Trama: Francia settentrionale, 1101-1103.
Condannato da un sortilegio lanciato da una jinn ad essere un lupo durante il giorno, Rolfe de Viandin, che acquista le sembianze umane solo di notte, rimane vittima di un incantesimo di tutt'altro genere. Un incantesimo tessuto dalla stupenda Annelise de Sayerne, la donna destinata a essere la sua salvezza e la sua perdizione al contempo. Dopo aver giurato che si sarebbe legata soltanto per amore, Annelise accetta tuttavia di sposare il signore del castello in cui cerca rifugio perché inseguita dai lupi. Il signore è Rolfe, l'uomo-lupo, di cui lei non sospetta il tragico segreto. Malgrado la situazione a dir poco strana - lei infatti vede lo sposo solo dopo il tramonto - è fermamente decisa a far funzionare il proprio matrimonio con quell'uomo misterioso che le ha preso il cuore. E per ottenere questo, l'intrepida Annelise non esita a...
Commento critico di Lunaria: "Incantesimo" è un buon romanzo rosa medioevale a leggere tinte fantasy: l'elemento soprannaturale è di contorno (peccato) perché gran parte del romanzo si concentra sui tentativi di Annelise per annullare la maledizione. è un po' forzata (e poco credibile) la scena di Annelise che accetta senza più tante resistenze di perdere la sua verginità con un uomo che non ha mai visto, al buio (!), e una tale reazione sembra poco plausibile da una donna vergine che, in teoria, è vissuta in un periodo dove alle donne fin da piccole non si insegnava di certo a "sfogare gli ardori sessuali", men che meno con uno sconosciuto dal volto celato, ma d'altraparte il romanzo pur inscrivendosi in una cornice medioevale non ha pretese di precisione storica, anche se i personaggi sono molto ben caratterizzati (l'unica cosa coerente col contesto storico in cui si svolge la vicenda è solo l'eccessivo interesse che viene dato alle questioni economiche di "dote", di "lignaggio" ed "eredità ai figli cadetti" oltre al fatto che i matrimoni venivano combinati per interesse senza chiedere più di tanto il consenso alle dirette interessate, e anche Annelise si ritrova vittima di questi intrighi familiari). Peccato non aver dato maggior risalto alla "vita da lupo" di Rolfe (volendo si poteva addirittura virare sull'horror, immaginandolo come un licantropo...). Le scene erotiche compaiono solo all'inizio (nel momento in cui Annelise accetta di "sposare" Rolfe, senza averlo visto fisicamente, e il rapporto sessuale viene consumato subito, con un'Annelise stranamente "troppo coinvolta") e in poche pagine successive. Qualche lentezza narrativa che appesantisce un po' la narrazione (314 pagine non sono poche) la si trova nella parte centrale del romanzo, quando la vicenda viene messa "in stasi" dal momento che Rolfe se ne va via e Annelise sta in casa ad attenderlo, "segregata" nel palazzo magico il cui portone si apre solo per volontà di Rolfe o della Jinn, e difatti in quei capitoli succede poco o nulla; interessante la disgressione, che si configura quasi come una storia a sé, sulla vita della Jinn, che, avendo sofferto per un amore non ricambiato, ha deciso di vendicarsi sul primo che l'avesse liberata dalla bottiglia in cui venne rinchiusa (e quindi Rolfe, di ritorno dalla crociata); ingegnoso il modo in cui Annelise riuscirà a far rientrare la Jinn nella bottiglia, facendo svanire, in parte, il maleficio.
Gli stralci più belli: "In quel medesimo istante un raggio di luna filtrò attraverso la finestra posandosi sul volto di suo marito. Trattenendo il fiato, Annelise lasciò ricadere la mano lungo il fianco. Aveva un occhio azzurro e uno grigio argento. Deglutì a stento, fin troppo consapevole di dove avesse visto degli occhi come quelli. Contro ogni logica, aveva l'assoluta certezza che il lupo se ne fosse andato. E appariva fin troppo chiaro che tipo d'uomo avesse sposato. Lo stomaco le si contrasse. Brandelli di racconti infantili i cui protagonisti subivano strane metamorfosi le balzarono alla mente in rapida successione. Erano storie agghiaccianti che venivano narrate nelle lunghe sere invernali e destinate a far rannicchiare i bambini sotto le coltri. Aveva sposato un demonio capace di assumere varie sembianze. E giurato di rimanere al suo fianco fino alla morte. Mentre lui ricambiava il suo sguardo senza batter ciglio, Annelise si sforzò di placare il proprio terrore. Quale destino l'attendeva? Se ben ricordava, coloro che si legavano a quegli esseri soprannaturali o uccidevano lo spirito maligno o ne venivano distrutti. Suo marito aveva forse intenzione di distruggerla? O lei avrebbe dovuto prevenirlo uccidendolo?"
"Se quell'uomo fosse potuto diventare veramente suo marito, tanto di giorno quanto di notte, le lo avrebbe aiutato a riacquistare la libertà. Colmò la distanza che li separava, incoraggiata dal fatto di non vederlo indietreggiare. Facendogli scorrere le dita sul collo e le spalle, aderì al suo corpo notando compiaciuta che il cuore gli aveva accelerato i battiti. Allorché gli tracciò una scia di baci lungo la gola, lui trattenne il fiato e le circondò la vita con le mani."
"Il cuore gli si strinse e in quel momento Rolfe si sentì travolgere da un'ondata di panico al pensiero che la vista dell'animale che era distruggesse l'amore di lei e la inducesse ad abbandonarlo per sempre."
Per approfondimenti sulla Letteratura del Medioevo, vedi: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/08/alle-origini-del-romanzo-rosa-medieval.html
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