"Nell'antro della belva" di Anne Mather (Collezione Harmony)


Trama: Perdere la strada perché sorpresi da una tempesta di neve in una regione quasi deserta del Nord dell'Inghilterra e in pieno inverno non può essere considerata una colpa e, se si incontra provvidenzialmente una casa isolata, si può chiedere ospitalità ed essere bene accolti. è quello che pensa Helen quando, all'avvicinarsi della notte, si trova nel bel mezzo di una distesa bianca e immacolata... Ma se invece il primo essere vivente che vedi è un ghepardo che ti balza contro? E il secondo, un uomo enigmatico e severo che ti considera sua prigioniera? E il terzo, un ex lottatore dal cranio pelato? Povera Helen... in fuga da un matrimonio combinato e da un padre autoritario e che dopo una settimana di "forzata convivenza" si ritroverà innamorata del tormentato Dominic!

Commento di Lunaria: "Nell'antro della belva" è un buon romanzo rosa leggermente venato di suspence (all'inizio) anche se il tono thrilling resta sempre molto soft e non cade mai nella drammaticità anche se il protagonista Dominic a tratti è molto cinico (al contrario di romanzi caratterizzati da un'atmosfera di piombo come "Notturno"e "Possesso",
https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2018/05/notturno-di-charlotte-lamb-collezione.html
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si percepisce molto bene che Dominic non è affatto un uomo pericoloso e l'atmosfera conflittuale - per esempio, i dialoghi tra Helen e Dominic - non viene mai appesantita oltre la misura). Molto originale l'inizio del romanzo, con una Helen dispersa nella neve che vede davanti a sé un ghepardo!; delicate e soffuse le scene d'amore. Il ritmo narrativo funziona e il romanzo si divora veramente in pochi giorni. (io l'ho letto sul treno, in venti minuti ero già arrivata a pagina 57)

Gli stralci più belli: "Si fermò per guardare indietro. Non si distingueva più niente, al di là di un centinaio di metri: si era persa. La notte era vicina... e lei era lontana da qualsiasi rifugio, esattamente come un'ora prima. Ebbe un fremito di paura. Che cosa fare? Era una punizione del destino, per aver messo in discussione il diritto di suo padre a sceglierle il marito? Qualcosa si mosse. Con la coda dell'occhio, Helen percepì un movimento, una macchia di colore, proprio di fronte a lei, un po' più in alto. Che cos'era? Sicuramente un animale che cercava qualcosa da mangiare. (...) Le gambe le tremarono. Si sentì morire di paura. Non era un cane! Non era un animale domestico! Era un leopardo! Un leopardo sulla neve!"

"I brividi di Helen erano aumentati. Non conosceva quell'uomo dal viso duro e dal tono di voce provocatorio né aveva voglia di conoscerlo: qualcosa in lui l'inquietava, quasi la spaventava. Si disse che forse era quel suo zoppicare... o il movimento di torsione dell'anca quando camminava... o la sua arroganza. Tuttavia, quando lui le aveva sfiorato le dita, per caso, le era sembrato che una fiamma le salisse lungo il braccio e si era sentita attratta e contemporaneamente respinta, come una falena dalla luce."

"Quello che le risultava intollerabile, oltre che doloroso, era il pensiero che lui sapesse, chissà come, dell'attrazione che esercitava su di lei, e l'avesse male interpretata. In realtà il pensiero che quell'uomo cupo, crudele, con il corpo deforme, potesse ispirarle desideri fisici la riempiva di disgusto. Non voleva essere attratta da Dominic Lyall, dalla sua personalità sconvolgente, dal suo carattere imprevedibile, dai suoi occhi..."

"Aveva creduto che fosse colpa sua, che le mancasse qualcosa. Adesso non era più tanto sicura. Ricordò la propria reazione al contatto con Dominic Lyall e avvampò. Si rese conto di non essersi mai irrigidita al pensiero che le mani di Dominic potessero toccarla, e si sentì totalmente impotente di fronte al tradimento del suo corpo. Non aveva dunque più alcun controllo delle proprie emozioni? Era questo che volevano dire le parole attrazione fisica? Si sentiva pronta a cedere a quell'uomo crudele, distruttivo? Le sembrava impossibile, ma non c'era altra spiegazione."

"Come aveva fatto a pensare di essere incapace di emozioni? Ma nessun uomo l'aveva mai eccitata fino al punto di lasciarla in preda a un desiderio che poteva essere appagato solo con l'abbandono totale. Avvampò. Stava sognando di concedersi a un uomo che la teneva prigioniera contro la sua volontà! Doveva essere pazza!"

"Contemplando quella testa china, Helen fu presa da un tremito. Lui la guardò con gli occhi offuscati per l'emozione. Poi le mise una mano sulla nuca e col pollice le accarezzò la pelle sensibile, dietro l'orecchio e sulla spalla, scostando una spallina del vestito. Anche se avesse voluto, Helen sarebbe stata incapace di qualsiasi movimento. Dominic esercitava su di lei un tale potere che non avrebbe potuto rifiutargli nulla. Quando l'attirò a sé, lei tremeva tanto che lui si sbottonò da solo la camicia, prima di stringersela al petto, duro e muscoloso. (...) La sua bocca dura, ferma, esigente, cercò quella di lei. Non c'era più niente, al mondo, tranne lui. Helen gli circondò il collo con le braccia, e si ritrovarono distesi l'uno a fianco dell'altra sul divano, labbra e corpi uniti. Si scambiarono baci sempre più lunghi, languidi, conturbanti."

"Inutile dirsi che lo disprezzava. Sapeva che non serviva a niente. Lo amava. E questo sentimento era più difficile da sopportare della collera e delle frustrazioni dei primi giorni."


Nota: una storia simile la trovate qui: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/03/il-castello-incantato-di-anne-stuart.html

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