Black Friars: L'Ordine della Penna (trama)

 

Altieres, una delle antiche dinastie regnanti nel Vecchio Continente, si è estinta dopo la violenta morte di tutti i suoi discendenti, e a portare il nome della casata sono rimasti solo i vampiri Blackmore, creature immortali  a cui regnare non è permesso.

Ma qualcosa ora è cambiato: Sophia, unica erede ancora in vita, creduta morta da anni, è stata ritrovata e le già fragili dinamiche del regno sono vicine a spezzarsi una volta per tutte.

Gli oscuri segreti di Altieres stanno tornando a celare ombre sulla Vecchia Capitale.

Fulcro del potere politico e religioso, e spettri senza volto si aggirano per le strade terrorizzando cittadini e studenti.

Intanto Sophia sta imparando a conoscere la sua nuova vita. Essere una Blackmore infatti non significa solo indossare meravigliosi vestiti ed essere un giorno incoronata regina, come credeva, ma evitare matrimoni politici e sfuggire a continui attentati alla sua vita, anche da parte degli stessi parenti. Eloise, coraggiosa eroina protagonista dei romanzi precedenti, deve affrontare invece forze che nemmeno i suoi poteri possono governare.

I morti non riposano più in pace nella Vecchia Capitale, disturbati nel loro eterno sonno da forze oscure e implacabili, forse collegate al ritorno dell'erede di Altieres e alle sconvolgenti verità che i vampiri Blackmore nascondono da secoli e sono ora sfuggite al loro controllo.

Eloise, grazie al suo potere di dominare le forze oscure, sarà forse la chiave per riportare l'ordine là dove ormai esiste solo il caos.





"Eternity"

"Nei lunghi secoli della mia vita, non ho mai amato nessuno come te. Nessuno". Sono state le ultime parole che mi ha detto Rhode. L'ultima volta in cui mi ha dichiarato il suo amore. L'ultima volta in cui ho visto il suo viso e i suoi intensi occhi azzurri. Ed è stata anche la prima volta in 592 anni in cui sono riuscita di nuovo a respirare. A sentire il sole sulla pelle, il profumo dell'aria. Ma tutto ha un prezzo: Rhode, il mio Rhode... ho dovuto dirgli addio, forse per sempre. Lui si è sacrificato per me. Si è sacrificato perché io, Lenah Beaudonte, potessi tornare di nuovo umana. Ha compiuto l'antico rituale magico, ed eccomi qui. Non sono più un vampiro della peggior specie. Non sono più la guida di una confraternita di vagabondi della notte, assetati di sangue e di vendetta. Sono  libera. Il mondo è cambiato dall'ultima volta in cui l'ho visto. La mia nuova vita ora è a Wickham: una casa, nuovi amici, e poi lui, Justin. Non avrei mai pensato di innamorarmi di qualcuno che non fosse Rhode. Ma Justin è così... vivo. è forte, deciso e dolce allo stesso tempo. Più bello di quanto abbia mai potuto sognare. Eccitante. Non mi sarei mai aspettata di tornare ad avere sedici anni, di respirare ancora l'alito caldo di un bacio umano... Ma, in fondo, non avrei neppure mai pensato che un giorno il mio passato di sangue e di distruzione sarebbe tornato a cercarmi.

Gli stralci più belli:

"Spensi la sveglia colpendola con il palmo della mano. In questo mondo, il mondo umano, contemporaneo, gli orologi sono dappertutto. I mortali vivono le loro vite secondo il loro ticchettio. I vampiri invece passano giorni, persino settimane, svegli. Non siamo davvero vivi. Lo sembriamo, ma il nostro sangue non circola, il cuore non batte e gli organi riproduttivi non funzionano. Il nostro petto non si alza e non si abbassa perché non dobbiamo ossigenare il sangue. Nei momenti in cui volevo sfuggire al dolore e alla paura, desideravo disperatamente poter respirare. Se fossi riuscita a sentire l'aria sfiorare la mia gola, avrei potuto fingere di essere viva. Tuttavia non ci ero mai riuscita. C'era solo un eterno dolore, la memoria costante di essere insensibile, spenta. Essere un vampiro è un'antica magia. Non esiste nulla... nulla tranne le nostre menti."

"Sul mio abito scivolò un rivolo di sangue, che mi macchiò le scarpe color mandarino, ma non vi badai: stavo aspettando il sollievo dall'agonia della mia mente. è questo che avviene dopo aver ucciso la propria vittima. Si prova un istantaneo e breve oblio. (...) Un'altra goccia scarlatta cadde, posandosi sulle perle bianche che bordavano il mio abito rosso scuro, della seta più pregiata che si trovasse a Parigi. Aspettavo, senza provare alcun interesse per il chiacchiericcio della folla che sciamava prima dell'atto finale. Solo quando sentii la goccia cadere sul petto mi resi conto che sul mio mento scorreva del sangue."

"Non hai paura di morire?" chiese. Vidi il suo sguardo indugiare sul mio collo e poi tornare agli occhi. Scossi il capo e una lacrima mi scivolò lungo la guancia. Vicken la osservò scendere fino al mento, trattenendo un moto di rabbia. I vampiri darebbero qualsiasi cosa per sentire una lacrima: la liberazione, anche solo per un momento, dal dolore. (...) Vicken si chinò di scatto e cominciò a sfiorarmi la nuca con piccoli baci per poi passare alla gola. Sollevò gli occhi e per un istante li tenne fissi nei miei. Poi mi squarciò il collo, succhiandomi il sangue con tanta forza da impedirmi di respirare."

"Il tramonto è la conclusione dell'alba. Nel momento in cui nasciamo, cominciamo a morire. La vita è un cerchio"


C'è anche il seguito, ma non l'ho mai visto in giro...



 

Schegge di Me

Urban Fantasy che avevo letto molti anni fa, ma all'epoca non ero ancora una "book blogger" e quindi non trascrissi né trama né feci la fotografia della copertina... dovrei rileggerlo, proprio perché ricordo che mi era piaciuto


Pagina 14

Il mattino odora di pioggia. La stanza è satura del profumo di pietra bagnata, di terreno rivoltato; l'aria è umida e terrosa. Respiro a fondo, vado alla finestra in punta di piedi e schiaccio il naso contro il vetro freddo. Il respiro ne appanna la superficie. Chiudo gli occhi e ascolto il lieve picchiettio che fende il vento. Le gocce di pioggia sono le uniche a ricordarmi che le nuvole hanno un cuore che batte. E che ne ho uno anch'io. Le gocce di pioggia non smettono mai di stupirmi.

Pagina 30-31

A volte vorrei non avere bisogno di dormire. A volte penso che le cose cambierebbero se rimanessi ferma, fermissima, se non muovessi un solo muscolo. Sono convinta che immobilizzando me stessa, posso immobilizzare il dolore. A volte non mi muovo per ore. Non mi muovo di un solo centimetro. Nulla può andare male, se il tempo si ferma.

Pagina 36

Il Sole è una creatura arrogante, pronta a lasciarsi la terra alle spalle ogni volta che si stanca di noi. La Luna è una compagna fedele. Non va mai via. è sempre di guardia, risoluta, ci conosce con il buio e con la luce, e come noi è in continua trasformazione. Ogni giorno è una versione diversa di se stessa. A volte tenue e pallida, altre intensa e luminosa. La Luna sa cosa significa essere umani. 

Insicuri. Soli. Butterati dalle imperfezioni.

Pagina 223

Senza dire una parola, Adam mi prende la mano. Gli stringo con forza le dita perché d'un tratto ho il disperato bisogno di avere la certezza che il mio tocco non possa nuocergli. Ho il disperato bisogno di succhiare ogni goccia del suo essere, di assaporare le esperienze che finora non ho mai vissuto. D'un tratto mi assale il terrore che quest'evento straordinario abbia una data di scadenza. 

La prospettiva di perderlo

La prospettiva di perderlo

La prospettiva di perderlo equivale a 100 anni di solitudine che mi rifiuto di immaginare. Mi rifiuto di privarmi del calore del suo corpo. Delle sue mani. Delle sue labbra... oh, le sue labbra. Della sua bocca sul mio collo. Dei nostri corpi che, avvinghiati, affermano che la mia esistenza non è inutile.


"Due Candele per il Diavolo"


Trama: Cosa vuol dire innamorarsi di una creatura delle tenebre? Cat è figlia di un angelo, e ha fatto un giuramento: scoprire cosa è successo a suo padre.  Il suo unico aiuto, un affascinante demone di nome Angel. Il mondo finora si è retto sull'equilibrio tra Bene e Male, tra Angeli e Diavoli: un ecosistema che qualcuno sta tentando di distruggere. Arriverà un'altra peste e sarà la fine di tutto?


Commento di Lunaria: Urban Fantasy che riprende il tema (già sfruttato più e più volte) della lotta tra Angeli e Demoni, con l'umanità messa in mezzo a farne le spese. Devo dire che a farmi scegliere questo Urban Fantasy è stato il titolo, decisamente suggestivo.

Tuttavia, le mie aspettative si sono via via ammosciate già dalle prime righe.

Zero eros, la storia d'amore "sboccia" (viene solo suggerita, comunque) solo verso la fine: diciamo che un Urban Fantasy che già sorvola, omette o riduce ai minimi termini scene romantiche e hot e non sa rendere sexy e intrigante il personaggio maschile (quale che sia: angelo, demone, licantropo, alieno, vampiro...) è come un libro Giallo che non descriva il delitto o un romanzo horror che non riporti scene da brivido... una truffa letteraria che fa infuriare il lettore! 

NON leggo Urban Fantasy per sorbirmi dialoghi prolissi su banalità secondarie, ininfluenti ed irrilevanti, li leggo per gustarmi bei personaggi maschili intriganti e scene hot dove li si vede coinvolti! 

Sennò a che servono, questi romanzi?! 

Se voglio leggermi dialoghi su dialoghi mi leggo un testo teatrale alla Beckett... E peraltro, è proprio il linguaggio un altro difetto: a tratti gergale e infantile, non brilla per profondità, con quelle sue frasi smozzicate tutte riportate al presente: sarà che sono una purista bibliomane fanatica, ma per me "Angeli e Diavoli devono parlare alla John Milton" e non come personaggi da "bar" (per quelli, ci sono i romanzi di Henry Miller...).

L'unica originalità (che farà inorridire i cattolici e i cristiani) è data dal fatto che alcuni angeli sono femmine e restano incinte (!): sì, proprio l'arcangelo Gabriele per l'Autrice diventa l'arcangelessa Gabriel... e "trae questa sua certezza teologica" dal fatto che in dipinti come questi



Gabriel(a) ha i tratti femminili... non ha la barba da dio padre, insomma. 

Di tanto in tanto, qualche disgressione sulle antiche divinità pagane (dai Sumeri agli Africani) introduce qualche guizzo di interesse.

Non male nel complesso, è molto "di seconda linea e di maniera" ma gli darei comunque la sufficienza, anche se non è un capolavoro (ma le note sul risvolto della copertina ci fanno sapere che è stato un successone in Spagna con migliaia di fans infervorati che partecipano a raduni vestiti da demoni o da angeli...) ma la mole è insostenibile (viaggiamo sulle 375 pagine...), per una storia del genere ne bastavano massimo massimo 150 e infatti nella maggior parte delle pagine ci si perde in particolari e prolissità ridondanti a discapito di quello che veramente interessava: quando diamine se lo danno quel bacio i due protagonisti?!

E invece nisba, dialoghi ripetitivi, battibecchi continui, un discreto colpo di scena che ribalta la situazione ad un certo punto, ma niente più.

Curiosamente, sia Dio sia Gesù sia lo Spirito Santo sono del tutto assenti. Compare unicamente Lucifero.

Chissà: per come si conclude, forse l'Autrice ha pure pensato ad un seguito...


Gli stralci più belli: "Sai cosa dicono in Slovacchia? Dai retta al demonio e ti ricompenserà con l'inferno" Ride. Non sembra molto impressionato. "Be', in Bulgaria dicono: se accendi una candela a Dio, accendine due per il Diavolo", ribatte.  "Dovresti farlo anche tu."

"Perché, nel corso della storia dell'umanità, ci sono stati molti demoni che hanno mischiato il loro sangue con il vostro. Diavolesse annoiate, demoni lussuriosi... Generazione dopo generazione, ci sono sempre stati demoni pronti a darvi il loro seme. Gli angeli, invece, lo facevano in pochissime occasioni. A questo punto, gli esseri umani sono addirittura più pericolosi dei demoni, perché il vostro sangue angelico è troppo diluito, mentre l'eredità demoniaca e intatta e sempre più forte... e perché non avete il senso della misura. Noi siamo crudeli e distruttivi, ma non abbiamo violato le leggi naturali, perché gli angeli erano lì per impedircelo. Loro ci contenevano e noi contenevamo loro. Voi non avete nessuno che vi freni. E state distruggendo il mondo. In pochi millenni siete riusciti a fare quello che i demoni non hanno raggiunto in milioni di anni..."

"Il fatto è", interviene Angel riportando la conversazione all'argomento principale, "che l'unico modo di sterminare gli umani senza danneggiare il resto del pianeta sarebbe quello di creare qualcosa che colpisca soltanto loro. Diffondere una malattia mortale solo per gli umani è sempre stata l'ipotesi migliore. (...) L'un per cento di sopravvissuti a un'ipotetica pandemia particolarmente virulenta significa settanta milioni di persone che continuerebbero ad ammorbare la Terra. Sufficienti a impedire che la specie umana si estingua. Sufficienti a ripopolarla in poche migliaia di anni."


"Devil's Kiss"


Trama: Billi SanGreal di giorno è una ragazza irrequieta e solitaria, di notte è ostaggio di un'oscura profezia: è l'unica donna ammessa nell'ultimo drappello dei Templari e, nel segreto più assoluto viene addestrata a combattere come uno spietato guerriero. Ma quando conosce il seducente Mike si scopre a desiderare di essere un'adolescente qualsiasi, una che possa innamorarsi anziché combattere contro i demoni. Baciarlo si rivela però un errore: Mike non è quello che sembra... La metterà di fronte a scelte disumane. Londra è in pericolo, così come l'intera umanità. Con l'aiuto di Kay, la ragazza si lancerà in un'inesorabile corsa contro il tempo, per trovare l'unica arma capace di uccidere gli angeli ribelli, ma anche la forza necessaria a compiere un estremo, atroce sacrificio.


Nota di Lunaria: Urban Fantasy "più mascolino" che non femminile, visto che a predominare sono l'azione e i combattimenti e la parte amorosa è praticamente inesistente e confinata "di contorno" (e neanche fatta tanto bene) con tutto che la copertina e la frase sul retro "lasciavano intendere altro" per acchiapparsi le fans dell'Urban Legend ("A Billi si gelò il sangue nelle vene. Non poteva essere. Le falde del cappotto nero di Mike si spiegarono, non come le ali di un pipistrello, ma come quelle di un angelo. Un angelo delle tenebre") l'unica pagina interessante, a mio parere, è quando si parla dell'Angelo della Morte che ha ucciso i primogeniti degli egiziani per ordine di Dio. Non che il resto sia scritto male, eh, c'è pure qualche altra pagina precedente più virata su atmosfere quasi horror, ma mi aspettavo un Urban Legend più "romantico" e non con la bellezza di 289 pagine dove si parla di armi e tecniche di combattimento. Se leggo questo genere di romanzi è perché mi aspetto di trovarci personaggi maschili che mi attizzano e scene romantiche anche clonate dai capisaldi del genere (non cerco l'originalità a tutti i costi), non pagine di sparatorie e inseguimenti di questo o quel Templare che interviene a salvare Billi...

L'idea che gli angeli di Dio disprezzino il genere umano e siano gelosi "perché Dio ama di più gli uomini che non gli angeli\perché gli uomini non lo adorano abbastanza" era già presente nel film "L'Ultima profezia" e anche in altri Urban Fantasy come "Due candele per il Diavolo" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/04/due-candele-per-il-diavolo.html


anche in "Fallen" gli angeli "classici" non facevano una gran bella figura... 

ma oggigiorno la gente implora san Michele Arcangelo di liberarci da un essere maligno e noi mettiamo like se l'algoritmo di youtube ci mette tra i consigliati quei post. 

E non ce la sentiamo di dare ragione a Von Balthasar per quella faccenda dell'inferno vuoto...

L'autore, comunque, si è impegnato a metterci dentro di tutto e di più, in quanto a riferimenti tra amuleti e mitologie, passando da un rigo all'altro dai mandala tibetani agli acchiappaspiriti americani (!), dall'Occhio di Ra alla Piccola Chiave di Salomone (!!)

Non un pessimo romanzo, ma piacerà di più ai lettori che non a delle lettrici che vogliono l'intrigo amoroso.


Gli stralci più belli:

"Un vento gelido spazzò strisce di foschia che danzavano sulle lastre di pietra, simili a fantasmi inquieti. Billi era sola, al freddo, ma nel cuore della comunità dei Templari la presenza degli antichi cavalieri era ancora viva. Chi, a parte lei, suo padre e pochi altri ricordava il motivo per cui erano morti, o i sacrifici che avevano fatto?"

"Cos'è l'inferno, SanGreal? L'inferno è il pianto di un bambino che muore di fame. è negare pietà a chi la implora. (...) L'inferno è ovunque sia il cuore."

"Sotto di loro la città dorme. Qualche torcia brucia lungo i bastioni del palazzo e tra le pattuglie di soldati che marciano per le strette vie, tra capanne di fango e case. La città è stata turbata da cupi presagi e segni soprannaturali. Ma credono che il peggio sia passato. Si sbagliano. Il profeta si ferma a pochi metri. (...) "è compiuto?", chiede il profeta. "Sono morti?" Michael fissa lo sguardo sul suo compagno. è da stolti chiederlo e vale quasi il suo silenzio. Ma vede l'uomo tremare, per quanto si sforzi di resistere. Fa bene ad aver paura, pensa l'arcangelo. Mosè non è altro che un uomo mentre lui è... Michael. "Sì. Sono morti. Il primogenito di ogni famiglia d'Egitto." "E che ne è della mia gente?". La voce di Mosè è tremula. "Hanno fatto come è stato loro ordinato e segnato le loro porte con il sangue." Michael fa un gesto attraverso il cielo. "E io sono passato oltre." (...) "E adesso sanno di dover temere il Signore Dio di Israele." L'Angelo della Morte sorride. Da qualche parte nella città, un gallo canto al sorgere del sole. E le grida cominciano."


Recensione ad "Angel" e "Devilish"

ANGEL

Trama: Le antiche mura di Viterbo custodiscono un segreto: una comunità di angeli che da secoli convive pacificamente con gli abitanti della città. Vittoria ha sedici anni, è un angelo, ma è diversa da tutti i suoi simili: è senza ali e per tutta la vita si è sentita un'esclusa, un'estranea persino nella propria famiglia. Questa consapevolezza l'accompagna sempre, mentre la sua esistenza scorre tranquilla giorno dopo giorno tra scuola, amici, e litigi con la sorella maggiore. Ma quando arriva in città Guglielmo, un ragazzo misterioso dagli occhi magnetici, il mondo di Vittoria viene sconvolto, e lei scopre che l'amore può rivelarsi il peggiore dei demoni.


Commento di Lunaria: "Angel" è un romanzo del 2009 ed è ascrivibile al genere Urban Fantasy: in pratica, contiene tutti gli stereotipi inevitabili del genere (l'adolescente problematica\il bel tenebroso\la vita da teen ager tra amici e scuola\l'amore contrastato) ma a differenza di altre opere, molto più strombazzate in giro, come questo 


e questo

scritti con uno stile narrativo a tratti tedioso, dispersivo ed impaludante oltremodo, "Angel" si riscatta con uno stile narrativo piacevole e discorsivo (niente di aulico e ricercato, intendiamoci, ma di una semplicità ed immediatezza che non risulta irritante, anche se l'uso prolungato del presente narrante può dare una sensazione di stranezza, visto che solitamente si è abituati a leggere un romanzo con l'uso quasi esclusivo del passato prossimo; tuttavia passata la prima perplessità, l'io narrante al presente risulta convincente e dà l'impressione di "registrazione diretta degli eventi" che si stanno svolgendo sotto i nostri occhi; inoltre l'Autrice ne approfitta per fare brevi riflessioni lapidarie sull'amore e sul dolore che ricordano un po' certi frammenti di poesia alla Ungaretti). Di per sé la trama sa di "già sentito" e non potrebbe essere altrimenti, essendo l'Urban Fantasy un genere che ripropone ossessivamente sempre lo stesso canovaccio, ma l'Autrice pur prediligendo uno stile narrativo semplice è riuscita a coinvolgere senza sfornare capitoli impaludanti (difetto che invece ha tutta la saga di "Fallen" e a tratti anche quella del "Diario del Vampiro", almeno dal quinto episodio in poi) e quindi ha reso avvincente la vicenda che comunque non può che rimandare, volente o nolente, a "Twilight" e ai suoi cloni. Ma c'è modo e modo di riproporre "la stessa minestra" e devo dire che "Angel" riesce a coinvolgere e si legge tutto d'un fiato, i personaggi sono meno bidimensionali di quanto ci si aspetterebbe e l'Autrice di tanto in tanto ha inserito anche degli stralci presi da Platone o Catullo, che le sono serviti per descrivere il tormento d'amore che provano i due protagonisti. Non gli autori che ti aspetteresti di trovare citati in un Urban Fantasy, per cui è sicuramente una marcia in più che rende merito a questa giovanissima scrittrice. 

Per quanto riguarda la trama in generale, qui e lì c'è qualche tono a tratti horror (gli angeli che vengono uccisi), certamente il tutto è molto contenuto e suggerito, non si scade mai nell'horror puro, così come in "Angel" mancano delle vere e proprie disgressioni sulla natura degli angeli o dei demoni (diciamo che qualche concetto teologico, non necessariamente di matrice cristiana, avrebbe reso la trama più complessa ed interessante). Molto coinvolgente e suggestiva la scena dell'incontro di Vittoria e Guglielmo al giardino della vecchia casa in rovina, con tutti i rovi, le rose e le piante infestanti che hanno ricoperto le statue in pietra degli angeli. 

In conclusione: "Angel" propone il solito canovaccio inevitabile dell'Urban Fantasy, ma sa emozionare e coinvolgere per 342 pagine. è da preferire a volumi più spessi ma alquanto barbosi a tratti, come la saga di "Fallen", e quindi ne consiglio la lettura. Se cercate una bella storia d'amore e una semplice lettura piacevole di evasione, "Angel" è un libro che assolve egregiamente questo compito. 

Peccato però per quel titolo, così banale e anonimo, e la copertina, che a dir la verità non mi piace moltissimo.


Gli stralci più belli:

"A volte pensare per me è qualcosa di profondamente doloroso (...) è semplicemente uno di quei giorni in cui il mondo gira male, quantomeno il mio, e io lo guardo da lontano, sentendomi un'estranea. Un'estranea in mezzo a un mondo di uguali."

"Esiste su questa terra la mia metà? Il riflesso di un angelo senza ali, qualcuno abbastanza forte da sopportare, abbastanza paziente da comprendermi, esiste? Se esiste lo voglio incontrare."

"Cammino per il giardino, pur non sapendo esattamente che direzione prendere, supero un bellissimo salice (...) mi fermo accanto a un cespuglio di rose, i cui rami ornati di fiori si sporgono in avanti e si intrecciano quasi a formare una cascata. Allungo una mano sulla pianta e accarezzo con le dita un fiore rosso scarlatto, morbido come il velluto e dal colore intenso come il sangue. (...) Faccio due passi avanti per vedere su cosa abbiano ramificato queste splendide rose e mi trovo dinnanzi lo spettacolo più incantevole che natura e anni di incuria avrebbero mai potuto creare in questa villa dimenticata, lontano da tutto e da tutti. I rami di quei fiori scarlatti si sono abbracciati e intrecciati lungo la superficie di una statua di marmo bianco. Rovi e spine si sono rincorsi sopra la statua di un angelo di marmo, sulle sue ali spiegate che ora a malapena si intuiscono, petali e arbusti abbracciano il profilo di pietra candida. Un angelo piegato di marmo bianchissimo, con ali spiegate coperti di rose rosse e di spine."

"Ignorarlo diventa ogni giorno più facile e al contempo più doloroso. Ma ci si abitua a tutto: alle situazioni piacevoli come a quelle disperate. Il corpo assorbe tutto, lentamente ma inesorabilmente, manda già entusiasmo e malessere, gioia e lacrime; divora ogni traccia e un bel giorno ti svegli e ti accorgi che non è rimasto più niente. Niente. Io attendo fiduciosa che quel giorno arrivi."

"è la mia tortura.

Ripeto.

La mia tortura.

Odiare e amare, la stessa cosa, nello stesso istante.

Sospiro e affondo il viso nel cuscino. 

Chissà se anche Catullo aveva sedici anni quando l'ha pensato per la prima volta."

"Quante lacrime può versare un corpo umano prima di prosciugarsi e morire? (...) Dimenticare: questa è la cosa da fare, la cosa giusta. Prendi ogni ricordo, ogni secondo, ogni sensazione (...) legali insieme, stringi bene, bruciali senza guardarli mentre anneriscono e diventano cenere."

"In quell'istante Guglielmo allontana gli occhi da lei e li posa su di me. Dolore, tristezza, rammarico, amore... è tutto lì: tutto in un ultimo intenso sguardo, sporco di lacrime e sofferenza, il suo ultimo sguardo, per me, solo per me. Il suo ultimo secondo. Voglio che sia anche il mio."

"Amo un demone, amo un demone, io, che sono un angelo. Amo il mio opposto, il mio negativo, il mio veleno e il migliore dei miei antidoti."


DEVILISH

Trama: Un'estate è passata da quando Vittoria ha scoperto che Guglielmo, il ragazzo che ama, è un demone. Sfidando regole e convenzioni della città degli Angeli, ha deciso di difendere questo legame proibito, senza però conoscerne il prezzo. Perché Eva, il demone che ha già cercato di riportare Guglielmo nell'Averno, ha solo atteso il momento giusto per reclamare la sua preda. Adesso la città è sconvolta da eventi misteriosi, lunghe crepe spaccano la terra tremante, l'acqua delle fonti sprigiona il suo veleno e si tinge di nero, l'immagine e le parole delle anime defunte echeggiano nel silenzio della strada. Il patto tra l'inferno e la terra è stato infranto e solo Vittoria, l'angelo senza ali, può trovare la chiave per salvare se stessa e la persona che ama.

Commento critico di Lunaria: "Devilish" è il seguito di "Angel", che avevo già recensito giudicandolo molto ben scritto e molto più appassionante di altre opere Urban Fantasy, più strombazzate in giro.

In "Angel", avevamo lasciato Vittoria e Guglielmo sani e salvi dopo il tremendo scontro con la demone Eva, e "Devilish" nei primi capitoli inizia parlando proprio del rapporto di fidanzamento vero e proprio di Vittoria e Guglielmo. La loro passione è molto tenera e risulta persino "casta" perché l'elemento erotico qui è del tutto assente (l'Autrice ha descritto il tutto un po' "come un Amor Cortese"). Un'altra scelta dell'Autrice, che si notava già in "Angel", è stata quella di non presentare quasi nessun'ombra di inquietudine o di malvagità in Guglielmo, tanto che effettivamente risulta un po' debole (e tendente allo sdolcinato) come personaggio, se ci si aspetta di trovare un protagonista maschile "bello, tenebroso e tormentato"; al di là delle piume nere, in Guglielmo non c'è traccia di ambiguità (che invece era presente in Damien, il protagonista maschile della saga "Dark Heaven" https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/dark-heaven-la-carezza-dellangelo.html)  

E non si capisce bene che distinzione ci sia tra lui e gli altri angeli, visto che effettivamente Guglielmo è perfettamente integrato e per niente escluso, al di là del millenario pregiudizio che tiene gli angeli sempre lontani dai demoni... Non è neanche ben chiaro "la genesi" di tutto questo, come abbiano avuto origine tanto gli uni quanto gli altri (Dio non compare neppure menzionato), se sono immortali pur avendo un corpo umano (a meno che non si uccidano a vicenda, come capitava nel primo libro quando Eva dava la caccia a Guglielmo, uccidendo Alessia, avendola scambiata per Vittoria), come mai Guglielmo sia un demone buono, ed Eva no... Insomma, domande che restano in sospeso, nel senso, il tutto è stato introdotto in maniera vaga e sintetica, però forse sarebbe stato meglio scrivere un antefatto, pseudo-teologico, tanto per spiegare meglio l'origine degli angeli sulla terra (e dei demoni esiliati) e dare una maggiore complessità alla vicenda.

Ecco, magari si poteva movimentare un po' la psicologia del personaggio maschile mettendoci un po' di brivido e di ambiguità; rendendolo più tenebroso, ma accattivante; di per sé comunque tutti i personaggi descritti dall'Autrice sono ben caratterizzati (certo, non ci troviamo di fronte ad un'opera di una profonda riflessione esistenziale nero pece alla Cioran, ma è anche giusto così, essendo una lettura di intrattenimento) e ci si affeziona abbastanza a loro, anche se alcuni sembrano "messi lì tanto per riempire" (Paride, il sindaco, la sorella di Vittoria, Nora...) perché effettivamente non hanno propriamente un ruolo importante (Paride poi ha esaurito tutto il suo interesse, come personaggio, già nel primo libro e in questo secondo libro non è neanche più un nemico e anche la spiegazione del suo "ravvedimento" non è molto convincente), sono sintetici, a malapena fondamentali (al di là dei loro rapporti di parentela o amicizia con Vittoria o Guglielmo). 

Esattamente come "Angel" anche "Devilish" è narrato tutto al presente che dà l'impressione di "registrazione diretta degli eventi" che si stanno svolgendo sotto i nostri occhi; ed esattamente come il primo libro, qui e lì l'Autrice inserisce brevi monologhi di Vittoria.

Rispetto al primo libro, l'Autrice ha messo anche qualche brivido dal sapore apocalittico nella trama (l'acqua nera pece che trabocca, la discesa negli Inferi, il riferimento a Samhain, i fantasmi, il cielo cupo...) ed è un peccato che abbia citato tutti questi elementi in sintesi, anche perché sono le parti migliori del romanzo (improntato, come si è detto, più all'azione dei personaggi che devono contrastare l'arrivo dei demoni sulla Terra, guidati dalla vendicativa Eva che medita vendetta contro Vittoria). Per esempio non sarebbe stato male ampliare di più il soggiorno di Vittoria negli Inferi o il colloquio con Thanatos (e approfondire anche lui), o narrare più nel dettaglio la sua natura di Iride (una vera sorpresa che giunge inaspettata all'interno della storia): lo sviluppo di tali elementi avrebbe alzato sicuramente il valore complessivo del romanzo e avrebbe fatto anche la differenza rispetto a romanzi analoghi, specialmente perché sarebbe stata occasione di sfoggiare un po' di conoscenze mitologiche classiche sugli Inferi e, perché no, anche rielaborarli a piacimento. E invece, proprio sul più bello, cioè quando ci si aspetterebbe un po' più di descrizione del mondo sotterraneo (magari virando anche sull'horror) ecco che il tutto si conclude in sole 7 pagine! Peccato, perché l'Autrice ha evitato il più ovvio e stereotipato "inferno cristiano" per narrare un inferno mitologico classico (Cerbero, le arpie...) che si sarebbe prestato ad uno sfoggio pressoché infinito di fantasia...

In conclusione: "Angel" era un buon romanzo, e se lo avete apprezzato, "Devilish" vi piacerà, anche se rispetto ad "Angel" dà l'idea di essere più sintetico, come se l'Autrice non avesse sfruttato in pieno tutte le sue potenzialità o avesse tenuto a freno la fantasia (come già dicevo, scrive molto meglio rispetto ad una Lauren Kate, che da tanto è prolissa e ridondante scade spesso nell'"effetto palude"... per cui de Spirito se lo poteva permettere di scrivere "anche di più" senza il rischio di risultare prolissa...)

Peccato però per la copertina, che non mi piace, come già dicevo anche per "Angel".

Ad ogni modo, lo comprerò presto (l'avevo preso in biblioteca) perché ci tengo ad averlo nella mia biblioteca personale di libri 😁 e come saga mi è piaciuta (mentre sto trovando terribilmente noioso "L'ombra del male", della più nota Lisa Jane Smith, che pure è basato "sul viaggio nell'Oltretomba infero" ma è terribilmente tedioso)

Infine... chissà se mai l'Autrice scriverà un seguito o un remake di questa sua saga, magari aggiungendo cose nuove...

P.s Non ho letto "Destinazione Tokio Hotel", altro libro scritto dall'Autrice. Comunque io, che trovo troppo pop i Tokio Hotel, assocerei "Angel\Devilish" piuttosto agli HIM, se dovessi scegliere un sottofondo musicale non troppo pop ma neanche funereo o catacombale...



Gli stralci più belli:

"Io esisto, sussurra il volto bagnato e pallido della mia amica, affiorato dai gorghi neri. Le parole si mescolano all'acqua e gli occhi le brillano di bagliori verdi. (...) Tu... sei morta, dico in un soffio e sento che gli occhi si fanno lucidi, perché è proprio il viso della mia amica quello che mi sta parlando dall'acqua nera di una fontana. (...) Continua a guardarmi, i suoi occhi verdi sono diventati più profondi, sembrano pozzi infiniti sul viso evanescente e livido."

"Sono una ragazza - o qualcosa del genere - che cade, si rialza, sbaglia e ha paura. Un angelo senza ali che ha paura di rimanere per sempre incompleto. (...) Quando sono con lui, il buio fa un passo indietro, sembra abbia il timore di lambirmi."

"Si raccontava che una di quelle spaccature fosse il punto di accesso per l'Averno. E Thanatos si trova lì, oltre questa apertura, il punto di contatto tra il nostro mondo e... tra questo mondo e il loro. Thanatos rappresenta l'anello di congiunzione e di divisione, siede sul suo trono di pietra e amministra la vita e la morte."

"Il buio è un panno fresco capace di avvolgermi, darmi l'illusione di stare meglio quando il dolore si fa talmente forte da urlare, e non mi rendo conto se sto urlando davvero o se il grido scoppia solo dentro la mia testa che sta impazzendo."

"Guglielmo è condannato a fare ritorno nell'Ade per essere rimasto al fianco di sua zia, rinnegando la propria appartenenza. La sua anima è dannata. Ma forse esiste un modo per liberarlo da questa condanna per far sì che la sua anima non sia più tale (...) La nebbia e la notte sono mantelli che mi nascondono, e il vento la mia strada sicura fino a casa di Guglielmo."


"Il Bacio d'Argento" di Annette Curtis Klause: recensione

Ben prima di “Twilight” (https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/twilight-recensione-al-libro-e-al-film.html) era uscito “Il Bacio d’Argento” (qui nell’edizione del 1992, ma è stato ristampato con una copertina molto più adatta e coinvolgente) una storia d’amore vampiresco tra adolescenti. 

🖤🦇

Trama: Zoe sta passando un periodo angosciante: la madre è ricoverata come malata terminale, il padre non riesce a starle vicino, la sua migliore amica si sta trasferendo e lei si sente abbandonata, destinata a restare sola. Intanto, un assassino sta commettendo orribili delitti, dissanguando giovani donne. Una sera, nel suo parco preferito, Zoe incontra Simon, un misterioso e tormentato ragazzo dai capelli albini: i due si innamorano a prima vista, "sentendosi due solitudini che si sono trovate". Ma Simon non è un essere umano e Zoe si troverà coinvolta tra l'amore e la morte...


Commento di Lunaria: gran bel romanzo che anticipa tantissimo le atmosfere degli Urban Fantasy ("Twilight" stesso e gli epigoni), affrontando tematiche legate all'Amore (ma sempre "platonico" e che non sfocia mai nel carnale fine a se stesso, limitandosi ad un paio di baci molto soft) e alla Morte e soprattutto alla Solitudine e alla Finitudine dell'Esistenza (qui e lì nei dialoghi tra i personaggi, c'è persino un tocco quasi da filosofia esistenzialista alla Kierkegaard e Cioran): paradossalmente, Simon, eterno, anela alla non-esistenza, afflitto dalla logorante solitudine e dell'"immobilità del Tempo" (Cioran direbbe "un tempo congelato"...) che comporta l'Eternità.

Rispetto a "Twilight" (uscito dopo...) più incentrato sugli ambienti scolastici, in "Il Bacio d'Argento" le scene si svolgono tra le strade e le stanze vuote della casa di Zoe (dove "vegeta", privata delle due figure genitoriali e in costante attesa della morte della madre)

Un romanzo poco noto e poco menzionato, che, a mio modesto parere, resta un gran bel romanzo precursore di tutto quanto vedremo poi da "Twilight" in poi.


Gli stralci più belli:

"Il chiaro di luna illuminava il gazebo con ricami d'argento, ma d'un tratto un'ombra vi scivolò dentro, diversa dalle ombre naturali. Zoe si irrigidì, le mani serrate sui braccioli della panchina. Si sporse in avanti per decifrare il significato di quella visione, scrutando intenta l'oscurità screziata. C'era qualcuno, là dentro. Dall'ombra si staccò una figura. Zoe si sentì la gola secca. "Trovata morta madre di due figli", pensò. La figura avanzò, uscì nel chiarore lunare in un punto più vicino alla panchina e, per un attimo, Zoe pensò di fuggire. Poi distinse il suo volto. Era un giovane, più ragazzo che uomo, esile e pallido, simile a un elfo nella luce lunare. La vide e s'irrigidì come un cervo di fronte al fucile. Rimasero entrambi catturati l'uno nello sguardo dell'altra. Gli occhi di lui erano scuri, pieni di deserto e di stelle, ma il volto era cinereo quasi come il pallido argento dei capelli. Con un'improvvisa fitta al cuore, Zoe si accorse di quanto fosse bello. Le lacrime che le pungevano gli occhi finalmente sgorgarono e lo sconosciuto fuggì, mentre lei, seduta sulla panchina, piangeva tutte le cose perdute."

"La gola di lei pulsava di vita proprio accanto alla sua bocca e il suo tenero, caldo profumo gli diede una leggera vertigine. Una momentanea resistenza, ma fu inutile: era troppo vicina, troppo invitante. I canini spuntarono dalle loro guaine. “Puoi credere a questo” le sussurrò e la baciò dolcemente sul collo. “E a questo e a questo”. Poi il bacio pungente, lucente, il bacio d’argento, rapido e netto, affilato come una lama."

"C'era ancora quel filo che li univa. "Dovrò solo aver pazienza con lui" concluse Zoe. "Lasciarlo vivere il suo dolore a modo suo. Alla fine tornerà da me." Osservò come ipnotizzata , i cerchi di aria gelata attorno ai lampioni, sentendosi serena e triste allo stesso tempo. (...) "Le cose cambiano", continuò a riflettere. "La gente cresce, si sposta, muore. A volte si chiude in se stessa, a volte torna a tendere la mano dopo anni di isolamento." (...) "Che succederebbe se nulla cambiasse?", si chiese. "Tutto stagnerebbe: freddo e immobile, decadente e terrificante." Ma perché doveva essere così doloroso, il cambiamento? Perché significava anche perdere le persone amate?"

"[...] Pensando a Simon. Aveva sfidato la morte, ma era costretto a vivere una vita che gli era odiosa. Tagliato fuori per sempre, senza mai poter amare e soprattutto, schiavo del suo bisogno di sangue. Zoe rabbrividì all'idea di quanti esseri umani poteva aver ucciso e si sentì mancare all'idea di avergli permesso di baciarla. Eppure quand'era con lui, quando gli leggeva in volto la sua solitudine, si sentiva diversa. (...) [Simon] era troppo sensibile per non soffrire del male che era obbligato a compiere per sopravvivere. Non avrebbe mai conosciuto la felicità. E anche con una compagna la sua esistenza non sarebbe stata più facile. Meglio la morte, che una vita simile. C'è un tempo per morire, qualche volta.

Altro Urban Fantasy a tinte vampiresche consigliato: "Ombra di Velluto" (è stato scritto da un'autrice italiana sotto pseudonimo inglese) https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2025/03/ombra-di-velluto-urban-fantasy.html


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