"Mani di Fata" di Roseanne Williams (Harmony Magic)
Trama: Quando Brenna accetta di sostituire il veterinario Trip Hart, bloccato a letto dopo un grave incidente, non immagina che tra i compiti ci sia anche quello di accudire il suo datore di lavoro. Infatti lei è abituata a curare gli animali e non pazienti scontrosi, burberi e ricalcitranti. Ma anche se è troppo orgoglioso per ammetterlo, Trip ha bisogno di aiuto e Brenna sa come darglielo. Lei stessa può guarirlo con le sue mani. Le basta sfiorarlo perché le bruciature sulle spalle scompaiono... Non si tratta di magia, ma di un particolare fluido... L'unico problema è che toccare un uomo così bello significa anche accendere in entrambi una passione travolgente!
Nota di Lunaria: "Mani di Fata", di Roseanne Williams è un romanzo carino, dallo stile leggero e frizzante. Non ha alcuna pretesa di complessità o originalità, la vicenda va avanti basandosi soprattutto sui dialoghi, ovvero dei simpatici battibecchi di botta e risposta tra i due protagonisti la cui reciproca attrazione è evidente fin dalle primissime pagine. C'è da dire che la vicenda poteva in realtà risolversi in un racconto di poche righe, perché non succede praticamente nulla se non le simpatiche schermaglie tra Brenna e Trip, reduci da divorzi, prima di finire a letto soddisfando "la scintilla" erotica. C'è da dire che l'Autrice ha pensato di inserire, molto in sintesi e senza nessuna complessità psicologica, il tormento di Trip, che ha perso momentaneamente l'uso degli arti (dopo aver salvato un animale durante un incendio) e si sente "storpio e impotente", ma il tutto serve più come riempitivo che non come seria analisi al sentirsi invalidi. Ovviamente Brenna farà di tutto per stuzzicarlo...
Ripeto, "Mani di Fata" è un romanzo semplice e senza complessità, scorre facilmente capitolo dopo capitolo e si presta per una lettura di svago e di intrattenimento e niente più. Se cercate la complessità, l'analisi psicologica, cervellotica e minuziosa dei personaggi, tormenti esistenziali, azione e suspense, "Mani di Fata" non fa per voi. Non ci sono particolari difetti, perché pur essendo scontato nella sua "bidimensionalità" non presenta comunque uno stile di scrittura noioso, tuttavia sarebbe stato più interessante mettere più scene o descrivere più nel dettaglio il particolare "fluido energetico guaritore" che si sprigiona dalle mani di Brenna, mettendolo "in azione" sul corpo di Trip (c'è comunque un contatto fisico tra i due ma è descritto in sintesi)
Qualche stralcio:
"Forse era stata solo un'impressione, ma aveva avvertito qualcosa, come una sorta di energia che lo percorreva tutto mentre lei gli tendeva la mano. E una forte ondata di desiderio fisico, del tutto inaspettata, a quella vicinanza."
"E tuttavia, mentre osservava quell'uomo nudo che arrancava per raggiungere il bagno, il cuore le batteva all'impazzata e si sentiva accalorata: sintomo inequivocabile che quanto aveva visto l'aveva eccitata. Per quanto malconcio, Trip era un tipo virile e incredibilmente affascinante. Brenna aveva fantasticato su di lui ancora prima di conoscerlo: adesso che lo aveva visto, lo trovava ancora più interessante. Erano anni che non si sentiva attratta da un uomo. Fisicamente attratta."
"Incoraggiata dal suo cenno di assenso, Brenna lasciò scivolare le dita lungo la mascella, fino al mento rasposo. Abbassò lo sguardo su quegli occhi chiusi, ornati di ciglia folte. Sulle labbra piene, leggermente socchiuse. Si arrestò un istante, pensando a come sarebbe stato sentirle sulle sue, e chiuse gli occhi. Non guardare, si disse. Non pensare."
"Con un gesto inatteso e dolcissimo, lui le aveva afferrato una mano e se la era portata alle labbra. Un tocco leggero, eppure infuocato, che la sciolse del tutto, e le fece desiderare ardentemente di scendere ancora con le dita sulle spalle possenti, su quel torace villoso."
"Ebbene, oggi scopriva che le labbra di un uomo erano capaci di declamare poesie d'amore di gran lunga più erotiche, più seducenti, senza proferire nemmeno una parola. La bocca di Trip si muoveva su di lei, la cercava, la rivendicava sua, comunicandole che quell'uomo era un amante intenso, instancabile, totalmente disinibito."
"Su se stessa, invece, non aveva dubbi. Era certissima dei suoi sentimenti. Sapeva di amare quell'uomo con tutto il cuore, e sentiva di conoscerlo già a fondo. L'unica remora era la consapevolezza di non avergli detto tutto di sé. Di averlo volutamente tenuto all'oscuro dei suoi strani poteri. Forse per paura che, sapendo la verità, lui l'avrebbe respinta."
Altro romanzo Rosa su una donna guaritrice: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2020/10/la-sensitiva-di-beth-brookes-harmony.html
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