sfiorarglieli. Si avvicinò a lui. (...) Per un attimo Jenny provò una sensazione di trionfo prima che la sua mente si svuotasse di tutti i pensieri per perdersi completamente nella sua bocca, nel suo corpo."
"Cercò di immaginare l'immensità dell'universo paragonandola alla precarietà della vita umana. Voleva fermarla, trattenerla, impedirle di perdersi in quell'immensità.
Ma non aveva nessun diritto su di lei."
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