"Un attimo di magia" di Jan Hudson (Harmony Destiny)


Trama: Che Neil Larkin fosse "magico" Amy Jordan l'aveva intuito fin dal loro prima e casuale incontro quando, notando un uomo dall'espressione triste e malinconica seduto sull'altro lato della strada, l'aveva avvicinato e consolato. Ammaliata dal suo fascino, Amy decide di offrirgli un ricovere per quella notte, ignara di come la passione che li sta accendendo potrà risolvere un problema curioso: si può amare una persona come Neil, che in passato è stato colpito da un fulmine e ora possiede capacità telecinetiche per cui...

Commento critico di Lunaria:  "Un attimo di magia" di Jan Hudson è un frizzante romanzo rosa sbarazzino, ravvivato da una leggera vena soprannaturale (Neil sa muovere gli oggetti col pensiero, e non sempre resiste alla tentazione di sollevare gonne e abbassare cerniere...) che dà brio alle scenette di seduzione e amorose. Dietro la facciata frivola, l'Autrice ha comunque trovato il modo di inserire un'amara disgressione sui pericoli del gioco d'azzardo e della dipendenza. 
Certo, non si sta parlando di un'analisi psicologica\esistenziale con la complessità di un Cioran, ma tutto sommato è un libro che assolve lo scopo per cui è stato creato: divertire, emozionare e far svagare con una tenera storia d'amore e due personaggi che, seppur nella loro semplicità, sono ben delineati. Chi non vorrebbe un'amica come Amy, così generosa ed altruista nell'aiutare perfetti sconosciuti, da sembrare quasi irreale? E chi non vorrebbe un uomo innamorato e delicato come Neil?
C'è da far notare che come storia sarebbe stata appropriata pubblicarla nella serie "Magic", che però penso si sia conclusa nel 1992, mentre "Un attimo di magia" è del 1994.

Qualche stralcio per dare idea dello stile:

Amy Jordan asciugò con un dito lo strato di condensa che appannava la vetrina della panetteria e sbirciò dall'altra parte della strada. L'uomo era ancora lì [...] aveva lo sguardo perso nel vuoto e l'aria disperata. [...] Amy aveva il cuore tenero, e non sapeva sottrarsi all'impulso di confortare le persone tristi o bisognose. Ecco perché era preoccupata per lo sconosciuto seduto sulla panchina. [...] "Mi scusi". Lui ruotò leggermente la testa spalancandole in faccia due occhi così belli da mozzare il fiato. Azzurri come gli abissi più profondi dell'oceano, gli occhi dello sconosciuto esercitarono su Amy il potere di un magnete, catturandola in un vortice di sofferenza, disperazione, dolore. Una sensazione così violenta che Amy fu costretta a erigere dentro di sé un'immaginaria barriera mentale per proteggersi  da un coinvolgimento emotivo troppo intenso.

*

Per un interminabile istante, Neil rimase come paralizzato, quasi che gambe, braccia, cervello avessero cessato di funzionare. Infine, divenne consapevole del familiare profumo di Amy [...] La sua attenzione si concentrò su quelle labbra; labbra che lui sognava sin dalla prima volta che le aveva baciate; labbra che tormentavano i suoi sogni e ossessionavano i suoi momenti di veglia; labbra che rischiavano di farlo impazzire se non si affrettava a catturarle tra le sue. Così si chinò a baciarle mentre le sue braccia si stringevano possessive attorno alle spalle di Amy.




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