"Le figlie del Drago" di Bertrice Small (serie Mystère)


Trama: Medioevo, Inghilterra. Il signore di Pendragon ha tre figlie: Maia, nata dalla moglie,  Averil e Junia, frutto del suo amore con le concubine. Ciascuna andrà incontro al proprio destino e all'uomo che le conquisterà in ogni modo: rapendole, incantandole o prendendole con la forza. Paure, tormenti e avventure misteriose... per raggiungere infine all'agognata felicità.

Commento di Lunaria: Davvero ben scritto e congegnato questo romanzo! Risulta suddiviso in tre parti, che corrispondono alle vite di Averil, Maia e Junia e all'evento che mette in moto la vicenda: la libido maschile che le vuole come trofei passive e vittime di un rapimento (Averil), l'amor cortese a tinte fantasy-arturiane (Maia) e persino lo stupro, la reclusione e la violenza per una faida tra famiglie nobiliari antagoniste (Junia). Malgrado il libro sia pensato per un target di lettrici da romanzo rosa, nella vicenda non mancano pagine dove si descrivono particolari storici anche cruenti, soprattutto nella storia di Junia, a mio parere la storia migliore, insieme a quella di Maia (in tal senso, l'Autrice descrive un Medioevo che seppur fantasy - specialmente nella storia di Maia - non manca di concretezza e veridicità storica, a cominciare dalla precisione con cui l'Autrice descrive abiti, banchetti e architetture tipiche del Medioevo). Escludendo i pochi elementi che avvicinano il concept della vicenda ai temi arturiani (i personaggi sono o discendenti di Artù o di Lancillotto e persino di Mordred!), dando al romanzo un'impronta fantasy (compare persino la Dama del Lago), le vicende sono verosimilmente ancorate alla realtà storica, e come ho detto, il periodo viene rappresentato in tutta la sua complessità, sia nell'intreccio della vicenda sia nella descrizione psico-fisica dei personaggi maschili e femminili (l'importanza dell'onore e della verginità - della "macchia rossa sul lenzuolo" e di madri che non esitano a chiamare sgualdrine le figlie violentate, la misoginia e l'amor cortese, le classi nobiliari e i subalterni e le meschinerie e i rapporti di forza e ricatto che li regolano, un esempio su tutti potrebbero essere la concubina del signore di Pendragon che cerca di ottenere benefici per la figlia facendo godere intensamente il signore a letto o la serva sfregiata di Hugo de Bohun che per vendicarsi dello stupro della sorella e del suo sfregio, non esita a sedurre il carceriere, permettendo la liberazione dei due ostaggi, i figli del signore di Pendragon, evento che darà il via al massacro del clan di de Bohun). Ci si affeziona molto alle tre fanciulle, si soffre con loro nelle pagine più cruenti e sofferte (la sorte peggiore tocca alla giovanissima Junia, che viene violentata a seguito di faide familiari e che assiste all'epilogo cruento e tragico della vicenda, che in certo senso ricorda molto il "Macbeth"), si fantastica con loro nelle pagine più romantiche e anche erotiche (tutte le scene erotiche sono ben descritte anche dal punto di vista di piacere femminile e non solo nell'approccio maschile, che come si può immaginare dalle consuetudini del tempo che regolavano i rapporti amorosi, era sempre molto esplicito ed audace). Personalmente tra i tanti romanzi rosa che ho letto, ambientati nel Medioevo, questo "Le figlie del Drago" si pone subito al primo posto, come qualità estetica-poetica delle ambientazioni e dei personaggi, l'originalità della vicenda e la bravura stilistica dell'Autrice, nel suo descrivere tutti gli stati d'animo, le luci e le ombre del Medioevo da lei rievocato e nel dare vita a dei personaggi davvero indimenticabili e con una notevole complessità psicologica (persino quelli negativi!) che li rende figure a tutto tondo. Sarebbe davvero difficile selezionare le pagine migliori, perché come ho detto, tutte le pagine risultano ben architettate e narrate nel ritmo, e a differenza di altre autrici, restie a descrivere aspetti scomodi legati alle relazioni uomo-donna, Bertrice Small non si tira indietro nel narrare anche i particolari più cruenti, basati sul ricatto, sulla sopraffazione, sullo stupro, sulla misoginia, su donne trattate come pedine per incrementare possessi territoriali (anche se non siamo dalle parti dell'horror gratuito, nella scena del massacro al castello) che caratterizzano la sessualità umana, tanto più, in un contesto così antico. E nonostante l'onnipresente maschilismo, la cupidigia di potere e di egoismo che regola i rapporti tra i personaggi, non mancano belle pagine romantiche ed eccitanti, molto intense. Ho gradito anche quei pochi riferimenti pagani legati alla celebrazione delle feste stagionali (anche se i personaggi sono tutti cristiani e non mancano raccomandazioni a gesù o alla vergine maria) e in tal senso mi spiace che siano stati molto sintetici... si sarebbe potuto dare più spazio anche a questo aspetto.
In conclusione, un libro che è caldamente consigliato a tutte le lettrici appassionate di romanzi rosa medioevali. Quanto all'Autrice, Bertrice Small, dovrebbe avere alle spalle ben 30 romanzi storici e aver conseguito diversi premi letterari.

Un estratto dal libro, dalla storia di Averil:

"Lei abbassò gli occhi e sussultò per lo stupore. Senza rendersi conto si era immersa nell'acqua fino alla vita. La stoffa leggera dell'abito aderiva provocantemente alle sue curve, al seno e al torso. (...) "Sono tuo marito", il suo tono era più gentile, ora. Quanto lo eccitava la vista del suo corpo bagnato! Per un attimo si era dimenticato che era ancora una creatura innocente, nonostante l'ambiente poco ortodosso in cui era cresciuta. Averil si immerse nell'acqua (...) "Vorrei possederti qui!", la sua voce era roca, mentre le premeva le labbra contro il collo umido. Le prese il panno dalle mani e cominciò a strofinarle i seni. (...) Le sue forti braccia le cinsero la vita e la strinsero forte contro di lui. "Hai mai pensato di perdere la verginità in una vasca di acqua calda, mia bellissima sposa?"

Un estratto dal libro, dalla storia di Maia:

"La prima volta l'aveva sognato la notte del suo compleanno (...) L'aveva presa per mano, e insieme avevano volato fino a un magnifico castello su un'isola nel mezzo di un lago (...) Le torri erano circolari e si stagliavano nel cielo stellato. I giardini dove erano soliti passeggiare erano pieni di rose e di piante in fiore (...) Quella sera fu servita una cena leggera. Quando il sole tramontò dietro le colline occidentali, gli ospiti uscirono per accendere i falò. Sui colli attorno a loro, molti fuochi ardevano nella notte. Seguendo la tradizione dei lori avi, gli invitati accolsero l'anno nuovo danzando attorno al fuoco. Maia prese le mani di Emrys e lo condusse nel buio della notte. "Mi volete sedurre, piccola?, le chiese prendendola in giro. I suoi occhi ardevano di desiderio. "Da quando siete tornato abbiamo avuto poco tempo per stare insieme. Voglio essere sicura che voi mi amiate, Emrys, mio signore", gli sussurrò Maia. "Vi ho amato dalla notte dei tempi, Maia, e vi amerò per sempre", mormorò e, dopo averla abbracciata, fece per baciarla."

Un estratto dal libro, dalla storia di Junia:

"Come stai, tesoro?", le chiese lui, scrutandole il volto con i suoi occhi grigi.
"Cosa ci fai qui?"
"Mio padre vuole che tu sia la mia amante, Junia. Non ti ricordi? Sei nella mia stanza. Se non dormissi qui, capirebbe che non faccio l'amore con te e sicuramente verrebbe a prenderti e ti darebbe ai suoi uomini. Questo è l'unico modo per proteggerti, tesoro." [...] "Padre, in nome di tutto ciò che è sacro, risparmiate Simon!", le lacrime le rigavano il bel volto. "Lui è tutto ciò che io abbia mai voluto! Lo amo!", si gettò ai piedi del padre invocando pietà, con le mani alzate. "Lasciatelo libero e non lo vedrò mai più! Padre! Padre! Vi scongiuro, abbiate pietà!"
Merin Pendragon distolse lo sguardo  dalla figlia piangente. "L'onore dei Pendragon, Junia, il tuo onore, il mio onore, deve essere riscattato. Non c'è altro modo. Mi dispiace, figlia mia."


Dalla stessa Autrice: https://recensioniromanzirosa.blogspot.com/2021/02/un-amore-per-sempre-di-bertrice-small.html


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