La Setta dei Vampiri

 LA SETTA DEI VAMPIRI: IL SEGRETO

Il primo straordinario romanzo di una saga irresistibile: l'amore non è mai stato così pericoloso. I vampiri vivono in mezzo a noi. Si riuniscono in una setta segreta inaccessibile agli umani. Tra le sue ferree regole quella più rigida riguarda l'amore: se un membro della setta si innamora di un umano, va incontro a conseguenze devastanti. James sa che l'unico modo per salvare la vita della sua giovane amica Poppy, malata di un male incurabile, è trasformarla in un vampiro, ma sa anche che questo gesto d'amore gli costerà caro. Ma cosa accade quando l'amore infrange ogni tabù?

Era il primo giorno delle vacanze estive quando Poppy scoprì che stava per morire. Lunedì. Il primo vero giorno di vacanza (il fine settimana non contava). Poppy si svegliò con una magnifica sensazione di leggerezza e pensò: "Niente scuola". La luce del sole filtrava attraverso la finestra, colorando i leggeri tendaggi intorno al letto con una sfumatura dorata. Poppy li spinse da parte e saltò giù dal letto. Fece una smorfia di dolore. Ahi. Di nuovo quella fitta allo stomaco. Un dolore tormentoso, come se qualcuno si aprisse la strada a morsi verso la sua schiena. Piegarsi in avanti le dava un po' di sollievo. No, pensò Poppy. Mi rifiuto di star male durante le vacanze estive. Mi rifiuto. Un po' di pensiero positivo era quel che ci voleva. (...) Tre interi mesi, pensò. è un'eternità. Tre mesi sono un'eternità. Fu strano che stesse pensando proprio questo quando accadde. "Potremmo andare a dare un'occhiata ai nuovi negozi al Village...", aveva cominciato a dire, quando il dolore la assalì all'improvviso e il respiro le morì in gola. Fu orribile - una fitta profonda, intensa e straziante che la fece piegare in due. Il cartone del latte le scivolò dalle dita e tutto si oscurò intorno a lei.

(...) Poppy sentì il cuore batterle forte. Non in fretta ma forte. Tum... tum... tum, in mezzo al petto, facendo vibrare tutto il corpo. Comunicandole un senso di vertigine e di irrealtà. Non ci pensare. Non sarà nulla. Leggi una rivista. Ma sembrava che le sue dita non volessero muoversi.

(...) C'era qualcosa di terribile che non andava in lei, e per guarire avrebbe dovuto sottoporsi a cure spaventose. L'abisso chiuso e l'abisso spalancato. (...) Aveva la sensazione che la sua vita di prima fosse stata un sogno, e adesso avesse di fronte la dura realtà.

(...) Poppy invece lo sa, pensò. Nel profondo dell'animo, lei sa che sta accadendo qualcosa di spaventoso, altrimenti non mi avrebbe chiesto di fare queste ricerche. Ma cosa si aspetta di me, che vada a dirle che morirà nel giro di pochi mesi?

(...) Aveva visto tante volte la morte in diciassette anni. Ne conosceva le diverse fasi, conosceva la differenza fra l'attimo in cui si ferma il respiro e l'attimo in cui il cervello smette di funzionare, l'inconfondibile pallore spettrale di un cadavere fresco. Il modo in cui i bulbi oculari si appiattiscono circa cinque minuti dopo la morte. Era un dettaglio che pochi conoscevano. Cinque minuti dopo essere spirati, gli occhi si appiattiscono e si velano di grigio. 

(...) Nessuno del Popolo delle Tenebre poteva innamorarsi di un umano. Infrangere la legge comportava la condanna a morte. Non aveva importanza. Ora sapeva cosa doveva fare. Dove doveva andare.

(...) Sto per morire, pensò Poppy. Strano, ma non aveva paura. Quel che provava era un enorme stupore, che continuò a crescere, sempre più, e ogni pensiero veniva interrotto da quelle tre parole. è colpa mia perché (sto per morire) non sono andata prima dal dottore.

(...) Qualcosa dentro di me, pensò. Sto per morire per qualcosa che è dentro di me, come gli alieni in quel film. è dentro di me adesso. In questo preciso momento. Posò entrambe le mani sullo stomaco, poi si tirò su la maglietta e scrutò l'addome. La pelle era liscia, immacolata. Non sentiva alcun dolore. Ma è qui dentro, e io sto per morire per causa sua. Morire presto. Tra quanto tempo? Non li ho sentiti parlare di tempi.

(...) "James, ce l'ho. E... non perdona; è un tipo di tumore che non perdona. Hanno detto che si è già esteso. Hanno detto che sto per..." Non riuscì a pronunciare l'ultima parola, anche se la stava urlando nella testa.  "Stai per morire", disse per lei James. (...)

"(...) Gli articoli che ho letto parlano di grande sofferenza. Dolori terribili." "James", ansimò Poppy. "A volte devono intervenire chirurgicamente solo per eliminare il dolore. Ma qualunque cosa facciano, non servirà a salvarti. Possono imbottirti di sostanze chimiche e bersagliarti di radiazioni, ma morirai comunque. Probabilmente prima della fine dell'estate." "(...) Lui si voltò e le afferrò il polso, chiudendo le dita sopra il braccialetto di plastica dell'ospedale. "Voglio che tu capisca che non possono aiutarti", disse, sfinito e rabbioso. "Lo capisci?" "Sì, lo capisco", disse Poppy. "(...) Sei venuto per dirmi questo? Vuoi uccidermi prima del tempo?" Le dita del giovane si serrarono dolorosamente intorno al polso. "No! Io voglio salvarti." Poi emise un lungo sospiro e ripeté quelle parole con più calma, ma con la stessa intensità. "Io voglio salvarti, Poppy. (...) C'è qualcosa che devo dirti. Qualcosa che mi riguarda." "James..." Ora Poppy riusciva di nuovo a respirare, ma non sapeva cosa dire. James sembrava impazzito. In un certo senso, se tutto il resto non fosse stato così orribile, si sarebbe sentita lusingata. James aveva abbandonato la consueta freddezza nei suoi confronti. (...) "Tu pensi di conoscere tutto di me, ma non è così. C'è qualcosa di molto importante che non sai." Ora Poppy era completamente stordita. Non capiva come mai James continuasse a parlare di se stesso quando era lei che stava per morire.  (...) "So che suona strano, ma... Poppy, io sono un vampiro."

(...) Alla fine Poppy riuscì a formulare un pensiero completo. "Non mi importa cosa puoi fare", disse con voce stridula. "Tu non puoi essere un vampiro. Ti conosco da quando avevi cinque anni. E sei cresciuto, anno dopo anno, proprio come me. Spiegami questo."

"Tutto quel che sai è sbagliato". Quando vide che l'amica continuava a fissarlo senza parlare, sospirò di nuovo e proseguì: "Tutto quel che pensi di sapere riguardo ai vampiri lo hai appreso dai libri o dalle fiction televisive. Ed è tutto scritto da umani, te lo assicuro. Nessun membro del Mondo delle Tenebre violerebbe il codice di segretezza."

"Il Mondo delle Tenebre. E dove si trova?" "Non è un luogo. è una sorta di società segreta, per vampiri, streghe e licantropi."

(...) "Ho intenzione di trasformarti in vampiro, piccola." (...) Fu come il raggio di luce di una torcia in una stanza buia come la pece. Voleva vivere? Oh, Dio, ma certo che lo voleva. Fino a quel giorno aveva dato per scontato di avere pieno diritto di vivere. Non si era mai mostrata grata per il privilegio riservatole. Ma adesso capì che non si trattava di qualcosa di scontato - e capì anche che avrebbe dovuto lottare per ottenerlo. Rilassati, si disse. Non importa quanto sarà doloroso, non importa quanto sarà orribile, ma devi affrontarlo. Devi. La tua vita dipende da questo. Il cuore le batteva così forti che tutto il suo corpo tremava. "In questo punto", stava dicendo James, tastandole la gola con le dita gelide, in cerca della vena. Sbrigati, pensò Poppy. Facciamola finita. Provò un senso di calore quando James si chinò su di lei, prendendola delicatamente per le spalle. Ogni terminazione nervosa del suo corpo era cosciente della presenza del ragazzo. Poi sentì un respiro fresco sulla gola e subito, prima che potesse ritrarsi, una doppia puntura. Quelle zanne sarebbero affondate nella sua carne. Per creare due piccoli fori, e permettere a lui di bere il suo sangue... Adesso mi farà davvero male, pensò Poppy. Non aveva più tempo per prepararsi. La sua vita era nelle mani di un predatore. "Poppy, che stai facendo? Non opporre resistenza, altrimenti sentirai dolore." James le stava parlando - ma le labbra calde non si erano mosse dalla sua gola. La voce era nella sua mente. Non sto resistendo, pensò Poppy. Sono solo pronta a sentire dolore, tutto qui. Provò una fitta intensa e bruciante quando i denti le incisero la pelle. Aspettò che il dolore si acuisse - ma non lo fece.  Cambiò. Oh, pensò Poppy. Quel calore era davvero piacevole. Un senso di liberazione, di donazione. E di intimità. Lei e James erano sempre più vicini, come due gocce d'acqua che precipitano insieme prima di fondersi. Sentiva la mente di James. I pensieri, le sensazioni. Le sue emozioni fluivano in lei, attraverso di lei. Tenerezza... preoccupazione... affetto. Una rabbia cupa e determinata di fronte alla malattia che la minacciava. Disperazione perché non c'era altro modo per aiutarla. E desiderio - desiderio di condividere tutto con lei, di renderla felice. Sì, pensò Poppy. Un'improvvisa ondata di dolcezza le diede un senso di vertigine. Cercò a tentoni la mano di James, intrecciò le dita alle sue. James, pensò, in un misto fra gioia e stupore, che tentò di comunicare al ragazzo con una carezza esitante. Poppy. Percepì la sorpresa e la delizia che provava anche lui. E per tutto il tempo quell'impalpabile piacere continuò a crescere, sempre più intenso, fino a farla fremere. Come ho potuto essere così stupida?, si disse Poppy. Aver paura di questo. Non è orribile. è... naturale. Non si era mai sentita così vicina a qualcuno. Insieme, era come se fossero un unico essere, non preda e predatore, ma partner in una danza. Poppy-e-James. Gli sfiorò l'anima. Strano, ma fu lui adesso ad aver paura. Lei lo avvertì chiaramente. "Poppy, no - tante cose oscure - non voglio che tu veda..." Oscure, certo, pensò Poppy. Ma non oscure e terrificanti. Oscure e tristi. Una tristezza immensa. La sensazione di non appartenere a nessuno dei due mondi che conosceva. Di non appartenere a nessun luogo. Tranne... D'un tratto Poppy scorse nella mente di James un'immagine di se stessa. Fragile e graziosa, uno spirito dell'aria con occhi di smeraldo. Una silfide, con un cuore di puro acciaio. Non sono così, pensò. (...) "Non ami una ragazza per la sua bellezza. La ami perché intona un canto che solo tu puoi comprendere..." A quel pensiero si unì un forte senso di protezione. Allora era questo che James provava per lei - l'aveva scoperto, finalmente. Lei era qualcosa di prezioso, che doveva essere protetto a ogni costo... A ogni costo. Non importava quel che gli sarebbe successo. Poppy cercò di seguire i pensieri più profondi di James, per scoprirne il significato. C'erano di mezzo regole - no, leggi… (...) Che strano, pensò Poppy. Tutto è come prima - e tutto è così diverso. Come se avesse raggiunto la terraferma dopo essere quasi annegata nell'oceano. Il terrore che le aveva martellato nel petto per tutto il giorno era svanito, e per la prima volta nella vita si sentì totalmente al sicuro.

(...) "Cos'altro dobbiamo fare?", volle sapere Poppy. In tutta risposta, James si avvicinò il polso alle labbra e fece un rapido movimento con il capo, come per strappare un pezzo di stoffa con i denti. Quando abbassò la mano, Poppy vide il sangue. Scorreva in un rivolo sottile lungo il braccio dell'amico, talmente rosso da sembrare quasi irreale. "Devi farlo. Senza il mio sangue dentro di te, non diventerai un vampiro quando morirai. Morirai e basta. Come ogni altra vittima umana." "Esitante, si protese verso James - non con la mano, ma con la mente (...) e trovò la mente di James, splendente come un diamante e ardente come un fuoco. Non si sentiva una cosa sola con lui, come quando avevano condiviso il loro sangue. Era come guardarlo dall'esterno, percependo le sue emozioni a distanza. Ma fu sufficiente. Il calore, il desiderio, la voglia di proteggerla erano chiaramente percepibili, così come l'angoscia. Il dolore che provava sapendo che lei stava soffrendo - e che lo detestava. Gli occhi di Poppy si riempirono di lacrime. "Ci tieni davvero", sussurrò. Incontrò gli occhi grigi di James, e vi lesse uno sguardo che non ricordava di avervi mai visto prima. "Ci sono due regole fondamentali nel Mondo delle Tenebre", enunciò tranquillamente. "Una è che non devi rivelare agli umani la sua esistenza. L'altra è che non devi innamorarti di un umano. Io le ho violate entrambe."

"(...) Arrotolò una manica dalla giacca a vento e s'incise il polso con un'unghia. Il sangue parve nero nell'oscurità della stanza, ma Poppy si scoprì a fissare affascinata quelle piccole perle liquide. Le labbra si schiusero e il respiro si fece veloce.  "Coraggio", la incitò James, e sollevò il polso davanti a lei. Un istante dopo la bocca di Poppy vi aderì come una ventosa, succhiando sangue come se dovesse salvarlo dal morso di un serpente."

"Sul viso aveva un'espressione di innocente sollievo. Quella freschezza che hanno solo i bambini. E stava... cambiando. Era bianca, traslucida. Era inquietante, spettrale, e sebbene Phil non avesse mai visto un cadavere, istintivamente capì che quello era il pallore della morte. Lo spirito di Poppy l'aveva abbandonata. Il suo corpo era vuoto e inespressivo, non più animato da un soffio vitale. La mano che Phil stringeva era inerte, non era la mano di una persona immersa nel sonno. La pelle aveva perso la sua luminosità, come se qualcuno l'avesse spazzata via con un soffio."

***

LA SETTA DEI VAMPIRI: L'ANIMA GEMELLA

Messaggi brevi, terrorizzanti. Avvertimenti minacciosi, premonizioni che annunciano il ritorno di una creatura da un'altra epoca. Sono biglietti nascosti in luoghi che solo Hannah Snow conosce, ed è stata lei stessa a scriverli. Solo che non ricorda di averlo fatto. E quando viene improvvisamente assalita da un lupo, Hannah capisce che tutte le certezze su cui ha costruito la sua vita sono solo illusioni. Quelle che credeva creature leggendarie sono reali: lupi mannari, streghe e vampiri sono ovunque. La rivelazione più sconvolgente, però, riguarda lei stessa. Aveva sempre pensato di essere una semplice ragazza con molti amici e molti sogni. In realtà la sua vita attuale è solo l'ultima di infinite reincarnazioni, e nelle pieghe del tempo c'è anche un vampiro che la cerca da sempre: la sua anima gemella, che ha sfidato la morte e i secoli per ritrovarla. Ma sulle tracce di Hannah c'è anche un altro vampiro, che cerca di ucciderla per placare il suo odio eterno...

"Devo dormire. è l'unica cosa che mi farebbe sentire meglio, pensò. Ma non riusciva neppure a sedersi.  Forse ho bisogno di aria. Era uno strano pensiero. Non aveva mai veramente avvertito la necessità di uscire solo per respirare aria fresca: del resto nel Montana non mancavano certo gli spazi aperti. Ma qualcosa la attirava, la sollecitava verso l'esterno. Era come un impulso al quale non riusciva a opporsi.  (...) La luna copriva tutto con un velo di luce argentea e l'orizzonte appariva lontanissimo. (...) Fu in quel momento che si accorse di essere osservata. Era la stessa identica sensazione che provava da settimane, la sensazione che nell'oscurità ci fossero occhi fissi su di lei. Violente scariche di adrenalina le attraversarono il corpo. Non farti prendere dal panico, disse tra sé e sé. è solo una sensazione. Probabilmente non c'è nulla, qui fuori. Fece un passo indietro verso la porta. Non voleva muoversi troppo velocemente. Aveva l'irrazionale certezza che, se si fosse voltata e si fosse messa a correre, qualsiasi cosa la stesse guardando sarebbe sbucata fuori e l'avrebbe catturata. Mentre arretrava, i suoi sensi erano così all'erta che vedeva dei puntini grigi e sentiva un flebile squillo. Tentava disperatamente di carpire un qualche movimento, un suono. Tutto, però, era immobile e gli unici rumori erano i normali suoni distanti della natura. Poi vide l'ombra. Nera contro l'oscurità meno intensa della notte, si muoveva tra gli arbusti (...) si dirigeva verso di lei. (...) "Aspetta", le giunse una voce dall'oscurità. "Ti prego aspetta." Una voce maschile. Sconosciuta. Ma sembrava afferrarla, trattenerla." "Sono anch'io un abitante del Mondo delle Tenebre?" "No, tu sei umana." Le parlava come se le stesse ricordando fatti orribili che non desiderava disseppellire. "Le Anime Antiche sono semplici esseri umani che continuano a tornare." (...) "Ricordo... che eravamo fatti l'uno per l'altra. Che eravamo...", pronunciò lentamente la parola, "anime gemelle". "Thierry la prese per le spalle per respingerla e poi semplicemente si bloccò. La stringeva disperato, impotente. Baciandole il collo ancora e ancora. Hannah capì che stava perdendo il controllo... e poi il contatto aguzzo dei denti. Era come il dolore. Era come la tenerezza, un male che dava piacere."

"La sete di sangue stava tentando di rompere l'equilibrio nella sua mente, e tremare era tutto ciò che poteva fare per evitare di afferrare lei e affondarle i denti nella soffice carne della gola."

"Hana gli fece il più timido dei sorrisi. E poi morì. I suoi occhi grigi si scurirono. Occhi ciechi. La sua pelle era bianca, spettrale, e il corpo assolutamente immobile. Mentre il suo spirito la stava lasciando, parve più piccola. (...) Impotente, trafitto dall'amore come da una lancia, le scostò i capelli dal viso. Le sfiorò la guancia con il pollice, lasciandole una striscia di sangue. La guardò inorridito. Contro la sua pallida pelle, quel segno risaltava come uno sfregio rosso. Anche il suo amore era mortale. Quella carezza l'aveva marchiata." 

Vedi anche: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/il-diario-del-vampiro-le-pagine-piu.html

LE TRAME, VOLUME PER VOLUME 

LA SETTA DEI VAMPIRI:

1) Il Segreto

2) Le Figlie dell'Oscurità

3) L'Incantesimo

4) L'Angelo Nero

5) La Prescelta

6) L'Anima Gemella

7) La Cacciatrice

8) L'Alba Oscura

9) La Maledizione


1) LA SETTA DEI VAMPIRI: IL SEGRETO

Il primo straordinario romanzo di una saga irresistibile: l'amore non è mai stato così pericoloso. I vampiri vivono in mezzo a noi. Si riuniscono in una setta segreta inaccessibile agli umani. Tra le sue ferree regole quella più rigida riguarda l'amore: se un membro della setta si innamora di un umano, va incontro a conseguenze devastanti. James sa che l'unico modo per salvare la vita della sua giovane amica Poppy, malata di un male incurabile, è trasformarla in un vampiro, ma sa anche che questo gesto d'amore gli costerà caro. Ma cosa accade quando l'amore infrange ogni tabù?

2) LA SETTA DEI VAMPIRI: LE FIGLIE DELL'OSCURITà

A Briar Creek, tranquilla cittadina dell'Oregon, sono arrivate tre sorelle, Rowan, Kestrel e Jade, dalla bellezza straordinaria. Vivono in un'antica dimora vicino alla casa di Mark e Mary-Lynnette Carter. Mai si era visto un tale splendore, e ben presto Mark si scoprirà ossessionato da Jade. Ma le nuove vicine hanno qualcosa di strano, di indecifrabile: sembrano nascondere un inquietante segreto. E quando una notte Mark e Mary-Lynnette decidono di seguirle nel bosco, si ritrovano inghiottiti da un incubo che va oltre ogni immaginazione. Perché le tre splendide sorelle non sono creature umane: sono fuggite dal Mondo delle Tenebre e il loro crudele fratello Ash ha ricevuto l'ordine di scovarle per riportarle indietro.  A tutti i costi.

3) LA SETTA DEI VAMPIRI: L'INCANTESIMO

Thea è bionda e ha gli occhi chiari. Blaise ha gli occhi grigi e i capelli corvini. Bellissime, le due cugine sono come il giorno e la notte. Vivono con gli umani, ma sono diverse da tutti. Sono cresciute come sorelle, e il legame tra sorelle è il più forte tra chi è stato iniziato alla magia. Quando vengono espulse dal liceo per aver aver causato il crollo di un'intera ala dell'edificio, c'è una luce sinistra negli occhi di Blaise: lo sguardo di chi intraprende il cammino della magia nera. E ora, in una nuova città, la magia bianca di Thea è messa a dura prova dall'attrazione per l'affascinante Eric, perché una sola scintilla d'amore potrebbe essere fatale. Alle creature delle tenebre è vietato avere contatti con esseri inferiori: quale forza sarà in grado di prevalere?

4) LA SETTA DEI VAMPIRI: L'ANGELO NERO

Gillian Lennox vaga per i corridoi della sua scuola come se fosse invisibile, nessuno la nota, il ragazzo per cui ha una cotta non sa neppure che esiste. Non è facile essere una ragazza qualsiasi, timida, insicura. Ma se la sua vita da adolescente è un inferno, la morte può cambiare le carte in tavola. Una terribile disgrazia, e Gillian cade in un fiume ghiacciato. Per lei è finita, o almeno così sembra. A questo punto però uno strano angelo oscuro corre a salvarla, le dice che la sua ora non è ancora giunta e la riporta nel mondo dei vivi. Con l'aiuto del suo strano amico, Gillian si trasforma, diventa la ragazza più popolare della scuola, tutti l'adorano. Quando infine scopre di essere la discendente di un'antica stirpe di streghe, capisce che anche lei fa parte del Mondo delle Tenebre. Tra amori impossibili, angeli custodi, parenti da tempo defunti e poteri soprannaturali, Gillian Lennox scoprirà di essersi trasformata in una ragazza molto, molto speciale.  

5) LA SETTA DEI VAMPIRI: LA PRESCELTA

La vita di Rashel è stata distrutta dall'odio e dalla violenza. E adesso solo la vendetta può darle una ragione per andare avanti. Un vampiro ha brutalmente ucciso sua madre e morso Timmy, il suo più grande amico. Da allora Rashel si è trasformata in un'assassina a sangue freddo, letale, silenziosa, spietata come le Creature della Notte a cui dà la caccia. Nessuno sospetta della sua doppia vita: di giorno va a scuola, mentre di notte si unisce ai cacciatori di vampiri, si muove nell'ombra per uccidere, e non perdona. Ma persino una vita segnata dal sangue e dal dolore può cambiare improvvisamente. E quando incontra Quinn, un vampiro intenzionato a contrastare i suoi simili, Rashel capisce che esiste una forza più potente dell'odio. Ma nel Mondo delle Tenebre può esserci spazio per l'amore?

6) LA SETTA DEI VAMPIRI: L'ANIMA GEMELLA

Messaggi brevi, terrorizzanti. Avvertimenti minacciosi, premonizioni, che annunciano il ritorno da un'altra epoca. Sono biglietti nascosti in luoghi che solo Hannah Snow conosce, ed è stata lei stessa a scriverli. Solo che non ricorda di averlo fatto. E quando viene improvvisamente assalita da un lupo, Hannah capisce che tutte le certezze su cui ha costruito la sua vita sono solo illusioni. Quelle che credeva creature leggendarie sono reali: lupi mannari, streghe e vampiri sono ovunque. La rivelazione più sconvolgente, però, riguarda lei stessa. Aveva sempre pensato di essere una semplice ragazza con molti amici e molti sogni. In realtà la sua vita attuale è solo l'ultima di infinite reincarnazioni, e nelle pieghe del tempo c'è anche un vampiro che la cerca da sempre: la sua anima gemella, che ha sfidato la morte e i secoli per ritrovarla. Ma sulle tracce di Hannah c'è anche un altro vampiro, che cerca di ucciderla per placare il suo odio eterno...

7) LA SETTA DEI VAMPIRI: LA CACCIATRICE

Jez Redfern non conosce la pietà. Nella notte i suoi denti scintillano per il sangue delle vittime, attacca senza pensare, senza odio, senza esitazioni. Ma quando scopre che sua madre era un'umana e che il Concilio del Mondo delle Tenebre ha sterminato tutta la sua famiglia, rinnega la sua natura, smette di bere sangue, e diventa la peggiore nemica della sua razza. Di giorno va a scuola, di notte dà la caccia ai suoi compagni di un tempo. Ma secondo le antiche profezie tutto sta per cambiare, gli equilibri che da secoli regolano la convivenza tra il Popolo delle Tenebre e gli umani rischiano di saltare. I vampiri stanno diventando sempre più forti, l'epoca del Mondo Diurno è al tramonto, le Creature delle Tenebre aspettano nell'ombra, ansiose di scatenare l'Apocalisse. Solo i quattro Poteri Selvaggi possono impedire il disastro e salvare la razza umana.

8) LA SETTA DEI VAMPIRI: L'ALBA OSCURA

Miles è scomparso senza lasciare traccia. La sua ragazza Sylvia sa qualcosa, ma non apre bocca, e si nasconde dietro un cumulo di bugie. Maggie, la sorella di Miles, non ha scelta. Inizia ad indagare, e non si arrende finché tutte le illusioni e le finte certezze su cui ha costruito la sua vita non crollano, una dopo l'altra. Per la prima volta la terribile verità si offre ai suoi occhi: la notte è popolata di vampiri potenti e folli, da mutaforma e nobili streghe. è il Mondo delle Tenebre, una società sanguinaria di strane creature, in cui gli umani sono ridotti in schiavitù, venduti e comprati come bestie. Hunter Redfern, il capostipite dei vampiri, sogna di devastare il mondo degli umani e di portare i suoi eserciti alla conquista del giorno. Ma non tutti gli abitanti della notte sono assassini senza scrupoli... Maggie troverà la sua anima gemella, il compagno più improbabile e strano che si possa avere. E avrà una sola, unica occasione per sventare i piani di Hunter: gli equilibri tra i due mondi dipendono soltanto da lei.








"Il Diario del Vampiro" le pagine più belle

ripubblico qui un vecchio post che avevo fatto uscire altrove, per ricordare l'Autrice che è scomparsa di recente 😭💔 non sono mai stata una sua lettrice accanita, ma dispiace quando se ne va una Scrittrice che ci ha tenuto compagnia per tanti mesi, nelle serate che leggevo i suoi libri... Della serie apprezzo i primi volumi, fino alla "Messa Nera", i volumi successivi li ho trovati prolissi e fiacchi.

Vedi anche: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/la-setta-dei-vampiri.html

***

Il Diario del Vampiro: il Risveglio

In silenzio, si diressero su per la collina verso la chiesa diroccata [...] Con il sole ormai tramontato, la temperatura era calata bruscamente, e si stava alzando il vento. Ogni folata faceva sussurrare l'erba e ondeggiare le foglie delle vecchie querce [...] La luna non era ancora sorta, e si distingueva a malapena il vecchio cimitero e, al di là, Wickery Bridge. Il vecchio cimitero risaliva ai giorni della guerra civile, e molte lapidi portavano il nome dei soldati. Aveva un aspetto selvaggio; sulle tombe crescevano rovi ed erbacce, e l'edera si arrampicava sul granito sgretolato. [...] Mentre si avvicinavano alla prima lapide, il cuore cominciò a batterle all'impazzata [...] Tra le folate di vento, ogni suono sembrava orribilmente amplificato; lo scricchiolio dei piedi sul sentiero coperto di foglie era assordante. Ormai la chiesa diroccata si stagliava con la sua sagoma dietro di loro. Lo stretto sentiero proseguiva tra le lapidi coperte di licheni; molte erano più alte di Meredith. Sono abbastanza grandi perché qualcosa ci si possa nascondere dietro, pensò Elena a disagio. Alcune pietre tombali erano di per sé spaventose, come quella con il cherubino che sembrava un bambino vero, tranne per la testa, caduta, che era stata posta con cura accanto al corpo. I grandi occhi di granito della testa erano vuoti. Elena non riusciva a distogliere lo sguardo, e il cuore cominciò a martellare [...] Bonnie stava guardando proprio il cimitero, le labbra socchiuse, gli occhi spalancati e vuoti come quelli del cherubino di pietra. La paura attanagliò Elena allo stomaco [...] "Elena", disse la voce. Non era la voce di Bonnie, ma proveniva dalla sua bocca. Pallida nell'oscurità, Bonnie stava ancora guardando il cimitero. Il viso era completamente inespressivo. "Elena", la voce disse ancora, e aggiunse, mentre la testa di Bonnie si voltava verso di lei, "c'è qualcosa là che ti aspetta". Elena non seppe mai con certezza cosa era successo nei minuti seguenti. Sembrava che qualcosa si muovesse tra le forme chine e scure delle lapidi, spostandosi e alzandosi fra esse. Elena e Meredith urlarono, e cominciarono a scappare, e Bonnie scappava con loro, gridando anche lei [...] "C'è qualcosa dietro di noi", strillò Bonnie. "Oddio, che sta succedendo?" "Raggiungete il ponte", ansimò Elena con il fuoco nei polmoni. Non sapeva perché, ma sentiva che dovevano arrivare là. "Non fermarti, Bonnie! Non guardare indietro!"  "Stefan, dovevo venire...", cominciò, ma si interruppe, perché un lampo illuminò il cielo proprio mentre la figura nell'angolo si voltava. 

[...] Oh, Dio... no. La mente rifiutava di dare un senso a ciò che i suoi occhi vedevano. No. No. Non voleva guardare questo, non voleva crederci...

[...] Stefan. Stefan, così elegante nei suoi soliti vestiti, nella giacca di pelle nera con il bavero rialzato. Stefan, con i capelli scuri come le nuvole temporalesche che si agitavano dietro di lui. Stefan era stato colto in quel lampo, mezzo rivolto verso di lei, il corpo contorto in posizione bestiale, con un ringhio di furia animale sul viso. E sangue. Quella bocca arrogante, sensibile, sensuale era sporca di sangue. Risaltava orribilmente rossa sul pallore della pelle, sul biancore dei denti scoperti. Fra le mani aveva il corpo afflosciato di una tortora, bianca come quei denti, le ali spiegate. Un'altra giaceva a terra ai suoi piedi, come un fazzoletto gualcito e gettato via.


Il Diario del Vampiro: la Lotta

"Damon!" Un vento gelido sferzò i capelli intorno al viso di Elena, quasi strappandole di dosso il leggero pullover. Foglie di quercia turbinavano tra le file di lapidi di granito e i rami degli alberi frustavano l'aria con una furia incontenibile. Elena aveva le mani gelate, le labbra e le guance intorpidite, ma rimase ferma a fronteggiare l'urlo del vento, ripetendo il suo grido. "Damon!" La violenza del vento era una dimostrazione del suo Potere, al solo scopo di intimidirla e costringerla a fuggire. [...] "Dannazione, rispondimi!", gridò alle querce che delimitavano il cimitero. Una foglia secca, simile a una bruna mano avvizzita, le sfiorò leggermente il piede, ma non si udì alcuna risposta. Sopra di lei, il cielo era di un grigio vitreo, grigio come le lapidi che le circondavano. Elena sentì rabbia e frustrazione bruciarle la gola e si perse d'animo. Si era sbagliata. Damon non era lì dopo tutto; era sola con la furia del vento. La bocca del giovane era fresca e asciutta quando le toccò la gola. La sua mano si chiuse a coppa dietro il suo collo e le sue labbra cercarono i due piccoli fori. Elena si impose di non tirarsi indietro quando avvertì l'acuta fitta di dolore. Poi sorrise. Prima, aveva percepito il suo straziante bisogno, la sua irresistibile fame. Ora, grazie al legame che li univa, provò soltanto gioia intensa e un senso di appagamento. Profondo appagamento, man mano che la fame veniva placata. Il suo piacere nasceva dal donare, dal sapere che stava nutrendo Stefan con la sua stessa vita. Riusciva a sentire la forza che confluiva dentro di lui. E poi c'era qualcos'altro. Qualcosa che non proveniva dal vento, ma dall'aria stessa, o dallo spazio tutto intorno. Un senso di oppressione, di minaccia, di forza inimmaginabile. Un potere che si concentrava, si avvicinava, incombeva. Elena si girò verso le querce. Alcune formavano un boschetto dietro l'edificio e oltre, confondendosi con il bosco. E al di là degli alberi c'erano il fiume e il cimitero. Laggiù c'era... qualcosa. Qualcosa... di orribile. "No", mormorò Elena. Non riusciva a vederlo, ma lo sentiva, come una grande ombra che si sollevava per incombere su di lei, oscurando il cielo. Sentiva il male, l'odio, la furia animale. Sete di sangue. Stefan aveva usato queste parole, ma lei non le aveva capite. Ora percepiva questa sete di sangue... concentrata su di lei.


Il Diario del Vampiro: la Furia

Elena entrò nella radura. Sotto i suoi piedi, frammenti di foglie autunnali gelavano nella fanghiglia mista a neve. Era il crepuscolo, e anche se la furia della tempesta stava scemando, l'aria nel bosco era sempre più gelida. Elena non sentiva il freddo. Ma era piacevole trovarsi lì fra le braccia di Stefan, anche se erano costretti a restare fuori dalla neve. Il respiro di Stefan era caldo quando lui le baciò la nuca e lei non avvertì più alcuna resistenza nel corpo del ragazzo.  Neanche fame, o almeno non del tipo che percepiva di solito quando erano così vicini. Adesso che anche lei era una predatrice, il bisogno era differente, era un bisogno di sentirsi uniti piuttosto che di nutrirsi. 

(...) "Ti amo", le sussurrò Stefan sul collo, ed Elena lo strinse più forte a sé. Ora capì perché Stefan aveva avuto paura di dirlo per così tanto tempo. Quando il pensiero del domani ti sgomenta, è difficile prendere un impegno. Perché non vuoi trascinare qualcun altro nel baratro insieme a te.


Il Diario del Vampiro: la Messa Nera

E alla fine, Stefan aveva scoperto che era quel che desiderava. Voleva che Elena lo vedesse privo di difese, senza alcuna protezione. Voleva che lo conoscesse per quel che era. Terrificante? Sì. Quando lei aveva finalmente scoperto il suo segreto, quando lo aveva sorpreso a nutrirsi del sangue di un uccello, si era tirato indietro per la vergogna. Era sicuro che avrebbe distolto lo sguardo dalla sua bocca insanguinata, con orrore. Con disgusto. Ma quella sera, quando la guardò negli occhi, vi lesse comprensione. Perdono. Amore. Il suo amore lo aveva guarito. E fu allora che Stefan capì che non avrebbero mai potuto vivere lontani l'uno dall'altra. Riemersero altri ricordi, e il giovane vi si aggrappò, anche se il dolore lo lacerava come artigli nella carne viva. Sensazioni. Il corpo di Elena contro il suo, abbandonato fra le sue braccia. I suoi capelli che gli sfioravano la guancia, leggeri come ali di farfalla. La curva delle sue labbra, il loro sapore. L'intenso, incredibile blu dei suoi occhi. Tutto perduto. Tutto irraggiungibile, per sempre. C'era qualcosa che nasceva dentro Damon, e ispirava puro terrore a una mente umana. Una sensazione di pericolo che Matt sentiva scorrere nelle vene, e gli diceva di tentare in ogni modo la fuga.

(...) Matt ripensò ad Elena. La prima volta che lei aveva bevuto il suo sangue era terrorizzato, e già la paura in sé era stata spiacevole. Ma allora si era prestato spontaneamente. Cosa avrebbe provato se fosse accaduto contro la sua volontà? Lentamente, con infinita delicatezza, chiuse la mano su quella di lei, intrecciando le dita alle sue, com'era naturale che fosse. Sollevò l'altra mano a sfiorarle il viso. A quel tocco, Elena chiuse gli occhi, posando la guancia nell'incavo della mano di Stefan. Il ragazzo sentì la mano bagnarsi di lacrime ed ebbe voglia di sorridere. Lacrime di sogno. Ma erano reali, lei era reale.

Elena.

Provò un senso di struggente dolcezza. Asciugarle le lacrime con una carezza fu una gioia talmente intensa da risultare dolorosa.

(...) Continuarono a baciarsi, piangendo. Adesso le esili braccia di Elena erano intorno al collo di Stefan, e ogni millimetro del suo corpo aderiva a quello del giovane, come se non fosse mai appartenuta a nessun altro. Stefan sentì il sale delle lacrime di Elena sulle proprie labbra e un'altra ondata di tenerezza lo sommerse.


Il Diario del Vampiro: il Ritorno

Non c'era più tempo o ragione per pensare. Elena si stava sciogliendo tra le sue braccia, i suoi capelli sotto le dita di lui erano di una morbidezza quasi liquida. Mentalmente, si erano già fusi l'uno nell'altra. Il dolore nei suoi canini aveva, alla fine, prodotto l'inevitabile risultato: i denti si erano allungati e affilati; il contatto con il labbro inferiore di Elena generò un vivace guizzo di piacere-dolore, che lo lasciò quasi senza fiato. Ed Elena fece qualcosa che non aveva mai fatto prima. Con delicatezza e cautela, prese uno dei lunghi denti di Stefan tra le labbra. E sempre delicatamente, lo tenne stretto. Il mondo intero turbinò attorno a Stefan. Fu solo per l'amore che aveva per lei, e per le loro menti così unite, che non affondò i denti penetrandole il labbro. Ancestrali istinti da vampiro, che non sarebbero mai stati placati, gli urlavano di farlo. 

(...) senza che lui avesse fatto nulla, avevano tagliato il turgido labbro inferiore di Elena. Il sangue gli gocciolava lentamente nella gola. (...) Quando quel piccolo dolore si trasformò in piacere, Stefan sentì che anche Elena era felice, perché era legata a lui, e perché apparteneva a una delle più rare specie di esseri umani: godeva nel nutrire un vampiro, amava la sensazione di saziarlo, di sapere che aveva bisogno di lei. Lui sentì che la sua bocca era calda, calda contro la carne del suo collo, e la sentì fremere forte, e provò l'inebriante sensazione di sentirsi succhiare il sangue da colei che amava, Avrebbe voluto riversare il suo intero essere al cospetto di Elena, darle tutto quello che era, o che mai sarebbe stato. E sapeva che era così che lei si era sentita, quando gli aveva lasciato bere il suo sangue. Era quello il legame sacro che li univa. Aveva la sensazione che fossero stati amanti sin dall'inizio dell'universo, sin dalla prima alba della prima stella a rompere le tenebre. Era qualcosa di molto primitivo, di profondamente radicato nella sua anima.  


Il Diario del Vampiro: Scende la Notte

"Ora poteva sentirlo, persino sopra il proprio respiro affannoso e il martellare che aveva nelle orecchie. Era il suono di un insetto, non un ronzio eppure un suono che il suo cervello registrava come di insetto. (...) Con quell'unica occhiata, aveva visto chiaramente un'intera massa grigia di quei tentacoli, tutti con una testa alla fine... e ogni testa aveva una bocca aperta piena di denti bianchi e affilati. Cercò in tutti i modi di accendere la torcia. Stava calando la notte, e non aveva idea di quanto potesse mancare al sorgere della luna. Tutto ciò che sapeva era che gli alberi sembravano rendere tutto più scuro, e che inseguivano lei e Meredith." "Le cose si allungavano verso di lei, viticci fibrosi le afferravano la caviglia, dove più le doleva. Ed era pura agonia cercare di strapparsi con le dita quelle radici spesse, coperte di linfa e urticanti. Sono terrorizzata, pensò, esprimendo a parole, alla fine, quelle che erano state le sue sensazioni da quando si era addentrata nelle tenebre dell'Old Wood. Era umida di rugiada e sudore, i capelli bagnati come se fosse stata sotto la pioggia. Era così buio!" "Stefan, prendi il mio sangue adesso... prendilo!" Cercò disperatamente qualcosa con cui tagliarsi. Stefan poteva aver bisogno della forza di lei; non importava quanta ne avesse presa Damon, Elena ne avrebbe avuta abbastanza per Stefan. Se questo l'avesse uccisa, sarebbe stata contenta lo stesso. Era felice, ora, che nella tomba Damon l'avesse persuasa a prendere il suo sangue."

"Bonnie sapeva che sarebbe morta. Ne aveva avuto una chiara premonizione proprio prima che quelle cose - gli alberi che si muovevano come esseri umani, con le loro orribili facce e le grosse braccia nodose - circondassero il gruppetto di umani nell'Old Wood. Aveva sentito l'ululato di un cane, si era girata e ne aveva colto una fugace apparizione alla luce della sua torcia. I cani avevano una lunga storia nella famiglia di Bonnie: quando uno di loro ululava, era segno che la morte ben presto avrebbe fatto visita."


Il Diario del Vampiro: l'Anima Nera

"Il tempo si fermò. Elena si trovò istintivamente a cercare i ricordi di colui che la baciava in quel modo. Non aveva mai apprezzato davvero un bacio finché non era morta, diventando uno spirito, ed era tornata poi sulla terra con un'aura che rivelava i significati nascosti dei pensieri delle altre persone, delle parole, e persino dei loro ricordi e delle loro anime. Era come aver ricevuto un bellissimo, nuovo senso. Quando due auree si fondevano così profondamente, le anime giacevano nude l'una accanto all'altra."

"Era così delicato, ma anche feroce nel suo amore per lei. Aveva giurato di non uccidere, ma avrebbe ucciso per salvarla. Era la cosa più preziosa al mondo per lui... Ogni sacrificio sarebbe valso la pena, se lei era libera e al sicuro. La sua vita non significava nulla senza di lei, così l'avrebbe sacrificata volentieri, ridendo e mandandole un bacio con la mano col suo ultimo respiro."

"Senza tentare di influenzarla, stava spiegando le grandi, morbide ali nere intorno a lei, così da non lasciarle nessun posto dove scappare. Elena si sentì sul punto di svenire per l'intensità della passione scoppiata fra di loro. Come gesto finale, non di rifiuto, ma di invito, gettò indietro la testa, offrendogli la sua gola nuda, e lasciando che lui la assaporasse a lungo. E come se grandi campane di cristallo stessero suonando in lontananza, sentì il tripudio di lui per la sua volontaria resa alle tenebre di velluto che la sopraffacevano. Non sentì nemmeno i denti che penetravano la sua pelle e reclamavano il suo sangue. Prima che accadesse, vide le stelle. E poi l'universo fu inghiottito dagli occhi scuri di Damon."

 

Il Diario del Vampiro: L'Ombra del Male

"Se continuo così, se mi lascio annientare da questo dolore, diventerò un minuscolo pulviscolo nello spazio. Verrò schiacciata fino a scomparire... e sarà sempre meglio dello strazio che provo per la sua assenza (...) L'unica cosa che ebbe tempo di vedere fu Stefan, smagrito e sorridente nel sonno, poi precipitò su di lui, lo attraversò, e ancora in lacrime, si scostò, leggera come una piuma, mentre lui si svegliava."


Il Diario del Vampiro: Mezzanotte

"Non posso baciarla di nuovo. Non posso. Dimostro una debolezza umana se mi lascio influenzare così da lei. Lei non capisce cosa vuole dire essere così giovane e così incredibilmente bella. Un giorno o l'altro lo imparerà. In realtà, potrei insegnarglielo io adesso."

Come se potesse sentirlo, Elena chiuse gli occhi. Lasciò cadere indietro la testa e all'improvviso Damon si ritrovò a sostenere il suo peso. Si era abbandonata a lui, perdendo ogni controllo di se stessa, dimostrando che, nonostante tutto, si fidava ancora di lui e che ancora... Ancora lo amava. Lui stesso non sapeva cosa avesse intenzione di fare mentre si chinava su di lei. Era affamato. La fame lo straziava come gli artigli di un lupo. Lo faceva sentire stordito, confuso, fuori controllo. In mezzo millennio di vita aveva imparato a credere che l'unica cosa che potesse mitigare  la fame fosse la fontana cremisi di un'arteria tagliata. Alcune voci oscure, che forse provenivano dalla stessa Corte Infernale, gli sussurravano che poteva fare quello che facevano alcuni vampiri: squarciare una gola come un lupo mannaro. La carne calda poteva mitigare la fame di un umano. Cosa avrebbe fatto così vicino alle labbra di Elena e alla sua gola sanguinante?

Elena lo baciò volentieri: era così felice che lui volesse aspettare. Il bacio era caldo e consolante, e non fece caso al leggero sapore di ruggine (...) Stefan la strinse forte fra le braccia e non aspettò nemmeno che lei si tirasse un po' indietro prima di prendere il suo labbro inferiore fra i denti e... morderlo con tutte le forze. (...) Stefan le aveva procurato due piccole ferite. Il sangue sgorgava a fiotti dalle sue labbra e, a diretto contatto con le ferite meno serie di Stefan, cominciò a scorrere nella labbra di lui, mescolandosi al suo flusso sanguigno. E la stessa cosa accadde con il sangue di Stefan; una piccola quantità, ricca di potere, fluì nelle vene di Elena.

Lo scambio non fu perfetto. Una goccia di sangue si gonfiò e si fermò luccicante sulle labbra di Elena. Ma in quel momento non aveva la minima importanza. Un istante dopo la goccia cadde nella bocca di Stefan e lei percepì il potere puro e sconcertante del suo amore per lei.


Il Diario del Vampiro: L'Alba

"Oh, no. Tu hai lottato senza sosta. Non ho mai visto un umano combattere con tanto impegno. Ma anche mentre lottavi, sentivi il richiamo del mio cuore. Prova a negarlo. [...] domani potremmo essere morti", disse in tono inespressivo. "Voglio che tu sappia quello che provo per te prima che uno di noi due muoia."

"Per Elena era già passato quando lui l'aveva assorbito dentro di sé, proteggendola. "Grazie", sussurrò, rendendosi conto all'improvviso di essere avvinghiata a lui, folle di terrore perché credeva di essere in punto di morte. O che lui stesse morendo. [...] Quando le loro labbra si toccarono e lui la cinse con le braccia...qualcosa cambiò. Lui non cercava più di dominarla. Sembrava volesse darle conforto. E quando le carezzò le punte dei capelli con l'altra mano, dolcemente, stropicciando i boccoli con delicatezza, Elena sentì un'ondata di fremente calore. [...] Non aveva altra scelta che arrendersi ad essa e sperare che alla fine la portasse in un luogo in cui avrebbe potuto vivere e respirare. Altrimenti, sarebbe annegata... Ma neppure quell'eventualità sembrava così tremenda, ora che poteva vedere che la marea era fatta di una serie di piccoli istanti legati assieme come una collana di perle. In ognuno di essi c'era una scintilla dell'ammirazione che Damon provava per lei: perle per il suo coraggio, per la sua intelligenza, per la sua bellezza. Sembrava che non ci fosse un singolo gesto da lei fatto né una parola da lei pronunciata che lui non avesse notato e racchiuso nel cuore come un tesoro."

"Elena non sarebbe mai riuscita a pensare a lui senza desiderarlo. E non sarebbe mai riuscita a pensare a lui senza che le venisse in mente Stefan. Non sapeva proprio che fare. Era nei guai."

"Elena si sentiva come se nella vita non avesse fatto altro che camminare sotto la volta alta e ombrosa dei rami. Non faceva freddo, ma l'aria era fresca. Non era buio, ma c'era poca luce. Non camminavano più sotto gli eterni raggi cremisi del gonfio sole rosso della prima Dimensione Oscura, ma in un crepuscolo senza fine."

"Dopo un tempo infinito nelle tenebre morbide e gentili, qualcosa costrinse Elena a tornare alla luce. La vera luce. Non la terribile penombra verde dell'Albero. [...] Stefan era colui che... colui che amava. Ma lui non aveva mai capito che l'amore non era al singolare. Non aveva mai capito che poteva essere innamorata di Damon e che questo non avrebbe cambiato di un atomo il valore del suo amore per lui. E quella mancanza di comprensione era stata così straziante e dolorosa che a volte si era sentita lacerata in due persone diverse."















di Lisa Jane Smith avevo letto anche questo



"Il Velo sulla Fronte" di Liala

Trama: Lalla è fidanzata a Morello, che è uno stimato dottore, ma l'arrivo di Onda e poi di José causa continui battibecchi tra i due, per una gelosia immotivata di Lalla al sapere che Morello ha in cura Onda, che porteranno alla rottura del fidanzamento. Morello si fidanza quindi con Onda, sapendo, fin dal principio, che la giovane è condannata a morire di un brutto male: accetterà di starle vicino come marito proprio per farle passare gli ultimi giorni di vita in modo sereno, facendole vivere l'amore. Lalla, inconsapevole di tutto questo, persiste nelle sue ripicche e quando si renderà conto della verità, sarà troppo tardi. Eppure, i due si amano ancora...

Commento di Lunaria: terzo episodio della saga di Lalla, (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/02/dormire-e-non-sognare-di-liala.html)(https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2022/01/lalla-che-torna-di-liala.html) dove Liala dipana, per pagine e pagine (ben 509!) tutti i tòpoi letterari a lei cari: le fanciulle frivole, vanesie, leggiadre, capricciose, egoiste (Lalla), contrapposte a quelle "sacrificali", dolci, caste, pure (Onda), uomini volitivi (José) e quelli pronti a sacrificarsi per un senso di onore (Morello), la tragedia e la morte che aleggiano, in maniera più o meno palpabile, nelle sue trame, fino all'epilogo finale. Oggigiorno i romanzi di Liala possono sembrare molto anacronistici (e in determinati passaggi lo sono) eppure Liala aveva una gran classe narrativa; splendide, come al solito, le descrizioni paesaggistiche (che sono sempre il punto di forza dei suoi romanzi) 

Gli stralci più belli: 

"La sera scese su l'Umbria dorata, la vestì prima di veli foschi, l'ammantò poi nel suo notturno mantello di velluto nero. Poche stelle apparvero, salì per l'arco del cielo una grande luna. Il manto notturno si illuminò, divenne argenteo. Restò così, argenteo, per ore e ore; poi a poco l'argenteo perse fulgore, divenne opaco. La luna disparve, vi fu per qualche tempo la tenebra: i piccoli fari delle stelle lontane si spensero, la terra umbra si ammantò di pallore, si vestì di rosa, ridivenne d'oro. Un altro giorno era cominciato."

"Nella mite sera primaverile, volavano alcuni petali di mandorlo. Uno, maggiormente sostenuto dalla brezza lieve, danzò un poco incerto davanti al terrazzo sul quale si apriva la camera di Lalla. Parve volersi posare. Ancora esitò. Infine si adagiò sulla balaustrata, accanto a un petalo scarlatto di geranio. Ma vi rimase poco. La brezza se lo riprese, lo riportò nello spazio, lo lasciò cadere su un'altra balaustrata in fiore, quella che aveva le finestre quasi sempre chiuse, una camera dove non dormiva più nessuno, ma nella quale in un giorno lontano un'altra Lalla Acquaviva aveva chiuso gli occhi per sempre, addormentandosi in un sonno eterno e senza sogni."

"Una luce straordinariamente viva si diffondeva sulle cose; un'immensa onda d'oro pareva sommergere la terra. Il piccolo lago si era fatto ancora più chiaro e più dolce e le ombre dei salici, delle canne e delle verzure che vi si riflettevano, erano leggere leggere, quasi fossero proiettate da una flora trasparente."

"Il lago era prossimo. E gli olivi vi si specchiavano e se nell'aria erano fermi, nell'acqua avevano un fremito lieve, che li rendeva vivi, tangibili, misteriosi. Tutte le cose attorno suggerivano le superstiti memorie e una moltitudine di ricordi si levava attorno ai due silenziosi ed era moltitudine mormorante ciò che le labbra non osavano proferire. Il passato tornava. Tornavano nel mormorio delle memorie le ore buone e le ore cattive. Il bene e il male, la gioia e il dolore, i torti e i meriti, tutto tornava, in quell'istante!"

"Cadde in ginocchio accanto alla creatura bionda. Le prime foglie morte, rotolavano sulla ghiaia, portate dal vento. E nel loro cammino verso il nulla mettevano, nella pausa delle raffiche, un mormorio di preghiera."


Dark Heaven, La Carezza dell'Angelo (recensione)

Trama: è una gelida sera di febbraio a Venezia quando Virginia, 18 anni e i capelli rossi, incontra Damien De Silva. è tardi, le strade sono deserte e lei sta tornando a casa dall'allenamento di pallavolo... all'improvviso, dal buio, spunta un uomo, bellissimo e misterioso. Decisa a non incrociare lo sguardo, Virginia gli scivola accanto con gli occhi bassi. Ma proprio in quel momento sente due parole nella mente: sono tornato. Chi è quell'uomo e cosa sta succedendo?  Il giorno seguente, lo sconosciuto si presenta nella scuola di Virginia come "nuovo professore di italiano", affascinando tutte le ragazze della scuola.  E a Virginia cominciano a capitare strane cose, visioni che le annebbiano la mente... come se lei e Damien si fossero già conosciuti in un'altra vita... Ma chi è davvero Damien? Ci si può fidare di lui?

Commento di Lunaria: "Dark Heaven - La carezza dell'angelo" di Bianca Leoni Capello (pseudonimo di due autrici: Flavia Pecorari e Lorenza Stroppa) fa parte di una trilogia


ascrivibile al genere Urban Fantasy. Nonostante in questo particolare settore letterario ormai non ci sia più nessuna originalità e sia piuttosto inflazionato, tanto da rischiare un'"implosione" (personaggi e trame sono intercambiabili, basati sempre sugli stessi clichè svuotati da qualsiasi valenza horror, pur riprendendo le creature tipiche della letteratura del macabro) e "Dark Heaven" riecheggi degli inevitabili riferimenti a "Twilight\Fallen" (una giovane ragazza, angeli, demoni, eventi del passato che si rivelano come flashback, reincarnazione...), non è scritto male e si lascia leggere con piacere. I personaggi sono ben delineati, non c'è nessun "impaludamento" che inficia la lettura, gli elementi inquietanti sono disseminati egregiamente e riesce ad intrigare quel tanto che basta per voler leggere gli altri due libri, dove si darà più spazio all'aspetto paranormale della vicenda. 

Il personaggio maschile è "costruito a puntino" per piacere alle lettrici, la protagonista condensa in sé aspettative, desideri e pensieri femminili che sono tipici di tutte le donne (teen ager, ma anche no...), per cui le due autrici hanno ideato e scritto un libro che sicuramente piacerà a tutte le appassionate del genere (a patto che non siano fanatiche e non trovino fastidiose le "citazioni" prese da "Twilight\Fallen", che questo romanzo, come tanti altri, si porta appresso, inevitabilmente).  

I detrattori critici faranno notare che questo tipo di romanzi "sono tutti uguali", ma di per sé la ripetizione del solito canovaccio, se è narrata con maestria, può anche starci, in fin dei conti libri come questo servono ad intrattenere emozionando, e assolvono egregiamente lo scopo per il quale sono pensati.

Rispetto ad altri libri del genere, "Dark Heaven" cita anche qualche riferimento letterario illustre (il" Faust", Thomas S. Eliot, Lucrezio... anche se un autore come Milton sarebbe stato più appropriato per una vicenda che parla di angeli e demoni...) e il ritmo narrativo è ben orchestrato (la vicenda riporta due punti di vista sullo svolgersi degli eventi: quello di Virginia e quello di Damien) anche se l'uso del presente (la vicenda è narrata "in presa diretta") a lungo andare può "sfasare" un po' (soprattutto perché è più frequente usare il passato, quando si racconta qualcosa). Devo dire che "Dark Heaven" mi è piaciuto di più, rispetto ad altri libri più "spaparazzati in giro" (mi viene in mente il mediocre "Black Moon: i peccati del vampiro" o il pessimo "Danze dall'inferno") 

ma anche rispetto allo stesso "Fallen" (mastodontica saga in quattro volumi che si poteva ridurre, come storia, ad appena uno o due libri e che presentava parecchi "impaludamenti" che servivano ad infiacchire il ritmo "ingrassando" la vicenda con particolari e disgressioni del tutto inutili e ridondanti, 

difetto che peraltro hanno anche Stephen King e Clive Barker; chi ha letto "Imagica" o "Gioco dannato" concorderà con me...) 


Per cui sì, paradossalmente "Dark Heaven" l'ho preferito a "Fallen", pur essendo a tutti gli effetti un "epigono" di questi, perché narrato con più maestria e senza "impaludamenti soporiferi". Penso proprio che leggerò anche gli altri due libri che compongono la saga.


Gli stralci più belli: "[...] l'uomo infatti indossa un normale impermeabile scuro le cui lunghe falde danzano nell'aria, mosse dal vento. Distolgo lo sguardo, turbata. Lo sconosciuto, però, continua a fissarmi, e si dirige verso di me. Il mio cuore perde un battito. I suoi occhi, ora che sono più vicina, sono braci ardenti che brillano nella notte [...] è bello da togliere il fiato, ma i lineamenti sono duri, sembrano scolpiti nella pietra. Gli passo accanto velocemente, trattenendo il respiro. Quando lo supero, qualcosa di freddo e pungente si insinua nei miei pensieri: due parole semplici e terrificanti. Sono tornato."

"[...] Un'ultima cosa, dice, poi, abbassando la voce, aggiunge: Ignoratur enim quae sit natura animai, nata sit an contra nascentibus insinuetur...". Mentre recita queste parole, che hanno il suono di un altro tempo e di un altro luogo, vengo catturata dal nero dei suoi occhi, due abissi che mi trascinano lontano. Mi sento risucchiata in un vortice che mi avvolge e cancella ogni traccia di razionalità mentre dico "Et simul intereat nobiscum morte dirempta an tenebras Orci visat vastasque lacunas" [S'ignora infatti quale sia la natura dell'anima, se sia nata o al contrario s'introduca nei nascenti, se perisca insieme a noi dissolta dalla morte o visiti le tenebre dell'Orco e gli immani abissi]

"Si avvicina e mi fissa le labbra con intensità. Ho l'impressione che voglia baciarmi. Vorrei allontanarmi, ma al tempo stesso sento crescere in me un desiderio fortissimo, un'attrazione che fatico a tenere a bada. Ci separano pochi centimetri, i nostri respiri si confondono... Lui mi prende il volto tra le mani e mi guarda negli occhi. Siamo così vicini che, nonostante il buio, riesco a vedere la lieve differenza di tono tra l'iride e la pupilla: "Quando capirai di essere sempre stata mia?", sussurra."

"Cosa sei, Damien? Cosa sei esattamente?", gli chiedo tremando. "Vuoi davvero saperlo?" "Sì". Tace per un attimo, combattuto. Poi mi risponde e la sua voce è quasi un ringhio, profondo, spaventoso. "Io sono il male, Virginia." All'improvviso si alza il vento, scompigliandogli i capelli sulla fronte e facendo alzare le ali del suo impermeabile. è spaventosamente bello, mentre si allontana sotto la luce fioca del lampione. Sembra un angelo venuto dall'Inferno."

"[...] Il prezzo da pagare per poterti stare vicino è alto: devo compiere azioni spietate che vanno contro la mia natura e contro la mia coscienza [...] L'unica sicurezza che ho è che il mio amore non è stato contaminato da queste tenebre, ma se non te la senti di starmi vicino, di conoscere il mio lato oscuro, ti capirò."

"[...] Finalmente comprendo la vera natura di Damien [...] scuoto la testa, cercando di cancellare il ricordo dei suoi baci e pensando ai suoi occhi gelidi, spaventosi, quegli occhi che mi hanno terrorizzata fin dal primo istante, che mi hanno fatta sentire sull'orlo del precipizio."



Rose Blood (recensione)

Ho preso questo Urban Fantasy del 2017, che mi ispirava... è una rivisitazione del Fantasma dell'Opera. 

Su questo personaggio avevo già letto lo splendido "Il Castello Incantato" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/03/il-castello-incantato-di-anne-stuart.html

Ecco la trama:

Rune Germaine ha una splendida voce, paragonabile a quella di un angelo, ma è afflitta da una terribile maledizione: quando si esibisce, infatti, si sente malata e stanca, come se la bellezza del suo canto le rubasse ogni volta un po' di vita.
Sua madre, nel tentativo di aiutarla, decide di iscriverla ad un conservatorio poco fuori Parigi, convinta che l'arte potrà curare la strana spossatezza di Rune.
Poco dopo il suo arrivo nel collegio di RoseBlood, la ragazza si rende conto che c'è qualcosa di soprannaturale nell'aria: il misterioso ragazzo che vede spesso in cortile, infatti, non frequenta nessuna delle classi a scuola e scompare rapidamente come è apparso. 
Non ci vuole molto perché tra i due nasca un'amicizia segreta.
Thor indossa abiti che sembrano provenire da un altro secolo e in sua presenza Rune si sente meglio, quasi cominciasse a guarire.
Ma tra i corridoi di RoseBlood c'è una terribile minaccia in agguato e l'amore tra Rune e Thor verrà messo a dura prova.
Dalla scelta di Thor, infatti, potrebbe dipendere la salvezza di Rune o la sua completa distruzione.


Recensione di Lunaria: davvero bellissimo questo "Rose Blood"! Rivisitazione del "Fantasma dell'Opera" di Leroux (https://intervistemetal.blogspot.com/2024/06/il-fantasma-dellopera-stralci.html) caratterizzato da una narrazione con parole ricche di fascino barocco e operistico. 
Insieme alla "Touched saga", "Rose Blood" mi ha conquistata e lo metto ai primi posti nella mia classifica di Urban Fantasy preferiti.
A volte mi sono dovuta staccare dalla lettura a malincuore, perché fin dalle prime pagine mi aveva proprio incantato e facevo davvero fatica a smettere di leggerlo.  
Unica pecca: l'Autrice, specie a metà romanzo, divaga su qualche personaggio secondario abbastanza inutile, per la verità, di cui "non ce ne può fregare de meno", perdendosi nel raccontarci inezie o prolissità su tizio o caia, e rallentando un po' il ritmo, visto che attendiamo trepidanti che si manifesti il Fantasma e che Rune e Thor si incontrino, ci importa davvero poco dei "compagni di classe di Rune", del tutto irrilevanti, per lo più! 
Sono poche le pagine dove la passione tra Rune e Thor sfocia in amplessi e baci, perché il tutto resta, per la maggior parte del romanzo, sublimato in atmosfere platoniche e "suggerito": un po' di eros carnale in più sarebbe stato gradito...

Gli stralci più belli:

"Il fatto che abbia smesso di piovere mi tranquillizza appena. 
La nebbia avvolge il paesaggio, calando sulla strada mentre percorriamo il ponte. L'accademia RoseBlood torreggia, cupa e spaventosa. L'architettura barocca, fosca e imponente, la fa sembrare un castello minaccioso e non un teatro dell'opera in un luogo remoto. La cupola dell'auditorium - una calotta di bronzo che si staglia nel cielo uggioso come una corona spettrale -  si poggia su un tetto timpanato su cui un cavallo alato fa da guardia accanto ad Apollo. (...) In "Il Fantasma dell'Opera, un tetto simile giocava un ruolo fondamentale e romantico nella storia. è lì che Christine e Raoul si sono incontrati e dichiarati amore eterno. Erano spiati dal Fantasma (...) L'immenso edificio è ricoperto di edera e licheni. 
La luce dei fari viene riflessa sulla facciata bagnata, che appare di un bianco etereo, ma quando ci avviciniamo, risalta il vero colore della pietra. Il tempo l'ha erosa fino a farla diventare di un verde turchese squamoso, come la coda di una sirena. Degli antichi lampioni, quelli che ci si aspetterebbe di vedere su una cartolina vittoriana, punteggiano la terrazza anteriore ed emettono un bagliore giallo inquietante nella foschia. (...) La scuola è fianchettata su un lato da un giardino incolto. I primi fiori autunnali crescono in modo disordinato, foglie verdi e argentate, rose cremisi e dei fiori bianchi delicati si infrangono come onde su una recinzione di ferro battuto che un tempo li conteneva. 
Dietro al giardino, in lontananza, ci sono un cimitero e una cappella. L'edificio in pietra abbandonato sorge alto e fiero, nonostante sia vecchio e decrepito come le lapidi e le statue che lo circondano. Delle vetrate istoriate in frantumi brillano come se fossero gli artigli di una violenta creatura dell'arcobaleno che si fa strada tra la nebbia. Eppure, nonostante la sua bellezza inquietante, sembra piegarsi di paura davanti all'ombra sconfinante della foresta che incombe con l'arrivo della sera."

"Rune", mormorò sottovoce. Nei tempi antichi, le rune erano liturgie mistiche e divine che servivano a lanciare degli incantesimi. Questo spiegava perché era stregato da lei.
(...) Aveva assaporato la musica, più sfarzosa del miele fresco che si scioglie sulla lingua; aveva sentito le note sulla sua pelle, che lo placavano come gocce di pioggia durante una giornata calda."

"Thorn aveva seguito gli insegnamenti del suo tutore e aveva creato le proprie maschere - alcune di tessuto, altre di ceramica - per coprire la metà destra del viso e rendere omaggio alla sua stirpe mista. Anche se non aveva nessun difetto fisico da nascondere, dentro di lui si annidava un demone che aveva timore di portare alla luce del giorno."

La luce di Rune. Il bianco più puro che avesse mai visto... vero, raro... l'essenza di un angelo. Thorn lo rivoleva per nasconderlo nel proprio corpo, per scaldarlo e far risorgere la sua musa.
"Vuole essere libera. L'ho percepito", aggiunse Thorn.

"La loro specie discendeva dai cacciatori... si insinuavano nelle camere buie per indossare come perle preziose sulle loro carne il respiro delle donne addormentate, dirottando i loro sogni e seducendo i loro corpi e il loro spirito, traendo energia dalla loro passione, dai loro bisogni e dalle loro paure."

"Il paesaggio incolto è formato da cespugli, rovi, rampicanti ed erbacce alte fino alle ginocchia su ciascun lato del sentiero di ciottoli. In lontananza, le rose rosse che mi arrivano al petto ondeggiano al ritmo del vento dal sapore di pioggia, come attori che ringraziano per l'encore. I fiori autunnali spuntano dalle tombe dei boccioli estivi ormai morti, che non vogliono lasciar cadere i propri abiti viola, arancione, oro e blu, nonostante quanto siano sgargianti rispetto al panorama appassito. Le nuvole formano una massa grigia che copre il cielo. Uno strato sottile di nebbia cala sulle piante e sul mio viso, come ragnatele eteree. (...) E i fantasmi. Volto lo sguardo verso le rose alla mia destra, quelle che sono morte al tocco della mano di un uomo domenica scorsa. Il modo in cui ondeggiano sugli steli, nere e pesanti, dimostra che non l'ho immaginato. Sento una morsa al petto e i passi vacillano quando noto un pezzo di tessuto grigio, legato a dei fiori dorati sotto un cespuglio spinoso."

"Dal bocciolo di petali sgorga un liquido che scorre e sgocciola, come se le rose sanguinassero dall'interno.
I tuoni rombano nel cielo e una goccia di pioggia mi bagna il viso. Tremo, anche se non è la tempesta imminente a farmi rabbrividire, ma il modo in cui il sangue scende nelle fessure sulla roccia accanto ai rovi, formando delle lettere, come se la Morte stessa stesse scrivendo delle parole in corsivo davanti ai miei occhi: 
C-a-r-a-R-u-n-e"

"Il mio nome, scritto nel sangue, mi paralizza. Si alza il vento, freddo e brutale. (...) Non riesco a muovermi neanche quando la pioggia fredda mi colpisce, bagnandomi la testa e i vestiti. Non lo faccio, finché non vedo i petali bianchi di rosa puliti, la scritta rossa che si sparge in rivoli, le parole si cancellano, facendomi comunque sentire nauseata alla loro assenza... violata e confusa."

"[...] La sagoma che incombe su di me ha una forma diversa: spalle larghe e un corpo maschile in abiti scuri. Intenta a guardarla, non mi accorgo che ha smesso di piovere, che le nuvole si sono diradate e una luce grigia trasparente indora la stanza. Metto a fuoco la figura in piedi davanti a me prima che posso rendermene conto. Ricci e folti capelli scuri gli ricadono sulla fronte, sgocciolando sul naso della maschera bianca di porcellana che gli copre metà viso. Rivoli d'acqua scorrono sul lato scoperto del volto"

"è il giardiniere... il Fantasma.
Non era soltanto la mia immaginazione, era tutto vero.
Sono turbata dalla descrizione della sua deformità in ogni rappresentazione della storia, da ciò che nasconde sotto la maschera: pelle marcia gialla... nessun naso o labbro superiore... la fronte e l'occhio affossati
Ma la mia attenzione è attirata dal lato sinistro e dai lineamenti simmetrici e sensuali. è la sua metà complementare, due poli opposti, premuta sul viso immacolato di un uomo come due parti spaiate di argilla."

"Sei sempre stato tu. Le rose sanguinanti, le uniformi strappate, l'uccello morto." (...) Non ho il coraggio di chiedergli perché l'abbia fatto... forse per attirarmi qui, così lo avrei trovato.  Ma perché?
Poi capisco... so qual è l'unico motivo per cui vorrebbe che lo trovassi. E lo voglio anche io, lo voglio così tanto che il mio sangue brucia."

"I miei occhi incrociano i suoi, tutti gli altri sensi sono in armonia con ogni aspetto della sua realtà: la forza delle sue dita avvolte nella pelle, strette nella mia mano, il ritmo costante del suo fiato a pochi centimetri dalla mia fronte... il profumo della sua pelle calda, umida e terrosa, come il muschio nella foresta, bagnata dalla luce del sole e dalla rugiada."

"Cosa sei tu?", mormoro.
La parte scoperta del suo viso muta, addolcendosi in un'espressione aperta ed eterea da sembrare quasi angelica.
"Cosa siamo, vuoi dire." La sua risposta, pronunciata con accento francese, riverbera nella cappella, profonda e roca."



"ROSE BLOOD E LA SCENA SYMPHONIC METAL"

Dato l'argomento, ho pensato che il concept del libro (una rivisitazione del Fantasma dell'Opera) si sposi alla perfezione con la scena Symphonic Metal.

Premetto subito che non troverete "le ultime novità", non più di tanto, almeno, visto che i miei ricordi su questa scena (che divenne molto commerciale, in termini di vendite e successo) sono piuttosto datati... non so neanche se tutte queste band siano ancora in attività oppure non ho seguito tutta la loro discografia, specialmente i Nightwish (che giudico pessimi, da Annette in poi e ormai dal "post Dark Passion Play" non so manco più cosa abbiano fatto) e Within Temptation (che esordirono con un cd che rientrava di striscio nel Gothic Metal con un risicato growl maschile che appariva [con parsimonia], per poi alleggerirsi nei cd a venire togliendo il growl maschile - almeno, nei singoli promozionali, da quanto ho sentito - e pompando all'inverosimile sulle sinfonie, cd che ho seguito poco o niente). 

Non ci troverete neppure gli Epica, che onestamente non ho mai considerato (mi è bastato l'ascolto di canzoni prese a caso per capire che non facevano al caso mio) Visions of Atlantis e nomi affini, che pure hanno venduto tonnellate di cd con video supercliccati.

Il Symphonic Metal lo ascolto di tanto in tanto (c'è anche da dire che il gran mucchio di gruppi da "seconda ondata" clona i Nightwish o i WT, col risultato che di fondo si assomigliano un po' tutti e diventa difficili distinguerli), tranne eccezioni di ascoltatori e ascoltatrici del genere che sono culturalmente onesti e conoscitori dei vari generi, non sono mai riuscita ad andare d'accordo con la gente che "etichetta Gothic Metal" tutti i gruppi in questione, essendo io un'integralista fissista del genere (https://intervistemetal.blogspot.com/2016/09/il-gothic-metal-e-morto-o-si-e-evoluto.html) (https://intervistemetal.blogspot.com/2020/09/discografia-gothic-metal-quasi-completa.html) detesto lo scempio e lo sperpero frivolo che ne viene fatto che con youtube ha raggiunto livelli atroci (mi taccio su quello che penso di certe youtuber "di tendenza" che youtube non fa altro che mettermi nei "video consigliati", con i loro make up pagliacceschi e lo sperpero di soldi per pacchianate spacciate per "tendenze goth", E ZERO RECENSIONI AI CD E ALLA MUSICA, OVVIAMENTE. 
Ché un mio video di recensione alla discografia Gothic Metal essenziale ha fatto, in 4 anni, 152 views e 7 like, un video a casaccio di trucco e parrucco è sfracellabotteghini e fa milioni di views)

(sto vedendo che stanno facendo lo stesso scempio anche parlando di Black Metal, comunque, con signorine che suggeriscono a "fashion bloggher\vloggher, make up artist" di fare video di MAKE UP BLACK METAL! come a dire che il Black Metal sia make up per social influencer trendy e alla moda alla ricerca di views e successo, e non sia prima di tutto musica e attitudine! Manco a dirlo, sono l'unica femmina indignata che lo fa notare, tutte le altre vanno dietro all'andazzo frivolo youtubbaro e instaggrammaro!)

Quindi, valuto sempre con maniacale pignoleria questo o quel gruppo Symphonic Metal, specialmente la sovraesposizione che ne viene fatta, i commenti dei loro fans e la disinformazione sulle etichette. 

Il problema, infatti, non è mai stato che qualcuno formi un gruppo con l'intento di vendere e avere successo sui social network (ci sono generi di musica che vendono molto di più, molto più che non il Symphonic, per esempio la trap italiana, quindi se uno volesse arricchirsi dovrebbe puntare su quella), non è neanche "il metterci la donzella bella gnocca in posa sexy" dal momento che "tira più un pelo di f... che un carro di buoi" (pure questo, è risaputo, si sa che la femmina, da sempre, è valutata più per il fisico e il sex appeal che non per la bravura a fare qualcosa e nella scena Sympho Metal tutti si concentrano sulle cantanti, i personaggi maschili sono ininfluenti, per lo più, e subito sostituibili, le attenzioni del pubblico pagante e delle case discografiche sono tutte sulle singer... vedi anche l'etichettare queste band col termine "Femetal"),  tutto questo è legittimo (si può provare sdegno morale all'idea che la musica venga sputtanata per marketing e soldi oppure indignarsi del fatto che "ad avere successo immediato sono le belle donne" ma vabbè...)

Il problema nasce quando si etichetta questa musica con un termine che rappresenta tutt'altro tipo di suono, che è agli antipodi da quanto prodotto dai gruppi Symphonic.

O almeno, il problema nasce per quelli come me, cioè quattro gatti, perché lo so benissimo che la maggioranza di persone andrà dietro all'andazzo di etichettare con "Gothic Metal" cose che non c'entrano nulla con la musica in questione. 

Comunque, al di là di questo difetto della scena Symphonic Metal (va da sé che ci sono band oneste che non hanno mai usato l'etichetta Gothic per definirsi), e pur non essendo una conoscitrice maniacale del genere, ecco qui una playlist di canzoni che si abbinano bene al romanzo Rose Blood.

N.B avrei potuto scegliere anche band Symphonic Black Metal con riferimenti teatrali, ma avendo già parlato del genere (https://intervistemetal.blogspot.com/2017/12/symphonic-black-metal-e-vampirismo-le.html) ho preferito parlare del Symphonic Metal, visto che non avevo mai dedicato un post solo su questo genere... e poi la protagonista del libro è una cantante lirica e si parla principalmente di amore, quindi c'erano più collegamenti col Symphonic Metal, questa volta.

TOP SYMPHONIC METAL BAND

Aesma Deva "D'Oreste"

Aevum: "Il lamento della ninfa"

Aperion "U" 

Amberian Dawn "River of tuoni" (è anche l'unico cd Symphonic Metal che mi piace nella sua interezza, tra l'altro; il cd fatto uscire con la nuova cantante non mi ha entusiasmato)

Armonight 

Arven

Brezno 

Avven (più sul Folk metal)

Norhod "Fading with the dark" 

Cantata Sangui "Seven Liers in Wait" 

Catafalque "Fading Beauty" 

Coronatus "Scream of the butterfly" 

Crysalys "The Awakening of Gaia" 

Setanera: "Spettralia" 

Zaria "N odprto morje" 

Xandria "Valentine" 

Within Temptation "The Heart of Everything" 

Wildpath "Buried Moon" 

Tarja "I walk alone" 

Nightwish "The Kinslayer" 

Ignea "Alga" 

Dama "Regina d'Inverno" 

Maledia "She and her Darkness" 

Noturna "Cursed" 

Overdream "Distant call" 

Visionatica "She wolf" 

Nostra Morte "Perséfone" 

Onatra: "Shadow's steps" 

Scarleth "Black Tears" 

Blackbriar + Ulli Perhonen "Snow White and Rose Red" 

Il "duetto" tra Kamelot e Simone degli Epica https://www.youtube.com/watch?v=RE7_Zp0lX1c

Infine, il video sul Fantasma dell'Opera  https://www.youtube.com/watch?v=TCL94-MsxYc, tra i video meglio riusciti per video e scenografie