Trama: è stata una terribile fatalità, eppure l'agente di polizia Jim Keegan non riesce ancora a darsi pace: per un assurdo scambio di persona, alcuni criminali hanno ucciso il fratello al posto suo. Ma adesso basta con i rimorsi, deve assolutamente reagire. Deve farlo soprattutto per Emily, la donna che ama e che ora si trova in pericolo per aver denunciato alle autorità una banda di trafficanti di droga. Jim vuole aiutarla, ma come può fare senza rischiare la sua vita? L'unico sistema potrebbe essere quello di fingersi...
Commento di Lunaria: "Scambio d'identità" di Suzanne Brockmann è un romanzo discreto, di leggera trama poliziesco, ma che non risulta molto incisivo sotto questo aspetto. Qualche "pausa morta" che rende fiacco il ritmo, che solo nel finale acquista una verve adrenalitica e scattante. Nettamente migliori le scene introspettive, i dialoghi tra Jim ed Emily (specialmente la rievocazione del doloroso passato di Jim). Del tutto irreale la "pretesa", che suona artefatta, di Jim che "lascia Emily, ma in realtà resta innamorato di lei per sette anni". Sette anni di assenza sono decisamente troppi!, per avvalorare l'idea che "ma in realtà Jim è sempre stato innamorato di lei".
Gli stralci più belli: "Jim quella sera non aveva intenzione di spingersi oltre un unico, castissimo bacio. Ma un solo bacio non gli era bastato, e così l'aveva baciata di nuovo. E poi ancora. L'aveva attirata a sé, e la morbidezza del suo corpo l'aveva fatto impazzire [...] Mentre l'assaporava, Jim le aveva affondato le dita nei capelli. L'aveva baciata a lungo e ripetutamente, fino a quando si era sentito girare la testa e aveva cominciato a incontrare qualche difficoltà di respirazione. Avrebbe potuto andare avanti a baciarla per ore, giorni, accidenti, perfino per settimane intere, ma lei si era tirata indietro. [...] Non aveva mai detto a Emily di amarla. Nemmeno in quel meraviglioso, indimenticabile fine settimana che avevano trascorso insieme, quando aveva perso il controllo e aveva fatto l'amore con lei. Neanche in quell'occasione aveva pronunciato quelle parole. Se lei avesse lontanamente immaginato i suoi veri sentimenti sicuramente non gli avrebbe permesso di uscire dalla sua vita senza lottare. E soprattutto avrebbe capito subito che le cose crudeli che le aveva detto mentre la stava lasciando erano state solo dettate dalla paura e dal dolore.
Adesso Emily stava piangendo, e dai suoi occhi uscivano delle grosse, calde lacrime cariche di rabbia. [...] Emily sentì evaporare ogni impulso di ribellione non appena si ritrovò avvolta dalle sue braccia. Nonostante questo, però, le lacrime continuarono copiose. Dei singhiozzi la scossero e lei si ritrovò a non desiderare altro al mondo che di poter stare contro la calda solidità offertale dal torace di Jim. Se chiudeva gli occhi, poteva fingere di essere tornata in qualche modo a quando aveva diciotto anni. Poteva fingere che lui l'avesse veramente amata, che... Le dita di lui le affondarono delicatamente nei capelli, e lei avvertì la familiare ondata di calore che aveva sempre provato quando lui la toccava in quel modo. Erano proprio la sua gentilezza, la sua tenerezza, che l'avevano sempre conquistata e ancora la conquistavano.
Quando lui approfondì il bacio, Emily si sentì sciogliere. Si sentì le ossa diventar liquide, sentì il suo corpo modellarsi contro quello di lui mentre Jim la attirava fra le sue braccia, continuando a baciarla. [...] Emily poté sentire il suo sesso turgido premuto contro di lei mentre Jim la baciava nuovamente. La voleva disperatamente: questo era innegabile.
Emily sospirò quando le coprì un seno con la mano, quando le accarezzò un capezzolo con le dita. Gli si sfregò contro, calda di desiderio e inebriata da un fuoco di emozioni così intense che la lasciò quasi senza fiato.